parolescritte
interroga:  scripta  ·  bsu  ·  civita

il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Alberto Moravia, Il disprezzo, 1954

concordanze di «Non»

nautoretestoannoconcordanza
1
1954
non lo sai che non amo che te?». Tutto
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1954
in altri tempi io non avrei mai pensato a
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1954
la dimostrazione che Emilia non mi amava più, e
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1954
ad un tratto che non dovevo precipitare le cose
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1954
dire da lei, che non mi amava più; che
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1954
rate della casa». ¶ Ella non disse nulla, questa volta
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1954
dalla pagina: «Quale film?». ¶ «Non lo so», risposi. Stetti
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1954
di certo che tu non mi ami più... allora
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1954
con occhi spalancati e non disse nulla. «Tu non
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1954
non disse nulla. «Tu non mi ami più», continuai
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1954
più», continuai, «e io non farò più questi lavori
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1954
la venderò... Insomma io non posso più andare avanti
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1954
fa pensare che io non ti ami più?». ¶ «Tutto
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1954
dormissimo separati... Un tempo non l’avresti voluto». ¶ Ella
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1954
tenere con me e non avrebbe più deflesso da
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1954
ti assicuro, posso giurartelo, non posso dormire con la
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1954
anche dirti che dormendo non sei silenzioso». ¶ «Come sarebbe
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1954
Dissi: «E poi tu non mi ami, perché una
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1954
esitai, un po’ vergognoso, «non fa l’amore come
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1954
subito, con annoiata asprezza: «Non so davvero che cosa
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1954
e decente, nell’intimità non pareva più conoscere né
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1954
che mi attraeva per non so quale naturale innocenza
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1954
abbiamo fatto... e tu non sei uno che si
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1954
senza guardarmi, «ma se non ti amassi, proprio questo
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1954
noia e cercherei di non farlo... e una donna
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1954
bene», dissi, «lo fai, non ti sei mai rifiutata
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1954
con cui lo fai non è quello di chi
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1954
Ella avrebbe risposto che non era vero e magari
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1954
vera dedizione; e io non avrei saputo che cosa
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1954
sono convinto che tu non mi ami più, ecco
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1954
altra no, la bocca non era più al centro
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1954
o verso la quale non si sentiva portata naturalmente
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1954
in quel modo per non mostrarmi il viso che
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1954
gonfiato dal tranquillo respiro, non potei fare a meno
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1954
sono gesti... ma ella non potrà non tradirsi con
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1954
ma ella non potrà non tradirsi con qualche frase
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1954
che faresti se veramente non ti amassi più?». ¶ Così
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1954
nel caso che ella non mi amasse più, per
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1954
separerei da te”, ma non ebbi il coraggio di
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1954
farlo, visto che tu non mi ami più?», gridai
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1954
Io ti amo, ma non farmelo ripetere più... e
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1954
in questa casa... se non ti va di fare
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1954
di fare questo lavoro, non discuto... ma se non
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1954
non discuto... ma se non lo vuoi fare perché
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1954
fare perché credi che non ti amo più e
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1954
amo più e io non tengo alla casa, allora
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1954
la speranza che ella non mentisse; e nello stesso
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1954
stanza mentre parlavo. E non potei fare a meno
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1954
mi dissi improvvisamente: «Io non posso andare avanti in
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1954
cose, mi accorsi che non riuscivo che a credervi
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1954
in parte: in realtà non ero ancora del tutto
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1954
tutto convinto che Emilia non mi amasse più, né
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1954
ormai indubitabile. Perché Emilia non mi amava più, come
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1954
ormai convinto che Emilia non mi amasse più; ma
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1954
mi amasse più; ma non sapevo né perché né
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1954
