Elda Lanza, La bambina che non sapeva piangere, 2016
concordanze di «Sì»
n | autore | testo | anno | concordanza |
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1 | 2016 | figuri. Nerina Bruni, piacere». ¶ Si salutarono, stringendosi la mano | ||
2 | 2016 | Scotti ¶ Rientrato in albergo, si mise al computer per | ||
3 | 2016 | quella mattinata. ¶ «Arrivato tutto?» ¶ «Sì, direi di sì. E | ||
4 | 2016 | tutto?» ¶ «Sì, direi di sì. E lì come va | ||
5 | 2016 | che volesse farla finita?» ¶ «Sì, proverò. Mi pare strano | ||
6 | 2016 | Lì va tutto bene?» ¶ «Sì, quando torna?» ¶ «Domani sera | ||
7 | 2016 | non aveva notato gli si accostò con un sorriso | ||
8 | 2016 | vino nei bicchieri, e si allontanò. ¶ «Grazie ancora, e | ||
9 | 2016 | e perché sono qui…» ¶ «Sì, me l’hanno detto | ||
10 | 2016 | prima volta, da quando si erano incontrati, gli sorrise | ||
11 | 2016 | giacca di tweed che si era tolta, un maglioncino | ||
12 | 2016 | caricature delle miliardarie americane. ¶ «Sì, a New York» le | ||
13 | 2016 | Me lo racconti lei». ¶ «Sì, certo. Nuccio… mi scusi | ||
14 | 2016 | a chiamarlo così… Nuccio si era presentato da noi | ||
15 | 2016 | ma è nato e si è laureato in America | ||
16 | 2016 | risparmiare molto denaro, Nuccio si mise a ridere: ‘Io | ||
17 | 2016 | Ci salutò e non si fece più vedere. Capisce | ||
18 | 2016 | vedere. Capisce il genere?» ¶ «Sì, è un’idea che | ||
19 | 2016 | assemblaggio a Milano, John si è ricordato di lui | ||
20 | 2016 | e ha detto di sì. Quella è stata la | ||
21 | 2016 | se ancora vivo, che si era stabilito in Toscana | ||
22 | 2016 | giusto così, perché Alberto… sì, mi ricordo che si | ||
23 | 2016 | sì, mi ricordo che si chiamava Alberto, che era | ||
24 | 2016 | hanno disfatto la casa, si è preso di diritto | ||
25 | 2016 | dove lui è morto». ¶ «Sì, e avevamo una donna | ||
26 | 2016 | e avevamo una donna, si chiama Pina? Quella, sì | ||
27 | 2016 | si chiama Pina? Quella, sì. Una ragazza giovane, sana | ||
28 | 2016 | io avrei divorziato, lui si era separato da tempo | ||
29 | 2016 | zia di mezzo che si era ammazzata, forse per | ||
30 | 2016 | voleva che sua figlia si dimenticasse di lui. Forse | ||
31 | 2016 | avesse cambiato cognome…» ¶ «Forse si era spezzato l’ultimo | ||
32 | 2016 | Oggi penso che probabilmente si era stancato di me | ||
33 | 2016 | più rivisto. La storia si chiude qui. Lui ha | ||
34 | 2016 | voluto parlare con lei: si può fare qualcosa per | ||
35 | 2016 | un sollievo. Sarò interrogata?» ¶ «Sì, questo di sicuro. Ma | ||
36 | 2016 | Margaret. Lei chiese scusa, si alzò e andò a | ||
37 | 2016 | allegra. ¶ Davanti all’ascensore si salutarono, Gilardi sarebbe andato | ||
38 | 2016 | i nomi?» ¶ «Direi di sì, ci guardo». ¶ «Avete fatto | ||
39 | 2016 | la prova del suicidio?» ¶ «Sì, con Giacomo. Ma non | ||
40 | 2016 | storia di Parigi?» ¶ Paola si tolse il berretto e | ||
41 | 2016 | tolse il berretto e si sedette su uno dei | ||
42 | 2016 | Abbiamo fatto qualche lavoretto… sì, ci stanno benone e | ||
43 | 2016 | È un nonno felice». Si alzò e guardò l | ||
44 | 2016 | chiese il conto e si preparò a partire per | ||
45 | 2016 | temo». ¶ La ragazza che si era offerta di rispondergli | ||
