Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

Miliscola.” ¶ “E dov’è?” ¶ “Ma dove sei nato tu

ci aveva mai portato, ma lasciai correre e domandai

certo chiudere gli occhi), ma avevo desistito quasi subito

di passarmi la maschera, ma lui fingeva di non

ero tornato a strattonarlo, ma lui niente, aveva sollevato

tempo a mia disposizione.” ¶ “Ma quale agenda e libri

sopra il bagno. “Rosà, ma sta roba della pesca

tanto, nei mesi invernali, ma lui si imbestialiva e

cosa sia questo bigattino.” ¶ “Ma tu non eri quello

Allora non potevo capirlo, ma credo che quella volta

un po’ la lenza. ¶ “Ma cosa vuoi fare da

non avevamo proprio niente, ma non trovai il coraggio

Va bene voler sognare, ma bisogna anche imparare a

esofago. ¶ “Non subito, Mimì, ma morirà.” ¶ “Quando?” ¶ “Non lo

è troppo poco,” aggiunsi, ma lui non rispose. “Fra

ciclo, Mimì, è normale”. ¶ “Ma chi lo dice che

Non lo chiamerei ciclo, ma scherzo. Sì, un grande

la calma, almeno esteriormente. ¶ “Ma come ci riesci?” ¶ “A

Lui girò il capo, ma io ero mi ero

e sorridere ai passanti, ma rannicchiato sul cartone, accanto

avvicinai e lo chiamai, ma lui non si svegliò

Matthias morirà con me. ¶ Ma dovevo pensare a Beethoven

e sbagliai anche fermata, ma alla fine riuscii a

ero venuto a riprenderlo, ma lui disse: “Ci vuole

risposi impassibile. ¶ “Al canile? Ma che fai lì?” ¶ “Sono

prendersi il cane. ¶ “Mimì, ma dove ce lo mettiamo

arrivarono dopo un’ora, ma non avevano l’espressione

più assurde nonna Maria ma se provavi a chiamarla

per sbugiardarla. “Marì,” diceva “ma se ti ho sentito

sentire, dice sulo fesserie, ma quale russare!”. ¶ Non so

per tre sulle labbra, ma i profumi, purtroppo, sono

stavo finendo di scrivere, ma lei non sembrò molto

la mia, la sua, ma anche quella di Sasà

non avessi preso otto, ma se Beatrice conquistava una

Non mi era antipatico, ma Mauro, pur con il

affrontare. Non siamo ricchi, ma quel poco che abbiamo

potuto andare da papà, ma già sapevo che di

di risparmio alla figlia, ma se gli andavi a

scatto a un cameriere. ¶ “Ma che sono, fumetti?” sentii

nella salumeria del padre, ma Angelo ci aveva detto

di parlargli per settimane, ma lui ogni volta rispondeva

le figurine. “Mimì,” disse, “ma lo vuoi capire che

amicizia a essere finita, ma l’infanzia. ¶ Quando avevo

per l’aspetto fisico, ma perché si portava appresso

più di una volta, ma lei mi aveva guardato

assistere alla cerimonia?” chiesi. ¶ “Ma figurati, tanto il miracolo

ero un ragazzino ingenuo, ma con gli occhi di

superstizioni!” ¶ “Saranno pure superstizioni, ma sempre meglio che il

nudo sono circa tremila, ma le stelle presenti nella

Domenico, sei proprio noioso, ma chi se ne frega

avevo considerato la cosa, ma l’esperimento risulterebbe alquanto

fronte al cielo immenso, ma rischiavo di farla andare

era stato Nick Kamen, ma il suo amichetto quattrocchi

alla capacità di seduzione, ma non riuscivo a trovare

un potente veleno paralizzante. ¶ “Ma non poteva esserci lui

amaro e aveva ribattuto: “Ma chi, Samuel? Certo, sei

un inguaribile romantico tu, ma come fai?”. ¶ Poi si

