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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Carlo Sgorlon, La conchiglia di Anataj, 1983

concordanze di «Marco»

nautoretestoannoconcordanza
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1983
uno giovanissimo, di nome Marco, e uno della mia
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punto di dirlo a Marco e Bastiano. Rimandai soltanto
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compiacenza. ¶ I miei compagni Marco e Bastiano, al cantiere
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i suoi grandi ponti. ¶ Marco era un ragazzo nemmeno
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nozze. Il fatto che Marco fosse andato così lontano
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sciarpa di più colori, Marco si calava ancora meglio
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e di palazzi, e Marco misurava anche da quel
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fondo della memoria. ¶ Anche Marco era diventato uno scalpellino
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tini e nelle botti. ¶ Marco maneggiava lo scalpello con
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da me o da Marco, considerandoci le sue garanzie
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L’indomani, una domenica, Marco e Bastiano vennero a
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Non fu tanto facile. Marco non sapeva ospitare dentro
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bambino. ¶ L’alloggio di Marco e Bastiano era dall
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pareva di vedere lui, Marco e me stesso da
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fiume. ¶ Nel cuore di Marco germogliavano gli stessi desideri
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possibile… ¶ Cautamente andavo esplorando Marco su quella materia. Anche
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abbastanza completo della situazione. Marco aveva ragione, cercavano altri
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diavolo?». Ma io e Marco non l’ascoltavamo neppure
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a me e a Marco, ma soprattutto aveva una
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più freddo del mondo. Marco, quando parlava del freddo
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stelle. La sveglia di Marco si era messa a
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nevi riuscivano a stanare. ¶ Marco ascoltava a bocca aperta
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come un palo. Invece Marco, che sapeva ormai cucire
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in un’immensità addormentata. Marco ogni tanto pretendeva di
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Zar. Ma pareva introvabile. ¶ Marco traboccava di emozioni roventi
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ne avevo sentito parlare… ¶ Marco era in certo senso
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muovevano in cerchio lentamente. Marco me li indicò: «Sono
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E gli uccelli di Marco erano davvero aquile? Oppure
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Certe volte io e Marco conoscevamo la canzone, e
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ovatta. ¶ IV ¶ L’arrivo ¶ Marco dormiva, appoggiato alla mia
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non dissi una parola. Marco, stanchissimo, desiderava soltanto dormire
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sembrava del tutto straniera. Marco e Bastiano si misero
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una catasta di legna. Marco riuscì a trovare anche
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a tenerla in ordine. Marco si era già spinto
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pari. ¶ Sia Bastiano che Marco avevano l’anima torturata
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doveva passare la ferrovia. Marco ascoltava tutte queste novità
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che non mando un marco o un rublo.» ¶ Con
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anche altre speranze. A Marco confidò sottovoce che nei
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che sgorgava dalle rocce. ¶ Marco gli raccontò che anche
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Il mio compagno era Marco. Desideravo lavorasse con me
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cantieri. Sopra di esse Marco a volte saliva correndo
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individuo segnato. Bastiano e Marco da tempo guardavano verso
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sui tronchi a mangiare. Marco era sempre quello che
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era la stessa. In Marco le raccomandazioni di sua
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la prima cosa che Marco gli avrebbe chiesta era
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saltar fuori dai discorsi. Marco mangiava la cena in
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così era toccato a Marco ad andare tal forest
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di vent’anni prima. ¶ Marco ci raccontò ciò che
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poche settimane di lavoro, Marco si accorse di non
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per continuare la ricerca. Marco sedette sopra un tronco
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cedro li aveva nascosti. Marco si mise a ridere
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sentivamo tutti responsabili per Marco, come se la madre
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nelle menzogne per mascherarla… ¶ Marco ascoltava le sue sfuriate
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sicché pure lui, come Marco, e un po’ tutti
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non sentiva mai, come Marco e me, l’imponenza
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nascondersi ogni insidia, e Marco guardava fisso tra gli
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diventava davvero molto forte. ¶ Marco non ci pensava due
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Questo né io né Marco riuscivamo a capirlo. Forse
