Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016

cose. Sorride, ringrazia, ma non mi sembra felice. ¶ Disperata

risultato, restiamo senza servizio. ¶ «Non importa, mentre cerchi una

posso fare io… finché non lavoro». ¶ Sarà scalogna, sarà

nonno fantastico e perché non lo vedeva, mi rispondeva

era in America. ¶ ‘Ormai non si ricorderà neppure di

avevo nove anni e non l’ho più rivisto

da mangiare. Lei che non sapeva cuocere un uovo

fuori piatti e argenteria, non voglio essere compatita, e

li regala. ¶ Insisto che non li voglio, ma lei

che sono contenta. E non mi accorgo di niente

l’autoambulanza, la ricoverano… non è malata, è ubriaca

di papà, cose carine, non sa che bambina sia

dico a Giancarlo: io non le voglio più. ¶ Devo

ora deve partire per non so dove, ma che

traslocare. Io quello lì non lo capisco, ma non

non lo capisco, ma non voglio entrarci. Perché non

non voglio entrarci. Perché non si prende madre e

andarsene da casa mia non se ne parla più

colpa mia, continuo a non accorgermi di niente. ¶ Gilla

lei è ubriaca da non reggersi in piedi. Sento

di coma etilico, io non so che cos’è

che cos’è, ma non dev’essere niente di

soluzione: per sua figlia non risparmia niente, questo bisogna

per un mese. Io non lo so, ma credo

penso io, perché Gilla non ne parla. ¶ Mentre lei

se ne andrà, dove non m’importa. Ma in

importa. Ma in casa non la voglio più. Si

No, basta. Quando torno non ce la voglio più

Caraibi, di quel vino non se ne fa niente

sigillato dalla polizia. Io non ho voluto vedere niente

restituito fiducia. ¶ «Quando finirà?» ¶ «Non so risponderle, mi dispiace

essere, sì. Ma Gilla?» ¶ «Non lo so. Prima va

Questo è un avvocato, non un giornalista. Hai capito

conosciuta solo ora che non è in grado di

di speciale; ma se non vuole, io non posso

se non vuole, io non posso obbligarla, e non

non posso obbligarla, e non lo farei mai…» ¶ «No

questo bell’avvocato che non è di qui. Napoletano

sentito, Iris». ¶ «Sì, ma non ho fretta, posso stare

aperta ancora mezz’ora». Non voleva perdersi il teatrino

mai. Una sfortuna così non l’ho mai vista

i numeri, anche se non vincono. Devo mangiare anch

braccialettino, niente di speciale, non si faccia idee. Qualche

idee. Qualche cosetta, quando non aveva i soldi, vero

passava le giornate. Ma non importa, vorrei un caffè

che con questa storia non la facciamo mai finita

qualche volta… Punto». ¶ «Grazie, non importa. Quanto le devo

davvero il suo avvocato? Non è un giornalista?» ¶ «Certo

processo, lo sapete già?» ¶ «Non di sicuro. Molto probabilmente

inutili balconi dai quali non si affacciava mai nessuno

e quadri di generazioni. Non c’erano pulsantiere ai

È lei? Venga pure. Non sa che noia, con

Fotografi, operatori televisivi, giornalisti, non puoi uscire che ti

uscire che ti assaltano, non ti fanno respirare… Quando

suo padre, dico io. Non ci stava più con

ha il diritto di non rispondermi. Visto che sono

signora?» ¶ «Che sarà mai. Non si metta in testa

chissà cosa, avvocato. Io non so niente di quella

aria sorpresa, come se non si aspettasse di essere

vedrà anche lei che non valeva la pena. Comunque

sia davvero Gilla Floris. Non è un interrogatorio. Lei

necessario. È chiaro?» ¶ «Chiarissimo, non si preoccupi. Mi dica

conosciuto Gilla Floris?» ¶ «Vediamo… non l’avevo mai vista

mai vista in televisione, non sapevo chi fosse. Ma

sapeva disegnare, aveva gusto… non come lui, ma niente

fare la baronessa… Io non ho mai capito chi

cameriera perché sua madre non muoveva un dito, figuriamoci

ma finisce presto: Gilla non ce la faceva e

che è impazzita. Lei non lavorava più tanto, a

che la pagassero poco. Non lavorava neppure come arredatrice

