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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Pietro Giannone, Vita scritta da lui medesimo, 1741

concordanze di «Pisani»

nautoretestoannoconcordanza
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che, condotto dal senator Pisani fuori al lido, in
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distinguersi il senator Angelo Pisani di Sant'Angelo, il
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l'offerta del senator Pisani di seguitarlo in villa
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profuse tavole, che il Pisani, coll'occasione di più
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a' 5 di decembre. Il Pisani, con affettuose e sincere
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ch'era quella del Pisani di santo Stefano, fatto
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potesse leggerlo. Il senator Pisani fu il primo che
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Lo pregai che dal Pisani, suo gentile, lo procurasse
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medesima. ¶ Non mancò il Pisani di averlo e, mostratomelo
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per ciò ridendo al Pisani, che i gesuiti di
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più si accese al Pisani desiderio di legger la
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fui costretto confidarla al Pisani, a cui professava tanti
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il Berardi ed il Pisani s'invogliarono, sentendo che
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marzo, ed il senator Pisani cominciava a ricordarmi della
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passare in casa del Pisani, al quale, ratificando le
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minore la compiacenza del Pisani in vedermi in sua
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lontane dalla famiglia del Pisani, avea preciso bisogno di
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io avea prevenuto col Pisani che, avendo bisogno d
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alcuna spesa; ed il Pisani, colla medesima affezione e
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abusarmi della cortesia del Pisani, il quale ben sapeva
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quali, sicome biasimarono il Pisani, che sopra le sue
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considerando che poteva il Pisani giovarmi, senza che gli
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la tavola, l'istesso Pisani mi diceva, ed io
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e dell'economia del Pisani, né essere tanto curiosi
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donati due corpi al Pisani (e poi mi convenne
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un altro a Benedetto Pisani, suo figlio), un altro
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elezione del nuovo doge Pisani e nelle feste della
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già la languidezza. Il Pisani, con molta affezione e
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nella casa del senator Pisani, ancorché come suo ospite
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onde facendo sentire al Pisani che io non ci
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prossima alla casa del Pisani, avea adempito al precetto
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per ciò il senator Pisani, pregandolo che come patrizio
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e di profumi. Il Pisani ed altri senatori suoi
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farina. ¶ Parimente pregai il Pisani che fossimo insieme a
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lontana da quella del Pisani. Ivi trovava alquanti eruditi
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con un servitore del Pisani che veniva a prendermi
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oltre col servidore del Pisani che portava avanti il
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per entrare nel palazzo Pisani, che era poco discosto
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dovea accompagnarmi) in casa Pisani, perché si facesse consignare
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rimanere in casa del Pisani, che sarebbe rimasa in
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già partito per casa Pisani, senza che si fosse
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né frattanto dalla casa Pisani, il quale dal suo
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il fante, comunicando al Pisani la mia sollecita partenza
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la mia roba, il Pisani gli consignasse ciò che
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del fante dalla casa Pisani colla roba per partire
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giunto che fu dal Pisani, non gli disse altro
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dapoi, pose la casa Pisani in una grandissima costernazione
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quella perturbazione così il Pisani padre, come suo figlio
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la mia roba, il Pisani finalmente gli disse che
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mi rispose che il Pisani non l'avea consignati
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forziere e dire al Pisani che io dovea partire
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seco e consignarli al Pisani, perché avrei io dapoi
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libri, e restituiti al Pisani; di che io sopra
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Venezia, immantinente scrissi al Pisani ed al principe Trivulzi
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sopra tutto pregai il Pisani che m'avvisasse se
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mese ebbi risposta dal Pisani, il quale mi avvisava
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passar io nella casa Pisani, poiché dopo questo passaggio
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che passai in casa Pisani, me n'era sempre
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ospite, nella casa del Pisani, fossi compreso dalle scrupolose
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Fui ancora dal senator Pisani avvisato che il Pitteri
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ciò a Venezia al Pisani ed al Trivulzi, che
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Scrissi per ciò al Pisani, che volendosene tornar il
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il denaro che dal Pisani eragli stato consignato. Ma
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dal Pitteri, scrivendomi il Pisani che per compiacere ad
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avvisai a Venezia, al Pisani ed al principe Trivulzi
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Trivulzi ed al senator Pisani i miei travagli passati