Luigi Pulci, Morgante, 1483

toltogli il mantello! - ¶ Dicea Rinaldo: - Per la fede mia

come egli ha detto. ¶ Rinaldo gente strana raünava: ¶ se

perché più s'accendessi Rinaldo, ¶ diceva a Carlo un

non mostrar far di Rinaldo stima. - ¶ Carlo gli piacque

che non c'è Rinaldo, ch'è sbandito, ¶ con

sul campo si mostra. ¶ Rinaldo un giorno un suo

sarai. - ¶ Tutto s'accese Rinaldo nel core, ¶ e missesi

è Bartolomeo. ¶ E poi Rinaldo Ricciardetto manda ¶ in piazza

al campo aveva fatto. ¶ Rinaldo, ch'era armato come

lancia menava gran vampo. ¶ Rinaldo, come giunse, al suo

scoperse la faccia. ¶ Videl Rinaldo, e fece assai pensieri

rizzò tutto smarrito. ¶ Allor Rinaldo un'altra lancia prese

aveva cacciati per terra. ¶ Rinaldo guarda se cognosce Gano

cavallo. ¶ Quanti ne scontra Rinaldo quel giorno, ¶ tanti per

l'onore ¶ al buon Rinaldo, che lo meritava. ¶ Alda

parve un cavalier possente. ¶ Rinaldo gli accettò cortesemente. ¶ Tornossi

di fuor della terra ¶ Rinaldo con Astolfo e col

e giunti all'oste, Rinaldo trovaro, ¶ e cominciorno co

pigliaro; ¶ e con fatica Rinaldo è fuggito ¶ con Ricciardetto

era acceso di letizia, ¶ Rinaldo, ch'era pien di

e lui truova sospesi. ¶ Rinaldo poi d'Astolfo gli

nuovo. ¶ Ed accordossi con Rinaldo insieme ¶ che non gli

ire a morire. - ¶ Disse Rinaldo: - Ed io. Facciàn pur

novelle ha conte. ¶ Disse Rinaldo: - E' fa pur daddovero

di buon core. - ¶ Disse Rinaldo: - Morir teco spero, ¶ e

paesi? ¶ Perch'io avevo Rinaldo sbandito, ¶ quando io pensai

del quartiere ¶ e di Rinaldo temea il traditore, ¶ e

conte tosto ed a Rinaldo corse. ¶ Orlando sopra Vegliantin

sopra Vegliantin s'assetta; ¶ Rinaldo sta, come suole il

e 'l simigliante diceva Rinaldo: ¶ - Io veggo il manigoldo

Dionigi escono a furia. ¶ Rinaldo punse in su' fianchi

drieto seguiva, il valletto. ¶ Rinaldo scuopre il lïone sbarrato

poi ch'Orlando e Rinaldo conosce, ¶ fu posto fine

a Durlindana, il brando. ¶ Rinaldo grida: - Alla morte, alla

che possa scampare. ¶ Trasse Rinaldo un colpo per ventura

che in Parigi era Rinaldo e 'l conte, ¶ e

la real vesta. ¶ Era Rinaldo già in piazza venuto

Man pigliar crediéno. ¶ Dicea Rinaldo: - Ignun non mi dia

sgomberata, ¶ perché e' conosce Rinaldo assai bene. ¶ Vide Rinaldo

Rinaldo assai bene. ¶ Vide Rinaldo la sedia votata; ¶ sùbito

inteso la novella ¶ come Rinaldo drento era alle mura

il fellone ¶ e già Rinaldo si vedeva appetto, ¶ al

Non si potea rattemperar Rinaldo, ¶ che lo voleva straziar

quanto puote, ¶ e di Rinaldo dubitava forte, ¶ e per

morti e chi scacciati. ¶ Rinaldo pure Orlando ritoccava ¶ che

a compimento ¶ e di Rinaldo conoscea l'omore, ¶ lasciava

mosterrà gran segno. - ¶ Quando Rinaldo le parole intende, ¶ subitamente

di vita fussi privo; ¶ Rinaldo molto lieto si vedea

tua vo' ricordarti. - ¶ Disse Rinaldo: - Per lo Iddio ch

pietosi sermoni. ¶ Diceva Uggier: - Rinaldo, tua prodezza ¶ ci ha

giorno insieme riposârsi, ¶ dicea Rinaldo un giorno a Carlo

trasformato, Malagigi, ¶ tal che Rinaldo non l'ha cognosciuto

piena aveva una barlotta. ¶ Rinaldo il salutò cortesemente; ¶ e

doverrà piacervi veramente. - ¶ Disse Rinaldo: - Io affogo di sete

è mio costume. - ¶ Quando Rinaldo ha beuto a suo

Malagigi il barletto ritoglieva. ¶ Rinaldo poco e Ruïnatto andava

Tolse la spada a Rinaldo e 'l destriere ¶ e

Vegliantino; ¶ e ritornò a Rinaldo che dormia, ¶ e dèttegli

o più innanzi. - ¶ Disse Rinaldo, ravveduto un poco: ¶ - Questo

e la spada di Rinaldo, ¶ ed era forte con

par che mi stimi Rinaldo al suo dire». ¶ E

E così indrieto a Rinaldo scrivea ¶ che del suo

