parolescritte
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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Antonio Moresco, Gli esordi, 1998

concordanze di «Non»

nautoretestoannoconcordanza
1
1998
improvviso verso il basso. Non mi potevo più arrampicare
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1998
continuo, così alta che non riuscivo a capire come
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1998
difettose o tagliate che non si erano potute vendere
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1998
controluce. ¶ Stavano venendo da non molto lontano dei versi
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1998
alto della piccionaia. Ma non era possibile salirci perché
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1998
alto, mi accorsi che non c’era più quasi
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1998
rientro dei colombi, eppure non ne era stato ancora
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1998
gambe penzoloni nello spazio. Non si muoveva quasi più
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1998
si muoveva quasi più, non guardava neanche verso il
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1998
neanche verso il cielo. Non si alzò da sedere
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1998
la scaletta senza pioli. Non capivo come potessero avere
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1998
era ormai fermata, ma non riuscivo a capire che
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1998
portiera si spalancò, ma non vedevo nessuno scaturirne. Solo
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1998
grande semicerchio. Ora Turchina non parlava più. Stava quasi
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1998
segno che il ventre non era alla sua massima
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1998
già guardando, anche se non riuscivano a distinguerla, nel
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1998
dal centro del cortile. Non si era capito cosa
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1998
sollevarla dal pavimento. Ma non sapevo bene come prenderla
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1998
in modo differente. «Perché non provi a mettermi sul
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1998
con un ginocchio per non farmi rotolare sul pavimento
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1998
sicura della tavola, dove non ci sono le prolunghe
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1998
incontrario perché il peso non mi facesse rotolare giù
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1998
così perfettamente bilanciato che non ne sentivo quasi il
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1998
opposta alla terra e non le sue ma le
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1998
fuggiva in ogni direzione. Non li potevo vedere molto
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1998
colombi viaggiatori che inspiegabilmente non erano tornati, salendo di
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1998
le braccia. Le fiamme non si erano ancora levate
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1998
immobile anche lo Ziò, non mi chiedeva nemmeno di
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1998
gli occhi spalancati e non vedevo bene, non pensavo
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1998
e non vedevo bene, non pensavo ad alcuna cosa
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1998
bagliore era visibile già non solo oltre il muro
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1998
quando la gocciolina incendiata non riusciva più a trovare
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1998
alla zona della massa, non mi ero mai accorto
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1998
prima di incendiarla, perché non venissero trascinati attraverso tutto
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1998
addentarli in qualche punto non ancora raggiunto dall’incendio
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1998
loro grandi sfere sospese. Non vedevo più la Pesca
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1998
nell’automobile spalancata, che non riusciva più in alcun
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1998
dal bagliore della massa, non si capiva nemmeno se
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1998
presidente dei colombicoltori, che non avevo finora riconosciuto attorno
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1998
l’incendio della massa. Non vedevo proprio la Pesca
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1998
piedi, lungo i viali. ¶ Non c’era bisogno di
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1998
quello di animali differenti. Non soltanto quelli che sfrecciavano
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1998
sul ponticello della vasca. ¶ Non potevo fermarmi, le ruote
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1998
rasentandola a gran velocità. Non riuscivo a scorgere la
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1998
di gatto?” mi chiedevo. Non la vedevo pendere da
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1998
neppure da un orecchio, non pareva nascosta nell’intrico
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1998
come per mostrarmi che non era nascosta in nessuna
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1998
era così forte che non avevo neanche bisogno di
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1998
villa con la Dea. Non vedevo la Pesca. A
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1998
crescere a velocità vertiginosa. ¶ «Non riesco a capire...» balbettava
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1998
corse fuori dalla voliera. Non riuscì a trattenersi dal
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1998
sua divisa fiammante. Lenìn non lo perdeva d’occhio
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1998
entrambi nello stesso istante, non si era capito se
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1998
colpo, per un braccio. Non si sentiva gridare, anche
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1998
segno che i muri non stavano tremando per i
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1998
ciglio la grande tavolata, non si scomponevano neppure quando
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1998
che quella ragazza altri non fosse che la Pesca
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1998
