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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Dante Alighieri, Divina Commedia, 1321

concordanze di «Or»

nautoretestoannoconcordanza
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cagion di tutta gioia?». ¶ «Or se' tu quel Virgilio
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mi meni là dov' or dicesti, ¶ sì ch'io
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muse, o alto ingegno, or m'aiutate; ¶ o mente
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lui nel cielo udito. ¶ Or movi, e con la
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suo dimando ¶ e disse: - Or ha bisogno il tuo
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tornato nel primo proposto. ¶ Or va, ch'un sol
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ch'io dissi: «Maestro, or mi concedi ¶ ch'i
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vi discernea alcuna cosa. ¶ «Or discendiam qua giù nel
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questi che tu vedi? ¶ Or vo' che sappi, innanzi
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e più non dimandare». ¶ Or incomincian le dolenti note
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note ¶ a farmisi sentire; or son venuto ¶ là dove
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compunto, ¶ dissi: «Maestro mio, or mi dimostra ¶ che gente
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sozzi, ¶ ad ogne conoscenza or li fa bruni. ¶ In
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parole non ci appulcro. ¶ Or puoi, figliuol, veder la
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Maestro mio», diss' io, «or mi dì anche: ¶ questa
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quella che v'offende! ¶ Or vo' che tu mia
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e beata si gode. ¶ Or discendiamo omai a maggior
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buon maestro disse: «Figlio, or vedi ¶ l'anime di
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portando dentro accidïoso fummo: ¶ or ci attristiam ne la
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sol galeoto, ¶ che gridava: «Or se' giunta, anima fella
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furïosa. ¶ Quanti si tegnon or là sù gran regi
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mi sciolse e disse: «Or drizza il nerbo ¶ del
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mia colpa compunto, ¶ dissi: «Or direte dunque a quel
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ch'i' ora spensi. ¶ Or vo' che sappi che
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altra schiera v'intoppa». ¶ Or ci movemmo con la
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disse: ¶ «Questi ti sia or primo, e io secondo
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alcuno? ¶ Uomini fummo, e or siam fatti sterpi: ¶ ben
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ogne rosta. ¶ Quel dinanzi: «Or accorri, accorri, morte!». ¶ E
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de le misere mani, or quindi or quinci ¶ escotendo
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misere mani, or quindi or quinci ¶ escotendo da sé
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petto assai debiti fregi. ¶ Or mi vien dietro, e
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che si chiamò Ida; ¶ or è diserta come cosa
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m'è fitta, e or m'accora, ¶ la cara
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viso ver' me, e «Or aspetta», ¶ disse, «a costor
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armava. ¶ Lo duca disse: «Or convien che si torca
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di state i cani ¶ or col ceffo or col
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cani ¶ or col ceffo or col piè, quando son
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tu in questa fossa? ¶ Or te ne va; e
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e disse a me: «Or sie forte e ardito
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l'unghie merdose, ¶ e or s'accoscia e ora
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e per argento avolterate, ¶ or convien che per voi
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a questo metro: ¶ «Deh, or mi dì: quanto tesoro
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frutto ¶ di tua lezione, or pensa per te stesso
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disfaccia». ¶ Lo duca dunque: «Or dì: de li altri
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Se tu mi 'ntendi, or fa sì che ti
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naso. ¶ Se tu se' or, lettore, a creder lento
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a udir quel ch'or si scocca. ¶ Taccia di
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ma 'n palese nessuna or vi lasciai. ¶ Ravenna sta
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aperse il petto, ¶ dicendo: «Or vedi com' io mi
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maraviglia, oblïando il martiro. ¶ «Or dì a fra Dolcin
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parole sue, ¶ che fuoro: «Or vedi la pena molesta
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cava ¶ dov' io tenea or li occhi sì a
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io dissi al poeta: «Or fu già mai ¶ gente
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l maestro mi disse: «Or pur mira, ¶ che per
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E io: «Maestro mio, or qui m'aspetta, ¶ sì
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che così rampogni altrui?». ¶ «Or tu chi se' che
