Pietro Metastasio, Giustino, 1713

della corrispondenza ella medesima non avea per avventura conosciuta

fiere e bellicose genti, ¶ Non han duce però; perché

E quella forza che non è legata ¶ Dalla ragione

Scagliato in aria sostener non vale ¶ L'impeto che

in mille pezzi ¶ Che non han se non vano

Che non han se non vano e brieve corso

veloce, acciò il nemico ¶ Non possa apparecchiar le sue

settantesim'anno ¶ Che mai non furo soggiogati e vinti

in così verde etate, ¶ Non atta a tai fatiche

mio stato ¶ Par che non si convenga il trar

Allor forse avverrà che non mi sprezzi ¶ Tal ch

A sì giusto desio non deggio oppormi. ¶ Ma, Belisario

spada il petto mio non passa, ¶ Non potrà penetrare

petto mio non passa, ¶ Non potrà penetrare entro al

Su l'altrui debolezza, ¶ Non su l'amor, ch

sì begli auspici ¶ Temer non posso di futuro danno

e i lunghi affari ¶ Non permetton ch'io passi

premio degno! ¶ Forse gentil non era? ¶ Forse dal regal

dal regal sangue ei non discende? ¶ Forse non è

ei non discende? ¶ Forse non è di leggiadria ripieno

lagni? ¶ Ah stolta! Tu non puoi ¶ Che del fato

Quel ferro, oh Dio, non porti, ¶ Che ha da

profonda e larga valle, ¶ Non ti sommerga al fine

Chi sa che tu non debba, ¶ Colle tenere mani

e il petto molle? ¶ Non celarmi, ti priego, ¶ La

tua doglia. ¶ Ma tu non mi rispondi? ¶ E, in

ora ¶ Par che tu non ardisca ¶ Narrarmi la cagion

Che viver senza lui non posso in pace; ¶ E

pace; ¶ E se via non si trova ¶ Ch'egli

Ch'io spero, se non m'è contrario il

alla tua doglia, ¶ Che non conviene a una regal

opra mia contenta. ¶ SOF. Non ho, cara sorella, ¶ Premio

vita. ¶ AST. Altra mercé non voglio ¶ Che la tua

cominciare, e bada ¶ Di non gettare al vento i

vita. ¶ AST. Di ciò non dubitare. ¶ SOF. In te

Vindice generoso, ¶ Belisario felice, ¶ Non resta allo spiegar delle

felice amor fugge e non cura, ¶ Tardo pentir, non

non cura, ¶ Tardo pentir, non libertà proccura. ¶ No, non

non libertà proccura. ¶ No, non ti déi lagnar ¶ Del

verso Sofia, ¶ Che per non rimirar dolente e mesta

opprime? ¶ AST. Sì, ma non già del mal la

suo affanno; ¶ E se non torna il bel Giustino

perché prima ¶ A me non ne fe' motto, ¶ Se

dal suo impero alcun non lassa, ¶ Nel partir di

Se, Asteria, a voi non ne sovviene alcuna, ¶ Io

ne sovviene alcuna, ¶ Io non so rinvenirla. ¶ AST. È

sua ricchezza erede; ¶ E non ha pari il mondo

e perché mai ¶ Ivi non mi attendesti? ¶ SOF. Il

prevenirti ¶ Che, se presto non trova alcun riparo, ¶ Farà

Ma tu, Sofia, giacché non puoi dal core ¶ Cacciar

altrui dissimulare almeno ¶ Finché non giunga il desiato giorno

meco ti mostri, ¶ Dubbio non v'è ch'io

v'è ch'io non potrò dipoi ¶ Con tanta

libertà recarti aita, ¶ Per non mostrar che a tal

due la scopro; ¶ Ché non è mio voler, ma

offendi. ¶ Ma dimmi: or non fia meglio ¶ Ottener tollerando

mio dir rispose; ¶ Ma non in questo luogo, ove

mie stanze, e quivi ¶ Non avrem chi ci turbi

poi si lagna ¶ Se non gli ottien, quantunque inetto

