parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Rossella Bernardi, Il lato oscuro, 2010

concordanze di «Mi»

nautoretestoannoconcordanza
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2010
una sensazione di libertà, mi preparo velocemente per andare
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2010
incubi, nel mondo che mi conosce per quella che
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prossimo Tadzio e soprattutto mi riprometto di evitare Fabio
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che toccandomi un braccio, mi obbliga a guardarla bene
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bene in viso e mi chiede, inquisitoria: ¶ “Tutto bene
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Bene, bene, ma non mi convinci. Se c’è
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stamattina sembrano quasi simpatici, mi lascio anche andare a
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liscia come l’olio. Mi dimentico persino di dare
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voce da dietro che mi chiama e riconosco la
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la voce di Fabio. Mi giro di scatto e
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ci raggiunga e mentre mi da compitamente la mano
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cenno del capo. ¶ Gabriella mi guarda con aria interrogativa
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aria interrogativa ed io mi affretto a spiegare che
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per la tesi. ¶ Lei mi guarda, decisamente poco convinta
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di modesto impegno. ¶ Fabio mi aspetta davanti alla porta
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io davanti a lui. ¶ Mi siedo al posto di
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esibito con me?” ¶ Lui mi guarda in modo doloroso
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sono pentito e che mi dispiace, sarei ipocrita, mi
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mi dispiace, sarei ipocrita, mi è piaciuto farlo, mi
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mi è piaciuto farlo, mi piace sempre farlo, questo
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da te, ti prego...” ¶ Mi sento sconfitta e in
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ma prima di pensarci, mi sento rispondere: ¶ “Sarò a
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esaminare i testi e mi sembra di essere scrupolosa
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piove e fa freddo, mi stringo nella mia vestaglia
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mia vestaglia felpata e mi pare che faccia un
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dieci anni fa che mi fece scegliere una strada
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vivere sempre all’estremo... ¶ Mi sembrava, con la mia
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disagio che la anima, mi hanno scosso nel profondo
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hanno scosso nel profondo, mi hanno reso partecipe, complice
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il telefono di casa. ¶ Mi alzo di scatto e
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precipitosamente al parrucchiere dove mi fiondo mezz’ora dopo
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esco, due ore dopo, mi sento in effetti, molto
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e alla successiva preparazione, mi sento, in effetti, uno
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che sembrano persino sinceri. ¶ Mi rilasso, è da un
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di maschia sicurezza che mi eccita molto. ¶ Chiacchieriamo ed
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ubriaca e quando lui mi chiede di “andare a
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qualcosa a casa mia”, mi sembra la cosa più
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il tragitto in macchina mi sembra cortissimo e ho
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posso ricordare che Silien mi si è buttato addosso
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sapore dei suoi baci mi è piaciuto moltissimo e
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presuntuosi. ¶ Quando il taxi mi riporta a casa (ho
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sento arrivare e quando mi giro, di scatto, lui
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già lì... Fabio che mi afferra per le spalle
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per le spalle e mi scuote e mi lascia
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e mi scuote e mi lascia andare uno schiaffo
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chiesto... avevi detto che mi aspettavi a casa... dove
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la mano che cui mi ha schiaffeggiato, mentre io
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so bene che fare, mi rialzo, cercando di raccogliere
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atrio del palazzo. Fabio mi prende per le spalle
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per le spalle e mi costringe a girarmi; capisco
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si muovono delicate e mi tiene la testa con
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tappeto del salotto. Lui mi fa stendere direttamente lì
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entrare dentro di me. Mi prende in ginocchio, col
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il suo peso mentre mi schiaccia sul divano. ¶ Si
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sul suo petto e mi accarezza i capelli; con
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con l’altra mano mi titilla un capezzolo e
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muscoli sono evidenti e mi sembra l’insieme tutto
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segni e lividi, alcuni mi sembrano nuovi a dir
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minuto così, poi lui mi spinge di nuovo a
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appoggiare bene la schiena; mi fa aprire le cosce
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mani sotto i glutei, mi solleva quel tanto che
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del culo. Sono eccitata, mi bagno, sento la sua
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fuggevole del solito, perché mi sto ancora rilassando con
