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invenzioni verbali


Renzo Bistolfi, Il segreto del commendator Storace ovvero, quando si dice morire sul più bello, 2019

concordanze di «Ma»

nautoretestoannoconcordanza
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ascolti!» ¶ «Ah sì? Sarà. Ma cos’hanno che non
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le tende del tinello?» ¶ «Ma dai, Mino, guardale. Ormai
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neanche con la polegrina6. Ma si sa, con quegli
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per ricevere tua madre.» ¶ Ma i cinque minuti gli
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giusto facendo la pace, ma il telefono prese a
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sul tavolino dell’entrata. ¶ «Ma porc... e che minchia
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telefono, mannaggia la miseria! Ma si può sapere chi
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lei? Che succede?... Come? Ma no, monsignore, mi dica
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benissimo la sua preoccupazione, ma...» ¶ Galanti aveva freddo ed
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fare... eh certo, domani... ma no... cosa vuole che
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recuperato sotto il comodino. ¶ «Ma mi dica un po
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che rotolano e rimbombano, ma solo tra le pieghe
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pensarci un altro po’... ma no... no che non
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chiese la moglie sottovoce. ¶ «Ma niente. È una questione
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Mannaggia la minchia, mannaggia!» ¶ «Ma Mino!» ¶ Galanti allargò le
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da prete», concluse astioso. ¶ «Ma è monsignor arciprete!» ¶ «Sarà
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monsignore e pure arciprete ma secondo me è un
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Nicolò provò ad aprirla, ma non ci riuscì: era
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avrebbe saputo spiegarsi perché, ma decise di vedere a
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ne era perfettamente consapevole, ma aveva voglia, aveva bisogno
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era un atteggiamento infantile, ma decise di non contrastarlo
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questo niente da dire, ma poi se ne era
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persino a pregare ancora ma tant’è, la coscienza
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tutto simile alla prima ma più lunga: i sotterranei
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comune, accanto al sottoscala. ¶ Ma tu guarda. Un vero
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Sembrava facile a dirsi, ma trafficare con una mano
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acqua. Cercò di rialzarsi ma una fitta alla caviglia
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le braccia di Morfeo. ¶ Ma ci rimase poco. ¶ Lì
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che è il telefono. Ma che razza di nottata
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in tralice alla moglie, ma stavolta non le fece
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sino al giorno dopo. Ma il giorno dopo la
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senza se e senza ma. ¶ Quindi lui per il
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e cercò di alzarsi, ma il pavimento era scivoloso
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di nuovo nell’acqua. «Ma chi?» ¶ Ersilia fece un
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non l’aveva capito?» ¶ «Ma come? Perché?» ¶ Ersilia sembrò
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mandò una protesta dolorosa, ma riuscì a sgusciarle di
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Lei perse l’equilibrio ma lo riagguantò come si
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a occuparsi di Ersilia. ¶ Ma quanto tempo ci metteva
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per ruotare la testa ma non fece in tempo
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lo so di preciso, ma c’è qualcosa che
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la figura dei cazzoni, ma potrebbe anche essere una
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occhiata stupita al superiore, ma non chiese altro. ¶ Fu
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fece un fischio sommesso. ¶ «Ma non basta. Un paio
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persona non lo conosco, ma lo chiamano così. Sembra
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non sarebbero affatto incidenti, ma piuttosto qualcuno ha una
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superiore con espressione allarmata. «Ma cosa dice maresciallo? Io
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lei. Col suo caratterino, ma...» ¶ «Appunto Marini. Per quel
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ancora sana, per poco ma ce l’aveva sana
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in cuor suo gongolò, ma non lo diede a
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avvicinò d’un passo. «Ma se glielo dico! Saranno
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fantoccio di sant’Alberto, ma tant’è doveva stare
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gran capannello di gente. Ma tanta... così tanta gente
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risposto una signora tanto, ma tanto gentile. Le ho
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la chiave dalla borsetta, ma si fermò. ¶ No, ancora
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in segno di intesa, ma lei si era resa
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si poteva nemmeno dire, ma tant’è. E pensare
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un comizio elettorale e...» ¶ «Ma no!» lo interruppe Bertina
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gli occhi in faccia. «Ma come? Un altro?» ¶ «Sissignore
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preso solo di striscio, ma ha battuto la testa
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è, le ventiquattr’ore! Ma se non succede niente
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un mucchio di palanche, ma è fortunato come i
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io che ne so?» ¶ «Ma come?» replicò monsignore con
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dall’ufficio alla canonica, ma c’era anche un
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la testa. È svenuto, ma adesso va meglio.» ¶ Piano
