Gian Pietro Lucini, Nuove revolverate, 1913

ch'io ho per Re e Monarchie; a parte

il capo scuola; quel re assoluto e senza meriti

che del procuratore del re; e torno a domandarmi

del mestiere, come pei re de' reami di terra

politica ¶ del Procuratore del Re. ¶ Perché pagarlo se non

Leone, un dí, il Re delli Animali: ¶ "Propizia è

Ora invertitevi" consigliò il Re; ¶ "cioè vestitevi senza perché

a proposito, ¶ Leone il Re con assai buon gusto

i ricchi, iddio, il re; ¶ Carmen sta ¶ dentro ai

sull'odio. ¶ Uno, il Re; due, il Messaggiero ¶ dispettoso

di Ferro, ¶ serto di Re di Cipro e catenelle

il mortorio di un Re. ¶ Coloro della Piazza comandano

chi già fu IL RE, ¶ ora nel cataletto... ¶ La

all'amore ¶ ai Tre Re Stenterelli ¶ d'ogni toscano

il Benelli ¶ co' suoi Re Stenterelli; ¶ ingravida il Gozzano

opero a cre... a... re! ¶ Scaturigini astruse e riaperte

della Patria e del Re. ¶ Ma egli ha scovato

dello sport nazionale del Re!" ¶ Cantate, coscienti, i vostri

grido di viva il re! abbasso i ministri! cercando

Giustizia sulle case dei Re: ¶ trascegli i migliori e

Banche, Canonici, Speculatori, Galere, ¶ Re da teatro e da

morti, per questo morto Re! ¶ - Il nostro suolo non

Dio, non conosciamo il Re. - ¶ Noi siam presso di

ed il viso del Re sorrideva alla putrefazione. ¶ Per

lo sguardo estremo del Re. ¶ Furono assai succinti li

dalla gemmata tabacchiera del Re. ¶ Visioni, mistero; ¶ nel pantano

una morte affrettata di Re". ¶ Ospiti, vi metto alla

sotto alla lanterna. ¶ Questo re, questa regina ¶ non faran