Guido Da Verona, L'amore che torna, 1908

saprei anche mentirvi bene. ¶ - Oh... davvero? ¶ - Forse ne dubitate

voi ed in lui? ¶ - Oh Dio, è ben difficile

un giorno di noia... ¶ - Oh, no! - risposi ridendo. - La

tempo del suo fiore, (oh, declinare d'una splendida

trovava «séyant comme tout!» ¶ - «Oh, mais les hommes, mon

via! ¶ - Non vi comprendo. ¶ - Oh, insomma, la nuova, l

in una grande passione, (oh quanto grande!) non solo

il letargo della bisarcavola». Oh, quante infrenabili tossi! quanti

perchè non dirmi nulla? ¶ - Oh, Dio, queste sciocchezze si

abbandonata per causa vostra. ¶ - Oh!... ¶ - Ve l'ho premesso

di vederla troppo soffrire. ¶ - Oh!... ma dunque le donne

vetrata per dirmi ambiguamente: ¶ - Oh, signor conte! Non la

crederlo, se non era? ¶ - Oh, Dio, si raccontano tante

così piena di sospetti! ¶ - Oh, non lo dire! Tu

ora dovremo lasciarci momentaneamente... Oh, non ti spaventare! un

volta, quand'eravamo lontani. ¶ - Oh sì, come una volta

vidi entrare Fabio Capuano. ¶ - Oh, buon giorno! Stavi uscendo

seriamente. ¶ - Cosa dicono, infine? ¶ - Oh, Dio, te lo puoi

pietà? ¶ - Le voglio bene. ¶ - Oh... tu!... - fece, con una

di quanto mi dici. ¶ - Oh, questo poi!... - esclamò raddrizzandosi

questo non è vero. ¶ - Oh, Dio!... ne vuoi la

trattasse d'un mistero. ¶ - Oh, non importa... - rispose con

vita potrebbe mai compensare. ¶ Oh, l'ultima sera in

lungo tempo. Rivedere Mathias!... Oh, certo, anch'ella vi

giudice una impeccabile arringa. ¶ - Oh, Elena! - egli balbettò, contorcendosi

correre, per salvarlo ancora... ¶ Oh, quel viaggio lungo, per

Cecilia Vergine - un venerdì. ¶ Oh, com'era pieno di

signore. Brava, la bella! Oh, la bella!... ¶ Quando fui

Emilia Gonzales; ti ricordi? ¶ - Oh, mi ricordo! È stata

sentimentale e troppo intellettuale. ¶ - Oh, ne aveva molti altri

Come hai dormito? ¶ - Magnificamente. Oh, questi letti antichi!... - egli

è la mia fierezza. ¶ - Oh, Fabio, che strana cosa

ora. ¶ - Ma quando avvenne? ¶ - Oh, fu nei primi tempi

il nome d'Edoarda. Oh, se tu vedessi com

una voglia di ridere... oh sì, di ridere disperatamente

come in un monastero.» Oh, se potessi giungere inattesa

birra. ¶ - E i frati? ¶ - Oh, i frati ne hanno

che nel mio diritto. ¶ - Oh, voi, si capisce! Siete

fare i suoi comodi? ¶ - Oh... voi! Siete una volpe

una smorfia di compiacimento. ¶ - Oh Dio, ne discorron tutti

questo che volete dire? ¶ - Oh, questo, perdoni sa, lo

senza mostrare di adontarmene. ¶ - Oh, Dio, signor conte, sono

capriccio? Siate sincero, veh! ¶ - Oh, certo, prima e dopo

udire i maligni commenti. Oh, mai come in quell

stessa mi pareva mutata. Oh, la primavera di Torre

scuola dell'attrice Grévier. ¶ - Oh, - mi disse, - io conosco

esecutrice della sua volontà. ¶ - Oh, mio caro, so che

Voi parlate di transazioni... Oh, Dio, certo... E chi

di che scuola siete? ¶ - Oh, io non mi sono

alle imprese di varietà... ¶ - Oh, questo non conta! È

