Giovanni Carmignani, Polissena, 1789

amato da una bella Principessa, la viltà d'un

mormorò l'Averno. ¶ EROPE ¶ Principessa, dal sen discaccia omai

O amabil cuore! ¶ PIRRO ¶ Principessa, se il ciel maggior

quel rancor … ¶ PIRRO ¶ Io, Principessa, odiarti? ¶ Con qualunque color

quel fuoco crudel, o Principessa, ¶ Sempre portar lungi da

i miei destrieri. ¶ Ah! Principessa, il barbaro racconto ¶ D

Ma non spregiar, mia Principessa, un fuoco ¶ Per te

debbe. ¶ Ma … scusa, o Principessa, in un amante ¶ Un

così mi tratti? ¶ PIRRO ¶ Principessa, perdona ad un amante

con trasporto ¶ PIRRO ¶ Che? … Principessa … ed io sperar potrei

il cuor m'opprime! ¶ Principessa … ed è ver? - m

Scena ¶ Altrove io deggio ¶ Principessa, scortare i passi tuoi

troppo t'amai … Mia Principessa, ¶ Un sospir … ¶ (teneramente) ¶ No

poc'anzi ¶ Dall'infelice Principessa, e lungi ¶ Dal fianco

del Cielo offeso. ¶ EROPE ¶ Principessa infelice! - È questo dunque

a queste braccia. ¶ Ma, Principessa, onde provien quel pianto