e le fatiche. ¶ E non men duro è il

a dare effetto; ¶ Ché non tollera indugio un tanto

principio a qualche impresa ¶ Non può quietar la mente

quietar la mente ¶ Se non l'adduce al destinato

e di perenne fama, ¶ Non posso, o mia consorte

in altra parte, ¶ Per non distorvi da più gravi

E fin che ciò non avverrà, signore, ¶ Sempre staronne

figlia di Silvano, ¶ Che non potrà mancarle alcun marito

succede, o Giustiniano invitto, ¶ Non sol saran contenti ¶ E

mai più bella ¶ Imeneo non congiunse o vide il

Italia, ove la guerra ¶ Non so se giungerà sì

Tosto ei verrà, che non ha men desio ¶ Di

che ho sospetto ¶ Che non le turbin mio malgrado

onde, se a voi non fosse ¶ Noioso il rimanere

dolor di Sofia, ¶ Che non sento piacer del suo

suo diletto: ¶ Ché trovar non si può piacer sì

Di farti sposa. Or non è questo il modo

che poi ¶ Impaccio alcun non ti si opponga a

sorte. ¶ SOF. Di ciò non temo; e poi non

non temo; e poi non si potranno ¶ Pria celebrar

mie speranze. ¶ TEOD. No, non dar luogo a così

infinito! Oh sorte amica! ¶ Non v'è piacer che

v'è piacer che non finisca in doglia; ¶ Non

non finisca in doglia; ¶ Non v'è dolor che

che il suo piacer non abbia: ¶ Ché la vicenda

sorte, il fato ¶ Pugnar non sa. ¶ Lo stesso Amore

Lo sdegno frena, ¶ Poter non ha. ¶ Ma quale entro

t'intendo; ¶ Giammai donar non vuoi ¶ Un momento di

è avvezza all'affanno, ¶ Non si spoglia la doglia

con Giustino insieme. ¶ Ma non vorrei che qualche strano

suo ritorno. ¶ TEOD. Deh non temer, Sofia: ¶ Mira che

futuro evento, ¶ Esser lieta non posso, ¶ Ché non so

lieta non posso, ¶ Ché non so qual timore al

amore e tema. ¶ SOF. Non so se rechi al

O il timor di non perder l'ottenuto; ¶ So

cangio doglia, ¶ Ma mai non cangio il mio penoso

venire alle nozze! ¶ TEOD. Non dubitar, che, quando Ocipo

le passate cose. ¶ TEOD. Non sempre il fato è

mai potrà recarti, ¶ Se non che darti pena innanzi

ch'ei predica, ¶ Benché non presti fede a sue

TEOD. No, vanne; ¶ Ché, non sapendo esser da noi

Io certo temo ¶ Che non sia qualche amor nato

tale amore. ¶ TEOD. Certo non m'era noto. Ed

SOF. In amicizia sì, non in amore. ¶ TEOD. Ne

i semi eterni. ¶ CLE. Non può l'uman pensiero

col bel Giustino. ¶ Altro non chiede a voi. ¶ CLE

chiede a voi. ¶ CLE. Non sempre è dato ¶ All

a nostre menti, ¶ Che non sanno il principio ove

Che la prima cagion non ha mirato, ¶ Fugge la

quel moto, il qual non trova pace ¶ Se non

non trova pace ¶ Se non ritorna unito alla sua

la mia mente, che non puote ¶ Render le degne

Asteria di ciò cura non prende, ¶ Perché sempre disprezza

silenzio ¶ Di meraviglia e non di sprezzo è figlio

dono del Cielo, e non è mia; ¶ E colui

vi donai. Più avanti ¶ Non m'è permesso, e

m'è permesso, e non vorrei potendo. ¶ CLE. Senza

meco. ¶ L'età mia non è tal che voi

che il mio sangue ¶ Non sia di nobiltade al

questa differenza appunto, ¶ Che non so se sia molta

Perch'è minor tormento ¶ Non ottener ciò che vorrebbe