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quando sento che Fabio mi prende per le anche
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per le anche e mi gira, obbligandomi a inginocchiarmi
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per terra e non mi giro, per vedere quello
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percepisco un rumore metallico. Mi ci vuole un attimo
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tutto il tempo che mi serve. Mi guardo nello
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tempo che mi serve. Mi guardo nello specchio dell
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molto meno quello che mi squassa da dentro, perché
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sembrava una furia e mi ha inculato con una
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indaffarata del sabato e mi viene un’idea. ¶ So
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prendere direttamente a scuola. ¶ Mi preparo in fretta, voglio
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più presto. In macchina mi sembra di essere seduta
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del sabato mattina. ¶ Gabriella mi sta già aspettando, fumando
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sigaretta prima di salire, mi saluta con un bacio
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frettoloso mentre io già mi rimetto sulla strada. ¶ Sento
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sulla strada. ¶ Sento che mi fissa mentre io guardo
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voce un po’ roca, mi chiede: ¶ “Notte pesante, eh
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idea di innamorarmene. Ma mi sono data fino alla
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De Iovine!” ¶ “Povero Ignazio, mi corteggia da quando è
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mangiatrice d’uomini?” ¶ “Non mi definirei così, ma diciamo
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insieme di gusto, mentre mi destreggio in un parcheggio
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è poi così anomalo: mi piacciono gli uomini più
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A proposito della mansardina, mi ricordo che avevo promesso
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è ora di archiviarlo, mi ha annoiato in fondo
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di angelo maledetto che mi danna l’anima ogni
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uso e consumo esclusivo, mi lascio prendere dalla spensieratezza
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di quella domenica pomeriggio. ¶ Mi faccio il quadro, le
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graffi. ¶ Per un secondo mi auguro che lo arrestino
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e selvaggio, che non mi appartiene, che non capisco
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le sei di sera, mi aggiro inquieta per casa
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con la tv accesa. Mi sveglio verso le 11 e
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letto, spengo la tv, mi avvolgo bene nel plaid
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bene nel plaid e mi riaddormento subito. ¶ La mattina
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subito. ¶ La mattina dopo, mi sveglio con una sensazione
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ridicolo! Le donne non mi sono mai mancate, anzi
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dal socio del marito; mi avvicino e con tono
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bisogno di riposare.” ¶ Laura mi guarda spalancando gli occhioni
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reprime la stizza e mi sibila nell’orecchio, mentre
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e i luoghi bui mi hanno sempre intimorito. ¶ Entro
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intimorito. ¶ Entro rapidamente e mi chiudo il portone alle
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ansia mista a incertezza mi agita, ma decido di
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qualcosa di specifico, quindi mi preparo per la notte
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quell’appuntamento “per aria”, mi addormento rapidamente. ¶ Alle 2.17, suona
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il campanello di casa. Mi sveglio di soprassalto, ma
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terra e da come mi si getta addosso e
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si getta addosso e mi strappa con una zampata
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luce fosca che tanto mi aveva colpito al nostro
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al nostro primo incontro. ¶ Mi bacia, mordendomi le labbra
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graffiarmi dentro e intanto mi sta addosso, soffocandomi col
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col suo peso e mi morde sul collo, sulle
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specie di rissa, ormai mi ha infilato dentro l
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coito. ¶ Sento dolore, ma mi piace anche, comincio ad
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essere veramente eccitata e mi bagno, parecchio, facilitando quella
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dei colpi appena presi, mi fa trattenere, ma lui
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la mano, graffiandomi ancora, mi gira e mi mette
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ancora, mi gira e mi mette a quattro zampe
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mette a quattro zampe, mi penetra e si muove
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il basso ventre e mi riempie di sperma. ¶ Si
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ne accorgo solo ora. ¶ Mi chino e gli prendo
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lo succhio piano, lui mi stringe la spalla, finalmente
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fargli capire cosa voglio. Mi sposto e gli spingo
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poi sembra cambiare idea, mi fissa per un secondo
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viso gonfio, un occhio mi lacrima, ho lividi su
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così complicata. ¶ A fatica mi tiro su e mi
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mi tiro su e mi alzo. Ho un dolore