conclusïone: ¶ «Perché tu se', Rinaldo, mio cugino, ¶ voler con

consegnò Baiardo il corridore. ¶ Rinaldo sbuffa come un leo

risposta umìle, ¶ credendo aver Rinaldo umilïato; ¶ ma poi ch

Carlo onestamente ¶ un dì Rinaldo dinanzi levarsi, ¶ e cognosceva

questo modo potre' farsi». ¶ Rinaldo era inquïeto e impazïente

ammazzare ¶ quel traditor di Rinaldo d'Amone, ¶ il qual

il sentimento: ¶ se muor Rinaldo, e 'l conte sia

furno il secondo giorno. ¶ Rinaldo stava più che in

gliel domanda in cortesia. ¶ Rinaldo venne, e seco ha

fatto compagno ¶ quanto è Rinaldo, saria il tuo peggiore

torrà di testa più Rinaldo», ¶ e stava nel proposito

saldo. ¶ Orlando intanto a Rinaldo s'accosta, ¶ e dice

e ciascun sia sfidato. - ¶ Rinaldo non gli fece altra

o altro uccello, ¶ come Rinaldo fece Vegliantino ¶ o come

e valoroso e bello. ¶ Rinaldo volse a Vegliantino il

e volse indrieto a Rinaldo la fronte ¶ come se

lui si ritemessi. ¶ Gridò Rinaldo: - Che diavolo è questo

l'ebbe letta, sogghignava. ¶ Rinaldo colla mente irata e

pagato il costo. ¶ Quando Rinaldo la lettera intende, ¶ tosto

diceva il Danese e Rinaldo. ¶ Meredïana, ch'era alla

nella città fussi trattato? ¶ Rinaldo non istette mai a

fronte usa baciarlo. ¶ Dicea Rinaldo al marchese Ulivieri: ¶ - Vedi

in una loggia con Rinaldo giuoca; ¶ vennono insieme, giucando

ch'Ulivier disse a Rinaldo d'Amone: ¶ - Tu hai

per tuo ragazzo scorto. - ¶ Rinaldo rispondea: - Tu credi forse

gli prese la mana; ¶ Rinaldo si rizzò subitamente. ¶ Ma

sua armadura; ¶ torna a Rinaldo e trasse fuori il

trasse fuori il brando: ¶ Rinaldo non l'aveva alla

triema di paura; ¶ Carlo Rinaldo venìa minacciando: ¶ - Ogni dì

fa'mi poco onore. - ¶ Rinaldo, ch'era tutto infurïato

farò mal contenti! - ¶ Dicea Rinaldo: - Ignun non mi s

s'abbi il torto. - ¶ Rinaldo s'è prestamente fuggito

vide rimedio, ¶ e che Rinaldo è sbandito da Carlo

il traditor di Gano. ¶ Rinaldo mille volte giurò a

fior de' traditor nomati, ¶ Rinaldo, che pel mondo or

tutti i battezati. - ¶ Disse Rinaldo: - Bestial saracino, ¶ sia chi

gola menti, ¶ ché mai Rinaldo non fe' tradimenti. ¶ Per

io vo' pigliar per Rinaldo la zuffa, ¶ ch'io

poi si fu voltato. ¶ Rinaldo a l'elmo gli

quel morire, ¶ venne a Rinaldo e ginocchion si getta

mio saprai: Faburro. - ¶ Allor Rinaldo rispondeva a quello: ¶ - Prima

spronare un suo giannetto. ¶ Rinaldo Orlando chiamava e Dodone

ordinato ciò che bisognava. ¶ Rinaldo a Fieramonte avea cavato

che credon Fieramonte sia. ¶ Rinaldo in su la piazza

E saracin che con Rinaldo sono ¶ comincion tutti a

dicevan: - Fieramonte fia impazzato. - ¶ Rinaldo corse al palazzo reale

così va la terra? - ¶ Rinaldo di Frusberta gli menòe

e quel par di Rinaldo il buon destriere. - ¶ Meredïana

forse. ¶ - Ch'è di Rinaldo, - dicea - baron franco? ¶ Tu

è che mi manda Rinaldo d'Amone ¶ e 'l

ristorar del beneficio antico ¶ Rinaldo e gli altri, che

nome di Dio, ¶ perché Rinaldo è stato buono amico

conte ¶ e l'ardito Rinaldo di Chiarmonte. - ¶ Questo dicea

alla fine arrivorno. ¶ Quando Rinaldo la novella sente ¶ una

posso! ¶ Non c'è Rinaldo, non c'è il

Orlando, ¶ e se torna Rinaldo, il mio nimico? ¶ Or

segno di cattiva festa. ¶ Rinaldo presto correva alle sbarre

colpi per acquistar fama. ¶ Rinaldo, in mezzo di que

Magagna che quivi arrivava: ¶ Rinaldo al capo un gran

poi che fu cognosciuto Rinaldo ¶ e gli altri, ognun

perch'egli avea di Rinaldo paura. ¶ Così fu presto

Orlando, il suo marito. ¶ Rinaldo una corona ricca e

alquanto riposati, ¶ queste parole Rinaldo dicìa: ¶ - O Carlo, io