Ero arretrato d’istinto, ma quando, pochi secondi dopo

delle grandi occasioni. ¶ “Rosà, ma tu hai capito tua

con due grandi falcate, ma il marito la zittì

non hanno legami affettivi”. ¶ Ma la mia proposta rimase

uno scherzo?” domandò Bea. ¶ “Ma quale scherzo? Non posso

cercò di controbattere lei, ma il marito la fermò

a quella del mondo. ¶ “Ma che devi fare conciato

lei proprio non andava. ¶ “Ma che male c’è

So’ cose da ragazzi...” ¶ “Ma quali cose da ragazzi

intervenne di nuovo papà, “ma alla fine che ce

accussì si dice”. ¶ “Mimì, ma perché devi fare prendere

far piegare dalla madre, ma dipende anche da che

all’inizio della strada, ma della Mehari non c

non voleva dire nulla, ma lui seppe interpretarla perché

movimenti con gli occhi, ma Giancarlo non se ne

all’inizio della strada, ma era troppa la paura

camorra...” ¶ Giancarlo si infervorò. “Ma chi te le mette

Camorra? A dodici anni? Ma poi l’amore è

e il viso rabbuiato ma fiero. ¶ La sera andai

lo sguardo al soffitto, ma lei non aveva terminato

solo avere pazienza,” sussurrai, ma lei non rispose. ¶ “E

aggiunse: “Però, mi dispiace, ma se sarà maschio non

e finsi di colpirla, ma lei si fece seria

per darmi un tono. ¶ “Ma va’,” rispose e mi

chi ti vedrà più!” ¶ “Ma no,” abbozzai, solo che

le ero corso dietro. ¶ “Ma di che parli con

viso e aveva risposto: “Ma che ne saccio, tuo

Non scrive cose pericolose, mà, scrive cose vere, quelle

vuole rischiare, che rischi, ma tu sì ancora piccirillo

braccia, poi aveva sbuffato: “Ma comme aggià fa cu

diventare non un supereroe, ma almeno fiero di me

ogniqualvolta iniziavo a scrivere. ¶ “Ma noi due giorni ammà

allo Zoosafari. Mamma sorrideva, ma si vedeva che era

allora contenuta esplose: “Rosà, ma sì scemo! Chiudi quel

di esemplari in cattività...” ¶ “Ma comm’ fa a sapé

solo volume della collana, ma preferii zittirmi. ¶ Un pomeriggio

da cogliere al volo. ¶ “Ma dove ce la mettiamo

la restituzione del prodotto. ¶ “Ma non avevi detto che

era affatto uno struzzo, ma un Geococcyx californianus, chiamato

se sia recht, giusto, ma, ecco, sei il mio

sai, non posso vedere, ma posso sentire, Mimì, e

poco più in là, ma non so perché. Di

messo anche a ringhiare, ma quelli hanno proseguito e

poteri extrasensoriali. Un supereroe. ¶ “Ma come fai? Tu non

Non so cosa volessero, ma nulla di gut, di

dovuto parlare con papà, ma era una bella giornata

ridendo davvero.” ¶ “Uh, mamma mà, e comme sì pesante

ha ragione nostra madre. Ma da dove sei uscito

io e te oggi, ma ti prometto che ci

era con la madre. ¶ “Ma nel pomeriggio scende?” avevo

a fare una passeggiata, ma oggi fa davvero troppo

nella spiegazione dell’esperimento. Ma non mi andava di

troppo rumoroso. Ci riprovai, ma a cosa pensare? Iniziai

per Sasà o Bea, ma con Giancarlo avrei potuto

nel momento più importante. Ma come avrei potuto confessargli

il tempo di risponderle, ma il ragazzo incalza. “Tra

bisognerebbe rifare il bagno, ma le mattonelle”, e batte

sulla qualità dell’abitazione, ma sarebbe inutile e mi

mentre Viola sorrideva divertita, “ma come hai fatto?” ¶ Mi

bianco come un melone”. ¶ Ma, dicevo, era tale l

