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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Camillo Boito, Il maestro di setticlavio, 1891

concordanze di «Si»

nautoretestoannoconcordanza
1
1891
mondo conosciuto, gli stranieri si concentravano in Venezia. Nel
2
1891
l'istante in cui si esce dall'incanto del
3
1891
gorgo è terribile. Non si vede più nulla: sembra
4
1891
della morte. I capelli si appiccicano sugli occhi, l
5
1891
alle palpebre di aprirsi. Si respira con ansia, ma
6
1891
respira con ansia, ma si è ciechi, d'una
7
1891
contro al mio viso si apriva la grandezza dei
8
1891
spesso di credere che si vada in direzione opposta
9
1891
corre il treno, e si sbalza, e si guarda
10
1891
e si sbalza, e si guarda esterrefatti; così a
11
1891
di perlette, che subito si scioglieva nell'ampio verde
12
1891
breve di una crestaina, si seguono l'una all
13
1891
nelle quali il nuotatore si lascia calare all'avvallamento
14
1891
innalza; e dall'alto si vedono le creste regolari
15
1891
campo; e nel basso si crede di essere caduti
16
1891
fermano l'attimo; e si pensa in un minuto
17
1891
quel che in terra si penserebbe in un'ora
18
1891
un'altra onda vi si sbatte in faccia e
19
1891
ma ecco invece che si spiana e si risolve
20
1891
che si spiana e si risolve in nulla; gli
21
1891
mare agitato l'uomo si sente pieno di vigoria
22
1891
noie mortali, il cuore si ritempra, si fa provvisione
23
1891
il cuore si ritempra, si fa provvisione di coraggio
24
1891
anima. ¶ Uscendo dall'acqua si diventa Greci. Dopo essere
25
1891
brevi taglietti ai piedi, si entra nel proprio camerino
26
1891
nel proprio camerino e si avvolge il corpo nudo
27
1891
un ampio lenzuolo; poi si esce così drappeggiati sul
28
1891
statura, figurante Capaneo che si avventa alle mura di
29
1891
ballatoio, verso il mare, si atteggiavano dunque dieci o
30
1891
forma di Palliolum, e si avvolgevano il corpo con
31
1891
un gran manto non si sa quasi mai liberare
32
1891
classe di persone. Tacito si lagnava già delle vesticciuole
33
1891
pranzare. L'edificio, che si distende in una lunghissima
34
1891
di quell'ora non si può descrivere. Tutto si
35
1891
si può descrivere. Tutto si fonde in un accordo
36
1891
dolcezza inebbriante. Il ventre si confortava, e gli occhi
37
1891
vedere sotto la gola. Si alzava di tratto in
38
1891
e batteva le mani; si metteva a sedere sulle
39
1891
che sembrava vecchio se si badava a' suoi capelli
40
1891
che sembrava giovine se si guardava ai lineamenti e
41
1891
sgomenta. Quei flutti, che si frangono perennemente alla riva
42
1891
quieta e fresca, che si aspira con lunga voluttà
43
1891
enorme, in cui ci si toglie reverenti il cappello
44
1891
il cappello e ci si sprofonda nella propria coscienza
45
1891
bisantina o gotica non si sentisse invaso da un
46
1891
sera, mentre il contorno si distingueva tuttavia preciso e
47
1891
po' secco. A destra si muoveva una macchia nera
48
1891
via più scure, finché si dipinsero nere sull'aria
49
1891
vita sociale; come invece si rafforza e rassoda nella
50
1891
da sollevare il mondo si alza un granello di
51
1891
un granello di sabbia si crea un vortice nel
52
1891
impulso? L'artista che si muti in critico può
53
1891
un faro nel mare. Si traversò una parte del
54
1891
case, certe macchie nere si muovevano lente, poi all
55
1891
il nostro animo non si addiceva punto ai mezzi
56
1891
spendere le ore, e si muove piano; e s
57
1891
stecchito a cassetta, non si può muovere, se vuole
58
1891
traghetto o sul Molo, si mette a sedere, si
59
1891
si mette a sedere, si rizza, cammina, ragiona, guarda
60
1891
il dito mignolo, che si metteva per vezzo smorfiosamente
61
1891
e la folla che si pigiava, e le frittelle
62
1891
nell'ombra cupa e si perdeva sotto il portico
63
1891
atto di comica prosopopea si piantavano di contro alla
64
1891
stonato. Sul suo berretto si leggeva in grosse lettere
65
1891
come il medico che si vede innanzi un caso
66
1891
voglia corrergli dietro, e si senta de' pesi alle
67
1891
di vent'anni addietro si contentavano della buccia: quelli
68
1891
nelle cose il carattere; si lambiccano per entrare nell
69
1891
il suo fluido estetico, si metta in comunicazione con
70
1891