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intimità è dolorante, quando mi siedo sulla tazza per
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come degli spilli che mi trapassano. ¶ Lo specchio mi
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mi trapassano. ¶ Lo specchio mi rimanda un'immagine devastata
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un residuo di buonsenso mi consiglia di tentare un
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telefonata da Peter Silien (mi annoto mentalmente di ringraziare
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inderogabili. ¶ Il lunedì mattina, mi sveglio con l'insolito
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della mia auto che mi si è aperto in
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solito; l’unica che mi ha guardato in modo
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e per un attimo mi è sembrato di avere
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l’influenza: diciamo che mi sono presa una settimana
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notte: già molte volte mi sono assolta per i
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dire una sola parola, mi ha già travolto con
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un sacco di bene, mi rendo conto di quanto
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intendi con “sistemarmi”?” ¶ E mi pento immediatamente di aver
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cui lei, appena ventenne, mi comunicò, radiosa come un
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Un moto di paura mi stringe lo stomaco, ma
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stringe lo stomaco, ma mi dirigo comunque verso di
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voglio sapere se Nicola mi riconoscerà. La manovra funziona
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candida spiccano con evidenza. ¶ Mi fissa per un attimo
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con indifferenza, evidentemente non mi ha riconosciuto e ricomincia
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piena regola. La cosa mi eccita e vorrei tanto
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il respiro, sentendo che mi si bagnano le mutande
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mutande e i capezzoli mi s’induriscono contro il
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tuta così stretta, non mi sembra così facile da
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così privato di Nicola, mi fa sentire impunita e
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domatore e i Superman mi sembrano sparsi in giro
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a penzoloni dal labbro. Mi guarda uscire, in controcorrente
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festa di Carnevale che mi dicevi...” ¶ “Sì, una palla
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da sole la sera, mi sembra almeno.” ¶ “Hanno tutto
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un soggetto veramente inutile... ¶ Mi fermo sorpresa da questi
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Finora, l’ubriacatura che mi coglie non appena gli
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brancicamenti sgraziati di Nicola, mi danno fastidio. Mi tira
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Nicola, mi danno fastidio. Mi tira i capelli, mi
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Mi tira i capelli, mi strappa un bottone nella
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togliermi la camicetta e mi sbava il collo con
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modo del tutto inaspettato, mi succede qualcosa di davvero
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espressione assume Nicola mentre mi spinge il cazzo su
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occhio di bue” che mi mette in eccessiva evidenza
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ritmo dei suoi colpi. Mi sta facendo male, non
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troppo a lungo e mi lascio andare esausta, accoccolandomi
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abbraccio “a cucchiaio” e mi lecca piano il collo
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Cosa vuoi dire?” ¶ “Non mi dirai che dopo tutti
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dall’ansia con cui mi ha chiamato per ben
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indicazioni di Laura che mi rampogna sempre per la
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Chiorino, Fabio compreso. ¶ Laura mi da una gomitata nel
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gomitata nel fianco e mi sussurra all’orecchio: ¶ “Sai
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e molle, la figlia mi saluta di sfuggita e
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di sfuggita e Fabio mi stringe la mano con
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mentre i suoi occhi mi fissano con insistenza. ¶ Arrivano
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altri invitati e non mi è difficile capire chi
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altro arrivato da solo. ¶ Mi viene presentato come il
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farlo. ¶ La sua conversazione mi sembra monotona, ma non
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Fabio, la cui presenza mi mette in agitazione e
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verso il salotto. ¶ Laura mi prende da parte un
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Laura, è una palla, mi ha parlato tutta la
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ad andartene, guarda che mi offendo!” ¶ E sull’onda
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verità, la rivelazione che mi ha fatto Laura, me
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sono gli stessi... ¶ Fabio mi arriva da dietro, mentre
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La padrona di casa mi ha detto che una
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Lascia perdere mio padre, mi ha trascinato a forza
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Laura, la mia amica, mi ha fatto promettere di
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ha visto Fabio allontanarsi, mi raggiunge vicino alla finestra
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mangiava con gli occhi, mi sembra...” ¶ “Ma che cosa
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finta santarellina che prima mi ha provocato in tutti
