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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Indro Montanelli, XX Battaglione Eritreo, 1936

concordanze di «Ma»

nautoretestoannoconcordanza
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1936
tradire questo mio istinto. Ma non ce l’ho
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1936
sonno e di fatica. Ma non lo dico per
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non a cercar «colore», ma a cercarvi una coscienza
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uomo. Necessaria: a tutti, ma specialmente a un artista
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nato quando io venni; ma pareva malato di rachitismo
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dicono: “Questo bel battaglione”; ma noi non dobbiamo illuderci
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trapanata da una pallottola; ma è una diserzione ora
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medici hanno i loro. Ma se all’ospedale dove
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non starebbe a me…». ¶ Ma il maggiore fissò nel
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via la mattina dopo. Ma non si fece vedere
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1936
e lui lo sa), ma scriveva tre, quattro volte
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di tutti i reparti, ma specialmente di quelli indigeni
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1936
terra bagaglio e viveri, ma le munizioni siano sempre
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1936
limitarsi a Mai Agulà, ma spingersi fino a Macallè
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quattro lettere al giorno. Ma, per sapere della sua
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1936
può restare in colonia. Ma lui seguitava: «È venuto
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scrivevo lettere, chiedevo libri. Ma fu una protesta, come
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avevano fatto con me, ma per incapacità quasi fisiologica
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1936
era più un maggiore, ma «il Maggiore», colui che
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1936
madre: ch’era viva. Ma ne parlava come se
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A Macallè poteva aspettarci, ma non resse. Prese un
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e di sentirne pena. Ma pur così fatto, quest
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data e un luogo. Ma non si riflette, naturalmente
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1936
un triduo di sangue. Ma Toselli e il IV
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Non un battaglione qualsiasi, ma il tuo. Il frutto
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trovi soldati migliori magari, ma fatti a lor maniera
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formata. Ti si danno, ma è, sovente, una dedizione
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sosta di necessario riposo – ma vigile, faticoso riposo –, ripensando
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uomini e venti ufficiali. Ma è la nostra visuale
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io ho i miei. Ma affievoliti, o in via
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venature di limaccio letterario. ¶ Ma, anche se questo non
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né qui né altrove) ma nella mia vita. La
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1936
di commende, o croci, ma di virili orgogli, di
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1936
ne compongono i quadri. Ma ricordarli, uno per uno
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1936
in cui venivo naufragando. ¶ Ma si diceva delle truppe
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non che si debba, ma ci si può presentare
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agile e dritto, instancabile, ma il suo volto sembra
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1936
che non fa nulla, ma senza il quale nulla
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quanti altri di corvée; ma anche quante mogli e
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spiegato in molti modi. Ma nessuno lo soddisfa. «Grazie
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sera: grazie al Governo. Ma poi resta in forse
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occhi e ai nervi. Ma soprattutto dà fastidio la
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marciare sotto il fuoco, ma la pioggia lo umilia
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sempre profonde e misteriose; ma smette di cantare e
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se non acqua cadesse, ma le pietre del colle
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dir questo: «Siete giovani, ma ve ne accorgerete. I
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1936
copertine di cioccolati svizzeri. Ma ci ripenso senza nostalgia
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1936
hanno riempito, gonfiato, complicato; ma non snaturato. Il villaggio
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inghirlandano la conca breve, ma non la sopraffanno. Si
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Non allori, non roseti; ma cactus e fichidindia massicci
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non solo alla cronaca, ma sfugge anche alla storia
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le opinioni son discordi, ma nessuno crede che il
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in nessuna cosa terrena, ma l’idea di Dio
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cantando (un ascaro tace, ma due ascari non fanno
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risarcimento di un debito – ma molto «più meno» – contratto
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con infingimenti da femmina. Ma il Tigrai taciturno, supino
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abbandonato il suo regno. Ma il suo ringhio feroce
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che somigliano ad automobili, ma che salgono su ogni
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pio segno della croce. Ma il Tigrai non se
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1936
dall’alba al tramonto, ma non se ne fa
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un mare di nebbia. ¶ Ma più bello è di
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GIUSTI (equivocando): Non proprio, ma quasi: più di là
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continuazione. Ho paura io, ma… ¶ GHIZZONI: Proprio ora! (A
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la febbre, paròn? ¶ GHIZZONI: Ma che febbre! ¶ FABRIZI: Eh
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il Maggiore: sui quarantacinque, ma già vecchio: un volto
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prima solo di nome, ma anche di fatto. Sono
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Il sistema è discutibile, ma non ho mai voluto
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compagnia in tempi normali. Ma ora… Lei mi capisce
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sua… e va bene… Ma Fabrizi ha una mamma
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circostanze devo aggiungere: purtroppo. Ma per Fabrizi è un
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intimi dei miei ufficiali. Ma vivendo tanto tempo a
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1936
Sa, viviamo in campagna, ma vicino alla città. Io
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1936
piena serenità. ¶ GHIZZONI: Sì, ma… mi sembra che questa
