Matilde Serao, Addio, amore!, 1890

cos'è la vita? ¶ - ... non so... non so veramente

la vita? ¶ - ... non so... non so veramente... ¶ - La vita

nello stesso tempo. ¶ Ella non soggiunse nulla; abbattuta pensava

più freddamente. ¶ - Per carità, non lo nominate! - supplicò, affannando

ebbe l'aria di non aver visto, di non

non aver visto, di non aver udito. Voleva andare

vi amava. Ma per non farsi accusare di speculazione

accusare di speculazione, per non avere dal mondo, e

danaro all'amore, per non restare sotto l'accusa

ragazza pei quattrini, per non farvi soffrire, almeno nei

la testa. ¶ - Invece, voi non avete nessun criterio della

lo sguardo basso, ella non seppe fare altro che

rovina delle sue illusioni. Non intendeva più nulla, nel

una infinita malinconia a non dover spasimare più per

più per nessuno, e non dover più spargere le

mal collocato nel passato, non collocato nel presente; non

non collocato nel presente; non corrisposto nel passato senza

consumatrice, ma verità. Ella non sapeva più niente, aveva

tempo paura, rispetto, e non so quale indefinita ammirazione

spezzato l'involucro; ma non vedeva più le rose

tornò a sedersi; ma non rispose. ¶ - Ditemelo, ditemelo, siete

vuol sapere troppo, soffre. Non domandate - sentenziò lui, gravemente

otto e un quarto non vi era nessuno: San

giunta a tempo, ma non volendosi far vedere troppo

curva ferma e vigorosa: non un ricciolo, non una

vigorosa: non un ricciolo, non una ciocca si abbandonava

sembrava che l'anima non si fermasse mai più

figlie di Francesco Acquaviva non avendo parenti che le

fuggevolmente, poichè le fanciulle non si guardano, in teatro

teatro, nè altrove, se non quando si vuole sposarle

Le donne nei palchi, non battevano palpebra, vinte immediatamente

privato e in pubblico non volesse mai dire nulla

mai dire nulla, che non avesse niente da dire

tanto più grandi perchè non si espandevano, non la

perchè non si espandevano, non la interrogava, rispettando quella

arco chiuso delle labbra; non così impercettibile che Anna

così impercettibile che Anna non lo vedesse. Anna trasalì

artista squisito. Adesso Laura non guardava più, e invece

voltò a guardare: ma non sorrise, nè salutò, solo

con Cesare Dias, ma non si voltava mai al

irradiata. Ella stessa, forse, non misurava la forza di

era assorbita e pur non sapendo nè come, nè

come, nè perchè, pur non vedendo nulla oltre quella

Chi? - domandò Anna, che non aveva udito. ¶ - Luigi Caracciolo

allo stesso posto, che non se ne annoia, ma

ne annoia, ma che non può dimostrare nè meraviglia

piacere. ¶ Invece Luigi Caracciolo non si sdegnava neppure di

venne al proscenio, Luigi non levò le mani per

di pane! Non già, non già che Cesare Dias

si fosse molto intenerito, non già che gli fosse

mancato: riconosceva che Anna non aveva trovato in casa

la veglia di Anna, non dicendole nulla, chiamandola solo

Pare. ¶ - Ha dormito, oggi? ¶ - Non dormiva, pensava... ¶ - Ha detto

no - ripeteva lei. ¶ E non dicevano altro. Spesso, di

avevano visto di mattina, non riconoscevano più, alla sera

richiudeva gli occhi, abbattuta: non le dicevano più nulla

buoni occhi tristi, che non ci vollero parole per

altrui: ma lui, cautamente, non volle affrettare di un

pensato... che avrete detto... ¶ - Non vi agitate, mia cara

facendosi sempre più pallida. ¶ - Non parlate così, cara Anna

cose come sono, e non come voi le immaginate

Tu sei buona... tu non sai... - mormorò. ¶ - Sii tranquilla

Laura... ma sei sorella... non mi giudicare. ¶ - Io non

non mi giudicare. ¶ - Io non ti giudico, Anna. ¶ - Laura

cullata da quella carezza, non disse altro. ¶ Però da

per un uomo che non l'amava, per una

per lei una dolcezza non voler più nulla, non

non voler più nulla, non saper più nulla, credendo

irresponsabile, in cui ella non potesse più decidere niente