in Pagania? - ¶ Carlo a Rinaldo sùbito ha risposto: ¶ - Tutti

tanto ardire. ¶ Parve a Rinaldo e gli altri il

i paladini ¶ si bisogna, Rinaldo, riscattare. ¶ Io vo' che

e la maglia. ¶ Dicea Rinaldo: - Or non istiàn più

di Macometto, ¶ e' fia Rinaldo, per più mio dispetto

in poca d'otta. ¶ Rinaldo n'avea già morti

non t'uccida. - ¶ Ecco Rinaldo ch'al cerchio s

tutta si conforti. ¶ Allor Rinaldo i colpi raddoppiava ¶ e

fu stupefatto: ¶ - Questo è Rinaldo o 'l gran signor

il vide per ventura. ¶ Rinaldo nostro, cavaliere adorno, ¶ che

vendicata fu la damigella. ¶ Rinaldo prese il suo caval

truova scampo. ¶ Noi vedemo Rinaldo, o fu il cugino

corte, ¶ a tradimento quel Rinaldo fello ¶ o 'l suo

lui morisse. ¶ Dove è Rinaldo a gran furia si

e come egli ha Rinaldo conosciuto, ¶ lo salutò con

sbarrerò colla mia mano. - ¶ Rinaldo, udendo sì fatto sermone

con mille tradimenti. - ¶ Disse Rinaldo: - Ascolta quel ch'io

che gli piace segua. - ¶ Rinaldo disse: - A ciò contento

mosse. ¶ Ma il pro' Rinaldo giunse al saracino ¶ d

la corda. ¶ Venne a Rinaldo, ed Orlando dicìa: ¶ - Per

lui caverò la pazzia. - ¶ Rinaldo indrieto volgea presto il

ha quel compagnone. - ¶ Disse Rinaldo: - Noi farem ritorno, ¶ tu

palese: ¶ che venuto è Rinaldo traditore ¶ nella tua terra

prestezza. ¶ In questo tempo Rinaldo giugnea, ¶ ed ogni cosa

dimostrare ogni magnificenzia. ¶ Quando Rinaldo intese quel ch'è

città n'andorno finalmente. ¶ Rinaldo immaginò la lor venuta

suo caro cugino. ¶ Dicea Rinaldo: - A Caradoro andremo, ¶ se

n'andorno al palagio. ¶ Rinaldo a Carador gli rappresenta

come a mia stella. ¶ Rinaldo il conte Orlando rimirava

avevon l'elmetto. ¶ Allor Rinaldo a parlar cominciava: ¶ - A

in quel bosco. - ¶ Disse Rinaldo: - Egli ha nome Ulivieri

oltre il suo ragionamento ¶ Rinaldo: - Io intendo mostrarvi i

campo vo' tornarmi. - ¶ Disse Rinaldo: - Alquanto v'aspettate -; ¶ e

il borgognone. ¶ Orlando, quando Rinaldo suo vede, ¶ per gran

m'hai nominato? - ¶ Disse Rinaldo: - Sappi che Dodone ¶ è

E poi che udì Rinaldo ricordare ¶ ed Ulivieri, avea

la man poi prese ¶ Rinaldo presto e 'l famoso

zambra era venuto. ¶ Dicea Rinaldo: - Cugin di valore, ¶ per

andava ¶ e rimenollo a Rinaldo ed Orlando, ¶ e la

non sarà giorno, che Rinaldo e 'l conte ¶ ed

Levante. - ¶ E così disse Rinaldo e Dodone ¶ ed Ulivier

comincia il terribile assalto. ¶ Rinaldo presto Frusberta sua trasse

piacque a Orlando e Rinaldo. ¶ Venne per caso quivi

alfin doglia. ¶ Orlando con Rinaldo ed Ulivieri ¶ si ritornorno

una zambra la dama, ¶ Rinaldo s'accorgea di questo

e con che patto. ¶ Rinaldo disse: - Se cristiana è

è detto, ¶ nimico di Rinaldo paladino, ¶ perché Rinaldo gli

di Rinaldo paladino, ¶ perché Rinaldo gli fe' già dispetto

e vïolenzia ¶ del buon Rinaldo, e che non debba

ogni cosa sapere ¶ dove Rinaldo si truovi e in

fare; ¶ ora ha sbandito Rinaldo col conte ¶ per fargli

sella, ¶ non c'è Rinaldo, onde e' mi triema

caro, ¶ or si conosce Rinaldo e 'l marchese! - ¶ Turpino

se non v'è Rinaldo ed Ulivieri, ¶ e se

e' non v'è Rinaldo, dubitòe ¶ d'Alardo, di

voglion Mambrin vendicare, ¶ perché Rinaldo fe' troppa fallanza ¶ a

il torto. ¶ Io conobbi Rinaldo già in Ispagna, ¶ e

aveva scritto molto chiaramente ¶ Rinaldo saria tosto a Montalbano

Ricciardetto per dargli conforto: ¶ «Rinaldo e gli altri paladini

morte. ¶ - Sares' tu mai Rinaldo o quel marchese ¶ ch

rispose minacciando: ¶ - Non son Rinaldo, Orlando o Ulivieri, ¶ ma

cala! ¶ Or fussi qui Rinaldo almen tornato! ¶ Ché se

vi fussi stato pur Rinaldo, ¶ al qual non può

una oscura valle. ¶ Disse Rinaldo: - Caro cugin mio, ¶ vedi

