Giovanni Battista Casti, Gli animali parlanti, 1802

non più del decor nè dell'onore, ¶ (Titol che

suole, ¶ Poichè il guardo ne teme e la presenza

apertamente e si presenta, ¶ Nè la censura pubblica paventa

non in terren straniero, ¶ Nè in ogni suol dee

sovran di comandar padrone, ¶ Nè de' commandi suoi rende

di libertà (Dio ce ne scampi!) ¶ Convien per ogni

saper devi interdire: ¶ Cioè nè scritti mai, nè libri

Cioè nè scritti mai, nè libri ammettere, ¶ Se non

la cosa è così, nè più nè meno. ¶ E

è così, nè più nè meno. ¶ E forza ognor

Sol quarant'otto gli ne fosser date. ¶ Nè qui

gli ne fosser date. ¶ Nè qui di rammentar fa

Tutte i ribelli sol ne avran le colpe. ¶ Qui

o chiede, o spera. ¶ Nè dal sacrificar ministro o

abbella e indora; ¶ Sol ne' sudditi è il vizio

ognor su vaghe asserzioni, ¶ Nè ti spiegar e non

suo minister la saviezza, ¶ Nè in dispute e in

politici e i congressi ¶ Nè procurar nè mai promuover

i congressi ¶ Nè procurar nè mai promuover denno ¶ Che

Non ignora il Barbon, nè si confonde: ¶ Quel disonor

arcani rispettiam de' ministeri, ¶ Nè farne mica pretendiam la

noi per restar soggetti; ¶ Nè sappiam qual de' due

Parla, e non por ne' detti tuoi tant'arte

abbiano a far poco nè molto; ¶ Sicchè il Barbon

disse all'altro Can: Nè delle corti, ¶ Nè della

Can: Nè delle corti, ¶ Nè della offesa autorità sovrana

pace esser non può, nè dee. ¶ Così dicendo, rimbruschissi

gran mister palese, ¶ Che nè lingua svelò, nè orecchio

Che nè lingua svelò, nè orecchio intese. ¶ In qualunque

tempesta e del tremoto. ¶ Nè qui del volgo riferir

barbare ed informi ¶ Non ne spacciò religion chimerica ¶ Per

di quanto credi arcisicuro, ¶ Nè mai chi fra i

di culto esterno; ¶ E ne' critici casi avean costume

v'eran fra lor ne' tempi antichi, ¶ Che agli

ciascun particolar sistema ¶ Fassi, nè alcun degli adottati ammette

pascolo arrogato ¶ Eransi ancor, nè in tutto quel contorno

però l'europee) ¶ Non ne ritroverem forse veruna ¶ Che

Più buon non è nè giusto il giusto e

Sì negli antichi che ne' nostri tempi, ¶ Libertinaggio e

universal ruina, ¶ O esser ne debba il mondo inter

nei cavi fori, e ne rimbomba ¶ Del Gran Cucù

ricade a ogni momento ¶ Ne' dubbi suoi, nel solito

piede, ¶ Poscia sen gia, nè gli parea vi fosse

Fermo mostrar si dee ne' grandi affari; ¶ Nè famoso

dee ne' grandi affari; ¶ Nè famoso in politica si

in politica si rese, ¶ Nè fra i negoziator mai

Con acconci preambuli disporre, ¶ Nè vuol la cosa bruscamente

che or sei negoziator, nè vo' ¶ Supporti altri principj

Non mica per virtù, nè per giustizia, ¶ E che

frega, ovver si sdraia, ¶ Ne soffoca e ne infrange

sdraia, ¶ Ne soffoca e ne infrange le migliaia. ¶ Questo

e scission produsse; ¶ Onde ne' gruppi lor, ne' lor

Onde ne' gruppi lor, ne' lor consigli ¶ Sempre per

erbe, semenze e spiche ¶ Ne' regj magazzini e ne

Ne' regj magazzini e ne' granai, ¶ E il mel

la ragion, lo scopo; ¶ Nè avran per vantaggioso alcun

ancor non sembra instrutto, ¶ Nè da tai lezion raccoglie

Onde avvenia che quei nè se difendere ¶ Potean sovente

se difendere ¶ Potean sovente, nè il nemico offendere. ¶ Vero

quelle bestioline scampa, ¶ Che ne stritola e schiaccia a