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vado tutte le settimane, ma negli ultimi tempi con
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non hanno trovato nessuno. Ma per fortuna ci ha
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sono tornata indietro subito. Ma lei non era mica
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o cinque al massimo. Ma era molto agitato e
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lei.» ¶ Nicolò sorrise debolmente, ma pensò che se andava
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sarebbe tanto piaciuto saperlo, ma tacque. ¶ Damonte lanciò un
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tirasse per la giacchetta. Ma come, si era appena
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mi permetto di insistere, ma...» ¶ «Ho detto di no
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alla punta dei capelli, ma fu contento di aver
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fosse altra spiegazione. Sì, ma chi? Una cosa era
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e i contro. Tutti, ma proprio tutti. Aveva considerato
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alla pace della notte. Ma neppure il breviario, neppure
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presto a dire prudenza. Ma che prudenza e prudenza
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la mano ai pantaloni, ma Jole lo fermò con
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Jole alzò lo sguardo. «Ma tu guarda. Si è
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di scendere.» ¶ Jole sorrise. «Ma si capisce. Con tutto
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già un altro, vedrà.» ¶ Ma la giornata per Nicolò
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è stanco, magari domani. Ma ha insistito, vuol vederla
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la spediva al Creatore. Ma guardi che ci vuole
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scusi se ho insistito, ma volevo sapere come stava
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scattò come una molla. «Ma sul vaso, santo cielo
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occhiata significativa alla porta. «Ma quel vaso non era
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Mi scusi signor Nicolò, ma lei forse aveva dei
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secondo lei?» ¶ Sospirò affranta. ¶ «Ma poi perché metterla giù
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di rivolgergli la parola, ma poi lui ha insistito
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si soffiò il naso. ¶ «Ma poi se ne è
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per prendere il detersivo. ¶ Ma il gesto le si
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lo avevano chiamato Ultimo. Ma poi ne era arrivato
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Crocifissino e quindi Cino. ¶ Ma ci voleva tutta. ¶ Ecco
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Natale era ancora lontano, ma la moglie metteva le
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voglio certo importi niente, ma credo che quest’anno
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Le tende? Quali tende?» ¶ «Ma le tende del tinello
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sotto il naso dritto. «Ma mi spiega un po
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occhi per lo stupore. «Ma davvero?» ¶ «Sì. Dunque io
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serio e accigliato. «Già. Ma noi cosa ne possiamo
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che voleva addirittura ucciderla. Ma naturalmente non era vero
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sembrava un po’ svampito ma che svampito non era
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Galanti. «Questa è bella. Ma proprio bella! Il commendator
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maresciallo cosa intendeva fare, ma l’atteggiamento risoluto del
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Un galantuomo, anzi. Bene. Ma se la bella e
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adesso dov’era finita? ¶ Ma certo. Perché no? Qualche
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a prendere un caffè, ma rinunciò perché era un
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cori che sembravano improvvisati ma finivano per avere una
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Clotilde, a New York, ma se ne intendeva. Aveva
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la ritmica del coro, ma non le parole delle
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Sì, adesso mi ricordo, ma io non lo sapevo
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la moglie del commendatore, ma se fossi stato io
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un sacco di palanche! Ma secondo me non le
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per tutto il viaggio. Ma sull’Artena, sa, c
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di vitello e purè, ma lui aveva mangiucchiato distrattamente
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la metteranno in controluce!» ¶ Ma lui aveva alzato le
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cuore accelerargli nel petto. Ma come? Cosa stava succedendo
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cosa. Cominciò a vestirsi, ma poiché da solo non
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passi.» ¶ «Con questo tempo?» ¶ «Ma sì, tanto per far
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un po’ come vuole. Ma con questa umidità al
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a trovare mia sorella...» ¶ «Ma certo Jole vada pure
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di osterie, un sarto. Ma lui non li degnò
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tranne che fosse avaro.» ¶ «Ma era malata?» ¶ Il medico
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era qualcosa del genere, ma erano fandonie, tutte fandonie
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chiamato in piena notte, ma quando arrivavo la crisi
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Nicolò si fece coraggio. «Ma lei ha un’idea
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appena prima di morire, ma non ha fatto in
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Aveva avuto un infarto ma se l’era cavata
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occhiali con sguardo critico. «Ma mi dica un po
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a scegliermi come medico, ma se resta qua avrà
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Dame di san Vincenzo, ma prima aveva deciso di
