Massimo Carlotto, Il corriere colombiano, 2000

miei contatti alla polizia mi hanno informato che quel

a mio nipote. Non mi piace che i miei

con un cenno. ¶ Bonotto mi rivolse un’espressione stupita

stupefacente?». ¶ «Cocaina. Ottocento grammi». ¶ Mi accesi una sigaretta. «Faccenduola

Corradi non c’entra» mi tranquillizzò. «Lo conosco da

del mio drink e mi misi comodo. Pronto ad

segno a Virna perché mi portasse un altro drink

crede neanche un po’. Mi ha detto chiaramente che

coincidenze targate Colombia». ¶ Bonotto mi rivolse un’occhiata preoccupata

un’occhiata preoccupata. «Non mi starà dicendo che non

Allora non bere troppo» mi raccomandò prima di tornare

avuto la vita facile. Mi piaceva. Lei mi amava

facile. Mi piaceva. Lei mi amava. Tutto sommato funzionava

così brava che non mi ero mai permesso di

carico e la voce mi usciva calda e umida

quando uscii la voce mi si era seccata, dopo

di silenzio. Del passato mi era rimasto solo il

una volta in libertà mi ero messo a lavorare

vecchio Rossini». ¶ Questa volta mi guardò. «Cosa vuol dire

tizio non c’entra». Mi accomodai su una sedia

Cos’hai da bere?». ¶ Mi indicò un mobile dove

alle tre di notte. Mi piacerebbe sapere cos’è

più credibile l’accusa». ¶ Mi alzai per sgranchirmi le

Come pensi di procedere?» mi domandò Beniamino. ¶ «Parliamo con

in un abbraccio affettuoso. «Mi ha accompagnata a trovare

è giusto. Ma se mi chiedete perché proprio lui

lo so». ¶ Avevo sete. Mi guardai attorno in cerca

sta in piedi?». ¶ Victoria mi guardò dritto negli occhi

fotografia di Corradi. «Nazzareno mi ha tolto dal locale

per dirlo. E tu?». ¶ «Mi sembra sincera, ma stasera

trattamento di favore. Io mi accontentai di qualche forchettata

alle Feste dell’Unità. Mi commuovevo sempre quando cantava

una al mio socio. Mi guardai attorno. L’ambiente

di una stanza matrimoniale. «Mi scusi se insisto ma

Non sono affari miei. Mi hanno detto che verrò

allo scadere dell’ora. «Mi chiamo Beniamino Rossini. Sei

del momento» commentai. Poi mi rivolsi a Mansutti. «Sei

testa. «La ragazza filippina mi ha raccontato che passa

con il proprietario, Rossini mi fece segno di seguirlo

clienti. I clienti non mi chiamano certo nei séparé

Io non sono bella. Mi devo arrangiare». ¶ «Invece Victoria

voglia di stare solo. ¶ Mi distesi sul divano del

l’aroma del distillato mi mise di buonumore. Avrei

ma non ci riuscii. Mi lasciai andare al ritmo

nello studio di Max. Mi cacciai in bocca una

buona sorsata di calvados. Mi ero svegliato da poco

la scena nella pensione». ¶ Mi alzai dalla poltrona per

fottere sbirri e giudice». ¶ Mi cacciai in bocca un

altro po’ di arachidi. «Mi sembrano poco propensi a

prima vibrazione del cellulare. ¶ «Mi chiamano Alligatore. Il tuo

al commissariato di Jesolo mi ha tirato un ceffone

Conosco le regole. Se mi avessero beccato per qualcosa

i miei soci. Beniamino mi offrì una sigaretta. «Corradi

soddisfatto della notizia e mi fece promettere di tenerlo

la passi?». ¶ «Non male. Mi serve un favore». ¶ «Altrimenti

un favore». ¶ «Altrimenti non mi avresti chiamato». ¶ «Hai dei

aeroporto di Venezia e mi piacerebbe saperne di più

saprei proprio cosa fare. Mi sentirei ancora di più

a tutto quello che mi circonda». ¶ Lo salutai e

blues e la galera mi ha seccato la voce