d'Italia, un Romano, si travagliava, seduto dinanzi al
71
1891
l'azzurro del cielo, si capiva bene come egli
72
1891
anche i pittori figuristi si compiacciono in questa animazione
73
1891
lustro dei marmi; chi si stillava il cervello nello
74
1891
dondolare il cavalletto. Altri si fermavano a coppie in
75
1891
agli altri ciò che si sente occorre tanto genio
76
1891
sue mezze figure, che si somigliano tutte, sfumava nel
77
1891
fondo di mestizia; e si lascia andare agli affetti
78
1891
fianchi in quella fasciatura si disegnano netti; o forse
79
1891
disgraziatamente della loro pigrizia. Si contentano di capire le
80
1891
ironia veneziana, la quale si torce persino contro se
81
1891
e quello di traghetto, si dividono in molte varietà
82
1891
del popolo veneziano ci si rivelò intiero nelle discussioni
83
1891
nei ritratti del Tintoretto si muovono - e dall'umidore
84
1891
prominenti, il mento largo, si alternavano ai volti da
85
1891
Trova invece i gendarmi; si getta in fiume nudo
86
1891
bisognava rispondere. Un barcaiuolo si rizza, e discorre così
87
1891
i loro occhi non si fermano forse più a
88
1891
quali cinquecent'anni addietro si lagnava messer Francesco Petrarca
89
1891
Il cantore di Laura si scagliò contro "la troppa
90
1891
malvagi sono impunemente vituperati". Si vede che il pettegolezzo
91
1891
a Guido da Polenta, si direbbe ch'egli non
92
1891
avere notato che non si maravigliava di tanta ignoranza
93
1891
nelle accuse non giuste. ¶ Si può prestare più fede
94
1891
d'ogni altra cosa si maraviglia in quella sua
95
1891
e l'arte fiamminga si diedero convegno nella città
96
1891
E mentre i Veneziani si spandevano così nel mondo
97
1891
San Gottardo sai che si va a Bagolino, costeggiando
98
1891
dai parapetti della quale si vedono i precipizi vertiginosi
99
1891
spuma. In quelle orridezze si rovesciano spesso uomini e
100
1891
e strette, il vecchietto si ferma e alzando il
101
1891
chiesa era deserta. Solo si sentiva un leggiero picchio
102
1891
inginocchiate, pregavano. Poi una si alza e, togliendosi i
103
1891
nel fuoco. Le litanie si sollevano al cielo: lo
104
1891
rogo pare un inferno. Si avanzavano gli uomini come
105
1891
terrose sgocciolava qualche lagrima. Si percuoteva il petto col
106
1891
E tutti tacevano, e si sentiva, accompagnata dal romore
107
1891
di quando in quando si sentiva la stessa voce
108
1891
bianchi della vecchia le si rizzassero sul cranio. Dopo
109
1891
proprio lui". ¶ E intanto si faceva il segno della
110
1891
entrati in una viuzza, si principiò a salire. La
111
1891
guardarmi. Ad una svolta si fermò e si mise
112
1891
svolta si fermò e si mise a sedere in
113
1891
del Santo, altri non si attentarono ad accompagnarmi, uno
114
1891
e sola". ¶ La megera si alzò, e continuò il
115
1891
alla volta s'allarga, si estende e incancrenisce via
116
1891
è misericordioso!". ¶ Il popolo si gettava per terra e
117
1891
le domandai. ¶ Non rispose. Si continuò a salire la
118
1891
bastoncino sui sassi. Finalmente si giunse dinanzi ad un
119
1891
sereno e più alto. Si cominciò ier sera con
120
1891
le cime dei monti si rispondessero nel gaio linguaggio
121
1891
Il maestro di scuola si è avanzato per leggere
122
1891
che così lunga lunga si muovesse flessuosamente secondo l
123
1891
per cacciarci nella folla, si sentiva l'organo suonare
124
1891
petto. La disperazione non si espande nella pietà degli
125
1891
pietà degli altri, non si getta al di fuori
126
1891
Lo strazio è solitario. Si guarda al proprio dolore
127
1891
aggirarsi nel nulla. Non si pensa, non si sente
128
1891
Non si pensa, non si sente: si vive in
129
1891
pensa, non si sente: si vive in una tomba
130
1891
giorni sono, mercoledì sera, si sentiva un po' stanca
131
1891
la mia vecchia fede si ravviva. Ieri mi diceva
132
1891
mi diceva: "Signor Carlo, si prepari alla felicità del
133
1891
alla felicità del Paradiso. Si stacchi dalle cose di
134
1891
dalla contemplazione di Dio! , quel maledetto strumento, rubato
135
1891
sera nevicava, tirava vento, si sentivano certe voci lugubri
136
1891
gli occhi. Le corde si contorsero come serpi, mandando
137
1891
cassa armonica diventò nero, si spaccò in più luoghi
138
1891