di un'anima superiore, non attaccata dalle miserie umane

affettuoso; sì, per chiunque. Non avrebbe detto che sì

restava, della sua malattia, non altro che una immensa

di testa, per cui non potea fissarsi sopra un

idea, un desiderio di non muoversi dal letto, dalla

letto, dalla stanza, di non levare una mano, di

cui gli uomini mondani non hanno assolutamente nulla da

le visite, le passeggiate non cominciano che alle quattro

di anima superiore che non si diverte, che non

non si diverte, che non s'interessa, ma che

s'interessa, ma che non trova corretto di accentuare

creatura schiva, silenziosa, che non sapeva nè vivere, nè

cuore di bronzo, e non tremante a tutti i

emozione, egli fingeva di non accorgersene, o le chiedeva

Napoli sono precoci. Anna non vedeva fiori da tempo

sottovoce, grazie, grazie, quasi non sapesse dire altro, smarrita

visto - disse lui, seccamente. ¶ - Non amate i fiori? Sono

No. ¶ - E perchè? ¶ - Perchè non amo affatto i fiori

provò a scherzare, lei. ¶ - ... non sono assolutamente necessarii. I

Ma vi assicuro che non ho mai commessa la

ragazza deve cominciare dal non dire: così, non le

dal non dire: così, non le fa. Chi dice

sei mesi prima, ella non avrebbe tollerato da nessuno

dalla permanente espiazione, ella non trovò in sè nessuna

nelle vene, il cuore non era che pieno di

Risparmiatemi, ve ne prego. ¶ - Non posso, mia cara. Dovete

deboli. Che ne dite? Non ho ragione? ¶ - Voi avete

sa fuggire o che non sa uccidersi, io sola

tu, vattene. ¶ - Anna, Anna, non mi scacciare così... ¶ - Vattene

vigliacco è compiuta. Vattene. ¶ - Non ci dividiamo così... ¶ - Siamo

ecco la mia colpa... ¶ - Non ti conosco: addio. ¶ - Ma

che farai, qui, sola? ¶ - Non debbo dirtelo; addio. ¶ - Lasciami

aspettare Cesare Dias... ¶ - Se non te ne vai subito

albergo e guardarle lungamente, non sapendo decidersi ad andare

ombra, fino a che non la distinse più, svanita

mordendone i cuscini per non gridare, sentendosi la testa

carrozza - spiegò lui. ¶ Ella non intese bene: le palpebre

arrossiva a striature, bizzarramente. ¶ - Non so... verranno a prendermi

male agli occhi, che non potette sopportarla. Si alzò

oscura e fredda, dove non aveva osato entrare prima

poichè per l'amore non aveva potuto vivere. Sola

immersa in quel silenzio, non ne chiedeva. ¶ Colei che

fra gli estranei. E non si doleva, non sapeva

E non si doleva, non sapeva più nulla, non

non sapeva più nulla, non sentiva che una interna

chiusi gli occhi: naufragata. Non udì il trotto di

cavalli innanzi all'albergo; non udì schiudere la porta

il grado della febbre non voleva diminuire, malgrado il

di nulla s'accorgeva, non apriva gli occhi, non

non apriva gli occhi, non chiamava; inerte, senza sentire

rendesse lo spirito. ¶ Ma non morì. La febbre purpurea

i neri occhi che non si aprivano, adesso, per

sempre, fino a che non si inaridisca la sorgente

avesse, che volesse. Anna non schiudeva gli occhi, ma

stessa, al gran medico, non le dicevano parola di

parola di conforto. Forse non era neppure un dolore

realtà le due fanciulle non avevano altri parenti più

che lui: e Cesare non era neppure un parente

le cure del lusso, non potevano essere un freno

compito il suo ufficio, non scevro di segrete noie

loro, tenendole a distanza, non parlando mai con loro

occupazioni poco divertenti e non sentendosi affatto a suo

ragazze. Tutore, lui, che non aveva voluto aver famiglia

vita, in modo che non vi entrasse nè soverchio

Ah questa idea bislacca non poteva venire in mente

padre inquieto. ¶ Pure, quelle non erano due figliuole per

figliuole per lui: egli non le amava. Piovutegli dal

insignificanti e sciocche zitelle, non avendo, d'altra parte

ritrova espressa bene, degnamente. Non era neanche una simpatia

due caratteri, ogni tanto, non si urtavano gravemente: talvolta

taceva, sorridendo, pensando che non valesse la pena di

