Catena Fiorello, Picciridda, 2006

lì!» ¶ «Nonna, andiamo, che Nora ci aspetta.» ¶ Cercavo di

a parlare d’altro. ¶ «Nora, Nora, che fretta ha

parlare d’altro. ¶ «Nora, Nora, che fretta ha Nora

Nora, che fretta ha Nora? Chi cosa putissi fari

padre chi lo sente?» ¶ Nora ¶ La porta di casa

ai suoi credo inespugnabili. ¶ Nora era già seduta sulla

la gente che di Nora sapeva poco, lei era

due donne e mezza. Nora, intanto, dal terrazzo ci

stanotte non dormi.» ¶ E Nora, più discreta che mai

considerazione. Ma a parte Nora, Donna Peppina e poche

era un fresco piacevolissimo. Nora in penombra stava ricamando

Torino. Gli occhi di Nora si illuminavano quando elencava

erano altre persone. Mentre Nora continuava a tenere lo

avevo chiesto mentre osservavo Nora ricamare. Con quella strana

Continuava il cicaleccio tra Nora e la nonna, amiche

Peppina, la madre di Nora. Anzi, parlavano di «Donna

prima di andare via, Nora ci aveva rivelato una

malinconia. Dopo aver salutato Nora eravamo rientrate in casa

che ci aveva dato Nora non prometteva niente di

andai al mare con Nora e una sua amica

nel caso mancato di Nora). Un ragazzo che si

offerti non solo da Nora e dalla nonna, lei

il mare, così come Nora da sola guardava il

profumato. E non appena Nora mi chiamò per rientrare

sua misura. ¶ Per fortuna Nora ed Emilia mi distrassero

ho trovati pochi. E Nora ed Emilia sono state

più delle volte era Nora ad accompagnarmi in quell

ascoltare le chiacchiere di Nora, o di qualche conoscente

quella mattina, avevo accompagnato Nora al mercato. Gli ambulanti

con l’aiuto di Nora. Ancora qualche giorno e

fu deciso che fosse Nora a farsi carico di

di cui avevamo bisogno. Nora non tralasciò di riferire

lei. ¶ «Sono venuta con Nora, un’amica di mia

bidelle più cattive – come Nora, Emilia e altre infelici

storta come quella di Nora, aveva diritto a vedere

Michele, Donna Peppina senza Nora, Emilia e sua madre

tenne ad informarci che Nora aveva preferito rimanere a

passa a trovarla, che Nora sta facendo dei capolavori

addormentarmi pensai proprio a Nora. Doveva essere un altro

moto di rabbia feroce; Nora era sparita da giorni

la misteriosa malattia di Nora, che l’aveva ridotta

aveva solo informata che Nora era finita in ospedale

o poi tornerò la Nora di sempre. E recito

dentro il male di Nora, e non era semplice

regola. ¶ «Sei stata da Nora? Come sta, povera figghia

mi hai detto che Nora ha sofferto tanto?» Lo

voci che girano su Nora. Sai quante persone hanno

passai in rassegna tutto. Nora, l’ospedale, Donna Peppina

a casa, tanto… Di Nora chiese notizie con molta

fine anche per te, Nora. ¶ I tuoi erano ancora

trovarti qualche volta, dolce Nora, ma tu parlavi sempre

Peppina, che soffrivi per Nora. ¶ Il dolore indotto è

di Rita o di Nora, per avere la certezza

sabbia quando seppi che Nora si era aggravata ulteriormente

guarire al più presto Nora? ¶ E allora pensavo, sempre

magari. Io ti aspetto. ¶ Nora ¶ Non avevo più visto

Non avevo più visto Nora dal giorno in cui

interiore. Aveva necessità, povera Nora, di ricevere dei baci

zia Franca, Carmelina, Peppina, Nora ed Emilia. E a

morire? ¶ Il treno di Nora ¶ Il treno era partito

treno aveva incontrato te, Nora. E non aveva avuto

quasi arrabbiato con te, Nora. Per colpa di un

eri pazza davvero, cara Nora, e io ero l

tuo nome. Disse solo «Nora, a figghia…», e poi

tenacia la tua ombra, Nora, sicura di trovarla da

mancanza di Rita e Nora. ¶ L’ardita novità che

divieti della nonna. ¶ Rita, Nora, chissà come si sta

shock della morte di Nora, e se il marito

mai la dolcezza di Nora e l’affetto per