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e della vergine Maria. ¶ Marco si spaventava, inorridiva, eppure
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le possibili cautele? ¶ Anche Marco sapeva misurare le sue
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la tendenza sporadica di Marco a smarrire le misure
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avevamo regalato in quantità. Marco non osava neppure guardare
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Siberia e della Russia. Marco non aveva dubbi. Il
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e sete di giustizia. Marco si sentiva nell’intimo
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solito, e insegnò a Marco le mosse degli scacchi
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Essi, come Falalej e Marco, non avevano alcun dubbio
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fin laggiù. Più volte Marco raggiunse la riva, cauto
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dove ci pare!» disse Marco. ¶ Ci ricordammo del passaggio
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appena smussati delle rive. Marco e gli operai più
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All’acqua ci pensava Marco, per solito, che andava
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accogliente quant’era possibile. Marco si lasciò avvolgere dal
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i giorni io e Marco uscivamo, quando non c
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le aveva raccontate a Marco, quando il giovane andava
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smarrito la sua strada. ¶ Marco aveva la mente piena
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anche subito.» ¶ Anataj ascoltò Marco in silenzio, guardandolo con
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pernici di monte» disse Marco. Anataj non rispose subito
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sarà la giornata buona». ¶ Marco si illuminò, ma riuscì
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si fosse completamente stabilizzato. ¶ Marco si spingeva ogni momento
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molto tempo. Io e Marco per giorni e giorni
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in tane invisibili, che Marco cercava invano di scoprire
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accoppiano in letargo?» disse Marco. ¶ «Proprio così. Alla fine
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incinta.» ¶ Mi sembrò che Marco fosse un po’ turbato
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dissi nulla né a Marco né ad Anataj. Del
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di una marmotta. In Marco si destò l’istinto
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vento l’aveva accumulata. Marco parlava forte per sentire
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passato un cane» disse Marco a un certo punto
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aquile e dei falchi. Marco si mise a inseguire
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fuga come unico progetto. Marco aveva anche lui un
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di lasciarlo fare. Anche Marco in fondo era un
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i denti e squittendo. ¶ Marco si fermò. Era strano
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pensarci un poco su. Marco lentamente si sfilò il
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spalla, come per dissuadermi. Marco doveva prendere una decisione
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e stagni gelati, e Marco subito vi saliva, prendeva
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Accendo un fuoco» disse Marco. ¶ «Per farne che? Non
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da cuocere» fece Anataj. ¶ Marco lo accese lo stesso
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altura, e da lassù Marco scorse non lontano un
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mongolo? Né io né Marco riuscivamo a capirlo, e
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del tutto alla questione. ¶ Marco prese a parlargli in
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continuava a guardarci impassibile. Marco gli offrì qualcosa delle
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Di cos’era cacciatore? Marco lo voleva sapere ad
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cacciatore di aquile!» disse Marco entusiasta. ¶ Forse quello era
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trovarci almeno al fiume. ¶ Marco aveva ancora la faccia
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loro occhi gialli. In Marco ci fu una lieve
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un burattino di legno. ¶ Marco non riusciva a frenare
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e pazzie dappertutto. Anche Marco la vide. Si arrossò
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voleva. ¶ Durante il pranzo Marco non le tolse il
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momento. Eh, sì, ormai Marco era un uomo. Aveva
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e le regalai a Marco. Scambiai un gesto d
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di legna spaccata» disse Marco. ¶ Mi alzai per andare
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alzandosi. ¶ Tutti lo imitarono, Marco compreso. ¶ «No, tu rimani
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tu rimani» gli dissi. ¶ Marco però voleva venir via
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abbandonare il suo posto. ¶ Marco era rosso in viso
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cosa era ben fatta. Marco rientrò la mattina dopo
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con Anataj.» ¶ XII ¶ Ajdym ¶ Marco prese ad andare da
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cose da ragazzo. Accompagnavo Marco, che conduceva il cavallo
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suscitato l’entusiasmo di Marco, era corsa da lui
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di un tempo. ¶ In Marco essi non erano mai
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conchiglia di Anataj… ¶ Secondo Marco, ciò che aveva origine
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Anch’essi erano come Marco e come me stesso
