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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Montanaro, Tommaso sa le stelle, 2014

concordanze di «Si»

nautoretestoannoconcordanza
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un posto dove non si vedono. Altrimenti se ne
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non dà fastidio, non si vede. TENTAZIONI DI PIERA
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PIERA 2013/12. Al quinto scatolone si rende necessaria una scala
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il Castroni. La pila si forma, ordinata. ¶ “Cosa mi
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alle vetrate. Da lì si spalanca la natura. I
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è azzurrissimo. Altri palloncini si perdono nell’aria. Palloncini
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perdono nell’aria. Palloncini? Si librano verso il cielo
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lì, dei palloncini? ¶ “Pietro? Si sente bene?” gli chiede
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dai piedi della scala. “Si è incantato?” ¶ “Che imbecille
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Sta perdendo l’equilibrio, si sente cadere, e per
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in mano, le manette si spandono come rondoni, cadono
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cadono per terra. ¶ Pietro si allontana. ¶ “Ma dove va
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mette in tasca. ¶ Tommaso si è nascosto tra i
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Non vede il ragazzino, si preoccupa, corre alla finestra
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umido. “Sei proprio scemo.” Si china. Lo vede; da
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ricciricci. Al buio, non si accorge che Tommaso ha
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vuole?” ¶ “Va tutto bene?” ¶ “, arrivo, arrivo.” ¶ “Salgo a
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ragazzino con un balzo si infila. ¶ “Permesso?” Il Castroni
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mestiere da dieci anni.” ¶ “. Ha senz’altro talento
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debole per lei.” ¶ “Davvero?” ¶ “. Ed è una bella
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suoi? Le chiedo perché si è tatuato un teschio
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palpitazioni. L’ufficiale non si è accorto di niente
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della baby gang. Pietro si siede sulla Berta. C
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da seta. Il commendatore si trovava in Francia per
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vive a Londra, dove si occupa di moda green
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dal salotto e, spaventata, si è chiusa in camera
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sono arrivati, i ladri si erano già volatilizzati nella
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volatilizzati nella notte. Non si conosce l’entità del
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farsi scoprire, perché non si interrompa quel canto. Arriva
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La canzone del ragazzino si spezza, riparte, le parole
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Tommaso è di spalle, si vede solo la testa
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gira, ci gioca, poi si alza. Pietro fa un
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fa un passo indietro, si nasconde dietro uno scaffale
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Ma il ragazzino non si volta, non si sente
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non si volta, non si sente scoperto. Allunga nel
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braccialetto. Subito, il palmo si serra come se avesse
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proprio sotto il bacino... ¶ Si sveglia di soprassalto. Ha
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un volatile... Un tucano? , è proprio così, il
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meglio: è di plastica. Si alza dalla sedia; gli
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con un suono gommoso. Si accorge che ai piedi
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è a venti metri, si gode lo spettacolo. “Adesso
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non può raggiungerlo. Pietro si sfila le pinne, va
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parecchi, pezzi di scotch si muovono nella brezza, svolazzano
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la sua lampada. Pietro si avvicina e vede degli
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non se le ricordava. Si avvicina a un raggio
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uno spettacolo. ¶ La Traviata?, si chiede Pietro, che si
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si chiede Pietro, che si immagina la storia. No
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è disarmato, la bottiglia si rompe in mille pezzi
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Le tue scarpe non si sono ancora asciugate, sono
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è tutta disegnata; Pietro si sporge, curioso. “No!” grida
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una scia lenta che si perde nel Mediterraneo, va
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Tommaso?”. ¶ Il ragazzino annuisce. “. Tommaso.” Con il dito
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conosco,” fa Pietro. ¶ Tommaso si fa coraggio e prende
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Tommaso”. ¶ “Tommaso era lì.” ¶ “.” ¶ “E che facevi?” ¶ “Tommaso
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attento, regola le basette, si avvicina per controllare che
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strofina sulle guance. Tommaso si ritrae con una smorfia
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con una smorfia, poi si raddrizza, sposta indietro la
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sposta indietro la sedia, si avvicina allo specchio. L
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la gola. L’uomo si sistema sopra la sedia
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indietro. Temoli, carpe, tinche; si vede di tutto. Ma
