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Luigi Pulci, Morgante, 1483

concordanze di «Margutte»

nautoretestoannoconcordanza
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1483
Il mio nome è Margutte; ¶ ed ebbi voglia anco
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1483
in Apollino. - ¶ Rispose allor Margutte: - A dirtel tosto, ¶ io
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quel ch'io ho, Margutte mio, raccolto, ¶ non vidi
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1483
con meco ne venga, Margutte, ¶ e che di compagnia
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scotto di busse. - ¶ Disse Margutte: - Tu mi piaci troppo
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1483
dirizzossi andar verso Soria. ¶ Margutte aveva una schiavina indosso
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1483
drieto! - e sorridea. ¶ Disse Margutte: - Questo è per rispetto
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1483
e bel cappone. - ¶ Disse Margutte: - E' non fia un
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1483
gli parea giuoco. ¶ Disse Margutte: - Lascia un poco stare
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1483
paura si fe' tosto; ¶ Margutte spicca di sala una
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1483
l'oste borbotta, e Margutte ha risposto: ¶ - Tu vai
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a bigonce; e poi Margutte ¶ disse a quell'oste
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era anche pieno. ¶ Quando Margutte ogni cosa guardòe, ¶ disse
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per tutta la casa ¶ Margutte, e spezza e sconficca
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appoggiossi come il lïofante. ¶ Margutte disse: - Io spendo il
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ingoi. ¶ Vedes' tu mai - Margutte soggiugnea ¶ - un uom più
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un poco si rassicurava; ¶ Margutte un canzoncin netto spiccare
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sospetto. ¶ E disselo a Margutte, e non a sordo
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ed a merenda. - ¶ Disse Margutte: - Lasciami vedere ¶ un poco
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quella bardella il sempliciotto: ¶ Margutte vi fe' sù tosto
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per tutto appellato. - ¶ Disse Margutte: «Fa' come tu hai
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io siàn soli. - ¶ Disse Margutte: - Che puoi tu pigliarci
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quella cassetta serrati. - ¶ Disse Margutte: - Oh, solo in una
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mi fu tocca mai. - ¶ Margutte un occhiolin chiuse ed
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cortese esser soglio. - ¶ Disse Margutte allora: - Io mi vergogno
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e 'l burro a Margutte giù reca, ¶ e disse
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gente a romore. ¶ Dicea Margutte: - Di ciò che rimase
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capresto s'indugia!». ¶ Disse Margutte: - E' ci è insino
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non so quando!» ¶ Dicea Margutte: - In questo sta il
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Or mi piacesti tu, Margutte mio! - ¶ dicea Morgante. E
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ostier quella scrignuta. - ¶ Disse Margutte: - Il Dormi sarò io
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1483
Dicea Morgante: - Che farem, Margutte? ¶ Vedi che mancan qui
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dell'acque. - ¶ Onde a Margutte il suo consiglio piacque
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1483
sete gli esca. ¶ Disse Margutte: - Se tu guardi bene
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di fuoco fosse. ¶ Quando Margutte il vide sfavillare, ¶ disse
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1483
Ma tu che se', Margutte, sì sottile, ¶ ed hai
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esca col fucile? - ¶ Disse Margutte: - Tra le mie malizie
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vienne qua meco. - E Margutte disse: - Ecco. - ¶ Vanno a
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ghiaccio, ¶ tal ch'a Margutte intruona le cervella, ¶ sì
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le faville ti caccio. - ¶ Margutte il fien per vergogna
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la pilucca, ¶ sì che Margutte n'assaggiava appena; ¶ e
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leccando il legno. - ¶ Disse Margutte: - S' tu ridi, ed
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la fede mia! - ¶ Dicea Margutte: - Anzi ne spiccherò ¶ la
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ch'egli è spento. - ¶ Margutte ritagliò di molte legne
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aürora si dimostra, ¶ disse Margutte a Morgante: - Egli è
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ramaricassi. ¶ Dicea Morgante a Margutte: - Odi tue, ¶ come fo
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Ella debbe esser presso. - ¶ Margutte ascolta ed una volta
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altrimenti. - ¶ Beltramo addosso a Margutte si getta, ¶ e col
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e ritocca e forbotta Margutte, ¶ e spesso il volge
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pur, come un gattomammone, ¶ Margutte spicca molte volte un
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spiccargli la testa. ¶ Veggendosi Margutte mal parato, ¶ posò le
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ammirazion si rizza; ¶ allor Margutte in piè sùbito sguizza
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pollo: ¶ dunque gli spron Margutte hanno riscosso; ¶ e 'l
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in terra lo pose Margutte, ¶ si fracassorno le sue
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bosco rimondo, ¶ e con Margutte gran festa facea, ¶ dicendo
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dicendo: - Io non pensai, Margutte mio, ¶ trovarti vivo, ond
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misera, molti anni. ¶ Dicea Margutte: - Quel can traditore ¶ per
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già fame avea sofferto. ¶ Margutte vede di lungi guardando
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1483
fuoco si vuol far, Margutte. - ¶ E fece al modo
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ebbon del fuoco. ¶ Quivi Margutte si dava da fare
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1483
posesi a sedere ¶ perché Margutte arrecassi da bere. ¶ Margutte
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Margutte arrecassi da bere. ¶ Margutte, uscito un poco della
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1483
bosco smarrito il camino. ¶ Margutte si levò gli otri
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1483
Comincion la testuggine assaggialla; ¶ Margutte disse ch'arsa gli