più a lungo possibile, ma lei dopo pochi passi

alluce del Piedone. ¶ “Già, ma in questo periodo sono

tornano gli Scognamiglio,” ribattei, ma lei non aggiunse altro

insomma!” ¶ “Da che? Mimì, ma comme parli, io nun

scrutare la sua figura, ma lei non sollevò lo

sacchetto?” chiesi per strada, ma non mi rispose e

proprio uguale all’originale, ma a me quella vecchia

Fa troppo caldo!” diceva, ma lei si impuntava e

rispondeva come una belva: “Ma quale caldo, Mimì sta

feste dei cugini finirono, ma l’amore di mamma

un cespuglio di rovi. ¶ Ma il giorno in cui

trattare con quel tirchio, ma alla fine è dovuto

l’avrai rubato, vero?”. ¶ “Ma quale rubato, Mimì, l

Era uno stile orribile, ma se glielo avessi fatto

della nonna non bastassero, ma fu inutile: alla fine

potesse metterci in pericolo, ma lei già aveva lo

sabato sera al pub. Ma mentre nei miei compagni

capelli da guerriero indiano, ma rasati come un soldato

contrariato e disse: “Mimì, ma che fai tutto ’o

musica capiva, aveva ribattuto: “Ma no, è solo un

venì male ’e capa. Ma non possiamo cambiare?” aveva

volontà del giovane Mimì. ¶ Ma gli altri giorni furono

non urlò: “Ué, Mimì, ma che fai? La lacca

il nonno dalla poltrona, “ma che stai facenn’, qua

gli occhi dalle pagine. ¶ “Ma quale pizza,” replicò subito

le giungle dell’India, ma mi sarei accontentato della

senza ascoltarmi: “Saranno migliaia... ma nessuna cade, quasi facessero

potevo immaginarlo quella sera, ma lo scirocco era arrivato

del suo atteggiamento incalzante ma non invadente. Poverino, sapesse

l’apparecchio ai denti. “Ma quello non posso toglierlo

che costavano un occhio, ma il carbone (quello non

faceva capolino nella dispensa ma che della Nutella, purtroppo

sorrise genuina e domandò: “Ma come fai a sapere

non si fermavano mai, ma anche perché altrimenti ogni

putiferio che questi creava. ¶ “Ma le vedi solo tu

zanzare,” aveva commentato lui, “ma che ci stanno a

le riviste della nonna. ¶ “Ma che combini tutta la

aggiunse: “Tengo i pensieri...”. ¶ “Ma quali pensieri tieni, pà

Ero arretrato d’istinto, ma Giancarlo era rimasto a

una lettera a Viola, ma la cosa si sta

servirsi in modo fluido, ma il fatto che qualcuno

sedette al mio fianco. ¶ “Ma che ora è?” ¶ Schiacciai

modo...” tentai di rispondere, ma lui si alzò per

risposto con aria sprezzante: “Ma davvero sei sedotta dai

detto un giorno Fabio. ¶ “Ma come parli? Portale rispetto

si era voltato. “Mimì, ma che bbuò stasera? Ià

mio amico del cuore. ¶ Ma stavo raccontando di me

Elisa,” avevo esclamato subito, ma lei non si era

fata...” avrei voluto dirle, ma non avevo trovato il

esecuzione ininterrotta del pezzo. “Ma chi sarà mai?” aveva

Gennaro sporgendosi dalla finestra. “Ma non si annoia a

anche offerto di aiutarla, ma lei si era messa

di analisi a Fuorigrotta. Ma durante quell’estate mamma

usciva con questa frase: “Ma che ne sai tu

finta noncuranza. ¶ “Ué, Mimì, ma tu sì scemo? Lassù

Stasera veniamo con voi...” ¶ “Ma veramente...” ¶ “Veramente cosa?” chiese

a giocare con Morla, ma mi sentivo tradito dal

e affettuosa con noi, ma lui non aveva voluto

