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Benvenuto Cellini, Vita di Benvenuto di Maestro Giovanni Cellini fiorentino, scritta, per lui medesimo, in Firenze, 1562

concordanze di «Roma»

nautoretestoannoconcordanza
1
1562
della bella città di Roma, e si vede alcuni
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1562
minore di quelle di Roma. Quello che le fece
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1562
che possi stare, perché Roma è fluente al Tevero
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1562
cardinale de' Medici a Roma, contra a ogni credere
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me per elemosina in Roma. Io gnene diedi, sì
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che m'inviasse a Roma, mi trovai a Lucca
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1562
dalle belle anticaglie di Roma; la qual cosa, vedendogli
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1562
io volevo andare a Roma, volentieri insieme ne verrebbe
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1562
che mi conducessino a Roma, io non tornerei indrieto
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bastavano a portarci a Roma tutti a dua. Così
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1562
noi fussimo giunti a Roma. Così ci legammo i
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1562
cavallo di ritorno per Roma, e allora non arai
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1562
inverso la porta di Roma presi il cammino. Lui
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1562
partitici per andare a Roma, non ci fussi bastato
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ridendo ci conducemmo a Roma. Questo era a punto
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che noi fummo in Roma, subito mi messi a
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1562
che lui andassi a Roma, spesso andavamo a disegnare
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che io gustai in Roma; e una parte di
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1562
non istette troppo in Roma, che lui se ne
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1562
più eccellente orefice di Roma, ed era stato maestro
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1562
aspettai il procaccia di Roma, e con esso mi
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1562
papa Clemente. Giunto a Roma mi missi a lavorare
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1562
le botteghe in una Roma? Tanti quanti di voi
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1562
quale era gonfaloniere di Roma: a questo signore io
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1562
in questo tempo a Roma un valentissimo uomo perugino
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1562
mondo. Avenga che a Roma ogni cardinale tiene un
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1562
imparare. Ancora era in Roma un altro eccellentissimo valente
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1562
tanto inistimabile, che in Roma ogni dì ne moriva
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1562
al suo tempo a Roma a zappare le vigne
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1562
attutti quei cardinali di Roma. Solo dirò di queste
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1562
cominciato la peste in Roma: se bene io voglio
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1562
mio proposito. Capitò a Roma un grandissimo cerusico, il
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1562
perché questi mali in Roma sono molto amici de
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1562
fece a 'ndarsene di Roma; perché non molti mesi
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1562
un gran signore in Roma, dicendo a quello, se
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1562
Mi fu detto in Roma da molti signori di
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1562
che quanti cardinali ha Roma -. Allora il medico a
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1562
quale era fuor di Roma in verso Civitavecchia, a
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1562
me ne ritornai in Roma. ¶ XXX. ¶ Di già era
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1562
meglio che fussino in Roma; e il fondatore di
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1562
quale si domanda in Roma un panno di state
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1562
l'era arrivata in Roma, e molte di queste
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1562
caverne della terra in Roma dagli studiosi, le quali
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1562
quei luoghi bassi in Roma, grotte; da questo si
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1562
fu che, venendo a Roma un giovanetto chiamato Luigi
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1562
mi si scoperse a Roma, pregandomi che io lo
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1562
praticare la Corte di Roma, nella quale prestò trovò
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1562
me ne ritornai in Roma. Era già fatto notte
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1562
e le porte di Roma non si serravano. Avvicinatosi
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1562
corte del governator di Roma non mi darebbe noia
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1562
tante gran cose in Roma, che gli era male
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1562
Borbone, saputo che a Roma non era soldati, sollecitissimamente
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1562
suo alla volta di Roma. Per questa occasione tutta
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1562
Per questa occasione tutta Roma prese l'arme; il
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1562
i Colonnesi vennono in Roma mi richiese che io
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1562
Borbone alle mura di Roma, il detto Alessandro del
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1562
parte de' nimici in Roma, e gli avevamo alle
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1562
che era intrata in Roma quella mattina, se ne
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1562
l'esercito entrò in Roma per la parte di
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1562
Prati e in verso Roma: così mi dette tanti
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1562
i nimici entrati in Roma, noi che eramo nel
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1562
causa del sacco di Roma; dove dicendosi ingiuria l
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1562
me ne tornassi a Roma in quella mirabil patria