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modi possibili e poi mi ha accusato di aver
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un minuto appena e mi accarezza una guancia, dicendo
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chiude. ¶ Sono le tre, mi sento esausta e fra
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sotto le coperte e mi metto di fianco con
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chiusi. In pochi minuti mi addormento e faccio sogni
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parte erotici, piuttosto paurosi. ¶ Mi sveglio sudata con le
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Devo sbrigarmi, anche se mi sento torpida e lenta
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nuovo Tadzio che incontro. ¶ Mi alzo a fatica, ormai
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faticoso dare spiegazioni. ¶ Mentre mi destreggio a fatica nel
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fatica nel traffico delle 18, mi chiama Laura che vuole
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E nemmeno alla madre, mi sembra, per quanto si
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Fabio un ragazzo normale mi fa davvero sorridere. In
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certamente vederci, ma non mi aspetto altre avances erotiche
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di un caso patologico. ¶ Mi aspetto il resoconto annoiato
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è già lì che mi aspetta, fumando l’abituale
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pomeridiani si moltiplicano. ¶ Rassegnata, mi avvio alla sala docenti
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odiosa voce del preside mi raggiunge da dietro, costringendomi
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aspettarlo. ¶ “Ah, professoressa Candusso, mi ha chiamato l’amico
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L’ho conosciuta e mi sembra molto timida, ma
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ragazza.” ¶ “La ringrazio, lei mi lusinga.” ¶ “Lo merita, lo
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ben lungi dall’avere, mi prende sottobraccio e mi
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mi prende sottobraccio e mi guida verso la sala
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sono già tutti, Ignazio mi ha tenuto una sedia
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accanto a sé e mi sorride complice vedendomi entrare
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figlia (una ragazzina undicenne, mi pare), molto meno del
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del suo compagno. Oggi mi sembra stranamente inquieta e
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Quando arrivò al liceo, mi pare cinque anni fa
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borsa e cappotto e mi dice: ¶ “Carla, ti va
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rispondere, quando un’idea mi balena nella mente... ¶ “Hai
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fiume in piena e mi racconta confusamente tutta la
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fatto tanti anni fa, mi sono chiamata fuori anche
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serata totalmente pantofolaia che mi aspetta: pigiama caldo e
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precipitoso cambio di look: mi troverà in pigiama, in
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alzata, no? E non mi pare tu abbia molto
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E con una zampata mi tira verso di lui
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cercando la pelle nuda. ¶ Mi spinge verso il salotto
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verso il salotto e mi rovescia sul divano, sempre
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la testa bassa, mormora: ¶ “Mi spiace...” ¶ “E di cosa
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professoressa Candusso... ¶ Capitolo 7 ¶ Nicola mi ha parlato di una
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è un’occasione che mi stuzzica e il potermi
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e il potermi mascherare, mi consente di farlo in
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Sole. ¶ Il mio travestimento mi fa sentire al sicuro
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cipria bianca e compatta mi tira la pelle. ¶ Prendo
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Prendo un taxi e mi faccio lasciare un poco
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allo stipite della porta, mi sbircia appena e mi
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mi sbircia appena e mi timbra il dorso della
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caso a me e mi posso muovere indisturbata. ¶ Mi
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mi posso muovere indisturbata. ¶ Mi dirigo verso il bar
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in mano. Voglio che mi vedano e voglio sapere
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ospedali e i malati mi fanno orrore. Non ci
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Perché ruffiano?” ¶ “Che fai, mi prendi per il culo
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queste parole, ma non mi viene niente ed entro
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che le cura personalmente, mi spiega Fabio. ¶ Tocco qualche
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è dietro di me, mi afferra la mano e
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afferra la mano e mi obbliga a girarmi di
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al suo corpo e mi bacia con violenza infilandomi
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pertugio fra i vestiti. Mi solleva il bordo del
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bordo del maglione e mi fa rabbrividire mentre con
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sempre tenendomi stretta e mi sussurra nell’orecchio: ¶ “Brutta
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capezzolo strizzato senza pietà mi duole e siamo in
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è venuto nei pantaloni. ¶ Mi stacco e lo fisso
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sguardo è opaco e mi passa una mano su
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specie di stanca carezza. Mi riassetto gli abiti e
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2010
riassetto gli abiti e mi tocco i capelli per