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il punto della situazione, ma quella non era stata
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lei l’aveva detta. ¶ Ma quella l’aveva fissata
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non si scherzava mica. Ma ormai era fatta. Le
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adesso doveva fare qualcosa. ¶ Ma cosa? ¶ Trasportò i vasi
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delle martellate sulla testa, ma ormai c’era dentro
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stato il grido, sì, ma non si trattava di
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due vicine, d’accordo, ma tutto gli era sembrato
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biglietto? Poteva anche essere, ma da chi? E perché
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Lui aveva lasciato perdere ma adesso forse, come suggeriva
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scopo: allontanarlo da lì. Ma perché? E si ritrovava
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cose fossero andate storte, ma non adesso. Per ora
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avrebbe preferito incontrare chiunque ma non lei, tuttavia era
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dritto. Infatti passò oltre, ma rallentò subito, voltò la
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innanzi alle personali ragioni. «Ma ha sentito, Ersilia, cos
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che gli dovete dire. Ma invitandolo a pranzo, si
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e poi lo abbracciava, ma lì Alfred non c
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a sbocconcellare di malavoglia, ma in breve si era
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cielo era luminoso, terso, ma dei nuvoloni del colore
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del telefono dabbasso, perentorio ma lontano. ¶ Era stata Jole
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trattava con modi affabili, ma quando lui gli aveva
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belli, a essere amiconi. Ma se lo ricordi, neh
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amici e va bene, ma finché non si spende
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un lato all’altro. «Ma no, non credo sia
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con un’espressione esasperata. «Ma lo sa che lei
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abbia sempre in gloria. Ma chi glielo fa fare
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boccia di vetro no, ma... per esempio si potrebbe
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in ventotto anni...» ¶ «Oh, ma si immagini!» lo interruppe
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cose da niente, stupidaggini. Ma visto che la mosca
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che le cose cambiassero, ma dall’altro lato poteva
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li avesse mai visti. Ma l’amministratore lo richiamò
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la sua voce chiara ma monotona: Nicolò faticava a
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gli occhiali dal naso. «Ma... non mi dica che
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di visitare la casa ma poi me ne dimentico
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piazza al piano nobile. Ma non viene più utilizzato
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momento nessuno li voleva ma che prima o poi
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so nemmeno chi siano, ma lui ne conosceva vita
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sono affittati come magazzino, ma non ci viene quasi
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da refettorio monastico, semplice ma raffinato; le finestre, piccole
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prendendolo per le ascelle, ma Nicolò provò un dolore
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il cappellino di traverso. «Ma cosa le è successo
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scopo della propria esistenza, ma era sicuro che ce
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anche lei dovrebbe proprio... ma lo sa che pure
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le saette negli occhi. ¶ «Ma sì, Jole, vedremo. Per
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di fronte a lui, ma in pizzo, in una
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zio con la nipote.» ¶ «Ma allora...» cominciò Nicolò, ma
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Ma allora...» cominciò Nicolò, ma Jole lo interruppe con
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non ne so niente. Ma la signora era matta
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matta, questo è poco ma sicuro. Prendeva anche dei
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perché non combinasse guai.» ¶ «Ma perché allora, lo zio
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Naturalmente erano tutte balle, ma lei a volte aveva
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Poi siamo tornati qui, ma le cose non sono
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aveva prestato abbastanza attenzione, ma che forse... ¶ Dopo la
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solita aria cordiale. «Perdinci! Ma cosa mi combina lei
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un po’ chiacchierona, sa, ma ai fornelli bisogna lasciarla
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di raccogliere le idee, ma lì per lì non
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ha sempre lasciato intendere. Ma perché mentire, dico io
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apostolico, arciprete e parroco. ¶ «Ma vede monsignore, il punto
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teste, poi si riprese. Ma divenne paonazzo. «Come non
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in quel modo violento. ¶ «Ma no», riprese Nicolò dolcemente
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di nuovo capolino. «Scusi, ma giusto per fare un
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lei aveva potuto cogliere. ¶ Ma adesso... Non si trattava
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espressione da bambino stupito. ¶ «Ma no. Basta l’anagrafe
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giravano a quel tempo, ma ormai ne sono passati
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Il sapore era buono, ma così diverso dal caffè
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che non lo paga. Ma il caffè magari glielo
