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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Oriana Fallaci, Penelope alla guerra, 1962

concordanze di «Martine»

nautoretestoannoconcordanza
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1962
mica quella pazza di Martine, a New York?» ¶ «Certamente
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peggio.» ¶ «Perché? Un tempo Martine ti piaceva. Non è
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sei portato a letto Martine?» ¶ «Ah, sai! Se fossero
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Preferiresti che fossi come Martine?» ¶ «Se tu fossi come
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Se tu fossi come Martine non riuscirei ad amarti
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riuscirei ad amarti.» ¶ «Però Martine è più bella di
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tutta la pelle di Martine. Sei fresca come un
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fresca. Accanto a te Martine sembra una foglia appassita
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Sardi’s insieme a Martine, ore quindici appuntamento con
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s era affollato, tuttavia Martine si sarebbe fatta notare
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qualcosa di fronte a Martine; simpatia o antipatia, invidia
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passare assai spesso inosservata, Martine sollecitava sempre interesse; e
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carogna?» ¶ «Sono appena arrivata, Martine.» ¶ «Bugiarda. Ed io che
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Sono contenta di vederti, Martine. Francesco ti manda molti
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vediamo?» ¶ «Solo due anni, Martine. E non sei affatto
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marito? Fa tanto fedele!» ¶ «Martine!» rise, a gola aperta
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che Francesco aveva amato Martine prima di amare lei
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essere fedele, questa era Martine. Lo sapevano tutti che
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mal di capo, a Martine. ¶ «Esiste un altro paese
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di colpo. ¶ «Non ricominciare, Martine.» ¶ «Oh, Dio! E Francesco
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virtuosa.» ¶ «Lasciami in pace, Martine.» ¶ «Nemmeno per sogno: voglio
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il caso più grave.» ¶ «Martine, se non la pianti
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un incessante monologo di Martine che parlava di vestiti
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dimmi, verrai?» ¶ «Non so, Martine. Dovrei pensarci. Sono così
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a Bill di Francesco.» ¶ «Martine, devo andare.» ¶ Si salutarono
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confidarsi con Gomez o Martine! Peccato detestasse certe debolezze
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avrebbe subito telefonato a Martine che non la raggiungeva
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Morocco e subito telefonò. Martine urlò la sua indignazione
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aver voglia di vedere Martine, né Bill, né il
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cognac e fare contenta Martine. ¶ Aprì la porta, avanzò
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certi locali all’inglese. Martine sedeva sotto una copia
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accendere la sigaretta a Martine. Giovanna li guardò appena
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come sono felice!» ¶ Poi Martine fece le presentazioni. ¶ «Giò
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pipa tra i denti. Martine dischiuse sorpresa le labbra
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una boccata di fumo. Martine batté eccitata le mani
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Giovanna a girarsi verso Martine, quasi a chiederle aiuto
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quasi a chiederle aiuto. Martine non capì. ¶ «Tesori, questo
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sulle spalle nude di Martine, restò un attimo fermo
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risposero. ¶ «Via, ragazzi» mugolò Martine. ¶ Richard e Giovanna non
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risposero. ¶ «Voglio andarmene» strillò Martine. ¶ Richard e Giovanna non
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a El Morocco» concluse Martine e se ne andò
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così… Forse preferisci raggiungere Martine… Ti porto da Martine
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Martine… Ti porto da Martine.» ¶ «Non voglio andare da
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Non voglio andare da Martine.» ¶ «Bene! Benissimo!» ¶ Urlava come
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Come ti ha chiamato Martine?» ¶ «Giò. Tutti mi chiamano
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dire. ¶ Allora lei disse: «Martine abita qui». ¶ Lui : «Anch
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portava da Peter e Martine che strillava «Vi conoscete
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subito «mi trasferisco da Martine.» ¶ VI ¶ La casa di
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VI ¶ La casa di Martine era una villetta a
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di Jolie Madame che Martine spruzzava ogni giorno come
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casa o un amico. Martine, sempre afflitta dal terrore
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quadri ninnoli specchi che Martine aveva portato dall’Europa
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Ma la casa di Martine offriva il vantaggio di
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quella di Richard e Martine, come ospite, era perfetta
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non buttar via.» ¶ «Grazie, Martine. Preferisco restare a New
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drin.» ¶ «Lo stavo spolverando, Martine.» ¶ «Christian Dior! C’è
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Luca, perdonala!» ¶ «Sta’ zitta, Martine!» ¶ Erano passati ormai quattro
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a New York. Appena Martine fu partita tutta festosa
