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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Paola Capriolo, Mi ricordo, 2015

concordanze di «Maestro»

nautoretestoannoconcordanza
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avrebbe potuto farlo? ¶ II ¶ Maestro, ¶ permetta all’ammirazione di
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interminabile preambolo. Non tema, Maestro, adesso vengo al dunque
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versi. Una purezza simile, Maestro… la rigorosa, astratta, musicale
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fianco; ma in realtà, Maestro, ero sola, sola con
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trasparente e perfetto. Sì, Maestro, so che sarà così
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Non ci speravo più, Maestro! Lei non può avere
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strappato un sorriso.» No, Maestro, non la fraintendo. Indovino
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ma somigliava a lei, Maestro, nel volto e nella
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le tende. ¶ VI ¶ Creda, Maestro, non mi aspettavo tanto
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e io non dubito, Maestro, che sarà così, ammesso
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nemmeno raccontargliela; e soprattutto, Maestro, non stia in pensiero
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del fiume. ¶ VIII ¶ No, Maestro, lei mi ha fraintesa
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male che ho lei, Maestro, con cui parlare di
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di mano. ¶ X ¶ Davvero, Maestro, le sembro bella? Da
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che fossi io. Scusi, Maestro, ma qui non la
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di me stessa? No, Maestro, nessuno riuscirà mai a
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che lei lo pensa, Maestro; però si sbaglia, si
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Quanti giorni sono passati, Maestro, o quanti secoli, dalla
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quella casa. ¶ XIV ¶ Ecco, Maestro, si metta comodo e
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in lutto. A volte, Maestro, ho pensato che forse
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ancora più breve. Sì, Maestro: oggi ci credo davvero
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perché io le ricordo, Maestro, le ricordo. ¶ XV ¶ «Peccato
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I ¶ Mi sembra ieri, Maestro, quando le scrivevo che
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diventarlo. ¶ Non ci crederà, Maestro, ma all’improvviso padroni
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Se lei lo sa, Maestro, me lo spieghi: così
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che non avrei dovuto, Maestro, e infatti mi pentii
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Non è d’accordo, Maestro? Per giunta, se gli
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se mai ancora… ¶ III ¶ Maestro, perdoni il nervosismo cui
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ancora… Quanta malinconica ironia, Maestro, in questo «se», quale
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titolo di merito. Eppure, Maestro, quando sono tornata a
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Ho gli occhi verdi, Maestro, di quel taglio leggermente
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finalmente ho trovato un maestro… Solo, dovrà avere molta
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io stessa. Era primavera, Maestro, quando avevo fiduciosamente affidato
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vasta». Come suona bene, Maestro, questa espressione, che sapore
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ma Ruth… ¶ Che follia, Maestro! Lei ha un bel
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il telefono. ¶ VII ¶ Sa, Maestro, che ho ripreso i
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ma in che cosa, Maestro, in chi? In questi
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po’ anche per lui, Maestro, leggendo quei suoi elzeviri
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uno sbrigativo: «Dica»… Be’, Maestro, allora passa un po
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Vede quanto è strano, Maestro? Lei mi parla di
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appoggiandosi al bastone. ¶ Ecco, Maestro, questo è il mio
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gesto di congedo… Sì, Maestro, ora tutto questo è
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cui pensare.» ¶ E così, Maestro, la povera Ruth fu
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impervia delle piramidi. ¶ XIII ¶ Maestro, ma sta accadendo davvero
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dalla schiavitù egiziana? No, Maestro, non era quello: non
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bisogno di riposare.» ¶ Ah, Maestro, e ora eccomi qui
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giudaica. ¶ I miei occhi, Maestro, sono pieni di lacrime
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respiro di un animale, Maestro, nella vita dei suoi
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usato su di noi, Maestro: mio padre disse proprio
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mondo. I miei occhi, Maestro, erano addirittura spalancati quando
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sembra irretito: perché oggi, Maestro, ho visto anche la
