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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Federigo Tozzi, Tre croci, 1920

concordanze di «Niccolò»

nautoretestoannoconcordanza
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1920
Giulio chiamò il fratello: ¶ — Niccolò! Déstati! ¶ Quegli fece una
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la mattina! Fai rabbia! ¶ Niccolò, allora, si sdrusciò forte
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c'è un rinnovo. ¶ Niccolò fece una sbuffata e
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Vai! Ci bado io! ¶ Niccolò, mentre il fratello cercava
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ti pare venuta bene! ¶ Niccolò alzò le spalle e
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anche più alto di Niccolò: ma senza barba e
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dalla mattina alla sera. Niccolò, invece, faceva anche l
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1920
sgarbato e prepotente. ¶ Soltanto Niccolò aveva moglie; ma vivevano
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1920
la mise in tasca. Niccolò lo guardava, imprecando e
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1920
galera! Sei contento? ¶ Ma Niccolò gridò: ¶ — Torna presto, perché
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di quel che faceva. ¶ Niccolò restò su la sua
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andati a caccia insieme, Niccolò non si mosse né
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Un poco di raffreddore. ¶ Niccolò sorrise, dicendogli con una
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guardò qualche libro, e Niccolò richiuse gli occhi come
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poi, anche le mercature. ¶ Niccolò si sollazzava a quelle
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cassapanca? Quella lì ritta? ¶ Niccolò doventò serio. ¶ — Non me
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prenderà? ¶ La voce di Niccolò si fece tonante: ¶ — Io
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Di che ti esalti? ¶ Niccolò smise istantaneamente; e s
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della nostra razza! ¶ Allora, Niccolò gli strinse un braccio
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mai io a te? ¶ Niccolò disse: ¶ — Hai ragione! ¶ — Tu
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voi non siete capaci? ¶ Niccolò non gli parlava più
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verso l'uscio; e Niccolò, allora, disse: ¶ — Purché tu
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eguale alla mia. ¶ Allora, Niccolò divenne affettuoso; la sua
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nostro sentimento? ¶ — Diamine! ¶ Ma Niccolò cambiò subito discorso: ¶ — O
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occasioni della sua tristezza. Niccolò non voleva amicizie e
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sa come resta male Niccolò quando sente che non
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1920
leccornia. ¶ III ¶ Dopo mangiato, Niccolò era sempre disposto all
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un paio d'ore. Niccolò disse: ¶ — Non mi parlate
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Aspetterò che gli passi! ¶ Niccolò, allora, fu preso dal
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la porta, per andarsene. ¶ Niccolò gli fece, a pena
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trattare gli amici. ¶ Ma Niccolò non voleva sentirselo dire
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un crocifisso d'argento.... ¶ Niccolò, che cominciava ad ascoltare
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1920
quello che volevo dirti! ¶ Niccolò pareva adirato e come
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due fogli da cento. ¶ Niccolò fremeva: ¶ — Digli al prete
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sentirono subito. Ma quando Niccolò li vide così cambiarsi
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fare il loro comodo. ¶ Niccolò picchiò con l'anello
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trappola a un topo. ¶ Niccolò fece una risata, e
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ma a gola chiusa. Niccolò seguitò: ¶ — Dio, come rido
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la bottiglia del cognacche? ¶ Niccolò rispose: ¶ — Compratene una per
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per le cose giuste! ¶ Niccolò gli chiese: ¶ — Perché non
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voce. ¶ — Tu, no; ma Niccolò, sì. ¶ Allora, Niccolò disse
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1920
ma Niccolò, sì. ¶ Allora, Niccolò disse a Giulio: ¶ — Consiglialo
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libri, ed escì. ¶ Allora, Niccolò disse: ¶ — Bisogna metterci riparo
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a che alludesse; ma Niccolò gli tagliò lo stesso
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allora, si riprese: ¶ — È Niccolò che fa immaginare non
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con le sue gaglioffate. ¶ Niccolò, picchiando le ginocchia insieme
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me, io vi lascio. ¶ Niccolò gli gridò: ¶ — No: voglio
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fa, eravate così allegri! ¶ Niccolò gli gridò più forte
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se ne fu andato, Niccolò si mise a singhiozzare
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Giulio perché non sentisse Niccolò: ¶ — Come vanno le cose
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di peggio? ¶ — No, no! ¶ Niccolò aspettava che gli rivolgesse
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codesta sedia! Povero signor Niccolò! ¶ — Qui ci sto meglio
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faccende, svignandosela subito; sebbene Niccolò non gliela perdonasse. ¶ Ma
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che contegno tenere. E Niccolò disse: ¶ — Giulio, dàgli una
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È la mia consolazione!.. ¶ Niccolò cominciava ad aver voglia
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non c'è altro. ¶ Niccolò gli faceva cenno di
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il cavaliere disse a Niccolò: ¶ — Abbiamo fatto una magnifica
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verrà lei con me, Niccolò! ¶ — Io a piedi non
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chiudeva gli occhi. Anche Niccolò aveva paura, ma cercava
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trova il mio denaro. ¶ Niccolò andò a cambiare di