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non aveva contorni precisi, ma insomma, era sempre meglio
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nemmeno l’arciprete, allora...» ¶ «Ma sono io che gli
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padrone e va bene, ma io i denti non
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mutismo ostinato e accusatorio. Ma dopo un po’ sembrò
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la vita da principessa. Ma sa cosa le dico
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so tutto, tutto!» ¶ «Sì, ma non per questo quel
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è pratico di qua, ma io so vita, morte
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andata. Questo è quanto.» ¶ «Ma non ha detto dove
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una malattia, una croce, ma se vuol sentire la
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chiarire tutto, raccontare tutto, ma secondo me non c
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Non ne so niente, ma se anche sapessi qualcosa
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il piumino d’oca, ma non si addormentò subito
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aveva parlato col medico, ma quello non aveva dato
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di leggere qualche pagina, ma poco dopo si rese
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della sua discrezione, signora, ma...» ¶ «Signorina, prego!» lo interruppe
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alzò le spalle ossute. «Ma no, non spesso. Tre
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quattro volte all’anno, ma erano crisi violente. Per
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volergli leggere nel pensiero. «Ma perché lei è così
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partita?» ¶ «Suppongo di sì, ma io non l’ho
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non ho visto niente ma ho sentito dei passi
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sulla punta della lingua, ma non osò farla. Si
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fumare a quell’ora, ma quella mattina avrebbe fatto
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chiocciò con voce querula. «Ma che bella coincidenza! Stavo
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che mordevano l’aria. «Ma sì. Pensavo di invitarla
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con un gesto civettuolo. «Ma non stiamo qua sul
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un sonoro starnuto. ¶ «Salute! Ma dicevo... com’è stato
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che abito qui e...» ¶ «Ma lo frequentava, vero? Intendo
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Come tutti», ripeté soprappensiero. «Ma non erano poi molte
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naso diventando tutto paonazzo. «Ma lei era particolarmente amica
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sguardo mortificato e smarrito. «Ma niente, io... io non
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era italiana, almeno credo, ma parlava con uno strano
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facesse vita mondana, sa, ma da quel giorno credo
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so se mi spiego...» ¶ Ma Nicolò non fece in
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si confonde di niente, ma poi... ¶ Del resto si
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doveva pur esserci. Sì, ma quale? ¶ Avrebbe dovuto pensarci
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pur dirlo al giovanotto. Ma come fare? Era una
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bufalo inferocito. ¶ Una telefonata? Ma no, non era cortese
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accomodassero pure. Contenti loro... ¶ Ma il ragazzo, dunque. Convocarlo
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a chiamarvi col citofono, ma era sempre occupato. Così
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seminario!» ¶ Monsignore sorrise nervosamente. «Ma no, ma no. Ogni
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sorrise nervosamente. «Ma no, ma no. Ogni tanto ci
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un po’ un consiglio.» ¶ «Ma... se posso... volentieri.» ¶ L
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cattolico, di ottima famiglia ma orfano, solo, che si
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lo sapevo anch’io. Ma voi cosa fareste? Gli
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perpetua rizzandosi sul busto, ma se l’arciprete invece
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fare e si riposavano. Ma in quel momento le
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della Jole, troppo imburrata, ma aveva visto la scena
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colpita, forse un movimento, ma subito dopo nel marasma
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di veder qualcuno morire, ma erano state morti tranquille
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stato niente da dire. Ma adesso... ¶ Proprio adesso che
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ad aprire l’ombrello, ma non entrò nel portone
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codicillo di secondaria importanza, ma la distribuzione delle sue
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in mezzo alla tempesta. ¶ Ma i fatti erano andati
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stata la messa funebre, ma di quella si sarebbe
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pratiche per la successione, ma lui non gli aveva
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a vegliare il morto, ma Jole le aveva messe
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casa. Fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio
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a trattenersi dal chiederle: «Ma come fa signora Jole
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il suo senso pratico, ma a Nick quella figura
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Nick non aveva fame, ma ubbidiente seguì la donna
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gli voltava la schiena ma sembrò avvertire la sua
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e indietro nella stanza. «Ma lei, invece...» ¶ «Io?» ¶ «Lei
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lavoro meglio che potevo, ma degli affari degli altri
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sono mai intrigata!» ¶ «Sì, ma dovrà pur sapere se
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non mollò la presa. «Ma la moglie del commendatore