la mente: “E io non sarò mai felice come
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1954
costoro... Emilia ed io non avremo mai un figlio
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1954
di tutti i mariti non amati dalla propria moglie
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1954
casa. Sapevo che Emilia non poteva esserci perché era
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1954
quasi speravo che questo non fosse vero e che
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1954
da questa spiegazione dipendevano non soltanto i miei rapporti
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1954
riprese la perplessità: Emilia non era certamente in casa
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1954
ma prima di tutto non ero affatto sicuro di
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1954
pensare che, in fondo, non avevo il diritto di
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1954
appuntamento, dal momento che non ero affatto sicuro di
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1954
avesse dichiarato esplicitamente di non amarmi più, non soltanto
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1954
di non amarmi più, non soltanto non avrei fatto
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1954
amarmi più, non soltanto non avrei fatto questa nuova
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1954
mia vita. Emilia, però, non era in casa; e
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1954
quando Battista avrebbe telefonato, non sarei stato in grado
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1954
mi dissi, molto meglio non farmi trovare in casa
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1954
riconfermato il suo amore, non avrei forse rischiato, non
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1954
non avrei forse rischiato, non facendomi trovare in casa
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1954
braccia cariche di pacchi, non ne avesse spalancato le
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1954
resti della colazione: Emilia non era uscita, non aveva
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1954
Emilia non era uscita, non aveva mangiato con la
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1954
che ti è successo?». ¶ «Non dovevi far colazione da
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1954
mi ha telefonato che non poteva», ella rispose placidamente
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1954
rispose placidamente. ¶ «Ma perché non mi hai avvertito?». ¶ «Mia
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1954
ho pensato che tu non fossi più da Pasetti
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1954
sicuro che ella mentisse, non sapevo neppure io perché
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1954
di fornirne le prove non soltanto a lei ma
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1954
che ho deciso di non far più sceneggiature... al
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1954
chiaro che questa donna non prova un briciolo di
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1954
Risposi, senza quasi riflettere: «Non c’è... Ha detto
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1954
le ho telefonato che non potevo per via della
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1954
di me, erano pieni non tanto di meraviglia, quanto
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1954
vedova e sola e non aveva che lei; e
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1954
mamma che ero uscita?». ¶ Non aprii bocca, ferito dal
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1954
aveva veramente avvertito che non poteva far colazione con
91
1954
Beh, ti prego di non farlo mai più... io
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1954
dico la verità... e non ho nulla da nasconderti
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1954
genere di cose proprio non posso soffrirle». ¶ Ella disse
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1954
Era vero, dunque: Emilia non mi amava più. In
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1954
In altri tempi, ella non mi avrebbe certo parlato
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1954
davvero, saresti geloso?... e non lo sai che non
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1954
tuttora, mi ostinavo a non dare importanza. Le due
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1954
nesso che avvertivo oscuramente: non ero sicuro di accettare
99
1954
perché sentivo che Emilia non mi amava più; se
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1954
presto, a loro volta, non meno insopportabili; ma di
101
1954
per ultimare la sceneggiatura, non più di due o
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1954
alzai. ¶ Per un momento non dicemmo nulla, guardando ambedue
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1954
ti ha ispirato!». ¶ Pasetti non mi era antipatico, nonostante
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1954
accendendo una sigaretta: «Ma non considerare la partita finita
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1954
rivedere tutti i dialoghi... non addormentarti sugli allori». ¶ Non
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1954
non addormentarti sugli allori». ¶ Non potei fare a meno
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1954
i miei polli... affinché non ti afflosci, dirò a
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1954
egli domandò scherzando goffamente: «non ti bastano mai... eppure
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1954
ti bastano mai... eppure non hai amanti, non giochi
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1954
eppure non hai amanti, non giochi, non hai figli
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1954
hai amanti, non giochi, non hai figli...». ¶ «Debbo pagare
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1954