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1562
volta a tornarmene a Roma. Ancora quel mio caro
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1562
portato una lettera di Roma, la qual veniva da
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1562
un certo chiamato in Roma maestro Iacopino della Barca
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1562
ma della Barca in Roma, perché teneva una barca
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1562
me ne andai a Roma, e di quivi scrissi
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1562
che io giunsi in Roma, ritrovato parte delli mia
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1562
un poco prima a Roma, io ti facevo rifare
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1562
gli era venuto a Roma un certo Micheletto, molto
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1562
monete della zecca di Roma; e che io mi
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1562
un mio fratello in Roma al servizio del duca
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1562
delle più favorite di Roma, la quali si domandava
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1562
cominciò a vedere per Roma alcune monete false istampate
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1562
volse al governatore di Roma, e disse che lui
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1562
non mi partissi di Roma, disse loro che cercassino
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1562
traboccò d'acqua tutta Roma. Standomi a vedere quel
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1562
mai fussi vista a Roma; di modo che, portandola
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1562
cardinale Salviati legato di Roma, e lasciògli commessione che
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1562
quelli primi medici di Roma, questo legno io lo
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1562
questo grande uomo a Roma, Vostra Santità sarà causa
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1562
fece venire subito a Roma. E poi che fu
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1562
condussono dal Governatore di Roma, il quale era chiamato
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1562
segretamente si partì di Roma e andossene alla volta
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1562
per essere venuto in Roma un certo maestro Giovanni
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1562
s'era ridotto in Roma, e negoziava per certi
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1562
in nessuna casa di Roma. Subito partitosi il gentiluomo
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1562
e il miglior di Roma. Montai in sun esso
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1562
che io ritornassi a Roma con gran diligenzia, e
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1562
la mia Angelica a Roma, lassami un quindici ducati
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1562
me ne tornai a Roma subito. ¶ LXX. ¶ Partendomi di
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1562
Così mi condussi a Roma col maggior piacere che
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1562
che io fui a Roma, me ne andai a
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1562
che io tornavo a Roma, diceva volersi morire per
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1562
ordine de' caporioni di Roma, che così si usa
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1562
Ritondo, di quel di Roma, il quale era stato
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1562
da piccol fanciulletto in Roma; e trovatolo che gli
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1562
giovedì, mi venne di Roma uno amplio salvo condotto
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1562
quella bella città di Roma, e intanto lo servirei
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1562
perché io ho in Roma la mia bottega aperta
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1562
tutta la divozione di Roma a un mio allevato
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1562
che io volevo riguadagnare Roma a ogni modo. Costui
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1562
Me ne andai a Roma, e meco ne portai
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1562
pruove inistimabile. Giunsi a Roma; e perché io tenevo
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1562
al mio partir di Roma molte mie belle arme
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1562
i primi medici di Roma, in fra i quali
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1562
maggior credito che avessi Roma. Contai alli detti medici
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1562
che qualsivoglia cardinal di Roma -. Ogni dì mi veniva
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1562
di quei colli di Roma. Il cardinal Cornaro, inteso
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1562
che avendolo trattenuto in Roma e datogli le spese
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io avevo rimandato a Roma il fidelissimo Filice alla
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con Dio, ritornandomi a Roma, sanza far motto al
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che io fui a Roma, rallegratomi assai con li
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1562
venivamo sollecitamente in verso Roma. Chiamando il mio cane
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sollecitavàno di tornarcene a Roma; ma perché egli era
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sollecitamente alla volta di Roma. Arrivati che noi fummo
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Firenze -. Così venuticene a Roma, era un buio grandissimo
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venne la nuova a Roma della morte del duca
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1562
Imperadore s'aspettava in Roma in fra un mese
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1562
trionfali, e giunto in Roma con maravigliosa pompa, qual
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me lo finiate in Roma; e come gli è
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1562
i primi gioiellieri di Roma; perché era stato detto
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andarmi con Dio di Roma. In questo il Papa
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più bel giovane di Roma, e sì per essere
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quale era venuto a Roma da Tagliacozzi, di donde
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arei; e partitomi di Roma ne venni a Firenze
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1562
