Luigi Pulci, Morgante, 1483

ma duolsi sol ch'Orlando non è in corte

fussi partito il conte Orlando, ¶ ché sanza lui di

libero lasciassi, ¶ acciò che Orlando in corte ritornassi; ¶ e

lieto, ¶ se non ch'Orlando suo non v'ha

duol nel suo segreto. ¶ Orlando con Terigi è cavalcato

e valeva un tesoro. ¶ Orlando al padiglion poneva mente

tosto la briglia, ¶ ch'Orlando al padiglion tenea le

la briglia al conte Orlando, ¶ come fedele e servo

vennon balzando. ¶ - Ah, - disse Orlando - come bene hai fatto

presenzia colui morto. - ¶ Allora Orlando prese Durlindana, ¶ ché tempo

ignun che innanzi vada: ¶ Orlando a chi non era

momento fare ¶ al conte Orlando a' suoi occhi davante

qual cosa molto rise Orlando. ¶ Fate venir - gridò - tosto

una lancia e 'nverso Orlando corse, ¶ ma 'l buon

canaglia è questa! - ¶ Rispose Orlando: - Sia quel ch'esser

pianura. ¶ Ma il conte Orlando seguiva la danza: ¶ egli

di sudor si bagna. ¶ Orlando grida: - Saracin villano, ¶ ben

mi serbo ammazzallo. - ¶ Rispose Orlando: - Tu il di' per

manderei la testa. - ¶ Rispose Orlando: - E' fia più bel

fendente al conte desse: ¶ Orlando con lo scudo vuol

due balzava in terra. ¶ Orlando per grand'ira l

mai tanto forte. - ¶ Disse Orlando: - Da poi che tu

mia cortesia: ¶ io sono Orlando, e questo che tu

e per tua mano, Orlando, cristian farmi. ¶ E ringrazio

d'ogni peccato mondo. - ¶ Orlando al fiume sùbito correa

martoro, ¶ così fare egli. Orlando il confortòe, ¶ dicendo: - Io

a luogo e tempo Orlando, ¶ per venir sempre la

dolci canti: ¶ disse a Orlando: - Io ho invidia a

vidi alla partita. - ¶ Diceva Orlando: - Al campo ritorniamo: ¶ questa

Chiarïella, veggendo il conte Orlando, ¶ ch'era più fresca

barone. ¶ Così fussi egli Orlando, quel cristiano ¶ c'ha

arebbe assediati il Soldano. - ¶ Orlando udiva e ridea fra

guastando tutte le ricolte. - ¶ Orlando disse: - Il gigante c

gran tenerezza ¶ corse abbracciare Orlando incontanente, ¶ ch'a dire

signor di Montalbano?» ¶ diceva Orlando. «Tu staresti saldo ¶ s

posto amore ¶ al conte Orlando, tanto gli è piaciuto

in sodo. ¶ Poi prese Orlando un giorno per la

partirassi questa gente matta. - ¶ Orlando non pensava tradimento: ¶ disse

letto se n'andaro. ¶ Orlando alla sua camera n

come lupi o cani. ¶ Orlando a tempo non si

fondo d'una torre. ¶ Orlando era di questo smemorato

brama: ¶ sùbito al conte Orlando se n'andòe ¶ alla

farò per tua difesa. - ¶ Orlando quanto può costei ringrazia

ricordare ¶ quel cavalier ch'Orlando è nominato, ¶ che sue

assai mi sarà grato. - ¶ Orlando rispondea: - Gentil madama, ¶ io

io son colui ch'Orlando il mondo chiama. ¶ Guarda

damigella, udendo ch'era Orlando: ¶ parve che 'l cor

Chiarïella così detto, ¶ lasciava Orlando e vanne al padre

o come il conte Orlando fe' Rondello: ¶ maravigliossi il

che fai tu, rozzone? - ¶ Orlando gittò via la lancia

il fer lïone a Orlando n'andòe ¶ ed una

scritta ¶ che Malagigi a Orlando mandava. ¶ Orlando la pigliò

Malagigi a Orlando mandava. ¶ Orlando la pigliò colla man

pareva strano, ¶ e come Orlando il brieve aveva in

Maravigliato inverso lui venìa. ¶ Orlando a dir gli cominciò

Danese sotto gli cascava. ¶ Orlando molto ne rise e

razza, ¶ che ti paressi Orlando sconosciuto? ¶ Per riparare a

pareva al marchese ed Orlando; ¶ tutta la corte ne

questo mezzo si cacciava Orlando. ¶ Meredïana triema di paura

le mosche gli arrosti! - ¶ Orlando vide il cugino a

tolse Baiardo ed ubbidiva Orlando, ¶ e inverso Montalban va

Carlo si dolfe con Orlando molto ¶ perché l'avea