luoghi e, senza infiammarsi, si ridusse a carbone; le
139
1891
vite, e dal quale si vede il largo specchio
140
1891
impressioni artistiche, le quali si prestano ad essere fermate
141
1891
di forza, e quando si trasmutano in corpo, sia
142
1891
in testa ai quali si legge: Io scrivo queste
143
1891
Murano i vetri che si fondono; quando entrano nel
144
1891
sempre desta, fa che si confonda la virtù comunissima
145
1891
del canto se non si principia dalla lettura?". ¶ "Non
146
1891
età, in cui ci si distacca dal mondo, allora
147
1891
amore della semplicità teorica si casca nella pratica in
148
1891
lo reggeva in piedi, si fosse spezzata d'un
149
1891
quale avrei saputo morire!". ¶ Si udì un grido acuto
150
1891
allora allora, intervenne, sbadigliando: ¶ "Si tratta di un libro
151
1891
doveva far stampare; e si mangiò il danaro. Ma
152
1891
Acqua ci voleva, acqua. Si gettò a capo fitto
153
1891
fuori. Non gridava, non si curava di accostarsi alla
154
1891
Sol, Do La, Do Si. Il maestro con lo
155
1891
ginocchia. Da mezzo secolo si fa la stessa vita
156
1891
cuffia bianca inamidata, quando si sveglia e, alzando il
157
1891
più andato a Brescia: si può dire ch'io
158
1891
fa un sasso quando si butta nell'acqua, dove
159
1891
di legno intagliato, che si mettevano a' piedi del
160
1891
dai monti lontani, e si faceva sentire da tutti
161
1891
dal cielo "i sepolcri si spalancheranno, e, precipitando sulle
162
1891
e picchiandosi il petto, si pigiava, si schiacciava, si
163
1891
il petto, si pigiava, si schiacciava, si accatastava a
164
1891
si pigiava, si schiacciava, si accatastava a gruppi, e
165
1891
le masserizie, i quadri si guardano, e forse nel
166
1891
forse nel loro linguaggio si parlano sommessamente, lo strappare
167
1891
antichità di questo palazzaccio. Si scalderanno al fuoco del
168
1891
tanta fatica e con misero fine dentro ai
169
1891
correva sulle labbra e si trasmutava tosto in due
170
1891
sento esinanire. La Menica si spaventa. Era un gran
171
1891
d'acqua, la bufera si dileguava e, rinata la
172
1891
bizzarro nei suoi contorcimenti, si misero a ridere anch
173
1891
il curato bislacco, che si sentiva ridere ancora sulle
174
1891
solo da una parte si vede appesa ad un
175
1891
giardino alto, da cui si domina il villaggio e
176
1891
le ultime oscillazioni, che si dileguano nel brontolìo lontano
177
1891
graziosa al mondo non si potrebbe vedere. Oltre a
178
1891
incastonate, che sette soltanto si sono rotte o perdute
179
1891
quale da questa altura si dominano i tetti vicini
180
1891
più giù, a sinistra, si vede la piazza del
181
1891
un'afa, che non si può respirare. Me ne
182
1891
sorge di contro, pare si tocchino a' piedi, tanto
183
1891
un colore cupo rossastro si vede quasi orizzontale il
184
1891
del monte lontano; poi si espanse, invase una gran
185
1891
un toro immane, che si avanzasse con la sua
186
1891
da grossa che era si allungò, diventò il grugno
187
1891
un porco, le corna si accorciarono in orecchie, le
188
1891
in orecchie, le gambe si restrinsero a zampini, e
189
1891
Poi la nuvola grande si sciolse in diverse nuvolette
190
1891
gruppi di punti argentei si raccoglievano come in tanti
191
1891
un pezzo di bosco si muova, e si pensa
192
1891
bosco si muova, e si pensa - non mi rammento
193
1891
poi se il maestro si sentisse male, se chiamasse
194
1891
Entrata cautamente nel sandolino, si mise a sedere sul
195
1891
ramo della Frezzeria, ella si nascose con lo scialle
196
1891
mente cento pensieri, che si riassumevano in questo rammarico
197
1891
prima di me!"; poi si confortava, pensando come per
198
1891
la città, quanto se si fosse trattato di un
199
1891
o sul Molo non si parlava d'altro. C
200
1891
musicale. Già il pubblico si divideva in progressisti e
201
1891
Ridotto, ove avevano luogo, si contentava di starsene nell
202
1891
Redentore, fuori il maestro. Si sentivano zufolare, magari sotto
203
1891
spiccati motivi della messa; si sapeva quante arie, quanti
204
1891
cori formavano la partitura; si sapeva come Mirate, unica
205
1891
dal principio alla fine; si sapeva come il maestro
206
1891
doveva sfogarsi nei pieni; si sapeva come vi fosse
207
1891
piena; alle nove non si poteva entrare nemmeno nelle