gli sposi fingevano di non accorgersi di nulla. La
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1998
le zampe dei colombi. Non ne era volato fuori
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1998
spalle con un braccio. ¶ «Non mi sarei mai aspettato
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1998
Adesso il padre priore non parlava più. Mi guardava
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1998
aveva lasciato lo specchio non completamente diritto contro una
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1998
come porzioni di cielo non perfettamente a fuoco. Il
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1998
della bocca, lentamente, per non farlo straripare. Lo accostava
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1998
le pareti, come se non vedesse più nulla mentre
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1998
resto del suo corpo non riuscisse più a bilanciare
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1998
Poi per molto tempo non li vidi più. Non
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1998
non li vidi più. Non riuscivo a capire dove
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1998
all’ultimo istante per non sbriciolarlo. Stavo ancora cercando
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1998
entrambi così forte che non si sentiva quasi nulla
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1998
vibrare distintamente nello spazio. Non staccavo più gli occhi
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1998
stavo in un punto non ben precisato del cortile
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1998
volesse sussurrarmi qualcosa ma non riuscisse a trovare le
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1998
per raggiungerne la cima. Non riusciva più a vederla
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1998
luce. ¶ Ora la Pesca non riusciva più a vedersi
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1998
in un punto dove non mi pareva ci fosse
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1998
capigliatura ci rimanesse attorcigliata. Non avevo mai visto un
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1998
con un balzo, ma non riuscivo mai a vedere
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1998
paio di mattoni, per non sporcare la veste sul
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1998
un po’ di tempo non la vedevo più sul
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1998
da ogni angolo visuale. Non vedevo più la zampa
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1998
con i piedi per non capovolgersi, tirava con più
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1998
vasca. Forse stava orinando non visto sul suo fondo
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1998
ritornata molto vicino, perché non c’era più il
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1998
ghiaia appena rastrellata, e non poteva non vedermi a
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1998
rastrellata, e non poteva non vedermi a sua volta
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1998
conto proprio nello spazio. Non avevo neppure bisogno di
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1998
portare perché la cicatrice non era ancora bene asciutta
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1998
sfalsate della grotta per non cadere in terra nel
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1998
zona della testa, perché non venisse strappata via assieme
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1998
avevano cambiato colore e non avevano quasi più le
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1998
schizzavano da ogni parte, non era rimasta neanche un
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1998
della massa. ¶ 11 ¶ L’incendio ¶ Non si riconosceva più il
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1998
stupito che i colombi non fossero ancora apparsi nel
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1998
che le sue soste non fossero casuali, ma avessero
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1998
po’ meglio sulla ghiaia, non fiatavo. Continuavo a fissare
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1998
delle ante a fisarmonica, non bloccata bene dal fermaglio
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1998
suo zoccolo di vetro. ¶ Non riuscivo quasi più a
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1998
gli spigoli dei muri non stavano più fermi, vedevo
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1998
guizzavano a lungo per non farsi afferrare nell’acqua
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1998
nel punto giusto perché non sgusciassero di mano, e
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1998
litigio era cresciuto ancora. Non riuscivo a distinguere bene
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1998
impossessato fulmineamente della zampa. ¶ Non l’avevo visto accostarsi
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1998
con la moto. Ma non guardavo ormai più da
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1998
dito, per accertarmi che non scottasse più. ¶ Veniva dal
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1998
girai di scatto, perché non pareva una delle solite
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1998
agli altri, badavo di non avvilupparla troppo stretta, ma
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1998
neanche troppo lenta perché non si srotolasse in un
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1998
sempre più incrociato, perché non sporgesse alcuno spigolo al
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1998
molti ospiti, la Dea non sapeva più dove sistemarli
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1998
attraverso tutto il parco. Non c’era più nessuno
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1998
ghiaia era già addormentata, non una brace di sigaretta
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1998
da dietro le finestre non veniva luce. Ma se
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1998
stesse spostando una lucina. ¶ Non avevo idea di che
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1998
ginocchio accavallato. Di più non era possibile vedere. Mi
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1998
Mi allontanai cercando di non fare rumore sulla ghiaia
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1998
rumore sulla ghiaia, per non svegliare l’eventuale proprietario