avrei potuto ribellarmi sì, ma che in fin dei

con lo spray rosso. ¶ “Ma sei folle? Che diamine

avevo provato a obiettare, ma lui nemmeno aveva risposto

lui era sembrato sgonfiarsi. “Ma scusa, non ti attizza

che avevo già letto, ma che non potei fare

portavo sempre con me. ¶ “Ma che scrivi tutto il

di Vasco nello stereo, ma non sembrava mai veramente

andava proprio a genio. ¶ “Ma se non si è

stento sapevo di Berlinguer, ma mi aveva colpito molto

Chisto è asciuto pazz’. Ma dove vai, che sì

è asciuto veramente pazz’!”, ma il marito nemmeno aveva

candido bacio sulla guancia, ma lei sorrideva come mai

giovane.” ¶ “Mimì...” tentò lui, ma non c’era verso

il suo nome. Lucia?” ¶ “Ma che bbuò stasera?” domandò

non c’era mamma, ma un’altra donna. ¶ Erano

avevo anche sentito sospirare, ma non avevo smesso di

aveva tentato di abbracciarmi, ma io ero rimasto immobile

vista sembrava un vecchio ma, a guardarlo con più

con una certa fierezza, “ma non ho mai avuto

fatto ascoltare Ludovico Van? Ma che razza di mondo

cappello ai nostri piedi, ma io neanche ci facevo

molto volentieri,” rispose lui, “ma non posso.” ¶ Non avevo

parlare”. ¶ La guardai silenzioso. ¶ “Ma che stai cumbinann’? Sasà

la testa sulle spalle, ma il mondo là fuori

guancia prima di aggiungere: “Ma tu guarda che figlio

come vuoi tu,” ribatté, “ma semp’ nu barbone rimane

rispose: “Era per dire. Ma quante domande che fai

avrei voluta una donna, ma, nel frattempo, eravamo giunti

su una tovaglia bianca. Ma a Sasà tutto questo

dei loro discorsi,” commentai. ¶ “Ma come parli?” fece subito

È un po’ strano, ma è ’na specie ’e

fino a quel momento, ma avrei commesso il più

quanto quella degli Scognamiglio, ma aveva un affaccio peggiore

sulla porta, intimidito certo, ma anche attento a ogni

e dissi: “Io vado”, ma né Fabio, né tantomeno

zigomi. ¶ Andai alla porta, ma proprio in quel momento

chiese se gradivamo qualcosa, ma neanche Sasà ebbe il

fuori dalla mia visuale, ma che doveva trovarsi sulla

di soppesare ogni passo. ¶ Ma non avevo pensato al

segno di stare zitto, ma il cane, per tutta

di Viola dal letto, ma il cane mi guardava

in segno di pace, ma Shelly non si accontentò

manica del mio pullover. ¶ “Ma che...” sentii dire al

fare per gli altri, ma per noi stessi. Se

Non vorrei dire stupidaggini, ma il tuo abbigliamento ricorda

Mi risultava difficile ammetterlo, ma forse aveva ragione mia

non per un caso, ma per insegnarmi a vedere

ai miei tanti dubbi. ¶ “Ma non voglio annoiarti con

scrutavo e l’ascoltavo, ma lei faceva di tutto

violento colpo di tosse, ma Viola non ebbe ripensamenti

dalla vita di Viola, ma lei subito dopo se

il sorriso e commentò: “Ma dai, è anche la

mal di testa colossale, ma alla fine potevo ritenermi

sbafava solo il nonno – ma anche della cassata siciliana

so. Sarò anche inopportuna, ma è la verità,” replicò

per niente al cinema, ma ha preferito andare a

sacca,” fece il nonno. ¶ “Ma quanto è caro il

No, siamo tutti ragazzi. Ma lei non sa ancora

disegno oscuro di Mauro, ma lui mi era simpatico

la mia amata Sabrina. ¶ Ma ero rimasto a quella