seccato la voce. Oggi mi sta bene stare dove

nel mio appartamento dove mi appisolai sul divano ascoltando

e mezzo e non mi hai mai parlato di

vuoi dire?». ¶ «Che non mi rendi mai partecipe di

di quello che pensi. Mi sono resa conto di

me sei gentile, simpatico, mi fai ridere, ci divertiamo

ci divertiamo, ma poi mi escludi dalla tua vita

si addormentò, russando leggermente. Mi girai a guardarla. La

a portarla dall’anticamera. Mi guardai attorno per farmi

fece cenno di proseguire. Mi piaceva il ragazzo. Era

Ma non volete che mi nomini come difensore. Arías

Dal sedile posteriore Max mi batté una mano sulla

morto qualcosa dentro. Io mi sono sfangato quindici anni

prima e unica moglie mi ha tradito con il

una volta per tutte». ¶ Mi voltai verso Max in

stanchezza. ¶ L’avvocato Bonotto mi raggiunse al cellulare. «Il

della difesa del colombiano, mi ha chiamato per darmi

verificare se la pena mi aveva “rieducato”». ¶ Lo fissai

passerà mai». ¶ «Hai ragione. Mi hanno costretto a “scegliere

per l’autopsia. ¶ Beniamino mi toccò il piede sotto

piede sotto il tavolo. Mi voltai e vidi l

topi. Il medico legale mi ha spiegato che gli

dell’istruttoria formale. Altrimenti mi ritroverò a doverlo difendere

la testa e Beniamino mi strizzò l’occhio. Mansutti

Mansutti era nel locale. Mi appoggiai al bancone e

discorsi dei clienti. Mentre mi riempivo le narici ghiacciate

una bella ragazza. ¶ «Ciao» mi salutò. ¶ «Ciao». ¶ «Mi chiamo

Ciao» mi salutò. ¶ «Ciao». ¶ «Mi chiamo Jana. Mi offri

Ciao». ¶ «Mi chiamo Jana. Mi offri da bere?». ¶ La

arrotondava in ogni modo. ¶ «Mi chiamo Jana. Vengo da

fuori dalla solita osteria. Mi concentrai sul bicchiere. ¶ «Non

Finalmente arrivò Rossini che mi fece segno di seguirlo

parlato sono finito» implorò. ¶ Mi accesi una sigaretta. «A

delle loro compagne. ¶ Max mi guardò. «Devi sollecitare le

un paio d’ore: mi alzai e mi buttai

ore: mi alzai e mi buttai sotto la doccia

quello che vidi non mi piacque. Stavo invecchiando. Dall

consigliavano le istruzioni. Poi mi vestii. Un tempo mi

mi vestii. Un tempo mi tiravo come un cantante

occhio e gli sbirri mi prendevano di mira. Ora

degli acquisti. Ogni tanto mi trascinava in un negozio

maledicendo il freddo e mi infilai nella mia S

certo. Questa mattina stessa mi recherò a Venezia per

processo al mio cliente». ¶ Mi accesi una sigaretta. «Stasera

prima che si offendesse mi affrettai a riferirgli quanto

e comunque la professione mi impone di difendere l

famiglia... E poi Corradi mi ha mentito, mi aveva

Corradi mi ha mentito, mi aveva giurato sulla testa

per l’ultima volta». ¶ Mi alzai e gli strinsi

bicchiere di troppo. «Non mi hanno lasciato vedere Nazzareno

Era già chiuso e mi sentii sollevato quando scoprii

rissa». ¶ Max la Memoria mi guardò e alzò le

negli ultimi quattro anni”. ¶ Mi versai due dita di

null’altro di interessante». ¶ Mi voltai verso Rossini. «Cosa

pena di tentare» rispose. ¶ Mi riavvicinai allo schermo del

a letto» annunciai. ¶ Rossini mi diede un buffetto affettuoso

affari che ci riguardano» mi affrettai a tranquillizzarlo. «Quello

accompagnata da una ragazzina. Mi ha pagato in dollari

Sarà un’annata magra» mi mise al corrente Beniamino

si avvicinò al letto. Mi misi seduto, imitato subito

che tipo?». ¶ «Le ragazze mi hanno dato un elenco