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il suo peso, Tommaso si sposta di frequente, lancia
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fa Pietro. ¶ Il ragazzino si sta abituando alla lingua
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Niente, Tommaso è interdetto. Si risiede. Ricomincia con il
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non capire. ¶ Allora Pietro si alza, va verso la
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Pazienza se un cavedano si aggrappa all’amo e
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all’amo e poi si libera, è tutto spine
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della PALESTRA MOVINGIRLS 2003/22. Lì si allenavano atlete nazionali di
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uno specchio”. Il ragazzino si avvicina, striscia in mezzo
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salice. “Foglie,” dice. “Foglie.” Si china e ne prende
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che ha in mano, si fa strada in mezzo
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Shelo.” ¶ “Cielo.” ¶ “Cielo.” ¶ “Bravo,” si complimenta Pietro, e si
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si complimenta Pietro, e si accorge che la lenza
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hanno tirato fuori che si dimenava, gli occhi vitrei
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le sue vittime non si accorgono se si avvicina
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non si accorgono se si avvicina. “Il luccio è
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rossicci, come insanguinati. Tommaso si avvicina, tocca il luccio
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stramazzi, che le pinne si dimenino sempre più lente
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cambiato tutto. E lui si rende conto che, solo
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fondo, è quello che si vede, lì sopra, ma
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tutto quello che non si vede. Perché forse è
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più ogni tanto non si vedano nel mare, o
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anelli di lapislazzuli; ma si ricordano più spesso quando
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ricordano più spesso quando si guarda in mezzo alle
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tantissime parole che non si vedono, che non si
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si vedono, che non si possono mostrare. “Male”, per
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è capitato a Tommaso. , anche lui è scappato
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stanza del deposito dove si era nascosto? O è
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quasi tutto. ¶ “Rigel!” ¶ Pietro si volta, pensando che stia
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Afferra un ramo. Poi si china, fa buchi per
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Per la prima volta, si rende conto che non
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Mizar e Vega. Quindi si ferma. C’è una
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che la ferita non si infetti.” A Tommaso non
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ed evidente, come se si fosse staccato dal resto
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Il ragazzino ricambia e si butta sul materasso con
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pesante, umidità. L’ufficiale si guarda intorno, scruta gli
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Non possiamo metterli dove si vedono.” ¶ “E perché? Chi
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avrebbe dubbi, di notte . E poi si accorge
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notte sì. E poi si accorge che non viene
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erano inseparabili, ora non si sentono neanche a Natale
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neanche a Natale. Quanto si era arrabbiato con lui
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il Duomo?” Un signore si avvicina; è asiatico, alticcio
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avvicina; è asiatico, alticcio, si aggrappa al finestrino, biascica
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di pietra dal quale si levano sciami di moschini
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levano sciami di moschini. ¶ , c’è ancora scritto
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diocesano del Po. Pietro si siede sotto Garibaldi; l
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Va tutto bene, Pietro?” ¶ “, sì. Perché?” ¶ “La vedo
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tutto bene, Pietro?” ¶ “Sì, . Perché?” ¶ “La vedo stanco
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ha letto il giornale?” ¶ “... Cioè, no,” fa Pietro
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in città.” ¶ “Quali?” ¶ “Non si sa da dove vengono
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sul cinturino. “Mamma mia, si è fatto tardi! Mi
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grata. Dove sarà Tommaso?, si è chiesto guardando i
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non c’è. ¶ Pietro si è girato, è tornato
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un convoglio che non si ferma, il muso di
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una luce da lontano, si avvicina, ecco, arriva, sfreccia
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arriva, sfreccia, un sibilo, si sollevano foglie da terra
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da terra, lui non si sposta. ¶ Il treno scompare
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un capogiro, una stanchezza, si appoggia al muro. Vede
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gli occhi, li riapre. , va meglio. Sente che
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chiusa, solo una goccia si forma lenta e cade
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niente da fare. Non si possono mica trattenere. E
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quelle che arrivano. ¶ Qualcosa si muove; forse una faina
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mai del tutto, non si riesce mai a farle
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a farle finire, ci si vive dentro tutta la