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altra sera da Peter. Martine non c’è. Sta
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England.» ¶ «Non ho chiamato Martine. Ho chiamato te. Posso
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proprio in assenza di Martine. Cercò di ricordare, senza
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dimenticati perfino di raggiungere Martine e me a El
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indefinito piacere: eh, sì, Martine aveva ragione. L’uomo
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si chiese come faceva Martine a sostenere che erano
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per andare d’accordo. ¶ «Martine sostiene che siamo fatti
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di noi. Chissà che Martine non abbia ragione. Uno
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coi loro discorsi, come Martine. Figurati che una sera
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A ciò aggiungi che Martine, quando è sbronza, balbetta
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vi. Infine esclamai: sì, Martine, vivo. Ma se continui
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amo la gente infelice.» ¶ «Martine ti sembra infelice?» ¶ «Non
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ho detto che amo Martine.» ¶ Attraversarono la strada: due
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che tu non ami Martine.» ¶ «Perché?» ¶ «Martine ha tutta
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non ami Martine.» ¶ «Perché?» ¶ «Martine ha tutta l’aria
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l’aria di amarti.» ¶ «Martine non ama nessuno: nemmeno
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scrivi un soggetto su Martine? È divertente, imprevedibile, si
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bottiglia di champagne che Martine riservava per le grandi
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commendatore, si ricorda di Martine? Bene: incontrando Martine, qui
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di Martine? Bene: incontrando Martine, qui a New York
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a un tipo come Martine. È divertente, imprevedibile, si
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ho voglia di vedere Martine.» ¶ «Ma sì, vai con
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Ma sì, vai con Martine.» ¶ «Come vuole, madame.» ¶ Bill
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troppo tempo dietro quella Martine.» ¶ «Fa benissimo, mammy.» ¶ «Sei
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compose il numero di Martine. E dal soffitto cominciò
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dei passi. ¶ * * * ¶ «Ha telefonato, Martine! Ha telefonato!» ¶ Martine, ancora
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telefonato, Martine! Ha telefonato!» ¶ Martine, ancora vestita da viaggio
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misteri del cosmo. Oh, Martine! Non è straordinario che
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di fare la cinica, Martine.» ¶ «Non sono cinica. Adoro
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Bill, non con Richard. Martine, mi presti l’abito
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quel che ti pare.» ¶ «Martine, mi sta bene?» ¶ «Come
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frase. ¶ «Eccoli!» strillava contenta Martine. «Non abbiamo fatto bene
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carica d’imbarazzo: con Martine raggelata nello stupore, Bill
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fritto di gamberi che Martine detestava. Martine s’era
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gamberi che Martine detestava. Martine s’era messa a
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eran divise: Bill e Martine a casa di Bill
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che arrivassero Bill e Martine» disse Giovanna fingendo di
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irruzione di Bill e Martine aveva eliminato in lui
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verso la casa di Martine. ¶ «Tocca a me accompagnarti
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di ferro arrugginito? Chiamò Martine con un urlo gioioso
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di sotto il guanciale. Martine emerse dai lenzuoli viola
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Cosa vuoi, Giò?» ¶ «Oddio, Martine! Che hai fatto?» ¶ «Cosa
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champagne. ¶ «A quest’ora, Martine! Non sarebbe meglio un
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me per ieri sera. Martine, io devo chiederti…» ¶ «Ho
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invece. Quanto mi addolora, Martine.» ¶ «A me neanche un
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di lui!» ¶ «Non più.» ¶ «Martine, cosa è successo?» ¶ «E
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dal fumo della sigaretta, Martine la fissava con attenzione
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Sapessi quant’è caro, Martine. Io non ho mai
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sei proprio svegliata male, Martine. Ciao. Io scendo in
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Giò, vieni qua.» ¶ «Sì, Martine. Cosa c’è?» ¶ Martine
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Martine. Cosa c’è?» ¶ Martine spense la sigaretta, bevve
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mano per non svegliare Martine, e si abbatteva semisvestita
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fogli era capitato a Martine la quale, pur sentendosi
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famoso talento?» ¶ «Dammi tempo, Martine. Manca l’ispirazione, verrà
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sai tu della sofferenza, Martine?» ¶ «Niente, mon petit chou
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la sera e, mentre Martine scoteva la testa, usciva
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c’era da dire, Martine lanciò un’occhiata obliqua
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casa sperando di trovare Martine e chiederle se ci
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Vuoi salire un momento»? Martine non c’era. Aveva
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un’idea pel soggetto: Martine. La notizia mi ha