parlavano il giorno prima. ¶ - Oh, l'amante!... - egli esclamò

pure non sono indiscreto. ¶ - Oh, figuratevi! Piuttosto non saprei

preferiscono le tempre sane! ¶ - Oh, cosa le donne preferiscono

Sono allegrissimo, ti assicuro! ¶ - Oh, come sei brusco! - ella

dunque. ¶ - No, dillo tu. ¶ - Oh, Dio!... due e cinquanta

bruscamente, dopo una pausa. ¶ - Oh, mia cara... ecco, a

con la tua indifferenza. ¶ - Oh, no! Ci tenevo a

pranzo era in tavola. ¶ - Oh, sentite, Clara, - io feci

ma non lasciarmi sola. ¶ - Oh, che idee!... ¶ - Rimani, ti

Parigi fosse da vendere! ¶ - Oh, voi, caro d'Hermòs

non me ne preoccupo. ¶ - Oh, lo conosco da lungo

riesce a questo prodigio. ¶ - Oh, la cosa non è

v'è maggiormente piaciuta? ¶ - Oh, Dio... nessuna e tutte

si mettono all'incanto? ¶ - Oh, no! vi assicuro di

in un angolo, vicini. ¶ - Oh, finalmente mi riposo! - ella

lo scandalo di Parigi... Oh, voi avete insegnato molto

suoi bellissimi occhi risplendevano. ¶ - Oh, conte, perchè non giocate

le sue spalle nude. ¶ - Oh, credo che non ci

Italia fossero più serii. ¶ - Oh, no affatto! ¶ - Andiamo dunque

noncuranza, aveva esclamato vedendoci: ¶ - Oh, finalmente vi siete lasciato

dissi: ¶ - Allora, questo indirizzo? ¶ - Oh, me ne dimenticavo... 110, Boulevard

nervoso, alzando le spalle. ¶ - Oh, questo poi!... - esclamò con

che non sareste venuto. ¶ - Oh, perchè? ¶ - So che non

altra sera mi perseguitate... ¶ - Oh... che stranezza! Sappiate una

vibrare tutte le corde... ¶ - Oh, l'arpa!... - ella esclamò

ed io l'apersi. ¶ - Oh, ma come siete insolente

ti dico solamente: bada!... ¶ - Oh, e perchè? ¶ - È una

altra cosa. ¶ - E precisamente? ¶ - Oh... inezie! Te lo racconterò

a considerare il brillante. ¶ - Oh, ma sei pazzo! - esclamò

No, riprendilo, non voglio. ¶ - Oh, questo poi!... Lasciami almeno

perchè odio la posa. ¶ - Oh, ti fermo sùbito alla

ti riconosci un vinto. ¶ - Oh, insomma, che c'entro

per darmi del furfante. ¶ - Oh, figurati!... Se mi hai

un viaggio, se vuoi. Oh, comodo, breve, nei treni

come se fossero tue. ¶ - Oh, grazie del pensiero gentile

mi verrai a sentire? ¶ - Oh, Elena, che bizzarrie dici

mia testa quasi bianca. ¶ - Oh, bianca... - ella esclamò, - voi

giungere sino a lei. Oh, mentr'ella saliva, mentr

di una buona sorella. ¶ - Oh, tu non puoi comprendere

arte che vuole così. ¶ - Oh, l'arte! ¶ - Bene, dirò

perchè ti voglio bene. ¶ - Oh, mi vuoi bene!... - disse

farò di me allora? Oh, questo è semplice, tu

tu - sei ancora tu. Oh, non v'è dubbio

sì... ¶ - Ed il giardino? ¶ - Oh, il mio giardino, come

vorresti ritornare laggiù, Elena? ¶ - Oh, quanto lo vorrei!... - Ed

Però le nascondevi sempre. ¶ - Oh, Dio... quell'uomo ha

mi comprendi così male? Oh, se avessi taciuto! ¶ Il

eterna commedia del sentimento. ¶ Oh, l'amore, che dice

ti scriverò: «Domani ritorno.» ¶ - Oh... - ella fece, con un

