Giuseppe Parini, Il mezzogiorno, 1765

più interne: ecco precorre ¶ Per annunciarti al gabinetto estremo

Tartaro, e il Circasso ¶ Per delizia d'un solo

cittadini a cui sovente, ¶ Per calle che il piacer

Ilio arse e cadèo, ¶ Per gli ospiti famosi il

nèttare convita ¶ I viventi per sè Dei sempiterni. ¶ Forse

amico Genio, ¶ Lieve lieve per l'aere labendo ¶ S

tu Signore ¶ Che feltrato per mille invitte reni ¶ Sangue

da le lor sedi ¶ Per riverenza del Tonante uscìro

Ombre de' padri, che per l'aria lievi ¶ S

scommessi cocchj ¶ Forte assordanti per stridente ferro ¶ Le piazze

siede a lui vicin? Per certo il caso ¶ Congiunse

arcani uficj: in van per lui ¶ Fu pregato e

dier ordini e leggi. ¶ Per te sgravato d'odioso

proprie insegne: ¶ Dritto illustre per lui, e ch'altri

dilicati unguenti ¶ Tutto arrischia per lui. Quanto di novo

tonde ¶ Candidi velli, e per li prati pasce ¶ Mille

le campagne il tanto ¶ Per la morte di Tisbe

dai campi aviti, ¶ Troppo per lei ignobil cura; e

fatiche, e Tiro, ¶ Pericolando per l'immenso sale, ¶ Con

in Ausonia, orribil ceffo ¶ Per natura o per arte

ceffo ¶ Per natura o per arte, a cui Ciprigna

Potrièno un giorno separar per sempre ¶ E sole agli

sangue, oh avi, ¶ Che per voi non s'apprende

più ti piace: ¶ E per la sua faretra, e

la sua faretra, e per li cento ¶ Destrier focosi

fuggendo a gran giornate ¶ Per calle obliquo, e compri

e occulto poi ¶ Sa, per le luci penetrato all

lungi ¶ Vi confortate; e per le aperte nari ¶ Del

Rimbombano le vie. Fiero per nova ¶ Scoperta biga il

miglia lontan sente rapirsi ¶ Per lo spazio de' cieli

A cui gli amanti per lo dì solenne ¶ Mendicarono

il mio Signore avvolge ¶ Per entro al tenebroso umido