lavorava neppure come arredatrice, non era più il momento

madre di sua figlia, non crede?» Si passò la

volte. «Niente, come se non esistesse. Lei scriveva per

ma una scalogna che non gliene andava mai bene

ad agosto… Per telefono non vuole dirmi niente, ma

mia presenza. Mio marito non risponde al telefono e

casa: vuota. Mio marito non c’era, la servitù

che cosa avrebbe fatto?» Non attese risposta. «Mi sono

che cosa stava succedendo?» ¶ «Non ne ho idea». ¶ «Mio

stava imponendo il divorzio». ¶ «Non si può imporre, si

discuterne». ¶ «Sì, bravo lei, non conosce mio marito. Quando

gioielli, conto in banca non troppo trascurabile. Come facevo

in tutto questo?» ¶ «Gilla non c’entra niente, sono

Lei era a Milano. Non avevo voglia di stare

che conoscevo. Ma invece non lo riconosco. Non c

invece non lo riconosco. Non c’è più niente

sta svuotando. ¶ «Dove andrai?» ¶ «Non lo so. Ma dimmi

tu che cosa farai?» ¶ Non mi va di essere

degli ospiti libera… Perché non vieni da me mentre

mentre cerchi casa? Così non sono sola». ¶ Lei è

è perplessa e io non prendo la palla al

inizia la scuola, che non può farle cambiare scuola

sì che quel giorno non avevo bevuto, insisto. «Hai

puoi iscriverla lì… Avanti, non fare storie. Vieni a

una specie di sgabuzzino. «Non ti basta? Mangiamo insieme

ci capita. E io non sono sola». ¶ Ceniamo insieme

in un gesto che non ammetteva dubbi, ma il

lucide a disegni. Tuttocarta: non era soltanto un’insegna

Vuole solo questo?» ¶ «No, non solo. Ma aspetto». ¶ Quando

della donna. «Santo cielo, non sentivo una frase così

No, mi dica che non è stata lei». ¶ «È

Gilla, che purtroppo adesso non può aiutarmi». ¶ «Ho visto

devono condannarla, meglio che non capisca che cosa le

capitando… Mi dica che non è vero». ¶ La porta

contemporaneamente. ¶ «Mi dispiace, caro: non siamo aperti. Puoi tornare

luci. «Andiamo di là, non è il salotto dei

di chi vuole giocare. «Non sa della principessa? Ma

dava! Era principessa di non so dove, comunque credo

divertiva a canzonarla, perché non sapeva parlare italiano». ¶ «Ma

di Gilla, per favore. Non ci credo, non avrebbe

favore. Non ci credo, non avrebbe mai fatto una

Lei adorava suo padre». ¶ «Non lo vedeva da tanto

Lui è ricco, perché non l’ha sposata?» ¶ «Non

non l’ha sposata?» ¶ «Non ci si sposa solo

Forse il loro amore non bastava». ¶ «Ma lei parla

annuì. «Ce la farà?» ¶ «Non lo so, ma io

Questo, mai. Comunque, scusi, non mi sono neanche presentata

il grembiule blu. Io non dovevo farmi vedere, non

non dovevo farmi vedere, non potevo giocare in cortile

come la bisnonna. Ora non ho voglia di salire

arrivata Miss Lolotte, che non so che nome avesse

giocare con lei, ma non in cortile. Andavamo sul

parlava con quelle bambole, non so che cosa dicesse

che era triste ma non l’ho mai vista

o tre anni che non piange mai? Cadeva dal

se ne va». ¶ «Dove?» ¶ «Non lo so. Una mattina

detto che la mamma non sarebbe tornata più. Aveva

Il mio papà…’» ¶ «E non ci furono più notizie

notizie della madre?» ¶ «Noi non ne abbiamo saputo più

abbiamo saputo più niente, non si è più vista

legata a suo padre?» ¶ «Non lo penso, lo so

padre straordinario, su questo non ho dubbi. Quei due

coetanee, ma è sola, non ha compagne. Ci sono

da tutto il mondo… non immagina le corone, i

me lo ricordo ancora. Non ha versato una lacrima

prendermi la mamma». ¶ «Ma non la vedi da anni

la mia mamma». ¶ «Ma non l’hai più rivista

io me la ricordo». ¶ «Non ti dispiace lasciare tuo

Da morire! Ma lui non mi lascerà andare, vedrai

sentito che strillava, che non voleva andare via, che

voleva andare via, che non voleva lasciarlo… Sempre senza

in mente ancora qualcosa…» ¶ «Non credo, ma non si

