Lorenzo Marone, La primavera torna sempre, 2020

soldi nel petto. ¶ “Ci si aiuta come si può

Ci si aiuta come si può...” ¶ “Tu sì semp

come si può...” ¶ “Tu sì semp’ gentile, come a

sarta, giusto?” ¶ “Eh.” ¶ “Luce.” ¶ “Sì...” ¶ “T’aggia visto che

fuori il cane che si è intalliato: voleva fare

all’anima sua,” e si fa il segno della

della croce. ¶ “Ora vado.” ¶ “Sì, scusami, è che nun

al ritorno.” ¶ La vecchia si zittisce ma non torna

hai detto tu, ci si aiuta come si può

ci si aiuta come si può. Mangiatelo caldo, mò

angusto, e da fuori si fa prima. ¶ “Rientrate, signò

delle stoviglie, la gente si prepara a mangiare. Da

i piani, la mascherina si prende l’aria buona

di don Vittorio. Alleria si mette ad abbaiare, entro

che, stanco di aspettarmi, si è sdraiato sul pavimento

pacienza, per adesso non si può, addà passà ’a

mia nonna.” ¶ Lui non si muove, nemmeno mi ascolta

socchiude gli occhi e si gode la pace. Mi

insieme nel vico.” ¶ “Ah, sì, come no. Tene ’na

entra in casa e si mette a ronzare fra

la finestra.” ¶ “È prigioniero...” ¶ “Si sente prigioniero,” la correggo

nel palazzo di fronte si è messa a pulire

con un sussurro che si perde troppo presto nel

volte gli occhi mi si arravogliano di paura. ¶ “Domani

na cosa bella, però...” ¶ “Sì, è ’na cosa bella

come faccio nel tele...”. ¶ “Sì, lo so cosa intendevi

lo stereo, Pino Daniele si mette a cantare. Scartoccio

ho cresciuta bene,” e si gratta la barba sfatta

femmena dei Quartieri che si fa uno scarpariello e

di attesa e speranza?” ¶ “Sì, certo, come no. A

un passo a volte si prendono tutta l’aria

don Vittò, lo sapete.” ¶ “Si può e si deve

sapete.” ¶ “Si può e si deve essere grati anche

fatto, allontano quelli che si vestono a lutto e

pare uno spreco?” ¶ Lui si porta la mano al

una chiesa sconsacrata che si sostiene a fatica al

lascia che le cose si aggiustino da sole.” ¶ “Non

in mano, quelli che si pensano migliori degli altri

interrompe i miei pensieri. ¶ “Sì, mi è venuta voglia