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esplorazioni verbali


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Lorenzo Marone, Un ragazzo normale, 2018

concordanze di «Mimì»

nautoretestoannoconcordanza
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sedile posteriore, e sentenziò: “Mimì, ricordati: aropp’ ’o pallone
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guardò e disse solo: “Mimì, hai visto? Nevica neve
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seria!”. ¶ “Papà, lascia stare Mimì, è piccolo e di
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aveva risposto stizzita: “Ué, Mimì, capisco che i libri
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dell’auto. ¶ “Sì, sono Mimì. Ma non ti infreddolisci
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sapere che vai facendo, Mimì? Foss’ asciut’ pazz’?” chiese
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persone morte!” ¶ “Eh...” ¶ “Perché, Mimì,” intervenne mamma, “perché fai
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lo mostrai alla platea. ¶ “Mimì,” intervenne il nonno fino
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scolastica, rispondeva fiera: “Quello Mimì a scuola è ’nu
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il silenzio ed esordì: “Mimì, ho saputo che ti
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a ridere e commentò: “Mimì, ma se tu tiri
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da porta. ¶ “E bravo Mimì!” commentò Giancarlo. “Hai un
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urlò: “Hai avuto mazzo, Mimì, solo mazzo!”. ¶ Tutta la
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mamma affrontò il discorso: “Mimì, domani torni in classe
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lui aveva risposto placido: “Mimì, non te la devi
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giornaletto, “come sei noioso, Mimì! Dovresti crescere una buona
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di debolezza,” commentai indispettito. ¶ “Mimì,” ribatté sottovoce, “ma la
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sbucò fuori alla finestra. “Mimì,” iniziò a chiamarmi donna
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nonna, è un supereroe!” ¶ “Mimì, ma quale supereroe, quello
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risucchio e disse spazientito: “Mimì, ricorda: chi se ’mpiccia
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consegnate a te?” ¶ “Ancora, Mimì? Ma fai sempre le
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ridere. “Comm’ sì pesante! Mimì, int’ ’a vita c
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fiato e chiese: “Né, Mimì, ma tu foss’ ricchione
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dire invece. ¶ “Un prestito, Mimì, un prestito...” precisò lui
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il marmo della parete. “Mimì, mantieni la calma, nun
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una frase del tipo: “Mimì, ma chi te le
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guardato con aria sbalordita. ¶ “Mimì, ma tu hai detto
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ovvio.” ¶ “Ma quale ovvio, Mimì, m’hai fatt’ sulo
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dimentico già dell’esperimento. “Mimì, guarda qua che c
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foto di un calciatore. ¶ “Mimì, sai chi è quello
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venne vicino e disse: “Mimì, è il nostro momento
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non ricordi, ma quello Mimì tene ’nu poco ’a
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gli eroi. È vero, Mimì?” ¶ Mi girai a guardare
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orgoglio di maschio, “è Mimì a essere fissato con
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sognerei mai di delegittimarlo...” ¶ “Mimì, senti, ma che vuoi
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non esistono i supereroi, Mimì,” rispose e si infilò
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Gli eroi sono altri, Mimì...”. ¶ “Gli eroi sono quelli
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risolino e poi rispose: “Mimì, mi dispiace, te l
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il cappuccio del giubbino, “Mimì è un gran chiacchierone
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il braccio e sussurrato: “Mimì, lo devi fare pure
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del gatto domestico.” ¶ “Uuh, Mimì, con me devi parlare
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io, era lui. ¶ “Ué, Mimì,” interruppe la mia malinconia
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strada e disse: “Né, Mimì, che fai lì tutto
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la finestra e urlò: “Mimì, Maradò ha segnato con
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il bicchiere ancora pieno. ¶ “Mimì, sveglia, papà t’adda
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e diceva: “Hai visto, Mimì, che bello? Anche tu
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a fianco dell’animale. ¶ “Mimì, lascia stare a chella
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rispondere: “Ah. Mamma mia, Mimì, uno a te ti