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cielo. ¶ II ¶ Ha visto, Maestro? Ora la patria più
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Lei dove si trova, Maestro, rispetto a quel confine
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prossima raccolta di versi. Maestro, ne sono rimasta strabiliata
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di me». Stia tranquillo, Maestro, non me ne scordo
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mia diffidenza; perché davvero, Maestro, io mi sento abbandonata
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conosco la strada.» ¶ Ah, Maestro… Perché non posso amarlo
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suo illustre suocero e maestro, o più semplicemente dal
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più alte. Due anni, Maestro: non ne sono passati
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quale bellezza? Mi creda, Maestro, non faccio che ritornare
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e biancheria smessa. ¶ VIII ¶ Maestro, ma come ha potuto
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sarebbe, «in ricordo?». Io, Maestro, sono ancora viva, eppure
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della compassione? Ricordarmi… Perdoni, Maestro, ma questa è una
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Forse ha ragione lei, Maestro, forse la bellezza è
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perfezione… quanto le piace, Maestro, questa parola, che una
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essermi estranea. Questa voce, Maestro, credevo di averla trovata
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difficoltà…» ¶ X ¶ Lo so, Maestro, ormai lei si aspettava
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fiume l’avrei baciato, Maestro, e al tempo stesso
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guance. ¶ XII ¶ Mi domando, Maestro, se esista ancora qualcuno
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nome. Il suo nome, Maestro… e lei non mi
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Non sono così pazza, Maestro, ormai ho imparato fin
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più. Ma questo poco, Maestro, glielo chiedo in ginocchio
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di aiutarlo. Lei però, Maestro, non ha teso la
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le cinque del pomeriggio, Maestro: una giornata di pioggia
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alle spalle. Questo farò, Maestro, e lo farò per
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Non le darò tregua, Maestro; non si libererà del
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Lo sono anch’io, Maestro; almeno, così dicono. Quanto
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odiata delle ombre. ¶ Dunque, Maestro, stavo venendo da te
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teatro. Tu eri lì, Maestro: solo poche decine di
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era finita. ¶ II ¶ Pare, Maestro, che oggi io compia
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accompagnarono alla stazione. Ricordi, Maestro, quante volte avevo sognato
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non esiste ritorno. ¶ Ah, Maestro, come avevo ragione… Se
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cenno. ¶ III ¶ È curioso, Maestro, come dopo la guerra
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giuria di provincia, davvero, Maestro, avrei dato per morto
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lo salverà soltanto… No, Maestro, proprio non ce la
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aiuto. ¶ Non so dirti, Maestro, se con quel «qualcuno
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anche la tua ninfa, Maestro, spegnendo finalmente nella stanchezza
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della mano. ¶ Ecco perché, Maestro, oggi posso scriverti da
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Tu sei mai arrossito, Maestro? A me da ragazza
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di fumo. ¶ Lo so, Maestro: ti racconto cose fin
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parola. ¶ VI ¶ Voglio rassicurarti, Maestro: non rimasi a lungo
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Fortunata? Nella mia follia, Maestro, pensai che qualcuno fosse
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sanguinoso. ¶ Quanto mi sbagliavo, Maestro… Tu la conosci, immagino
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Ciò che venne dopo, Maestro, quale fosse il lavoro
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definitiva realtà. ¶ E io, Maestro? Io, tornata a casa
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tutti i miei segreti, Maestro, di tutti gli orrori
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che cosa. Per sempre, Maestro, vorrei slanciarmi verso il
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dei corpi estranei. Questo, Maestro, era il mio orizzonte
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vuoi venire con me, Maestro, ti condurrò ad assistere
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la mezzanotte (ascoltami bene, Maestro, perché qui viene il
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della gioia. ¶ XI ¶ Forse, Maestro, se alla fine ho
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a casa. ¶ A casa, Maestro… Ma la mia casa
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si abitua. Anche tu, Maestro, ti sei abituato a