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1998
con la mano, per non urtare contro i mobili
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1998
di un gradino, per non farmi inciampare contro un
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1998
altri piccoli oggetti che non riuscivo a decifrare. Tastavo
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1998
in cima alla scala. ¶ Non vedevo il suo volto
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1998
pianterreno, anche quella parete non era mai diritta, si
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1998
luce, mi pareva che non riuscissero a reprimere un
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1998
lasciava sfuggire minuscole scintille. Non capivo bene dove si
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1998
il lenzuolo per entrare. Non riuscivo a distinguere dove
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1998
sfioravano continuamente i piedi, non riuscivo a capire di
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1998
Dal campanile di Ducale non arrivava più il suono
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1998
si rimescolavano di nuovo, non riuscivo a capire in
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1998
almeno finché il letto non riprendeva a rimescolarsi di
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1998
bagliore così intenso da non poter essere provocato che
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1998
alcuni istanti prima, e non si poteva dire se
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1998
scorrevamo accanto come nuotando. Non ci guardava, non apriva
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1998
nuotando. Non ci guardava, non apriva gli occhi, ma
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1998
nella vastissima vestaglia, che non faceva più attrito sul
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1998
all’improvviso s’immobilizzò. ¶ Non riuscivo a vedere ancora
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1998
piano sul lenzuolo, per non gualcire il vestito. Doveva
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1998
erano già alzati tutti, non c’era più nessun
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1998
nella stanza di Lenìn. Non c’era nessuno neanche
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1998
al piano di sotto non c’era più nessuno
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1998
un lunghissimo tavolo che non avevo mai visto prima
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1998
passo all’interno. Allora non mi ero sbagliato la
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1998
con le dita perché non mi facesse male mentre
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1998
inaccessibile del parco per non essere vista prima del
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1998
formato un grande assembramento. Non ne capivo la ragione
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1998
incollati, a occhi chiusi. Non si poteva dire con
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1998
di fronte all’improvviso. ¶ Non l’avevo vista durante
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1998
merlata e della grotta. Non capivo in che direzione
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1998
mani dal suo corpo. Non mi sembrava di averle
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1998
mie impronte. ¶ La Pesca non si muoveva, respirava. ¶ «La
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1998
nello spazio. ¶ La Pesca non si vedeva più. La
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1998
sui vetri della serra. Non sembrava neanche un piede
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1998
e mi parve che non riuscisse a mascherare un
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1998
continuo, mentre la callista non finiva di rigirarsi quel
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1998
che mi pareva di non riuscire nemmeno a riconoscerlo
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1998
penetrato sghignazzando nella serra. Non capivo cosa stesse facendo
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1998
per la giacca, perché non precipitasse. Si era acceso
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1998
dal cortile, spazientito perché non riusciva a capire ciò
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1998
orazioni sul pavimento, perché non c’era inginocchiatoio nella
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1998
basso, il suo viso non si distingueva quasi dietro
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1998
due le mani, perché non si rovesciasse. Le posate
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1998
che mi pareva di non poterle sollevare. Finché un
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1998
punti lontanissimi e certo non collegati tra loro. Anche
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1998
sulla ghiaia del cortile, non decideva di gettare il
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1998
senza fare rumore per non svegliare le rane già
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1998
il parco. A volte non chiudevo subito, né accendevo
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1998
luce nella stanza, per non essere scorto da qualche
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1998
il resto del corpo non pareva più poterla controbilanciare
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1998
sotto terra, e forse non erano estranee a tutto
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1998
né Lenìn per inseguirlo. Non riuscivo a capire se
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1998
a inquadrarla. Cercavo di non perdere il più impercettibile
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1998
punto migliore dove appenderlo. Non capivo se almeno uno
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1998
aperto, dove è impossibile non guardare da tutte le
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1998
tutti i punti. ¶ Ancora non riuscivo a capire dove
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1998
occhi così strabici che non pareva potersi vedere, mentre
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1998
le sue piccole spalle non sembravano più in grado
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1998
di pollo rivoltato e non pareva accorgersi di nulla