qualcosa…» ¶ «Non credo, ma non si sa mai». ¶ «Se

Glielo dica: sua madre non ne era capace, e

Italia…» ¶ «Buona, questa. Ma non la racconti a me

ditta, se voleva informarsi. Non mi dica balle, mi

A Gilardi la faccenda non sembrava tanto evidente perché

avrebbe pensato… Comunque ora non ci pensa più. E

caro il mio avvocato. Non ha fatto testamento. La

a chi va?» ¶ «Se non c’è testamento, e

giustizia? Lei lo ammazza…» ¶ «Non è detto». ¶ «Ma glielo

meglio sulla poltrona, che non era comoda, e strinse

detto? Porca miseria, quando non hai esperienza ti fanno

come un gomitolo. Io non sono istruita, ma ci

telefono. Strano: da quando non lavora più non telefona

quando non lavora più non telefona mai nessuno, soltanto

nessuno, soltanto le offerte». ¶ «Non telefonava neppure la signora

mai più sentita. E non si vedevano neanche di

ho tenuto d’occhio, non volevo fare la parte

due messaggi importanti: che non poteva fidarsi della portinaia

conoscenza della polizia. ¶ «Quella! Non sa stare zitta neanche

la faccio nera!» ¶ «Io non lo farei, mi sembrava

Comunque con quello lì non c’è niente, non

non c’è niente, non c’era niente. Non

non c’era niente. Non sono scema. Ma ora

Sono Gilla. Posso parlargli?» ¶ «Non c’è. È fuori

altro cognome, che lui non vede e non sente

lui non vede e non sente da oltre vent

succedono in televisione. Qui non si scherza, questa è

passato l’estate, lei non me lo fa morire

e che desidero vederlo». ¶ «Non vorrà, glielo dico io

vorrà, glielo dico io. Non l’ha mai guardata

Comunque, per carità, io non voglio mettermi di mezzo

mettermi di mezzo. Io non c’entro. Stasera glielo

ho detto della telefonata. Non ci voleva credere. Gli

andare al cinema, così non ci pensavo. Gli ho

orecchie con una smorfia. «Non sa che strilli! Mi

Gina, la portinaia. Poi non mi ricordo più niente

sangue, e lui… no, non mi ci faccia pensare

lo vedo sempre davanti, non ci dormo la notte

ha sentito urlare Gilla, non le è venuto spontaneo

stava succedendo?» ¶ «No, lei non sa che urli, non

non sa che urli, non se li immagina neppure

Gentile, educata, per carità. Non aveva la voce di

ad ammazzare suo padre. Non sembrava arrabbiata, altrimenti le

televisione. Era lì… Io non guardavo e quella continuava

quello che è. E non le salvi il collo

Borghi ¶ Stava camminando come non gli era mai capitato

epoca della principessa?» ¶ «Quale? Non so…» ¶ «Mi hanno raccontato

arrivato l’ingegnere. Io non li ho conosciuti, ma

che cosa si diceva?» ¶ «Non lo so, guardi. Io

e sto ancora qui. Non so niente. Però… le

così, dopo tanti anni». ¶ «Non è colpa mia, io

assassina? Ma come fa?» ¶ «Non è ancora detto che

assassina, bisogna provarlo». ¶ «Ma non scherzi, avvocato. L’hanno

sorso. ¶ «Ma si sieda, non beva in piedi». ¶ «Invece

mezzo…» ¶ «Un momento, io non l’ho vista arrivare

un film in televisione». ¶ «Non capisco. La signora Resnati

figlia del barone e non mette dentro la testa

corsa subito qui… Lei non sa come strillava». ¶ «Sì

me sembrava strano che non mettesse dentro la testa

Io quella ragazza lì non l’ho capita». La

fuori ma da fuori non vedono me, così io

davanti. Gonnellino, che forse non era neanche di seta

suo padre. Dopo che non lo vedeva da vent

posta. Io la storia non la so, ma so

Figuriamoci, quella i ricchi non li conosce proprio, povera

capito che la figlia non è sua. E quindi

dice che la ragazza non ha mai saputo della

barone era convinto che non lo sapesse neppure il

qui lo nego, avvocato. Non voglio storie, io non

Non voglio storie, io non faccio pettegolezzi, neh? Le

sanno tutti, ma io non voglio entrarci. Eh, avvocato

risaputi da tutti. Io non so niente e non

non so niente e non ho detto niente, per

