Giuseppina Torregrossa, Cortile nostalgia, 2017

popoli e culture, abitava Melina Scimeca, una ragazza bella

andarsene sbattendo la porta. ¶ Melina si sentiva umiliata da

la scuola dell’obbligo, Melina era rimasta a fare

le fece l’occhietto. Melina, tremante di imbarazzo, si

che incantevole fragilità! A Melina non dispiacquero né il

lenzuola stazzonate pensava a Melina: “Com’è bella. Magra

che pagare la sarta. Melina però era stata irremovibile

grigi gli occhi di Melina, neri come la pece

se Dio vuole» puntualizzò Melina, per sua natura molto

e dolorosa nostalgia di Melina, di Palermo, della sua

loro sul pavimento. ¶ Capitolo 4 ¶ Melina, dopo aver salutato il

sistemò davanti al camino. Melina le diede dei grattini

anni. La chiamavano “donna Melina” per darle un po

Africa e dal Bangladesh. Melina non si impensierì per

domenica a Santa Chiara Melina sedeva tra di loro

con i riccioli di Melina e i battiti del

altro che pensare a Melina, ai suoi seni prosperosi

della camera da letto. ¶ Melina dormiva abbandonata, le braccia

in quella posizione, poi Melina alzò un braccio per

dentro al ventre di Melina angusto e scabroso come

la mordeva, la pizzicava. Melina cercava di ricambiare, ma

Sono incinta» aveva sussurrato Melina dentro la cornetta. Sembrava

piace.» ¶ Mario considerò che Melina aveva appena compiuto diciassette

modo per tornare da Melina. ¶ “Tutti hanno un amico

caldo il giorno che Melina sentì le acque bagnarle

sapìa» aveva convenuto quella. ¶ Melina si asciugò le gambe

Dove tieni gli asciugamani?» ¶ Melina cercò di mettersi in

braccio sullo sterno di Melina, saltandole sulla pancia: «Ah

fatica del lungo travaglio, Melina si rese conto che

ebbe l’impressione che Melina stesse soffocando la figlia

di tutto punto, ché Melina ci teneva a fare

sai com’è superba Melina, non dà confidenza a

la scusa fai visitare Melina. Certe volte basta un

più famoso di Palermo. Melina si era portata dietro

avevo detto io» mormorò Melina accasciandosi pallida sulla sedia

i tuoi invece?» urlò Melina sulla difensiva. ¶ «Non lo

lingua?» le fece notare Melina. ¶ «Secondo me ti fa

di pulizia» gli disse Melina. «Tanta energia per trovarsi

sia maschio» si scusò Melina in un sussurro. ¶ Lui

tagliente. ¶ «Sei bugiardo» strillò Melina e aveva le pupille

gli parevano irrealizzabili con Melina. ¶ «Ve lo posso levare

per timore di svegliarla. ¶ Melina, affaticata da un’intera

per vedere come reagiva Melina, ché megghiu diri chi

la quiete della casa. Melina al primo gridolino tirava

E così risparmiamo» conveniva Melina che aveva il chiodo

alzatina di cristallo che Melina teneva come una reliquia

in grazia di Dio.» ¶ Melina abbassò gli occhi e

dalla cinghia di sicurezza. ¶ Melina sbottò: «Insomma, la finisci

Ninetta corse a consolarla, Melina se ne andò per

mercurio segnava trentasei gradi. ¶ «Melina, hai visto?» esultò Ninetta

Ninetta cercò di consolare Melina: «I medici… lo sai

energica stretta di mano. ¶ * * * ¶ Melina lo accolse affettuosamente e

punto di spezzarsi. ¶ “Pure Melina era così” considerava rammaricato

i pomeriggi senza tempo. Melina, sarta improvvisata ma talentuosa

a parrini» urlò Ninetta. Melina non rispose, mummificata nella

per portarla a letto. ¶ Melina se ne stava in

a casa, sperando che Melina non si accorgesse della

temeraria. ¶ «E Maruzza? E Melina?» chiese lui, ma il

sagrestia trafelata. ¶ «Devo parlarle.» ¶ «Melina sta strammiando di nuovo

vorrei essere frainteso. Quella, Melina, è una brava donna

il sapore. Mi manca Melina, la dolce ragazza dalla

parole affettuose. ¶ Capitolo 15 ¶ A Melina della situazione politica non