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con te» disse subito Marco. ¶ Bastiano e Silvestro erano
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È il sarma?» chiese Marco urlando, per farsi sentire
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sorta di tenerezza per Marco che aveva l’età
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un po’ cambiati. In Marco la disponibilità all’avventura
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della sua vera età. Marco cercò la ragazza che
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entrare per nulla. Fu Marco, invece, che non aveva
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Ulan Ude?» mi chiese Marco. ¶ «Con questo freddo?» ¶ «Siamo
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di noi. Certe volte Marco ne parlava anche a
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un predone di cavalli» Marco lo provocava. Lui alzava
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nel grembo della terra. ¶ Marco e Falalej ogni tanto
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appena arrivato al villaggio. Marco andava a prenderlo nella
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lui non ci fosse. Marco lo portava a spasso
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in gabbia?» chiedeva a Marco. ¶ «E come? E poi
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donne cominciarono ad accorrere. Marco e Falalej, ben bene
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carico di pelli, che Marco aiutò a portare, provando
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i fiocchi. Io e Marco aiutammo Katja in cucina
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natura. Continuava ad accompagnare Marco a portare il cavallo
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che era. Raccontò a Marco la storia di Levka
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domande sull’oppio a Marco, che non sapeva neanche
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amici ci fossero; che Marco, Silvestro, Katja, Anataj, Bastiano
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mascotte, al posto di Marco che s’era fatto
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il prossimo inverno. Anche Marco desidera vederlo.» ¶ «No. Non
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volesse dargli bada. Se Marco proponeva a una di
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Imperatore, se Falalej e Marco lo ascoltavano. ¶ Sulla corte
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impediva persino di recriminare… ¶ Marco e Falalej ascoltavano queste
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seguirli e ripeterli sottovoce. ¶ Marco invece cantava a squarciagola
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isbe. Una sera chiamò Marco in disparte e gli
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allora, non portavano anche Marco con loro, ma non
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camera da letto. Nemmeno Marco. Ci sedevamo attorno alla
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arrivati all’ultima stazione… ¶ Marco aveva le ali ai
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contenevano gli itinerari di Marco Polo, che alla sua
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sapevo di quel lontano Marco veneziano. Il ragazzo si
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ingegnose trovate. ¶ Una volta Marco abbatté un lupo con
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si torna» gli dicevano Marco e Bastiano. ¶ «Già. Non
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non fosse spaventato era Marco. A lui l’epidemia
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noi. Così, appena arrivati, Marco smontò dal treno con
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accadeva fosse mia, perché Marco, arrivato in vetta, togliendo
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pensiero in realtà. Vidi Marco che saltellava lassù, cercando
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e del corpo di Marco, che rotolava anch’esso
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Esaminò le gambe di Marco e si mostrò impensierito
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del treno per portare Marco a Ulan Ude. A
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panconi della stazione disabitata. Marco a volte si svegliava
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la vaga forma di Marco, sotto le coperte, e
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mutila e zoppicante… ¶ Adesso Marco sapeva cosa c’era
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che gli rotolavano addosso. Marco dormiva sotto l’effetto
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spaventato e smarrito di Marco, al momento del distacco
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mancavano i fischi che Marco lanciava ficcando le dita
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di qualche venditore ambulante. Marco sorrideva senza allegria. Sembrava
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l’inaugurazione però anche Marco era tornato. Ci fu
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nel suo paradiso perduto. ¶ Marco stava accanto a me
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non era venuto, e Marco sapeva ormai con certezza
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strani per cui lui, Marco, avrebbe dovuto ricevere un
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petulante. ¶ Nei discorsi di Marco avvertivo il respiro affannoso
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una sacca da viaggio. Marco con le sue stampelle
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come non fosse più Marco, ma la sua proiezione
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collare dei cani siberiani. ¶ Marco era spento. Non aveva
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ucciso il lupo?» chiedeva Marco. ¶ «Figurati! Figurati se non
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Ude, nemmeno per visitare Marco all’ospedale. L’acqua
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foglio di viaggio, perché Marco riusciva, con qualche fatica
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Poi mi rivolsi a Marco: «Ti devo dare una