a un tratto sol ne ingoia. ¶ Che dei deboli

appende un campanello, ¶ E ne fa sua delizia e

placidi studi, innocue cure, ¶ Nè di bronzo guerrier goda

guerrier goda allo squillo, ¶ Nè sia strumento dell'altrui

si può da chi nè dritto, ¶ Nè legge, nè

da chi nè dritto, ¶ Nè legge, nè ragion rispetta

nè dritto, ¶ Nè legge, nè ragion rispetta, e a

giovi alli vantaggi sui? ¶ Nè arresta la rapace violenza

La coda soprattutto ella ne loda, ¶ Che in materia

araldici esclusivi, ¶ Registrato verrà ne' regj archivi. ¶ Onde per

sue; ¶ Perchè essi quattro ne han, gli augelli due

Più pulita non sian nè più odorosa. ¶ Che se

Util dall'opra lor, nè più ella è buona

vuol mai capir che ne' governi ¶ L'interesse di

nel suo petron; raro ne uscia, ¶ Nè a profane

petron; raro ne uscia, ¶ Nè a profane adunanze intervenia

di loro, ¶ E apertamente ne intaccò il decoro. ¶ E

Ivi nacquero e crebbero; nè degno ¶ Era d'aver

Orso e la Scimia; ¶ Nè altrove mai si vide

quadriglia ammessi ¶ Pretesero, e ne fero un serio affare

color le zampe pronte, ¶ Nè in cadenza mai trovansi

non può celarsi tutta; ¶ Nè a divinarlo uopo era

un altro predicea: ¶ Se ne vedran delle più belle

richiesto il Pavon che ne pensasse, ¶ Cose diss'ei

Ministro però che se ne accorse, ¶ Girò d'attorno

stragi aborre e danna, ¶ Nè del governo i falli

soverchierie non istan bene, ¶ Nè insolentire in casa altrui

sfratto. ¶ Che se alcun ne' confini entrar vorrà ¶ Spettanti

alleanze intorbidisce e snerva. ¶ Nè le cose ivan più

di male in peggio, ¶ Nè tratto ancor se n

avvilisce e ogni vigor ne ammorza. ¶ Sol fra tutti

Lionin, ciascun ben sallo: ¶ Nè mai di codardia peccò

sudditi consiste ¶ Regio poter, nè re senz'essi esiste

pace e il ben ne veggia, ¶ Ma tolga il

grand'onor che cerca, ¶ Nè pace ed esistenza in

rubelli alla ragione; ¶ E ne' sudditi suoi se non

talenti, e fausti auspici ¶ Ne trasse pel quadrupede dominio

E i furbi sol ne trassero profitto. ¶ E l

Poichè sappiam ch'ella ne avea qualcuno): ¶ Così per

Tenne per certo, e ne giurò vendetta; ¶ Dal che

talor prende lo sferico; ¶ Nè di là forse in

Asino uscì, ma che ne uscisse è un fatto

anni alle regine ancora, ¶ Nè grado, nè potenza età

regine ancora, ¶ Nè grado, nè potenza età rispetta; ¶ E

più e sul meno, ¶ Nè stanno a esaminar tanto

a riferir ciò che ne avviene. ¶ Lascia a me

Tema divenne, e se ne fer gran risa, ¶ E

Anime innamorate, a voi ne appello. ¶ Calmata, intenerita a

d'animai specie novelle, ¶ Ne' tempi anterior non esistenti

il nome ver se ne ignorava allora. ¶ Onde, per

coll'Ippelafo a sollazzarse, ¶ Nè da colei volendo esser

calcoli parrebbe; ¶ So ben, nè mai scrittor in dubbio

sembianza accoppia; ¶ Legittimo animal, nè mostruosa ¶ Ei dir si

Ei dir si dee, nè sconvenevol cosa. ¶ I parti

il brutto ¶ Sempre scoprir, nè mai mostrarlo tutto? ¶ Parea

Voglie, e non altro; nè potersi alfine ¶ Impedir d

della virtù sì austero, ¶ Nè s'esigea che casta

in vista: ¶ Che usa ne' gabinetti, anche a' dì

mal sicuro esteriore aspetto, ¶ Nè il guardo filosofico profonda

suo governa i regni, ¶ Nè ostacol trova a ciò

n'ebbe ¶ Ed inquieto ne divenne e tristo; ¶ Ma

triumbestial governo: ¶ Così spartir ne' due triumvirati ¶ Cesar, Crasso