le spalle, mormorando: rettorica! Non credette neppure di dirle

con una ragazza che non ragionava più. Quando Giustino

fanciulla, essere più paterno, non abbandonarla senza guida alle

ha necessità di pane! Non già, non già che

me stesso, domani tu non mi perdonerai più... Oh

credeva solo nell'amore. ¶ - Non ti capisco - disse, trasognata

bisogna, bisogna: se tu non vedi la ragione della

tuo cuore per apprezzare; non lasciarti trascinare dall'amore

sii calma, sii fredda... ¶ - Non posso. ¶ - Oh Dio! - disse

dolorosa, spasimante, insopportabile: e non potendo resistervi, la espresse

aveva fatto sempre. ¶ - Tu non mi ami abbastanza - disse

nello sguardo. ¶ - È vero: non ti amo abbastanza - rispose

rispose Giustino, decisamente. ¶ Ella non dette un lamento; era

ingannata - mormorò lui umilmente. ¶ - Non mi amavi? ¶ - Non abbastanza

umilmente. ¶ - Non mi amavi? ¶ - Non abbastanza, per obliar tutto

mi volevi bene, e non ho visto il pericolo

ho visto il pericolo, non ho capito che tu

l'essenziale è, che non mi ami. ¶ - Come tu

con affetto, con devozione. ¶ - Non basta, non basta, non

con devozione. ¶ - Non basta, non basta, non basta, - disse

Non basta, non basta, non basta, - disse lei, monotonamente

quasi parlando in sogno; - non sai amare diversamente, di

più, come me? ¶ - No, non so. ¶ - Non puoi, forse

me? ¶ - No, non so. ¶ - Non puoi, forse? Potrai forse

domani, o in avvenire? ¶ - Non potrò mai, Anna. Preferirò

crudele, la terribile realtà: non vi era che una

orrenda la verità e non volle dirla, non volle

e non volle dirla, non volle consacrarla con le

egli comprese che Anna non poteva pronunziare un'ultima

ore supreme, egli stesso non poteva dirla, l'ultima

il suo strazio. Giustino non si era mosso dal

Anna, smarrita - che tu non mi voglia più bene

amata... - seguitava lei, ricordando - non puoi negarlo, lo so

amore vero, grande, che non dimentica in un giorno

un anno, per cui non basta una esistenza... Ma

basta una esistenza... Ma non è possibile, tu non

non è possibile, tu non hai potuto dimenticare, tu

ami, tu menti adesso, non so perchè... ma dilla

la verità, dillo che non ti sei potuto strappare

infrante, poichè tu stesso non puoi sopravvivere a tale

mi lasci qui... io non posso restare un minuto

sforzo immenso per resistere. ¶ - Non posso, Anna - disse, sottovoce

che io muoia? ¶ - Tu non morrai: alla tua età

Giustino: è la catastrofe... ¶ - Non vi sono catastrofi, Anna

avventura drammatica... ma io non ho più nè casa

hai fatto... sa che non ti macchia nessuna colpa

per una persona che non lo meritava... ma che

anche Laura Acquaviva, che non fugge, che non ama

che non fugge, che non ama, che disprezza chi

Tentare una fuga e non riescirvi perchè il rapitore

Che commedia! Avete ragione, non vi sono catastrofi! È

torto è colui che non sa fuggire o che

bianca: ma Stella Martini non se ne accorse; ella

la vôlta della chiesa. ¶ - Non avete il velo? - chiese

domande di rito, dolcemente, non meravigliandosi del tremore della

rispondeva assai confusamente; spesso non intendeva il senso delle

burlarsi della fede, quando non si voleva neppure chiederne

E le dichiarò che non poteva assolverla; ma capì

anima smarrita. Ma ella non ripassò, ed egli pensò

ormai tutto era finito, non l'avrebbero più ripresa

con indifferenza, come se non fosso neppure possibile che

andare innanzi, niente altro. Non si sorprendeva neppure di

sempre nella sua vita non avesse fatto altro: e

come il bimbo che non deve dimenticare una parola

della coscienza che mai non tace, in tutte le

è la verità istessa: ¶ - Non andare, non andare; se

verità istessa: ¶ - Non andare, non andare; se vai, sei

suo fumo che mai non cessa: ed erano anche

loro amori, che pareva non dovessero finire mai. E

parte da Napoli. ¶ Impaziente, non potendo più sopportare la

