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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Matilde Serao, Cristina, 1908

concordanze di «Ma»

nautoretestoannoconcordanza
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Ella levò il capo, ma non vide nulla; il
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il sole l'abbagliava. Ma di nuovo un sibilo
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non li portasse via. Ma una curiosità la prese
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forse con Caterina Marcorelli, ma le finestre di Caterina
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Michela, chè è domenica: ma se tu vuoi, non
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democratico Patria e Libertà: ma Cristina fu inquieta durante
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guardarlo, rabbuiata nel viso: ma lui, ostinato, la seguì
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i Fiorillo erano ricchi, ma sono rovinati, adesso... ¶ — Io
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importa, aspettiamo, forse smetterà. ¶ Ma alla sera, mentre in
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Non ne hai pietà? ¶ — Ma che pietà! Mi secca
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Fiorillo guardasse Caterina Marcorelli, ma l'errore fu subito
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far sembiante di nulla, ma restava imbarazzata, col viso
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che pensasse ad altro. Ma Peppino Fiorillo aveva declamato
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Cristina lesse le lettere, ma non volle mai rispondere
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sputato sangue, una mattina: ma le altre, quelle tranquille
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ne andava anche lui. Ma lo studente le scrisse
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Cristina avrebbe voluto respingerle, ma poi la curiosità la
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di amare questa stupida, ma che allargatoglisi innanzi l
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capì la parola Jehova, ma la credette una bestemmia
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capì la parola chellerina, ma intese, in generale, che
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più di Giovannino Sticco; ma sulle ventiquattro, appena Cristina
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nè baci, nè quattrini, ma era stato un padre
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sempre una allegra cosa, ma conosceva Giovannino Sticco, come
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con una certa dolcezza: ma ella era senza imbarazzo
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nera, Cristina? ¶ — Mi piace, ma quando è uva fragola
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conservava la sua serenità; ma vedeva arrivare l'ora
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più grasso, più scialbo, ma ella lo aveva riconosciuto
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aveva provato l'odio, ma ora lo provava, grande
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Ella non rispose nulla. Ma la sera, quando Giovannino
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olio, per le alici. ¶ Ma Cristina trasse prima da
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che si dovesse fare. Ma non si ricordava più
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chinava i suoi occhi, ma si sentiva guardare, e
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di ritirare la mano, ma le dita dell'infermo
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si muore, forse — pensava. ¶ Ma quella mano, che non
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egli apriva gli occhi, ma non li fissava più
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per parlare, il ferito, ma si vedeva che il
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l'emorragia era cessata, ma la febbre d'infiammazione
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anche io — disse poi. ¶ — Ma che, ma che! Sarete
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disse poi. ¶ — Ma che, ma che! Sarete la vedova
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battaglie combattute con accanimento, ma perdute senza gloria. Come
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inebbriò della propria forza. Ma nella passione umana, come
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tutti belli, tutti splendidi, ma tutti sparenti; gli è
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raggiungimento di uno scopo. Ma alla fervida e acuta
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vittoria, abbramato di vittoria, ma incapace di volerla fino
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e maledicendo l'idolo, ma non trovando tanta costanza
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le anime si aprono; ma le affascinava anche con
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che già gli apparteneva. Ma aveva trovato uno spirito
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più fremente che dolce. Ma lei ergeva la testa
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la testa così altieramente, ma una severità così orgogliosa
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accettato, stringendosi nelle spalle. ¶ Ma un giorno, in un
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fama di esistenze perdute. Ma fra loro non si
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attenta forse, disattenta forse, ma simile alla sfinge che
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vincere da una lassezza. Ma nella figura ella rimaneva
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inavvertito, tanto era lento. ¶ Ma in certe sere in
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dominare l'impeto nervoso. Ma il suo carattere orgoglioso
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parea dicesse: ¶ — Poveretta, poveretta. ¶ Ma niente altro. In breve
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estremo pudore dei ritratti. Ma anche quello fu distrutto
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di lui. ¶ — Era bello, ma doveva essere malvagio — disse
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quale. ¶ E nient'altro. Ma una sera burrascosa di
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tanto apriva gli occhi, ma li richiudeva, spaventata dalla
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scordare per un momento, ma appena soli, la loro
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volti sbiancati, si fuggivano. Ma, involontariamente, dopo tre o
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destinati a rimanere estranei. Ma ora, rimanere estranei dopo
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gelosia. S'ingiuriavano brutalmente. Ma in fondo ghignava la
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posso — gridava lei, singhiozzando. ¶ Ma tutto precipitava in un