vi faceva disegno; ¶ verso Rinaldo in tal modo parlòe

gli chiedia Baiardo. ¶ Dicea Rinaldo: - Assai me l'hanno

lasciamelo un poco cavalcare. - ¶ Rinaldo intese la malizia presto

luogo dove accomiatato fue. ¶ Rinaldo el suo fratel lasciava

e comincia annitrire. ¶ Disse Rinaldo: - O Iddio, che sarà

mostro da l'inferno. ¶ Rinaldo, quando apparir lo vedia

strani? ¶ Se tu ragguardi, Rinaldo, i vestigi, ¶ de' compagnon

par di Malagigi. - ¶ Disse Rinaldo: - Non temer, Dodone: ¶ se

bastone ¶ e inverso di Rinaldo si difila. ¶ Rinaldo punse

di Rinaldo si difila. ¶ Rinaldo punse Baiardo in su

il colpo in fallo. ¶ Rinaldo intanto si misse in

lievi da giacere. - ¶ Disse Rinaldo: - Ignun non si sia

tal che, se giugnea Rinaldo, ¶ e' gli bastava solamente

più freddo né caldo. ¶ Rinaldo non aspetta la richiesta

Ulivieri: ¶ - Io temo sol Rinaldo non si stracchi, ¶ tanto

combattuto insino a nona ¶ Rinaldo e quel dïavolo incantato

e quel dïavolo incantato: ¶ Rinaldo gli ha frappata la

baston è giù calato; ¶ Rinaldo per disgrazia gli era

alcun dire ¶ già che Rinaldo gliel tagliò sol mezzo

come pratico: ¶ dètte a Rinaldo una percossa pazza, ¶ tanto

ritornossi dove era caduto ¶ Rinaldo, che già s'era

s'era rïavuto. ¶ Disse Rinaldo: - Vedes' tu mai tordo

medico né bagno. ¶ Disse Rinaldo: - In pace te la

restava come stupefatto. ¶ Disse Rinaldo: - A quel sasso mi

trasse uno strale a Rinaldo nel petto ¶ che si

ogni cosa ha retto. ¶ Rinaldo allor dalla buca si

terra in tal modo Rinaldo, ¶ io ti gastigherò, pel

fatica poté poi ritrarre ¶ Rinaldo, tanto fitta era, la

strano, ¶ e come tutto Rinaldo il partisse; ¶ ed èvvi

diavol dello inferno, ¶ come Rinaldo quivi lo partì; ¶ e

costoro. ¶ Era di notte: Rinaldo non vuole ¶ che per

gli amanti scompiglia; ¶ quando Rinaldo giù calava il monte

pigliava ¶ e cominciollo a Rinaldo a mostrare: ¶ - Quello è

non vedi tu Rondello? - ¶ Rinaldo, quando vide il suo

sanza dir lor nïente. ¶ Rinaldo tanto innanzi cavalcòe ¶ che

al gran re Caradoro. ¶ Rinaldo intanto smontava di sella

si facessi allor Meredïana. ¶ Rinaldo, quando vide la donzella

lei non fusse tenebrosa. - ¶ Rinaldo presto rispose: - Io t

suoi baroni era venuto. ¶ Rinaldo e gli altri baciaron

dicesti, re, tu vincerai». ¶ Rinaldo vide Ulivier preso al

alle parole: ¶ «Sarebbe questo Rinaldo d'Amone?». ¶ Ma poi

Amone?». ¶ Ma poi diceva: «Rinaldo non suole, ¶ come color

a ragionare; ¶ Caradoro a Rinaldo si volgìa ¶ dicendo: - Pro

che vuoi tu fare? - ¶ Rinaldo sfavillava tuttavia: ¶ pargli mill

Ma in questo tempo Rinaldo era armato ¶ e dal

del campo n'andorno. ¶ Rinaldo tanta allegrezza lo porta

uomini ti parlo. - ¶ Disse Rinaldo: - Buon predicatore ¶ saresti, poi

ch'al campo aspettava. ¶ Rinaldo irato a Orlando dicìa

a cavallo o pedone. - ¶ Rinaldo smonta e la bestia

pareva quel dì Vegliantino. ¶ Rinaldo aveva al bisogno riguardo

piastra e la maglia. ¶ Rinaldo sempre all'elmetto martella

mi vieni aiuto. - ¶ Allor Rinaldo rispose: - O Corbante, ¶ il

alla donzella gira ¶ mentre Rinaldo in questo modo parla

sentir per ventura. - ¶ Disse Rinaldo: - Io non vo' regno

tuttavia la fanciulla vagheggia. ¶ Rinaldo l'occhio teneva al

Ulivier nulla rispose a Rinaldo; ¶ abbassò gli occhi, che

comincia a star saldo: ¶ Rinaldo volle così si seguissi

che se l'affisse Rinaldo nel core; ¶ e disse

il camino; ¶ drieto seguiva Rinaldo e Dodone. ¶ Era a

sur una bertesca. ¶ Disse Rinaldo: - Vedi Forisena, ¶ o Ulivier

questa fera muoia. - ¶ Dicea Rinaldo: - Sarai tu sì crudo

nostra, ¶ e di vederla, Rinaldo, mi grava. - ¶ Disse Rinaldo