buono». ¶ «Beh, vedrò... ma non ci contare troppo». ¶ Di
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1954
del film... che diamine... non te ne andrai mica
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1954
marito era presente: allora non li staccava un solo
115
1954
Ma quando il marito non c’era, li teneva
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1954
ora preparo un cocktail». ¶ «Non per me, Gino», avvertì
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1954
Pasetti, «lo sai che non bevo». ¶ «Berremo noi». ¶ Sedetti
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1954
meticoloso ragioniere o contabile. Non potevo che guardare, perché
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1954
perché la signora Pasetti non pareva sentire la necessità
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1954
ambedue intatte e sigillate: non sembrava che Pasetti si
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1954
anch’io, altrimenti Gino non avrebbe accettato di farlo
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1954
al telefono, Riccardo». ¶ Provai, non sapevo neppure io perché
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1954
mia madre». ¶ «Ma perché non me l’hai detto
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1954
l’hai detto prima?». ¶ «Non volevo disturbarti nel tuo
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1954
Riccardo», egli domandò subito, «non mangi a casa?». ¶ «No
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1954
sceneggiatura era finita. Forse non l’avrei fatto, sapendo
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1954
quello che facevo ormai non l’interessava più; ma
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1954
signora Pasetti, al solito, non staccava gli occhi dal
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1954
bicchieri e nel terzo non mise che un poco
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1954
tre volte. Provavo, adesso, non sapevo perché, un senso
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1954
tre o quattro bicchierini non servirono che ad accrescere
132
1954
nome di Gino. Ma non potei approfondire queste riflessioni
133
1954
avviare la conversazione, mossi non so che domanda a
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1954
di immaginazione parevano ispirare non soltanto la scelta delle
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1954
i progetti di Pasetti non mi interessavano e, anche
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1954
occhi altrove, venuto da non so dove, un pensiero
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1954
Emilia da molto tempo non c’è più questo
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1954
più questo sentimento... Emilia non mi ama, non mi
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1954
Emilia non mi ama, non mi amerà mai più
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1954
La rassicurai: la carne non era dura. Intanto, pur
141
1954
ma che, in realtà, non ci ero riuscito: non
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1954
non ci ero riuscito: non sopportavo di continuare a
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1954
modo, tra Emilia che non mi amava e il
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1954
disamore di Emilia, io non amavo. E mi dissi
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1954
il lavoro di sceneggiatore non mi era sembrato troppo
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1954
mestiere dello sceneggiatore, se non altro per far meglio
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1954
dell’espressione diretta, e non si vede davvero come
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1954
di sé al film, non ha poi la consolazione
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1954
suo travaglio creativo, egli non può essere che un
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1954
due terzi da lui, non vedrà mai il proprio
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1954
pagato molto bene; ma non può mai dire: «Questo
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1954
lavoro. Così allo sceneggiatore non rimane che godersi la
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1954
bambino all’altro e non fanno a tempo ad
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1954
il carattere dei collaboratori, non sono per questo meno
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1954
e libertà, lo sceneggiatore non può che accettare o
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1954
volta accettata la sceneggiatura non può in alcun modo
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1954
collaboratori: egli viene scelto, non sceglie. Avviene così che
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1954
carattere e maniere che non sono di suo gusto
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1954
insieme ad una sceneggiatura non è come lavorare insieme
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1954
a ben poco, se non addirittura aboliti. Lavorare insieme
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1954
possa immaginare, perché fondata non su un travaglio silenzioso
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1954
a notte, gli sceneggiatori non fanno che parlare, per
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1954
una seconda sceneggiatura, questa non più con Battista ma
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1954
cosa che in fondo non mi riguardava e a
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1954
riguardava e a cui non partecipavo volentieri. Anzi quest
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1954
il più intollerabile; e non potevo fare a meno
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1954
nonostante la mia ripugnanza, non riuscivo a sottrarmi al
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1954