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le fa così impressione?» ¶ «Ma... ha aperto la bocca
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risposta mormorò, ostinato: «Sì, ma io devo per forza
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sul momento rimase interdetto, ma subito si rallegrò. ¶ Eh
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Nicolò Storace era americano, ma cattolico. E quindi... Magari
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umidità e di sabbia. «Ma cosa vuole che ne
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naufragio del suo matrimonio, ma poi...» ¶ «Sì, appunto. È
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niente. Niente di niente!» ¶ «Ma come?» ¶ «No. Il commendator
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aria delusa. Sembrò riflettere. «Ma lei la conosceva la
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tanto, sa. Dopo sì, ma a quel tempo...» ¶ Nicolò
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alla radice dei capelli, ma si fece forza. «Insomma
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alla Grace Kelly, insomma. Ma era mezza matta, forse
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faceva finta di niente, ma aveva di che grattarsi
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non dal demonio stesso. «Ma no, ma no, tutt
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demonio stesso. «Ma no, ma no, tutt’altro! Era
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massima discrezione, s’intende. Ma badi che non le
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per ritrovare il fazzoletto, ma non fece in tempo
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gli occhi al cielo, ma dalle sue labbra di
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una smorfia di ribrezzo. Ma tu guarda un po
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non erano affari suoi, ma adesso... Gli imperscrutabili disegni
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fu un altro urlo. «Ma io non sto mica
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era vento di tramontana, ma data la stagione non
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Circolo Corale Casimiro Corradi. ¶ Ma a quell’ora di
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Il locale era accogliente, ma piuttosto angusto. Il soffitto
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trovare il mio prozio, ma è morto.» ¶ La donna
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spalle. «Di persona no, ma mia sorella abita giusto
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poco... «Ne sono sicuro. Ma io non conoscevo mio
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saperne qualcosa di più, ma non so a chi
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Una vicina di casa? Ma chi?» ¶ «Ah, io questo
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finestra: indossava i pantaloni ma non la camicia, e
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di combinare un disastro, ma restò impassibile, deciso a
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denti? ¶ Che fosse morto? Ma no. Quello aveva sette
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Nicolò Carosio. ¶ Una merenda! ¶ Ma non ci pensava nemmeno
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pensava il dottor Cabella? Ma si sapeva, il commendatore
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un sasso nello stagno, ma in definitiva non ne
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a detta di Jole, ma un tipo timido e
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di origliare, d’accordo, ma con la voce debole
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un canto da osterie, ma si cantava anche sulle
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a volte persino ridicolo, ma capiva che per quel
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modi gioviali, rideva volentieri. ¶ «Ma bravo! E così lei
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aria severa e tranquilla, ma vagamente sospettosa, il tono
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ho quasi ventitré anni. Ma negli Stati Uniti le
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su famiglia e dove. Ma si disse che per
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sarà una di sicuro, ma io per il momento
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al vostro brindisi», esordì, «ma le mie condizioni me
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infermiera, immobile, attendeva ordini, ma non vi riuscì. Allora
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la bocca per replicare, ma lui le zittì con
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è mio nipote Nicolò, ma a lui ci arrivo
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per un uomo riservato ma in vista come me
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ho mai voluto parlarne, ma prima di andarmene, devo
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della poltrona. ¶ Morto. ¶ Capitolo 8 ¶ «Ma come morto?» ¶ «Morto vi
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neppure dal letto!» ¶ «Ah, ma se è per questo
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storie.» ¶ «E va bene. Ma tanto questi sono tutti
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in testa il commendatore, ma va a sapere cosa
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e giungendo le mani. «Ma santa pace, neh! Di
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morire da sano, no?» ¶ «Ma Bertina!» la rimproverò monsignore
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legno verso il sacerdote. «Ma andiamo! Grande e grosso
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ai carabinieri era vietato, ma anche perché si sarebbe
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toscano in santa pace. Ma in divisa... ¶ Pazienza. ¶ Era
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sopracciglia anch’esse bianche, ma d’un bianco ancora
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creando un tappeto infido ma magnifico, dalle mille sfumature
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qualcosa di interessante. Poco ma sicuro. ¶ Lui e il
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non potevano dirsi amici, ma si frequentavano da qualche
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presenza della Benemerita. ¶ Sì, ma cosa? ¶ Galanti ci rifletté
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mai voluto parlare prima. Ma perché lo avrebbe fatto
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e giovane la moglie, ma matta come un cavallo