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normale, propongo: ¶ “Rientriamo?” ¶ Lui mi precede e riprendiamo il
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2010
curiosa famiglia Chiorino. ¶ Fabio mi ha stretto compitamente la
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la mano e Gaia mi ha guardato torva, porgendomi
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insegnante. ¶ In macchina, mentre mi allontano, cerco di riordinare
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nel tardo pomeriggio e mi chiede di vederci. Trovo
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il “carissimo amico Melchiorre”, mi blocca a metà corridoio
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sequela di banalità, finalmente mi lascia andare e guadagno
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i suoi occhi che mi fissano, io tengo i
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2010
Sinatra d’annata e mi concentro sulla musica. ¶ Il
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2010
al mio piano, Fabio mi guarda con sfrontatezza, appoggiato
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stonare, ingombrante e invadente. ¶ Mi siedo sul divano, indicandogli
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cosa? Del fatto che mi fai tirare il cazzo
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notevole, già semieretto. ¶ Lui mi guarda, con quegli occhi
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una goccia di sperma mi cola dal mento e
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attimo, lo allontano e mi alzo, dirigendomi verso il
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affollano il mio comodino. ¶ Mi vede e dice, indicando
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2010
subito.” ¶ Penso che non mi va di spogliarmi davanti
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2010
tatuaggi, tutti questi muscoli...” ¶ “Mi piace modellare il mio
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farne ciò che più mi piace.” ¶ “Compreso scoparti una
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solo una donna che mi fa tirare il cazzo
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esplorandola con due dita. Mi tira sopra di lui
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contrargli il viso e mi fermo, ma lui mi
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mi fermo, ma lui mi afferra per i fianchi
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per i fianchi e mi spinge giù, fino alla
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2010
alla base del cazzo. ¶ Mi muovo piano e lui
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muovo piano e lui mi guida, con le mani
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guida, con le mani mi tiene i glutei, brancicandoli
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nel modo in cui mi stringe e all’improvviso
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il nome con cui mi chiamano gli ultrà della
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2010
quei selvaggi?” ¶ “La violenza mi piace, mi fa godere
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2010
La violenza mi piace, mi fa godere e lì
287
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in silenzio, pensierosa e mi chiedo quale abisso di
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lui si alza e mi volta le spalle, vedo
289
2010
incalzante di Nicola che mi riempie la schiena di
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inquadra solo il cielo. Mi lavo accuratamente, il buco
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inesauribile), non parla, ma mi guarda con gli occhi
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con gli occhi socchiusi, mi tira dalla sua parte
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con una certa ruvidezza, mi passa una mano sulla
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e con l’altra mi afferra la massa dei
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si fa più affannoso, mi spinge via e usa
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una novità e non mi entusiasma, visto che li
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gli occhi chiusi. ¶ Io mi stendo accanto a lui
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dopo il liceo, io mi sono iscritta all’università
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nostro tavolo d’angolo, mi sorride radiosa e dice
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estetico di fama, cara! Mi sono sempre chiesta come
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gli sono state spalancate. Mi risulta non operi quasi
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cose, io quasi non mi ricordavo chi fosse...” ¶ “È
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del mio preside che mi ha chiesto di fare
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al circolo adesso che mi ci fai pensare. Hanno
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riprendersi il figlio e mi bacia frettolosamente sulla porta
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senza un certo disappunto, mi alzo e mi preparo
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disappunto, mi alzo e mi preparo per l’incontro
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dai genitori ed io mi pregustavo un weekend di
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è già lì che mi aspetta, passeggiando sul piazzale
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e lo faccio accomodare. ¶ Mi siedo al posto del
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un leggero disagio e mi prendo un minuto per
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armeggiare, si siede e mi guarda in silenzio. ¶ Sento
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io il gioco e mi calo nella parte della
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senza troppo sforzo. ¶ Lui mi espone il suo piano
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un certo sforzo, lui mi chiede: ¶ “È libera domani
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Questo è troppo! Ma mi rendo anche conto che
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lungi dal provare e mi faccio dare l’indirizzo
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impacco ai capelli e mi provo almeno quattro abiti
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agio in questo look, mi dirigo verso le colline
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Arrivo all’indirizzo che mi ha dato Fabio e
