Giovan Battista Marino, Rime lugubri, 1602

tesor mi fura ¶ invida Morte, e 'l cela, ohimè

porta il giorno. ¶ 5 ¶ In morte della sua donna ¶ Rotta

l Ciel mi die', Morte mi toglie. ¶ Ma quel

lei piangendo er'io, ¶ Morte la 'nsegna sua pallida

mia donna trionfando siedi, ¶ Morte, ognor ti chiam'io

ossa con ossa. ¶ 9 ¶ In morte della sua donna ¶ Alma

stil da la tua morte. ¶ 13 ¶ Della sua donna ¶ Or

giù ne la tua morte Amore, ¶ e 'l mondo

a terra hai sparso! ¶ Morte il nodo d'Amor

i miei danni, ¶ ché Morte a te pietosa, a

splendor gli occhi celesti, ¶ Morte, ohimè, chiude. Amor, che

don Ettore Pignatelli nella morte di sua moglie ¶ Renda

Mira ch'ove più Morte altra non pave, ¶ ne

è PERIN, qui fera Morte il mise: ¶ PERINO il

il feritor ferìo. ¶ 26 ¶ In morte dell'illustrissimo et eccellentissimo

fu nemica a noi Morte, che tinse ¶ di notte

il nostro pianto. ¶ 27 ¶ In morte d'un giovane suo

fragil mio non scinse ¶ Morte, o dolce mia guida

l mio pianto, ¶ sommerger Morte, e far che vivi

ogni altro visse. ¶ 30 ¶ In morte dell'illustrissimo e riverendissimo

alti e felici, ¶ rigida Morte, la tua falce schianta

nova fenice, ingiuriosa a Morte, ¶ le sacre spoglie incenerite

di lagrimoso canto. ¶ 32 ¶ In morte di Filippo II re

che non può rigida Morte acerba? ¶ Ostro, scetro, corona

spaventa; alfin Fortuna e Morte, ¶ le due possenti dee

tuoi trionfi ¶ trionfa or Morte: e chiuso in poca

ha del tuo mortal Morte discinto, ¶ ma quasi angue

estinto, ¶ fatto trofeo di Morte allor che 'l mondo

nobil sole ESTENSE ¶ oscurò Morte i gloriosi lumi, ¶ cinto

stella, ahi fato, ahi morte, ahi duolo! – ¶ 42 ¶ In morte

morte, ahi duolo! – ¶ 42 ¶ In morte dell'illustrissimo e riverendissimo

vite amiche in una morte estinse. ¶ 44 ¶ In morte del

una morte estinse. ¶ 44 ¶ In morte del signor Giulio Torelli

Ciel ricchezze e pompe ¶ Morte furato, e poca terra

signor Gaspare Salviani in morte del signor Ottavio Martirano

sasso ¶ chi di sua morte non s'afflige et

il sasso infiora. ¶ 49 ¶ In morte del signor Antonio Ongaro

a sì grave di Morte aspra percossa ¶ d'ogni

presta a campar da morte il sacro ingegno? ¶ Forse

impoverito e cieco. ¶ Sol Morte lieta di sì chiara

ha l'alma. ¶ 54 ¶ In morte d'un giovane, chiamato

altrui spesso cantando a Morte ha tolto –. ¶ 55 ¶ Del sig

tu non eri, o Morte sorda, ¶ potuto avria placar

per l'onde. ¶ 56 ¶ In morte del signor Scipione Caetano