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1998
alla sua testa che non faceva ombra. ¶ La Dirce
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1998
diventava talmente molle che non ci si poteva camminare
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1998
giro molto largo per non franare di colpo in
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1998
leggermente la veste, per non insudiciarla mentre camminavo sulla
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1998
pigrizia dell’Albino che non portava il carretto stracolmo
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1998
distese in avanti per non sbattere la faccia contro
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1998
lungo che mi pareva non dovesse più ricadere sopra
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1998
la zampetta, che però non pareva mai spezzarsi del
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1998
attraverso tutto il parco. ¶ Non avevo mai visto un
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1998
il vero fuoco a non essere colore del fuoco
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1998
quando le sue parole non venivano comprese. Il sole
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1998
dal mio corpo da non poter essere più considerata
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1998
la veste svolazzante, perché non s’impigliasse nei raggi
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1998
buio e più intricato, non capivo se scaturivano dall
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1998
grande capigliatura elettrizzata. ¶ Ma non era la Pesca, perché
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1998
frattura, il suo ossicino non si vedeva quasi più
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1998
passaggi e connessioni che non si riusciva mai del
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1998
sue spazzole rotanti che non cessavano di scorticare il
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1998
vibrare i loro volti. ¶ Non erano di certo le
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1998
pura fiamma, quella che non dà quasi luce. La
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1998
recitare per il Kyrie. Non avevo quasi dormito la
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1998
di vedere e di non vedere nello stesso tempo
199
1998
telluricamente dalla crepa, a non perdere i collegamenti con
200
1998
assalendo un orribile sospetto. ¶ Non dovevo essermi alzato a
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1998
di guardarlo in volto, non osavo osservare quanto avveniva
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1998
assalì il sospetto che non un incidente d’auto
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1998
tale, con la bocca non completamente girata da una
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1998
le numerose arrotature che non riuscivo a capire come
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1998
capire come facesse a non spezzarsi. ¶ Arrivò infine un
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1998
zona centrale del cortile. ¶ Non capivo di cosa si
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1998
si disperdevano nell’aria. ¶ Non riuscivo a staccarmi dal
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1998
oscenamente rigonfia all’inguine. Non doveva avere capito che
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1998
altezza della fronte, quando non riceveva alcuna parola di
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1998
se le loro vesti non contenessero alcun corpo. Il
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1998
uno dei due fermagli non chiudeva più. Ma avevo
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1998
mi stupivo che ancora non mi avessero chiamato. La
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1998
badando che la veste non si impigliasse negli incroci
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1998
priore e al vicario. Non si era tolto la
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1998
con altri motociclisti, per non farsi superare. Allora tutto
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1998
l’asfalto. Cercavo di non abbassarmi a mia volta
217
1998
a mia volta, per non essere strappato via da
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1998
serra. ¶ Ora la motocicletta non rombava più. Il Nervo
219
1998
villa erano ancora chiuse, non veniva da quella parte
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1998
All’interno i tendoni non erano stati perfettamente tirati
221
1998
casa vicina, del custode. Non avevo visto chi era
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1998
a ogni suo passo non capivo se stava guardando
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1998
una parte del cortile. Non si capiva dove stesse
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1998
sdraia, adesso, e sorrideva. ¶ «Non mi riconosci più? Sono
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1998
sue mani, quella che non afferrava la ringhiera, reggeva
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1998
camicia slacciato e rovesciato. ¶ Non distinguevo bene i lineamenti
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1998
nel vano della porta. Non si capiva se, dietro
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1998
sopra molto piano, per non frantumarla. Un’infinità di
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1998
salita ancora, mille cose non notate prima mi apparivano
230
1998
qualcuno dei pochi pioli non troppo traballanti, senza neppure
231
1998
controllare che la veste non mi s’impigliasse sotto
232
1998
girai di schiena, per non misurare l’altezza alla
233
1998
da una parte, sembrava non poggiare a sua volta
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1998
da viaggio, altrettanto impolverati. ¶ Non capivo come avesse potuto
235
1998
vegetazione e, come se non bastasse, lo circondavano larghi
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1998
un tratto, vedendo che non mi muovevo. ¶ Mi calai
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1998
distinguevo ogni suono eppure non riuscivo a decifrare del
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1998
a un ramo, perché non restasse troppo tesa. Ora
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1998
alzando i piedi per non strapparli, mentre Lenìn incitava
240
1998
tanto in tanto per non tranciare i fili che
