Vittoria Colonna, [Rime], 1538

concento all'armonia celeste. ¶ Or se colui, che qui

ogni disegno vano, ¶ Mostra or vigor, sfoga or gli

Mostra or vigor, sfoga or gli sdegni e l

i più pregiati gradi; ¶ Or godi in ciel d

il puro raggio intero. ¶ Or c'ha lasciato il

quell'ardente spera. ¶ Ma or che il lume suo

contentò l'altera voglia; ¶ Or gode in ciel la

fe la piaga, ch'or serbo immortale, ¶ Per schermo

calse, ¶ Anzi di ricovrarla or mi par tardo. ¶ SONETTO

mi tolse la pace, or me la rende ¶ Quel

chiara palma ¶ Mi porse, or nella luce altera ed

quanto desio. ¶ SONETTO XXIII. ¶ Or sei pur giunto al

d'onor desire acceso; ¶ Or hai lasciato quel noioso

giammai conteso ¶ Quel ch'or vedi là su nel

primo costume ¶ Lasciar convenne: or più non m'assicuro

chiaro il giorno, ¶ Ch'or tenebroso scorgo ovunque io

i miei martíri. ¶ Veggio or spento il valor, morte

altri il mortal velo, ¶ Or dell'alme lo spirto

i miei pensieri, ¶ Dovrebbe or di fallaci in certi

leggieri; ¶ Chè non sarebber or quei nodi intieri ¶ Che

i giorni amari. ¶ Ma or che vede come io

giunta in perigliosa calma. ¶ Or come avvien che questa

Un tempo io vidi; or di sè il mondo

più non contende, ¶ Ch'or lassù nel celeste suo

sì, che la vostra ¶ Or sento e scorgo fredda

XXXIV. ¶ Prima ne' chiari or negli oscuri panni ¶ Ritiene

quel lume chiaro, ¶ Ch'or vive in cielo, e

S'ella mi fugge or che sperar mi lice

Le vostre vite; ond'or con egual sorte ¶ Sete

può tanto ¶ Due voglie, or quanto a voi natura

Dàlle per lunga guerra or breve pace! ¶ Non vuol

duol mi guida ed or mi spinge ¶ Vago nell

di gioire, ¶ Come all'or che la vide chiara

scarca ¶ Del peso ond'or son sì care alme

Tanto l'immagin false or non dipinge ¶ Amor nella

Tra freni e sproni or mi ritiene, or spinge

sproni or mi ritiene, or spinge. ¶ Con salda fede

salda e pura fede: ¶ Or vive in parte pur

che quanto ei volle, or segue e vole ¶ L

più di quel ch'or più si duole. ¶ Gloria

te son tali, ¶ Ch'or mi si toglie e

desir convinto, ¶ Portami ov'or dal valor proprio spinto

col vasto seno. ¶ Vedete or come allo apparir d

terra al viver mio. ¶ Or quel raggio che 'l

del ben, dal quale or prende ¶ Tal forza 'l

e 'l chiaro segno; ¶ Or contro 'l mar turbato

fra diletti e pene ¶ Or con dolci pensier or

Or con dolci pensier or con amari. ¶ Non fur

sì larghi allor, ch'or tant'avari ¶ Mi sieno

sì chiare. ¶ Quanto pena or mi dà, gioia mi

I dubbi passi, ed or dal ciel m'insegna

per voi sofferto; ¶ Ed or pur lo vedete e

mi nudrir felice amando; ¶ Or mi consuman, misera! cercando

chiare e più profonde; ¶ Or che 'l gran Giovio

voi ¶ Che lo miraste, or pur vivete in forse

XCVI. ¶ Spirti felici, ch'or lieti sedete ¶ Tra l

guidino al ben ch'or voi godete. ¶ Non ch

bel desir morte distempre. ¶ Or gli dà il frutto

io, che maggior danno or provo, or sento ¶ Ho

maggior danno or provo, or sento ¶ Ho dal mio

signor, più conte ¶ Sei or del nostro nome ampio

CX. ¶ Il mio sole or dal ciel più m

onor al vero porto, ¶ Or lassù gode in Dio

luce finita ¶ Vi sprona or tanto, da' superni chiostri

maggior luce ogni desio. ¶ Or che quel sol, che

amare ore. ¶ SONETTO CXVI. ¶ Or veggio che 'l gran

ei beato ¶ So ch'or prega per me l

molt'anni addietro; ¶ Ond'or spinge il desio, ch

gloria saran vuoti; ¶ Ma or in questo periglioso assalto

qui, lui miglior parte or serba. ¶ Per me del

ha in tutto spente. ¶ Or se ciò è in

dal leggiero ¶ Nostro uso or alto or basso era

Nostro uso or alto or basso era portato; ¶ Or