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di quel ch'ebbe or così la lingua pronta
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è l'arcivescovo Ruggieri: ¶ or ti dirò perché i
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Oh», diss' io lui, «or se' tu ancor morto
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i pesi. ¶ E se' or sotto l'emisperio giunto
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vederti e a udirti. ¶ Or ti piaccia gradir la
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volse da me, fei. ¶ Or che di là dal
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quella foce ha elli or dritta l'ala, ¶ però
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quella, agevole e aperta. ¶ «Or chi sa da qual
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visto mai, el disse: «Or vedi»; ¶ e mostrommi una
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de la grave mora. ¶ Or le bagna la pioggia
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la coscia, ¶ e disse: «Or va tu sù, che
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grida: «I' mi sobbarco!». ¶ Or ti fa lieta, ché
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spalle. ¶ E Sordello anco: «Or avvalliamo omai ¶ tra le
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volgendo ad ora ad or la testa, e 'l
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cammin dispregia». ¶ Ed elli: «Or va; che 'l sol
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organi si stea; ¶ ch'or sì or no s
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stea; ¶ ch'or sì or no s'intendon le
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duca mio, «in accostarsi ¶ or quinci, or quindi al
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in accostarsi ¶ or quinci, or quindi al lato che
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potea trar d'ale, ¶ or dal sinistro e or
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or dal sinistro e or dal destro fianco, ¶ questa
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elli a lei rispondere: «Or aspetta ¶ tanto ch'i
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in oblio?»; ¶ ond' elli: «Or ti conforta; ch'ei
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l'onore è tutto or suo, e mio in
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fiato ¶ di vento, ch'or vien quinci e or
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or vien quinci e or vien quindi, ¶ e muta
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fin che chinato givi. ¶ Or superbite, e via col
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via, Tosco, omai; ch'or mi diletta ¶ troppo di
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van solvendo il nodo». ¶ «Or tu chi se' che
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amai ¶ al quale ha or ciascun disteso l'arco
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io te ne sarò or vera spia. ¶ Esce di
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che Federigo avesse briga; ¶ or può sicuramente indi passarsi
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io, «bene argomenti; ¶ e or discerno perché dal retaggio
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per non perder Lavina; ¶ or m'hai perduta! Io
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si mette al nego. ¶ Or accordiamo a tanto invito
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operazion che merta pene. ¶ Or, perché mai non può
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di sotto ¶ si piange: or vo' che tu de
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amata il fa gioire. ¶ Or ti puote apparer quant
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di biasmo non cape. ¶ Or perché a questa ogn
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fui, del tutto avara; ¶ or, come vedi, qui ne
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lampeggiar di riso dimostrommi?». ¶ Or son io d'una
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vedi». ¶ Ed ei surgendo: «Or puoi la quantitate ¶ comprender
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vista persona, ¶ sì ch'or mi parran corte queste
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cerchia dov' io era. ¶ Or sappi ch'avarizia fu
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suo m'è incontrato». ¶ «Or quando tu cantasti le
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la sua bocca, ch'or per voi risponde. ¶ E
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con nanna. ¶ Deh, frate, or fa che più non
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trista ruina par disposto». ¶ «Or va», diss' el; «che
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e prego ¶ che sia or sanator de le tue
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posse ond' è semente. ¶ Or si spiega, figliuolo, or
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Or si spiega, figliuolo, or si distende ¶ la virtù
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ne le 'mbestiate schegge. ¶ Or sai nostri atti e
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se le tue parole or ver giuraro, ¶ dimmi che
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ver con più persone. ¶ Or se tu hai sì
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turbato un poco disse: «Or vedi, figlio: ¶ tra Bëatrice
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indi ove si serra. ¶ Or perché in circuito tutto
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io mercé vi chiami. ¶ Or convien che Elicona per
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neve testé mossa; ¶ e or parëan da la bianca
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da la bianca tratte, ¶ or da la rossa; e