sì, sognare è importante, ma ancora più importante di

giorni unicamente di sogni, ma anche di emozioni vere

nulla di quei giorni, ma a me sembrava davvero

loro qualcosa da mangiare, ma poi avrei dovuto rispondere

Non potevo saperlo allora, ma era venuto a dirmi

forse se ne accorse, ma non disse nulla. ¶ “Anche

supereroi? Mi dispiace deluderti, ma non esistono i supereroi

silenzio, poi lui replicò: “Ma che dici, non ho

ammiravo un giornaletto pornografico, ma era la prima volta

sperimentato quella strana sensazione, ma che poi era arrivata

pensato, però, a Moana, ma a Sabrina. ¶ Aveva ragione

espressione dubbiosa sul volto. “Ma che è ’stu felis

non mi potevo permettere ma che avrei potuto sgraffignare

mezzo alla gente perbene, ma in realtà era solo

prendere a male parole, ma non ti devi permettere

Provai anche con Sasà, ma rispose che erano cose

accussì ve facite male!”, ma nessuno prestava ascolto alle

stesso modo di sempre, ma di Giancarlo e Viola

commentato a denti stretti: “Ma tu guarda chesta, pare

di Viola si aprisse, ma io continuai imperterrito ad

ti deve sempre decifrare, ma nun può parlà italiano

in bocca (fumava poco, ma sul balcone degli Scognamiglio

per prime alle narici, ma subito dopo i più

piante di ogni tipo, ma la sensazione, varcata la

per entrare in casa, ma il signor Scognamiglio aveva

Scognamiglio aveva sbuffato rispondendo: “Ma va, Rosà, ma che

rispondendo: “Ma va, Rosà, ma che vai a pensare

a livello, se vogliamo. Ma il terrazzo lo vediamo

Il mio Virgilio blatera, ma io non lo ascolto

era simpatico e leale, ma non dotato di una

mani piene di biscotti. ¶ “Ma che fai?” ¶ Non era

capit, l’esperimento funziona, ma il pavimento mò chi

mestiere” da un tappezziere, ma a lui non piaceva

messo sottosopra il mondo, ma che fa un sindacalista

con la moto?” ¶ “Sì, ma c’ha anche la

dove vado?” ¶ “Uffa, Mimì, ma che ne so, ce

pieno di scritte colorate, ma fu lo stesso inutile

nel tentativo di discolparsi, ma mamma neanche l’aveva

proteso verso mia sorella, ma Bea non si era

si era fatta baciare, ma non mi aveva rivolto

lavoro abbia davvero svolto, ma la vita l’aveva

qualcun altro c’è, ma hai ragione, siamo in

più rette, più buone. Ma nessuno ha i superpoteri

e nemmeno le conosciamo.” ¶ “Ma che ne sai tu

sibillino. ¶ Lui sembrò riflettere. “Ma poi, se anche esistesse

non ho il tempo...”. ¶ “Ma nessuno di mia conoscenza

in mezzo alla carreggiata, ma essendo la nostra una

interrogativo forse troppo diretto, ma quale di queste è

il chewingum in bocca. Ma poi intervenne Bea, sostenendo

una volta per strada. ¶ “Ma quale cinema,” proruppe lei

a stirare le camicie.” ¶ “Ma se tuo padre indossa

maglietta!” avrei voluto dirgli, ma desistetti e mi diressi

anche affrettato a precisare: “Ma arrivare laggiù e ’nu

scoppiò a ridere sonoramente. ¶ “Ma sei pazzo!” quasi urlai

un film per ragazzi...”. ¶ Ma tanto nonno Gennaro neanche

per dirgli di alzarsi, ma lui, che si divertiva

senza sollevare il capo: “Ma quale fastidio, giuvinò, facite

lo conosciamo, è simpatico, ma c’ha un’auto

per spegnere il videoregistratore, ma Sasà fu più veloce