241
1998
fine del servizio. Ma non pareva avesse fame. Trasferì
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1998
come se la cosa non l’interessasse più. ¶ Il
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1998
radice della testa, dove non erano coperti dalla veste
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1998
era accostato di nuovo. Non era in piedi, stavolta
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1998
sulla spalla. ¶ «Ma se non vuoi...» disse con aria
246
1998
enorme responsabilità di leggerlo. ¶ «Non so come comportarmi...» lo
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1998
tornato al suo posto, non potevo fare più niente
248
1998
che a volte, quando non c’era nessun altro
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1998
coprirlo con qualcosa, perché non si potessero vedere le
250
1998
dopo diverse settimane sembrava non averlo ancora letto. Me
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1998
assumeva un’espressione concentrata. ¶ «Non dico di no... sarebbe
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1998
no... sarebbe una soluzione, non c’è dubbio! Non
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1998
non c’è dubbio! Non so cosa dirti, devi
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1998
ma forse nella fretta non si accertava se era
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1998
con le sole gambe. “Non riesci a stringere abbastanza
256
1998
cominciò a dire, ma non come per chiedermi qualcosa
257
1998
mentre raggiungevamo il refettorio. Non credevo che avrebbe parlato
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1998
alla pianura. Anche lui non staccava gli occhi dal
259
1998
po’ deformata, come se non riuscisse più a contenere
260
1998
sbarrati dentro il piatto. Non avevo neppure bisogno di
261
1998
in fondo al palo. Non si arrischiava a salire
262
1998
recitavamo il Noctem quietam, non potevo trattenermi dal guardare
263
1998
con la testa, per non disturbare. Vedevo il materasso
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1998
palmo della mano. Ma non doveva essere quella la
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1998
qualche cassetto di lamiera non completamente chiuso usciva di
266
1998
nuovo distante, concentrato, sembrava non accorgersi neppure della mia
267
1998
con gli occhiali, perché non si capiva di nuovo
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1998
e alcuni biliardini. Ma non c’erano ancora le
269
1998
particolarmente fortunato, colpendola quando non si poteva più dire
270
1998
un istante prima che non si potesse più stabilire
271
1998
asciugare prima sul calorifero non serviva a molto perché
272
1998
durezza sotto i tigli. Non gridava, non si sentiva
273
1998
i tigli. Non gridava, non si sentiva nemmeno la
274
1998
il cassetto di lamiera non scorreva bene. Lo scuoteva
275
1998
che le suore portavano non viste nelle camerate mentre
276
1998
pareva che ogni tanto non riuscisse a trattenere un
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1998
parapetto. Rimaneva così finché non si sentiva battere sordamente
278
1998
avanti. Il padre priore non riusciva a trattenersi dall
279
1998
per il braccio. Se non mi trovavo lontanissimo da
280
1998
oggetto di ferro che non mi era mai capitato
281
1998
sormontato da un rostro. ¶ Non riuscivo a capire di
282
1998
giusto in tempo per non essere visto dall’uomo
283
1998
Nello stanzone degli abbeveratoi non c’era quasi più
284
1998
contro la parete, ma non riuscivo a prendere sonno
285
1998
tempo dopo, quando ormai non ci pensavo più, mentre
286
1998
silenzio” mi chiedevo, “se non la si può inscrivere
287
1998
piena notte, o meglio non contento di venire attraversato
288
1998
lontanissime e invisibili galassie, non sapeva resistere alla tentazione
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prefetto e il Gatto non solo non smettevano di
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il Gatto non solo non smettevano di colpirsi ma
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girato contro il muro. Non riuscivo a prendere sonno
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dormivano, era notte fonda. Non avevo neanche bisogno di
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punto della camerata che non permetteva di scoprire se
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vigilia di Natale. Neve non ne era rimasta quasi
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punti dove il sole non batteva. In refettorio una
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di una camicia che non gli avevo ancora visto
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gli avevo ancora visto. Non doveva essere sua perché
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enorme di candele nuove, non ancora intaccate dalla fiamma
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attenzione affinché le catenelle non si scontrino tra di
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chiusa per ore e non si poteva entrare. Doveva
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un calice nuovo che non avevo mai visto. Continuavo
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forza centrifuga sufficiente a non far volare fuori le
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un banco, e allora non potevo impedire che i
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che mi pareva che non fosse lei a far
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qualche grano d’incenso non del tutto bruciato ancora
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di nuovo, ma forse non la stringeva con abbastanza
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tra le dita bruciacchiate. Non riuscivo a vederlo in
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mano che lo manovrava non doveva averlo scosso con
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macchie colorate degli agrumi. Non si poteva dire se
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un po’ di tempo non vedevo più l’uomo
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a orecchie tese, per non farmi sfuggire il battito
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sul terreno gelato, per non rotolare giù dalla collina
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chiarore della boccata successiva non mi permise di schiodarmi
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ultime chiazze di neve non ancora sciolta, e fumava
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Tornavo nella camerata, ma non riuscivo a prendere sonno