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fiera dentro vi raggiava, ¶ or con altri, or con
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raggiava, ¶ or con altri, or con altri reggimenti. ¶ Pensa
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vive, ¶ al carro tieni or li occhi, e quel
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vinta da l'onda, or da poggia, or da
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onda, or da poggia, or da orza. ¶ Poscia vidi
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Deus, venerunt gentes', alternando ¶ or tre or quattro dolce
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gentes', alternando ¶ or tre or quattro dolce salmodia, ¶ le
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la pianta ¶ ch'è or due volte dirubata quivi
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non trasmuta, ¶ segnato è or da voi lo mio
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ne puoi», ¶ sorridendo rispuose, «or ti rammenta ¶ come bevesti
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assai mi fu; ma or con amendue ¶ m'è
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a sé piombo nasconde. ¶ Or dirai tu ch'el
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convien ch'igualmente risplenda. ¶ Or, come ai colpi de
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a rimembrar festino; ¶ ma or m'aiuta ciò che
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ancor più volte. ¶ Ma or ti s'attraversa un
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fuoro e son dotate. ¶ Or ti parrà, se tu
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fede era, ¶ vegg' io or chiaro sì, come tu
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ch'i' dovessi posarmi. ¶ Or qui a la question
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a la sua ira. ¶ Or qui t'ammira in
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del suo etterno amore. ¶ Or drizza il viso a
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viso a quel ch'or si ragiona: ¶ questa natura
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corte. ¶ Ma io veggi' or la tua mente ristretta
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fosse umilïato ad incarnarsi. ¶ Or per empierti bene ogne
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che 'l sol vagheggia or da coppa or da
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vagheggia or da coppa or da ciglio. ¶ Io non
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stanchi». ¶ Ond' elli ancora: «Or dì: sarebbe il peggio
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vincesse il proveder divino. ¶ Or quel che t'era
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sole in acqua mera. ¶ Or sappi che là entro
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de l'ordine mondano. ¶ Or ti riman, lettor, sovra
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latino Augustin si provide. ¶ Or se tu l'occhio
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cappe fornisce poco panno. ¶ Or, se le mie parole
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cupe ¶ quel ch'i' or vidi - e ritegna l
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quinta luce è chiuso. ¶ Or apri li occhi a
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in quelle due persone. ¶ Or s'i' non procedesse
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discorre ad ora ad or sùbito foco, ¶ movendo li
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un Lapo Salterello, ¶ qual or saria Cincinnato e Corniglia
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mia madre, ch'è or santa, ¶ s'allevïò di
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quinto di quei ch'or son vivi. ¶ Ma la
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la cittadinanza, ch'è or mista ¶ di Campi, di
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pasture, ¶ fanno di sé or tonda or altra schiera
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di sé or tonda or altra schiera, ¶ sì dentro
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volitando cantavano, e faciensi ¶ or D, or I, or
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e faciensi ¶ or D, or I, or L in
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or D, or I, or L in sue figure
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spade far guerra; ¶ ma or si fa togliendo or
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or si fa togliendo or qui or quivi ¶ lo
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fa togliendo or qui or quivi ¶ lo pan che
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se ei non crede?". ¶ Or tu chi se', che
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l'aguglie mortali», incominciommi, ¶ «or fisamente riguardar si vole
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cibo da qualunque ostello. ¶ Or voglion quinci e quindi
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che fuori emerse; ¶ ma or convien espremer quel che
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usai e che fei. ¶ Or, figliuol mio, non il
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sua perfezion fosser cotanto. ¶ Or sai tu dove e
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mio cantar preciso; ¶ ma or convien che mio seguir
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Iesù Cristo, Dio verace, ¶ or fu sì fatta la
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di giro in giro. ¶ Or mira l'alto proveder
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e se li ascolti. ¶ Or dubbi tu e dubitando
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creatura è di bontate. ¶ Or questi, che da l