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Quando urta il letto si accorge che ci sono
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È uscito molto sangue?” ¶ “.” ¶ “Si vede il bianco
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uscito molto sangue?” ¶ “Sì.” ¶ “Si vede il bianco della
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dal lenzuolo. La ferita si incollerebbe alle lenzuola, se
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male? Resisti!” Pietro non si intenerisce, sfrega anche di
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È notte alta, Pietro si siede accanto al letto
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tosse secca. Tommaso ansima, si sforza, si mette dritto
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Tommaso ansima, si sforza, si mette dritto sul letto
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incastrata in gola. Poi si corica, spossato. Dalla finestra
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luce dall’alba. Pietro si rende conto che non
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al buio. La luce si allarga verso la pubblicità
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donna, giovani e cotonati, si abbracciano innocenti vicino a
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faccia di uno che si punge. ¶ “No!” risponde Tommaso
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che deve andare? Comunque, si dice, domattina vedo se
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ospedale. Spegne la luce, si accomoda di nuovo sulla
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arrivano agli occhi, Tommaso si gira a pancia in
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mezzo! Neanche la Tognazzi si lamentava così tanto! Hai
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Il rumore disturba Pietro, , ma lo spaventa anche
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abbia rotto qualcosa o si sia sentito male. “Stai
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che la ferita non si infetti. Stai attento ai
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proviamo la febbre.” ¶ “No!” ¶ “!” insiste Pietro, e gli
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Pietro, gli occhi maliziosi, si aggrappa all’omone, la
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sole. ¶ “No, no. Non si può.” ¶ Lei si stacca
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Non si può.” ¶ Lei si stacca dall’abbraccio: “No
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entrare?” ¶ “No.” ¶ “Devo andarmene?” ¶ “, grazie.” ¶ “Non te l
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i muscoli delle braccia. “.” Lo sollevano. “Mettilo sul
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arriverà, e se arriverà si troverà una soluzione. ¶ La
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un finestrone da cui si vede il fiume. La
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più calda d’inverno. ¶ Si china, apre un sentiero
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l’ultimo giro. Tommaso si occupa di magliette e
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il letto. ¶ La porta si chiude. ¶ Pietro afferra la
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pronto a girarla ma si ferma, questa volta no
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la chiave in tasca, si volta, scende. ¶ 10. ¶ È bello
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fatto una corsa, quando si è accorto che l
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risalire per l’argine si ha la sensazione di
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è silenzioso, cauto, non si ha l’idea della
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è grande che non si immagina. E quando si
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si immagina. E quando si spalanca fa impressione. Tutta
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mare. Dall’altra parte si scorge una spiaggia, vegetazione
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essere un gabbiano, se si è perso dal delta
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ha, e così lui si è messo un paio
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Il ragazzino da lì si vede a metà, dentro
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poco di riposo. “Qui si tocca!” Il Po è
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le braccia perché ci si sdrai sopra. Tommaso guarda
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prende un respiro e si tuffa. Il corpo si
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si tuffa. Il corpo si allontana, fa una scia
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mezzo al fiume largo, si immerge di nuovo. La
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dopo un po’ cambia, si rilassa, galleggia. ¶ Pietro lo
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soffia dal naso, tossisce, si aggrappa alla sua spalla
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Ti diverti?” I corpi si sfiorano, il ragazzino si
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si sfiorano, il ragazzino si mette dritto, il corpo
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dal Po,” ripete, poi si accorge che il polso
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prezioso, non voglio che si rovini”. ¶ “Chi è la
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fidanzata?” chiede Pietro, e si fa capire. “Fidanzata... Ragazza
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risentito, sbuffa: le mani si agitano all’aria, segnano
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dall’altra parte. Pietro si affanna, in quella breve
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età, la lentezza. Tommaso si sta già strofinando con
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hai nel piatto, eh. Si mangia quello che si
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Si mangia quello che si prende. Non siamo mica
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premere REC!” grida quando si rende conto che è
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Esce dalla doccia ritemprato, si sgranchisce, sbadiglia. “Tommaso? Cosa
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in sen. Le zanzare si affollano intorno alla lampada
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se fosse un neonato? ¶ Si assopisce. ¶ È un click