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supplicato di smettere; e Niccolò ficcava all'incontrario i
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indifferente... non per vantarmene.... ¶ Niccolò disse con la sua
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possiate lamentarvi di me. ¶ Niccolò riescì a ridere e
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disse: ¶ — Oh, finalmente respiriamo! ¶ Niccolò propose: ¶ — E se gli
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gli espedienti. Alta quanto Niccolò, non era meno massiccia
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come una volta. ¶ Mentre Niccolò finiva di asciugarsi il
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ci fossero a palate? ¶ Niccolò temette di lei, ma
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mi dici la verità. ¶ Niccolò rise più forte. ¶ — Troppe
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da chi ti pare! ¶ Niccolò era ancora disposto ad
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più buono, come prima! ¶ — Niccolò non ha voluto dirmi
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bottega e disse a Niccolò: ¶ — Mi pare che la
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che chiedeva a me. ¶ Niccolò, per non passare da
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stata ad ascoltare. ¶ Ma Niccolò disse: ¶ — Oggi, prima di
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sempre sentito dire.... ¶ Ma Niccolò gridò: ¶ — Ci penso io
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Lo spero. ¶ A mezzogiorno, Niccolò, la fece chiamare in
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viltà, a dirle tutto, Niccolò sentiva per lei un
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sapere altro: mi basta. ¶ Niccolò aggiunse: ¶ — Un'altra volta
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bevuto più del solito. Niccolò l'approvava, e burlava
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non mi piace! ¶ Quantunque Niccolò gli rispondesse pronto con
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meglio divertirsi che altercare! ¶ Niccolò faceva il pentito, con
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Devo dirlo anche a Niccolò? ¶ — Io direi d'aspettare
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direi d'aspettare. Perché Niccolò le piglierebbe in burletta
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fisima da donnicciole, e Niccolò garantì che non valeva
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più a lungo con Niccolò, e gli disse: ¶ — Tu
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il direttore, dovresti informartene. ¶ Niccolò si mise a ridere
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rossi e le lenti. Niccolò gli chiese, con un
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nessuna fretta. ¶ Ma comparve Niccolò, ghignando; e s'accomodò
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E lei è contento? ¶ Niccolò lo ragguardò in viso
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niente con lui! ¶ Ma Niccolò, con un ridere agro
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su le ginocchia di Niccolò, per salutarlo. Ma Niccolò
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Niccolò, per salutarlo. Ma Niccolò finse di non destarsi
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era passato di mente! ¶ Niccolò parve preso dall'impazienza
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il cavaliere Nicchioli. Allora, Niccolò richiuse lesto gli occhi
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stesso seme. Dorme davvero Niccolò? ¶ La voce del cavaliere
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sei addormentato da vero? ¶ Niccolò se ne vantò: ¶ — Sognavo
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guardare la vetrina. Allora, Niccolò, che occhiava dal suo
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anche più del solito. Niccolò gli chiese: ¶ — Che vuoi
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rimandarlo via! E, tu, Niccolò, l'hai visto? ¶ Niccolò
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Niccolò, l'hai visto? ¶ Niccolò non gli rispose, e
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dopo il matrimonio di Niccolò; e così cercava di
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di escirne. E incontrato Niccolò nella strada, gli disse
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avrebbe compromesso anche noi! ¶ Niccolò, allora, difese il fratello
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non potrebbe essere. ¶ — Ma Niccolò è tanto allegro! Lo
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in mezzo, forse con Niccolò mi potrei affiatare. Ci
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dire la verità. ¶ Ma Niccolò, per deriderlo, gli gridò
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e più di te. ¶ Niccolò dette in una di
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alzassero tutti la voce. ¶ Niccolò stringeva i pugni nelle
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Tu che ne pensi, Niccolò? Voglio conoscere anche il
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anche il tuo sentimento. ¶ Niccolò si storse tutto, e
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Sbagliate tutti e due. ¶ Niccolò disse al Nisard: ¶ — Mi
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bocca. Né Giulio né Niccolò lo ascoltavano: Niccolò guardava
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né Niccolò lo ascoltavano: Niccolò guardava per tutti i
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più nessun affetto per Niccolò, comportandosi come se Giulio
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di quanto è necessario! ¶ Niccolò, che sonnecchiava, aprì gli
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trattenne come al solito. ¶ Niccolò si alzò di scatto
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chiunque. ¶ Dopo un poco, Niccolò trasse fuori un'altra
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che era un cretino. ¶ Niccolò gridava sempre di più
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Non dire questa parola. ¶ Niccolò si volse attorno impaurito
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legandoli con lo spago. ¶ Niccolò andò a casa, quasi
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su attorno al soffitto. ¶ — Niccolò, che hai? Mi fai
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fare lo stesso. ¶ Ma Niccolò non avrebbe potuto resistere
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con un'acutezza felina. ¶ Niccolò rispose: ¶ — Ti garantisco che