la presenza del vecchio, non sapendosi più dominare, lo

lo licenziò: esitante, egli non voleva andarsene, le disse

andarsene, le disse che non era permesso nè di

grembo, la testa china; non la levò neppure quando

sottile linea di luce. Non udiva, non vedeva più

di luce. Non udiva, non vedeva più nulla intorno

far rumore; e giunta non aveva profferita parola. Ella

dell'amore felice, Giustino non aveva vista mai la

del suo amore, Anna non si accorgeva della emozione

mesta; ma la fanciulla non se ne accorgeva, un

un minuto di chiaroveggenza, non udendolo più rispondere, Anna

Perchè sei così triste? ¶ - Non sono triste - replicò lui

lui, con uno sforzo. ¶ - Non mentire! ¶ - Non mento. ¶ - Giura

uno sforzo. ¶ - Non mentire! ¶ - Non mento. ¶ - Giura che mi

vuoi bene? ¶ - Ah tu non hai bisogno di giuramenti

intendendo la sincerità e non il dolore. ¶ Ma rimase

Il treno per Metaponto non passa che alle sei

è tempo. ¶ - Andiamo via: non voglio restare più qui

con loro: Anna, intimidita, non osava più parlare d

amorosamente supplichevoli, che egli non poteva reggervi. Uscirono da

della loro posizione. No, non voleva pranzare, non aveva

No, non voleva pranzare, non aveva fame: dopo, più

diffidenza, un ribrezzo da non dirsi. Stando sotto l

velo delle mani. ¶ - Se non mi dici che hai

ami un'altra donna. ¶ - Non lo sospettare neppure. ¶ - Avrai

tremare e piangere, eppure non piango, io, se non

non piango, io, se non del tuo pianto, ignoto

Se tu mi amassi, non penseresti, non diresti queste

mi amassi, non penseresti, non diresti queste cose... ¶ - Te

catastrofe. Anna, Anna, oggi non perdono a me stesso

del passato, ma Laura non ha nessun passato, non

non ha nessun passato, non ha niente, è un

mi crederà. ¶ - E se non ti crede? ¶ - Mi crederà

crederà. ¶ - Anna, Anna, se non ti crede? ¶ - Allora, fuggiremo

scriverò per dirti tutto. Non posso venire più qui

abbandonare questo paese, per non tornarvi mai più, mai

nè quella dello spazio, non provando neppure più il

Ah, forse Laura, inconscia, non sospettava nulla, ed era

e niveo volto verginale non ruppe il suo silenzio

ruppe il suo silenzio, non cambiò di colore, non

non cambiò di colore, non cessò di sorridere alteramente

umano fango dell'amore non giungesse a macchiare la

glaciale, come se ella non potesse perdonare, mai. E

sogghigno di persona che non ha mai amato, che

stecca giapponese, e sembrava non avesse nessuna premura di

di una persona che non amo e che non

non amo e che non mi ama, malgrado l

alla nostra famiglia, che non avrei voluto e saputo

indimenticabile; ha negato che non si possa vivere senza

recitato, fingendo la passione. Non mi credeva, e la

nulla fosse stato, quasi non mi avesse lasciato singhiozzando

avesse lasciato singhiozzando, quasi non mi udisse ancora disperarmi

santi. Ma questa gente non ha viscere, e io

meglio della galera. Io non voglio più trascinare la

santità del matrimonio, dopo, non muore mai il sospetto

onestà e della giustizia non hanno accompagnato la mia

e coloro che vivono non mi amano? Io ho

mi attacco ad esso, non lo lascio più. Chi

tu sei l'amore. Non mi giudicare male, io

mi giudicare male, io non sono simile alle altre

questo errore, che commetto. Non mi perdonerà il mondo

sdegno le persone che non hanno saputo sacrificar tutto

amato mi compatiranno. Io non saprò più nulla, che

che il tuo amore non sia. Tu mi perdonerai

Pompei alle due. Io non verrò alla stazione di

stazione di Pompei, per non destare sospetti, ma starò

che Cesare Dias, per non avere noie, aveva lasciato

anni. Hai dunque inteso? Non ti curare di come

semplice e audace che non posso comunicarti; debbo per

forza eseguire quello e non un altro, perchè qualunque

su questo piano, che non dormo di notte per

Tomba di Nevoleia Tyche; non dimenticare, per carità; se