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di dentifricio, “Che maialeria!”. Si toglie la maglietta. Decide
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uguali, poi però passa. , vorrebbe dirglielo. Ma non
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alto, poi la luce si è affievolita. La sedia
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all’ultimo raggio. Pietro si è perso dietro al
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senza fare nulla, poi si alza, passa da Pavarotti
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se aveva un brufolo, si lamentava sempre di tutto
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gli occhi del ragazzino si chiudono, ha bisogno di
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l’unica cosa che si vede nella notte. E
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Le cose che vanno, , ma ci sono anche
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È mio nipote ¶ Pietro si sente un gambero dentro
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Cosa ci faccio qui?, si domanda, in mezzo agli
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agli scaffali del deposito. Si è svegliato ed è
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è successo? Il Lexotan? Si mette in piedi, sbadiglia
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mette in piedi, sbadiglia, si gratta la testa. ¶ “Tommaso
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andare. E che non si fermi per sempre! Sono
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pensa Pietro. La sera si è più fragili, si
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si è più fragili, si fan sciocchezze che poi
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che poi al mattino si rivelano per quello che
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Buckingham. Cosa devo fare?, si domanda. E se lo
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imbozzolato dentro le lenzuola, si agita, non si è
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lenzuola, si agita, non si è accorto di non
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solo nella stanza, non si sveglia. Pietro lo guarda
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una suite. O forse si sente al sicuro. ¶ Sono
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fatto piano in bagno, si è rasato senza risciacquarsi
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risciacquarsi rumorosamente. Ma presto si è stufato, riempie la
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sasso! “Sveglia!” Il ragazzino si struscia la faccia. Sbadiglia
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denti. Quanti anni ha?, si domanda ancora Pietro. Anche
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cresce, e la voce si sta facendo, gli sembra
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aria. A che età si può bere il caffè
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al massimo. L’altro si volta inorridito: “Ma che
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osserva il ragazzino che si dimena. Allora avvia lo
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di guardarlo in cagnesco, si allontana, si siede apposta
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in cagnesco, si allontana, si siede apposta sulla Berta
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buffi. È che lui si sta arrabbiando. “Non hai
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police. No polizia.” Pietro si ferma. Tommaso si divincola
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Pietro si ferma. Tommaso si divincola, si sfila la
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ferma. Tommaso si divincola, si sfila la maglietta, si
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si sfila la maglietta, si allontana. “No police! No
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la maglietta. ¶ I due si guardano a lungo, Tommaso
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guardano a lungo, Tommaso si asciuga gli occhi, sale
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occhi, sale. ¶ Sta fermo, si è messo la cintura
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finestrino. I capelli non si scompigliano, ricciricci; c’è
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Tu stai in silenzio,” si raccomanda Pietro, “shhh,” gli
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un carrello, Tommaso ci si aggrappa, indica lui dove
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posto così luminoso, ricco. Si inchioda davanti ai pesci
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Pietro, mentre i pantaloncini si bagnano. Un addetto alla
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nota il bambino e si stupisce lui del colore
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felpa serve, anche se si va verso l’estate
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Calzini di cotone. Tommaso si mette a correre; c
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Totti”. Ha vinto. ¶ Pietro si mette in coda, sono
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Pietro lo osserva; Tommaso si aggroviglia sul sedile. Alla
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Callas nel mio letto ¶ “, stai bene!” ha ripetuto
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O fa finta. ¶ Pietro si siede sulla Berta. E
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cosa deve fare? ¶ Impercettibile, si alza una nuvola di
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dove deve andare, non si può mica invertire la
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di terra, un’orma. Si china, ci mette sopra
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sopra il dito; non si sposta, è indurita, bisognerà
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scacciare gli invasori. Non si è mai spaventato, a
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capirà di che animale si tratta, come acciuffarlo. ¶ Punta
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quando è a metà si accorge di una corsa
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tempo, sale, per prudenza, si affretta, raggiunge la finestra
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c’è più nessuno. ¶ Si accorge che nel piatto