fece; ¶ Mezzi non trascurò nè diligenza: ¶ Ma il principin

secondo re degli animali ¶ Nè concubina ebb'egli mai

concubina ebb'egli mai, nè moglie; ¶ Nè lo fornì

egli mai, nè moglie; ¶ Nè lo fornì di sua

E un Lion genitor ne sia, convengo; ¶ Ma che

che il nostro Lion ne fosse il padre, ¶ Esser

Qual chi parlar vorria nè parlar puote. ¶ Alfin, spingendo

gode impunemente, e regna? ¶ Nè regna sol (oh tormentosa

obbrobrio! oh profanata reggia? ¶ Nè il Can di tanta

de serpenti, ¶ E soccorsi ne avrai grandi e possenti

s'avventa; ¶ Quei se ne avvider, nè fur lenti

Quei se ne avvider, nè fur lenti mica ¶ A

non s'erano mai, nè mai veduti. ¶ Nè in

mai, nè mai veduti. ¶ Nè in massa, in ordinanza

fieri ¶ Coi rettiloquadrupedi avversari, ¶ Nè le battaglie lor strane

seguace: uccidi o muori. ¶ Nè della Patria amor, nè

Nè della Patria amor, nè ben di stato, ¶ Nè

nè ben di stato, ¶ Nè contro ingiusta invasion difesa

o vincitori o vinti? ¶ Nè per altra ragion sparger

fusse ¶ Che Egitto involge ne' misteri sui ¶ Quanto il

non prese, ¶ Ma se ne stette imparzial, tranquillo, ¶ E

labbra, altro nel core, ¶ Nè al fatto mai corrispondeva

Più non conobber limiti, nè freno; ¶ Fra gli altri

il germe di ragion ne svelle e sterpe? ¶ E

e mangia e bee, nè bada ad altro. ¶ A

Pindo abiti i poggi, ¶ Nè di Cirra passeggi i

avea fin d'allor ne' perspicaci ¶ Accorgimenti suoi ben

a farne alta vendetta. ¶ Nè in lui s'era

non ti resi; ¶ Poichè nè me splendor fallace abbaglia

me splendor fallace abbaglia, ¶ Nè alla turba volgar vil

sbalzò la sorte ria, ¶ Nè in me puoi doppia

puoi doppia intenzion temere, ¶ Nè sospetta esser può l

e alla mia sorte, ¶ Nè il nobil tratto obblierò

Da te ragion non ne chiegg'io; ma poi

notizia certa. ¶ E rapporto ne fece alla Reggente, ¶ Che

bandisca violenza e orgoglio, ¶ Nè sui sudditi aggravi il

avean per ogni intorno. ¶ Nè concertato ancor pian di

ancor pian di congiura, ¶ Nè viste avean premeditate e

Can dominò nell'assemblea. ¶ Nè in fretta allor potendo

è che il Can ne' ligi animi altrui ¶ Tutti

inconseguenze e tante ¶ Che ne' governi accadono del mondo

era il primo esempio, nè il secondo. ¶ Primier levossi

ora a questo, ¶ E ne contraffacea la voce, il

il real drappello ¶ E ne fero un orribile macello

che più non vivono ne incolpa; ¶ Che tal vantaggio

officiose bestie; e complimento ¶ Ne fero all'Asin che

può partirsi in due, ¶ Nè in certi casi e

panegirico, ¶ E le geste ne scrissero e la vita

debbe ¶ Ostaggi consegnar, che ne avverrebbe? ¶ La Volpe allor

quel che si vuol ne avvenga; ¶ Se l'altrui

lo getta, e altro ne prende; ¶ Logri e guasti

rigetta, e nuovi adopra, ¶ Nè s'arresta finch'ei

Vi posi il cul, nè leverollo mai. ¶ Ma proseguia

Per la perfidia vil, nè sa che dire; ¶ Pressata

e furba ¶ Del mestier ne' compensi e dell'impiego

frodi e per inganni? ¶ Nè dunque sai che fe

si conserva ¶ A chi nè a te nè al

chi nè a te nè al Gran Cucù l

trarne di periglio e ne soccorra. ¶ Tutta al Can

ogni animal sicario ¶ Divien, nè sa il perchè: di

e cinque e sei ne schiaccia, ¶ Come uova il

per un che pere ne avrem mille, ¶ Tu i

il lagno tacito, impotente; ¶ Nè sol soffoga di ragion

propension forse all'eccesso. ¶ Nè v'è di che