e la mia facondia, non mi facevo pregare e
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1954
ispirazione fornivo la soluzione. Non ero spinto a far
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1954
denari qualche cosa che non aveva prezzo e di
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1954
migliore. ¶ Come ho detto non mi accorsi di tutti
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1954
tutti questi inconvenienti se non due mesi dopo di
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1954
con Battista. E dapprima non capii perché non mi
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1954
dapprima non capii perché non mi fossero apparsi fin
175
1954
pian piano, come avviene, non potei fare a meno
176
1954
mi ripugnava perché Emilia non mi amava più, o
177
1954
o almeno, mostrava di non amarmi più. E che
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1954
di Emilia. Ora che non ne ero più sicuro
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1954
una malattia incombente, ma non si decide mai ad
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1954
medico; ossia cercando di non riflettere troppo né sul
181
1954
con molto impaccio e non senza crudeltà da parte
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1954
ritirata da ambedue. Ma non avevo questo coraggio; e
183
1954
infatti, li risolse, ma non nel senso che io
184
1954
questi accenni assai fugaci non andarono mai oltre frasi
185
1954
in maniera più esplicita: «Non firmi contratti, Molteni, perché
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1954
era il mio caso, non lo si ama, ogni
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1954
giunge gradita e se non giungono le offerte, ci
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1954
di essere escluso. ¶ Ma non dissi nulla ad Emilia
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1954
prima di tutto perché non sapevo ancora se l
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1954
che il mio lavoro non l’interessava e preferivo
191
1954
l’interessava e preferivo non parlargliene per non provocare
192
1954
preferivo non parlargliene per non provocare una nuova conferma
193
1954
e rispose con decisione: «Non ti capisco... perché cambiato
194
1954
ti capisco... perché cambiato?... Non è cambiato niente». ¶ «Io
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1954
è cambiato niente». ¶ «Io non sono cambiato, ma tu
196
1954
ma tu sì». ¶ «Io non sono affatto cambiata... sono
197
1954
quando uscivo... e poi non ti dava fastidio di
198
1954
che il suo tono non era così sicuro, «lo
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1954
questo genere... ma perché non la smetti di tormentarmi
200
1954
tormentarmi in questo modo?... Non voglio dormire con te
201
1954
dormire e con te non ci riesco, ecco tutto
202
1954
pareva strano che ella non se ne rendesse conto
203
1954
ne rendesse conto e non tacesse e non mi
204
1954
e non tacesse e non mi abbracciasse, come, al
205
1954
desiderio mi faceva sperare non soltanto di ritrovare lo
206
1954
sul collo. Dissi, lasciandola: «Non vuoi che ti baci
207
1954
vuoi che ti baci?». ¶ «Non è questo», ella mormorò
208
1954
sua caparbia indolenza, «se non fosse che un bacio
209
1954
parole giudiziose e scostanti: «Non è mai tardi per
210
1954
Dissi irritato: «Una volta non ti facevo male». ¶ «Hai
211
1954
di ferro», ella rispose, «non te ne rendi conto
212
1954
a letto... è tardi». ¶ Non la intendevo in questo
213
1954
che si tirava indietro, «non è questo il bacio
214
1954
lasciami... mi fai male». ¶ «Non è vero, non può
215
1954
male». ¶ «Non è vero, non può essere vero», mormorai
216
1954
amore, facciamolo pure... ma non farmi male, non posso
217
1954
ma non farmi male, non posso soffrire di sentirmi
218
1954
tono era proprio freddo, non potei fare a meno
219
1954
voglio», con voce bassa. Non era vero, non la
220
1954
bassa. Non era vero, non la desideravo più, ormai
221
1954
alle mie spalle. Ella non aveva che da togliersi
222
1954
tesori. Ma questa volta non volli guardare, perché compresi
223
1954
guardata con occhi diversi, non più infantili e puri
224
1954
su, vieni... che aspetti?». ¶ Non mi voltai né mi
225
1954
tutto era stato diverso. Non c’era mai stata
226
1954
una spazzola, una scarpa, non si sa dove e
227
1954
un’immagine precisa: io non mi trovavo più di
228
1954
senza voltarmi, e dissi: «Non importa... non ho più
229
1954
e dissi: «Non importa... non ho più voglia... Vado
230
1954
seggiola. Ma questa volta non potei fare a meno
231
1954
Questa volta, come pensai, non era più la prostituta
232
1954
nostalgia, remota, come se non fosse stata a pochi
233
1954
ma, strano a dirsi, non trassi dal contegno di
234
1954
amore una grande capacità, non soltanto d’illusione, ma
235
1954
dimenticanza. Il giorno dopo, non so come, l’incidente
236
1954
dimentica facilmente quel che non si vuol ricordare; d
237
1954
rinunziare a dormire sola, non rifiutò il mio amore
238
1954
più tardi mi sembrava non soltanto tollerabile, ma anche
239
1954
forse temuto che ella non mi volesse più affatto
240
1954
o meglio, se preferivo non pormi la questione del
241
1954
dentro al partito e non potevo più tirarmi indietro
242
1954
gli altri ti boicotteranno». Non ebbi il coraggio di
243
1954
che, con ogni probabilità non mi sarei mai iscritto
244
1954
sarei mai iscritto se non avessi acquistato, per farle
245
1954
sollevato e allegro come non ero più stato da
246
1954
rannuvolarsi. Ma, in principio, non fu che una nuvola
247
1954
di tante mie preoccupazioni, non era davvero né grande
248
1954
né grande né lussuoso: non c’erano che due
249
1954
fontane e gli spiazzi, non fosse diviso da noi
250
1954
il giorno e poi non ricordo dove cenammo né
251
1954
dicendo, in tono casuale: «Non ti offendi mica se
252
1954
nuova anche per questo... Non ce la faccio più
253
1954
del gallo e poi non mi riaddormento più e
254
1954
piena di sonno... di’, non ti offendi?... penso che
255
1954
e a tutta prima non provai che un’oscura