208
1891
per i loro servizi: si udiva un continuo strepito
209
1891
Nella nave di mezzo si alzava il catafalco, una
210
1891
al presbiterio vuoto, ove si alzava, sopra la cattedra
211
1891
presbiterio i canonici, e si posero a sedere nei
212
1891
baritoni e bassi. Non si vedeva ancora la testa
213
1891
picchiando forte sul leggìo, si fece tale un silenzio
214
1891
tale un silenzio, che si sarebbe sentito ronzare una
215
1891
dalla cantoria di rimpetto, si sbracciava nel fare segno
216
1891
piedi. Nel presbiterio non si raccapezzavano; davano delle rapide
217
1891
rapide occhiate in su; si scambiavano qualche parola sotto
218
1891
lui al parapetto, che si dimena". ¶ "È proprio lui
219
1891
scaccino annunzia che non si trova il tenore, e
220
1891
senza di lui non si può eseguire la messa
221
1891
È Scappato per debiti". ¶ "Si può dire che ne
222
1891
È vero che non si trova il tenore. Ci
223
1891
e a riferire che si canterà una messa del
224
1891
da certe gonnelle". ¶ "Gonnelle, davvero! Ditemi ancora: se
225
1891
persuaso che il tenore si fosse diretto verso la
226
1891
unta del vecchio soprabito, si recò alla Direzione generale
227
1891
udito di che cosa si trattava, disse, asciutto asciutto
228
1891
testa sconclusionata; e poi si può dire che io
229
1891
Io credevo anzi che si sentisse male, perché conoscesse
230
1891
queste parole il vecchio si rammentò di un fatto
231
1891
pianto dirotto e gli si gettò alle ginocchia, ripetendo
232
1891
sopra una poltrona. ¶ "Quando si è tanto vicini alla
233
1891
come sono io, non si ha diritto di serbare
234
1891
di sentire un rumore; si trascinò nella camera di
235
1891
troppo!" e il vecchio si nascondeva la faccia con
236
1891
udito di che cosa si tratta. Ho qui in
237
1891
a dir poco. Perché si deve credere che nella
238
1891
o non è vero?". ¶ "Si può solfeggiare senza setticlavio
239
1891
mio caro". ¶ "Senza setticlavio si suonerà il pianoforte, perché
240
1891
proprio così. Ora, come si possono mai rialzare le
241
1891
Poi, spenti i fuochi, si riaccendevano le stelle in
242
1891
miriadi i lumicini, che si inseguivano, si rincorrevano, e
243
1891
lumicini, che si inseguivano, si rincorrevano, e si specchiavano
244
1891
inseguivano, si rincorrevano, e si specchiavano, oscillando, nei brevi
245
1891
demonii neri, di cui si scorgevano proiettati sulle pareti
246
1891
più il vivido lume si avvicinava alla figura, che
247
1891
di quando in quando si apriva uno squarcio di
248
1891
tenebre tanto fitte, che si credeva di avere la
249
1891
quella festa abbacinante ci si sentiva attratti a cercare
250
1891
alle bestemmie dei rematori, si urtavano come se dovessero
251
1891
vicine. In certi momenti si sarebbe potuto passare a
252
1891
di piccoli navigli, che si muovevano tutti insieme, lentamente
253
1891
in certi altri momenti si poteva credere di trovarsi
254
1891
barcaiuoli mostravano i pugni, si dimenavano furiosamente, minacciavano di
255
1891
canti: già gli accordi si odono dai più vicini
256
1891
dai più vicini, già si comincia a chiedere silenzio
257
1891
a chiedere silenzio, già si tace, si ascolta, ed
258
1891
silenzio, già si tace, si ascolta, ed i suoni
259
1891
ascolta, ed i suoni si diffondono in uno spazio
260
1891
lontani, fra i quali si distinguono le voci fesse
261
1891
battimani non finivano più, si voleva il bis, si
262
1891
si voleva il bis, si acclamavano i cantanti, si
263
1891
si acclamavano i cantanti, si vociava: fuori il compositore
264
1891
a successioni di seste, si stringevano forte le mani
265
1891
forte le mani e si guardavano fissi negli occhi
266
1891
l'auretta scherzava; e si lasciava fare nell'orecchio
267
1891
imperterrito il ragionamento, e si sgolava solfeggiando: Do Re
268
1891
Sol, Do La, Do Si, Do Do. ¶ Intanto Nene
269
1891
le fiamme al viso, si era alzata, umida di
270
1891
orizzonte, cielo e laguna si sarebbero confusi in una
271
1891
questo mondo. Un gatto si cacciò fra i piedi
272
1891
curiosità di sapere ove si fossero cacciati Giulietta e
273
1891
una impazienza, che non si ricordava di avere provato
274
1891
nera sotto i piedi. Si udivano a distanza i
275
1891
festa, le grida allegre; si vedevano i razzi, i
276
1891