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balena; ¶ e non poté Margutte esser sì attento ¶ che
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sorso. - ¶ Morgante avea di Margutte piacere, ¶ e d'ogni
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lui si motteggia: ¶ dunque Margutte cenò sanza bere, ¶ e
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ridendo il dileggia. ¶ Dicea Margutte: - Già di buone pere
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1483
non m'arrischio. - ¶ Dicea Margutte: - Che sent'io? Ascolta
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venti braccia via portollo. ¶ Margutte andò dove e' vide
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coda ho spiccato. - ¶ Disse Margutte: - Che bisogna dillo? ¶ Questo
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la sete a cavare. ¶ Margutte più non si volle
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stracchi per lungo camino. ¶ Margutte un tratto gli occhi
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diavol tentennino. ¶ Dice Morgante: - Margutte, che guati? ¶ Io vedo
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appostata la cena? - ¶ Disse Margutte: - Che ne credi appena
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un poco in mano, ¶ Margutte, presto la tua scimitarra
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terra si distese. ¶ Dicea Margutte: - Questa è sì gran
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aria la fame vedea. ¶ Margutte uno schidon voleva fare
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vetta il fuoco. ¶ Disse Margutte: - Noi trïonferemo! ¶ Veggo la
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di Dio! ¶ attendi pur, Margutte, ch'e' sia cotto
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sia l'uficio mio. - ¶ Margutte acconcia l'arrosto di
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In corpo il serberò». ¶ Margutte in giù e 'n
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come si convenia, discretamente. ¶ Margutte torna, e Morgante trovava
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fatta la festa. ¶ Disse Margutte: - Dove è il lïofante
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non ti fallo verbo, ¶ Margutte, poi che 'n corpo
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tu non m'intendesti. - ¶ Margutte stava come trasognato, ¶ e
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n'andò al fuoco. ¶ Margutte gli occhi a quella
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e vannosene insieme finalmente. ¶ Margutte si volea da lui
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l'uom riconoschi. - ¶ Dicea Margutte: - Io ho sempre mai
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ristorerò per certo ancora. - ¶ Margutte pur si racchetava allora
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tanto Morgante cenassi. ¶ Disse Margutte: - Togliamo il cammello! - ¶ ed
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spiccò con un boccone. ¶ Margutte gli faceva un viso
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e la fanciulla ride. ¶ Margutte, che fu tristo nelle
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tu abbi argento vivo, ¶ Margutte, ne' calcetti e negli
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cosa sare' acconcia. - ¶ Disse Margutte: - Hai tu per cosa
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saldi! ¶ Non vedi tu, Margutte, quanto onore. - ¶ dicea Morgante
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avvenga questo atto. - ¶ Disse Margutte: - A ogni peccatore ¶ si
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adoperi il battaglio: ¶ forse, Margutte, tu mi crederrai, ¶ s
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costure ti ragguaglio. - ¶ Dicea Margutte: - S' tu non mi
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non mi fia molesto. ¶ Margutte mio, noi faren buona
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abbi fatto onesto. - ¶ Disse Margutte, che mal contento era
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tempo a rubare a Margutte, ¶ che non gli dessi
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e credette inghiottillo. ¶ Disse Margutte: - Che fia, coccodrillo? ¶ Cotesto
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denti è trafitto. ¶ Disse Margutte: - Io lo vedevo scorto
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nel mio castello; ¶ così Margutte vo' che noi trattiamo
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alle volte tristerello. - ¶ Disse Margutte: - S'io feci tristizia
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da lor come iddio. ¶ Margutte e Florinetta il gusto
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piacergli disio, ¶ disse a Margutte: - Attendi alla cucina, ¶ che
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mattina. - ¶ Non domandar se Margutte s'affanna ¶ e se
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si parte; ¶ così, come Margutte di qui esce, ¶ sarà
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pensar che n'appiatta Margutte; ¶ e quando egli era
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e' fussi, di loro. ¶ Margutte, quando udì questa novella
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a mano a mano. ¶ Margutte ciuffa e la mano
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pur chiarito in tutto. - ¶ Margutte si tornò in cucina
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gli ha posto amore. ¶ Margutte disse solamente - Addio -, ¶ però
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castello uscìo, ¶ disse a Margutte: - Assèttati lo scudo, ¶ ch
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l'asin nacque Cristo. - ¶ Margutte gli rispose: - E tra
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fonte Morgante si posa. ¶ Margutte, ch'avea ancor ben
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quando e' si destasse. ¶ Margutte russa, e colui sta
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perché e' s'adirasse. ¶ Margutte si rizzò, come e
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tu m'hai fatti. - ¶ Margutte guata, e non gli
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sentendo e' si cruccia. ¶ Margutte pure alfin gli ha
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rimetteva: ¶ allor le risa Margutte raddoppia, ¶ e finalmente per
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Morgante corse, e di Margutte guarda ¶ dov'egli aveva
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a cavare, ¶ e sotterrò Margutte in una grotta ¶ perché
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di questo fatto di Margutte scritto, ¶ ed ècci aggiunto
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che questa storia di Margutte appruova, ¶ e l'aütor
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lor detto; ¶ poi di Margutte molto ragionaro, ¶ come e
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parea stran più che Margutte, ¶ e zoppo e guercio
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tu vuoi saper di Margutte il ribaldo: ¶ sappi che