figliuol d'Amone. ¶ Diceva Orlando: - A mio modo farai

della schiatta di Maganza. ¶ Orlando s'era di corte

dèi la danza, ¶ ch'Orlando non si sa dove

Carlo Man farà impiccarlo». ¶ Orlando appunto a Montalban giugnea

o spirti liberare. ¶ Diceva Orlando: - Io per me son

certi vïandanti son passati: ¶ Orlando drieto mandò lor Terigi

or quel traditore! - ¶ Diceva Orlando: - E' fallerà il pensiero

duolo: ¶ così la fede, Orlando, ti prometto; ¶ io verrò

il brando rade. ¶ Diceva Orlando a Terigi: - Sarrai ¶ sul

ed a Rinaldo corse. ¶ Orlando sopra Vegliantin s'assetta

con ischerno e scorno. ¶ Orlando in questo Astolfo in

paressi tardo; ¶ così faceva Orlando e Ricciardetto: ¶ non è

scuopre il lïone sbarrato; ¶ Orlando il segno ha del

avveduto; ¶ ma poi ch'Orlando e Rinaldo conosce, ¶ fu

che fu tra' Maganzesi Orlando ¶ - Ah, popol traditor! - gridava

uscir fuor della calca. ¶ Orlando è in mezzo di

piazza venuto ¶ col conte Orlando, e sollevato tutto ¶ il

Carlo a casa d'Orlando per paura ¶ s'era

vedeva appetto, ¶ al conte Orlando si dètte prigione. ¶ E

prigione. ¶ E 'l conte Orlando rispose: - Io t'accetto

salvi almen la vita, Orlando. - ¶ Come e' fu preso

ha veduta scoperta. ¶ Diceva Orlando: - Aspetta d'aver Carlo

andorno, ¶ e 'l conte Orlando è in suo luogotenente

avea lo 'mperador nascoso. ¶ Orlando disse: - Fa' che tu

sia segreto. - ¶ Vedi s'Orlando nostro era discreto! ¶ E

chi scacciati. ¶ Rinaldo pure Orlando ritoccava ¶ che si dovessi

ingiurie far volea vendetta. ¶ Orlando rispondea che Carlo aspetta

pien d'assai malizia. ¶ Orlando, ch'era savio a

e rossi, ¶ e disse: - Orlando, quel che detto m

l Campidoglio era occupato. - ¶ Orlando, come savio, alquanto udillo

bella ne venne a Orlando, ¶ e disse come Carlo

ordinorno presto d'impiccarlo. ¶ Orlando, poi che questo fatto

la sua nequizia. - ¶ Diceva Orlando: - E' non è ancora

me fu crudele. - ¶ Partissi Orlando, e, stato un poco

se in qua ritorna Orlando, ¶ e se torna Rinaldo

l'arà abbandonato: ¶ ch'Orlando in questo tempo è

bandiere ¶ del suo nipote Orlando e 'l corridore, ¶ ch

lungo pianto: ¶ qua è Orlando, che già presso il

vita contento. ¶ Gan, come Orlando vide, si pensòe ¶ che

è contraffatto ¶ che pare Orlando e gli altri capitani

cognosce ancor per molti Orlando ¶ o gli altri, perché

in sì fatto travaglio; ¶ Orlando corse coll'altre brigate

la bella ¶ per rivedere Orlando, il suo marito. ¶ Rinaldo

di Monte Albano. ¶ Diceva Orlando: - Presto i paladini ¶ si

il campo sta - ¶ diceva Orlando; e 'l partito si

Erminïone ¶ sentito avea come Orlando venìa, ¶ tutti impiccare e

danno e vergogna; ¶ ch'Orlando vendicar vorrà poi loro

Meredïana disse al conte Orlando: ¶ - Se ti fussi in

te lo inforso. - ¶ Rispose Orlando: - La preghiera è degna

tra le nostre schiere. ¶ Orlando non arìa tanta possanza

tutta la turba pagana. - ¶ Orlando sprona sùbito il destrieri

dispetto, ¶ e 'l conte Orlando, che tornati sono: ¶ altri

o morir dispose certo. ¶ Orlando in mezzo alla sua

Avea Faburro, Ulivieri ed Orlando ¶ morti quel dì migliaia

pena e duolo. - ¶ Diceva Orlando: - Non ne parliàn piùe

molto adatto ¶ del conte Orlando, detto Ruïnatto, ¶ ch'era

fatto far per certo Orlando: ¶ e' vuol pigliar di

e scrisse al conte Orlando: «Tu m'hai tolto

caro ti farò costallo». ¶ Orlando per ventura avea trovato

l suo cugino scrisse. ¶ Orlando molto si maravigliòe, ¶ e

si posono a dormire. ¶ Orlando pone al suo parlar

n'andò presto a Orlando ¶ e la 'mbasciata venne

la 'mbasciata venne raccontando. ¶ Orlando, ch'era e discreto