darvi in potere; ¶ Ché non val contr'amore altro

altro che amore. ¶ AST. Non parmi opra da saggio

altra pena eguale. ¶ CLE. Non è pena l'amor

Dove regna la fé, non cangia amore. ¶ AST. Oh

si trova. ¶ AST. Eh non distingue amor pastori e

CLE. Dunque... ¶ AST. Per non dolermi, amar non voglio

Per non dolermi, amar non voglio. ¶ CLE. E vuoi

fosse in mio poter, non penerei. ¶ AST. Quando manca

manca la speme, amor non dura. ¶ CLE. Ma in

manca la speme, e non l'amore. ¶ AST. Ambo

sei. ¶ CLE. Ah che non puote il saggio ¶ Fuggire

Dunque la doglia tua non potrà mai ¶ Esser estinta

van ciò spererei ¶ Se non con l'amor vostro

dove regna Amor, virtù non vale. ¶ Ma pur dovrà

obliar se stesso, che non vegga ¶ L'inganno della

ora giungete, e mai non ebbi ¶ Di trovarvi, o

Confusa la mia mente ¶ Non ha saputo ancor prender

la sorte unite sono, ¶ Non dubitar di questa degna

si rende, e più non vede ¶ Il gran cammin

parte oscuri, perché mai non puote ¶ Disciorsi affatto da

folle umano ardire, ¶ Che non trovi giammai ritegno e

giammai ritegno e meta! ¶ Non ti parca bastante ¶ D

fatto guerra al cielo? ¶ Non ti parea bastante, ¶ Dal

insultare i flutti, ¶ Se non tentavi trarre audace fuora

il folle ardir misura. ¶ Non ancora uman pensiero ¶ Nel

e senza moto, ¶ Per non renderlo poi tutte commuove

Fosca, io temo ¶ Che non debba finir con la

estremo il vostro affanno. ¶ Non vi sovvien ciò che

Che di sangue real non sia nutrita, ¶ Ha timor

fato.Alla mia mente ¶ Non arreca terrore un tal

alma real prova maggiore ¶ Non sarebbe, o Sofia, ¶ Il

passion vi detta, ¶ Degni non son del vostro saggio

veggo, o Fosca, un non so che nell'onde

naufrago naviglio ¶ Miseri avanzi. Non mirate ancora ¶ Appresso a

che il mio Giustin non fosse ¶ Su questa nave

e fra spezzate antenne ¶ Non vada moribondo ed anelante

della morte mia, tu non m'aiti?' ¶ Deh lasciate

E, se a tempo non giungo, ¶ A tramontar colla

abbiano insieme unito, ¶ Pur non coprono affatto il suo

Crudelissimi numi, invide stelle, ¶ Non siete sazi ancor della

Gli affaticati spirti. Ah! non mi ascolta. ¶ Come ascoltar

reggiti, oh Dio! Sofia, non senti? ¶ Misera me, per

nulla giova; il Ciel non volle ¶ Farti felice. Al

guisa io più viver non posso! ¶ Morì teco, mio

pur l'iniqua sorte ¶ Non negherà ch'io possa

L'ignoto corso, che non ha misura! ¶ Ah vento

appresso, e perché allora ¶ Non abbracciai così felice sorte

allora ¶ Che il mal non può schivarsi. ¶ Sposi non

non può schivarsi. ¶ Sposi non mancheranno eguali a lui

ritorno ¶ La speme ancor non escludeva appieno. ¶ Or colla

agitato core ¶ Altri seco non chiede, altri non cerca

seco non chiede, altri non cerca ¶ Che l'acerba

da lunge mostri? ¶ Ah non ha maggior mostro e

io? D'abbandonar Giustino ¶ Non mi dà il cor

foss'io cieco! Oh non t'avessi mai ¶ Conosciuto

Giustino! In questo stato ¶ Non credeva giammai dover mirarti

di presente il cor non punge. ¶ AST. Giacché predir