e note renderle volea; ¶ Nè dal fatuo bestiuol mai

dicean, non aver dritto; ¶ Nè cal se delle vittime

maligno delator l'insidia. ¶ Nè cal se iniqua oppression

lo nomar Re Boja. ¶ Nè della pungentissima censura ¶ S

S'avvide il principin, nè se ne offese; ¶ Poichè

il principin, nè se ne offese; ¶ Poichè imbecille lo

un morto re se ne surroga un altro, ¶ Nè

ne surroga un altro, ¶ Nè il male è alla

vario ¶ Era il romor, nè convenian del come; ¶ E

conforto: ¶ Poichè un sovran nè morto dee, nè vivo

sovran nè morto dee, nè vivo, ¶ Di quanto uopo

strida non s'udir, nè querimonia, ¶ Nè tristezza si

s'udir, nè querimonia, ¶ Nè tristezza si vide in

grandi e sì mirabili ne regi. ¶ Or questa qualità

scaltro, ¶ Che giammai non ne prende uno per l

fatti spandono gran luce, ¶ Nè al ver son mai

al ver son mai, nè alla giustizia estranei: ¶ Sì

dolce e qualitadi istesse. ¶ Nè riflettean, ciocchè a rifletter

iniquo atto credasi permesso? ¶ Nè v'è diritto o

non è mai scarsa; ¶ Nè raro è l'Ajo

real deposito riceva, ¶ E ne formi il costume e

imprese e il core. ¶ Nè più grave e gelosa

ajo, ¶ Rarissim'era; ma ne' dì presenti ¶ Tu ne

ne' dì presenti ¶ Tu ne trovi in ogni angolo

ab alto ¶ Non pensasser nè oprassero i sovrani, ¶ Come

son per tant'oltraggio ¶ Nè regine quadrupedi, nè umane

oltraggio ¶ Nè regine quadrupedi, nè umane! ¶ E so che

regina avean l'accesso: ¶ Nè decenza ella mai, nè

Nè decenza ella mai, nè mai decoro ¶ Scordò in

o in pubblico consesso; ¶ Nè mai, quantunque attenta ognor

Teseo s'imbrogliarebbe assai, ¶ Nè forse forse n'uscirebbe

specie di materia prima. ¶ Nè nome gli san dar

perchè so chi siete, ¶ Nè della confidenza abuserete. ¶ È

sempre all'abitudin note; ¶ Nè l'Asin può communicare

furor di comparire autore, ¶ Nè si credea potesse un

sì bell'idea, ¶ Se nè legger nè scrivere sapea

idea, ¶ Se nè legger nè scrivere sapea? ¶ Sicchè alla

e di real Zampiero; ¶ Nè certo lumi a te

lumi a te mancan, nè ingegno; ¶ Esercizio ti manca

avventa. ¶ L'Asino incoccia, nè dal colpo scampa; ¶ Sorride

ritorno il mondo tema; ¶ Nè, come avvenne in quei

Necessaria non sia punto nè poco; ¶ Valersi e profittar

verde, azzurro e giallo; ¶ Ne osservaron le zampe e

è raro. ¶ Ma quantunque ne corse, e allora e

noi, ¶ Nessun l'avea nè vista mai nè tocca

avea nè vista mai nè tocca: ¶ Pur credevasi allor

Deserta e la Felice; ¶ Nè trovar si potè mai

beffe d'aria derisoria, ¶ Nè sa nulla d'istorici

inculca e la dieta. ¶ Nè potendo impedir colla sua

Orso eletto ¶ Ad erudir ne' moti e nella danza

siccome il regnante animaletto ¶ Nè legger sa, nè scrivere

animaletto ¶ Nè legger sa, nè scrivere, munillo ¶ La Reggente

ascoltar l'orecchie stende, ¶ Nè moto alcun, nè alcun

stende, ¶ Nè moto alcun, nè alcun susurro intende. ¶ Strana

affar non ebbe conseguenza, ¶ Nè bisogno vi fu di

eseguisci i miei comandi, ¶ Nè d'altro t'impacciar

fe' da lui partenza. ¶ Nè cabala, amoretto o affar

amoretto o affar piccino, ¶ Nè intrigo poi, nè gelosia

piccino, ¶ Nè intrigo poi, nè gelosia, nè impegno, ¶ Nè

intrigo poi, nè gelosia, nè impegno, ¶ Nè pueril vi

nè gelosia, nè impegno, ¶ Nè pueril vi fu, nè

Nè pueril vi fu, nè femminino ¶ Pettegolezzo in tutto