sta, combatter ti bisogna. - ¶ Orlando disse a Tesoretto: - Andrai

e disse quel che Orlando avea risposto. ¶ Armossi col

però che Carlo molto Orlando amava, ¶ così nel suo

dinanzi levarsi, ¶ e cognosceva Orlando sì possente ¶ che dice

farne la festa, ¶ veggendo Orlando e la sua furia

la sua furia accesa. ¶ Orlando tolse Rondello e Cortana

con Carlo e con Orlando per vedere. ¶ E paladini

n'era lieto, ¶ dicendo: «Orlando so che l'ha

l prenze déssi a Orlando la morte, ¶ Carlo a

vostra dottrina ¶ col conte Orlando e collo 'mperadore: ¶ benché

parole accorte ¶ Carlo ed Orlando sconfortava forte. ¶ Orlando non

ed Orlando sconfortava forte. ¶ Orlando non ascolta ignun che

vedere ¶ s'io son Orlando, e vo' il suo

orazione ¶ d'appiccar con Orlando la battaglia ¶ (vedi che

Ma poi che vide Orlando già in sul piano

dicendo: «Se m'abbatte Orlando, ¶ arà e 'l cavallo

impresa disdetto ¶ che con Orlando non debbi far guerra

debbi far guerra: ¶ abbraccia Orlando quanto può più stretto

nel proposito suo saldo. ¶ Orlando intanto a Rinaldo s

il conte Orlando rimirava; ¶ Orlando non sapea di tale

del regno di Francia. - ¶ Orlando, quando udì queste parole

chiamato, figliuol del Danese. - ¶ Orlando udendol si maravigliava, ¶ ma

intendo mostrarvi i cavagli. - ¶ Orlando disse: - Io ne son

ritrovàgli. - ¶ Vanno a vedere. Orlando ebbe spavento ¶ sùbito come

e così il borgognone. ¶ Orlando, quando Rinaldo suo vede

il suo cognato; ¶ diceva Orlando: - O giusto Iddio divino

qui come un cero. - ¶ Orlando disse: - Morgante, io t

rimenollo a Rinaldo ed Orlando, ¶ e la novella a

E Dodon mille volte Orlando abbraccia; ¶ e intese tutto

la cagione ¶ so perché Orlando è ito alla cittade

la sera al conte Orlando aveva detto: ¶ - Poi ch

poi gli vedrete fuggire. - ¶ Orlando per le risa è

presso alla morte. ¶ Diceva Orlando: - Vedrai bello errore: ¶ che

Vegliantin la sella porre ¶ Orlando, ché 'l destrier suo

giunto. ¶ Dall'altra parte Orlando è comparito, ¶ e 'l

vide tanto crudel guerra. ¶ Orlando nostro sprona Vegliantino: ¶ giunse

fussi al presente qui Orlando, ¶ non mi faresti sì

il guanto. ¶ Ulivier presto Orlando ritrovava ¶ e dicea ciò

e molto piacque a Orlando e Rinaldo. ¶ Venne per

non dava di piatto. ¶ Orlando disse: - Non far più

di lasciar Meredïana - ¶ diceva Orlando - e tornarsi in Soria

giù spiana, ¶ e disse: - Orlando, questa era tra via

ne' patti non era. ¶ Orlando disse: - Il battaglio giù

ragion, sente alfin doglia. ¶ Orlando con Rinaldo ed Ulivieri

un ladron di strada; ¶ Orlando è seco e Dodon

scrivea ¶ che ne veniva Orlando e 'l suo fratello

fatto il tinore, ¶ dicendo: - Orlando non sarà qui in

se non v'è Orlando tanto forte, ¶ e' v

paese, per saper d'Orlando ¶ novelle; e perché poco

mondo o 'l conte Orlando, - ¶ disse il pagano - o

minacciando: ¶ - Non son Rinaldo, Orlando o Ulivieri, ¶ ma il

il suo core, ¶ cioè Orlando; ond'io n'ho

l'ha consentito. - ¶ Rispose Orlando: - Se 'l tuo dir

un suo giannetto. ¶ Rinaldo Orlando chiamava e Dodone ¶ ed

e contava ogni effetto. ¶ Orlando orecchio alle parole pone

Ritornerotti a veder con Orlando, ¶ e 'l mio figliuolo

ti raccomando. - ¶ Di questo Orlando si doleva a morte

più non si badi. ¶ Orlando disse: - E' mi dispiace

ch'ogni altro avanza, ¶ Orlando nostro famoso e possente

Amone ¶ e 'l conte Orlando, e che bisogna aiuto

mille volte domandò d'Orlando. ¶ Dodon gli dice come

al bisogno è dovuto. ¶ Orlando ed Ulivier se come

alba del giorno, ¶ chiamava Orlando e 'l marchese possente

battaglio veniva davante. ¶ Diceva Orlando: - Ecco Morgante nostro, ¶ ed