erano la sua passione. ¶ Melina alternava tenerezza a rabbia

Due» aveva confessato timidamente Melina. ¶ «Peccato! Perché la signorina

concluso strizzandole l’occhio. ¶ Melina era arrossita. Come si

vedere come funziona?» chiese Melina incuriosita. ¶ Lui caricò il

proprio come lei, signora». ¶ Melina lo aveva guardato in

mambo?» ¶ “Devo averla” pensava Melina rintanata nella sua casa

propria felicità. ¶ * * * ¶ Una mattina, Melina era in giardino ad

giunte sotto la guancia. Melina provò un moto di

perdere» lo apostrofò brusca Melina, «non ho sordi.» ¶ «Nemmeno

quel vestito elegante?» chiese Melina sospettosa. ¶ «L’ho comprato

interrogatorio?» la rintuzzò lui. ¶ Melina si morse le labbra

perché avrebbero dovuto fermarmi?» ¶ Melina si mise a ridere

levato rallegrando la piazzetta. Melina strofinò le mani una

sussurrò il ragazzo. ¶ «Io?» Melina non credeva alle sue

Ah che camurrìa!» esclamò Melina chiudendosi la porta alle

bussare alla porta di Melina, allora il prete ebbe

del centralino e chiamò Melina. Con qualcuno doveva pur

mondo. ¶ «Iddu cu?» chiedeva Melina. ¶ «Shhh, niente nomi.» ¶ «Ma

nomi!» ¶ Le domande di Melina erano palle lanciate contro

badare alla figlia.» ¶ Capitolo 20 ¶ Melina stava in giardino quando

Riempie la casa» sussurrò Melina commossa, «talìa che lusso

volava pure qualche schiaffo. ¶ Melina avrebbe voluto far pagare

come un gas venefico. ¶ Melina invece sembrava più serena

con l’avvicinarsi a Melina. Aderì al corpo di

Lui evitò di pensarci. ¶ Melina si sforzò di non

guscio. ¶ Una domenica mattina Melina la svegliò presto: «Metti

vedono dai capiddi.» ¶ Anche Melina quel giorno si era

si posarono sulla moglie: «Melina, sei meravigliosa. Con quel

mesi di matrimonio, quando Melina era una ragazzina spaventata

cercò negli occhi di Melina un cenno di tenerezza

braccio sulle spalle di Melina e con un dito

grosso sorriso di trionfo. Melina senza una sola parola

forte alla gonna di Melina e le cinse le

a godersi la festa. ¶ Melina invece in quei giorni

Monti all’orecchio di Melina. ¶ «… la Repubblica italiana fondata

le onde cessarono e Melina comparve sulla porta. ¶ Aveva

ordinò Mario. «Tutti fuori!» ¶ Melina afferrò la figlia e

al castelletto dell’acqua. ¶ Melina tenne stretta contro il

lattescenti. ¶ Per alcuni giorni Melina vietò alla figlia di

picciridda?» ¶ «Bene, dorme» rispondeva Melina. ¶ «Ma sì sicura? Cu

un silenzio denso, poi Melina passò il telefono a

a singhiozzare: «Zìzzì, zizzì». ¶ Melina si mise le mani

quella lavatrice, ma poi Melina la metteva in funzione

a scorrere come sempre. Melina tornò al suo solito

fatto un gran favore. ¶ Melina lo accolse con uno

era a scuola e Melina si muoveva pigramente tra

di molto di più». ¶ Melina scattò in piedi all

pulita del solito, ché Melina nelle faccende non si

identità. ¶ Fu allora che Melina arretrò come spaventata di

Roba da femmine» rispose Melina, che poi aggiunse: «Mali

rispose, i divieti di Melina erano così radicati nella

ti farà bene» disse Melina offrendole un bicchiere di

nascose forbici e aghi; Melina si dannò per la

è già buio”. Anche Melina non c’era. “Strano

e un abitino corto. Melina, ritenendo inutile, effimero, persino

i capelli; quelli di Melina erano così corti che

li tengo addosso» esclamò. ¶ Melina acconsentì a denti stretti

sbottò infine. ¶ «Graziosi» mormorò Melina, con quelle labbra serrate

po’ fumava di nascosto. Melina di rimando le faceva

a un certo punto Melina. ¶ «Niente» rispose, scuotendo la

l’atteggimento comprensivo di Melina, nei mesi successivi non

aveva visto fare a Melina quando cercava di salvare

