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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «Mi»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
dentro non voglio che mi ci venga un accidente
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dispetto a quelli che mi vorrebbero vedere a mendicare
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tordi e quaglie. E mi son fatto mandare da
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resterebbe stupito. Dio! Come mi voglio godere! Per me
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Siena, perché il fattore mi s'è ammalato. Come
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due ventri! Uno non mi basta! Ho fatto comprare
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sprezzo: ¶ — Ieri, un inglese mi dava quattromila lire, quattromila
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C'è bisogno che mi faccia qualche cosa di
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non mangio, se non mi levo anche la voglia
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ha detto? Che soddisfazione mi dài! ¶ — Lo so. Quando
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dico una cosa io, mi chiedete sempre da chi
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fratello gli disse: ¶ — Non mi guardare! ¶ — Quelle bambine hanno
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1920
delle scarpe! Di tutto! Mi lascio morire di fame
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Nisard. ¶ — Buon giorno. ¶ — Che mi dice di nuovo? ¶ — Ho
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domandò: ¶ — Si può sapere? ¶ — Mi servirà per il libro
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e seguitò: ¶ — Lei non mi crede. ¶ — Ma, signor Giulio
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Ho quarant'anni, e mi sembra di averne ottanta
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o cento. Lei non mi crede né meno ora
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ore. Niccolò disse: ¶ — Non mi parlate, perché vado in
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perché vado in bestia! Mi fate rodere dalla rabbia
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fate rodere dalla rabbia! Mi sentivo così allegro, invece
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non voglio discorrere troppo! Mi fa fatica! ¶ — Non so
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leticare: ¶ — Sei sicuro che mi piacerà? ¶ — Io credo. ¶ — Tu
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non capisci niente: non mi fido. ¶ — Lo so che
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Lo so che tu mi ritieni uno sciocco! ¶ Giulio
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Dio ne guardi, se mi viene a cercare! ¶ E
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afflitto e brusco: ¶ — Non mi parlate! ¶ Poi, come se
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cassapanca; poi, disse, sbadigliando: ¶ — Mi duole la testa: m
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seguitò: ¶ — Dio, come rido! Mi vengono perfino le lacrime
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le lacrime agli occhi! Mi fa perfino male! Stanotte
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hai da ridere? Perché mi ricordavo sognando di quella
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volevi dormire? ¶ — Che discorsi mi fate? Dei due, domandiamolo
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lo stesso; mentre io mi son dovuto destare. Quando
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acqua? ¶ — L'acqua? Vorrei mi schizzassero via gli occhi
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una gocciola. Con quella mi ci netto il codrione
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tenervi al posto! Perché mi avete domandato se ho
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guardò meravigliato e rispose: ¶ — Mi sembra che noi ti
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Enrico rispose: ¶ — Lui no: mi farebbe a pezzetti se
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lo so io! Non mi fate parlare! Se fossimo
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più grande calunnia che mi si possa inventare! Io
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un rimedio che non mi dispiaccia... Mia moglie piangeva
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cosa che fa vergogna. Mi permettano di dirlo francamente
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che ve lo ridica, mi pare: se il denaro
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do la prova... Non mi crediate cattivo o... pentito
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e leali... come me... Mi vergognerei a sospettare... Non
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vergognerei a sospettare... Non mi sbalùgina né meno per
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chiacchiere! Io, ora, se mi date i soldi, vado
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pesciaiolo! ¶ — No, no: non mi fido. Ti ricordi quando
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Sono sicura che non mi dici la verità. ¶ Niccolò
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in collera di mattinata! Mi ero alzato così di
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non è una celia! ¶ — Mi minacci? Ora non potrai
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riescono a tutto. ¶ — Non mi sarà difficile, allora! ¶ — Senti
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te, e più tu mi vieni attorno. ¶ Ella non
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e disse a Niccolò: ¶ — Mi pare che la tua
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n'è guardata bene. ¶ — Mi credi un idiota? Mettiamoci
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dovete supporre che io mi sia lasciato scappare né
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ce ne sarà bisogno, mi aiuterete. ¶ Enrico scosse la