molto mi fia caro, ¶ Orlando, se tu m'ami

Francia il mio valore. - ¶ Orlando disse: - E' non è

seco quel famoso conte ¶ Orlando, che tremar fa il

e con quel conte Orlando se n'andòe ¶ verso

parole udìe, ¶ molto d'Orlando si maravigliòe, ¶ e non

inteso tal ragionamento, ¶ d'Orlando nostro, degno paladino; ¶ però

la mente: ¶ son come Orlando anch'io vostro parente

veduto il mio famoso Orlando, ¶ benché del suo partir

benedizione. ¶ Se di vedere Orlando è il tuo pensiero

gran voglia di vedere Orlando: ¶ «Quando sarà quel dì

è del nostro conte Orlando; ¶ costui Dodon, figliuol d

tapinando ¶ perché di corte Orlando s'è partito, ¶ né

ritorniamo ove io lasciai Orlando. ¶ Meredïana, la dama gentile

corpo, con almo virile. ¶ Orlando dice: - Io non vesto

quel paese avea mandato Orlando; ¶ rispose: - A Manfredon - molto

la briglia; ¶ se fussi Orlando, quel ch'ha tanta

il guerriere ¶ non temerebbe Orlando in sul destriere. - ¶ Rinaldo

è il roman sanatore ¶ Orlando, e presto il potrete

il monte ¶ dove era Orlando suo, famoso conte. ¶ Come

questo, ed Ulivieri ¶ conobbe Orlando sopra il suo destrieri

Morgante, e 'l conte Orlando è quello ¶ ch'è

gire; ¶ tosto sarem con Orlando alle mani ¶ e con

più belli e maggiori. ¶ Orlando pose orecchio alle parole

anni d'esser con Orlando, ¶ e disse: - Io sono

mostravan nel visaggio. - ¶ Rispose Orlando: - E' non passerà molto

novella a Manfredon rappôrta; ¶ Orlando presto e Morgante n

saracin sermoni. ¶ Non ricognobbe Orlando il suo cugino, ¶ perché

traditor perfetto. - ¶ Il conte Orlando ha seco maraviglia; ¶ poi

le piante, ¶ torna a Orlando ch'al campo aspettava

aspettava. ¶ Rinaldo irato a Orlando dicìa: ¶ - Io ti farò

il gigante ghiottone. - ¶ Rispose Orlando: - Fa' come t'aggrada

bestia legava, ¶ poi verso Orlando in tal modo parlava

per tornarlo a ferire: ¶ Orlando al suo Rondel gira

petto la lancia appiccòe; ¶ Orlando ferì lui similemente, ¶ e

voleva aiutare, ¶ però che Orlando vedea riscaldato, ¶ e cognosceva

Venne a Rinaldo, ed Orlando dicìa: ¶ - Per Dio, baron

a far guerra. - ¶ Rispose Orlando: - Qual cagion si fossi

fu contento il conte Orlando. ¶ E torna con Morgante

campo è di Manfredonio Orlando, ¶ e l'un dell

un messaggiere ¶ al conte Orlando, e in questo modo

e secreto». ¶ Il messaggiero Orlando ritrovava, ¶ che si chiamava

segretamente la lettera dava. ¶ Orlando lesse, e sanza più

appresso, in francioso saluta. ¶ Orlando rispondea cortesemente ¶ quel che

ti fussi, cavalier, disagio. - ¶ Orlando disse: - A tuo modo

senta. ¶ Re Caradoro, quando Orlando vede, ¶ tosto della sua

sedia s'è levato; ¶ Orlando gli volea baciare il

fu in presenzia ¶ d'Orlando, sospirò la damigella. ¶ Orlando

Orlando, sospirò la damigella. ¶ Orlando prese di questo temenzia

bastere' che fussi stato Orlando: ¶ tu disprezzasti una femina

questo venni così sospirando. - ¶ Orlando è corbacchion di campanile

stella. ¶ Rinaldo il conte Orlando rimirava; ¶ Orlando non sapea

maravigliòe; ¶ e 'l conte Orlando per la briglia prese

poi verrai nel padiglione. - ¶ Orlando lascia a Morgante Rondello

Rispose alle parole grate Orlando: ¶ - Preso m'avete col

lei, poi son giocondo. - ¶ Orlando disse: - Noi ci proverremo

mi diciate in cortesia. - ¶ Orlando disse con grati sermoni

al padiglione. ¶ Il conte Orlando udì che Lïonetto ¶ aveva

ho mai veduto ¶ provare Orlando, io lo vedrò pure

io mi sarò abbattuto. - ¶ Orlando sprona il suo cavallo

pur quel che faceva Orlando. ¶ Orlando nella pressa si

quel che faceva Orlando. ¶ Orlando nella pressa si mettea