Rinaldo, mi grava. - ¶ Disse Rinaldo: - O Ulivier, qui giostra

la terra s'accenda. ¶ Rinaldo aveva spugna con aceto

ch'avea quel guanto Rinaldo fe' fare, ¶ e non

che molto lo sgrida Rinaldo, ¶ tanto che tutto il

ne poté la mano. ¶ Rinaldo tutto nel viso si

veder mirabil cosa; ¶ vede Rinaldo turbato e Dodone ¶ perch

ringraziassi questi. ¶ Abbracciò infin Rinaldo lacrimando ¶ e poi Dodon

e gentil cavalieri. - ¶ Disse Rinaldo: - Re, datti conforto, ¶ ché

lo ridoniamo. - ¶ Non aveva Rinaldo appena detto, ¶ ch'Ulivier

il serpente; ¶ e poi Rinaldo per la man pigliava

mura. ¶ E nel palagio Rinaldo menòe ¶ e grande onor

artiglio era trafitto. ¶ Guardò Rinaldo, e quasi lacrimando ¶ non

Che mi consigli? - ¶ Disse Rinaldo: - Se mi crederrai, ¶ di

suo amor cresca. ¶ Finalmente Rinaldo un dì chiamava ¶ il

sien palesati, ¶ io son Rinaldo, e fui figliuol d

i nomi lor quanto Rinaldo volle ¶ celò Corbante a

che nacque alla capanna. ¶ Rinaldo e 'l suo Dodone

benché assai lo pregassi Rinaldo, ¶ non si sapeva accomiatare

Ulivier s'innamora ¶ quanto Rinaldo il partir più sollecita

Per che Corbante a Rinaldo parlava ¶ come il re

io, e Cristo adoreràe. - ¶ Rinaldo dall'abate prima intese

discreto all'amico. - ¶ Disse Rinaldo: - Or rispondi al valletto

Orlando in sul destriere. - ¶ Rinaldo da Corbante accommiatossi, ¶ e

e non pareva umano. ¶ Rinaldo gli venìa compassïone: ¶ «Chi

per modo ch'a Rinaldo ne 'ncrescea: ¶ - Per la

che ti può ristorare. - ¶ Rinaldo disse: - Molto volentieri, ¶ ché

vien Dodone ed Ulivieri. ¶ Rinaldo dice questo fatto scorto

caval per aiutarlo scese. ¶ Rinaldo tien Baiardo per la

schifa come suo nimico. ¶ Rinaldo strette le redine piglia

contra sua voglia. ¶ Disse Rinaldo a Dodon: - Che ti

Ulivieri scendeva da cavallo. ¶ Rinaldo dietro pigliava il camino

pare uno strale. ¶ Disse Rinaldo: «Vedrai bello inganno, ¶ ché

a suo modo beffato ¶ Rinaldo, alfin se gli para

che lo giugneva, e Rinaldo è infocato. ¶ Disse Malgigi

Che farai, brigante? - ¶ Quando Rinaldo sentiva dir questo, ¶ lo

dica, ¶ di questo testo, Rinaldo, le chiose. - ¶ Dodone in

ch'io son fornito. - ¶ Rinaldo guarda quel caval sì

conforto di papa Lïone. - ¶ Rinaldo, udendo contar la novella

vostro parente: ¶ io son Rinaldo, e fui figliuol d

e lunga etate ¶ veggo Rinaldo mio, - dicea l'abate

piace, Signor mio beato. - ¶ Rinaldo allor soggiunse lacrimando: ¶ - E

Iddio lor manifesta ¶ che Rinaldo è dell'abate cugino

copriva ogni valle, ¶ quando Rinaldo all'abate ritocca ¶ che

nome mio - ¶ benignamente a Rinaldo l'abate. ¶ Dopo alcun

acceso dal desio, ¶ disse Rinaldo: - Io vo' che voi

prudente e saputo, ¶ disse: - Rinaldo, benché duol mi fia

fece Tobia Rafaello. - ¶ Disse Rinaldo: - Così priego e spero

per la sua fede. - ¶ Rinaldo si partì da Chiaramonte

in corte». ¶ Era dinanzi Rinaldo a cavallo ¶ ed Ulivier

con un gran lïone. ¶ Rinaldo al lume della luna

fa sentire. ¶ Ma pur Rinaldo innanzi si fu messo

mano al disotto. - ¶ Disse Rinaldo: - O Signor mio che

serpente le scaglie. ¶ Disse Rinaldo: «E' fia di Satanasso

che molto ha bussato Rinaldo, ¶ e cognoscea che questo

caduto a giacere, ¶ verso Rinaldo ne venne il lïone

di far festa a Rinaldo non si sazia. ¶ Ed

con esso alla briglia. ¶ Rinaldo disse: - Virgin grazïosa, ¶ poi

drieto mi verrai» dicessi. ¶ Rinaldo si lasciava a lui

doloroso, ¶ e indrieto inverso Rinaldo è tornato ¶ per dar

ragionato: ¶ - Penso che morto Rinaldo vedremo ¶ da quel serpente

certe strette valli. ¶ Ecco Rinaldo e 'l lïon già

destrier perduti». ¶ Ulivier, quando Rinaldo vedeva, ¶ non si può