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legno. ¶ La postina non si è vista. E poi
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sulle sponde del Po, si disfa lì, il vento
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è stato spogliato. Qualcuno si è servito; ce n
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la bestia, senz’altro. , ma non li ha
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dalla Berta; ogni tanto, , ha guardato fuori, ma
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nella terra. L’aria si fa fresca, Pietro sporge
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diventa estate. L’erba si rannicchia a quel brivido
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brivido, un airone scuro si infila in un cielo
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suo verso fastidioso. ¶ Qualcosa si muove tra le foglie
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grida. “Non avere paura.” Si nota qualcosa, in mezzo
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in su. ¶ L’altro si arresta, accecato, ma non
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di nuovo, forte, non si capisce come possa starci
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torace mingherlino, e Pietro si diverte a quel rumore
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ragazzino, imbrattate di terra, si lasciano modellare da un
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poche parole di italiano. Si fa segno con l
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le labbra. “Fame.” ¶ Pietro si rende conto che è
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sudicio. Che puzza. Non si sarebbe mai immaginato di
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abituato, e il ragazzino si irrigidisce, quell’uomo è
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sanno fare male. Pietro si accorge di averlo intimorito
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distende ancora la mano. Si sforza di essere rassicurante
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stare lì, poi chissà, si vedrà. Le cose che
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cose che accadono mica si può deciderle. Accadono, e
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e basta. ¶ Il ragazzino si fida. ¶ Sì, ha avuto
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Il ragazzino si fida. ¶ , ha avuto l’impressione
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giorni, ha visto come si siede, come fanno gli
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un po’, poi, chissà, si vedrà. ¶ Pietro apre la
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quelle scarpe rovinate, ma si stupisce a vedere un
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il suo ospite mentre si guarda intorno, curioso ma
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cenno a dire “dopo, si mangia dopo”. “Non morirai
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di dargli i vestiti, si tappa il naso con
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un lavaggio. Il ragazzino si spoglia, voltato per pudore
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dura poco, che Pietro si sforza chissà perché di
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il piatto vuoto. “Ancora?” ¶ “.” ¶ Non si alza, però
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vuoto. “Ancora?” ¶ “Sì.” ¶ Non si alza, però. I due
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una cosa paterna, giusta, si accorge quando la fa
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Pietro.” ¶ L’altro inghiotte, si pulisce la bocca, ripete
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del conto l’altro si perde. Avrà undici, dodici
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maturi. ¶ Attraverso la finestra si accorge che Tommaso non
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di averlo fatto arrabbiare, si mette dritto in piedi
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in piedi. Ma Pietro si accorge che gli occhi
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scaffali, ogni tanto scricchiolano. Si porta il bicchiere alle
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alla rinfusa, di nuovo si guarda attorno e controlla
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una ventina di minuti. , la Panda fa a
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grassa. La Zerti non si è accorta di lui
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accorta di lui, Pietro si è fatto piccolo dietro
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Sono simili ai suoi, , metallo ossidato e legno
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A barattoli. Il pane. Si può surgelare. Carne bianca
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mani tutto incluso che si fa prima. Creme? Profumi
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lo scorta, sullo specchietto si gode il vento senza
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monta sopra. Indugia lì, si muove frettolosa come non
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un pezzo di vetro. , è un fiore del
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umido, sbavato. ¶ 4. ¶ La postina ¶ Si tiene stretto a una
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anche se tutt’intorno si fa l’estate. Chiude
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è un animale che si mangia i lampadari. Un
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sapiens. ¶ Sono stato io?, si domanda, mentre il suo
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voglia di mangiarli? Pietro si spaventa. È lui il
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sterpaglie, risale l’argine. Si accuccia sotto un acero
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collo, poi le labbra si cercano, lui la conduce
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Chiudi gli occhi”, e si riveste, si rimette il
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occhi”, e si riveste, si rimette il berretto blu
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lei se ne va. Si mette a correre, trafelata
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da lì l’autostrada si vede bene. Fa gestacci
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dinghy. Sente un miagolio. Si guarda intorno. È solo
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mangiucchiati da denti piccoli. ¶ , c’è una bestia