man sanguinosa la spada. ¶ Orlando il vide e la

il cavallo e 'nverso Orlando abbassa, ¶ e vannosi a

suo signore, ¶ e dice: «Orlando è pur baron perfetto

are' quel colpo fatto Orlando. - ¶ Poi si rivolse a

Poi si rivolse a Orlando dicendo: ¶ - Nota che e

mio destriere il fallo. - ¶ Orlando gli rispose sorridendo: ¶ - E

porto aiutar mi dicesti. ¶ Orlando gli rispose: - Egli è

per fare al conte Orlando dispiacere; ¶ e perché tutti

se può, la morte. ¶ Orlando vide il pagano adirato

fe' cascare, ¶ tanto ch'Orlando si trovò in sul

dirlo al padre antico. ¶ Orlando s'accorgea del saracino

fu dintorno al conte Orlando ¶ con lance e spade

fatto travaglio ¶ il conte Orlando, e in là n

penne. ¶ Era a cavallo Orlando risalito, ¶ e già di

paura l'aveva fuggito. ¶ Orlando forte Rondello spronava, ¶ e

temeva della sua sciagura. ¶ Orlando colla spada l'assaliva

mura ¶ il giovinetto, ch'Orlando il feriva ¶ irato con

come era la guancia. ¶ Orlando disse a Manfredonio: - Io

Morgante presto assettava Rondello; ¶ Orlando verso la dama ne

accorse che Brunoro sia. ¶ Orlando giunse e diègli un

mondo o sarà simigliante. - ¶ Orlando disse con parlare accorto

dall'altra parte fece Orlando. ¶ Poi colle lance insieme

s'appiccorno, ¶ tanto ch'Orlando del colpo si sente

che colei gli porse. ¶ Orlando ferì lei di furia

anzi pur d'oro. ¶ Orlando rise, e guardava Morgante

disse, come e' vide Orlando: ¶ - Dimmi, baron, come andò

come andò la battaglia? - ¶ Orlando gli rispose sogghignando: ¶ - Venne

la sua fama. - ¶ Lasciamo Orlando star col saracino, ¶ e

non v'è più Orlando paladino; ¶ ma sopra tutti

trovato il tuo cugino Orlando. - ¶ E mentre che più

baroni intorno riguardava ¶ ch'Orlando ricordò nel suo partire

scorto ¶ che 'l conte Orlando dovessi esser morto. ¶ Dicea

non piangessin come morto Orlando, ¶ dicendo: - Orlando sta di

come morto Orlando, ¶ dicendo: - Orlando sta di buona voglia

comporto. - ¶ Disse Rinaldo: - Ch'Orlando sia morto: ¶ a questo

Morgante, ch'avea seco Orlando, ¶ e Passamonte ed Alabastro

ed Alabastro, quello ¶ ch'Orlando nel deserto uccise quando

il qual si chiama Orlando di Millone; ¶ e come

gigante la scoglia. - ¶ Rispose Orlando: - S'armadura avessi, ¶ prima

questa istoria, il conte Orlando ¶ fra suo cor disse

abate, quando vide lacrimare ¶ Orlando, e diventar le ciglia

e poi che vide Orlando pur chetare, ¶ ancor più

piace a Gesù benedetto. - ¶ Orlando s'accendea d'affezïone

caro parente, ¶ sappi ch'Orlando tuo t'è qui

il suo fervore. ¶ Diceva Orlando: - Qual grazia o ventura

Dio, - ¶ rispose presto a Orlando l'abate ¶ - che ci

Roma tutti andar vogliamo, Orlando, ¶ ma per molti sentier

dormia in un canto. ¶ Orlando, quando gliel vide provare

tutta pruova, ¶ ed a Orlando il mostrava in effetto

d'essere al berzaglio. - ¶ Orlando a Chiaramonte ha così

sulle porte. - ¶ Il conte Orlando, quando questo intese, ¶ non

si dipartirno Morgante ed Orlando. ¶ Per lo deserto vanno

sanza fallo, ¶ e con Orlando ridendo dicia: ¶ - E' par

in mezzo del deserto. ¶ Orlando, poi ch'a questo

questo sì ricco palagio? ¶ Orlando, questa stanza mi par

giorno con grande agio. - ¶ Orlando nella mente sua ragiona

rubo, un castello. - ¶ Rispose Orlando: - Questa medicina ¶ forse potrebbe

uscio i confini. ¶ Diceva Orlando: - Saremo noi mézzi ¶ di

noi entrati? ¶ Noi smaltiremo, Orlando, la minestra, ¶ ché noi

per la ginestra. - ¶ Rispose Orlando: - Anzi ci siam murati

da spirti: ¶ questo palagio, Orlando, fia incantato ¶ come far