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attenzione a quei pettegolezzi, ma adesso, alla luce dei
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a Galanti pareva chiarissimo, ma piuttosto quello per il
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fare senza troppi sforzi, ma su quelle del commendatore
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qualcosa c’era stata, ma era meglio non pensarci
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quella matta della moglie, ma insomma, alla faccenda non
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Jole e alla Pittaluga, ma in quel caso bastava
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le piaceva per niente. ¶ Ma per fortuna era andato
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cioè quella del testamento. Ma di quello lei non
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stata colta di sorpresa. Ma adesso, con calma, poteva
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mai venirne a capo. Ma quel pomeriggio, perdiana... ¶ Aveva
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intelligenza un po’ maniacale ma razionale e matematica, che
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appena suonato l’una. ¶ Ma il Nizza non aveva
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il gomito al ginocchio, ma il braccio gli scivolò
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delle cartine c’era, ma sembrava una saponetta bagnata
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piano erano ancora illuminate, ma era una luce strana
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D’accordo vederci doppio, ma... ¶ Si stropicciò gli occhi
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e tentò di alzarsi, ma ricadde pesantemente sulla panchina
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la bocca per gridare, ma dalla gola non gli
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ancora un po’ malfermo. ¶ «Ma... si può sapere cos
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per salvarsi la vita. Ma... dev’essere morto!» ¶ «Una
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Sestri è Sestri!» ¶ Già. ¶ Ma tutto questo il Nizza
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spazientisse più di tanto, ma insomma, il commendator Lisandro
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di nuovo alla fantesca. «Ma quand’è che si
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qui, al callo piloro, ma quasi non riusciva a
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nemmeno mai avuto.» ¶ «Ah, ma se è per questo
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voce, giusto per cortesia, ma di quella faccenda lì
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mani e sui piedi ma, data l’imminenza del
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chiamata di nuovo, dunque. Ma sono tutte stupidaggini, non
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Puah! Tutta robaccia inutile.» ¶ «Ma il dottor Cabella si
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alla morte come lui. ¶ «Ma lo sa, commendatore, che
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del suo mestiere.» ¶ «Sì, ma, dopotutto...» ¶ «Animo, monsignore, animo
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un alito dell’aldilà, ma il tono non ammetteva
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accorato. «Mi dispiace tanto, ma tanto, sapete! Pensare all
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bel caratterino, d’accordo, ma dopotutto...» ¶ «Be’, certo che
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mettono per terra passi, ma appenderli addirittura ai muri
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forme. Passino le farfalle, ma a me quelli con
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dell’Alighiero.» ¶ «Dell’Alighiero? Ma chi sarebbe, di grazia
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la statua della libertà, ma nel buio ne aveva
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sembrato un richiamo irresistibile ma che ora cominciava a
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con gentilezza e determinazione, ma il malato la precedette
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ne farò una ragione. Ma il brodo no, mi
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la costola di Adamo, ma quanto a roba da
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prima grandezza, d’accordo, ma pur sempre un armatore
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sul conto della moglie. Ma erano ciarle, per l
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braccio dietro la schiena. Ma neppure la disciplina delle
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tu non mi conosci ma io so tutto di
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e sto per morire ma prima devo rivelarti cosa
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classe sul Giulio Cesare, ma lui, prudentemente, ne aveva
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spigoloso dai capelli scomposti, ma si riprese in fretta
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ambiente era altrettanto vasto ma più intimo, il soffitto
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fece trasalire: era debole ma autoritaria, proveniva da una
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sicuro che avresti accettato. Ma non te ne pentirai
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finito in un orfanotrofio, ma avevo altro da fare
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come uno della famiglia, ma piuttosto come una faccenda
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troppo tempo da perdere.» ¶ «Ma io non la biasimo
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che lei esistesse.» ¶ «Appunto. Ma adesso piano piano ci
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occhietti pungenti e sorrise, ma quel sorriso aveva qualcosa
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Aveva il soffitto basso, ma era ampia e confortevole
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formulò nella sua testa. Ma tacque. ¶ Era domenica e
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indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una
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di nuovo a guardarlo, ma stavolta con un’espressione
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Marini?» ¶ «Sì, signor maresciallo?» ¶ «Ma vattene un po’ a
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gatti quella, e adesso...» ¶ «Ma perché?» chiese Nicolò tentando
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una paura d’inferno, ma la curiosità lo spinse
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dovuto prendersi le gocce ma si è ripreso. Allora