l'altrui delicato onor ne soffra, ¶ Purchè pascolo alcun

sul momento ¶ Facealo entrar, nè ricevea più alcuno. ¶ E

e importanti, ¶ Ei sol ne regalò ducento-dodici; ¶ Pertanto

S'appropriasse il Can, nè fra le varie ¶ Accuse

Secondo lui, dar può, nè il trova ingiusto. ¶ Perciò

puote i dritti sui, ¶ Nè può esister mai dritto

al fondo ¶ La faccia ne scompose o l'acqua

tintura esterna, ¶ Il Sorcio ne' volumi entra e s

dal che ¶ L'uso ne venne poi del Tabourè

Sgarbi alla Zebra, e ne mostrò disprezzo; ¶ E spesso

e si dan morsi; ¶ Nè alcun nei lor contrasti

eran molli, ¶ Lo spruzzo ne spandean sui circostanti, ¶ Che

re l'ha detto, ¶ Nè puote essere un re

plebei calmò il tumulto; ¶ Nè lasciò il leso Leccazampa

Caro Scimmiotto, io non ne posso più. ¶ E quei

le dame ¶ Dalla sala ne udian di fame figli

Bertuccione il desinar precede, ¶ Nè l'affare è di

e il capo abbassa. ¶ Nè dei celesti cortigian la

n'esce, e uscir ne dee. ¶ Chiunque grandi esempi

fu messo a morte. ¶ Nè più di fatto tal

bestie cortigiane ¶ Non sapesser nè leggere, nè scrivere ¶ (Purchè

Non sapesser nè leggere, nè scrivere ¶ (Purchè il Castoro

parlo. ¶ Tu grande ognor, nè mai di gloria sazio

gli rendi e servi; ¶ Ne' vortici di cabala e

composti di diversa pasta; ¶ Nè poco fia se provenir

non avido e rapace, ¶ Nè si credè solo padron

sì trivial mercatanzia, ¶ Che nè fatica costa nè danaro

Che nè fatica costa nè danaro, ¶ Par che più

sen potrebbe dire; ¶ Che nè la vita sua nè

nè la vita sua nè del suo regno ¶ Io

se com'ei se ne rendesser degni, ¶ Oh come

bontà, ma quando poi ne nasca ¶ Il mal, per

e de' talenti sui, ¶ Nè avea bisogno de' precetti

i cortigiani ¶ Parlarne udendo, ne parlar sovente, ¶ E parea

Rese i sudditi ognor; nè mai guerriero ¶ Strepito, nè

nè mai guerriero ¶ Strepito, nè famosi avvenimenti, ¶ Nè splendide

Strepito, nè famosi avvenimenti, ¶ Nè splendide vantò funeste glorie

funeste glorie; ¶ Perciò poco ne parlano le storie. ¶ Forse

allor nessun l'avea ¶ Nè da vicin nè da

avea ¶ Nè da vicin nè da lontan veduto: ¶ Ma

core, ¶ E di già ne facea la sua delizia

pietra, ¶ Una donna bellissima ne feo, ¶ Onde spirar si

sovrano; ¶ Il capo or ne descrive, ed or la

lui, tutto è portento; ¶ Nè si stancava mai di

resto poi secrezione impura. ¶ Nè s'intendea qual magico

vi studiò fin ora, ¶ Nè il gran problema ha

son e il guiderdon ne avrai. ¶ A te pertanto

animo e il cor ne conosceva a fondo, ¶ E

fare il suo negozio, ¶ Nè l'adulazion lasciava in

di nobiltà confuse idee, ¶ Nè della lor genealogia l

mille, a dire assai. ¶ Nè mai potè l'araldica

discese ¶ Ad atto vil, nè mai (raro prodigio) ¶ Di

la difesa il pubblico ne assunse. ¶ Lodar gli esterni

d'Italia, d'Alemagna ¶ Ne' gravi riti; e attorno

eccellente ¶ Hotti a propor, nè creder già, ti prego

che non nasca erba ne' campi; ¶ Prenci e sovrani

presidente ¶ Voleasi, e chi ne avesse i requisiti, ¶ Trovar

sicuro, ¶ Fa il colpo, nè mai sbaglia, anche all

salti. ¶ Dilicato non è, nè scrupoloso: ¶ La data fede

principe e da' moti ¶ Ne interpretasse i sentimenti ignoti

ferocia al tradimento aggiunge. ¶ Nè sol vigile attenta osservatrice

deluse le speranze loro; ¶ Nè comprendean lo strano cangiamento