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con grembiulino e crestina, mi aspetta compita, ma dal
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il giorno della processione. ¶ Mi sorride tirata e allunga
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famosa lungagnona di cui mi ha parlato Laura: ha
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e si muove sgraziatamente. Mi viene presentata e lei
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sprofondare, specialmente Fabio che mi sembra stringa con una
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di Chiorino padre. ¶ “Fabio, mi sorprende, che tu non
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nonno. Niente medicina?” ¶ Fabio mi guarda con odio, mentre
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non sai che dolore mi ha dato questo ragazzo
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diventerà un grande giornalista, mi sembra ne abbia la
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il parco in primavera. ¶ Mi sdilinquisco in complimenti e
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ancora più ingrugnita. ¶ Non mi resta che sorbirmi anche
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dopo che la cameriera mi ha sollecitamente portato il
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finalmente respirare ed io mi affretto a dire: ¶ “Scusa
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scelto”. ¶ “Certo potevi evitare”, mi dice lui con uno
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con uno sguardo tagliente. Mi ha dato del tu
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dato del tu e mi fa un certo effetto
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tutta la sua sgradevolezza... ¶ Mi sono sempre chiesta se
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appiccicoso di sperma che mi si stempera su una
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slabbrato e informe e mi delizio a quel minuscolo
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vita così bassa che mi chiedo sempre come possano
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ricadono sulla fronte e mi guarda, finalmente. ¶ Ed io
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scena muta alle interrogazioni, mi aveva intenerito. Sapevo che
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insegnanti ormai rassegnati, ma mi feci convincere dalla madre
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che trepida e palpitante, mi pregò di dare una
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beffardo e canzonatorio che mi fece immediatamente venire la
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niente male.” ¶ Tanta impudenza mi lasciò di stucco e
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si dà del lei. ¶ Mi voltai impettita e sentivo
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suo sguardo divertito, che mi fissava il culo. Ancora
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famelica, la camicia e mi buttavo a leccargli il
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mentre la sua mano mi afferrava i capelli e
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infarcita di letteratura classica, mi ritrovai a rivivere i
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la mia adolescenza inquieta, mi era toccato di reincarnare
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patetico professor Aschenbach, mentre mi sentivo candidata ad essere
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spesso, studenti, stranieri, non mi sembra di vedere mai
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È necessario, solo così mi sento di vivere pienamente
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relativa all’aspetto fisico: mi sono interrogata a lungo
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Persino con mio padre, mi proponevo come un’amante
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proponevo come un’amante, mi sedevo sulle sue ginocchia
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come una bambola e mi beavo dei suoi complimenti
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E poi la natura mi ha favorito: sono sempre
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ore di noia garantita. Mi avvicino alla sala professori
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professor De Iovine, Ignazio, mi avrà riservato un posto
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È sempre sollecito, premuroso, mi porge le mentine, si
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e da quattro anni mi corteggia discretamente, lascia cadere
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riunione finisce ed io mi alzo come se mi
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mi alzo come se mi avessero punta e mi
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mi avessero punta e mi precipito fuori dalla porta
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voce nasale del preside mi blocca, chiamandomi con tono
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chiamandomi con tono stridulo. ¶ Mi fermo e mi giro
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stridulo. ¶ Mi fermo e mi giro lentamente, fissandolo con
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non ho mai visto. ¶ Mi raggiunge affannato e comincia
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sapendola una fine latinista, mi ha pregato di convincerla
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una mia categoria che mi permette di frequentare ragazzi
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senza cadere in tentazione). ¶ Mi rilasso e rispondo con
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sulla sua risposta affermativa, mi permetterei di offrirle il
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sulla sua faccia, mentre mi porge la sua. ¶ Mi
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mi porge la sua. ¶ Mi allontano con una vaga
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solo da tre settimane), mi fa dimenticare tutto e
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rugiada, di... non so... ¶ Mi bacia subito, a lungo
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mano destra con cui mi tiene la testa, affondando
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dei miei capelli. ¶ Poi mi butta sul letto, gettando
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un copione già consolidato, mi fa girare e inginocchiare
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figa non esiste, non mi ha leccato, né penetrato