luna, ebbe spavento. ¶ Disse Rinaldo: - Ulivier, non temere ¶ che

restavi a giacere. - ¶ Disse Rinaldo: - Pe' cavalli andiamo, ¶ e

ciascuno il corridore. ¶ Dicea Rinaldo: - Or da toccar col

così cavalcando con sospetto, ¶ Rinaldo si dolea del suo

trovava in sull'erba. ¶ Rinaldo, quando Ulivier vide in

un ghiotto o furatore. - ¶ Rinaldo ch'avea poca pazïenza

arrandellò la caviglia a Rinaldo, ¶ ché d'altro che

gli vuol dar caldo. ¶ Rinaldo il colpo schifò molto

uscissi d'un balestro. ¶ Rinaldo menò il pugno un

e' si duole: ¶ così Rinaldo a questo fu ignorante

gigante gagliardo ¶ ischiacciò quasi Rinaldo e Baiardo. ¶ E con

Dodon l'aiutassi. ¶ Disse Rinaldo: - Io non pensai di

certo ramo uno schidone. ¶ Rinaldo intanto tre pani ha

pur mi raccapriccio. ¶ Disse Rinaldo: - Se ci è il

sù il riccio. - ¶ Disse Rinaldo: - Più non l'arrostiàno

Io t'ho inteso, Rinaldo: ¶ il gorgozzul ti debbe

del cervio a spiccare. ¶ Rinaldo sel mangiava intero e

innanzi pur andava. ¶ Dicea Rinaldo: - Questa è gran ventura

veder parea gente smarrita. ¶ Rinaldo allora a Dio si

e mattina. ¶ - Dimmi, - rispose Rinaldo - s' tu sai, ¶ questa

di questo garzone. - ¶ Disse Rinaldo: - Di tua cortesia ¶ io

il reame dividere. - ¶ Disse Rinaldo: - Io non cerco reame

lïon ne prendean maraviglia. ¶ Rinaldo giunse al palagio a

o consobrino ¶ di quel Rinaldo, uom tanto principale, ¶ che

castel chiamato Monte Albano. ¶ Rinaldo, il mio signor, mi

se' mandato. ¶ Di' a Rinaldo che in questo sentiere

sua corte. ¶ Dimmi a Rinaldo mio, figliuol d'Amone

non sa come a Rinaldo sia tornato. ¶ Morgante ne

e 'l pregio suona. - ¶ Rinaldo, che lo vide addolorato

dovessi esser morto. ¶ Dicea Rinaldo: - Caro cugin mio, ¶ poi

il roman senatore. - ¶ Gridò Rinaldo: - Questo rinnegato ¶ distrugge pure

ogni lato ¶ di te, Rinaldo, e del cugin tuo

del cugin tuo conte. - ¶ Rinaldo disse: - Per la gola

suo capitano, ¶ irato verso Rinaldo diceva: ¶ - Rinaldo, tu se

irato verso Rinaldo diceva: ¶ - Rinaldo, tu se' uom troppo

uom troppo villano. - ¶ Allor Rinaldo addosso gli correva ¶ e

Questo è troppo errore! ¶ Rinaldo mette sozzopra ogni giorno

e tutti quanti confortâr Rinaldo ¶ ch'avessi pazïenza e

pazïenza e stessi saldo. ¶ Rinaldo dicea pur: - Questo fellone

mal contento. - ¶ Carlo rispose: - Rinaldo d'Amone, ¶ tempo è

ogni cosa comporto. - ¶ Disse Rinaldo: - Ch'Orlando sia morto

tal grazia degno. - ¶ Disse Rinaldo: - Tu credi ch'io

getti l'arte spesso. - ¶ Rinaldo e 'l suo Dodone

è morto ed Alabastro. - ¶ Rinaldo in questo tempo alla

voi, cavalier, siete. - ¶ Disse Rinaldo: - Voi lo 'ntenderete. ¶ Noi

per un tratto. - ¶ Disse Rinaldo: - Da mangiare e bere

Ed ogni cosa intendeva Rinaldo. ¶ Truova cosa che faccin

poi pescar nel truogo. - ¶ Rinaldo facea vista non udire

Giusaffà non si ritroverrebbono. ¶ Rinaldo cominciava a piluccare, ¶ e

così a bertolotto. - ¶ Dicea Rinaldo: «Alla barba l'arai

grande spasimo morìo. ¶ Disse Rinaldo: - Appiccata è la guerra

mel doni sanza fallo. - ¶ Rinaldo fece «albanese, messere»; ¶ disse

vorrà, ché mi piace. - ¶ Rinaldo torna e riponsi a

a mangiar si ponea. ¶ Rinaldo l'ebbe alla fine

mi vuoi cacciare. - ¶ Disse Rinaldo: - Tu vedrai bell'atto

si tuffava allo 'mbratto. ¶ Rinaldo non poté più comportare

a menarvi le mani. ¶ Rinaldo vide appiccar la quistione

la battaglia, ¶ sùbito verso Rinaldo fu ito ¶ e disse

ogni cosa Brunoro; ¶ verso Rinaldo di nuovo parlava: ¶ - Dimmi

troppo mi grava? - ¶ Disse Rinaldo: - Come san costoro, ¶ non

il mio vassallo. - ¶ Disse Rinaldo: - Apparecchiato sono. - ¶ Brunoro allor

