Pino Cacucci, Punti di fuga, 1992

della giornata. Non che Parigi sia una città che

cinquantina di chilometri da Parigi, sulla strada per Digione

dico. “Devo tornare a Parigi all’inizio della settimana

Insomma, adesso è a Parigi, e ogni domenica mattina

dice ridendo: “Nemmeno a Parigi, hai messo su un

s’era piazzato a Parigi. Inoltre, godeva di notevoli

ma in fondo neppure Parigi me l’ero scelta

potuto farlo?” ¶ “Avrei scelto Parigi.” ¶ “E allora fai conto

Da quanto tempo a Parigi?” ¶ Lo fisso stupito, scuoto

degli ambienti corsi di Parigi, sembra che comincino a

decisi di trasferirmi a Parigi, in Italia lasciai una

con me?” ¶ “Be’… a Parigi hanno una rete piuttosto

motivo per tornare a Parigi da solo?” dice al

tuoi amici operano a Parigi, potranno sempre usare un

l’intera rete di Parigi, compresi gli irregolari e

Rivedo le strade di Parigi, mi figuro volti di

Frangy.” ¶ “Quant’è da Parigi?” ¶ “Mah… saranno cinque, seicento

l’ambasciatore israeliano a Parigi.” ¶ Afferro il primo del

Libano e torchio a Parigi. Concilierebbe con il fatto

segugi furono mandati a Parigi per tenere d’occhio

teoria, ho già lasciato Parigi. ¶ Mi fermo sulla porta

luce sembra aumentare, e Parigi si restringe come un

conoscerne di nuovi, e Parigi era stata una stazione

vicino con occhi diversi. ¶ Parigi, pur essendo a “portata

killer depresso è la Parigi di oltre quindici anni