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ho salvato la vita ma l’ho ammazzata. Allora
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Nicolò sgranò gli occhi. «Ma come? La Pescetto guardando
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la pelliccia di Gilda, ma ero io. Dopo il
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finita lì e basta.» ¶ «Ma perché lo zio adesso
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ragionare a tutto vapore. ¶ «Ma come ha fatto a
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non ero in casa, ma non ero mica uscita
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aspettato che lei uscisse, ma il vento... insomma è
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resto era molto semplice. Ma chi avrebbe potuto pensare
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comuni. ¶ Nicolò era terrorizzato, ma la curiosità era più
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era diabolica, completamente pazza ma diabolica. ¶ Sparì di nuovo
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aperta, allora ho capito. Ma l’Ersilia me l
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avesse capito da subito, ma pensava che fosse stato
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cercò disperatamente di liberarsi ma la sedia si rovesciò
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da scasso dalla Campagnola, ma in quel momento il
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Ferma! Non si muova!» ¶ Ma Jole, in piedi sul
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aveva subito danni consistenti ma non catastrofici, l’incendio
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due pazze in casa. Ma forse, che Jole fosse
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caviglia non è rotta, ma le cure per eliminare
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sentì avvampare. «Lo so, ma non posso farci niente
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dopo che le apparenze... ma sa, quando il diavolo
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genere con la Pescetto, ma quella è una stupida
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donna non era normale, ma diceva che era suo
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nelle scale per intervenire. Ma prima che avessi il
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ascoltare per un po’, ma non si sentiva più
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cappellino e sono scesa, ma quando sono arrivata sul
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diverso, di più grave.» ¶ «Ma lei aveva capito che
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capo su uno scalino, ma non che fosse morta
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sapevo. E mi pare, ma non ci giurerei, che
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verità, che la denunciasse. Ma lui aveva detto che
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affatto dire la verità, ma piuttosto addossarsi la colpa
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nell’intuire la verità, ma per Jole lei è
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biglietto anonimo per avvertirla, ma lei non mi ha
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e sgranò gli occhi. «Ma come? Era lei? Non
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suo sguardo da rapace. ¶ «Ma poi mi sono venuti
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con un certo ritardo. Ma non bastava. Prima di
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bastato girare la maniglia. Ma la porta era già
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sotto qualcosa di sicuro, ma io non saprei dirle
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con un’espressione assorta. «Ma ormai... che importa? Sono
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Certo, erano morti tutti, ma a Nicolò, pure acciaccato
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gli portò dei dolci. ¶ Ma la visita decisiva ci
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avrei qualcosa da dirle, ma non so se... insomma
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non fosse ancora finita? ¶ «Ma no, maresciallo! Non ho
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son morto finora, ormai... ma cosa succede ancora?» ¶ Galanti
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se fossero suoi dipendenti. Ma non era così. Si
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Era bellissima e giovane, ma c’erano dei problemi
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malattia non lo sapevo, ma anche di questo fatto
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testa di tre quarti, ma non lo guardò, guardò
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pena allo stesso tempo. Ma doveva andare avanti, doveva
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Nicolò sbiancò di colpo. «Ma...» ¶ Galanti si alzò annuendo
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respirando affannosamente. ¶ Infine mormorò: «Ma... era mia madre!» ¶ «Ecco
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è mio pronipote Nicolò, ma a lui ci arrivo
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aveva conosciuto sua madre, ma sua madre era viva
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per tacitare le malelingue. Ma arrivato alla fine, voleva
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cantato la mezza messa. Ma non ce l’ha
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assassino di sua madre, ma così facendo lui assicurava
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sapere. E aveva saputo. ¶ Ma adesso che sapeva non
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aveva più i sigilli, ma era ancora inagibile a
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come impiegare il tempo, ma più ci pensava e
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in America, d’accordo, ma l’idea non lo
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Poteva restare a Genova, ma per fare cosa? Anche
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realizzasse in qualche modo. Ma lui non capiva quale
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strilli coloriti delle venditrici. ¶ Ma quel giorno era domenica
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Un giovane lo apostrofò: «Ma la sai una canzone
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c’è il prete ma i miei lettori. ¶ Questa
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di ambientarci un romanzo. Ma mi prenderebbero per matto
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o forse un bianchino, ma ho dovuto desistere. Un