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Scognamiglio e aveva detto: “Mimì, stasera tocca a te
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di parlarne si irritava. “Mimì, lo vuoi capire o
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alla terza, invece, esclamò: “Mimì, amm’ capit, l’esperimento
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a un chiarimento. ¶ “Senti, Mimì, non posso passare la
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E dove vado?” ¶ “Uffa, Mimì, ma che ne so
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lo fa più, vero Mimì?” ¶ Avevo annuito. ¶ “Avanti, datevi
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insegnamenti proprio sulle donne: “Mimì, sient’ a me, un
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corsi da lui. ¶ “Grande Mimì! Dai, monta,” fece segno
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sguardo indifferente di Bagheera. “Mimì, i superpoteri non esistono
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un attimo Giancarlo rispose: “Mimì, queste cose le devi
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sono una persona speciale, Mimì, non so come dirtelo
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entrino i piccioni...” ¶ “Niente, Mimì, nulla”, e sorrise di
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dove gli pare, vero Mimì?”, e mi strizzò l
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e il calcio. ¶ “Ué, Mimì,” fece Nicola Esposito appena
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Sasà alzò la cornetta: “Mimì, che c’è? Non
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un attimo.” ¶ “Nun pozz’, Mimì.” ¶ Sbuffai. Iniziavo a sentirmi
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corsi indietro e dissi: “Mimì”, e stavolta gli porsi
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era alcolizzato. “Lasciali stare, Mimì,” mi esortò, “tu sì
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venne vicino ed esclamò: “Mimì, dobbiamo parlare”. ¶ La guardai
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un attimo e aggiunse: “Mimì, io di te mi
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quante domande che fai, Mimì, mamma mia! Con i
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vite, esplorare mondi sconosciuti.” ¶ “Mimì, io a te proprio
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lo condusse da me. “Mimì, ora Fabio è un
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restò a squadrarmi dubbioso. ¶ “Mimì è fissato con la
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pure i professori. Vero, Mimì?” ¶ Fabio non mi diede
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ci lasciamo alle spalle. ¶ “Mimì, sient’ a me che
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Non servono poteri telepatici, Mimì, serve solo saper guardare
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dovrai imparare a esserlo, Mimì. Le persone sono l
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ha portato la libertà, Mimì. La libertà è sopravvalutata
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ne accorse subito. “Ué, Mimì, e che è chella
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a ridere. ¶ “Lascia perdere, Mimì, mamm’t ha bevuto
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è caro il nostro Mimì,” sentii dire invece alla
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Sasà e chiesi spiegazioni. “Mimì, non te la prendere
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lui mi sorrise. “Danke, Mimì”, e mi scompigliò i
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vai?” ¶ “Vado a dormire, Mimì, che devo fare? Non
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e rispose: “La guerra, Mimì? Io l’ho fatta
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e aveva aggiunto: “Invece, Mimì, è sempre importante ricordarsi
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per questo speciali, caro Mimì, sono proprio le nostre
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precisare: “È un regalo, Mimì, da uno che scrive
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disposizione dell’uomo, caro Mimì, quello che ci rende
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è ’nu buon amico, Mimì!”. ¶ “Perché? Ogni tanto ci
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cos’è la camorra, Mimì?” ¶ “Certo,” risposi di nuovo
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è una cosa brutta, Mimì, e non bisognerebbe averci
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come Giancarlo!” ¶ “È tardi, Mimì,” rispose spazientito, “vatt’ ’a
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giorno davanti alla televisione.” ¶ “Mimì,” rispose lui, “è un
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punto si era voltato. “Mimì, ma che bbuò stasera
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a Bea e a Mimì. Dopo l’estate, semmai
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gran silenzio e disse: “Mimì, stamattina niente scuola, dobbiamo
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domandò: “Rosà, dove andate? Mimì non ha fatto neanche
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andare a scuola, tanto Mimì è ’nu mostr’!” ¶ Eravamo
