Vittoria Colonna, [Rime], 1538

modo ¶ Fosti ordinata dal Signor del Cielo, ¶ Che lo

tua larga e infinita ¶ Signor, se fur del viver

affretta più, meno divora ¶ Signor la fama vostra, e

uguale al vostro merto, ¶ Signor, in parte, o almeno

lodi immortali. ¶ Nè questo, signor mio, fu solo un

far le glorie tue, signor, più conte ¶ Sei or

chiare consparte ¶ Al mio signor vid'io. Voi, spirti

MARCHESE DEL VASTO. ¶ Ite, signor, per l'orme belle

DI RAVENNA. ¶ Eccelso mio signor, questa ti scrivo ¶ Per

vera pace quete ¶ Vivean, signor, nel vostro saggio petto

piangendo langue ¶ Vòlta al Signor da cui 'l rimedio

SONETTO III. ¶ L'alto signor dal cui saver congionte

ir vorrei dietro ¶ Al Signor per l'angusto erto

mortale ¶ Opra vostra è, signor, che in un momento

mali. ¶ Vedrà come il Signor n'aspetta, e sempre

calda primavera. ¶ Forse il Signor, fin che di molle

esca possente, ¶ Largo il Signor che con dritto occhio

alta impresa. ¶ Deh! fa, Signor, con un miracol ch

tra via ¶ Preghi il Signor, senza di sè far

io guardo al mio Signor, la cui grandezza ¶ Non

con fede. ¶ SONETTO LIII. ¶ Signor, che 'n quella inaccessibil

alta voce ¶ Il verace signor già loro ignoto; ¶ Ed

LVII. ¶ Vedea l'alto Signor, che ardendo langue ¶ Del

giocondo, ¶ Quand'offerse il Signor del sacro e puro

Quando la croce al Signor mio coverse ¶ Gli omeri

punire, e 'l ricco Signor degno ¶ Pien d'infamia

il servo che il signor gradito. ¶ Piange l'antica

nell'aspra croce il Signor vede; ¶ Sale a cotanto

LXX. ¶ Pende l'alto Signor nel duro legno ¶ Per

lato ¶ Tentar se 'l Signor nostro avea più vita

e pure ¶ Piaghe, largo, Signor, apristi il cielo; ¶ Il

io debbo; ond' io, ¶ Signor, del mio fallir meco

la mente. ¶ Ma nel Signor, quand'ei fatt'uom

Veggio in croce il Signor nudo e disteso, ¶ Coi

mortal velo, ¶ L'adorasti signor, figlio il nudristi, ¶ L

Tempio felice; oggi il signor scoverse ¶ E l'ombre

Tommaso offerse ¶ Il buon Signor la piaga, e tai

Esempio a' servi tuoi, Signor mostrasti ¶ Con l'opre

canti ¶ La gloria del Signor là su lodate, ¶ E

all'onorate squadre ¶ Fostù, signor Gesù, viva mia luce

balda ¶ M'impetri dal Signor appo sè loco. ¶ SONETTO

noi, ma, o pio ¶ Signor, prega tu lei che

lampa ardente, ¶ Chiamata dal signor saggia e prudente, ¶ Aperta

Prega per me il Signor, poichè se' 'n cielo

tu la gloria ¶ Del signor che concede il campo

SONETTO CXXIII. ¶ Quando 'l Signor nell'orto al Padre

e dell'iniqua morte, ¶ Signor, aprendo le tartaree porte

omai quel saggio eterno ¶ Signor, vêr noi sol per

il tuo furore ¶ Giustamente, Signor, nei nostri danni; ¶ Ma

se 'l largo mio Signor, che avaro ¶ Di fuor

verace ¶ Voler di quel Signor, che sol non erra

in pace. ¶ Piacque al Signor eternamente e piace ¶ Un

modo ¶ Per mezzo del Signor nostro ad un modo

piaghe sante ¶ Del mio Signor, non per mio merto

Ma a' piedi del Signor cade secura, ¶ Chè 'l

offende, ¶ Nè per sempre Signor, vuoi ch'io il

accende: ¶ Di te solo, Signor, sol dolce sempre, ¶ Il

puri affetti ¶ Volgo al Signor c'ha del mio

CLXXIX. ¶ Deh manda oggi, Signor, novello e chiaro ¶ Raggio

CLXXXIII. ¶ Grazie a te, Signor mio, che allor verace

Quando fia il dì, Signor, che 'l mio pensiero

SONETTO CXCII. ¶ Questa immagin, Signor, quei raggi ardenti ¶ Che

che te medesmo onori, ¶ Signor, cagion di tutte l

SONETTO CXCV. ¶ Anima, il Signor viene: omai disgombra ¶ Le

le grazie onde il Signor ti strinse ¶ A ricever

e vive ¶ Grazie vostre, signor, col sovra umano ¶ Valor

e governo ¶ Lasciando al signor vero e sciolta e

anco dipinta. ¶ Ciò pensando, signor, la vostra umíle ¶ Nova

rivo; ¶ Ma sol perchè, signor, qua giuso altrove ¶ Più

DEL VASTO. ¶ Figlio e signor, se la tua prima

Al sepolcro cercando il Signor morto, ¶ L'apparve vivo

mondo, e del suo Signor ora ¶ Altra dolcezza e

vera ¶ Piacque al giusto signor librare 'l mondo, ¶ Ricca

il vostro ¶ Animo alter, signor, chè il ciel vi