256
1954
Dissi andandole incontro: «Ma non può stare... abbiamo due
257
1954
pure trasformabile in letto, non è comodo». ¶ «Non avevo
258
1954
letto, non è comodo». ¶ «Non avevo mai avuto il
259
1954
Durante questi anni», insistetti, «non ti eri mai lagnata
260
1954
discorso sul suo pretesto: «Non mi sono mai abituata
261
1954
perché sono diventata nervosa, non dormivo quasi niente... almeno
262
1954
tardi... e allora...». Ella non finì la frase e
263
1954
parlavo, che questa proposta non era soltanto una dimostrazione
264
1954
con imprevista fermezza: «No, non voglio alcun sacrificio... né
265
1954
come sei... questo sacrificio non l’hai voluto fare
266
1954
dovrai andare al lavoro... non mi sveglierai più». ¶ «Ma
267
1954
canto del gallo... io non esco di casa al
268
1954
veniva alla mente: Emilia non voleva più dormire con
269
1954
fastidio o perché semplicemente non voleva più dormire con
270
1954
sarebbe rimasto un dubbio. Non me lo confessavo, ma
271
1954
camicia di velo trasparente. Non ho ancora descritto Emilia
272
1954
ora voglio farlo, se non altro per spiegare i
273
1954
era di persona forse non grande ma a me
274
1954
che avessi mai conosciuto. Non saprei dire se questa
275
1954
che, in realtà, ella non era affatto massiccia. Ella
276
1954
sfatti e smarriti. Ella non era, come ho già
277
1954
tuttavia tale appariva per non so qual motivo, forse
278
1954
seguivo con gli occhi, non sapendo che dire, insieme
279
1954
quel sospetto che ella non mi amasse più si
280
1954
Era una sensazione che non avevo mai provato e
281
1954
rendevo conto che poteva non esserci più, anzi non
282
1954
non esserci più, anzi non c’era più. Ed
283
1954
vedendola così cambiata, di non essere più capace di
284
1954
e da parte sua... Non sapevo quale sarebbe potuto
285
1954
imposizione, da parte sua non poteva non esserci che
286
1954
parte sua non poteva non esserci che una passività
287
1954
una passività impartecipe, se non peggio. ¶ In quel momento
288
1954
di che vuoi parlarmi?». ¶ Non so perché, adesso avevo
289
1954
giorno, tanto valeva che non ci vedessimo che all
290
1954
le sue faccende. Questo non era vero che in
291
1954
appena mi accorsi che non soltanto ella non dimostrava
292
1954
che non soltanto ella non dimostrava alcun disappunto, ma
293
1954
piedi Io uscivo adesso non soltanto il pomeriggio per
294
1954
Emilia; e tuttavia ella non mostrava più alcun dispiacere
295
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assenza con placidità se non, addirittura, come mi sembrò
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Ma sentivo che questo non era vero: lo sentivo
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lo sentivo piuttosto che non lo pensassi, giacché il
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dispiacersi delle mie assenze non perché le considerava inevitabili
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situazione oltremodo difficile, per non dire disperata, e non
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non dire disperata, e non sapevo come uscirne. La
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in quei giorni, sebbene non avessi il denaro per
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donna che Emilia, forse, non avrebbe sofferto di questa
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dimora, per quanto modesta. Non so se ella si
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dopo il fidanzamento, che non ero ancora in grado
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parve che si esprimesse non soltanto la delusione amara
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il servizio del tè non mancava mai dei suoi
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si trovava là dove non doveva stare, in terra
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stessa e a me non era mai completa. Allora
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il suo carattere, ma non senza un’amarezza evidente
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ad acquistare un appartamento; non perché ne avessi i
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rata. Nel fare questo non provavo, però, i lieti
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talvolta addirittura angosciato, perché non sapevo affatto come me
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prima volta nell’appartamento non ancora arredato, mi fecero
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reso ai suoi occhi non soltanto più amabile, ma
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così insolito, io avvertii non soltanto l’amore che
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al donatore della casa, non al marito. E quelle
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soldo; ma questi risparmi non erano certo sufficienti a
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più acuta in quanto non potevo neppure procurarmi il
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di parlarne ad Emilia: non volevo guastarle la sua
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minore amore per Emilia. Non potevo, infatti, fare a
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di pensare che ella non si preoccupava né punto
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tutta affaccendata e giuliva, non pensava che a girare
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che mi amava tanto, non indovinasse le crudeli preoccupazioni
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meschina trappola, il quale non aveva saputo resistere all
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fisico mi vedevo cambiato: non ero più il giovane
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nascondeva alla moglie, per non turbarla, la propria ansietà
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cercando lavoro e spesso non trovandone; si svegliava la
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da pagare; e, insomma, non pensava e non vedeva
