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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «Ma»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
natura e del destino…» Ma quel pensiero non riusciva
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1983
nuovo della propria esistenza. Ma anche qui conosceva la
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smantellate e buttate via. ¶ Ma v’era un altro
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saggezza di un vecchio, ma poteva avere anche lui
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1983
terremoti, questa» mi diceva. ¶ «Ma con le isbe non
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1983
ferro di forma arcuata. Ma neanche questo bastava a
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1983
a bere con lui. Ma quelli, al ritorno dall
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1983
piccoli incidenti e contrattempi, ma tutto sommato in modi
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1983
per fortuna non gravi, ma fitti, a getto continuo
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non erano fatti separati ma collegati tra di loro
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1983
fate quello che volete. Ma io la devo vedere
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Silvestro erano poco persuasi, ma finirono per acconsentire. Camminammo
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nel sole di ottobre. Ma, prima di mezzogiorno, il
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1983
ormai vicini al cantiere, ma ormai conveniva andare avanti
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1983
ne sapevo quanto loro. Ma ero certo che fosse
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1983
di mantenere la direzione, ma senza sapere se ci
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1983
mi scavava il cuore, ma non dovevo mostrarlo, come
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alla sua enigmatica attrazione, ma avevo volutamente ignorato la
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lupi con lo sguardo, ma avrei dato ogni cosa
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molte ore di luce, ma io non mi fidavo
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1983
presenza degli alberi attenuava ma non distruggeva. Persino il
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non ci fossimo addormentati. Ma se avessimo ceduto al
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passo si faceva faticoso, ma continuavamo a camminare. Ero
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tundra desertica della disperazione. Ma ero davvero così disperato
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1983
sapeva il suo nome, ma lui, lui non s
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1983
per la sua destinazione ma non era mai arrivato
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1983
né vagoni, né locomotive, ma soltanto dei binari. Avevamo
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1983
ancora gallerie da finire. Ma il grande lavoro andava
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1983
uomo della mia età. Ma adesso il blocco del
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1983
o parlavo con lei, ma né io né lei
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1983
vedere le cose confusamente. Ma si può rimediare.» ¶ Anataj
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1983
intendo di queste cose, ma sono convinta che abbia
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1983
a sentirne il tintinnio. Ma Anataj continuò a dire
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1983
sono ladri di cavalli…» ¶ Ma noi sapevamo da Ajdym
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i nomadi in mužiki, ma lui era nato per
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1983
si preparava a rispuntare. ¶ Ma la sua solitudine di
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1983
chiesto loro i documenti. ¶ Ma la loro vera vita
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1983
alle orecchie delle guardie. ¶ Ma una volta Anataj assalì
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1983
come fosse potuto accadere, ma a un tratto si
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1983
si era mai sciolto. Ma i suoi fedelissimi non
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1983
rigore, c’era ancora, ma completamente rifatta. ¶ I pochi
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1983
di ritorno alle origini. Ma anche qui si sentì
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1983
strato di rami marciti. ¶ Ma ora il tempo dei
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1983
non diceva una parola. Ma il suo tempo ormai
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1983
colpito una volpe grigia, ma senza ucciderla, e anzi
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1983
fossero più due uomini ma piuttosto immagini, dipinte su
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1983
e imponente, quando camminava, ma l’andatura era incerta
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1983
vasto ripensamento del passato. Ma era una falsa impressione
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1983
e Anataj soltanto ventitré. Ma quando si esaminarono gli
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attorno alla chiesa ortodossa, ma non vi entrava, per
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fosse scomparsa dal mondo. Ma forse la sua nostalgia
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1983
dai loro antichissimi progenitori. ¶ Ma forse era così anche
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1983
contraddizione. Era così, certo. Ma la consapevolezza slittava sopra
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1983
cerca era la Siberia, ma non lo sapevo perché
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1983
avrei ricominciato a cercare? Ma no, che sciocchezza. Ormai
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1983
chiedeva niente a nessuno, ma accettava con gioia ciò
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1983
povertà universale del villaggio. ¶ Ma da Ajdym non venivano
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1983
a guardare nel vuoto. Ma poi il presente riprendeva
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1983