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non avrebbe contato nulla. ¶ Niccolò, per approvare, fece una
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respiro, e dovette riposarsi. Niccolò gli disse: ¶ — Io solo
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son parsi grassi abbastanza. ¶ Niccolò, allora, bofonchiò: ¶ — Io domani
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E perché? Dove vai? ¶ Niccolò, con un tono da
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fecero un'altra passeggiata. Niccolò era andato a Firenze
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naturale. Pensava volentieri che Niccolò era andato a Firenze
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mai stato come oggi! ¶ Niccolò a Firenze s'era
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vicino a buio; e Niccolò non si sentì nessuna
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giù per lunghi scarichi. ¶ Niccolò si volse intorno, per
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ormai due ore sole! ¶ Niccolò, che stava a capo
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fatte soltanto di tendini. Niccolò non voleva essere distornato
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che credeva approvata da Niccolò: ¶ — Se non trovi un
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sarebbe tempo di smettere. ¶ Niccolò si drizzò e disse
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punta delle dita sopra. Niccolò sembrava abbonito, quasi contento
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Glie ne parlai ieri. ¶ Niccolò, allora, smosse un altra
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Che male ho fatto? ¶ Niccolò riprendeva gagliardia, quasi baldanza
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mettevano di buon umore. Niccolò lo aggredì: ¶ — Che vuoi
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usare modi più garbati! ¶ Niccolò ringhiò, battendo forte i
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vi ho fatto comodo.... ¶ Niccolò rispose: ¶ — A me non
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Restati soli, Giulio e Niccolò sentivano l'uno per
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più brevi; perché tanto Niccolò che Enrico gli intimarono
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sarà accettata dalla banca! ¶ Niccolò rispose: ¶ — Ne sono arcisicuro
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alla gola come noi! ¶ Niccolò seguitò, per un pezzo
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non essere più io! ¶ Niccolò era così nervosamente allegro
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cadde in deliquio; e Niccolò, stringendo la sua testa
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ha sparso sempre lagrime. Niccolò non stava fermo, andava
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sfogandosi contro di lui, Niccolò si fermò di botto
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Il Nicchioli disse a Niccolò, senz'essere sicuro che
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ho compassione di voi! ¶ Niccolò fece un gesto, come
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tardi tornerò! ¶ Allora a Niccolò venne da ridere; ma
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non si siano rotte. ¶ Niccolò glie le dette, e
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di sentirmi male. ¶ Ma Niccolò vide alcune persone ferme
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che fallimenti ci vogliono! Niccolò non si leva il
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Enrico e anche a Niccolò? Sapeva da sé quello
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una misericordia. Disse a Niccolò: ¶ — Io invidio quelli che
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quelli che possono credere. ¶ Niccolò, con un'alterezza violenta
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A che? ¶ — A Dio. ¶ Niccolò non voleva sentirne parlare
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importanza alla faccenda; mentre Niccolò guardava tutti con un
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chiuse dalla vecchia cancellata. ¶ Niccolò, alzando gli occhi, che
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cadere insieme con lui. Niccolò, a cui non piaceva
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poteva essere stato Enrico. ¶ Niccolò gli disse: ¶ — Hai visto
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cattiva! ¶ — Vai da lei! ¶ Niccolò andò in salotto e
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avrei potuto consigliarti. ¶ Allora, Niccolò si scosse e fece
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lascerebbe mai il sonno. ¶ Niccolò tentò di parlare con
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se n'erano andati. Niccolò avrebbe voluto stare con
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un tratto, sentì bussare: Niccolò, lo chiamava. Doveva rispondere
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del Laterino. Enrico e Niccolò lo accompagnarono, dietro la
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Come si è ammazzato? ¶ Niccolò era pieno d'ira
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vapore bianco e luccicante. ¶ Niccolò disse: ¶ — Io non mi
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all'escita del cimitero, Niccolò chiese al fratello: ¶ — Tu
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Perché? Andiamo insieme! ¶ Ma Niccolò, pigliando rasente uno dei
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lire; e, a tavola, Niccolò disse al fratello: ¶ — Io
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cosa da lei; perché Niccolò, che stava alle vedette
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per trovarmi una camera! ¶ Niccolò non gli voleva dare
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doleva, e attribuiva a Niccolò la sua miseria. La
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ascoltarlo. Diceva, quasi sempre: ¶ — Niccolò non s'è vergognato
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che m'aiutino. ¶ Ma Niccolò, sempre più libero dopo
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meno un essere umano. ¶ Niccolò non avrebbe voluto che
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Ma ringraziava Dio che Niccolò s'ingegnasse a quel
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seppe alla bettola che Niccolò era morto prima dell
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me. ¶ — Come si chiama? ¶ — Niccolò Gambi. ¶ — È sotterrato. L
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Dio? Anche il povero Niccolò è morto senza potersi