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insomma, non pensava e non vedeva più che il
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rassomigliarle. Ma tant’era: non avevo sposato una donna
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invidia per coloro che non soffrivano di queste angustie
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quale, a sua volta, non si limitava a prendere
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contro l’ingiustizia e non soltanto quella che colpiva
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motivi meramente personali. Io non avevo mai voluto iscrivermi
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perché mi sembrava di non poter far della politica
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più, mi ero comportato non come il giovane genio
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ci apparivano ad entrambi non soltanto perdonabili ma anche
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un genere particolare. Comunque non ci giudicavamo: ci amavamo
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ad amarla e a non giudicarla, Emilia, invece, scoprisse
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di annoiarmi. Certamente, poi, non mi resi conto che
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con ogni probabilità, che non ero felice perché, sebbene
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potuto esser felice? Così, non mi sono mai tanto
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dicendo: «Mi dispiace, ma non c’è che un
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suo... a meno che non preferisca aspettarmi qui: in
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caldo. La guardo e, non so perché, avverto che
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con voce riluttante, lentamente: «Non sarebbe meglio che Battista
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vada solo». Emilia incomincia: «Non è questo, ma...»; e
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La casa del produttore non è lontana dal ristorante
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arrivare col taxi, se non proprio nello stesso tempo
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il tono di chi non attribuisce alcuna importanza a
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come se temessi di non essere creduto; e, insomma
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la precisione. Tuttavia Emilia non insiste; e Battista, tutto
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e allegro che quasi non mi accorgo che Emilia
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mi accorgo che Emilia non lo è affatto. D
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così il suo riserbo non mi stupisce. Semmai mi
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il fatto che ella non partecipi alla conversazione almeno
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come è solita: ella non sorride, non ci guarda
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solita: ella non sorride, non ci guarda e si
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proposta di Battista e non posso fare a meno
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giunge a buon punto... non so come avremmo fatto
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stringere la mano e non parla più fino all
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mia serietà, immaginavo di non essere tagliato, e che
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tanto più che Emilia non diede a vedere, ancora
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seguì la serata, ma non potrei davvero dire quando
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episodi, dico, che allora non si distinsero in alcun
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certa riluttanza ad accompagnarmi, non forte né molto decisa
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adduceva qualche pretesto che non riguardava Battista, per non
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non riguardava Battista, per non venire con noi; sempre
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facilità che il pretesto non reggeva e insistevo per
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di perplessità, che Battista non le era affatto antipatico
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affatto antipatico, che lei non aveva nulla da rimproverargli
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rimproverargli e che, soltanto, non desiderava uscire con noi
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fondo, l’annoiavano. Io non mi contentavo di queste
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cercavo di dimostrarle che non aveva simpatia per Battista
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intervento nelle nostre serate: non ero mai uscito sinora
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e, insomma, poiché lei non sapeva fornire alcun motivo
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dispiacesse veramente di accompagnarmi, non tanto perché dubitassi della
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risposta, ormai, quanto per non lasciarle dubbi sulla sua
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Ella mi rispondeva che non le dispiaceva, in maniera
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perché mi accorsi che non era più così ansiosa
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più presto possibile»; ella non protestava, ma dava a
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quella volta finsi di non accorgermi del suo dolore
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quasi preferire che io non ci fossi; ma ella
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ci fossi; ma ella non rispose direttamente e si