punge. ¶ AST. Giacché predir non ci sapesti in vita

cui s'attiene, ¶ Che non ha forza da mostrarsi

Gli spirti oppresse e non gli estinse ancora, ¶ Talché

regge ¶ Vuol dimostrar che non s'inganna mai ¶ Chi

l'alma dolente. ¶ No, non cred'io che in

e severo: ¶ 'Per te non vivo, ingrata, e tu

vivo, ingrata, e tu non mori?' ¶ Ahi, qual rigido

il Cielo avverso ¶ Tanto non mi permette, perché forse

perché forse ¶ Degno prezzo non son della tua vita

pura fede. ¶ Altro, caro, non cerco ¶ Se non che

caro, non cerco ¶ Se non che lieto mi raccolga

cammino ignoto. ¶ Se ciò non fai per fin che

è vano timor... No, non ho core; ¶ La man

toglie? ¶ Ah no, ciò non fia mai. Si beva

vivesti ¶ Felice allor quando non eri amante! ¶ Troppo, ahi

nel mio petto Amor non mai regnava. ¶ SCENA SETTIMA

asteria e sofia ¶ AST. Non più pianti, Sofia, non

Non più pianti, Sofia, non più sospiri. ¶ Raffrena omai

ancor tornasse in vita ¶ Non basteria per trarmi fuor

sicura fede. ¶ SOF. Ah non sei sazio ancor, fato

il capo mio, ¶ Se non inventi ancor novelli affanni

Per far che riposar non possa in pace ¶ Gli

rimasto in vita? ¶ SOF. Non per la vita sua

mai? ¶ Ah mio Giustin, non mio, ché il Ciel

mio, ché il Ciel non vuole: ¶ S'io vivo

qual morte favelli? Io non t'intendo. ¶ SOF. Quando

involi, (parte) ¶ AST. Io non so se son desta

consiglio. Il pianto amaro ¶ Non porge aita a chi

core ¶ Più di lui non hai cura, ¶ Né mai

D'Amor nel regno ¶ Non v'e contento ¶ Che

contento ¶ Che del tormento ¶ Non sia minor. ¶ Si scorge

e di lucente acciaro ¶ Non armava il furore, ¶ Né

mentre ella vien, se non v'è grave, ¶ Narrare

tal racconto parmi. ¶ GIUS. Non v'ha maggior piacere

affanni; ¶ E quand'anche non fosse, il vostro impero

nostre navi immote, ¶ Se non per quanto le agitava

agitava il mare, ¶ Che non aveva ancor sedati i

rimiro un bergantin leggero, ¶ Non già dal vento ma

l'ali al tergo, ¶ Non ardirei partirmi in questo

ogni futuro danno.' ¶ 'Ciò non curo,' io risposi: 'il

al tuo naviglio.' ¶ Ma non volea partire egli, temendo

me la vita, ¶ Se non quanto per voi mi

un vaso intero. ¶ Io, non potendo sostener l'aspetto

di sì fieri affanni ¶ Non toglie la costanza a

Se il viver mio non rende a lei la

che sono ¶ Fin or non usa a tollerar, potrebbe

fervente ¶ La vostra colpa non scemasse in parte, ¶ Di

dolor fugge la vita, ¶ Non ha valor di rigettar

detti ¶ Avete udito, e non parlate ancora? ¶ AST. Su

che di tanto bene ¶ Non si può far con

IMP. Al merto suo non trovo egual mercede, ¶ Saggia

e d'imperi io non ho cura. ¶ Perché chi

chi le sue voglie non trattiene ¶ Tra i confini

udite? Io so che non vorrete. ¶ Col rifiutar le

vostro, o cara; ¶ Ma non vi dono il mio

or del piacere. ¶ CLE. Non v'è contento al

mezzo a' gravi affanni ¶ Non dée l'umana mente

risoluzioni esser veloce; ¶ Perché non sempre il duol che

giusta misura; ¶ E che non sol fra i nembi

Il prudente nocchier giammai non toglie ¶ La destra dal