sorella, a Como. «No, non ora. Ci sono indagini

sono indagini in corso, non dipende da noi». ¶ «Ma

vengo. Mi dica dove». ¶ «Non vuole che venga io

avrebbe riconosciuta anche se non fosse stata così puntuale

stata così puntuale da non consentirgli un dubbio. Soprabitino

spalle. «Guardi che io non so niente» disse subito

smorfietta, e ripeté: «Io non so niente». ¶ «Certo. Ma

Questa è una conversazione, non un interrogatorio. Lei è

lui. Forse, di certo non si sa. Credo che

per averle sentite, ma non mi interessavano. Lei mi

Lei era una che non sapeva fare niente ma

a letto con me? Non ero mica scema, caro

sarebbe stato, l’americana non era una bellezza, ma

ho già dette a…» ¶ «Non importa, vada avanti». ¶ Non

Non importa, vada avanti». ¶ Non era brutta, probabilmente a

dell’ingegner Scotti». ¶ «Quindi non è certo che la

sua figlia, la Gilla… non rossi, ma ramati. La

Quale, la sua? Lui non voleva neppure sentirne parlare

nobile che aveva, io non la capisco… Quando andavamo

quella ha cambiato cognome?» ¶ «Non lo so» mentì Gilardi

suo padre era offeso. Non l’ha mai guardata

ha mai detto perché non la vedeva da quando

quando era piccola? Perché non l’aveva mai cercata

era il padre? Perché non l’ha fatto sua

fatto sua figlia?» ¶ «Forse non sapeva che fosse tornato

con la testa. «Bene, non è un problema. Qui

lo sanno tutti, ma non ne parlano. Preferisco dirglielo

capisce meglio. Tra noi non c’è mai stato

ha sempre finto di non saperlo, di non averlo

di non saperlo, di non averlo capito. Io non

non averlo capito. Io non gliel’ho mai confidato

ochetta s’era innamorata. Non sa quante gliene ho

gliene ho dette, ma non c’è stato niente

ha detto perché?» ¶ «Sì, non ci crederà mai…» ¶ «Mio

crederà mai…» ¶ «Mio padre non lo vedo da quando

in America, vive là, non so più niente di

avere un cognome diverso? Non voglio pettegolezzi, mi sembra

Floris, sembra inventato. Però non lo dire in televisione

altra a Palermo. Gilla non ha mosso un muscolo

qualche intervento in tv, non di gran conto, ma

messo in piedi Toni… non so come sia finita

aveva dovuto cambiare casa. Non credo che quel lavoro

alcune trasmissioni, ma ormai non la chiamava più nessuno

riuscita a starle vicino…» ¶ «Non si faccia inutili problemi

E dov’era andata?» ¶ «Non lo so. Io sono

storia, sei sicura di non inventartela?» ¶ «Cosa c’è

nove anni, la casa non c’era più, mio

risposata e io che non volevo stare in casa

vita, io in collegio non sono stata male». ¶ «E

America. E da allora non l’ho più rivisto

Quanto hai pianto?» ¶ «No, non ho mai pianto. Mi

controllare i miei sentimenti, non sapevo piangere. Non ho

sentimenti, non sapevo piangere. Non ho mai pianto». ¶ «Accidenti

che gli somiglio, ma non è vero: lui era

parte». ¶ «C’è stato?» ¶ «Non ancora, ho appuntamento domani

padre è stato ammazzato. Non da lei, no. Non

Non da lei, no. Non ci posso credere». Strinse

Come a dire che non ha messo dentro neppure

la propria figlia che non vede da oltre vent

mentre vi aspettavano, suppongo. Non ci credo neppure se

è cattivo odore, ma non abbiamo aperto neppure le

tragedia così ben orchestrata, non ci sarebbe riuscito neppure

è il primo mistero, non c’era polvere da

un lembo della gonna. Non è provato ma neppure

è escluso. Infatti io non sono qui per capire

anche la casa, se non c’è testamento». ¶ Gilardi

fianco al portone: forse non ci ha fatto caso

mi sfugge, mi dispiace. Non sono persuaso». ¶ «Non tiriamola

dispiace. Non sono persuaso». ¶ «Non tiriamola tanto in lungo

testamento?» ¶ «Gliel’ho detto, non che si sappia». ¶ «Allora

sarà condannata, alla nipote. Non certo a questa Giuseppina

signora. Persino in banca non ha quasi niente di