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miei migliori desideri, ma non sapevo affatto come ci
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quasi per risponderle che non desideravo parlare di nulla
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Di noi due». ¶ «Ma non c’è niente da
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un’improvvisa inquietudine, «tu non mi ami più, anzi
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tu lo sai». ¶ Io non avevo affatto preveduto quest
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che Emilia mi abbandonasse non mi era venuta in
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voce forte: «Ma tu non puoi andartene così... io
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puoi andartene così... io non voglio». ¶ «Non fare il
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così... io non voglio». ¶ «Non fare il bambino», ella
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ci rimanga da fare... non c’è più niente
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per tutti e due». ¶ Non ricordo affatto quel che
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allora, cose di cui non ero affatto consapevole. Credo
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ora pregando Emilia di non lasciarmi, ora spiegando la
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sentivo che questo caleidoscopio non era che una povera
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ma oltre questo sentimento non sapevo andare: esso mi
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sincerità di questa ribellione, non ero affatto convincente, al
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da fare». ¶ «Ma io non voglio», ripetei per l
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fermandomi davanti a lei. «Non voglio». ¶ «Perché non vuoi
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lei. «Non voglio». ¶ «Perché non vuoi? Sii logico». ¶ Dissi
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vuoi? Sii logico». ¶ Dissi non so che cosa e
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in cui mi trovavo, non ero capace, nonché di
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mani, uscì dalla stanza. Non mi aspettavo quest’uscita
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quest’uscita, come sinora non mi ero aspettato nulla
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tutta diversa. Era come, non potei fare a meno
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fosse andata. La stanza non era più quella che
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la consapevolezza che Emilia non c’era né ci
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dovunque e, stranamente, esso non partiva da me verso
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mani, continuai a singhiozzare. Non sapevo troppo bene perché
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a quel modo: forse non soltanto per la rovina
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sta bene, ho capito, non parliamone più»; ma fu
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Questa volta però, ella non ebbe la pazienza di
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afferrai una mano balbettando: «Non andartene, te ne prego
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andartene, te ne prego... non andartene». ¶ I bambini annettono
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sincero dolore, io nutrivo non so quale speranza che
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avrebbe persuaso Emilia a non lasciarmi, e quest’illusione
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accendendo una sigaretta che non avevo voglia di fumare
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sua volta: «Sta’ tranquillo... non temere... non me ne
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Sta’ tranquillo... non temere... non me ne vado». Ma
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improvvisamente esasperata: «Mia madre non mi vuole... dice che
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è piena... dice che non crede che io faccia
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pensarci... e così io non so dove andare... nessuno
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come per una trafittura. Non potei fare a meno
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avvidi, sebbene cercasse di non mostrarlo, nascondendosi parte del
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testa e disse: «Tu non volevi che me ne
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tu rimanga», dissi, «ma non così... non costretta... che
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dissi, «ma non così... non costretta... che ti ho
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d’affitto... e tu non dovrai aiutarmi che per
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appena avrò trovato lavoro, non ti chiederò più niente
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sarebbe inesatto. In realtà non c’era ostilità tra
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mi rendevo conto che non era ormai più questione
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di parole e che non avrei più saputo trovare
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convinzione, restavo zitto; ma non con la sensazione distesa
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e serena di chi non senta necessità di parlare
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del silenzio stesso. ¶ Ma non ero ancora avvezzo a
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senza parlare. Alla frutta, non resistetti e domandai: «Perché
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Ella rispose subito: «Perché non ho nulla da dire
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ho nulla da dire». ¶ Non pareva triste né ostile
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cose... fa’ come se non le avessi mai dette