aspettando buon merto. - ¶ Disse Rinaldo: - Falso è il tuo

sempre ne sospireròe. - ¶ Quando Rinaldo le parole udìe, ¶ molto

ghiotto sanza fallo. - ¶ Disse Rinaldo: - Come io sarò ghiotto

mezzo lo scacchiere. - ¶ Disse Rinaldo: - Come vuoi sia fatto

suo destrier girava, ¶ così Rinaldo Baiardo rivolse. ¶ Il saracin

sopra lo scudo di Rinaldo colse, ¶ passollo tutto, e

pel colpo si spezza. ¶ Rinaldo ferì lui con gran

Ulivier presto corsono assalire. ¶ Rinaldo non avea rotta la

di quella turba pazza. ¶ Rinaldo tanti quel dì n

all'abate n'andava ¶ Rinaldo presto, e così gli

qui lo 'mperador pagano? - ¶ Rinaldo presto a costui si

sùbito venne bene accompagnato. ¶ Rinaldo ritornato s'era al

pur ferito un poco ¶ Rinaldo, tutto pareva turbato, ¶ ché

detto, ¶ e tornasi a Rinaldo e Ricciardetto. ¶ Una fanciulla

loro oste avea ¶ medicava Rinaldo; e perch'ella era

ella era ¶ molto gentil, Rinaldo gli dicea ¶ che la

rampante molto fiero, ¶ come Rinaldo, avea nel campo nero

sonando: ¶ allo stendardo di Rinaldo bada ¶ e di chi

in resta. ¶ Ricciardetto e Rinaldo ed Ulivieri ¶ e 'l

spada facea la risposta. ¶ Rinaldo, ch'era un diavolo

sì famoso Veglio. ¶ Quando Rinaldo cadere ha veduto ¶ il

sepellir, come Morgante, presto. ¶ Rinaldo si sfidò col giovinetto

sopra l'elmo percosse Rinaldo, ¶ tal che in sul

non gli facea caldo. ¶ Rinaldo si rizzò pur finalmente

furor che la portava, ¶ Rinaldo gli are' allor la

tra' saracin si leva. ¶ Rinaldo, poi che gli passò

egli è morto. - ¶ Disse Rinaldo: - Per lo dio Macone

e risentito, caramente abbraccia ¶ Rinaldo e 'nsieme si baciorno

Francia regno e monarchia. ¶ Rinaldo, quel gran sir da

vai cercando: ¶ questo è Rinaldo nostro, io son Orlando

degno paladino, ¶ ed Ulivier, Rinaldo e Ricciardetto, ¶ e per

con la virtù vostra. ¶ Rinaldo e tu per tutta

fuggon tutti come spelazzini. - ¶ Rinaldo gli piacea questa pensata

ogni nuova razza. ¶ Disse Rinaldo: - In piazza ce n

quel che più minaccia. ¶ Rinaldo in su la piazza

e di carboni. - ¶ Disse Rinaldo: - S'io chiesi per

prese, ¶ e va inverso Rinaldo, acceso d'ira. ¶ Rinaldo

Rinaldo, acceso d'ira. ¶ Rinaldo riscontrò questo arrabbiato: ¶ al

te ne pentirai. - ¶ Disse Rinaldo: - A non tenerti a

a tedio, ¶ io son Rinaldo, quel di Chiaramonte, ¶ venuto

tratto. - ¶ Né prima ebbe Rinaldo così detto ¶ che cominciò

d'un peccato antico. - ¶ Rinaldo si voltò pien di

lo 'mperio stava ¶ vanno Rinaldo, Orlando ed Aldighieri; ¶ e

v'andava, ¶ e di Rinaldo un gentile scuderi, ¶ il

medicò con tanta affezïone ¶ Rinaldo, e ristorar costei voleva

fussi lor carnal fratello. ¶ Rinaldo presto gli corse alla

la tolga è battezzato. ¶ Rinaldo gli donò poi tanto

popol tutto unitamente; ¶ piangea Rinaldo, e non sare' creduto

Greco, ¶ acciò ch'ognun Rinaldo ristorassi, ¶ e perch'egli

avea il corsier di Rinaldo imbolato: ¶ noi c'imbucamo

gran fasci di fieno. ¶ Rinaldo disse: - Al mio date

è quel ch'a Rinaldo piaceva, ¶ quanto e' sentia

gli altri seguitavan quello. ¶ Rinaldo se ne va sanza

pensava abboccare un agnello; ¶ Rinaldo e gli altri eran

salto spicca ¶ ed a Rinaldo si scagliava addosso, ¶ e

un tratto ha scosso. ¶ Rinaldo un colpo alle zampe

terra della bocca; ¶ allor Rinaldo alla testa raccocca ¶ e

io n'ho voglia. - ¶ Rinaldo gli rispose: - Uccidil presto

Ma se qui fussi Rinaldo al presente, ¶ non temeremo

ci avea promesso. - ¶ Disse Rinaldo: - Siete voi cristiani? - ¶ Rispose

fumo alti e sovrani. - ¶ Rinaldo più non si potea

non posson questo. ¶ Allor Rinaldo gli scioglie ed abbraccia