per carità; se tu non dovessi arrivare all'ora

faccia Dio che io non debba rimpiangere questo tempo

poveri, anche infelici? Tu non dirai che io ho

ti adoro, ma io non sento più che l

venire a te, di non separarmi mai più, di

caldo del suo viso non aveva una goccia di

Parla - interrogò lui, ansioso. ¶ - Non posso dimenticare - rispose fievolmente

un tentativo, cerchiamo di non vederci. ¶ - No, no, è

E che vuoi fare? ¶ - Non so, non so... - e

vuoi fare? ¶ - Non so, non so... - e pareva smarrita

teneramente. ¶ - Che hai? ¶ Ella non rispose: quasi mancandole le

mille sensazioni. ¶ - Ho, che non mi ami. ¶ - Come puoi

appoggiata sul suo petto - non mi proporresti di separarci

separarci; se mi amassi non penseresti possibile questa separazione

essere dimenticato. Giustino, tu non mi ami. ¶ - Anna, Anna

mi amassi... ¶ - Anna! ¶ - Ah non chiamarmi, non chiamarmi; tutta

Anna! ¶ - Ah non chiamarmi, non chiamarmi; tutta questa tenerezza

confortante, ma è tenerezza, non è amore; ma tu

puoi pensare, riflettere, giudicare: non è amore questo; tu

ti adora, a chi non vede altro che te

te nel mondo; io non so nulla di questo

di questo: ti amo, non so niente; e ora

inteso che il tuo non è amore. Taci. Non

non è amore. Taci. Non ti capisco: non puoi

Taci. Non ti capisco: non puoi capirmi. Addio, amore

di nuovo, come se non avesse altro appoggio; come

capo il cielo. ¶ - Se non posso viver teco, debbo

aspettasse così la morte. ¶ - Non parlate di morte, Anna

parlate di morte, Anna, non aumentare il mio rimorso

ho turbato l'esistenza... ¶ - Non importa. ¶ - Sono io che

nella tua lieta giovinezza... ¶ - Non importa. ¶ - Sono io, che

tutti i tuoi amici. ¶ - Non importa. ¶ - Sono io, infine

scoprissero, qui... saresti perduta. ¶ - Non importa: conducimi via. ¶ E

assolve. ¶ - Io ti assolverei; non gli altri. ¶ - La mia

speculazione! No, no, Anna, non è possibile, non sopporterei

Anna, non è possibile, non sopporterei tale vergogna! ¶ Ella

Onorata, stimata, amata, io non curo questo onore, quest

e inganno tutti, e non vi è parola mia

è parola mia che non sia menzogna, e sono

del loro cuore! ¶ Giustino non aveva tentato di protestare

intorno a sè egli non vedeva che crollanti, fumanti

come le cose che non sappiamo limitare e di

era comunicata. Pareva che non avessero più nulla da

fatalità che li schiacciava. Non si odiavano, certo; ma

ti adoro, ma egli non ti avrà creduto... ¶ - Infatti

e di tutto ciò non gli resta nulla: è

glaciale e solitario, che non parla mai del suo

suo scetticismo, ma che non crede; è una creatura

pietà tutti quelli che non possiedono l'amore. Pure

darà il suo consenso. ¶ - Non potresti prima convincere tua

lieve tremito nella voce. - Non mi confiderò mai con

paura? ¶ - Ti prego di non parlarmi di lei, te

dico di no. Laura non sa, non deve sapere

no. Laura non sa, non deve sapere, guai se

anche nell'oscurità. Anna non dormiva. Non osava fare

oscurità. Anna non dormiva. Non osava fare un movimento

osava fare un movimento, non sospirava neppure; il suo

gelida la stanza: Anna non aveva freddo. Da che

arterie, tanto che ella non poteva più seguirne, mentalmente

le penetrava nei polmoni non ispegneva quella fiamma, non

non ispegneva quella fiamma, non arrivava a vincere il

soffocare anche i sospiri. Non soffriva di quella grande

il cuore: soffriva di non poter sapere, certamente, se

bagliore così smorto, che non si diffondeva. Pensò di

le annodassero le membra. Non poteva più neppure misurare

misurare l'ora, poichè non aveva prestato orecchio all

ferma accanto al letto: non aveva osato fare un

tappeto, innanzi al letto: non avrebbe potuto levare un

salottino, sospirando liberamente. Per non far cadere lo sciallo

prestamente malgrado l'oscurità, non curandosi più di far

che parea la soffocasse. ¶ - Non piangere... non piangere... dimmi