comme ’a nu pagliaccio...” ¶ “Ma nonna, è un supereroe

è un supereroe!” ¶ “Mimì, ma quale supereroe, quello è

qualcosa stavo per dire, ma il nonno mi rubò

dovevo rientrare alle ventidue, ma per fortuna papà si

a te?” ¶ “Ancora, Mimì? Ma fai sempre le stesse

e chiese: “Né, Mimì, ma tu foss’ ricchione?”. ¶ A

caso ci avessero scoperto, ma, soprattutto, ero deluso perché

prestito”. ¶ Avrei potuto ribellarmi, ma ero troppo preso dalle

su, lungo la strada. ¶ “Ma quale polizia, accussì s

che parlava di supereroi, ma uno di loro, che

la forza, il volo – ma possedeva un dono vero

luci dell’alba, distrutto ma felice, quando papà si

sere mamma si ribellò. ¶ “Ma tu come fai?” chiese

frase del tipo: “Mimì, ma chi te le dice

con aria sbalordita. ¶ “Mimì, ma tu hai detto che

microscopio, pensavo fosse ovvio.” ¶ “Ma quale ovvio, Mimì, m

per convincerlo a restare, ma lui era sparito all

due possedeva l’album, ma entrambi collezionavamo le figurine

lui sì, mi ascoltava, ma non mostrava mai un

della trasmissione del pensiero, ma del negozio di un

della spazzatura sui pianerottoli, ma nemmeno riuscimmo a iniziare

cosa fosse il libero, ma mi avrebbe preso troppo

gravità della situazione, ovvio, ma dai termini oscuri usati

appena finita la scuola, ma in quel periodo Angelo

non perdere la concentrazione, ma non avevo nemmeno chiuso

d’istinto per fermarlo, ma lui mi dedicò uno

ha tentato di fermarli, ma quelli gli hanno dato

sincero...” tentai di abbozzare, ma Sasà fu ancora una

choc perciò non ricordi, ma quello Mimì tene ’nu

di sfottò e disse: “Ma che c’entra con

che fare quella viziata?”. ¶ Ma io nemmeno l’ascoltavo

ce ne fosse uno”. ¶ “Ma dai, l’ho fatto

Non sarà un eroe, ma è il tuo mito

di delegittimarlo...” ¶ “Mimì, senti, ma che vuoi da me

unico amico che avevo, ma in quel momento i

e provai a chiamarlo, ma non dovette sentirmi perché

regalarla alla mia amata. Ma fino a quel momento

un patito di Vasco, ma lui mi anticipò. “Dov

nobiluomo del secolo scorso... ma quanti anni hai adesso

annuire e passare oltre, ma di bugie, come detto

verità: lo conosco appena... ma a Viola piace tanto

disperato della sua cassetta, ma per la prima volta

era di Gotham City, ma di Napoli, che per

che non posso permettermi. Ma questo, ovvio, non lo

restringeva ancora di più. Ma in fondo, a pensarci

a guidare, in effetti, ma vorrei vederlo oggi, con

volta cambiato lo sguardo. Ma è stato più forte

ne sarebbero servite molte, ma molte di più. ¶ Inverno

Allora non potevo saperlo, ma in seguito ho capito

non era il musicista, ma un cane arrivato da

i libri sono importanti, ma mica putimm’ campà dentro

mai, fattene una ragione”. ¶ Ma io non l’avevo

allora all’avvocato Mastrangelo ma, soprattutto, un grazie a

una specie di jeep, ma più in stile cartoon

bella come la Batmobile, ma aveva un suo perché

auto. ¶ “Sì, sono Mimì. Ma non ti infreddolisci a

per chiudere lo sportello, ma lo fermai in tempo

la nonna ad accorgersene. ¶ “Ma che devi fare co

mio, tu sì pazz’, ma come, collezioni i defunti

rispondere alle sue domande. ¶ “Ma che te ne fai