46 | 2016 | del 1100, lei conosce Milano? Sì? Troverà una certa somiglianza | ||
47 | 2016 | di cena». ¶ «Temo di sì. C’è il Santuario | ||
48 | 2016 | qui. Il Palazzo Piccolomini…» ¶ «Si fermi. Dove posso andare | ||
49 | 2016 | voglio entrarci. Perché non si prende madre e figlia | ||
50 | 2016 | spesa, prepara la cena, si occupa di sua figlia | ||
51 | 2016 | Qualche lavoretto, ma ormai si è fatta il vuoto | ||
52 | 2016 | quando è con lei si rianima. Io la evito | ||
53 | 2016 | capitale e che lei si scolava durante il giorno | ||
54 | 2016 | giorni uscirà dall’ospedale, si farà le valige e | ||
55 | 2016 | non la voglio più. Si rende conto? Mi poteva | ||
56 | 2016 | cosa sembra?» ¶ «Potrebbe essere, sì. Ma Gilla?» ¶ «Non lo | ||
57 | 2016 | negozi da queste parti?» ¶ «Sì, venga». ¶ Uscendo fu stuzzicato | ||
58 | 2016 | spuntavano appena dall’orlo, si girò completamente. Una faccia | ||
59 | 2016 | un giornalista. Hai capito?» ¶ «Sì, ho capito. Sì, veniva | ||
60 | 2016 | capito?» ¶ «Sì, ho capito. Sì, veniva qui a fare | ||
61 | 2016 | più disponibile alla conversazione. ¶ «Sì, qui la conoscevamo tutti | ||
62 | 2016 | è il suo avvocato?» ¶ «Sì, lo so. Posso chiederle | ||
63 | 2016 | numeri». ¶ «Numeri?» ¶ «Del lotto, sì. Do i numeri che | ||
64 | 2016 | fretta che devo chiudere». ¶ «Sì, ma un momento! Rispondo | ||
65 | 2016 | Napoletano!» confermò decisa. ¶ Gilardi si sentì a disagio, soprattutto | ||
66 | 2016 | Iris era sulle spine. Si fece coraggio. ¶ «Posso offrirle | ||
67 | 2016 | oh… hai sentito, Iris». ¶ «Sì, ma non ho fretta | ||
68 | 2016 | Anche a Gilla Floris?» ¶ «Sì, povera donna. Soprattutto a | ||
69 | 2016 | i miei numeri, no?» ¶ «Sì, diverse volte. Una volta | ||
70 | 2016 | niente di speciale, non si faccia idee. Qualche cosetta | ||
71 | 2016 | Iris?» ¶ Gilardi fece di sì con la testa, aveva | ||
72 | 2016 | capito. «Grazie, e scusate. Sì, ha indovinato: sono di | ||
73 | 2016 | e di una birra. Si accomodò a un tavolino | ||
74 | 2016 | quando ormai il locale si stava svuotando. ¶ All’uomo | ||
75 | 2016 | la facciamo mai finita. Sì, veniva qui, qualche volta | ||
76 | 2016 | aveva vinto lui. ¶ Gilardi si avvicinò al bancone, in | ||
77 | 2016 | alle vetrine delle brioche si tolse il grembiule e | ||
78 | 2016 | grembiule e la cuffia, si passò le mani sul | ||
79 | 2016 | mani sul vestito e si avvicinò a Gilardi. «Lei | ||
80 | 2016 | gli fece cenno di sì, che andava bene. «Venga | ||
81 | 2016 | Venga, sediamoci lì. Ora si può parlare». ¶ «Tieni la | ||
82 | 2016 | Siciliana?» ¶ «E lei?» ¶ «Napoli». Si sorrisero, e la donna | ||
83 | 2016 | della Floris? Veniva qui, sì. Quasi ogni giorno… Mi | ||
84 | 2016 | Quasi ogni giorno… Mi si stringe il cuore, lo | ||
85 | 2016 | anche lei come ci si sente. Ti chiedi se | ||
86 | 2016 | hanno detto che non si muove, non parla, non | ||
87 | 2016 | interessa?» ¶ «Dicono che bevesse…» ¶ «Sì, noi le davamo un | ||
88 | 2016 | mai i soldi». ¶ «Giocava?» ¶ «Sì. Ma non so dove | ||
89 | 2016 | il marito dal banco. ¶ «Sì, non aveva fortuna. Qui | ||
90 | 2016 | non uscire. Quando Gilla si convince che ormai non | ||
91 | 2016 | piangeva. Lei, una statua. Si è bevuta due bianchini | ||
92 | 2016 | quando: se lo ricorda?» ¶ «Sì, certo: prima che la | ||