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è una bestia che si aggira. ¶ Pietro scaglia “Navi
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in alto. Le nubi si sono prese il cielo
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ogni volta ci cadeva, si voltava per vedere se
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lontana dalla Berta, Pietro si deve alzare, non vuole
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alzare, non vuole che si rovini. La prende e
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che è in piedi, si rassegna a metterla a
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che ci sia qualcuno. Si fa guardingo. Ora è
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Ora è sul ballatoio. Si accuccia davanti alla camera
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stanza di Fellini. ¶ Lì si è nascosto il mostro
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la testa bianca, frinisce, si muove a quattro zampe
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vedere meglio, la bestia si alza e si abbassa
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bestia si alza e si abbassa tra gli scatoloni
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visto niente di simile; si aspettava un cane, un
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testa. L’animale non si spaventa, latra, si china
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non si spaventa, latra, si china. Ora è a
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cade. ¶ Dopo un po’ si sveglia perché sente la
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la musica. La bestia si è nascosta giù. Pietro
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Un braccio del lampadario? , ecco la fine di
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attimo di cedimento, ma si è ripreso. La ucciderà
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ripreso. La ucciderà. Le si siederà sopra, alla peggio
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porte. ¶ Dentro a Buckingham si sente al sicuro. ¶ 6. ¶ Tu
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È la scopa che si era tenuto vicino. Il
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sulla destra. Da lì si vede, con lo sguardo
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vede, con lo sguardo si va oltre l’argine
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passano a fatica. Se si viene dalla provinciale e
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viene dalla provinciale e si procede verso il Po
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scovarlo è ricordarsi che si imbocca dietro un platano
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difficile da riconoscere se si arriva troppo veloci. E
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veloci. E anche quando si imbocca la stradina si
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si imbocca la stradina si teme di aver preso
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la direzione sbagliata, perché si prosegue a lungo tra
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bacche, grilli e buche. Si capisce che si sta
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buche. Si capisce che si sta per arrivare solo
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per arrivare solo quando si sente l’umido; il
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l’umido; il fiume si avvicina, è lì da
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finestre scure da cui si affacciano gli oggetti abbandonati
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uguale ad altre migliaia. Si va verso l’estate
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folti, le mani forti. Si guarda attorno, muove i
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forsennate del solito mentre si incrociano e si dicono
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mentre si incrociano e si dicono chissà cosa. Pietro
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ascoltare l’acqua che si muove con i lucci
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ha consistenza, braccia, gambe, si può toccare. Lei non
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lui? “Nina...” sussurra. Lei si dissolve, torna nella nebbia
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a niente, finché non si alza, in lontananza, della
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Chi rompe le balle?, si domanda Pietro. No, non
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ha confessato una volta. Si sfila le cuffiette dalle
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che la canzone che si propaga – Castroni si spaccherà
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che si propaga – Castroni si spaccherà i timpani, prima
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a Pietro. ¶ “Ancora Zurlini?” ¶ “, ma torno domani. Ora
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furgoncino è lontano, Pietro si è seduto di nuovo
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Dovrò fare la spesa, si dice. Prima di Natale
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radio. Parlano di come si cucina la carne Kuroge
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fabbrica fallì e loro si fecero monache, anche se
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scappò dal convento e si dice vaghi ancora sul
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rimane lì, aspetta, poi si rassegna; non troverà mai
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bottiglie vuote. I ghiri si sono trasferiti e le
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È che poi, non si può far nulla, il
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è che poi nessuno si presenta all’asta. Ma
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essere finito. Al tramonto si arrende; pensa che non
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e basta. È stonato, si imbarazza anche se è
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sbiadito: Sono diventato vecchio?, si domanda. Non ha digerito
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non ce n’è; si passa le dita sulla
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Lexotan. Afferra la Berta, si allontana dalla tettoia. Lo
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sotto il fiume non si vede. Da lì si