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superficialmente il personaggio di Martine: insisterei di più sull
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Hallo. Bill?» ¶ IX ¶ Ostinatamente, Martine si rifiutava di raccontare
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dire?, un po’ meno Martine. Capitava ad esempio che
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cani, in quel magazzino. Martine ci girava dintorno, svagata
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Che te ne fai, Martine? Non hai mica un
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stesso. Comprerò il cane.» ¶ «Martine! Prima si compra il
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misura di queste scarpine.» ¶ «Martine, è stupido.» ¶ «No. Un
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lo aveva porto a Martine. ¶ «Ecco, Madam. Quattro dollari
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dollari e venticinque centesimi.» ¶ Martine lo aveva fissato come
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zampe e non due?» ¶ Martine lo aveva fissato un
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giù per la guancia. ¶ «Martine! Ma cos’hai? Piangi
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uova di marmo, e Martine le accarezzava col dito
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biondo.» ¶ «A cena soltanto?» ¶ «Martine, il resto non lo
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avrebbe immaginato, vedendo rientrare Martine, fuorché avesse deciso di
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deciso di cambiar vita. ¶ «Martine, stai per risposarti?» ¶ «Vuoi
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cappello.» ¶ «Giò, guardami meglio.» ¶ Martine infilò la sigaretta dentro
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vestito da lavoro?» ¶ «Sì.» ¶ Martine si accucciò sul divano
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ora innanzi lavorerò.» ¶ «Scusa, Martine. Non ho capito.» ¶ «Hai
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a tutti la partecipazione: “Martine ha l’onore – di
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bisogno di un fattorino?” “Martine, ti sei messa a
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bisogno di un giornalista?” “Martine, ti sei messa a
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bisogno di un’indossatrice?” “Martine, sei in bancarotta?” “Spirituale
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Harper’s Bazaar”. Voilà.» ¶ «Martine, sei bugiarda. Ad “Harper
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mai alzata alle nove…» ¶ «Martine, ora non dirmi che
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hai fatto per Bill.» ¶ Martine sollevò il telefono che
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qualcosa di grave se Martine ne era rimasta sconvolta
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cercarsi un lavoro. Perché Martine nascondeva la verità o
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più che una cena: Martine non era tipo da
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l’avevano tanto ferita? ¶ «Martine…» incominciò Giovanna. ¶ «Mon petit
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nessuna intenzione di piantarlo, Martine.» ¶ «E nemmeno di metterti
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piano per non svegliare Martine. ¶ * * * ¶ I negri erano tutti
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spalle, aspettò che tornasse Martine. Martine, appena la vide
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aspettò che tornasse Martine. Martine, appena la vide, chiuse
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alle cascate del Niagara, Martine.» ¶ «Christian Dior! Non immagini
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passatempo, mi dico! E Martine qui, e Martine là
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E Martine qui, e Martine là, e Martine muovi
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e Martine là, e Martine muovi il mignolo, e
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muovi il mignolo, e Martine rizza il naso, e
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rizza il naso, e Martine tira dentro la pancia
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dentro la pancia, e Martine questo è un abito
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Lo diceva San Luca: “Martine, il lavoro umilia, stanca
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Alle cascate del Niagara, Martine.» ¶ «Ih, che schifo, che
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Lo diceva San Luca: “Martine…”.» ¶ Giovanna le voltò pacata
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fare la corte a Martine.» ¶ «Martine!… La sua sapienza
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la corte a Martine.» ¶ «Martine!… La sua sapienza amorosa
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padreterno come te, addolori Martine, rompi le scatole a
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malgrado le proteste di Martine che non sopportava nel
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un ragazzo. ¶ «Sto bene, Martine?» ¶ «Come no? Sembri un
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tu cosa fai oggi, Martine?» ¶ «Assisto impotente al disastro
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a domani.» ¶ «Oh, Dio!» ¶ «Martine non essere sempre catastrofica
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sordi. ¶ XIII ¶ «Male» diceva Martine camminando su e giù
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tranquilla. ¶ «Cosa vuoi dire, Martine? Che è un americano
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Le braccia bianche di Martine si alzarono al cielo
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al successo, ascoltami bene Martine: il successo non giustifica
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Baline?!» ¶ La voce di Martine si ruppe in uno
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Richard Baline.» ¶ «Cavolino mio…» ¶ Martine sembrò sul punto di
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scheletro rosso.» ¶ «Sei cattiva, Martine. Ad ogni modo l
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nuovo le braccia di Martine si alzarono al cielo
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Che ne sai, tu, Martine? Non hai mai amato
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calze. Non ti condanno, Martine: ti voglio bene. Però
