Vittorio Alfieri, Ottavia, 1783

Reggia di Nerone in Roma ¶ ATTO I ¶ SCENA I

dicea: t'aggiunsi ¶ che Roma intera avea per doni

accorto ¶ fatto m'ha Roma in tempo. Error non

ogni tua voglia in Roma. ¶ Tu in premio a

ultima testa, in cui ¶ Roma fonda sua speme; e

finora ¶ me non conosce Roma: a lei di mente

Poppea ¶ È ver; tacersi, ¶ Roma nol sa; ma, e

ch'altro omai sa Roma, ¶ che cinguettar? Dei tu

me secura ell'abbia ¶ Roma, e la reggia mia

Poppea ¶ Che ascolto? In Roma ¶ Ottavia riede! ¶ Nerone ¶ A

m'odi: ¶ Ottavia in Roma a danno tuo non

ha il piè ver Roma: il dì novello ¶ qui

ei tragge Ottavia in Roma. Lascia ¶ ch'opri in

urli, ¶ le minacce di Roma... ¶ Tigellino ¶ Ottavia trarre ¶ potran

il timor suo immenso. ¶ Roma, Ottavia chiamando, Ottavia uccide

io nol sappia, in Roma Ottavia appelli; ¶ ma non

suo venir sol manca. ¶ Roma saprà, ch'ella cessava

ecco ¶ qual conto a Roma del mio oprare io

io ti ritraggo in Roma. ¶ O a smentirlo, o

colorar le tue vendette ¶ Roma è dotta: che temi

in gridarti innocente udrammi Roma: ¶ chi fia sì duro

tu, che intera ¶ vaneggi Roma al tuo tornare; ed

sovran comando ¶ Ottavia in Roma ha ricondotto, a gara

t'acquisti. ¶ Nerone ¶ A Roma, io sì, te mostrerò

chiarir voglio, se in Roma il signor vero ¶ son

verran gli obbrobri tuoi; ¶ Roma vedrà qual sozzo idol

eccidio ell'è di Roma. Io taccio i danni

il tuo Neron conosci. ¶ Roma dovessi a fuoco e

ch'io Neron conosco, ¶ Roma, i tempi, e Poppea

d'Ottavia i danni. ¶ Roma te sola e del

tale eletta ¶ lo sforza Roma. ¶ Poppea ¶ Ed io Neron

signor non è di Roma ¶ Nerone? e fia ch

mostro; Ottavia, idol di Roma, ¶ e di Neron terrore

Che che ne avvenga, Roma ¶ sappia or da te

e il volgo. A Roma or ora ¶ chiaro farò

ingannar, t'è lieve ¶ Roma atterrir: l'uno assai

di Cesari son presta, ¶ Roma or la sdegna. Alla

trono tuo; sbandirmi ¶ di Roma; e, s'uopo fia

ogni pensier deponi. ¶ E Roma, e il mondo, e

Signor son io di Roma? — E che? tu torni

ella ¶ di pace in Roma apportatrice riede, ¶ non di

far chiaro appieno ¶ a Roma, e al mondo ogni

trama ¶ per far che Roma mi abborrisca. Iniquo, ¶ tu

Andiamo: e sappia or Roma tutta, e il campo