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volte, per un movimento non abbastanza rapido del dito
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e mi pareva che non si potesse non notarlo
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che non si potesse non notarlo. Così come mi
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retti dove il fuoco non poteva geometricamente dilagare. ¶ Era
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questo che le fiammelle non morivano mai al primo
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zone contigue del cortile. Non vedevo bene il pallone
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punti differenti, correvo dove non c’era mai. Inoltre
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campo, perché quel giorno non distinguevo bene tra loro
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coi palloni scambiati per non perdere tempo, le azioni
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di una rete, che non era tracciata, tanto che
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era tracciata, tanto che non si poteva mai sapere
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campi differenti, e se non bisognava infine, in questo
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che fosse ancora possibile non solo stabilire ma anche
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punta delle scarpette bullonate. “Non vedi il pallone?” pareva
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pareva che mi dicesse. “Non lo riesci a vedere
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un po’ nella vaschetta, non appena l’acqua gelata
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il suono dell’armonio, non riuscivo a fare altro
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avevo sotto gli occhi, non riuscivo neanche a vedere
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lembo della veste per non fare rumore mentre passava
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che i suoi occhi non stavano leggendo. In chiesa
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questa esplosione improvvisa, inaspettata... Non lo nascondo, mi piacerebbe
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distanza un seminarista sordomuto, non staccavo gli occhi dalla
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spostato in avanti, perché non mi tagliasse il pomo
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in cemento delle scale non erano state ancora poste
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marmo dei gradini e non c’era neanche la
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il manipolo, badando di non stringerli troppo ma di
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stringerli troppo ma di non lasciarli neppure troppo larghi
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neppure troppo larghi perché non si sciogliessero e non
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non si sciogliessero e non cadessero a terra durante
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occhi di tutti eppure non ancora scoperto da nessuno
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del cancello, come per non cadere a terra di
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poca distanza, badando di non avvicinarmi troppo ma di
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avvicinarmi troppo ma di non stare neppure troppo staccato
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crocchio più vicino, perché non si capisse che non
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non si capisse che non avevo ancora ripreso a
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scosse entrambe le teste, non pareva in grado di
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il cancello!» disse infine. «Non si può più tenerli
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meglio fuori, stupito che non ci fosse più nessuno
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gli occhi socchiusi, sollevato. ¶ Non era difficile, con una
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neppure lontanamente sospettare che non avevi rivolto loro durante
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in certe angolazioni e non necessariamente a distanze così
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verso gutturale, indecifrabile, che non pareva umano. ¶ Nessuno si
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era ancora accorto che non parlavo più. ¶ «Non c
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che non parlavo più. ¶ «Non c’è niente da
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tra le sbarre, e non smetteva un istante di
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veniva un profumo che non pareva nascere da nessuna
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se sotto di esso non ci fosse un uomo
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cuscino per controllare se non si stesse sciogliendo per
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chiesa il padre priore non aveva abbandonato la sua
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alla vigilia dell’ordinazione. Non era la prima volta
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dentro la sua bocca. Non staccava gli occhi dalla
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saponetta e un dentifricio non ancora usato. Lo richiuse
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sui tendini del collo. Non smetteva di osservarmi da
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Al momento della comunione non accennò ad alzarsi dal
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distintamente nel pugno. ¶ Quando non c’era ancora suono
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via frantumati nello spazio. Non mi era difficile distinguere
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finita la ricreazione perché non sentivo più il vento
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stringevo nel pugno, perché non me lo mandasse in
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in un avvallamento, dove non si era mai sospettata
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gli occhiali continuava a non accostarsi ai sacramenti. Durante
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della macchinetta che quasi non fiatava. L’altro prefetto