da desiderare che morisse. ¶ Melina era rimasta impassibile per

No” si era detta Melina sui gradini della chiesa

come aguzzini. ¶ Mario e Melina s’inasprirono sempre di

lascia tracce indelebili. ¶ Capitolo 27 ¶ Melina anche quella sera accese

ne vai» aveva sussurrato Melina, che preferiva sbrigarsela da

aromi, speranze, rimpianti, ricordi. ¶ Melina assisteva incantata al consueto

si gode il fresco?» Melina la salutò con un

scappò di dire a Melina. ¶ «Vero è» fece eco

vecchia. ¶ «Come andiamo?» chiese Melina. ¶ «Insomma» rispose la siriana

un sorriso. ¶ «Ti saluto, Melina, ché se ci sale

cose era cambiato. ¶ «Donna Melina, ho fatto le polpette

aprire un ristorante, e Melina faceva volentieri da cavia

la calma in piazzetta. ¶ Melina adorava quel microcosmo di

strusciò sulle sue gambe. Melina le toccò la pancia

che modi!» si lamentò Melina. «Un momento, arrivo!» ¶ Si

sovrapposte. ¶ «Hai sbagliato casa.» Melina indicò il catoio di

strozzata. ¶ «Ti scappa!» esclamò Melina, come se all’improvviso

nel basso di fronte, Melina afferrò il bambino per

vuoto. ¶ «Macari chistu!» commentò Melina sarcastica. ¶ Mamma Africa l

ti avvelena l’anima.» ¶ Melina si sentì nuda. ¶ «Frrr

agghiaccianti. ¶ «Sta partorendo» urlò Melina e corse veloce a

cuccia» la rimproverò delicatamente Melina. ¶ La gatta si sollevò

il parto si concluse, Melina trasferì Micetta nella cuccia

gattini e il bambino. ¶ Melina sorrise di rimando, in

al giardinetto dei Mancuso. ¶ Melina era china sulle aiuole

difendere i più deboli». ¶ Melina gongolava, bisognosa com’era

poco perché facessero amicizia. Melina non era un tipo

il caffè!» le invitò Melina aprendo contemporaneamente casa e

a colpi di fucile?» ¶ Melina sbiancò e fece cenno

masticare fiele. ¶ Dopo cena Melina li invitò ad accomodarsi

qualcuno li avesse aiutati.» Melina sì che sapeva dove

provò a sottrarsi, ma Melina l’afferrò per un

a sedici anni» sussurrò Melina, e al marito non

imbrunire nella cucina di Melina. Tra un biscotto e

diventata di nuovo triste. Melina le prese la mano

da zia Ninetta» suggerì Melina, «è vecchia e ha

a rimuginare di nuovo; Melina si consolò con le

e granulose di sabbia. ¶ Melina faticò molto per salvare

acqua della propria cisterna, Melina l’aveva destinata tutta

l’atmosfera. ¶ Era stata Melina a scegliere quella scuola

nuovo a trascinarne una. Melina non diede alcun peso

è» convenne. Aveva incontrato Melina Mancuso all’inizio dell

pochi metri quando sentì Melina urlare dalla finestra: «Vai

ombelico, gliele aveva comprate Melina. ¶ «Queste cose le indossano

fiore nelle aiuole di Melina e se l’era

abiti di marca». ¶ Anche Melina era preoccupata, ma la

mesi di questa vita, Melina si rese conto che

la più fragile era Melina, che dopo un po

avi a dummannari» rispondeva Melina lapidaria. ¶ “Ma quando mai

guarda.» ¶ Arrivati in piazzetta, Melina tirò a sé la

e riprese a picchiarla. ¶ Melina non disse una parola

qualche avanzo di cibo. Melina respirò a fondo, affiorò

perduta lungo la strada. ¶ Melina all’improvviso accarezzò la

una schiava di guerra.» ¶ Melina si fermò, come se

uomo!» La voce di Melina tremava di rabbia repressa

andato via da Palermo. Melina invece è rimasta qui

matrimonio, nell’affetto di Melina e di Maruzza. Nessuna

uno sguardo distratto a Melina che dormiva, quindi si

senza rimpianto. Faccia felice Melina, è ancora capace di

fatto bene a sposarsi. ¶ Melina li guardava dalla porta

bella vuoi comparire…» rispose Melina con una strana espressione

stanchi di inutili schermaglie. Melina aveva dormito per qualche

Infatti il ventre di Melina pochi mesi dopo aveva

lei le sue madri: Melina, la mamma biologica, le