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uno scambio di merce?» ¶ Martine stava per portare la
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Giò: te la immagini Martine che stira camicie e
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cena? Te la immagini Martine che vuole i figli
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una noce di carne.» ¶ Martine chiuse gli occhi, inghiottì
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chi è troppo amica, Martine?» ¶ «Al diavolo! Fai quel
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gridò con un singhiozzo Martine. E si chiuse nel
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il litigio con Bill, Martine immaginava benissimo il dialogo
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Al mattino della domenica, Martine andò a Washington per
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l’aveva forse avvertita Martine? Le aveva perfin confessato
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guardia. Ah! Se almeno Martine fosse tornata! ¶ Martine tornò
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almeno Martine fosse tornata! ¶ Martine tornò al sesto giorno
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il Signore?» ¶ «Sta’ zitta, Martine.» ¶ «Mon petit chou, credi
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messe incinte dai caporali, Martine replicò che le serve
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sola, e con una Martine inservibile: pensava rientrando in
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mica quello che provo. ¶ Martine, invece, lo sapeva benissimo
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carne dentro un bicchiere, Martine aveva provato le medesime
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all’alba seguente e Martine, invocando Christian Dior, strillò
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sul telefono. ¶ «Chi chiami, Martine?» ¶ «Chiamo la strega e
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deficiente.» ¶ «Non lo fare, Martine!» ¶ «Lo faccio, invece: quant
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il mio nome è Martine.» ¶ «Te lo proibisco!» ¶ «Hallo
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del suo caro figliolo.» ¶ «Martine! Butta giù il telefono
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Butta giù il telefono, Martine! Ah, questa non te
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non te la perdono, Martine!» ¶ «Come ha detto, signora
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ci riesci.» ¶ «Chi è, Martine?» ¶ La voce di Giovanna
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di Giovanna era roca. ¶ Martine agitò sconsolata le braccia
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Te l’ha suggerito Martine? Noiosa di giorno come
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può rendere ciechi? E Martine, quel bagaglio di follia
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zitta? Dissi tutto a Martine, tutto. Credeva anche lei
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realtà, ecco tutto. Nemmeno Martine ha resistito con me
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Hallo! Sì. Cosa vuoi, Martine? Sì. È qui, che
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i Richard e le Martine che vuole. Ed ora
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telefonata di Richard a Martine, poi di Martine a
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a Martine, poi di Martine a Bill: ma non
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telefonò di nuovo a Martine: Martine rispose di averla
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di nuovo a Martine: Martine rispose di averla avvertita
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intervallo trascorso fra una Martine sbalordita e un telefono
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di tener testa a Martine che ora si lamentava
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questo dolore?» ¶ «Lasciamo perdere, Martine. Incominciavo a darti fastidio
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in Florida, eh?» ¶ «Scherzi, Martine. Io devo consegnare un
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bastavano più, porgeva a Martine il suo abito d
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d’oro. ¶ «Lo vuoi, Martine? A casa non mi
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Perla Pietosa.» ¶ Porse a Martine la bambola regalata da
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questo pezzettino di carta?» ¶ Martine porgeva la fotografia fatta
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telefonato di nuovo» insistette Martine. ¶ «Davvero?» ¶ «Gradirebbe vederti.» ¶ «No
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Vuoi passarmi quelle scarpe, Martine?» ¶ «Giò, la tua storia
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Vuoi passarmi quella vestaglia, Martine?» ¶ «Io non capisco. Perfino
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Vuoi passarmi quei pantaloni, Martine?» ¶ Erano i pantaloni che
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di ghiaccio, insieme a Martine. Il taxi imboccò velocissimo
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una scusa, dire a Martine che aveva dimenticato il
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questo taxi vada piano, Martine? Arriveremo tardi ad Idlewild
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attimo prima di salutarla Martine le porse una busta
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prese la lettera, baciò Martine che singhiozzava, raggiunse con
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Richard, da Bill, da Martine? Si asciugò in fretta
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a New York cercai Martine. Tu conosci Martine: quando
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cercai Martine. Tu conosci Martine: quando decide una cosa
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cosa, nessuno può scontentarla. Martine, in quel periodo…» ¶ Squillò
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che voleva. Parlò di Martine, delle scarpine del cane
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scarpine del cane di Martine, del lavoro di Martine
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Martine, del lavoro di Martine. Parlò dei grattacieli, del
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commendatore il soggetto su Martine? Forse sarebbe stato prudente