Nene. Allora il vecchio si riscosse, e rientrò, passo
277
1891
passo passo, in casa. Si pose a sedere innanzi
278
1891
ronzavano nelle orecchie; ma si interruppe tosto, seccato da
279
1891
certi brani del canto ; poi di nuovo s
280
1891
riguardava l'orologio. Non si fidava della lancetta; contava
281
1891
ripeteva "Non torna! Non si rammenta più del suo
282
1891
estate perché fa caldo!". ¶ Si gettò sul letto, vestito
283
1891
non mi lasciano quieto". ¶ Si alzò di nuovo; andò
284
1891
lume. Non voleva che si indovinassero i suoi affanni
285
1891
La mattina seguente Nene si alzò mutata. Gli occhi
286
1891
e cattiva; tutto le si presentava sotto un aspetto
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bensì codesti difetti le si affacciavano come conseguenze od
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coperto di rampicanti, e si metteva a sedere accanto
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un signore per bene; si ricordava pure i suoi
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della Nene, la quale si sentiva ogni volta una
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di santi bizantini, allora si scorgevano fra le tumide
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di sentimento. La ragazza si andava trasformando: diventava inquieta
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di fresca edera arrampicante, si lasciava vincere dai fantasmi
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nonno avesse risposto di , io non lo vorrei
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non lo vorrei sposare!". ¶ Si destava in lei, contemporaneamente
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proprio modo di canto, si guardava nello specchio, ora
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corta di statura; ma si giudicava tutta ben fatta
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terribile fascino; poi subito si confortava, notando come le
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vasi, perché ella non si curava più di mondarli
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alto: in quell'istante si sentì alla porta di
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guardò sorridendo amorevolmente, come si farebbe innanzi alle buffe
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un bimbo, e chiese: ¶ "Si tratta del setticlavio?". ¶ L
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anticipate, ha consentito volentieri. Si fecero le prove, tutto
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Così perdo anche O ¶ per voi già sento
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Carlotta". ¶ Il vecchio nonno si rannuvolò. Guardava in faccia
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sue consuetudini, poiché dianzi si era andato via via
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Signorina Nene, dica di " interruppe lo Zen: "la
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è nelle sue mani". ¶ ", canterò" rispose la fanciulla
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profondo, picchiandosi la fronte, si rivolse al vecchio: "Maestro
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o per altri servizi, si rendeva quasi sempre indispensabile
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di due gradini, non si saziava di guardar la
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IV ¶ I giornali veneziani si occuparono del concerto. Tutti
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cui accettava la proposta, si riserbava di indicare due
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indicare due nomi, e si dichiarava disposto a soggiacere
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maestri, cui lo Zen si rivolse. Il pover'uomo
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quelli degli altri che si faceva prestare, non attribuiva
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fuori il sole, ci si vedeva appena, ed i
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in maniche di camicia si bisticciavano insieme romorosamente, o
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entrava ansante nella bottega. Si trattava di una Vergine