niente di suo… Forse non meritava una soluzione così

inusuale. Sistemeremo anche questo, non voglio che Gilla sia

quel cielo che probabilmente non vedeva. ¶ Carolina si era

come se la bimba non ci fosse, come se

ci fosse, come se non sentisse che la stava

ha ammazzato. Ridotta così non potrà difendersi. Verrà condannata

cosa vuol fare?» ¶ «Ancora non lo so. Ma di

innocenza, io la troverò. Non per lei, che forse

per lei, che forse non lo saprà mai. Per

come riuscirà a dimostrarlo?» ¶ «Non lo so. Ma è

Guarda…» ¶ «Io queste trasmissioni non me le ricordo» disse

la disperazione della bambina. Non riconosce più sua madre

i bambini, e lei non aveva mai imparato a

ha ammazzato suo padre?» ¶ «Non è provato». ¶ «Accidenti, hanno

vediamo stasera a cena, non fare tardi!» ¶ Erano già

schiocco sulla guancia. «Io non ti ammazzo, papà». ¶ «Be

direi proprio di sì. Non lo vedeva da quando

ignorato per anni, ucciderlo? Non senti anche tu che

amore, la carriera. Io non sono così sicura che

sicura che Gilla Floris non avesse un movente: aveva

aveva appuntamento alle undici, non gli avesse inviato a

e il nome, che non riuscì a leggere. ¶ «Deve

ufficio era piccolo, forse non proporzionato al ruolo, perché

a guardare qualcosa che non avrebbe dovuto. ¶ «Sì, il

nostra sede milanese. Brava? Non lo so, suppongo di

è rimasto attaccato…» ¶ «Insomma, non le piace». ¶ «E a

Io avrei ammazzato lui, non suo padre». ¶ «Parlava dei

diceva. Poi era riservatissima». ¶ «Non diceva niente di suo

credevo che fosse morto. Non ne parlava quasi mai

aveva un altro cognome, non si chiamava Floris…» ¶ «Le

di sua madre, e non era il suo. Lo

Credo davvero che Gilla non sapesse neppure che era

Floris… Già, ma tu non l’hai conosciuta. Ciao

Forse il nostro caffè non le piace». ¶ «Non è

caffè non le piace». ¶ «Non è questo, sono appena

un campanello che Gilardi non aveva notato, sulla porta

in bocca, vestite così… Non imparano niente. Ecco, questo

a una donna che non parla, che non muove

che non parla, che non muove un muscolo, ed

il proprio padre, che non vedeva da anni. Ho

forza della natura. Qui non si parlava d’altro

Mi fermo qui, poi non ho saputo più niente

cose… Mi dispiace, ma non saprei davvero come aiutarla

saprei davvero come aiutarla, non la conoscevo. Credo di

davvero colpevole come dicono?» ¶ «Non so risponderle, mi dispiace

i fatti finora emersi, non sarà facile. Ci provo

partecipato a un concorso non troppo pubblicizzato della Rai

altre che avevamo visto. Non particolarmente elegante. Non si

visto. Non particolarmente elegante. Non si era presentata mostrando

e scrisse: ‘Amore…’ ¶ E non era per Paola. ¶ Mentre

mezzanotte e quarantacinque minuti. Non lo sorprese quindi il

li tiene, avvocato?» ¶ «Traduci». ¶ «Non si è accorto di

stare lì… Ma che, non lo sapeva?» ¶ «No! E

aspirando: quel profumo almeno non era cambiato. «Allora?» ¶ «Lì

giochi pure in giardino, non si riconosce. Tutta la

quale, nessun cambiamento, per non strambularlo, povero lui… Ma

le appoggiò nell’acquaio. «Non ci poteva pensare prima

pensiamo domani, buonanotte Liciuzza. Non ti preoccupare». ¶ «Non mi

Liciuzza. Non ti preoccupare». ¶ «Non mi preoccupo, no. Io

mi preoccupo, no. Io non mi preoccupo, se resto

e scrisse: ‘Amore…’ ¶ E non era per Paola. ¶ Uno

studio e Max Gilardi non aveva sentito la presentazione

visita di cortesia, ma non si vedevano da più

sulle tempie, sorriso smagliante. Non molto alto, ma ben

a sorridere. «No, purtroppo non è una visita soltanto

Gilla era una conduttrice, non è mai stata una

stata una diva, soprattutto non ne aveva il carattere

La Rai in questo non fa sconti: se esci