processione d’immagini colorate. Ma mentre aspettava che quel
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1983
anche con la vista. Ma lei aveva soldi per
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1983
e le capacità professionali, ma il cuore l’aveva
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1983
stavamo lavorando al terrapieno, ma già il nostro spirito
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bastare non per dieci ma per cento arcate. Certo
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1983
dura, come la nostra. ¶ Ma nessuno c’informava di
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1983
nella zona di Irkutsk. ¶ Ma le grandi distanze non
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1983
No, non poteva essere… Ma certo esistevano casi isolati
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1983
l’arrivo dei materiali. ¶ Ma in tal modo le
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1983
realistica e molto inverosimile. Ma io temevo che, nel
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1983
qualunque sacrificio, qualunque fatica, ma in nessun modo si
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1983
e di possibili guerre. Ma era credibile una cosa
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1983
inasprito nei loro confronti. Ma tutto ciò, talvolta, in
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1983
quaresima o il carnevale. Ma si trattava di cose
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1983
sarebbe stata un’irriverenza. Ma appunto per questo era
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1983
troppa strada da fare. Ma per me era diverso
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1983
Russia pullulava di ribelli, ma erano soltanto degli illusi
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1983
tenace. Il tempo passava, ma passava malamente, senza mutazioni
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1983
e quello in ombra, ma loro scorgevano soltanto il
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1983
di ferro!» ¶ «I cassoni? Ma come? Dove? Non è
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1983
come non fossero uomini ma arbusti o foglie secche
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1983
fatiche e i sudori. Ma non c’era alternativa
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1983
a ribellarsi. ¶ Era strano, ma dal nostro ubbidire, dal
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1983
il dovere. Erano addormentati, ma pronti a svegliarsi e
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1983
al ponte di pali. Ma erano paure senza fondamento
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1983
dure leggi della necessità, ma anche la sirena invisibile
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1983
tenerci quello che abbiamo.» ¶ «Ma sì. Figurati. Io mica
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1983
di distrarsi col lavoro, ma esso gli era riportato
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1983
lavoro. Era il primo, ma per noi fu come
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1983
corvo nero della disgrazia. Ma ora che l’avevamo
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1983
mormorai. ¶ «Lo sappiamo tutti. Ma quando si guardano da
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1983
stata un’altra cosa. Ma la risposta alla lettera
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1983
disorganizzazione generale dell’impresa, ma anche con la nostra
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1983
l’ingegnere» gli dicevamo. ¶ «Ma no. Lasciamo perdere. Ormai
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1983
un viluppo di edera. ¶ Ma c’era anche dell
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1983
unione faceva la forza. Ma lui, preso per sé
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1983
ammetteva volentieri queste cose, ma la verità era che
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1983
niente in cambio.» ¶ «Dici? Ma come è possibile? Uno
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1983
Il freddo era intenso, ma secco, non fastidioso, perché
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un sasso, per esercitarsi. Ma suo padre e i
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neve non era alta, ma talvolta si affondava fino
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1983
giovane puntò il fucile ma non sparò. Indietreggiò, si
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1983
in direzione della ferrovia, ma non riuscivo a capirlo
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1983
qualche lavoro per lui. Ma la nostra isba, tutta
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1983
ansia nervosa e allarmata, ma anche fasciata da torbide
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tutto fuori delle isbe, ma trovava la fessura per
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sottovoce. ¶ «Si lasciano stare? Ma ti rendi conto? C
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1983
è che un’illusione. Ma ti rendi conto?» ¶ «È
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1983
ordine nel suo passato. Ma una cosa era certa
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1983
a Kirkovsk come adesso. Ma appena la ferrovia fosse
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1983
non aveva un destino. ¶ «Ma la ferrovia sì. La
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1983
azione. Immaginano grandi imprese, ma non viene mai il
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1983
erano inquieti. Non abbaiavano ma ululavano misteriosamente, dai loro
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1983
lamento nella notte siberiana… ¶ «Ma dove siamo capitati? Che
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1983
stesso tempo. Voleva liberarsene, ma intanto solo la vista
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1983
e legarlo a sé, ma in maniera rovesciata e
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1983
mi era stato fatto, ma accanto a Falalej quel
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1983
era ghiacciata, di notte. Ma dicono che nessun lago
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1983
li avete visti?» ¶ «Mai. Ma ho conosciuto degli operai
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1983
petali avvizziti e grigiastri, ma lui credeva che fossero