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sapessi di certo che non sono vere... Se non
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non sono vere... Se non fossero che delle parole
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momento di ira». ¶ Ella non disse nulla, questa volta
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oggi mi hai detto non sono vere... e tu
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tovaglia, e dissi: «Emilia... non erano vere, dunque?». ¶ Questa
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con forza insolita, contraendo non soltanto il braccio, ma
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conto che certe cose non si possono dire a
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al proprio marito?». ¶ Ella non disse nulla e si
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mi disprezzi». ¶ «Ah, questo non te lo dirò mai
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un furore che ormai non mi lasciava il tempo
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ho già detto che non te lo dirò mai
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disprezzo, di cui sinora non aveva che parlato, le
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rimasi senza fiato; «smettila... non ti vergogni?... i camerieri
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Di’ perché mi disprezzi». ¶ «Non fare il cretino: lasciami
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ero, immobile, seduto, annichilito, non tanto dalla vergogna (era
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tutto il tempo e non avevano perduto una sola
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del tutto tranquilla, rispondere: «Non importa... piove così poco
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davanti a sé: «Ma non so... dove vuoi». ¶ Accesi
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ho detto provavo adesso non so che sentimento giulivo
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miei rapporti con Emilia. Non so che cosa mi
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di danza. Ma Emilia non parlò e io mi
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amore in pace». ¶ Ella non disse nulla neppure questa
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sul vetro del parabrezza non facevano a tempo a
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e cercai di baciarla. ¶ Non so che cosa sperassi
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oppure hai bevuto?». ¶ «No, non ho bevuto», mormorai, «dammi
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mormorai, «dammi un bacio». ¶ «Non ci penso neppure», ella
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comica e irreparabile. Ma non ero ancora disposto a
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di lei. ¶ Questa volta non parlò, ma aprì lo
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qui... e sta’ tranquilla... non ti toccherò più». ¶ Ella
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imprecisato della notte, ma non tanto lontano «O la
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I fanali della macchina non illuminavano che un breve
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quanto aguzzassi gli occhi, non riuscivo a vedere Emilia
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Allora mi prometti che non mi toccherai?». ¶ «Sì, te
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prendere un raffreddore. Ma non raccolsi la provocazione: ormai
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l’amavo e lei non mi amava, anzi, mi
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come mi accorsi subito, non era in fondo che
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ed esanimi. Ma io non ero un uomo di
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apriva un vuoto che non mi riusciva di riempire
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già detta la verità: non ti amo più». ¶ Che
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ho già pregato di non dirmelo più... mi fa
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ripetertelo... a me, certo, non fa alcun piacere dirlo
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io creda che tu non mi ami più a
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una sciocca qualsiasi e non l’ho mai più
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verità è che tu non mi ami più», adesso
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intelligente». ¶ «Dunque è vero». ¶ «Non ho detto che è
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sentii, era falso. Io non ero ragionevole, soffrivo, anzi
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tenere un tono ragionevole? Non so quel che mi
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in piedi, urlando: «Ma non credere che io sia
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quasi quanto la frase: «Non ti amo più»: era
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il motivo per cui non ti amo più... Ti
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angelo custode mi assistette: non so come riuscii a
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ho già accennato, Emilia non aveva ricevuto una buona
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e come certe popolane non pareva poter contare che
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inconfondibile della verità. Ma, non rendendosi conto di questa
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di questa sua schiettezza, non se ne compiaceva; confermando
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donna avrebbe potuto anche non voler dir nulla, pronunziata
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disprezzava davvero e ormai non c’era più nulla
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da fare. Anche a non saper nulla del carattere