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in avorio, su cui si scoprivano le tracce di
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colori, e nello zoccolo si leggeva una epigrafe del
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No" e l'antiquario si rivolse allo Zen, che
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Uscita finalmente dalla bottega si asciugava le lagrime, mentre
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baggianate. Intendi di pagare o no? Sono stato
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collega, e se non si perderà presto la vita
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perderà presto la vita, si perderà certo la voce
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ho a nolo mensualmente". ¶ ", ma se tu trovassi
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Perderesti qualcosa, ma non si può avere nulla per
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eternità. Della "Lira" oramai si dava poco pensiero. ¶ V
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d'inferno: l'estate si sfogava. Mancavano due giorni
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virtuosa poteva trionfare in ardue difficoltà: la Nene
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gole, il maestro Zen si sentiva venire l'acquolina
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della propria responsabilità; non si fidava della testa dello
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ma temeva lo scandalo. ¶ "Si tratta di un'ora
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i rintocchi di mezzanotte, si fermò alla riva d
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sul popolo infinito, che si pigiava nelle fondamenta, sugli
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là dell'uscio chiuso si sentiva una vocina soave
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quando l'ampia bocca si apriva, apparissero tutti regolari
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due occhietti in cui si leggeva la bontà serena
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averle alla fine trovate, si sfogava a pestar sui
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le palme, non pareva si muovessero affatto. Eppure le
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i gruppetti, gli arpeggi si succedevano con una precisione
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turarsi le orecchie, dicendo: ¶ "Si sente che l'hai
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giovani, quando volevano studiarle; si bisticciava perciò anche col
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maestro "che il mondo si fosse fermato agli anni
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una cosa lo Zen si sarebbe fatto squartare innanzi
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La terza". ¶ "E il Si?". ¶ "La settima". ¶ "Ora senti
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al Mi che salto si fa?". ¶ "Di terza maggiore
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maggiore". ¶ "Sicuro". ¶ "Quando canti Si Do che intervallo fai
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tono". ¶ "Dunque quando dici Si Do come Mi Fa
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Mi Fa o il Si Do?". ¶ "Un tono intiero
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miserabile, che infame confusione. Si legge una cosa e
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legge una cosa e si canta l'altra. Non
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è più regola, non si capisce più nulla". ¶ "E
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nulla". ¶ "E come ci si rimedia?". ¶ "Nel modo più
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Mi la terza, sempre Si la settima e così
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accidenti sono accidenti, e si vedono scritti chiari e
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La voce umana è o no il più
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di tono, che non si trovano scritti in testa