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1983
petto stupendo!». Noi sorridemmo. Ma io sapevo da quale
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1983
atteggiamento fiero e solenne, ma anche pieno di impazienza
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1983
stato un misterioso terremoto. Ma non si trattava del
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1983
giusto perché non morisse, ma esso non poteva esplodere
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1983
e i suoi lavori. Ma non era così facile
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1983
c’era, d’accordo. Ma Ulan Ude era più
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chiaro, era il freddo, ma anche quella si poteva
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1983
darlo troppo a vedere, ma la stalla veniva a
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1983
intaccare le sue riserve, ma anzi le vedeva aumentare
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1983
non era proprio fitta, ma tuttavia rispettabile. ¶ In quei
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1983
almeno per il momento. Ma la prossima volta, tra
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1983
Miscia c’era davvero. Ma il suo capolavoro era
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1983
di Eva» diceva lui. ¶ «Ma i vostri genitori non
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1983
non conosceva la fine. Ma nell’intimo sapeva di
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1983
di lana…» ¶ Ajdym sorrise, ma non rispose agli scherzi
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1983
molto peggiori delle tue. Ma a questo mondo tutto
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1983
taiga, come un giovinotto. Ma Ajdym ci disse una
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1983
un po’ alle carte, ma non ci veniva fatto
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1983
per andare a chiamarlo, ma in quella il vecchio
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1983
rosso in viso, sudava, ma Ajdym lo trattenne per
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punto di raccontarci qualcosa, ma noi glielo vietammo e
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1983
la mangiatoia di Kadbar.» ¶ «Ma certo. Vai pure. Abbiamo
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1983
come una donna perduta. Ma presto erano cominciati terribili
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1983
ancora dimenticato del tutto. Ma non lo trovavano. Sulla
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1983
dal libro del profeta. Ma sapeva pure che tutto
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1983
acqua di uno stagno. ¶ Ma forse, pensava Anataj, la
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1983
tentiamo invano di liberarci. Ma forse la verità era
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1983
a colpire la zucca, ma un giorno avrebbero fatto
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1983
sanno cavalcare come loro, ma non correre allo stesso
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1983
niente contro di lui, ma era rimasto vittima delle
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arte medica del tempo, ma di esse era rimasta
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1983
la vicenda di Irina. Ma lo stesso dovevo tenermi
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1983
aveva affidato un incarico, ma la forza stessa delle
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1983
me lo chiedevo neppure. Ma di fatto lo ero
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1983
buona salute, per fortuna. Ma essa era qualcosa di
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1983
vero scopo, quello definitivo, ma soltanto l’apparenza di
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1983
vivevamo, nella solitudine siberiana, ma un’altra, di cui
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1983
di un lungo esilio. Ma prima bisognava condurre a
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1983
che non si vedevano, ma di cui io sentivo
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1983
a fare gli operai, ma sotto sotto restavano cacciatori
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1983
propri nidi» disse Bastiano. ¶ «Ma qual è il loro
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1983
un centinaio di arscine, ma eravamo sempre al lavoro
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1983
scaturiva e prendeva forza. ¶ Ma quando lo conobbi davvero
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1983
Era un uomo alto, ma d’aspetto flaccido e
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per cui veniva costruita. Ma se guardavo a livelli
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1983
e i suoi problemi, ma una ferrovia immaginaria, quale
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e di ambizioni represse, ma la realtà di tutti
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1983
magari competenti come lui, ma fiacchi, senza entusiasmo, e
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1983
ne fossero di altri, ma dubitosi e disamorati anch
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1983
quello ospitato da Anataj. Ma, indipendentemente dai canti, mi
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1983
i carnici, i cadorini, ma anche i mongoli, i
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1983
potesse mai essere finita, ma che continuasse lo stesso
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1983
luogo di questa terra, ma un limbo o purgatorio
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1983
avevamo mai visto uno, ma esso era tuttavia una
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1983
entità fantomatica e spaventante. Ma, con il cadere delle
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1983
sapientemente portato dal villaggio. Ma ormai conoscevamo bene tutti
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1983
era liscia e distesa, ma al contrario piena di
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1983
un morso alla volta. Ma v’erano anche rocce
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1983
far crollare l’immenso ma traballante edificio dello stato
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1983
russo? Avevamo scarsissime informazioni, ma sentivamo che ogni risposta