e in questo quivi Rinaldo arrivava. ¶ E Salicorno avea

già domandato: ¶ - Dove è Rinaldo? Io vorrei pur trovarlo

tanto minacciato; ¶ questo è Rinaldo tuo, col quale io

parlo. - ¶ E volsesi a Rinaldo e disse seco: ¶ - Questo

Quando il gigante vedeva Rinaldo, ¶ parvegli un uom nell

io sol, traditor fello. - ¶ Rinaldo stava tuttavia in su

Dunque tu chiami traditor Rinaldo, ¶ che sai che tu

col mazzafrusto il muso. - ¶ Rinaldo, che smarrita ha la

lume e' dadi pagheremo. - ¶ Rinaldo fu contento; e Salicorno

guernimento ¶ non mi trarrò, Rinaldo, insino al giorno: ¶ così

uscì della città; ¶ verso Rinaldo n'andava affilato, ¶ ché

campo presto; ¶ ma pur Rinaldo si stava a dormire

desto, ¶ comincia presso a Rinaldo anitrire; ¶ non si sentendo

piè drento allo scudo. ¶ Rinaldo allor si fu pur

in pasta. ¶ Pur con Rinaldo domandò battaglia; ¶ Rinaldo disse

con Rinaldo domandò battaglia; ¶ Rinaldo disse del campo pigliasse

il mondo rovinasse ¶ quando Rinaldo s'accosta al gigante

la lancia spezzava; ¶ così Rinaldo; e' lor destrier passorno

l'altro ritornava; ¶ trovò Rinaldo al cimier Salicorno ¶ e

gli spiccò di netto. ¶ Rinaldo nello scudo pose a

pagato la balia a Rinaldo; ¶ credo che tu t

con due mani; ¶ verso Rinaldo va con molta stizza

il porfiro divide». ¶ Quando Rinaldo a queste cose bada

ragionaro il giorno. ¶ Quivi Rinaldo, Ulivier, Ricciardetto ¶ abbraccian tutti

da Carlo; ¶ e che Rinaldo è in guerra e

era d'un certo Rinaldo ¶ de' paladin di Francia

vuoi dire il vero, ¶ Rinaldo qua ti manda per

contando; ¶ e dice con Rinaldo: - Egli è dovuto, ¶ al

arnese: ¶ questo fu di Rinaldo un suo pensiero, ¶ per

e di mala cucina. ¶ Rinaldo a quel ch'è

era in terra inginocchiato; ¶ Rinaldo ed Ulivier piangevon forte

quando e' l'udì Rinaldo, ¶ se gli montò sù

mia. - ¶ Disse Morgante a Rinaldo: - Ch'aspetti? ¶ Costui si

se tu nol getti. - ¶ Rinaldo gli montò la bizzarria

ch'ardisse ¶ volger verso Rinaldo sol la faccia; ¶ e

sia qui rotta. - ¶ Allor Rinaldo il battaglio gli ha

Morgante, ¶ e dice con Rinaldo: - Hai tu veduto ¶ costui

e sì sùbito? - ¶ Dicea Rinaldo: - Io stesso ancor ne

Quanto soldo volete? - ¶ Disse Rinaldo: - Per cento baroni ¶ ognun

mascalzoni, ¶ sarebbe troppo a Rinaldo ed al conte, ¶ che

sangue di Chiarmonte! - ¶ Disse Rinaldo: - Solda chi ti pare

degli aghetti: ¶ volle a Rinaldo un por le mani

costui il cappello aspetti; ¶ Rinaldo si disserra nelle braccia

dètte con essa a Rinaldo in sul volto, ¶ dicendo

ti sia in piacimento. - ¶ Rinaldo disse: - A questo sol

che non sian di Rinaldo e di sua gesta

lo manifesta»; ¶ e di Rinaldo suo pur si risente

arte, ¶ cioè Orlando e Rinaldo d'Amone, ¶ vidi star

e stonne con sospetto. ¶ Rinaldo è ito acquistar pel

a star del tuo Rinaldo nel castello, ¶ tanto ch

Montalbano, e 'l suo Rinaldo aspetta; ¶ e molto onor

sano e salvo troverrai Rinaldo; ¶ e troverrai il caval

amico, ¶ quando col tuo Rinaldo tu sarai, ¶ per qualche

so dove si sia ¶ Rinaldo ancor; ma s'io

altra rete, ¶ se con Rinaldo mio vi proverrete. - ¶ Il

persona, ¶ prima che sia Rinaldo a lui tornato ¶ dal

che volea combatter con Rinaldo: ¶ che venga presto in

Soldano. ¶ Or ritorniamo a Rinaldo, ch'avea ¶ già vinto

un piano; ¶ e con Rinaldo e col Veglio dicea

conosce a' contrassegni bene. - ¶ Rinaldo, come e' furono appressati

prese. - ¶ In questo che Rinaldo domandava, ¶ giugneva il giustizier

giustizier sopra Baiardo. ¶ Quando Rinaldo il caval suo guardava

per la briglia pigliarmi! - ¶ Rinaldo trasse Frusberta per dargli

vide appiccargli, ¶ sùbito corre Rinaldo aiutare, ¶ comincia con la