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si vede. Da lì si vede l’argine che
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difende. Il Po lo si immagina. Il Po lo
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immagina. Il Po lo si sente; lo stridere dei
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come un padre che si fa vedere arrabbiato dal
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salterà fuori.” ¶ Il Castroni si è allontanato. Anche le
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allontanato. Anche le mèche si è fatto, constata Pietro
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interdetto. Sono dei passi. Si sporge nel deposito. C
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Ci sono i fantasmi? Si guarda intorno; silenzio. Rimbomba
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È che la bottiglia si è rotta proprio sopra
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ancora lì. ¶ No, non si può, bisognerà toglierli a
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Il ronzio del proiettore si confonde con l’assedio
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che vado al supermercato, si dice, devo comprare uno
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impianto stereo, il mangiacassette si apre, mette la cassetta
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le ipotesi. “Spostati!” ordina. Si siede sulla Berta. Ha
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proprio quella in cui si vede il palcoscenico, una
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sussurra lui compiaciuto. ¶ Tommaso si alza, “Ma dove vai
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con questo caldo! Non si capisce come faccia. Non
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Che bello, pensa Pietro. , si è sempre opposto
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bello, pensa Pietro. Sì, si è sempre opposto all
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l’istituto tecnico. Molti si erano dati per malati
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un poco rovinato. Violetta si sente male, ecco il
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del mondo. ¶ Tiro. ¶ Palo. ¶ Si accascia per terra, le
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mani nei capelli. Poi si mette seduto, sconsolato; della
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non quattro anni. ¶ “Salamino?” ¶ “!” ¶ La diapositiva è cambiata
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sbagliato,” dice Pietro quando si accorge che sullo schermo
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Mamma, papà, bambino”. ¶ Poi si allontana. “Mamma, papà, bambino
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che il suo corpo si veda sulla diapositiva, allunga
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e dice: “Tommaso”. ¶ Poi si mette di spalle, davanti
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braccia fa ombra, non si vedono più i loro
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e gli occhi curiosi. Si sta meglio all’ombra
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pelle di Pietro e si mette a ridere. “Imbecille
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abbassarsi i pantaloni e si indica il “pisello” come
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imbarazzo della scelta; Pietro si prende il ranocchio, Tommaso
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il Carro proprio non si vede.” ¶ 20. ¶ I piedi nudi
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altra volta la postina. Si sarebbe insospettita. Ha detto
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chiave o no, mentre si tirava dietro la porta
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qualcosa?” ¶ “No.” ¶ “Stai buono?” ¶ “. Tommaso stai buono!” esclama
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esclama il ragazzino. ¶ “Pietro!” si sente dabbasso. ¶ Pietro si
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si sente dabbasso. ¶ Pietro si allontana senza chiudere. Scende
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di fronte a lui. Si è già tolta il
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già tolta il berretto, si sta sistemando i capelli
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non gli corre incontro. Si comporta come una vera
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di solito, quasi neanche si salutano. Dalla foga, dalla
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film. 8 ½ di Fellini.” ¶ “Veramente?” ¶ “.” ¶ “Che bello. Fellini è
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vuoi fare l’amore si fa l’amore, quando
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quando non vuoi non si fa l’amore. Non
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tutta, il desiderio gli si è smorzato quando si
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si è smorzato quando si è appoggiato sulla Berta
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ha voglia di dormire? , non c’è dubbio
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resterà sveglio, le palpebre si serrano, un pisolino prima
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pareti del deposito giudiziario. è sentito fin lì
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bocca impastata. Lei non si è accorta di nulla
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di vino?” ¶ Lui obbedisce; si alza e, sì, va
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obbedisce; si alza e, , va verso Buckingham. Pazienza
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Ritorna da lei e si accorge che la chioma
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tremano, spande del vino, si sporca le dita, dice
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Odia il vino che si appiccica sulla pelle. ¶ “Che
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di altro?” le chiede. ¶ Si siede sulla sedia triangolare
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bacio umido; le labbra si attaccano zuccherine alla pelle
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ribollirgli. ¶ “Andiamo dentro.” Pietro si stacca da lei e
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stacca da lei e si affretta verso il deposito
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il caldo.” ¶ “Ma non si vede niente.” ¶ “Accendo la