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1983
decidere per l’avvenire. ¶ Ma in un’altra zona
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1983
O forse esistevano ancora, ma non erano altro che
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1983
non i lavori casalinghi, ma li facevamo con ogni
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1983
di lavori da fare, ma non sempre li trovava
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1983
pensare a cose lontane. Ma ognuno di noi aveva
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1983
disorientati, privi di qualcosa. ¶ Ma il lavoro nella taiga
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1983
voluti giorni e giorni, ma la stessa idea di
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1983
Andiamo a caccia, allora.» ¶ «Ma ora gli animali sono
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1983
Vi porterò nella taiga. Ma dovremo essere di ritorno
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1983
buona». ¶ Marco si illuminò, ma riuscì a contenere totalmente
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1983
io stesso a svegliarvi». Ma tutto, o quasi tutto
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1983
chiesi al vecchio. ¶ «No. Ma non ce ne allontaneremo
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1983
di sparare agli animali, ma poi mi parve che
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1983
eravamo venuti a cacciare, ma soltanto a vedere la
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1983
sotto sotto, senza motivazioni, ma proprio per questo in
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1983
pace e di riposo. ¶ Ma tutto ciò non bastava
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1983
giovane di sua moglie, ma forse la cosa che
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1983
era una lingua slava, ma una specie di turco
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1983
cane dopo la corsa. Ma questo era tutto, perché
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1983
erano diverse dalle nostre, ma tante cose ce le
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1983
riti meglio che potevamo, ma anche avvertendo un disagio
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1983
Non era per noi, ma per un popolo diverso
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1983
russi e i siberiani, ma non per i forestieri
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1983
sentivamo finiti e completi, ma pieni di vuoto e
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1983
più dura e forestiera… ¶ Ma, in mancanza di meglio
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1983
quelli che avevamo conosciuti, ma anche agli altri, le
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1983
facevamo parte del villaggio. ¶ Ma il piacere di parlare
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1983
prati e dei boschi. Ma ci divertivamo un po
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1983
amico di molta gente. Ma più di tutti lo
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1983
maneggiava in modi lenti ma sicuri, perché erano gli
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1983
lavorava dentro la rimessa, ma con la porta aperta
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1983
la stilettata dell’artrite, ma subito si ricomponeva. Non
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1983
si specchiava il cielo, ma proprio per sua natura
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1983
tanti decenni di lavoro? Ma essa stava sempre dietro
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1983
molto più di Gurka, ma ancora vigoroso e sciolto
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1983
esattezza quanti anni avesse, ma una volta mi raccontò
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1983
nella sua faccia legnosa, ma che pareva raggiungere il
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1983
bruciato, in altri tempi, ma adesso tutti i ceppi
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1983
un oscuro incantesimo boreale. Ma, ecco il punto, Bastiano
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1983
riposo e di pace, ma di agitazione senza perché
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1983
molte cose da chiedere. Ma quali? Se tentavo di
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1983
all’epoca del viaggio. ¶ Ma, fatta eccezione per questa
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1983
comunanza c’era sempre, ma aumentava quando lavoravamo al
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1983
favole e dalle dicerie. Ma intanto esse avevano il
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1983
compagni dicevamo una parola. Ma intuivo dentro di loro
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1983
po’ nel loro villaggio. Ma a noi non era
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1983
dato origine all’altra. Ma era certo comunque che
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1983
bambole. Aveva forme armoniose, ma piuttosto piene e vistose
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1983
che gli oggetti medesimi, ma soprattutto la presenza di
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1983
ed Arrigo lo videro, ma non batterono ciglio e
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1983
circostanze stesse lo esigevano. Ma subito i suoi occhi
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1983
col manico di corno. Ma il mongolo l’aveva
231
1983
una parola sull’argomento, ma il fatto che il
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1983
minimo segnale di pericolo. Ma il suo viso disteso
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1983
niente a nessuno.» ¶ «Giusto. Ma voi avete occhi per
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1983
fuggivano per morire dissanguati ma liberi. Invece lui non
235
1983
o forse anche sì, ma subito mi ero ritirato
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1983
di una medesima catena. Ma il pensiero non si
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1983
sentire la nostra lingua, ma eravamo calati dentro una
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1983
dalle belve della taiga, ma in realtà quello di
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1983