far si soleva anticamente. - ¶ Orlando mille volte s'è

dire: ¶ - Non senti tu, Orlando, in quella tomba ¶ quelle

a quello, ¶ però che Orlando questa impresa loda ¶ e

ignuda e scalza. ¶ Diceva Orlando: - E' fia pur daddovero

e Morgante diceva: ¶ - Aspetta, Orlando, ch'io t'aiuteròe

ch'io t'aiuteròe. - ¶ Orlando aiuto da lui non

tanto lo sforzòe ¶ ch'Orlando ginocchion quasi cadeva; ¶ poi

la zuffa; e come Orlando così vide, ¶ comincia il

mai non uscirai. - ¶ Disse Orlando: - In che modo abbiamo

abbi per cosa certa. - ¶ Orlando disse: - Di ciò son

poi in mezzo. - ¶ Rispose Orlando: - E' non vi si

micci si son bastonati. ¶ Orlando, come e' giunse, gli

cugin c'ha nome Orlando. ¶ A questa fonte a

Maganza ¶ per far morire Orlando lo mandava, ¶ e che

presi la parte d'Orlando, ¶ alzò la mazza sanza

venne la zuffa appiccando. - ¶ Orlando, quando le parole sente

lo 'nfranse ed affoga. ¶ Orlando disse a quell'altro

hai trovato: ¶ io son Orlando, e poi ch'egli

il corrier sentì ch'Orlando è questo, ¶ maravigliossi e

a Carlo - diceva ancora Orlando ¶ - che si consigli col

ricordi del suo caro Orlando ¶ che va pel mondo

mio chiere. ¶ Io voglio, Orlando, voi mi perdoniate, ¶ e

mondo è pure ostìco. - ¶ Orlando, udendo e suoi ragionamenti

ché piangendo n'andava. ¶ Orlando, poi che partì da

elmi rilucenti e belli. ¶ Orlando guata inverso la pianura

savio e famoso era Orlando; ¶ Gan traditor lo condusse

avea tutta in Parigi: ¶ Orlando, com'io dico, è

Carlo così si riposa, ¶ Orlando governava in fatto e

dire: ¶ - Abbiàn noi sempre Orlando a obedire? ¶ Io ho

creduto mille volte dirti: ¶ Orlando ha in sé troppa

costui sia forse Marte? - ¶ Orlando un giorno udì queste

che seppe gli divise. ¶ Orlando si sdegnò con Carlo

abbracciarlo le braccia distese: ¶ Orlando, che smarrito avea il

Ben venga il mio Orlando - ¶ gli volle in su

bella si fe' maraviglia. ¶ Orlando si ravvide prestamente, ¶ e

legne o per acque. ¶ Orlando picchia, e non voleano

la manna casca. - ¶ Rispose Orlando: - Caro abate mio, ¶ costui

monte un giorno gitteranno. - ¶ Orlando governar fece Rondello ¶ ed

molto e robusti. - ¶ Rispose Orlando: - Io lo vedrò per

e me sia benedetto. - ¶ Orlando, poi che salito ebbe

quel Passamonte; ¶ il quale, Orlando veggendo soletto, ¶ molto lo

prometteva di farlo godere. ¶ Orlando disse: - Pazzo saracino, ¶ io

E ritornato ove aspettava Orlando, ¶ il qual non s

giugnea rotolando ¶ al conte Orlando, e l'elmetto rimbomba

non suole abandonare, ¶ massime Orlando, ch'Egli arebbe il

arme va a spogliare, ¶ Orlando in questo tempo si

di terra un sasso. ¶ Orlando avea Cortana ignuda in

il crudo e acerbo, ¶ Orlando ringraziava il Padre e

ripa fuori un masso. ¶ Orlando, come e' giunse a

molto grossa, ¶ tanto ch'Orlando bisognò schermisse, ¶ ché se

bisognava il medico venisse. ¶ Orlando adoperò poi la sua

si rinchiude e serra. ¶ Orlando picchia, e daràgli disagio

saprai tosto - gli rispose Orlando. ¶ Vengo per farti come

dillo in cortesia. - ¶ Rispose Orlando: - Di cotal mestiere ¶ contenterotti

tutto esser cristiano. - ¶ Rispose Orlando: - Baron giusto e pio

son contento. - ¶ E corse Orlando sùbito abbracciare. ¶ Orlando gran

corse Orlando sùbito abbracciare. ¶ Orlando gran carezze gli facea

fare. - ¶ Della qual cosa Orlando in sé godea, ¶ dicendo

disse com'egli era Orlando. ¶ Disse il gigante: - Gesù

da quei giganti morti. ¶ Orlando con Morgante si ragiona

vedere ¶ de' miei fratelli, Orlando, se mi duole, ¶ e

tutto nel primo sembiante. ¶ Orlando, che turbato così il

Un giorno, come a Orlando piaceva, ¶ a spasso in