tentare di fregarmi. Non mi posso fidare». ¶ «E così

la testa. «No. Voi mi date la lista e

dirà un cazzo». ¶ «Non mi piace lo stesso». ¶ «Dài

visto fare accordi peggiori». ¶ Mi riaccompagnò al locale. Avrebbe

vai al cinema...». ¶ Lui mi aveva guardato con i

di birra. «La gente mi riconosce, Marco, e non

diritto di giudicare e mi alzai per andare in

l’avvocato Bonotto che mi comunicava di aver raggiunto

connazionale del cibo avvelenato. Mi complimentai, tutto sommato era

sono regolari e abbondanti». ¶ Mi guardai attorno e provai

occhi. Per un attimo mi sembrò di essere all

a casa mia?». ¶ «Volentieri». ¶ «Mi sei mancato». ¶ «Anche tu

Ho voglia di innamorarmi» mi aveva confidato ridacchiando. ¶ Gli

che è appena entrata». ¶ Mi voltai a guardarla. «Hai

notevoli. ¶ «L’avvocato Bonotto mi ha detto che potevo

sul braccio della colombiana. Mi rivolse un sorrisetto velenoso

sollevò il bicchiere. «Nazzareno mi manca sempre di più

di lacrime e Max mi lanciò un’occhiata che

lanciò un’occhiata che mi ordinava di consolarla. ¶ «Il

spesso in questo locale» mi punzecchiò Max. ¶ «Meglio di

dormire le dissi che mi sarebbe piaciuto portarla in

dirò che l’idea mi attira, anche se un

macchina, diretto a casa. Mi fermai in un bar

gran voglia di chiacchierare. Mi raccontarono di come era

ora prima che Rossini mi passasse a prendere per

complice. «La piccola puta mi sta stancando. Prima o

a tutta Bogotá che mi ero fatta fregare quasi

ritornato a casa e mi avrebbe dato i soldi

che si sappia che mi sono fatta fregare». ¶ Il

contrabbandiere. ¶ «Problemi?» dissi. ¶ «No. Mi ha chiesto il permesso

basta. Sai che non mi permetterei mai di corteggiare

farti consolare dal sottoscritto?». ¶ Mi alzai e andai a

commento sarcastico di Rossini. ¶ Mi accesi l’ennesima sigaretta

Magari è una bugia». ¶ Mi alzai. «Forse hai ragione

di Mansutti, vero?». ¶ «Sì. Mi fido di lui, ma

gli uomini. Me compreso. Mi piaceva stare lì, completamente

bicchiere d’un fiato. «Mi dà la carica» mi

Mi dà la carica» mi confidò. L’accompagnammo al

dopo un lungo silenzio. ¶ Mi guardò con la coda

Quando entrai al locale mi imbattei in Virna, che

necessario colpirla?». ¶ «Sì. Non mi ha fatto piacere ma

solito pivello e non mi scassare più la minchia

pila di riviste. Io mi concentrai su un mensile

successo qualcosa di importante». ¶ Mi accesi una sigaretta con

Lo esaminò velocemente e mi passò un ritaglio di

il meglio. ¶ «Ciao, Alligatore» mi salutò con la voce

insieme e, da quanto mi diceva fino a pochi

in paese e Rossini mi disse di aspettarlo nel

dei miei giorni». ¶ Beniamino mi puntò contro l’indice

lì dentro per ore». ¶ Mi rivolse un sorriso da

a nasconderci nel retro, mi sembrò di essere stato

al mio tavolo. Virna mi intercettò mentre mi dirigevo

Virna mi intercettò mentre mi dirigevo verso di loro

non renderti ridicola». ¶ Max mi allungò la sedia e

allungò la sedia e mi salutò toccandomi la spalla

Come sempre era bellissima. Mi rivolse un sorriso triste

quello di Virna e mi affrettai ad aggiungere in

ma non contarci. Victoria mi ha detto che non

andato qualche volta Beniamino. Mi ha raccontato che è

piazza di Mestre e mi ha confermato che sia

alcun interesse, ma Toni mi ha detto che è

e donne. ¶ Una mano mi afferrò il braccio. Era