polizia e dai cosacchi, ma dai venti misteriosi della
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1983
forzati. Forse lo sapevano, ma nessuno lo diceva. Forse
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1983
nella taverna di Matvej. ¶ Ma per Katja le cose
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1983
malinconie umide e scure, ma, nello stesso tempo, ne
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1983
e il più massaio. Ma tutti usavamo il nostro
244
1983
ci fosse una donna. ¶ Ma era sempre più vivo
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1983
come fosse casa propria… ¶ Ma anche con l’isba
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1983
inabitata. Potete stare tranquilli». Ma noi non riuscivamo ad
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1983
diretta verso la Mongolia. Ma tutto era ancora in
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1983
quelli erano lavori seri. Ma la ferrovia era una
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1983
arzilla e piuttosto allegra. Ma ogni tanto si metteva
250
1983
l’aveva mai visto, ma ne aveva sentito parlare
251
1983
un diavolio di fumo. Ma preferiva chiudere gli occhi
252
1983
discorso in modi appassionati, ma pieni di sconforto e
253
1983
come l’arcangelo Raffaele, ma nessuno a Kirkovsk l
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1983
proprio qui, a Kirkovsk… Ma come è possibile?» ¶ «I
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1983
morti andremo all’inferno. Ma io all’inferno ci
256
1983
Famiglia? Ce l’avevo. Ma ormai… Sono anni che
257
1983
scritti per un po’, ma lei nelle lettere era
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1983
un santo del calendario, ma un uomo, e non
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1983
si compra al mercato. Ma lui non poteva farci
260
1983
messia dei nuovi tempi. Ma Falalej nutriva anche altre
261
1983
che non era mio, ma stava a monte di
262
1983
e le mie speranze, ma anche dell’altro, per
263
1983
neve battuta e infangata. Ma la neve si andava
264
1983
e quasi di mistero. Ma la verità era che
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1983
martelline e gli scalpelli, ma le scuri, i picconi
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1983
friulani, carnici e cadorini, ma anche alcuni kirghisi, mongoli
267
1983
mai il nostro parere, ma ci metteva di fronte
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1983
come un cane rabbioso, ma ci si scaldava lavorando
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1983
trasformarsi in un acquitrino, ma i valenki tenevano perfettamente
270
1983
la meglio sull’acquitrino. Ma quando? Per quanto tempo
271
1983
dimenticare che settantamila operai (ma qualcuno diceva che fossero
272
1983
le questioni di lavoro, ma anche per le loro
273
1983
nella cava di pietra. Ma pure lui, spesso, nella
274
1983
mia persona più rassicurante. Ma la sostanza della cosa
275
1983
in troppi.» ¶ «Può darsi. Ma mica tutti accetteranno. I
276
1983
avrebbe chiesta era quella. Ma era davvero possibile che
277
1983
Lo Zar era lontanissimo, ma la sua presenza in
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1983
gamba e il bacino. Ma le ossa si erano
279
1983
sbalzato in luoghi sconosciuti. Ma, nello stesso tempo, provava
280
1983
Eroska coi suoi carri.» ¶ «Ma cosa dici! Io voglio
281
1983
nei confronti di ognuno, ma forse essa non era
282
1983
e cariche di rimprovero… ¶ Ma chi riusciva a tenerlo
283
1983
o redenzione per nessuno. ¶ Ma se era convinto che
284
1983
volo lo avrebbe condotto… ¶ Ma intanto restava con la
285
1983
a ritrovare noi stessi, ma anche perché il lavoro
286
1983
servivano al suo lavoro, ma senza badare a quelle
287
1983
nei boschi dell’Austria. Ma a quell’epoca almeno
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1983
recuperare il suo cadavere. ¶ Ma se il miraggio dell
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1983
non andava molto forte, ma non si fermava mai
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di villaggi, boschi, laghi, ma su ogni cosa dominava
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prime ore della notte. Ma per lunghi tratti non
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o daini in fuga, ma Bastiano scuoteva la testa
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di perdersi nell’ignoto. ¶ Ma poi io stesso ero
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salito sul treno siberiano, ma da quando ero entrato
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villaggio. Aspettavamo che ripartisse, ma non accadde. Anzi subito
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nel cuore dell’Asia. Ma dove con esattezza non
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come non fossimo uomini ma piuttosto fantasmi. Non v
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possedere nemmeno un fucile. Ma era un indugio assurdo
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cosacchi, fedelissimi allo Zar. Ma pareva introvabile. ¶ Marco traboccava
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Bastiano, alzando le spalle. Ma per quanto avesse la
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lo facevano in russo, ma in lingue a me
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discorrevano tra di loro. Ma quel poco che dicevano
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slavi, che non conoscevo ma riuscivo a individuare per
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di una paga migliore, ma dell’altro, qualcosa di
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molto diverse dagli Urali. Ma poi ce n’erano
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una fiammella di comprensione. Ma certo, erano i monti
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e nemmeno conoscenze relative ma rassicuranti, come quello di
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guardavamo con allarme emozionato, ma sul nostro taràntas nessuno
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che non si vedevano ma che forse si sentivano
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stata più se stessa ma un’altra cosa. Come
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di una brevità enigmatica. Ma tutto ciò mi sembrava
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finestrino per vederla apparire, ma non accadde. Doveva essere
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bosco, di un villaggio, ma quel sentimento non aveva