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avrà messo in mente? Mi pare impossibile che nessuno
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Non voglio sapere altro: mi basta. ¶ Niccolò aggiunse: ¶ — Un
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dicendo: ¶ — Questa baldoria non mi piace! ¶ Quantunque Niccolò gli
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si tratta di me, mi parrebbe d'essere troppo
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E, se per caso, mi dovessi fidanzare io, che
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sai: glielo direi io. Mi ci viene da piangere
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qui? ¶ — È peccato qui? ¶ — Mi pare. ¶ — Andiamo via subito
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sei stata zitta? ¶ — Ma mi hai fatto male troppo
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sorella, dopo, le chiese: ¶ — Mi accompagni al pianoforte? ¶ — No
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pianoforte? ¶ — No, no! Non mi riesce! ¶ — Dio mio! Ma
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Ho un'irrequietezza che mi noia. Avrei bisogno di
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con me al pianoforte! ¶ — Mi farebbe peggio! ¶ Lola le
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Chiudi gli occhi. ¶ — Non mi riesce più. ¶ — Te li
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mangiare e bere soltanto! ¶ — Mi pare che l'una
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ho sempre detto! Non mi sento mica un gonzo
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Giulio, inchinandosi, gli rispose: ¶ — Mi dica pure quello che
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io parlo con lei! Mi scusi! Io desidererei l
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arrotolato. ¶ — Disturbo, forse? ¶ — Anzi, mi fa piacere. C'è
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fare i complimenti, esclamò: ¶ — Mi duole di essere arrivato
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sul Sassetta del Berenson. Mi scusi se io cerco
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degli altri. Perché non mi piacciono le grandi città
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Credo. Non fa altro! ¶ — Mi dica che giovine è
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faccio con vero piacere. Mi dia il nome. ¶ Scrisse
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Che vuoi? ¶ — Quel che mi pare. ¶ Giulio lo difese
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lo difese: ¶ — Ha ragione. ¶ — Mi ha detto il Nisard
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invece di prendere moglie, mi metterei un pietrone al
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troppo anziano. Ma Dio mi scortichi se nessuno di
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non ho altro svago. Mi si può rimproverare, dunque
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io, di mia volontà, mi son tirato in disparte
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esempio, ai teatri non mi ci reco; perché non
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ci reco; perché non mi ci diverto; anche alla
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alla banda, la domenica, mi annoierei. Faccio qualche passeggiata
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male di lei; e mi rimetto sempre a quel
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Le giuro che non mi può vedere! Giulio, poi
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mezzo, forse con Niccolò mi potrei affiatare. Ci sono
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che snàcchero. Ma chi mi deve intendere, non è
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vorrei soffrire come te. Mi pare giusto! Ma tutti
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Niccolò disse al Nisard: ¶ — Mi faccia la cortesia lei
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disse: ¶ — Lo vede come mi trattano? Se non c
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non c'era lei mi sbattevano la porta in
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alla nostra uscita. ¶ — Io mi strabilio come non ti
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strafotto! Basta che non mi vengano sotto il viso
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soffitto. ¶ — Niccolò, che hai? Mi fai battere il cuore
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mio cappello sodo, che mi pareva d'averlo attaccato
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in avanti? Toh, non mi piace più avere moglie
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del tutto rassicurata: ¶ — Se mi vuoi lasciare, io ne
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accomodato la sedia e mi son messo a segnare
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È inutile che tu mi faccia l'ironico. ¶ E
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è bisogno che tu mi metta coraggio? Io non
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metta coraggio? Io non mi sono mai sentito galantuomo
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e leale come ora! Mi sembra di non avere
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è colpa mia. Nondimeno, mi prendo lo stesso la
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non sia come Dio mi ha messo al mondo
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io sono un falsario, mi darebbe la mano. Non
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Cicia, legati a mazzi. Mi son parsi grassi abbastanza
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me una cosa che mi possa fare veramente piacere
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sentimenti. Perché gli altri mi credono eguale a loro
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una certa regolarità, che mi sembrava giusta ed opportuna
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debole ciò che prima mi sembrava sicuramente forte e