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del reggiseno. Ma Pietro si stacca di nuovo. “Scusa
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al letto. Lentamente, lei si sdraia all’indietro. “Cosa
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per la prima volta, si spoglia intera, senza imbarazzo
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intera, senza imbarazzo. Poi si infila la biancheria nuova
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cui pende il braccialetto. ¶ “,” dice il ragazzino, e
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dice il ragazzino, e si toglie la parrucca. ¶ “E
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la parrucca. ¶ “E come si chiama? Qual è il
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in modo eloquente. ¶ “Nur!” ¶ “, Nur.” ¶ Tommaso si gratta
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Nur!” ¶ “Sì, Nur.” ¶ Tommaso si gratta il mento. Poi
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Pietro, vieni qui!”. Pietro si sposta, si siede sotto
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qui!”. Pietro si sposta, si siede sotto i pioppi
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acqua.” Una macchina immaginaria si accosta al ragazzino, un
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al ragazzino, un finestrino si abbassa, contrattano, Tommaso passa
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aperti, la luce che si intrufola, polverosa. Tommaso corre
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Tommaso corre di sopra, si sporge dal davanzale con
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ha capito; da lì si affacciava la ragazza. Tommaso
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alto, fin dove arriva, si mette sulle punte, tutto
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lei?” ¶ “Nur,” dice, e si mette la mano sotto
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e sotto il naso, si è fatto dei baffi
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quel punto il ragazzino si toglie l’ovatta in
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finestra. Quando sbuca fuori si mette sotto la stanza
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che la ragazzina non si sporge più. Interpreta anche
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Interpreta anche Nur: risale, si mette dietro alla finestra
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dietro alla finestra, spia, si fa vedere, ma non
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e la statuetta sottobraccio. Si gira. Il ragazzino si
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Si gira. Il ragazzino si allontana di una decina
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decina di metri; poi si volta e cammina verso
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Tommaso chiude gli occhi, si concentra. Cosa deve succedere
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deve succedere, adesso? Ah . Prima fa la faccia
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ci fa nel negozio? , non c’è dubbio
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Fa finta di arrossire, si dà aria alle guance
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e Nur shhhhhh...” Non si possono parlare così, in
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di nuovo i ruoli. Si allontana, in compagnia della
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Madonnina, dopo qualche passo si dà una manata sulla
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dimenticato qualcosa. Torna indietro; si toglie il braccialetto e
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furtivamente, attento che nessuno si accorga di niente. ¶ Pietro
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uomini nel disegno: “Loro?”. ¶ “,” dice Tommaso. ¶ “Ti hanno
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una nave che salpa, si allontana dalla città del
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indietro, verso la parrucca. ¶ “, Tommaso. Un giorno tornerai
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meteo, al solito, non si sbilancia; le previsioni dicono
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come un capodoglio spiaggiato. Si sentirebbe ridicolo. E poi
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no, Non sono vecchio, si dice, alza il manico
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formicolio, il braccio che si addormenta, colori a chiazze
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nido, debole, il vespaio si stacca, le vespe sciamano
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ok,” dice il ragazzino. ¶ “, grazie. Ho solo bisogno
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se ne va, Pietro si mette dritto sul letto
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la tettoia. Il ponfo si sta gonfiando, ha voglia
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gatto grigio, alla fine si fa solo i fatti
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bianche sul greto: non si vede nessuno. “Tommaso?” Niente
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nemmeno sul Po. Dove si sarà cacciato? Deve dirglielo
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sparito e il tramonto si avvicina. Lui stava riposando
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avvicina. Lui stava riposando, , probabilmente il ragazzino è
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poi lui nuota bene. Si starà riposando in qualche
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berne un altro. Anzi . Va nel deposito. Lì
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gli scatoloni aperti non si contano più. ¶ Si avvia
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non si contano più. ¶ Si avvia tra gli scaffali
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afa; è ancora estate, , ma la stagione muta
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una luce nuova, che si fa preziosa, d’oro
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fame, dice tra sé. Si è preso un pomeriggio
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fare? Un Lexotan. ¶ Pietro si rimette sulla Berta. E
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sulla Berta. E se si è ferito di nuovo
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grigio? Oggi nemmeno lui si è visto. Non è