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eravamo più un convoglio ma due taràntas soltanto. Anche
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dovevano riferirsi al vento, ma il sonno era più
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ormai» dissi a Bastiano. ¶ «Ma se lo abbiamo già
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notte…» ¶ Caddi dalle nuvole, ma subito intuii che Bastiano
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una steppa misteriosamente ritornata, ma il Bajkal, nient’altro
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già percorso, senza riconoscerlo… ¶ Ma intanto anche il fatto
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noi. Oltrepassammo Ulan Ude, ma restando alla periferia estrema
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Forse avevamo sbagliato villaggio, ma ai compagni non dissi
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compagni si addormentarono presto, ma io non potei farlo
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Sentii il rumore secco ma lievissimo di un ramo
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disordine che ci riguardava. Ma era assolutamente impossibile risalire
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piangere. ¶ «Veniamo da Ekaterinburg, ma siamo friulani» gli dissi
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cosa era già fatta. Ma noi eravamo ancora sopra
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Bastiano non apriva bocca, ma io sentivo su di
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capite la nostra situazione…» ¶ «Ma certo. Ci sto già
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era accendere il fuoco, ma per questo servivano la
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a mangiare alla locanda, ma già il successivo mi
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tener lontano i corvi, ma evidentemente non ci riuscivano
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a me, uno sconosciuto, ma capii che nel villaggio
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fosse stato una donna. Ma quando fu richiamato per
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come Pietro il Grande, ma con lei era docile
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selvaggina, né il buonumore. ¶ Ma poi anche per Nasarka
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morte e di sepoltura. Ma i morti della taiga
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dedicargli l’intera esistenza. Ma possedevo altre cose di
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che rivelava lo straniero, ma che a lei doveva
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sorridenti e di diminutivi. Ma tendeva per lo più
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Bajkal. «In Siberia, Valeriano… Ma ci pensate? In Siberia
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tutto dipinto di nero. Ma alla fine di ottobre
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ammirazione per quell’opera, ma sarebbe salita sui treni
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in un posto preciso, ma piuttosto disperso e perduto
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paese non c’era. Ma nello stesso tempo s
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quanto io di lei, ma non mi permetteva mai
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mio viso al suo. Ma ogni volta che cercavo
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Perché non mi ascoltate?» ¶ «Ma io vi ascolto. Dite
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si vedeva ancora niente, ma io e lei sapevamo
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fabbricava macine da mugnai. Ma ad un certo punto
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fine dei nove cieli, ma dentro di esso, e
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e dal prete stesso. Ma poi qualcuno aveva scritto
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come insipiente e farnetico. Ma la seconda lo tennero
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nessuno. Irina era felice, ma ogni tanto rotolava di
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Così è la vita.» ¶ «Ma io non voglio. Mi
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che non sarebbe accaduto. Ma lei continuava ad essere
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Davvero? ne ero sicuro? Ma lei, veramente, quella paura
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di tutto il popolo, ma comunque andavano avanti. La
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quale ormai sapevamo tutto. Ma nello stesso tempo provava
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e neppure alla filanda, ma stavano a casa a
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un po’ di soldi. Ma lui non era uno
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fiducia ricca di slancio, ma nello stesso tempo anche
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mesi. Non osava dirlo, ma era pacifico che lui
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ultimo dei suoi sudditi. Ma bisognava aspettare, per necessità
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quelle fresche e recenti, ma anche di quelle antiche
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ricordava. Subiva, pazientava, sperava, ma intanto ricordava. La memoria
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legge che non conoscevo, ma che andavo recuperando nel
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io capivo, volevano dire: “Ma come hai fatto a
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a cose già lontane, ma che mi parevano vicinissime
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si offerse il padre. ¶ «Ma no. So benissimo dove
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non pattinavano soltanto bambini ma anche ragazze con la
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perso tempo a contare, ma che erano passati senza
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non pioveva da mesi. Ma, nello stesso tempo, era
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vieni nella nostra baracca». Ma io non avevo nulla
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volevano lasciarmi andar via, ma io sapevo che era
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all’uscita dall’ospedale, ma come oscurati e appannati