il mio socio, che mi fece cenno di seguirlo

piazza». ¶ La mattina seguente mi presentai allo studio dell

Per completare il quadro mi serve sapere come è

titolare dell’indagine». ¶ Bonotto mi fissò a lungo negli

strano, Buratti. E non mi riferisco solo a quel

che ne ho ricavato, mi permetta la volgarità, è

il rinvio a giudizio». ¶ Mi passai una mano tra

di violare la legge». ¶ Mi alzai e mi avviai

legge». ¶ Mi alzai e mi avviai verso la porta

Bonotto in tono amaro. ¶ Mi voltai. «Lei è l

e di difficile digestione. ¶ Mi versai ancora del caffè

abbondantemente col calvados. «Non mi piace, è troppo pericoloso

da tutti i pori. Mi arresi; ancora una volta

arresi; ancora una volta mi ritrovavo in minoranza. «A

Siete due pazzi». ¶ Max mi prese la faccia tra

Il discorso è lungo». ¶ Mi alzai per lasciarle il

lasciarle il posto e mi appoggiai alla finestra. «Abbiamo

sigaretta. «Troppo pericoloso. Non mi conviene». ¶ Il vecchio gangster

un certo Bruno – Toni mi ha detto di avertene

colloquio nascosto in salotto. Mi ero sistemato a casa

cadendo nella trappola». ¶ Poi mi salutò, dandomi appuntamento per

di calci in culo». ¶ Mi fermai sulla porta di

spalle, pronta a colpirmi. Mi sono girato per farle

sguardo torbido, che non mi è piaciuto affatto». ¶ Lo

la sto facendo sotto». ¶ Mi versò una dose abbondante

l’unica regola che mi ero dato era proprio

una piega che non mi piace». ¶ «Troppo tardi. Ormai

proprio questo che non mi piace». ¶ La scelta del

Nei pressi di Caposile mi misi in contatto via

della camicia di pizzo. ¶ «Mi chiamo Roberto» mentì Celegato

andò subito al punto. «Mi serve un chilo di

guscio. «Dopodomani. Tu adesso mi dai il 50% e il

salire a bordo e mi misi in comunicazione con

pura all’85%». ¶ Fece spallucce. «Mi servono campioni per i

a quello dell’urina, mi dava la nausea. «Se

e per quello che mi riguarda potresti essere venuto

iniziò a pedinarlo; io mi fermai a recuperare il

accorgersi della mia presenza. Mi guardai attorno alla ricerca

bottiglia di calvados che mi ero saggiamente portato dietro

sua dose di carezze. Mi voltai a osservare la

all’interno dell’abitacolo mi fece capire che Giaroli

tornare in galera, e mi chiesi cosa avrei potuto

di avvicinarci alla casa. Mi venne un’idea. «Possiamo

La macchina del milanese mi precedeva di un paio

uscire con noi. «Certo» mi rispose. «E avresti potuto

Rudy Scanferla, il barman, mi accolse con calore, raccontandomi

paio di pettegolezzi divertenti. Mi preparò un Alligatore e

un Alligatore e mentre mi dirigevo al mio tavolo

vassoio. «La prossima settimana mi prendo tre giorni di

domandai prima di pentirmene. ¶ Mi rivolse un sorriso strafottente

te in questo periodo». ¶ Mi sedetti al tavolo a

e ingoiare rabbia. Max mi raggiunse qualche minuto dopo

aria l’operazione speciale». ¶ Mi passai una mano tra

infilai in bocca. ¶ Max mi appoggiò affettuosamente la mano

stare attenti». ¶ Il ciccione mi rivolse un sorriso furbetto

seguito all’altro e mi sentii davvero meglio. ¶ L

Celegato nel processo. Ieri mi ha detto a chiare

migliore dei modi, come mi impone la professione, senza

gangster si alzò e mi venne vicino. «Ti dirò

mentire. «Fotterei Celegato e mi godrei la vita». ¶ «È

Io di certo non mi metto al suo livello

male voglio sistemare Victoria. Mi darai una mano?». ¶ «Sicuro