E acciò suprema ispezion ne avesse, ¶ Il Caracal gran

era pubblico e solenne; ¶ Nè so perchè secreto oggi

Bibliotecari sorci ancora adesso ¶ Ne godono il pacifico possesso

possesso. ¶ Questi son fatti, nè cercar fa d'uopo

pro de' loro amanti. ¶ Nè s'accordavan mai grazie

mai non ha pensier nè idee; ¶ E la stessa

sonno talor, sogna politica, ¶ Ne' suoi progetti ognor fermo

ognor fermo e costante; ¶ Nè cura già biasmo impotente

Al passar del Lion ne' dì di gala. ¶ O

suo cor malgrado suo ne sente. ¶ Fu per l

si presta colla bocca; ¶ Nè alcun sovran, per quanto

a ciò che vedo, ¶ Nè mi diverto a far

giunga ¶ L'ottavo dì; nè la distanza è lunga

Ma verrà un dì, nè tarderà a venire, ¶ Che

lasciarmi abbacinar non soglio, ¶ Nè sedur, nè avvilir, ciò

non soglio, ¶ Nè sedur, nè avvilir, ciò ch'è

monarchia al dispotismo tende; ¶ Nè forse esiste autorità reale

qualche idea, se istrutto, ¶ Nè di talenti nudo è

mi sento e roco, ¶ Nè in grado più di

ornato a sua maniera; ¶ Nè spettacol più bello e

Divenut'era bestia coronata. ¶ Nè fur di Delfo il

tripode o di Delo, ¶ Nè il Palladio e la

la quercia di Dodona, ¶ Nè il sacro Ancile che

Gatto, e disse, ¶ Che nè tumulto alcun, nè impertinenza

Che nè tumulto alcun, nè impertinenza, ¶ In tempo della

In tempo della funzion, nè risse ¶ Turbata avean la

interesse esser non può nè generale nè lungamente durevole

non può nè generale nè lungamente durevole. E nel

poco dopo che se ne sono perduti di vista

caricate, le quali facilmente ne rilevino l'espressione, il

sembrato che utile riuscir ne potrebbe l'esecuzione e

a tutti è nota, ¶ Nè dell'animalesca alcuno ha

i monarchi prediletti; ¶ Ei ne dirige opre, pensieri e

pensier profondi e nuovi, ¶ Nè sanno dove diavolo li

pronto obbedisce e tace; ¶ Nè contradir, nè replicar presume

e tace; ¶ Nè contradir, nè replicar presume; ¶ È legge

occupar quell'alto posto: ¶ Nè dubbio avean che in

dir che re dispoto; ¶ Nè regnar da dispoto impunemente

ed aver distinto luogo; ¶ Nè osando d'affettare il

re fra se dicea, nè aveva torto ¶ A forza

la forza in mano; ¶ Nè per altra ragione a

un sol si serva, ¶ Nè il supremo potere usurpin

Can non opra mai nè parla a caso. ¶ Onde

pria liberi e sciolti; ¶ Nè comprend'io qual trista

meglio assai di non ne aver del tutto. ¶ Che

poter suo fur fatte. ¶ Nè sol re non vogliam

dissi il perchè; ¶ Ma nè tampoco re vuolsi elettivo

più che altro assai; ¶ Nè timor ci rattenga immaginario

Risponder, contradirgli avrian potuto, ¶ Nè di quel petulante avrian

sempre han per duce, ¶ Nè mai la forza degli

generosa indole lor seduce: ¶ Nè avvilirebber mai l'animo

della vita al paro. ¶ Nè ignoravan però, che se

Di canale in canal, nè dal condotto ¶ Goccia trapela

porti altrui sul dorso; ¶ Nè piè, nè muso avea

sul dorso; ¶ Nè piè, nè muso avea, nè testa

piè, nè muso avea, nè testa adorna ¶ D'unghie

di buffon la parte; ¶ Nè so chi meglio compia

i più saputi: ¶ Tu ne' grandi sarai pubblici imbrogli

è politica e natura. ¶ Nè essendo inoltre gli animai

Poichè il comun, che ne' giudizi sui ¶ Sol dall

onor a lui conteso ¶ Ne avria, se un re

Elefante, ¶ Perorò pel Lion; nè in ciò l'incolpo

vo' svelarve; ¶ Non me ne fate autor, io non