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non essere all’estero. ¶ Ma la sua cucina non
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Noi cosa c’entriamo?» ¶ Ma Bastiano si sbagliava. Il
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a casa del diavolo?». Ma io e Marco non
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me e a Marco, ma soprattutto aveva una ripugnanza
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bene, verrò anch’io. Ma so che è un
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cose che facevamo noi, ma la sua disapprovazione era
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perché andavamo in Siberia, ma neppure perché era venuto
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scherzo e di gioco, ma non sembrava vi riuscisse
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aveva tirato nell’inganno. Ma ormai che erano svegli
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per mancanza di memoria, ma per stanchezza e sazietà
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cercavano di farlo parlare, ma non riuscivano a ricavarne
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ormai sui quattordici anni, ma qualcosa ci trovava di
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le betulle dei cortili. Ma parlava anche all’erba
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lo costringeva ad uscirne. ¶ Ma ogni tanto arrivava davvero
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giorno di febbraio, freddo ma pieno di sole, arrivò
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arrossire fino alle calcagna.» ¶ Ma erano loro a farlo
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che stava sul carro, ma anche quello di tutte
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di notizie era molta, ma Eroska aveva un temperamento
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donne di gran prezzo. Ma poi aveva visto anche
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troppo tempo alle ragazze. Ma non me ne pento
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rifarlo con la fisarmonica. «Ma non sai niente di
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a questi smidollati.» ¶ «Io? Ma come potrei, io…» ¶ «Non
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in mezzo all’isba.» ¶ «Ma cosa dici, zia?…» ¶ Tentò
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schermirsi, di farsi dimenticare, ma Katja non glielo permise
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fluttuazioni. ¶ «Adesso basta, zia.» ¶ «Ma perché, ragazzo? Il bello
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subito conosceva e distingueva. ¶ Ma Katja non se ne
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trovare il proprio sfogo. Ma sentiva anche il desiderio
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esser più dove stava, ma lontano, in un altro
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abitanti di un villaggio. Ma era durato poco. Aveva
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le cose di sempre, ma che lui sparisse. Per
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dalle mani della gente. Ma non sarebbe stato molto
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più grossi della taiga. ¶ Ma ora che era nato
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dei filosofi, dei profeti… Ma intuivo, al di sotto
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di eliminarlo per sempre. Ma avevano fatto male i
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si fermasse con loro. Ma Ghircik non restava più
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sé da tanto tempo, ma Falalej era sicuro che
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così» ammise il ragazzo. «Ma il fatto è che
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per diventare un operaio, ma non gli era possibile
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ottenere la stessa cosa. Ma lui no, perché non
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moltissimo tempo per pensare.» ¶ «Ma tu hai degli amici
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ti piacciono?» ¶ «Sì, certo. Ma poi rifletto che sono
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devi tenerle per te, ma darle agli altri.» ¶ Gli
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dalla luce del sole, ma che si rifugiano nelle
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e di uccelli notturni. ¶ Ma Silvestro aveva maturato anche
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tempo o dalla natura. Ma qui si lavora anche
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venivano sferzate ed agitate, ma poi, appena lui taceva
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vero sapore della vita… ¶ Ma, con noi o da
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un deportato senza catena… ¶ «Ma Falalej va allontanato da
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lo scandalo del villaggio.» ¶ «Ma no, credimi. Nemmeno se
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Forse se ne accorgerà. Ma è qualcosa di più
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bene. Sarà anche così. Ma quel ragazzo bisogna allontanarlo
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in presenza del ragazzo. Ma lo faceva su altre
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si leggono sui giornali. Ma io le so lo
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sfere raggiungesse la ferrovia, ma fino a un certo
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con un movimento lento ma irresistibile. Ormai gli operai
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qui casualmente dalla sorte. ¶ Ma il lavoro aveva creato
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dilagare dentro di noi. Ma era una malinconia e
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resistito a una piena. Ma non sapevamo fino a
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della direzione della ferrovia. ¶ Ma tutto ciò aveva la
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acqua e nei ruscelli. Ma eravamo ugualmente orgogliosi di
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era chiamato a decidere, ma soltanto a morire. Non
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popolazioni verso l’Est. ¶ Ma intanto, mentre lavoravamo alla