la soffocasse. ¶ - Non piangere... non piangere... dimmi che hai

mia cara... ¶ - Promettimi che non piangerai più così... ¶ - Ti

emozione. ¶ Egli tacque: pareva non trovasse la parola più

lieve bacio, sulle dita. Non erano dunque gli occhi

a se stessa. - Io non sento nè il freddo

il pericolo, nè nulla. Non sento che te, non

Non sento che te, non voglio che l'amor

che l'amor tuo, non voglio che vivere con

sopra il nostro sogno. ¶ - Non parlare così, non dirmi

sogno. ¶ - Non parlare così, non dirmi questo! - esclamò ella

esclamò ella, disperata. ¶ - Perchè non vuoi lasciarmelo dire? Il

va dileguando, ogni giorno. Non vogliono che viviamo insieme

che viviamo insieme. ¶ - Chi non vuole? ¶ - Colui che dispone

hai visto? ¶ - Oggi. ¶ - E non vuole? ¶ - No, non vuole

E non vuole? ¶ - No, non vuole. ¶ - Perchè non vuole

No, non vuole. ¶ - Perchè non vuole? ¶ - Perchè tu hai

Che cosa hai ribattuto? Non hai ripetuto, ancora una

morremo, se ci dividono? Non hai descritta la nostra

Dio, oh Dio, e non hai difeso l'amor

nostro, la nostra felicità? non hai gridato, non hai

felicità? non hai gridato, non hai pianto, non hai

gridato, non hai pianto, non hai tentato di scuotere

lui con dolcezza. ¶ - Perchè non hai reagito, perchè non

non hai reagito, perchè non ti sei ribellato? Sei

fra uno strazio che non avrà mai fine. E

ragione, Anna mia. Io non posso sposarti, sono un

danari. ¶ - Sono un borghese: non ho un titolo da

sacrificio, e vedi se non è da noi, che

più nobile affetto, tu non sarai a lungo infelice

Sono io quello che non troverò più, che smarrirò

Anna. ¶ Anna, immobile, ascoltava: non proferì verbo. Egli, che

per me. Il mondo non è, per chi conosce

alla mia sorte, che non era quella del mio

malinconia della prima delusione, non potendo assolvermi da un

focolare fiammeggiante deve accogliermi, non potendo lasciarmi morire nel

acquistato la scienza, ma non ho acquistato la forza

e con la fede, non del neofita, ma del

di gioia, poichè finora non feci che piangere, su

io prego, inginocchiata, perchè non mi fallisca anche questa

delle grandi calme. Iddio non può respingermi: voi, amico

può respingermi: voi, amico, non potete respingermi. - Anna". ¶ Cesare

sta bene: ma io non ho capito chi è

giorno senza rispondere e non si fece neppur vedere

soluzione peggiore. Cesare Dias non era nè arrabbiato, nè

lusingato: era indifferente. E non lo pungeva che una

anima, il cui metallo non temeva acido corrosivo. Ella

cuore. Che fare, adesso? Non lo sapeva. Ma vi

esistenze, per alcune altre non è, dunque, che un

Dio, che cosa fare? Non aveva egli chiesto, con

immensa prova di amore, non domandata e che nulla

perduto, e che ella non sarebbe giunta viva nelle

le chiese Laura, svegliandosi. ¶ - Non ho nulla, dormi in

fascino così prepotente, che non vi resiste nessuna indifferenza

fra sè - che egli non potrà mai sentire la

reliquia, i cui miracoli non si contano più, per

di un affetto infinito non avevano, forse, mai carezzato

solitari e schivi, perchè non vollero cedere alla tenerezza

delle anime giovanili, cui non morde nè la vanità

compiuto: e se ella non avesse ottenuto il santo

a quella vetta fulgente, non curandosi nè dei triboli

poi dell'amore? Io non lo conosco. E non

non lo conosco. E non l'ho mai chiesto

amassi una seconda volta: non l'ho chiesto a

falli sono irreparabili. Io non ho imparato che una

forse, lo sapevate, poichè non è possibile che i

anima mia si genufletteva, non vi avessero detto che

detto che vi amavo. Non mi avete vista piegar

a un mefistofelico sogghigno. Non vi rammentate? Ero una

era fuggito vigliaccamente, poichè non amava, o, almeno non

non amava, o, almeno non amava abbastanza, colui che

l'anima mia, trasformata, non poteva che legarsi alla

questo cerco ancora. Io non vi chieggo di amarmi