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punto meno rovente perché non si liquefacessero. Ne veniva
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perfettamente bianco e quello non riconosciuto come proprio già
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entrambi sugli inginocchiatoi, e non tenevano le mani giunte
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verso contro il Gatto. Non so con quale gesto
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quelli dell’altra camerata. Non saprei dire quanto tempo
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che prima di allora non mi pareva di avere
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camerata. ¶ Aveva la veste non completamente abbottonata ed era
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distanza dai due che non avevano ancora smesso di
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mattina. ¶ Mi guardai attorno. Non c’erano neanche auto
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il cofano pianissimo e non completamente, perché non tranciasse
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e non completamente, perché non tranciasse i fili. Li
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nello stesso tempo di non apparire troppo evidente dietro
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dietro il parabrezza, perché non mi vedessero mentre guidavo
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colla era gelata. “Eppure non c’è nient’altro
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passò per la mente. Non riuscivo a sentire bene
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voce, mi pareva di non essere in grado di
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come un po’ cancellate, non si capiva se era
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fianco, perché la batteria non si esaurisse. Il freddo
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poco a poco declinando, non capivo se era perché
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gridare stavo diventando afono. ¶ “Non importa” mi dissi, “tanto
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tasca, li inforcai. ¶ «Mah... non direi!» ¶ «Si sbaglia! Le
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ero tolto gli occhiali, non ci vedevo bene...» ¶ «Non
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non ci vedevo bene...» ¶ «Non si è mai vista
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in questo paese dove non viene mai nessuno!» ¶ «Davvero
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nessuno!» ¶ «Davvero?» ¶ «Ma certo! Non ha visto come si
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il comizio procedeva?» ¶ «No, non ho visto. Sarà stato
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sotto il porticato. Sa, non è cosa da poco
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sono entrati in piazza. Non battevano neanche più i
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all’inizio avrebbe preferito non farsi vedere nella piazza
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assieme. Finché il sindaco non ha saputo resistere oltre
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parte, perché sul baldacchino non c’erano gli addobbi
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gli addobbi...» ¶ «È vero, non ci sono ancora gli
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con amore quasi infantile, non si capiva più chi
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già smontata. ¶ «Ma come! Non ha sentito?» ¶ L’uomo
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e agli spinotti. ¶ «Perché non mi porta con lei
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cresta dei capelli ghiacciati, non fiatava. ¶ «Potrei annunciarle i
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qualche casa o villetta non ancora terminata del tutto
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questa strada?» ¶ «Questo proprio non glielo so dire... Sono
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Lei è l’oratore, non deve farsi vedere mentre
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l’impianto!» ¶ «Ma qui non c’è proprio nessuno
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poli della batteria, per non sbagliarsi nel mettere i
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la pedana di legno. Non si poteva manovrarle tutte
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che la forza centrifuga non permettesse alle gambe di
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sgattaiolavo di lato perché non mi sentisse. ¶ «Ecco, lo
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rasentava il muro per non venire colpito da uno
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state affacciati alle finestre!» ¶ «Non c’è proprio nessuno
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gremite festosamente queste strade!» ¶ «Non c’è nessuno per
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per strada, le assicuro, non ci sono neanche le
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dalla parte opposta. “Forse non l’ha incastrato bene
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ma mi sembrava di non riuscire a vederlo da
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corrimano, premendolo leggermente, per non ribaltare l’intero baldacchino
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Notavo con stupore che non aveva più un solo
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se è per quello non mi sono neanche bastati
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tempo dopo, il gomito non si sollevava del tutto
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da un pezzo e non si sentiva neanche più
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il cieco, notando che non mi fermavo mai per
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allarmato verso il parabrezza, non ne staccava più gli
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cambiano lingua, cambiano paese. Non si riesce mai a
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a qualche associazione sportiva, non hanno più voglia di
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eppure mi pareva che non occorresse neppure girare la
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mio compagno di viaggio. «Non hai capito che stiamo
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suoi piedi la Terra non continuasse a vorticare... Dovrai