esaminaste omai. ¶ Un sol ne resta, ma di tutti

sì gagliardo, ¶ Che sostener ne possa il solo sguardo

nulla evvi a dire, ¶ Nè alcuno esser potea di

Se non fosse così, ne seguirebbe, ¶ Che le assemblee

non altro mai più ne fe' tant'alto. ¶ Non

state all'erta. ¶ Tre ne stramazza a terra e

a terra e due ne schiaccia, ¶ Ne getta una

e due ne schiaccia, ¶ Ne getta una lontan dugento

vocaboli e di stile; ¶ Nè lice a chicchessia senza

esso incombe, ¶ Egregi ei ne darà: d'aquile altere

come figli, ¶ Invitandogli ognor ne' gravi affari ¶ A giovarci

conformi alle tue viste; ¶ Nè far che il dubbio

E il Barbon soggiungea: nè aver potrei ¶ Anch'io

che frivolezze e inezie? ¶ Nè rimorso dal sen l

l'alma vi strappa, ¶ Nè fulmine, nè demone vi

vi strappa, ¶ Nè fulmine, nè demone vi chiappa? ¶ Ma

esempio e la presenza ¶ Ne' suoi guerrier l'entusiasmo

tuo, possenti e grandi: ¶ Nè l'unico sarà Lion

trenta miglia ancor lungi ne resta, ¶ Sempre marciar si

porti onta e vergogna, ¶ Nè d'appressarti ov'è

meglio, a ch'io ne penso: ¶ Ma vedeasi, e

che farne applicazion volesse. ¶ Nè l'arbitrario solo, instabil

abuso ¶ Che gli uomini ne fero, al sommo venne

senso a piacer fissar ne puote ¶ Altier despota o

tuo raro ti mostri. ¶ Nè di private atrocità favello

catarro, ¶ Lo stato inter ne risentia le scosse; ¶ Ma

famiglia esiste? esiste tutto. ¶ Nè tu, benchè auree in

e fitte zeppe ¶ Tosto ne fur del suo quartier

desio verace, ¶ Non avea nè pensier nè cura omessa

Non avea nè pensier nè cura omessa ¶ Per rendere

alla terra, ¶ Ch'ella ne geme, e le ne

ne geme, e le ne piange il core, ¶ E

i mali perciò che ne avverranno ¶ Tutti imputarsi ad

non è mai lagno nè sfogo, ¶ E al senso

con rigore, ¶ Quante potè, ne fe' arrestar le copie

ciascun pel comun bene ¶ Ne' sui prefissi limiti ritiene

tempi nostri, ¶ Io me ne appello ai tribunali vostri

non te confonderan giammai; ¶ Nè d'uopo è dir

avanti agl'insultati altari! ¶ Nè ancor ti scuoti onnipotenza

finge? ¶ Onde il furor ne' popoli accalora, ¶ E a

qualunque idea che se ne forma. ¶ Fe' ancor la

dire, ¶ Io non saprei, nè di saper mi curo

per le lor querele, ¶ Nè appartenenti a noi nè

Nè appartenenti a noi nè a noi pur note

molte ¶ Giovin non più, nè a guerreggiar gagliarde; ¶ Onde

in sostanza non è nè l'un nè l

è nè l'un nè l'altro. ¶ Non già

famosi avvien li renda; ¶ Nè onorevol magnanimo mestiero ¶ Degno

per divertire il Principino. ¶ Nè l'imbecille sovranel capisce

in libreria quel sire: ¶ Nè il re, nè i

sire: ¶ Nè il re, nè i cortigian v'apparver

eroe bestiuolin spiegò vigore, ¶ Nè con alma più forte

Per l'esecuzion se ne comanda; ¶ Di tutto la

e ciò che vuol ne avvenga; ¶ Se ambiziosa bestia

esclusi, ¶ Che non sol ne provaro interno sdegno, ¶ Ma

nemico. ¶ Allor la Gazza ne' giornali sui ¶ Il nobil

Statolder della lor repubblica; ¶ Nè là volle apparir qual

non spiegar real rappresentanza; ¶ Nè alcun col titol di

di sovran l'annunzia, ¶ Nè altezza mai, nè maestà

annunzia, ¶ Nè altezza mai, nè maestà pronunzia. ¶ Ma siccome

a lui s'accorderebbe, ¶ Nè alcun nomato Orang-Utangh

cenno ¶ Stan pronti ognor, nè abbandonar lo denno. ¶ Anzi

gran testa, ¶ Altri dicean nè v'è fra noi