or basso era portato; ¶ Or lo ritrova in cielo

divin sol gloria miete. ¶ Or mi par di vederle

ed Arno; ¶ L'Istro or lo chiama a più

chiaro. ¶ Quel divin, ch'or in sè chiude l

nudria in seno; ond'or piangendo langue ¶ Vòlta al

E, se tanta mercede or non impetro, ¶ Non è

nostro ben; qual ghiaccio or ne ritarda ¶ Che non

cor libero e franco or più non geme ¶ Sotto

ali al gran pensiero, ¶ Or sul mare, or sul

pensiero, ¶ Or sul mare, or sul fiume ed or

or sul fiume ed or sul monte, ¶ Veggio il

fra noi, ¶ E far or uomo or Dio qui

E far or uomo or Dio qui in terra

colore. ¶ Seco ne innesta or la bennata pianta, ¶ Onde

all'ultim'ore; ¶ Sento or per falsa speme, or

or per falsa speme, or per timore ¶ Mancar all

lo spegne il giorno. ¶ Or quando fia che l

chiara in Cristo, ond'or per fede ¶ L'eterna

un fin la conduce ¶ Or nelle stelle ed or

Or nelle stelle ed or nel sole istesso. ¶ SONETTO

sè stesso avaro, ¶ Quant'or è largo a chi

e preme. ¶ Odo ch'or gente intrepida non teme

Fu costretto a cader; or con qual chiave ¶ Era

che due man piagate or sieno scorte ¶ Da ridurne

dagli altri usato. ¶ Onde or per cari figli entro

figliuol di Dio nudriva, ¶ Or com'ei non t

Dio morì in terra; or ne' superni chiostri ¶ L

SONETTO LXXXVII. ¶ Vergine pura, or da' bei raggi ardenti

ardente affetto, ¶ Ch'essendo or l'alma a tanto

Quella stessa bontà chiara or comprende ¶ L'intelletto, ch

Con giusta ira minaccia or del secondo ¶ Diluvio d

e d'amor infiamma or noi. ¶ Quando l'odio

L'amasti in terra: or prega in ciel beato

chiaro onore ¶ Del cielo, or che 'n te stesso

altro porto. ¶ M'avveggio or ben che 'l mondo

Se 'l comun Padre, or del suo cielo avaro

l'alto motor vuol or con puro ¶ Foco le

in me, sì ch'or l'alma non teme

avvolto ¶ Di gravissimo peso, or tace, or geme, ¶ Di

gravissimo peso, or tace, or geme, ¶ Di sè stesso

Abba pater, deh manda or quel favore ¶ Che un

dei rivi suoi, ch'or apre or serra, ¶ La

suoi, ch'or apre or serra, ¶ La chiave il

il mondo infin ad or v'ha offerto ¶ Vi

legami ¶ Scioglier potrebbe ove or si trova involto. ¶ SONETTO

destro sentier lieto spregiasti. ¶ Or godi sotto il giusto

umani ogn'indurato gelo. ¶ Or che rinasce in noi

Di fede in fede or rinnovar si sente: ¶ Onde

fore ¶ Esser dee ogni or al veder mio presente

Oggi la santa sposa or gode or geme ¶ Del

santa sposa or gode or geme ¶ Del principio e

in cento rivi! ¶ Ed or lungo i bei liti

SONETTO CLXXXIV. ¶ Beata speme, or che, mercè d'amore

seme ¶ Nella croce previsa; or per gli effetti ¶ Chi

Tenni gli spirti, ordisca or la mia rima ¶ Sol

suo Federigo. ¶ Anima chiara, or pur larga e spedita

miglior vita. ¶ Beato Federico, or son disciolti ¶ I legami

ben far mi spinse. ¶ Or convien ch'io riguardi

guerra contro gl'infedeli. ¶ Or che pien d'alto

ogni opra vile. ¶ Ond'or Gesù col suo più

non porge noia; ¶ Chè or si rinfresca l'alma

si rinfresca l'alma, or si raccende ¶ E per

onore. ¶ Bembo mio chiaro, or ch'è venuto il

per quel tesoro, ¶ Ch'or questo idolo, or quel

Ch'or questo idolo, or quel con voi comparte

grave d'anni agghiaccio. Or tu ch'avvampi ¶ D

i bei crin d'òr larga mostrava; ¶ Quand'io

del dolor, la gloria or mieta: ¶ Poi che la

v'ha tolta. ¶ Ond'or l'anima bella al

tesor più presto sgombra. ¶ Or tra' beati spirti, i

vil core schiva, ¶ Ch'or prese il volo a

e si raccende, ¶ Splendesse or qui, come su in

l'altero ¶ Guardo, ch'or forse oscura nube offende

gioia e dove piansi or canto, ¶ E l'alma

modeste. ¶ L'alme ch'or san del ciel tutte