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Sol, Do La, Do Si, Do Do". ¶ II ¶ La
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mentre i due vecchi si bisticciavano sul conto della
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dell'altar maggiore, e si metteva a sedere in
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nel cantuccio della cappella, si vedeva tutta dal sotto
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corto di statura, non si scorgeva che la fronte
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mentre la grande bocca si apriva al pari d
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Ora lo strozzino non si fidava di lasciarlo andare
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la giornata, il soprano si impegnava di anticipargli una
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petto, che il respiro si faceva troppo frequente, che
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cucita dalla mamma instancabile, si faceva a parte, essendo
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di fare un viaggio. Si trovò dunque una buona
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compagni, frequentò donne galanti, si vergognò della madre e
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parecchie centinaia di svanziche, si sentiva incatenato al suo
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lui. Già Mirate non si degnava più di andar
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una pomata di muschio, si accomodò i solini e
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uno stato sicuro. Intanto si potrebbe gettare l'amo
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uomo innamorato mangia meno, si svaga meno, spende meno
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lontano, non diceva né , né no. Avrebbe guardato
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pensato meglio. ¶ I due si lasciarono questa volta pienamente
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usuraio; tanto che ora si compiaceva, in fondo, della
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ed una famiglia non si tenesse orgogliosa d'imparentarsi
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quel no il vecchio si sarebbe presto pentito. ¶ III
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richiesta e della ripulsa, si pose a ridere come
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c'erano gli scolari. Si rammentava che, sentendo discorrere
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aveva osservato come non si potesse poi pretendere che
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sfuggivano dallo sguardo. Già si riducevano ad una pennellata
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Un minuto dopo non si discernevano più. Mi rincrebbe
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al quale l'occhio si ferma con tenace predilezione
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e quando sparisce ci si sente come strappare qualcosa
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come strappare qualcosa, e si piglia quel caso semplice
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al mare l'animo si riempie di pregiudizii. ¶ I
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le lampade. Il cielo si era lentamente annuvolato: non
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aria e il mare si confondevano nel buio. Solo
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dal parapetto del terrazzo si scopriva a intervalli un
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il suo fischio, e si partì per Venezia. La
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laguna era cupa. Non si vedeva altro che il
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terra e mezzo spenta. Si passò la punta del
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punta del Giardino, poi si costeggiò la Riva degli
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dai fanali della Piazza, si alzava gigante, sfumandosi nella
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loggia del Palazzo Ducale si perdeva in un'ombra