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sole. ¶ “Guarda che bella, Mimì!” esclamò, già seduto in
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strada del ritorno esclamò: “Mimì, guarda la classe!”, poi
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con finta noncuranza. ¶ “Ué, Mimì, ma tu sì scemo
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e chinai il capo. ¶ “Mimì, lo sai, ti ho
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puntò gli occhi addosso. “Mimì, tu della vita non
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sei uno squilibrato,” protestai. ¶ “Mimì, non fare il cacasotto
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dinanzi ai miei occhi. “Mimì, devi provare anche tu
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contrariato e aveva risposto: “Mimì, non fare la femminuccia
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svettava la scalcinata scritta Mimì ama Viola. ¶ Ero restato
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proseguito: “Che c’è Mimì, che è quello sguardo
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fatto davanti a me. ¶ “Mimì,” aveva esordito papà, resosi
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hai smesso di fargliene?” ¶ “Mimì, tu sei piccolo, certe
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nonostante il gran caldo. ¶ “Mimì, non esagerare adesso, che
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sembravi anche più giovane.” ¶ “Mimì...” tentò lui, ma non
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di papà quando esordì: “Mimì, nun te preoccupà, chello
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stanno le cose a Mimì.” ¶ Quella sera papà si
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ascoltare le sue parole. ¶ “Mimì, senti, si aggiusterà tutto
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il braccio e disse: “Mimì, ti volevo parlare di
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vedere, ma posso sentire, Mimì, e quei due hanno
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per accorgersi del male, Mimì, servono gli altri sensi
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per imparare a campare, Mimì, è questo che ti
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suoi conti. ¶ “Ué, grande Mimì, che ci fai sotto
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occhi e disse: “Nulla, Mimì, un beneamato nulla”. ¶ Rimasi
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ci saranno altri tentativi, Mimì, dovrai provare con Sasà
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perimetro. ¶ “Sei un genio, Mimì,” aveva ripetuto più volte
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mano, e le sorrisi. “Mimì,” disse lei con gli
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paninari insomma!” ¶ “Da che? Mimì, ma comme parli, io
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me e te.” ¶ “Eh, Mimì, figurati, a chi l
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Loredà, perché non porti Mimì a tagliare i capelli
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belva: “Ma quale caldo, Mimì sta bene accussì!”. ¶ Insomma
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un sacco di soldi!” ¶ “Mimì, statt’ zitto e non
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e lo sguardo arcigno. “Mimì, ormai sì gruoss’, dovresti
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a interrompere il siparietto. “Mimì è fatto così... e
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delle macchine parcheggiate. “Uà, Mimì, song’ ’o mostro accussì
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tosse e disse: “Iamm’, Mimì, non mi far spiegare
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vero?”. ¶ “Ma quale rubato, Mimì, l’aggio accattat’ con
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nel quale ero caduto. ¶ “Mimì...” ¶ “Eh?” ¶ “Sono due ore
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squadrò contrariato e disse: “Mimì, ma che fai tutto
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alla volontà del giovane Mimì. ¶ Ma gli altri giorni
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intoccabile, mi avrebbe ammazzato). ¶ “Mimì, non mi consumare tutta
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nonna non urlò: “Ué, Mimì, ma che fai? La
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metteva di buonumore) confessò: “Mimì, cosa ti piacerebbe fare
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con il mio mutismo. ¶ “Mimì”, e non mi chiamava
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intervenni d’istinto. ¶ “Eh, Mimì, lo zoo, a te
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consigliò di cambiare linea. “Mimì, ci facciamo ridere appresso
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cose da ragazzi, mamma, Mimì ha dodici anni ormai
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padrone, accussì si dice”. ¶ “Mimì, ma perché devi fare
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sopracciglia ed esordì: “Né, Mimì, che è stato, t
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sul male...” ¶ Lei sorrise. “Mimì, tieni semp’ voglia ’e