93 | 2016 | giorno dopo qui non si parlava d’altro. Dicevano | ||
94 | 2016 | ospedale, torna a casa, si veste e va a | ||
95 | 2016 | donna infelice, sfortunata, triste. Si giustifica così un gesto | ||
96 | 2016 | suo nome. ¶ «Ma certo, si figuri. Nerina Bruni, piacere | ||
97 | 2016 | madre. Mentre la macchina si allontanava io ho visto | ||
98 | 2016 | conosco un po’ meglio». ¶ Si alzò, dal taschino prese | ||
99 | 2016 | Non credo, ma non si sa mai». ¶ «Se mi | ||
100 | 2016 | che ha dieci anni». ¶ «Sì, l’ho letto. Hanno | ||
101 | 2016 | madre, per quel che si può vedere… Ma spero | ||
102 | 2016 | farla conoscere meglio». ¶ «Dove si svolgerà il processo, lo | ||
103 | 2016 | gli apriva la porta si chinò a baciarle la | ||
104 | 2016 | balconi dai quali non si affacciava mai nessuno. La | ||
105 | 2016 | mattino di sole che si rifrangeva sul marmo candido | ||
106 | 2016 | fare del bene ci si smena sempre, aveva ragione | ||
107 | 2016 | Sono i giornalisti che si inventano le storie! Venga | ||
108 | 2016 | di oggetti. Savina Zorzi si diresse verso uno dei | ||
109 | 2016 | Che sarà mai. Non si metta in testa di | ||
110 | 2016 | minuto, aspetti». ¶ Sulla porta si materializzò una donna di | ||
111 | 2016 | sorpresa, come se non si aspettasse di essere in | ||
112 | 2016 | spalle e uscì. ¶ «Ma si rende conto? E bisogna | ||
113 | 2016 | lino ricamati. ¶ «Caffè?» ¶ «Grazie, sì». Prese la tazzina, rifiutò | ||
114 | 2016 | È chiaro?» ¶ «Chiarissimo, non si preoccupi. Mi dica». ¶ «Come | ||
115 | 2016 | manco a dirlo, che si occupava di tessuti, arredamento | ||
116 | 2016 | lo conosce?» ¶ «Giancarlo Rinaldi, sì». ¶ «Già. Gilla rimane incinta | ||
117 | 2016 | bimba… L’ha vista?» ¶ «Sì, molto carina davvero». ¶ «È | ||
118 | 2016 | a casa, le cose si complicano. Quel Floris…» ¶ «Il | ||
119 | 2016 | lui da anni e si faceva chiamare Floris per | ||
120 | 2016 | il barone, ma lei si stimava così, baronessa. Be | ||
121 | 2016 | hanno detto dove abitava? Sì? Era una bella casa | ||
122 | 2016 | ma pazienza, e loro si trasferiscono in una casa | ||
123 | 2016 | Avete continuato a vedervi?» ¶ «Sì e no. A Natale | ||
124 | 2016 | cinque anni. La madre si ammala e muore di | ||
125 | 2016 | sorso di tè e si pulì la bocca nel | ||
126 | 2016 | credono di sapere come si fa. L’offerta del | ||
127 | 2016 | ma oggi le case si fanno così. Quindi c | ||
128 | 2016 | puntuale tutti i mesi, si occupa della scuola, per | ||
129 | 2016 | sua figlia, non crede?» Si passò la mano sotto | ||
130 | 2016 | imponendo il divorzio». ¶ «Non si può imporre, si può | ||
131 | 2016 | Non si può imporre, si può discuterne». ¶ «Sì, bravo | ||
132 | 2016 | imporre, si può discuterne». ¶ «Sì, bravo lei, non conosce | ||
133 | 2016 | mi ha detto di sì, di andare da lei | ||
134 | 2016 | bevi il tè, che si scioglie il ghiaccio». Beviamo | ||
135 | 2016 | di una casa che si sta svuotando. ¶ «Dove andrai | ||
136 | 2016 | del divorzio e lei si indigna. «Questi uomini, tutti | ||
137 | 2016 | E io, scema, e sì che quel giorno non | ||
138 | 2016 | iscritta alle Orsoline e si impegna a pagare la | ||
139 | 2016 | storce il naso e si licenzia. Primo risultato, restiamo | ||