La chiamavano proprio quando non riuscivano a trovare nessun

altro. Io da Roma non potevo fare niente, e

niente, e comunque lei non avrebbe voluto. I nostri

Dal giorno della tragedia non parla, non muove un

della tragedia non parla, non muove un muscolo, non

non muove un muscolo, non mangia. Credo che la

Floris. Noi crediamo che non sia stata lei a

anche i particolari che non sono emersi e che

sono emersi e che non conosco, mi sembra di

capito che la procura non abbia dubbi, in proposito

padre? Che ragioni aveva? Non lo vedeva da oltre

oltre vent’anni». ¶ «Perché?» ¶ «Non sapeva dove fosse, me

per l’America e non l’avevano più rivisto

va e lo ammazza… Non pensi anche tu che

Sì, ma se io non andavo via non sarebbe

io non andavo via non sarebbe successo niente». ¶ «Lo

se ero lì mamma non sarebbe andata dal nonno

domanda. ¶ «Volevo dire… Mamma non si sarebbe trovata lì

di questo nonno? Tu non l’hai mai conosciuto

Perché era sparito e non si era fatto più

Max Gilardi rifletté che non avrebbe mai consentito a

Diresti che tuo padre non è buono perché non

non è buono perché non è sposato con la

porta in vacanza… Insomma, non vive con mamma…» Fece

Per mamma, sì! Darei non so che cosa per

Lei che recitava, cantava… Non ci posso credere che

abbia ammazzato il nonno. Non posso…» e scoppiò a

che brutta storia». ¶ «Ma non è stata la mamma

fronte a una situazione non piacevole che per lei

uscite proprio ora…» ¶ «Grazie, non importa». ¶ «Chi sono?» gli

oltre Gilla?» ¶ «La storia non è sicura. Comunque questa

avere circa venticinque anni, non sa che tuo zio

dell’interessata, la madre». ¶ «Non ti si può lasciar

emozione profonda che Olga non riusciva a nascondere. ¶ In

Gilla, e lo aprì. «Non riesco a metterci le

e ordinata: ‘Amore mio, non posso vivere senza te

giuro… per sempre…’ ¶ «No, non ci riesco, accidenti». Olga

petto di Gilardi, ma non riuscì a piangere. «Non

non riuscì a piangere. «Non posso pensare che in

dormito: «È tardi?» ¶ «No, non sono ancora le otto

sedici e trenta, prima non poteva». ¶ «Poi da lì

che ti ci vuole, non abbiamo impegni». ¶ «E tu

sei un uomo paziente?» ¶ «Non sempre e non per

paziente?» ¶ «Non sempre e non per tutti. Farò un

gli sembrò sorprendente perché non si aspettava la gonna

Le dirò che io non ho l’età per

in un mondo che non conosco, in mezzo a

e le ubbidiscono. Io non sarò mai uno di

avevo bisogno di lei. Non ami mai due volte

avvalermi della facoltà di non rispondere?» Tornò a essere

abbiamo voluto perché Alice non rimanesse sola. Paola è

convivenza. Ma il punto non è questo, come vedi

Il punto è lei. Non voglio che soffra, non

Non voglio che soffra, non lo merita. Se ho

sbagliato io. Per questo non so risponderti. Per questo

so risponderti. Per questo non so che cosa succederà

Va bene, ho capito. Non mi aspettavo il miracolo

Gliela facciamo fare, se non è sul menu». ¶ «Già

sguardo frettoloso a Gilardi. ¶ «Non è tuo marito e

è tuo marito e non vi sposerete. Tuttavia una

La donna finse di non aver sentito, probabilmente allo

dei tarocchi che Olga non conosceva. «È brutta?» ¶ «Non

non conosceva. «È brutta?» ¶ «Non tanto, significa che la

che vita!» disse Olga. ¶ «Non sta per niente male

a casa il cervello… Non è difficile da dire

donne sono esenti?» ¶ «No, non è questo. Ma voi

volte inconciliabili. Ridendo di non trovarsi d’accordo. ¶ E

Mi è piaciuto, invece. Non ho mai fatto queste

mai fatto queste cose… Non ho mai visto le

visto le giostre, io non ho mai giocato». ¶ «Non

non ho mai giocato». ¶ «Non eri mai stata sugli

mai stata sugli autoscontro? Non ci posso credere… E

Dillo ancora». ¶ «Che cosa?» ¶ «Non mi hai mai chiamato

hai mai chiamato amore…» ¶ «Non ne ho l’abitudine