gli avevo fatto in Roma i maggior piaceri che
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1562
lingua, essendo lui in Roma, gli aveva detto tanto
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1562
da potermene tornare a Roma in quel modo che
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1562
anni di ritornarmene a Roma. Vedutomi disposto il Cardinale
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1562
Cardinale a ritornare a Roma, mi dette tanti dinari
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1562
io gli facessi in Roma un bacino e un
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1562
ritornammo alla volta di Roma in su bonissimi cavalli
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orazione, ne andai a Roma; dove io trovai il
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1562
forse un'altra volta Roma, perché i colpi non
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1562
che io avevo in Roma una maggior quantità di
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1562
tempo del sacco di Roma in castel Sant'Agnolo
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1562
erano il Governator di Roma, qual si domandava messer
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che tu eri in Roma al tempo del Sacco
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questa isfortunata città di Roma; e in questo tempo
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anni che io abito Roma, e mai né qui
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io abito questa maravigliosa Roma, e in essa ho
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che gli avevano rubato Roma e vituperata la Chiesa
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io fui drento in Roma, certi cani maschini mi
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fece l'entrata in Roma, che io fu' causa
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i primi medici di Roma; e da quelli io
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un romore grandissimo in Roma: che di già s
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di Castello, e tutta Roma correva a vedere questa
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visitare la nobiltà di Roma, e giovani e vecchi
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farei portare fuor di Roma in luogo sicuro; perché
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uomo che fussi in Roma: era pusillo d'animo
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diceva: - Benvenuto mio, per Roma si dice che il
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che si tiene in Roma da il Vicario de
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che lui ritornassi a Roma, tenendolo molto caro appresso
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usa di fare in Roma in quel primo dì
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giorni innanzi, comparse a Roma il cardinale di Ferrara
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tenermi compagnia. Uscito di Roma, me ne andai alla
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per alla volta di Roma, e meco ne menai
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struggevo di ritornare a Roma, per ricominciare le opere
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che noi fummo a Roma, subito mi accomodai da
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suggelli dei cardinali di Roma, quali erano quasi tutti
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che io avevo in Roma, in fra dieci giorni
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el lunedì santo di Roma, ce ne venimmo soli
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che noi stavamo in Roma. Ancora Ascanio, ch'era
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giachi si portano per Roma per mostrarsi bello alle
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presto con essi tolto Roma, che mostratigliele - e non
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quali avevo levati di Roma; e di più volevo
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virtuoso, che andò a Roma per alcune sue faccende
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il quale venne a Roma e vi stette sei
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e ora sono in Roma tutti quelli sventurati che
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sovvenendomi di quella di Roma, mi porse tanto ispavento
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cardinal di Ferrara in Roma. Giunto che io fui
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fatto per lui in Roma. A questo io dissi
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m'avevo portato di Roma, ritratto da una testa
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io avevo menato di Roma, li quali in detta
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li quali in detta Roma stavano meco. Un altro
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lui a trovarmi di Roma apposta, ancora questo si
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non siamo né in Roma, né in Bologna, né
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lasciassi andare insino a Roma, e gli facessi lettere
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cose che sieno in Roma. E diceva al Re
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Bologna aveva portato di Roma le sopra ditte statue
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da quelle antiche di Roma. In questa ditta istanza
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cavarmi del carcere di Roma, insieme con tanti altri
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Castel Sant'Agnolo di Roma, n'era stato lui
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tempo in carcere in Roma. E voltosi a me
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conosciuti nella giovanezza in Roma e in Firenze come
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modo, se bene in Roma o in Francia, faccia
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di marmo greco, di Roma, acciò che io restaurassi
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lasciassi andare insino a Roma. Così benignamente mi dette
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avevo mandato insino a Roma, questo suo ritratto egli
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partissi per andare a Roma, l'avevo mostrata al
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che io fui a Roma, andai alloggiare in casa
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mi sarei tornato a Roma per le gran difficultà
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che si faceva a Roma: così 'l meglio che