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anche di me stesso, mi troverei obbligato a non
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sarei più libero come mi credo; ed io, perciò
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credo; ed io, perciò, mi sono illuso da vero
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preferibile e necessario. "Essi mi fanno morire, senza ch
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di rifiutarmi. Anzi non mi preparo né meno a
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gridò: ¶ — Di qui non mi alzo! ¶ Mentre Giulio stava
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quelli! Vattene, e basta! ¶ — Mi meraviglio di Giulio! ¶ Ma
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è meglio ch'io mi calmi! ¶ Gli altri due
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Andrà a vele gonfie! Mi par di vederla, quando
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posso fare a meno! Mi parrebbe di non essere
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ce n'è bisogno. Mi aspettavo più coscienza! ¶ Il
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Che m'è accaduto? Mi son sentito girare la
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facendoci fallire! ¶ Giulio disse: ¶ — Mi pare di sentirmi male
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tengo io! Guarda: non mi tremano né meno le
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me, sono contento se mi resta questa cassapanca. Me
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alle finestre, disse: ¶ — Se mi lasciassero entrare dove sono
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a staccarla; da quanto mi stringe! ¶ Ma in quel
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fosse possibile. ¶ — Perché non mi avete detto la verità
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si disse: "No; non mi lascerò illudere. Ho capito
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di vivere, giacché non mi sento per ora nessun
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ora nessun male che mi possa togliere la vita
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meno. Non può essere mi manchi la forza di
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prova della morte. Stanotte, mi pareva già di non
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Qualcuno crederà che io mi uccida buttandomi dalla finestra
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annegarmi. No: così non mi ucciderò". ¶ Ed escì di
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Ma che disgrazia! Come mi dispiace! ¶ Giulio lo guardò
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morti! E, poi, io! Mi ricordo di quand'ero
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niente da fare, perché mi venisse una specie di
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specie di sospetto che mi faceva paura. Io non
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che m'era intorno, mi faceva lo stesso effetto
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vasto, continuo, a cui mi ero abituato; e del
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cambiali; e invece lei mi fa di queste divagazioni
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veda a che punto mi sono ridotto". Era ormai
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Niccolò disse: ¶ — Io non mi reggo più in piedi
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disse al fratello: ¶ — Io mi son già sistemato da
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poco di denaro che mi basti per trovarmi una
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e diceva: ¶ — Gli occhi mi s'annebbiano: non so
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l'uscio aperto, ridessero. ¶ — Mi dovete obbedire! Volete farmi
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Vuol dire che non mi sapete voler bene! ¶ Quando
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Del resto, una volta, mi portavate tutti rispetto. ¶ Allora
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non lo sapete che mi potete far morire da
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insegnare a quanti sono. Mi voglio mettere a vendere
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farmi dare del tu mi piace. ¶ Enrico, allora, gli
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l'ho mai tirato. Mi dovrei mettere a fare
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ho, reumatismo e gotta, mi scricchiolano le ossa e
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scricchiolano le ossa e mi vengono certe nevralgie che
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vengono certe nevralgie che mi fanno perdere i sensi
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fanno perdere i sensi. Mi dolgono tutte le ossa
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tutte le ossa, e mi chiappa un malessere indefinibile
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malessere indefinibile che non mi lascia addormentare. Non posso
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giù dalla panchina e mi metto a passeggiare; anche
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anche perché il freddo mi faccia meno male e
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meno male e non mi sbatta i denti. Passeggio
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sono i giardinieri che mi destano; e così non
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La mattina, a digiuno, mi sentivo quasi svenire. Alla
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bocca, gli disse: ¶ — Non mi riconosci? Pochi mesi fa
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occhi innocenti, che non mi vedano così. ¶ Aveva imparato
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e mesi che non mi parlano più. ¶ Ed egli
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senza osare di dirlo: "Mi porterebbero una boccina di