140 | 2016 | senza domestica. E Gilla si arrangia come può. Io | ||
141 | 2016 | in America. ¶ ‘Ormai non si ricorderà neppure di avere | ||
142 | 2016 | sapeva cuocere un uovo, si impegna. Copia le ricette | ||
143 | 2016 | una produzione a Milano, si prende la bambina e | ||
144 | 2016 | Giancarlo in queste occasioni si comporta da persona civile | ||
145 | 2016 | rientrata con la polizia?» ¶ «Sì, perché volevano una di | ||
146 | 2016 | Sa che gentile… comunque, sì, va bene». Senza un | ||
147 | 2016 | bene». Senza un sorriso si avviò alla porta che | ||
148 | 2016 | Premette quello. La porta si aprì automaticamente e il | ||
149 | 2016 | in giacca e berretto, si fece avanti. ¶ «Desidera?» ¶ «Buongiorno | ||
150 | 2016 | piano la figlia che si è sposata con quello | ||
151 | 2016 | del barone De Brusset… Sì, i due custodi sono | ||
152 | 2016 | parlava». ¶ «E che cosa si diceva?» ¶ «Non lo so | ||
153 | 2016 | potrebbe averli conosciuti?» ¶ «Molto, sì». ¶ «Allora, senta, venga fuori | ||
154 | 2016 | C’è un negozio, si chiama Tuttocarta. Un negozio | ||
155 | 2016 | testa. «Vengo subito». ¶ Gilardi si mise a guardare sugli | ||
156 | 2016 | quello. Lo sollevò e si accorse che rappresentava una | ||
157 | 2016 | la porta, la donna si rivolse a lui. «Mi | ||
158 | 2016 | da quando sono nata». Si avvicinò al banco. «Le | ||
159 | 2016 | al banco. «Le piace?» ¶ «Sì, mi piace questo puzzle | ||
160 | 2016 | di me». ¶ «Vuole altro?» ¶ «Sì. Possiamo parlare un momento | ||
161 | 2016 | la difendo». ¶ La donna si portò le mani al | ||
162 | 2016 | vero». ¶ La porta che si stava aprendo alle loro | ||
163 | 2016 | Il ragazzo fece di sì con la testa e | ||
164 | 2016 | la figlia dei custodi?» ¶ «Sì, siamo arrivati lì quando | ||
165 | 2016 | Milano… le arie che si dava! Era principessa di | ||
166 | 2016 | o portoghese. ¿Quién sabe? Si dice così? Anche Gilla | ||
167 | 2016 | dice così? Anche Gilla si divertiva a canzonarla, perché | ||
168 | 2016 | riconosco dalla faccia». E si sedette. «Ma ora mi | ||
169 | 2016 | tempo». ¶ «E con questo? Si va ad ammazzare il | ||
170 | 2016 | domandò. ¶ «Prima lei. Avvocato?» ¶ «Sì, sono avvocato. Il padre | ||
171 | 2016 | ha sposata?» ¶ «Non ci si sposa solo perché si | ||
172 | 2016 | si sposa solo perché si è ricchi. Forse il | ||
173 | 2016 | unico che ogni tanto si fermasse da noi. Poi | ||
174 | 2016 | di Gilla. Anche lui si è sposato dopo qualche | ||
175 | 2016 | è nata Gilla, che si chiamava Guendalina come la | ||
176 | 2016 | durava un bel po’. Sì, erano tutti belli, anche | ||
177 | 2016 | poteva giocare con Gilla?» ¶ «Sì, Miss Lolotte mi permetteva | ||
178 | 2016 | stata su in casa?» ¶ «Sì, Miss Lolotte mi invitava | ||
179 | 2016 | ho mai vista piangere, si rende conto? Ha mai | ||
180 | 2016 | mai? Cadeva dal triciclo, si sgarbellava un ginocchio, io | ||
181 | 2016 | ma neanche una lacrima». ¶ «Si è saputo perché?» ¶ «Di | ||
182 | 2016 | perché?» ¶ «Di una casa si sa sempre tutto, se | ||
183 | 2016 | lasciato il barone e si era trasferita altrove. Gioia | ||
184 | 2016 | saputo più niente, non si è più vista. Ha | ||
185 | 2016 | ho dubbi. Quei due si adoravano, per questo mi | ||
186 | 2016 | Infatti. C’è altro?» ¶ «Sì, c’è altro. A | ||