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visto che di solito mi mette veramente a fuoco
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di difesa, ma lui mi abbraccia e mi stringe
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lui mi abbraccia e mi stringe e piagnucola frasi
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continua a singhiozzare e mi stringe sempre più forte
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lo farò. ¶ Infatti lui mi segue, a testa bassa
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trovato in una tasca. Mi percorre i tratti del
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ma non sanguina più. ¶ Mi metto una vestaglia e
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i cubetti dal freezer. Mi siedo al tavolo di
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naso e zigomo. ¶ Fabio mi raggiunge e sempre in
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si siede di fronte. ¶ Mi sento confusa e svuotata
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allunga una mano e mi accarezza la guancia, quella
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lentamente la camomilla, poi mi alzo e mi dirigo
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poi mi alzo e mi dirigo verso la camera
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camera da letto, Fabio mi segue spogliandosi lungo il
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spogliandosi lungo il percorso. ¶ Mi sfilo la vestaglia e
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è completamente nudo e mi viene vicino appoggiando la
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dire, ma adesso non mi viene niente e lascio
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occhi chiusi. ¶ Sento che mi sfila le mutandine e
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con entrambe le mani mi massaggia i seni con
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ancora parzialmente ubriaca, ma mi godo quell’insolita tenerezza
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Dopo un tempo che mi pare lunghissimo, lui si
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lui si solleva e mi penetra; comincia a muoversi
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così a lungo, ma mi concentro su ciò che
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me, ancora eretto e mi prende una mano perché
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sparge sul petto, io mi chino e lo lecco
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suo torace e lui mi accarezza i capelli. Il
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tempo passa, ma quando mi sveglio, fuori è già
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Dopo quella prima sera, mi sono rivista diverse volte
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non è affatto come mi era parso: è’ curioso
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con certezza che non mi sarebbe più servita. In
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sacra famiglia ed io mi limiterò ad annuire benevolmente
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della tesi di Fabio, mi sveglio un po’ nervosa
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un secolo a prepararmi, mi cambio diverse volte e
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nella mia vecchia facoltà, mi riporta indietro di diversi
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non essere passato. ¶ Fabio mi viene incontro, è inappuntabile
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stretta e gli occhi mi scrutano indagatori, non c
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brindisi e l’altro, mi viene vicino e mi
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mi viene vicino e mi sussurra, guardandomi fisso negli
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damerino del Prof. Silien... mi chiedo cosa ci troverai
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tipo. E poi, non mi sembrava davvero il tuo
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gusti, piccolo stronzetto saccente? Mi hai preso in contropiede
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a pieni polmoni e mi sembra di essermi lasciata
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di fare non appena mi fossi liberata e ci
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pigrizia del “dopo”, Peter mi chiede: ¶ “La prossima settimana
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è una sola e mi basta. Mi rilasso completamente
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sola e mi basta. Mi rilasso completamente e veniamo
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parigine, un po’ ubriachi, mi guarda in modo particolare
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Cosa, cosa ne pensi?” ¶ “Mi stai chiedendo di venire
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sposarmi, ma non so, mi sembra poco... adeguato... mi
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mi sembra poco... adeguato... mi piace di più pensare
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a casa mia...” ¶ Lui mi guarda con uno sguardo
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che non gli attribuivo, mi porta a vedere la
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stanze e la cosa mi fa una grande tenerezza
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dei genitori di Peter mi piacciono moltissimo, un misto
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legno, tarlato e segnato, mi restituisce una sensazione piacevole
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il padre) e Corrado mi bacia su entrambe le
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Arriva anche Gabriella che mi abbraccia e guardandomi negli
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e guardandomi negli occhi, mi chiede: ¶ “È questo che
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so di sicuro, ma mi piace, sto bene. E
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ma educato come sempre, mi fa le sue congratulazioni
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Peter. ¶ Peter è euforico, mi bacia ogni minuto, guarda
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una pausa del complesso, mi avvio verso uno dei
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T-shirt slabbrata e mi sfodera un sorriso incantevole
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che così a lungo mi hanno incatenato l’anima
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Peter in penombra che mi lancia un bacio sulla