esce vivo dalla prigione». ¶ «Mi sembra di capire che

attenzione di qualche pattuglia. Mi infilai in un parcheggio

stazione e appena fuori mi sbarazzai subito dello scontrino

con più esattezza. Rossini mi svegliò gettando un giornale

della nuova malavita croata. ¶ Mi alzai. «Cosa sta succedendo

riportano le stesse notizie». ¶ Mi infilai i pantaloni e

Celegato» rispose Max. ¶ «Non mi sembra una buona idea

in grado di agganciarli». ¶ Mi alzai. «Allora nel frattempo

dormire». ¶ Il vecchio Rossini mi trattenne per un braccio

Boscaro. Per trecento svanziche mi ha raccontato che il

diversi malavitosi del veneziano. Mi ha fatto tre, quattro

Roma...». ¶ Il nome non mi era nuovo. «Non è

il favore. Da quanto mi ha confidato, pare che

di calvados era terminata. Mi alzai per prenderne un

un’altra ragazza. Rudy mi fece segno di avvicinarmi

in silenzio che Rudy mi preparasse un Alligatore. Mi

mi preparasse un Alligatore. Mi sedetti al tavolo ad

Blues di Buddy Guy mi sembrò adatto. Mi addormentai

Guy mi sembrò adatto. Mi addormentai a metà del

l’ora di pranzo mi trascinai nell’appartamento di

un soffritto di cipolle mi costrinse a rinunciare all

ma alla fine lei mi ha messo con le

Allora la perderò». ¶ «Possibile». ¶ «Mi manca». ¶ «Lo immagino». ¶ «Fare

amarla». ¶ «Marco». ¶ «Sì?». ¶ «Piantala, mi sembri un ragazzino deficiente

deficiente» sbottò Max. Poi mi mise davanti la bottiglia

Presi la bottiglia e mi alzai. «Tolgo il disturbo

Colombia. In Italia nessuno mi conosceva e nemmeno Celegato

gesto di disprezzo e mi invitò a parlare. ¶ «Abbiamo

pensava in quel momento». ¶ «Mi sembra impossibile. Sono propenso

se lei lo lascia». ¶ Mi astenni da ogni commento

siano regole del cazzo. Mi sentirei obbligato a rispettarle

sua scelta, e tantomeno mi permetterei di esprimere giudizi

avvocato. «Se solo Corradi mi desse retta». ¶ «Gli dica

dica che per quanto mi riguarda avrebbe tutta la

con i suoi soldi». ¶ «Mi scusi, Buratti». ¶ «Lasci stare

bel po’ per calmarlo». ¶ «Mi dispiace». ¶ «A me dispiace

comportarsi con Victoria?». ¶ «Sì. Mi ha detto di ricordarle

Non si preoccupi». ¶ Victoria mi accolse con il solito

Talkin’ di Robben Ford mi aiutò a dimenticare lo

con lo sguardo, e mi intristiva vedere al suo

e sorridente. Una sera mi feci coraggio e andai

dove lavorava, in centro. Mi notò subito e venne

me con espressione gelida. Mi chiese di scusarla perché

banda dei veneti. Beniamino mi svegliò una mattina sventolandomi

di fare...». ¶ Il milanese mi guardò storto. «Si comporterà

e scosse la testa. ¶ «Mi scusi Presidente, la difesa

qualche chilo in più. Mi sembrò bellissima. ¶ «Mi manchi

più. Mi sembrò bellissima. ¶ «Mi manchi, Virna» le sussurrai

almeno in quel momento mi piaceva pensare così. ¶ «Mi

mi piaceva pensare così. ¶ «Mi manchi» ripetei. Mi guardò

così. ¶ «Mi manchi» ripetei. Mi guardò a lungo, senza

fare per riconquistarla. Non mi rassegnavo all’idea di

L’accompagnai alla macchina. «Mi piacerebbe rivederti». ¶ «Potremmo uscire

con mia grande sorpresa. «Mi piacerebbe spiegarti perché me

delle cose da dirti». ¶ Mi accarezzò il viso e

Due motovedette della finanza mi hanno inseguito e quando

che le stavo seminando mi hanno sparato addosso con

erano bianche e dense. Mi ricordarono la nebbia. E