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Pietro Metastasio, Romolo ed Ersilia, 1765

concordanze di «ROM»

nautoretestoannoconcordanza
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così felici ¶ Protettrici deità. ¶ ROM. ¶ Eccovi al fine, o
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ERSILIA, VALERIA ed OSTILIO ¶ ROM. ¶ E fra tanti felici
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romana? ¶ VAL. ¶ (Oh amore!) ¶ ROM. ¶ Parla almen, principessa. ¶ ERS
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ch'io son figlia. ¶ ROM. ¶ So che pretendo in
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riguardi ¶ Il merito così. ¶ ROM. ¶ Qual fallo è il
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che presso all'ara. ¶ ROM. ¶ Che incanto è la
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oggetto i tuoi pensieri. ¶ ROM. ¶ Altro oggetto ch'Ersilia
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or la sua presenza. ¶ ROM. ¶ Fuggi, Ersilia, da me
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me? ¶ ERS. ¶ (Numi, assistenza!) ¶ ROM. ¶ Non temer, principessa, ¶ Ch
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maggiore. ¶ ERS. ¶ (Oh generoso!) ¶ ROM. ¶ Io credo ¶ Però che
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de' viventi. ¶ ERS. ¶ (Oimè!) ¶ ROM. ¶ Che al trono ¶ Tu
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volga i passi altrove. ¶ ROM. ¶ Ah, dunque io sono
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tuo? ¶ ERS. ¶ (Che pena!) ¶ ROM. ¶ Un fallo ¶ Se l
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sospir fra' labbri miei). ¶ ROM. ¶ E tace Ersilia, e
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se credi... (Oh Dio!) ¶ ROM. ¶ Né siegui! Ah, qualche
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Signor... non posso. (piange) ¶ ROM. ¶ Ah, che vuol dir
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Non saprei dir perché. ¶ ROM. ¶ Reo del tuo duol
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s'io sapessi... Addio. ¶ ROM. ¶ Non mi lasciar. ¶ ERS
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lasciar. ¶ ERS. ¶ Che giova? ¶ ROM. ¶ Non mi lasciar così
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Palatino. ¶ ROMOLO, poi ACRONTE ¶ ROM. ¶ No, d'Ersilia l
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è facil trofeo. (dentro) ¶ ROM. ¶ Contro un romano ¶ I
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gli cade la spada) ¶ ROM. ¶ Fermate, ¶ Miei fidi. Ah
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con alterigia) ¶ Lo sono. ¶ ROM. ¶ In Roma! ¶ Ne' miei
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opre mie. (come sopra) ¶ ROM. ¶ Fuor di stagione, Acronte
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Sempre, dovunque io sia. ¶ ROM. ¶ Ma il valore è
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E argomento la mia. ¶ ROM. ¶ Male argomenti. ¶ Littori, olà
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A me la spada! ¶ ROM. ¶ Sì, prendila; e, se
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da saggio non è. ¶ ROM. ¶ Io vendetta! E di
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incammina e s'arresta) ¶ ROM. ¶ (Strano portento ¶ Quel coraggio
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nuovo ¶ Comincio a palpitar). ¶ ROM. ¶ (Come può mai ¶ In
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che tu m'ascolti. ¶ ROM. ¶ È ver? Non sogno
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Romolo, tu non vuoi? ¶ ROM. ¶ Perché? ¶ ERS. ¶ (come sopra
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Quel linguaggio m'offende. ¶ ROM. ¶ A mio dispetto ¶ Vien
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mai che m'ami. ¶ ROM. ¶ (E pur non m
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vengo ¶ Grazie da te. ¶ ROM. ¶ Tu da me grazie
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lui ¶ Si proponga Valeria). ¶ ROM. ¶ E ben, che chiedi
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Romolo, un'altra sposa. ¶ ROM. ¶ (con sorpresa) ¶ Io! ¶ ERS
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Valeria io t'offro. ¶ ROM. ¶ A me? (turbato) ¶ ERS