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tensione e della fatica, ma dai canti e le
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tristezza e dell’abbandono, ma anche le esplosioni di
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movimenti e di balli. Ma i canti sì. Non
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sì. Non erano nostri, ma entravano dentro di noi
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con loro cento volte. Ma questa era un’occasione
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per centinaia di arscine. Ma le acque avevano nascosto
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Han e Meng Tzu. Ma era triste pensare d
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soltanto cose da bambini. Ma loro si divertivano lo
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anche nei villaggi siberiani. Ma questi erano sciamani di
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scherzo e per gioco, ma era soltanto un’impressione
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delle certezze più radicate. Ma soprattutto in lei cresceva
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esserti nonno due volte.» ¶ «Ma Falalej non si fida
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ragazzo non disse verbo, ma si capiva da ogni
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finiva per dire qualcosa, ma sottovoce, di malavoglia, come
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opponesse qualche resistenza inesplicabile. Ma in privato gli parlava
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tutte le sue mete. Ma non era così. Voleva
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lago?» Il ragazzo annuì, ma intanto lo guardava inquieto
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si ricorderanno, nel villaggio. Ma non devi dire niente
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ragazzo lo ascoltava incantato, ma anche con un filo
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anche Marco con loro, ma non disse nulla. L
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di pelo a pagoda. Ma era inquieto. Perché Anataj
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e non posso aspettare.» ¶ Ma non fece più il
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voleva dire essere cieco. Ma lo stesso scosse il
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niente perché aveva promesso, ma continuamente chiedeva del kirghiso
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punto oscuro che intuiva, ma al quale tentava di
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smesso di andarci?» ¶ «Sì, ma oggi vi è tornato
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faceva tutte quelle domande, ma la verità la conosceva
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l’avremmo certamente ritrovato. Ma forse si era rotto
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quando lo avrebbe restituito… Ma pareva che tutto ciò
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furono altre due battute, ma poi venne una serie
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disposizione. ¶ Così ritrovai Anataj, ma solo dentro di me
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era parsa una stranezza, ma ora la capivo. Anataj
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fare chissà quali prede… Ma io sapevo che non
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ancora. Non ne parlavamo, ma era a lui che
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fummo sempre i benvenuti, ma nessuno doveva gettare uno
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scrigno di forma tartara. Ma io avevo conoscenza che
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era carico di tristezza, ma la piaga centrale era
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lui non poteva vederle, ma anche perché di essi
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dopo una lunga malattia, ma, come dopo una lunga
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gli oggetti di legno, ma soprattutto spuntò in lui
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per tentare di sfuggire. Ma lui le inseguiva anche
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polvere e di muffa. Ma adesso tornavano buone, e
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favole non erano vere ma, nello stesso tempo, lo
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disse subito di sì, ma trovai un’imprevedibile resistenza
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è e qui rimane.» ¶ «Ma, Katja, siate sincera. A
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né il vestito.» ¶ «No, ma ci sono altre cose
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dimenticava persino l’esistenza, ma perché le pareva che
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che non portava più, ma che era suo, avrebbe
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e delle sue storie. Ma ciò che sulla bocca
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già sellato per lui. Ma ogni cosa era ancora
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di un’altra prospettiva, ma in realtà non sapeva
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bambino dentro un bazar. Ma nel risvolto delle cose
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che gli era piaciuta, ma l’aveva lasciata là
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fornello di una stufa. Ma i treni adesso partivano
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potuto provocare ogni cosa, ma non certo l’interruzione
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una volta. ¶ «Sono molti. Ma io ti supero di
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in un’altra maniera.» ¶ «Ma tornare è tornare per
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tanti anni tal forest, ma sapeva anche meglio che
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arrivo. ¶ «Allora si torna. Ma ci pensi? Tra pochi
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dalle fatiche dei vivi, ma incapaci di lasciare del
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aggirarsi nei luoghi frequentati, ma soprattutto nei pensieri dei
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dava loro la caccia. ¶ Ma eravamo davvero arrivati in
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e strozzate dalla paura, ma in realtà nel nostro