luogo d'acqua carestia. ¶ Orlando disse: - Come buon fratello

non va in seno. ¶ Orlando, che 'l vedea tornar

di' tu, conte? - ¶ Rispose Orlando: - Un albero d'antenna

mi proverrò nella battaglia. - ¶ Orlando disse: - Io credo tu

addosso mi dia aiuto. - ¶ Orlando gli dicea: - Morgante mio

lo porto: ¶ io porterò, Orlando mio gentile, ¶ con le

io sento di gotte, ¶ Orlando, nelle gambe, o s

è maraviglia. ¶ Ma pure Orlando con seco si lagna

alla badia subitamente. ¶ Diceva Orlando: - Or che più dimoriàno

l'abate il conte Orlando intese, ¶ rintenerì nel cor

persona libera e discreta. - ¶ Orlando scoppia di duolo e

gli mancavano. ¶ Mentre ch'Orlando va per la cittade

anno, non un mese. - ¶ Orlando se n'andava a

gli trasse la briglia. ¶ Orlando non poté sofferir più

non gli pare scherzo. ¶ Orlando lo diserta co' punzoni

disse il pagan, ch'Orlando avea veduto, ¶ e molto

Sia quel delle pugna. - ¶ Orlando dètte a Chiaristante il

drento all'elmetto. - ¶ Rispose Orlando: - Tu mi domandasti: ¶ non

e quel, che fussi Orlando, mai non crede. ¶ Orlando

Orlando, mai non crede. ¶ Orlando avea ben lui già

vo' dintorno cento. - ¶ Rispose Orlando: - E' basterà forse uno

gran furia par ch'Orlando assaglia; ¶ e ruppe la

lancia in una torre. ¶ Orlando gli passò corazza e

ed ogni mia tristizia. - ¶ Orlando del cavallo è dismontato

Sappi ch'io sono Orlando paladino. - ¶ Rispose Chiaristante: - Io

da caval di peso ¶ Orlando, e volean pur farlo

volean pur farlo signore. ¶ Orlando quanto può s'è

e vuol con seco Orlando sempre allato; ¶ e tutto

e non potea con Orlando saziarsi ¶ di commendar sue

con esso lui. ¶ Diceva Orlando: - Io voglio in cortesia

quel ch'è accaduto. - ¶ Orlando d'uno in altro

e' vuole; ¶ comincia molto Orlando a biasimare, ¶ dicendo: - E

di sua corte presto. ¶ Orlando seguitò pure il suo

baciando mille volte Astolfo Orlando. ¶ Orlando mandò poi per

mille volte Astolfo Orlando. ¶ Orlando mandò poi per quello

Astolfo e 'l conte Orlando rispondevano ¶ che non avìen

poi se n'andorno Orlando e lui a letto

armato, ¶ e dice con Orlando: - A spasso andiamo ¶ dove

lui quattro lance rompiamo. - ¶ Orlando disse: - Io son sempre

forse nol credi? - ¶ Rispose Orlando: - Anzi, di mezza notte

ira che l'affolta. ¶ Orlando a Vegliantin dètte la

e ritornò per assalire Orlando. ¶ Orlando trasse Durlindana e

ritornò per assalire Orlando. ¶ Orlando trasse Durlindana e grida

di corte ti partisti, Orlando, ¶ con mille ingiurie palese

e di Grifone. - ¶ Diceva Orlando: - Tu se' troppo rotto

ma m'incresce d'Orlando mio cugino ¶ e d

che me impiccar volesti. - ¶ Orlando, poi che molto ebbe

che non v'era Orlando, còlta. ¶ E così tutti

voi? Dove siete avvïati? - ¶ Orlando rispondea: - Degna Corona, ¶ noi

vuole, ¶ e disse con Orlando: - Odi capocchio! ¶ Sempre in

ho fatto il dovere. - ¶ Orlando disse al fratel villania

ci ho posto. - ¶ Diceva Orlando: - Alla giostra io consento

Rinaldo, e questo è Orlando, ¶ questo è Guicciardo, Alardo

fuggiva a furore. ¶ Diceva Orlando: - Questo che sarà? - ¶ Disse

Uliva un messo. - ¶ Diceva Orlando a Dilïante allora: ¶ - Questa

gente ordinerete; ¶ e tu, Orlando, a Parigi n'andrai

Gano ogni rete. - ¶ Rispose Orlando: - A tuo senno farai

gli dia buon vento! ¶ Orlando adopra ogni sua disciplina

mperio stava ¶ vanno Rinaldo, Orlando ed Aldighieri; ¶ e Ricciardetto

non sare' creduto; ¶ piangeva Orlando e 'l marchese possente

costumi lor più ammaestrato. ¶ Orlando e gli altri insieme

briglia in mano ¶ d'Orlando, e tutti gli mena