lui s'accese, ¶ Che ne parevan divenute amanti, ¶ Nè

ne parevan divenute amanti, ¶ Nè fra lor per gran

carne e cute, ora ne' nuovi ¶ Orang-Utanghi altro

naso apparirà la punta. ¶ Nè in volto allor l

d'un volto uman ne ha fatto un grifo

Esser tutti color distribuiti ¶ Ne' più esposti dovean siti

Orang-Utang, che se ne avvide, un segno ¶ Fece

Non segna il ben, nè al mal s'oppon

E l'esecrazion sparger ne' cuori ¶ Di tante atrocità

Lionina ¶ L'Orang-Utang; nè da quel tempo in

folto stuolo elesse, ¶ E ne fe' sua particolar brigata

rendeansi i duci stessi. ¶ Nè fu solo funesta agl

ajuto ai quadrupedi alleati, ¶ Nè moltitudin mai sì varia

tanta ¶ Il Moluccano ciurmator ne incanta. ¶ Ma qui convien

feroci animi insani ¶ Non ne han per li frequenti

di tutti quei contorni, ¶ Nè penuria soffrir potean, nè

Nè penuria soffrir potean, nè fame; ¶ Ma che stretto

tutto. ¶ E dar dovrassi (nè andrà molto in lunga

voglio e non voglio, ¶ Nè del volere o non

precipitoso in così dire, ¶ Nè v'è chi opporgli

d'ogni età raccolti, ¶ Nè tutti atti alla guerra

no, non v'è, nè voce umana ¶ I vari

sostenne l'urto assalitore; ¶ Nè questi o quei deciso

Che l'avversaria se ne avvide appena, ¶ E colla

che troppo tardi arriva, ¶ Nè altro a far gli

tu mi fai strapazzo, ¶ Ne farà l'Elefante alta

grosso amico, ¶ Oh qual ne proverà crudel dolore! ¶ Ma

Agilità con gagliardia compensa; ¶ Nè schermo lascia all'inimico

vantaggio; ¶ Non bada ei, nè s'arresta in fin

Elefante avvisto; ¶ Ma se ne avvide ben allor che

È sbrigato l'affar: ne fa polpette. ¶ Perciò il

real del principino ucciso. ¶ Nè ad arida materia combustibile

E tutte a lei ne attribuì le colpe. ¶ Contro

e a stenti ¶ Ricondusser ne' regj appartamenti. ¶ L'afflitta

tutto il suo buono, ¶ Nè mai di Corte appreso

con lugubre gemito uniforme ¶ Ne compiangea la dolorosa sorte

del diletto, unico figlio, ¶ Nè tant'uopo ebbi mai

moltitudine il credea, ¶ Che nè pensar, nè ragionar solea

credea, ¶ Che nè pensar, nè ragionar solea. ¶ Finchè colei

non più aver moto nè voce; ¶ E sul furor

di saette lo rituffa; ¶ Nè a fin sì giusto

ambasciadori, ¶ E legalmente rogito ne fero; ¶ Poi l'asperser

dicea simile è affatto; ¶ Nè dubbio v'è che

grande assai ¶ Che se ne avesse all'epoca d

Avviso alla regina allor ne dette. ¶ Colei, col sacro

madre omai non più, nè moglie, ¶ Al cadaver piangendo

in un orecchio; ¶ Non ne udite anche voi la

scolar, qual il maestro: ¶ Nè alcun capito avria se

Cervette ¶ Moristi, o Lioncin, nè più del sole ¶ L

balli, ¶ E la prova ne fe' poche ore prima

Le attrici instrusse e ne corresse i falli; ¶ Ed

e passion sol dallo, ¶ Nè premio è alla virtù

premio è alla virtù, nè pena al fallo. ¶ Pur

quei, qualunque la ragion ne sia, ¶ Da un tempo

ch'ei non avria ¶ Nè in Corte alcuna carica

Corte alcuna carica accettato, ¶ Nè alcun impiego pubblico di

non gemito, non pianto, ¶ Nè di pietà, nè di

pianto, ¶ Nè di pietà, nè di ragion la voce

di ragion la voce, ¶ Nè senso alcun d'umanità

ella non s'ingeria ne' fatti altrui, ¶ Che a

tutto all'Ibi se ne dette il vanto, ¶ Che

e il mal raddoppi. ¶ Nè men duro, men critico

duce agli ordin sordo, ¶ Nè i primi capi eran

se s'occupa sol, nè oltre s'impaccia, ¶ Il