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Già! Come sistemazione provvisoria… Ma in seguito… Quando si
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1936
i suoi due ufficiali. Ma anche per il seguito
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detto che sono sicuro… Ma il caso… il caso
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porge). ¶ MAGGIORE (prendendola): Certo. Ma… ma non è questo
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MAGGIORE (prendendola): Certo. Ma… ma non è questo che
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roba sì, va bene, ma… Lei mi capisce… più
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non saprei come qualificarla, ma infine ecco qua. Io
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se ne rendono conto, ma noialtri… Dunque, Le dicevo
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1936
più probabilità di tornare. Ma se, per una fatalità
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Superiore che Le parla, ma un uomo o, se
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sto?… Bene!… (Guardandolo) Sì, ma non sorrida, sa? non
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viene un crepitio, lontano ma distinto, di mitragliatrici e
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Ghizzoni sorride appena) Oh, ma ne avrai per un
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del colonnello… Ah già, ma forse tu… ¶ GHIZZONI: Sì
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1936
Mi par di ricordarmi, ma come di un sogno
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Non so con precisione, ma molto meno. ¶ GHIZZONI: Neanche
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1936
fosse ferito lo sapevo, ma l’avevo visto rialzarsi
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1936
fronte. Nulla di grave, ma si vede che gli
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1936
occupate dalla truppa bianca. Ma è stata dura. Inutile
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1936
o, un numero giusto. Ma ci vorrà un po
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1936
Eppure, vede, le maledico, ma in fondo ci ho
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è come il vischio. Ma stavolta è quella buona
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1936
mia Patria, la Toscana, ma io di Patrie, in
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innamorato è sempre comico, ma io poi… Se lo
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tenta nemmeno di rispondere) Ma vedrà che faremo presto
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l’ho mai fatto, ma credo che un’automobile
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l’Italia? È buffo ma è così. Il Piemonte
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A Roma, una volta, ma di sfuggita. E basta
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mai confessato a nessuno, ma lo so. Cioè: lo
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potesse vedere! Ghizzoni morto! Ma è morto anche lui
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sei morto, infame sciacallo! ¶ Ma Goitana se ne sta
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aquila sta sulla roccia, ¶ ma marceremo verso il Mareb
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Hanno la camicia nera, ¶ ma gli occhi e la
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giustizia. Non puoi picchiarlo, ma devi farlo picchiare. Guai
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i loro piedi scalzi, ma nessuno protesta. Vengono alla
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1936
non in lunghe file ma su larga fronte urtandosi
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1936
né leggere né scrivere, ma l’aritmetica della loro
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osmosi fra le gerarchie. Ma io mi domando come
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1936
vorrebbe ributtarti a terra. Ma ora tutto è chiaro
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alto, a tempi brevi. Ma il morto era il
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fargli un male orribile, ma non si lamenta. Mi
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ferita: non la vedo, ma ne sento il sangue
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lampi brevi e irregolari: ma folgoranti. Non stasera in
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sotto questa immobile tenda; ma domani. ¶ Domani: lascerò interpretare
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a contare al kaiser. Ma se io dico: Giulia
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di una cosa forse (ma io, purtroppo, non lo
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vendicarmi. Non lo faccio. Ma confesso che il pensiero
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se mi riusciva. Avvezzarmici. ¶ Ma questo tirocinio m’è
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avrei fatto i muscoli. Ma no, i muscoli son
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indifferente, estraneo. Il coraggio (ma era proprio coraggio?) mi
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1936
piccone nella zolla fresca. Ma sparavano anche loro, correndoci
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ne arrivavan solo trenta – ma quei trenta arrivavano. ¶ Era
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palpebre che volevano abbassarsi. Ma no, stavano aperte da
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greve è di fuori. Ma di là, nell’altra
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per le sue faccende; ma tiene lì, nella stanza
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Sono sveglio in realtà, ma ho fatto finta di
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1936
non per la visita, ma perché le ha detto
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1936
testa fasciata. Viene tacchettando, ma smorza subito il passo
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le ho solcate, scavate. Ma non posso chiederle perdono
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rosso gallone sul braccio. Ma aveva già quel rosso
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all’odor del sangue. Ma le iene che, come
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1936
questo non han coraggio, ma i cespugli vi si
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1936
non già per difendersene, ma per difenderlo. Pochi giorni
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piangere come un bimbo. Ma, volgendosi, vide gli ascari
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si sa come fece. Ma lo fece. E accese
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il regolamento di disciplina. Ma, in nome di Sua
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1936
Dunque, in poche parole (ma le sue furono moltissime
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non è facilmente spiegabile, ma pure fu così. Johannès
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più non si parlò. Ma ora il fatto era
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di fare il contadino, ma chi poteva controllare? Le
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ricco di scienza militare, ma arrivato di recente in
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1936
curiosa» e moltissimo «interessante» ma, quanto a provvedimenti, fece
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fa presto a scacciarla. Ma Tesemmà replicò che quella
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era infatti e dormiva. Ma il sorrisetto di trionfo
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la pistola in pugno. Ma, poiché si doveva partire
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presenza di quella colonna. Ma gli ascari si domandavano
