Pino Cacucci, Nahui, 2005

appoggio dei generali Álvaro Obregón e Plutarco Elías Calles

Caudillo del Sur, Álvaro Obregón che conduceva una campagna

il campo al generale Obregón che diventava così presidente

era avvicinato ad Álvaro Obregón, deciso a sfruttare l

vita allo stesso presidente Obregón, ucciso a revolverate da

come il generale Álvaro Obregón, una volta eliminato Carranza

di collisione con Álvaro Obregón, l’ex combattente dei

che le truppe di Obregón lo arrestarono, lo sottoposero

il contrordine dal generale Obregón in persona e il

all’ufficio del presidente Obregón, si alzava e si

frollare come selvaggina. ¶ Álvaro Obregón si alzò in piedi

ridda di pensieri contrastanti. ¶ Obregón si toccò la manica

il volto sorridente di Obregón, che aveva pronunciato quella

pettorina. ¶ “Mi perdoni,” disse Obregón, scuotendo la testa, “so

il proprio orgoglio. ¶ Álvaro Obregón rimase in silenzio. Apprezzava

la decisione presa da Obregón già la sera antecedente

a quel porco di Obregón abbassandomi a chiedergli di

intanto il presidente Álvaro Obregón cadeva sotto le pallottole

Cristeros. Era il 17 luglio, Obregón si era ricandidato violando

destino: l’assassino di Obregón era appena uscito dalla

la Gatita Blanca, e Obregón, a sua volta, aveva

fosse messicano. ¶ Il generale Obregón ammirava María Conesa, che

gattina candida e delicata. Obregón andava sempre a trovarla

Carranza, d’accordo con Obregón, affidò le indagini a

su “consiglio” di Álvaro Obregón che, divenuto presidente, si

suo secondo mandato – Álvaro Obregón: i classici due piccioni