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fuori dalla finestra e non sa neanche se uscire
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casa, se restare, e non pensa a niente e
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pensa a niente e non ha certo in mente
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sola, su un crinale. ¶ «Non arriva la ferrovia, da
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a mezz’aria per non caderne fuori di colpo
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un istante dopo deserto, non veniva neanche il rumore
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riconnettere continuamente ciò che non smette un istante di
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distanza dai tornanti e non si riesce a sentire
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quando si corre e non ci si sente pensati
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di plastica dell’auto. Non lo vedevo né lo
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tratti, eppure capivo che non ce la faceva davvero
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animarsi improvvisamente, deglutiva. ¶ «E non li hai raccolti?» ¶ «Ci
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contro il fianco, dove non c’era la portiera
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dovevo stare attento a non incendiare la manopola del
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sbirciava fuori credendo di non essere visto, emozionato. Abbracciava
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in ogni snodo, quando non c’era più nessuno
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lago delle ondulazioni leggere, non si riusciva a vedere
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dava la certezza di non avere sbagliato strada anche
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parte, contro lo schienale. “Non è difficile guidare addormentati
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alla cieca mentre rallentavo. “Non ero mai stato in
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chi li attraversa correndo non sa neanche più dove
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e due la testa. ¶ «Non lo sappiamo.» ¶ La macchina
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il calore del fuoco non la liquefacesse. Mi fermavo
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quell’associazione di geodeti non era disponibile, stasera!» ¶ Mi
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sedi di associazioni che non avevo mai sentito nemmeno
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di vellutino, i due non smettevano un istante di
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volta?» mi accertavo. ¶ «Oh... non passano mai prima delle
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correndoci vicino, nelle curve. “Non buttano via proprio niente
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basse, sconosciute. La strada non faceva che serpeggiare, non
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non faceva che serpeggiare, non si capiva neanche più
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Che cosa stai facendo? Non disturbarti!» bisbigliavo ancora. ¶ Cominciavo
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a mangiare cercando di non fare rumore. Un’altra
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si annebbiava di nuovo, non capivo se erano gli
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nella macchina. ¶ Ritornavo. ¶ Ma non saprei proprio dire dove
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sua mano gesticolare. ¶ «Oh... non bisogna farne neanche tanta
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di un lungo contrappeso. ¶ «Non spegnere il motore!» disse
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la testa come se non avesse neanche più i
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soltanto una piccola luce, non si capiva se si
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varco del portone, perché non la vedevo più parcheggiata
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Lascia stare, la cosa non ti riguarda!» l’ammonì
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mano, di lato, sembrava non essersi accorto che eravamo
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un salto enorme. Ma non l’hai ancora capito
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in quella stagione che non accennava mai a spezzarsi
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perché il mio passo non accelerasse troppo nell’inclinazione
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lamiera. C’erano piattelli non centrati e ancora intatti
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dello spazio. Il seminario non si vedeva più. Mi
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suole delle scarpe, per non scivolare all’indietro su
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dal di dentro, rovesciati. Non si sentiva tutt’intorno
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una sola mano, perché non s’impigliasse agli angoli
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impolverata e lo zainetto. Non c’era quasi nessuno
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improvvisa della strada. Adesso non respiravo quasi più, sentivo
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a parte, si scollava, non la si poteva respirare
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la si poteva respirare. ¶ Non alzavo più gli occhi
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dentro piccoli oggetti che non riuscivo a riconoscere, neanche
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altare, mentre quella precedente non si era ancora del
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sui tetti delle arnie, non si sentiva il più
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silenzio sotto i tigli, “non liberarmi mai da nulla
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ancora alcune voci, ma non si distinguevano più le
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piccoli sciami incredibilmente profumati. Non venivano neppure dalle siepi
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luci. Sotto i tigli non si distinguevano neanche più
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più alta delle altre. ¶ Non si distinguevano più neanche
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DELLA STORIA ¶ 1 ¶ Al confine ¶ «Non si potrebbe andare un