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isolassero il plotone lassù. Ma il plotone fu isolato
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dell’osservazione ti dice: «Ma scusi, perché qui e
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si riprende la strada. Ma «strada», qui, è figura
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quando ci si ferma. Ma è stanchezza che non
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alle cinque di mattina. Ma alle tre, per forza
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È una felicità rara, ma qualche volta càpita. ¶ Rimpiango
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una carogna di mulo. ¶ Ma poi un bel giorno
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fummo i primi, sì, ma fino alla porta. Poi
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ala al tuo passaggio, ma alle spalle, poi, risuona
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a vendicare il morto. Ma il paese è deserto
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Quello sapere. Uccidilo, Goitana». Ma gli ordini, vecchio Sciumbasci
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primi e provocavano discussioni. ¶ Ma il maggiore girava in
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sulla mulattiera di Debrì, ma non eran ripassati indietro
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fin dove può andare. Ma sia dentro la linea
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di croci, cimiteri radi, ma in continuazione. Uno, due
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indietro; si dice: «Rientreranno». Ma non rientrano. Viene la
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trova, sì, gli ascari: ma sgozzati dietro un sasso
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e a signor Ufficiale. Ma quando stiamo soli, vedete
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forte e non dormire.» ¶ Ma il giorno dopo, quando
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tre ore van bene. Ma poi si stufano. Cos
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pieno di buone intenzioni, ma poi segue la fantasia
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caso di necessità urgente. Ma il progetto urtò le
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ascari era con lui: ma nudo come Dio l
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paura che fosse disabitato. Ma poi, osservando meglio, qualche
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acqua tra i cespugli. ¶ Ma era, la nostra, un
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era piuttosto un presentimento. Ma una rondine garrì in
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per stupore o paura, ma per rendersi conto e
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noialtri s’era invisibili. Ma su quei ripari, schizzandone
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una faccia scema, sbalordita. Ma siccome, per mostrare, si
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lanciare fiammette brevi, rapidissime. Ma questo non durò più
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tentare l’ultima perfidia. ¶ Ma quello che ci premeva
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non c’è male. ¶ Ma più soddisfatti eran gli
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partendo, proibito di rimpiangerla. Ma appunto perché vile – una
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tutto questo lo sai; ma intanto… ¶ Goitana deve bere
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andato, Sassahà è solo. Ma sorride. E beve il
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indietro e di fuggire. Ma procedeva. Si diceva, come
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poteva, non doveva esaurirsi; ma era obbligata a rifondere
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1936
Sassahà non solo sapeva, ma aveva già parlato con
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che non risponde subito, ma guarda il cielo perché
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questo ti diamo punizione». Ma prima di riunire la
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andiamo vicino alle api”. Ma tu andiamo lo stesso
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Tu non sappiamo perché, ma questo stare giusto e
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qui Terù si fermava. Ma poi: «Però noi sognamo
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nonno gli avevano trasmesso. ¶ Ma il mondo è vasto
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occhio umano possa vedere. Ma vedeva Goitana e sapeva
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che sono suoi figli, ma specialmente per le giovani
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faceva intorno ai fuochi, ma preferiva addormentarsi presto perché
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più bella del Mascal. ¶ Ma succedeva anche – e questo
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era facile a dirsi, ma era qualcosa di bigio
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1936
sui prati in fiore, ma come in un crepuscolo
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dolce sorriso era Sassahà, ma con un sorriso triste
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1936
la tenda di Sassahà – ma non osava. ¶ Intanto, dopo
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1936
E allora, perché dirlo?…». ¶ «… ma, santo Dio!…» ¶ «… Una pallottola
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1936
non capiva le parole, ma le sentiva scendere dentro
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non un ricordo preciso, ma quel qualcosa, quel qualcosa
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è dritta (o raddrizzata?), ma il biancospino è lì
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Forse. Terù non sa, ma sa che ora, che
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Nessuno gliel’ha detto, ma il biancospino è fiorito
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e coraggioso come Sassahà. Ma forse Sassahà tornerà, su
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i suoi ascari fedeli. Ma ora Sassahà dorme e
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una notte senza luna. Ma sento la strada a
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che i fanti abbandonarono. Ma cos’è? Parigi? Luci
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trasmigrante, una nota buffa, ma di un buffo che
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scherzare quelli della retrovia! ¶ Ma è tutta una montatura
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taverna del gatto rosso» (ma va!) con tavoli puntellati
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botti, piancito di terra ma soffitto di stuoia, tovaglia
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di latta e… e… (ma no! ma sì!) una
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e… e… (ma no! ma sì!) una donna di
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Non si sa come, ma cambia. ¶ «Di dove sei
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corto di argomenti galanti. Ma vengo dalla linea. Ho
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che tocca a me, ma: «Lei vien dalla linea
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tasche. ¶ Oltre il lecito. Ma il lecito è molto
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di molte coscienza annebbiate. Ma questa vasta terra è
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con coscienza di soldato, ma anche con voluttà d
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noialtri non si pensa. Ma dovrà pur finire un
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voglio dormire un po’». ¶ Ma il tempo di dormire