Gian Pietro Lucini, Nuove revolverate, 1913

Gozzano ¶ colla Felicità, ¶ Felicita, signora ¶ d'intellettualità; ¶ il Gozzano

eccitano ancora, ¶ l'appassita signora, agghindata sui resti opulenti

e al focolare ¶ propria signora Adamo in provvisorio ¶ di

fa cortesia a codesta Signora: ¶ or ti presento a

conoscerti piú. ¶ "Son, lo, Signora, scusate; ¶ voglio sedermi con

amore errante. ¶ Son, Io, Signora, scusate; ¶ passai pel viale

di suoni -; ¶ sono stanca, Signora, permettete, ¶ qui, in margine

canterò... il mio pensiero. ¶ Signora, amica;... siam vecchie conoscenze

in campagna..." ¶ Che altro, Signora, direte ¶ che avrete già

della pochezza: ¶ non insistiamo, Signora; non può ¶ dire il

necessario ¶ che vi lega, Signora, con catene ¶ di regali

no;... non vi oltraggio, Signora; ¶ vi ammiro... onesta, ancora

amate il marito, Mimí,... ¶ Signora, flagellatevi come un'indemoniata

vi ristampa. ¶ Non arrossite, Signora, d'orgoglio ¶ è bello

inchiude la famiglia: ¶ volete, Signora, distrarre la vostra trepidazione

cosa si rende ragione, ¶ Signora, della sua precarietà. ¶ Ma

giardini. ¶ Vorrei per voi, Signora, essere Cristo ed Orfeo

presente: ¶ credete al Cristo, Signora, ¶ anch'io, Maddalena-Canzone

tutte le sconsolate... ¶ Chetatevi, Signora, son io, che ho

e come è triste! ¶ Signora; è pensoso, riguarda ¶ la

sua fatalità. ¶ Ora, piangete, Signora. ¶ La vecchia romanza è

del piacer regale, opulenta signora; ¶ chi, per lussuria, ammise