ultima notte insieme, ma non glielo avrebbe ricordato. «Grazie

era commissario a Trissera. Non lo vedeva dal processo

sì. Anche tu. Novità?» ¶ «Non di quel genere» rispose

bocca aperta, come se non fosse abituata a parlare

in macchina?» ¶ «Ma no, non era neanche qui. Più

avevo pensato io. Ma non stavamo guardando perché eravamo

Poi perdo il filo, non si capisce più niente

storia della macchina, magari non serve a niente, ma

ripartita?» ¶ Scosse la testa. «Non me lo ricordo, stavo

qua a chiederci, ma non sapevamo niente». ¶ Gilardi si

è schizzata qua davanti… non lo so. Ma se

retta a quella lì, non tira sera. Che cosa

Dov’era la macchina?» ¶ «Non fare lo scemo, bello

fare lo scemo, bello: non con me» ribatté la

era una Mini nera». ¶ «Non le fanno le Mini

adesso fai finta che non c’eri e che

Che fai finta che non c’eri. Ho detto

ma io la macchina non l’ho vista» rispose

di mezzo pure noi. Non te la chiudi mai

e sembravano convinti. ¶ «Ma non le dia retta» gli

per farle capire che non sarebbe potuta sfuggire alla

la figlia, vestita modestamente. Non credo che le sarebbe

Comunque è sempre meglio non trascurare niente. Se non

non trascurare niente. Se non hai riscontri seri, sono

da un’emozione che non si aspettava. ¶ «Davvero vuoi

zia Bea! Questa bimba non so… La nonna e

e questa è Gilla». ¶ «Non toccarle». ¶ «No, certo…» Si

quelli sono due Segantini, non cose da poco. Sarà

un’intimità che ormai non interessava più nessuno. ¶ «Quello

piangere, come di sicuro non le capitava spesso nella

erano da quella parte, non qui davanti». ¶ «Tu stai

verso un padre che non vedeva da vent’anni

Dopo vent’anni? No, non ci credo! Avrò mai

Avrò mai queste risposte?» ¶ «Non lo so. Forse Gilla

lo so. Forse Gilla non potrà darcele, ma noi

sottintesi, che Gilardi naturalmente non raccolse. ¶ «La ringrazio. Le

assegneranno un avvocato che non le costerà nulla. Lei

di una presenza inopportuna, non adatta all’ambiente. «Sei

magistrato titolare dell’indagine?» ¶ «Non di sicuro, ma quasi

contento. Andrò a parlargli». ¶ «Non ora, è in Spagna

era staccata dalla famiglia, non vedeva suo padre da

intelligente… e io che non mi sono accorta di

ci hanno detto di non toccare niente». ¶ «Con i

arrotolati? Quindi pensava di non dover tornare a dormire

L’armadio è vuoto, non c’è più niente

due stanze vuote. Noi non siamo più entrati neanche

era tra di noi. Non doveva succedere…» ¶ Gilardi si

i materassi, sapeva che non sarebbe tornata a dormire

Per fargli prendere aria?» ¶ «Non si arrotolano così». ¶ «Allora

una certa distanza, quindi non in una colluttazione, che

Gilla, in quella stanza, non fosse sola con suo

tradito Elena. Costanza. E non contava il fatto che

durate pochi mesi, e non i sette anni di

di Paola. Perché Paola? ¶ Non ho mai avuto cinquantasei

mia età. Paola… perché non riusciva a sentirsi colpevole

E perché Olga? Olga non sarebbe mai stata sua

di questo era certo, non aveva mai amato, volendole

suoi sentimenti, sapeva che non era amore, che non

non era amore, che non era mai stato amore

che sto provando ora non l’ho provato mai

Ma le dirò che non posso mentire. Le dirò

di te, peccato che non posso raccontare quello che

contenta. Certo, per voi non sarà facile… Comunque, scusi

sarà facile… Comunque, scusi, non volevo…» Era commosso. Non

non volevo…» Era commosso. Non voleva giudicare la situazione

polizia, avendo capito di non voler fare l’eterno

moglie, come credono alcuni, non c’entra: era una

dell’amore, so che non voglio perderti». Le prese

era già stato Gilardi: non la solita ‘camera doppia

dove mangiare un toast, non abbiamo molto tempo. Devo

dico una cosa. Io non ti tradirò mai, perché