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sai, d'essere amata. ¶ ROM. ¶ E a questo segno
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non lasciarmi, austerità sabina!) ¶ ROM. ¶ Offrirmi un'altra sposa
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ERS. ¶ (Morir mi sento). ¶ ROM. ¶ Semplice! ed io pur
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non è stato inganno! ¶ ROM. ¶ Come! non m'ingannai
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Numi, che dissi mai!) ¶ ROM. ¶ (con impeto d'affetto
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ERS. ¶ Taci; non trionfar. ¶ ROM. ¶ Ma come, amante, ¶ Potesti
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farei ¶ Meraviglia e pietà. ¶ ROM. ¶ Dimmi piuttosto ¶ Tenerezza ed
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consiglia; ¶ Tua non sarò. ¶ ROM. ¶ Ma perché mai? ¶ ERS
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NONA ¶ ROMOLO, indi OSTILIO ¶ ROM. ¶ Ah! non è dubbio
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premura) ¶ Romolo, all'armi. ¶ ROM. ¶ Che fu? ¶ OST. ¶ Roma
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pena, ¶ D'assalirla minaccia. ¶ ROM. ¶ E con quai schiere
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bandiere aprirsi al vento. ¶ ROM. ¶ Mal preparati il folle
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fianco tuo... (volendolo seguire) ¶ ROM. ¶ No, resta. ¶ Roma io
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mia fé riposa. (parte) ¶ ROM. ¶ Grazie, o nume dell
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terra e il mar. ¶ ROM. ¶ Il tenor de' fati
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arte insegna ¶ Di trionfar. ¶ ROM. ¶ Il tenor de' fati
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abbiam nemici in Roma. ¶ ROM. ¶ Nemici in Roma! ¶ VAL
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in Roma! ¶ VAL. ¶ Sì. ¶ ROM. ¶ Dove? ¶ VAL. ¶ Là, verso
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A momenti il tumulto. ¶ ROM. ¶ Seguitemi, o Romani. ¶ SCENA
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Romolo, il tuo valor. ¶ ROM. ¶ Ma qual cagione... ¶ OST
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è chi tentò rapir. ¶ ROM. ¶ Come dal chiuso ¶ Recinto
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prigioniero. ¶ VAL. ¶ Oh ardire! ¶ ROM. ¶ E intanto Ersilia? ¶ OST
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clemenza, aita! (vuole inginocchiarsi) ¶ ROM. ¶ Principessa, ah, che fai
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insulti, ¶ Dall'ira popolare. ¶ ROM. ¶ Il padre! ¶ OST. ¶ Ah
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È il padre mio. ¶ ROM. ¶ Di lui che avvenne
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presenza, il suo valor. ¶ ROM. ¶ Ma dove ¶ Il prence
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Fra' custodi il lasciai. ¶ ROM. ¶ Deh, venga! ¶ OST. ¶ Ei
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le guardie, e detti. ¶ ROM. ¶ Principe valoroso, e non
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favella inaspettata è questa!) ¶ ROM. ¶ Non mi rispondi, o
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Implacabile è il padre). ¶ ROM. ¶ Ah, già che puoi
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ERS. ¶ (Ah, tace ognor!) ¶ ROM. ¶ Tu parla, Ersilia. ¶ ERS
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il mio primo dover. ¶ ROM. ¶ Dunque decisa ¶ È la
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me tu rendi Ersilia! ¶ ROM. ¶ A te. ¶ CUR. ¶ Che
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te. ¶ CUR. ¶ Che intendo! ¶ ROM. ¶ E amante e amato
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virtù più che umana!) ¶ ROM. ¶ Addio, mia sola, ¶ Addio
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E come odiar costui?) ¶ ROM. ¶ Parla, guardami, o prence
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eccoti Ersilia: hai vinto. ¶ ROM. ¶ È sogno! ¶ ERS. ¶ È
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dì mi conservò pietoso. ¶ ROM. ¶ Oh Roma fortunata! ¶ ERS