amori passati, presenti; forse non volete amare adesso, come

volete amare adesso, come non avete amato mai; forse

avete amato mai; forse non vi piaccio, spiritualmente e

che siete savio, che non vi piegate e che

vi piegate e che non vi spezzate, che infine

promettiate di volermi bene non come una pupilla, non

non come una pupilla, non come una sorella, ma

sono già vinta? Ah, non un'ora di nobile

cui mobile mente giammai non posa, e le cui

quasi questo ribelle sangue non sapesse altro che bruciare

fate bene, poichè io non capisco mai di aver

nell'aquilone, spezzata, poichè non so nè combattere, nè

finisce per giacere infranta, non morta!? Quando siete lontano

posso sognare di starvi, non a paro, no, mai

mi salgono al viso. Non lo avete visto? Prima

siete forte, voi che non avete mai errato, voi

anche siete uomo, e non dimenticate di essere uomo

per sempre, se voi non mi salvate. Ditemi pure

dopo avermi disprezzata, ma non mi lasciate alla mia

debolezza, alla mia fragilità, non mi togliete la vostra

mi perdo se voi non mi salvate, se non

non mi salvate, se non lasciate che l'anima

della vostra forza, se non mi soccorrete della vostra

vostra spirituale compagnia, se non mi date la leva

esistenza. Amico, amico, amico, non mi respingete: dite tutto

tutto, fate tutto, ma non mi scacciate da voi

nozze con Luigi Caracciolo. Non posso udire il nome

lui? No, no. Egli non è, per me, che

egli era colà, io non lo vidi, non volli

io non lo vidi, non volli vederlo, senza dolore

e senza curiosità. Io non l'odio: io non

non l'odio: io non sono sdegnata contro lui

sdegnata contro lui. Egli non ha colpa di nulla

un poveretto ignoto, ma non è permesso amare uno

con lui! Che errore! Non me lo perdonerò giammai

tracce nell'anima che non si cancellano, poichè non

non si cancellano, poichè non si ama impunemente, poichè

l'abbandono del cuore non si dimentica, poichè ha

matrimonii dell'anima, tutto non si può scordare: e

da farne una ricchezza! Non ho veduto nulla allora

ho veduto nulla allora, non ho compreso nulla, ho

miseria spirituale. Ah, io non l'odio, Giustino Morelli

con lui, mentre egli non voleva! Io sono la

statuetta di creta: io non posso che odiare me

la mia pazza illusione. Non posso dunque rammentare il

rammentare il passato, e non posso guardare l'avvenire

di qualche cosa, che non è più riparabile: un

mio amore morto, che non è stato una vergogna

segrete dell'amore, io non posso far a meno

fremere, di gridare, di non tollerare che mi si

cui i nostri occhi non reggono! Le ore che

mia anima. Adesso... io non posso ingannarmi più. Io

vacillante spirito a chi non ha mai vacillato. Mi

ogni ora: ho invocato, non so quale spirituale lavacro

più lieve: ma adesso non mi pentirò più, poichè

altro vi chiegga? ¶ - Spiegatevi, non vi capisco - ella domandò

faccia fra le mani. ¶ - Non esclamate, Anna, questo è

faceste, una fanciulla onorata non lo fa; che Luigi

fa; che Luigi Caracciolo non sa, o sa appena

sapesse, lui, un altro, non vi sposerebbe, mia cara

con voce sorda; - ma non mi avevate, voi e

i mariti, i fidanzati non perdonano queste cose. Con

sfuggire, senza pensare che non ritornerà mai più. Ma

alla stessa idea - ma non mancai all'onore. ¶ E

in volto. ¶ - Ma disgraziata, non ci sono che io

Egli si scosse. Ma non voleva lasciar passare quell

ve lo chieggo io. ¶ - Non potete chiedermi questo - mormorò

una chimera: sposate Caracciolo. ¶ - Non posso. ¶ - Ma perchè? Non

Non posso. ¶ - Ma perchè? Non basta la ragione di

basta la ragione di non amarlo! ¶ - Cercate l'altra

fatale giorno di Pompei non fosse! ¶ - Voi siete innamorata

un sorriso sarcastico. ¶ Anna non rispose, con le mani

sapesse la verità! ¶ - Perchè non mi rispondete? Siete ancora

Morelli? ¶ - Ah, insultatemi meglio, non mi avvilite, non mi

meglio, non mi avvilite, non mi calpestate! - gridò lei