manderò altro da Roma. ¶ - Oh, perchè hai fatto questo

guardavano al suo lavoro. ¶ - Oh, se tu potessi partire

nella Fontana di Termini. ¶ Oh, viaggio indimenticabile, dovess'io

suo soggiorno a Roma. ¶ - Oh, siete voi? - feci con

parte allorchè si precipita... Oh, commedie della vita... decadenza

i tuoi nuovi padroni? ¶ - Oh, signor conte, ho sempre

E v'erano lettere? ¶ - Oh... dimenticavo! Lettere no: un

avesse voluto ascoltare! ¶ - Cioè? ¶ - Oh!... inutile parlarne. Una volta

ambizioso e rapace Rossengo. ¶ Oh, di quella casa non

cadute sopra una fontana. Oh, averla meco, sotto la

un mistero così grande? ¶ - Oh no... tutt'altro! ¶ - E

arrivato troppo tardi allora. ¶ - Oh, no! Sarei giunto forse

Ebbene, se proprio volete... ¶ - Oh, sì! te ne prego

ami forse un altro? ¶ - Oh, no! Questo no davvero

modo ambiguo. ¶ - E tu? ¶ - Oh, anch'io... ricchissimo! - esclamai

ne hai dette tante! Oh, c'è stato un

hai avuto molti rovesci. ¶ - Oh, Dio... i rovesci che

lire che tu sai. ¶ - Oh, mio buon Guelfo!... - balbettò

sborsare neanche un centesimo. ¶ - Oh, questo non importa! - egli

aggiungervi nulla, come speravo. ¶ - Oh, io, ti ho detto

parlare: Margot de Sèvres. ¶ - Oh certo! Ne ho veduto

condurre una vita mondana. ¶ - Oh, lo conosco! e per

le tue prodezze. ¶ - Quali? ¶ - Oh Dio... tutte! ¶ - E naturalmente

sono mesi che attendo... ¶ - Oh, davvero? ¶ Le presi la

continuate a ridere così! ¶ - Oh, vi conosco. Guelfo! Adesso

pur mi vorrete rispondere. ¶ - Oh, quale mai? ¶ - Una domanda

e venite a propormi, oh, con molta cautela!... d

di venirvi a parlare. ¶ - Oh, il coraggio in questi

senza strapparle i capelli, (oh, gli uomini, quanto sono

poco, allora esclama sorridendo: «Oh! come non sai far

ora?...» Ed ella risponderà: ¶ «Oh, Dio buono... che pazzie

solamente su la gola... Oh, come hai la pelle

passi molto bene ora. ¶ - Oh, non lasciarti illudere dalle

ne abbia con me. ¶ - Oh, oh!... sei un creditore

abbia con me. ¶ - Oh, oh!... sei un creditore molto

osservò tranquillamente. ¶ - In cosa? ¶ - Oh, in molte cose, in

si è definitivamente spezzato. ¶ - Oh, come sei tragico! ¶ - Di

Come puoi affermarlo così? ¶ - Oh, per Bacco! lo si

potremo far colazione insieme. ¶ - Oh, perchè? ¶ - Perchè sono invitato

a meno del precettore! ¶ - Oh, non bisogna toccarti su

tue impressioni affatto arbitrarie. ¶ - Oh, quanto a questo, potevi

malumore, me ne vado. ¶ - Oh... lo dici, ma tanto

che incantamento! che pace!... Oh, amori nella calda estate

ricco! Adesso mi pare... ¶ - Oh, come sei ruvido! Perchè

che dirlo a me. ¶ - Oh, questo poi è naturale

felice... - mormorò, - troppo felice!... - Oh, se la vita potesse

più. ¶ - Su che terreno? ¶ - Oh, su tutti! Ogni terreno

Di lei... di lei!... Oh, Dio santo, che notizia

partire questa sera; puoi? ¶ - Oh, Dio... veramente non mi

pensi, se è lecito? ¶ - Oh, molte cose! Intanto che

uno spasimo di dolore Oh, come ho pianto! E