pianto. ¶ “È un disadattato, mà, questo da grande diventa

scopi di pura ilarità, ma scientifici) mentre il nonno

noi giù al palazzo, ma non giocava mai a

consumare jeans e scarpe, ma era troppo intento a

a un arguto piano, ma di questo parlerò poi

è giunta, è qua”, ma lei non dovette cogliere

paio di occhiali banali (ma non per questo a

con l’occhio gonfio, ma ai miei non dissi

con le proprie gambe...”, ma lui mi aveva dato

quel figlio sì strano, ma acculturato e pieno di

da chi abbia pigliato, ma le insegnanti dicono che

pregavo subito di smetterla, ma in realtà un po

era del tutto normale ma per chi mi era

essere cotto di Viola, ma non potevo sapere, allora

prese in disparte. “Ué, ma ti fossi innamorato?” ¶ “Io

sbagli...” tentai di replicare, ma lei sorrise e mi

detto lei...”. ¶ “E chi?” ¶ “Ma che t’importa?” ¶ “A

me ne fregava nulla, ma la fisica mi entusiasmava

ridere e commentò: “Mimì, ma se tu tiri solo

altro lato della strada, “ma a vuie chella machina

non interveniva Piero Angela. Ma come fai a sapere

pure passavo da solo, ma la vita reale era

stesse parlando il messia. ¶ Ma dicevo di quando vidi

e tentai di saltarla, ma fu un disastro: il

bisogno di una vasca, ma in quel bugigattolo di

bene. Lui sembrò dispiacersi, ma non disse nulla. A

indispettito. ¶ “Mimì,” ribatté sottovoce, “ma la vuoi smettere di

nonna perché so’ ignoranti, ma per tutti gli altri

beccata” dietro la moto. ¶ “Ma chi è ’stu guaglione

e si presentasse...” ¶ “Papà, ma dove siamo, nel medioevo

sia vero, non ricordo, ma qualcuno dice che nell

aveva afferrato al volo, ma siccome la scossa non

lo vedevo picchiare mamma, ma era anche la prima

libreria e il terrazzo, ma sapevo poco del resto

aveva trascorso l’estate. ¶ “Ma non dovevi ridarlo alla

del pesce in casa, ma io non risposi e

senza nemmeno rendermene conto. ¶ “Ma che fai, sei tutto

vite diverse e lontane, ma il fatto che abbiate

mano sul caschetto bagnato. “Ma che ne sai tu

all’inizio della strada, ma lui, notando la mia

o quasi,” risposi subito. ¶ “Ma dai,” sobbalzò, “allora mi

per evitare di bagnarsi, ma alla fine mi strinse

ti porto il regalo...”. ¶ “Ma dai...” ¶ “A ogni modo

a una soluzione romantica, ma in questo momento non

un pomeriggio all’aperto, ma ci eravamo resi conto

e gli occhi chiusi. Ma in effetti c’erano

prendere una decisione sofferta, ma giusta: a Giancarlo, per

di superpoteri e supereroi, ma non ho mai trovato

la tartaruga era scomparsa, ma soprattutto perché mi era

di nuovo in Floridiana, ma della testuggine non c

stanza a nostra disposizione, ma mi vergognavo troppo della

ci fissava senza remore. “Ma che vita inutile e

due, ve vulite bene, ma pecché nun ve mettite

di spegnere lo stereo, ma non riuscì a mettere

casa è molto bella, ma qualcosa si può fare

intermediario non sembra capire, ma nemmeno si sforza troppo

la salumeria di Angelo. ¶ “Ma dove sei?” ¶ “Poi ti

due passi in avanti. ¶ “Ma dai? Davvero? Che bello

non farmi brutti scherzi. Ma evidentemente il buon vecchio

dopo i fatti raccontati, ma credo che la decisione

libro su Giancarlo insomma, ma un libro con Giancarlo