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e rispose: “Mmh, no, Mimì, nun aggio visto a
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questione con questa frase: “Mimì, tu liegg’ troppi fumetti
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presenza, “come stai?” ¶ “Ué, Mimì, oggi non è stata
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e rispose: “Le cose, Mimì, possono cambiarle solo gli
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i capelli. “Gli ideali, Mimì, i grandi ideali hanno
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interpretarla perché replicò subito: “Mimì, sai quante Viole incontrerai
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poi esclamò con slancio: “Mimì, non ti innamorare mai
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lo chiamerò Domenico”. ¶ “Perché, Mimì non ti aggrada?” ¶ “Di
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non ti aggrada?” ¶ “Di Mimì ne basta uno, due
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Lei sospirò e ribatté: “Mimì...”. ¶ “Dimmi.” ¶ “La prossima volta
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e aveva esclamato: “Grande Mimì!”. Quindi mi aveva invitato
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scrittura,” avevo risposto orgoglioso. ¶ “Mimì, stai con Sasà, con
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scrivere.” ¶ “Sì, può darsi, Mimì, ognuno si sceglie la
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mettere pure tu adesso, Mimì è un ragazzino e
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c’è il Padreterno, Mimì...” aveva detto ancora la
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causa del tubo: “Uà, Mimì, qua sotto è ’nu
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e aveva detto solo: “Mimì, devi aspettare, ora tocca
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quale agenda e libri, Mimì, ià, infilati il costume
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natura, guarda che posto Mimì, uno spettacolo!” ¶ “Sì, già
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vuoi fare da grande, Mimì, ci hai già pensato
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si accigliò e rispose: “Mimì, il mio lavoro ci
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senza dire una parola. “Mimì,” cominciò con voce greve
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l’esofago. ¶ “Non subito, Mimì, ma morirà.” ¶ “Quando?” ¶ “Non
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io. È un ciclo, Mimì, è normale”. ¶ “Ma chi
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e agguantò la canna. “Mimì,” disse poi con un
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i piedi nell’acqua. “Mimì,” disse quindi, “non fare
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atteso che diventassi adulto.” ¶ “Mimì, il nonno è vecchio
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afferrando la canna. “Vieni, Mimì, corri, chisto è gruosso
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rispose: “Puoi starne certo, Mimì, puoi starne certo”. ¶ Poi
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accorse della mia presenza. ¶ “Mimì,” disse, e tentò di
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il polso e disse: “Mimì, se un giorno, per
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noi.” ¶ “Sì asciut’ pazz’, Mimì?” urlò lei. ¶ “O faccio
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per prendersi il cane. ¶ “Mimì, ma dove ce lo
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se ne vada pure Mimì e rimanere solo con
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mi ha lasciato. ¶ Grande Mimì ¶ Il diciannove settembre, come
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giocare con le figurine. “Mimì,” disse, “ma lo vuoi
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il braccio e disse: “Mimì, che dici, fuggiamo?”, e
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senza capire. ¶ “Il terremoto, Mimì, te lo ricordi?” incalzò
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senza voltarmi. ¶ “Ué, grande Mimì.” ¶ La voce di Giancarlo
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parlare con gli amici, Mimì, dirsi le cose, chiarire
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come al solito: “Grande Mimì...”. ¶ “Quanti anni compi?” volli
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aver paura di cambiare, Mimì, anzi fallo spesso, nella
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distanza quando si voltò. “Mimì...” ¶ “Eh...” ¶ “Il finale... potresti
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saliva per lo sbigottimento. ¶ “Mimì, con quel coso nelle
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a chiamarmi per dirmelo. “Mimì, lo sai che hanno
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riconosciuto. D’altronde, il Mimì di un tempo, il
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davo a vedere. Il Mimì pieno di speranza e
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ed è stato ucciso. ¶ Mimì e la sua famiglia
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distanza da quella di Mimì. ¶ La Mehari verde, ovviamente
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lo strano amore di Mimì per gli annunci funebri