mangiorno e riposârsi alquanto. ¶ Orlando que' pastor vien domandando

mezzo che sellò Baiardo; ¶ Orlando e gli altri seguitavan

la punta nelle rene. ¶ Orlando disse: - Il terzo uccidrò

nginocchiossi mansüeto e pio. ¶ Orlando Durlindana sua ritiene, ¶ e

come scorta innanzi andava. ¶ Orlando inverso i giganti ne

Ma 'l buon pastore Orlando lo soccorse, ¶ e disse

e forte che nessuno. ¶ Orlando disse: - La battaglia è

che poco men ch'Orlando non cadia. ¶ Gridò Rinaldo

battaglia. ¶ Non se' tu Orlando, o 'l brando più

più non taglia? - ¶ Allora Orlando lo scudo abbandona ¶ e

addosso, ¶ se non ch'Orlando molto destro fue; ¶ e

forza, e tiello sodo. ¶ Orlando gli ponea le mani

mi porti di peso! - ¶ Orlando allor gli mena della

o uscir del castello. - ¶ Orlando tutto allor si raccapriccia

e' la vedeva ridere. ¶ Orlando ed Ulivier si riprovorno

è qui da stare. - ¶ Orlando inverso Creonta ne va

apparir con triste agurie. ¶ Orlando, benché ognuno abbi paura

di questo atto guârti. - ¶ Orlando gli dispiacque questo fatto

che non l'appiccava ¶ Orlando con Rinaldo, la schermaglia

angiol gli sia scorta. ¶ Orlando si recò questo in

tutti quanti il conte Orlando: ¶ e' ne 'ncresceva insino

e notte cavalcando, ¶ avendo Orlando pur fitto nel core

antica; ¶ e so ch'Orlando vuol che così dica

potessin trovar per Pagania ¶ Orlando, e dove e' cerchin

domandâr quel che d'Orlando sia; ¶ Rinaldo rispondea che

lasciàn però per sempre Orlando. ¶ E' si partì donde

per la sua bontate. ¶ Orlando si posò quivi la

barone ¶ è il conte Orlando, ch'avete albergato: ¶ fategli

E 'l simigliante a Orlando apparì ¶ l'angiol dicendo

apparì ¶ l'angiol dicendo: - Orlando, che farai? ¶ Sappi ch

non piace a Dio. - ¶ Orlando la mattina, risentito, ¶ sùbito

molta reverenzia gli facìa. ¶ Orlando l'abbracciò, poi si

con un bel grifone. ¶ Orlando a questo fatto pose

Parve il grifone a Orlando sì bello, ¶ e mai

l'aria a volo, ¶ Orlando al suo camin pensoso

compagnoni. ¶ L'uno a Orlando ne vien difilato, ¶ apre

e distende gli unghioni. ¶ Orlando Durlindana nel costato ¶ gli

non ti dico come. ¶ Orlando i colpi allor misura

pressa facea ¶ al conte Orlando, cogli unghion ghermia ¶ agli

dalla zuffa si spicca. ¶ Orlando un altro col brando

si rappicca ¶ per aiutar Orlando, e in aria stride

gentilezza, e così fece Orlando; ¶ e finalmente le grande

così il suo camino Orlando prese, ¶ Astolfo pure all

tempo s'arma Chiaristante. ¶ Orlando, che sentito ha già

fussi messo, ¶ sapeva come Orlando è in Bambillona, ¶ ed

la persona: ¶ sappi ch'Orlando è in Bambillona adesso

ch'a Bambillona trovò Orlando, ¶ e del suo Ganellon

ciel lo possi offendere. ¶ Orlando s'era in terra

servigio lesto? - ¶ Né anco Orlando le risa sostenne, ¶ e

e varava la barca. ¶ Orlando lo pagò cortesemente, ¶ tanto

cresce; ¶ e cominciava con Orlando a ridere, ¶ dicendo: - Un

e tanto al conte Orlando n'è incresciuto ¶ che

Ma sopra tutto a Orlando dispiace; ¶ ed ordinò di

è il porto ¶ dove Orlando e costoro alcun dì

Montalbano ¶ v'era ed Orlando ed altri di sua

chi sia questa brigata. ¶ Orlando disse a Can, che

mani addosso ¶ al conte Orlando; Orlando un poco il

addosso ¶ al conte Orlando; Orlando un poco il guata

ossa, anzi le 'nfragne. ¶ Orlando Durlindana alfin pigliava, ¶ tanto

s'era al fuoco; ¶ Orlando sta alla porta giù

con molta sua famiglia: ¶ Orlando non si muove dalla

tua gente ha morta. - ¶ Orlando al saracin volge le

di sua opinione, ¶ ch'Orlando molto negli occhi era

hai la morte. - ¶ Rispose Orlando: - Famoso signore, ¶ tutti saremo