187 | 2016 | la nonna». ¶ «La principessa?» ¶ «Sì, di diabete. Era vecchia | ||
188 | 2016 | ha appena guardata e si è attaccata a suo | ||
189 | 2016 | senza una lacrima. Lui si è seduto sul gradino | ||
190 | 2016 | che lei faceva di sì con la testa e | ||
191 | 2016 | le labbra. Disse di sì tante volte. Poi si | ||
192 | 2016 | sì tante volte. Poi si è voltata dove sapeva | ||
193 | 2016 | Lei è avvocato, vero?» ¶ «Sì». Bevve due sorsi e | ||
194 | 2016 | un altro sorso. ¶ «Ma si sieda, non beva in | ||
195 | 2016 | lei. Ho capito bene?» ¶ «Sì, proprio come ha detto | ||
196 | 2016 | erano veri. La Pina si è spaventata ed è | ||
197 | 2016 | non sa come strillava». ¶ «Sì, forse ha ragione. A | ||
198 | 2016 | ho capita». La portinaia si assestò meglio nella poltroncina | ||
199 | 2016 | scosse la testa. «Quando si muove, auto, guardie del | ||
200 | 2016 | strano tessuto sintetico e si accorse infatti di vedere | ||
201 | 2016 | barone apre, entra e si ferma qui davanti. Gonnellino | ||
202 | 2016 | in casa… perché tutto si può dire, ma la | ||
203 | 2016 | il barone?» ¶ «Da molto, sì. Tantissimi anni, il barone | ||
204 | 2016 | nel ’90… no, anzi: nell’89, sì. Ma la casa all | ||
205 | 2016 | aveva comperata l’americana, si chiamava Margaret Scotti, me | ||
206 | 2016 | posto è rimasto libero si è fatta furba. E | ||
207 | 2016 | letto matrimoniale e lì si è inchiodata. Sempre sperando | ||
208 | 2016 | che lui la sposasse». Si fece aria sventolando le | ||
209 | 2016 | Be’, dov’ero? Ah, sì… Lei lo sa che | ||
210 | 2016 | un giorno, senza un sì e senza un no | ||
211 | 2016 | no, il John Scotti si sveglia con la luna | ||
212 | 2016 | storta e lo licenzia. Sì, buonuscita d’oro. Ma | ||
213 | 2016 | lo toglie dai piedi. Si tiene la moglie, che | ||
214 | 2016 | Fine della storia». ¶ «Interessante». Si alzò. «Quanti anni avrà | ||
215 | 2016 | in quel modo? Cornuto, sì. Ma scemo, no. Questo | ||
216 | 2016 | qui il tempo passa… si rende conto?» ¶ «Sì, mi | ||
217 | 2016 | passa… si rende conto?» ¶ «Sì, mi dispiace, dipende dalla | ||
218 | 2016 | del commissariato di Milano, si metterà in contatto con | ||
219 | 2016 | nota di tutto?» ¶ «Certo, sì. A che ora, domani | ||
220 | 2016 | È lei l’avvocato?» ¶ «Sì, sono io. Grazie di | ||
221 | 2016 | offrirle un tè? Prego, si accomodi». ¶ La Pina si | ||
222 | 2016 | si accomodi». ¶ La Pina si sedette buttandosi il soprabito | ||
223 | 2016 | La donna fece di sì con la testa. «Si | ||
224 | 2016 | sì con la testa. «Si ricorda in quale occasione | ||
225 | 2016 | quale occasione e quando?» ¶ «Sì. Loro due, la signora | ||
226 | 2016 | aveva appena comperata e si diceva che l’avesse | ||
227 | 2016 | Forse, di certo non si sa. Credo che lei | ||
228 | 2016 | posto c’era, lei si è fidata e mi | ||
229 | 2016 | un anno. Ogni tanto si faceva un viaggetto in | ||
230 | 2016 | gli ho detto di sì. Mi sono trasferita nel | ||
231 | 2016 | della figlia». ¶ «La prima?» Si assestò meglio sulla poltrona | ||
232 | 2016 | più sentita. E non si vedevano neanche di nascosto | ||
233 | 2016 | per lei, molto affettuosa». ¶ «Sì! Buona, quella. Finché passavamo | ||
234 | 2016 | Eravamo a quel giovedì». ¶ «Sì. Quando suona il telefono | ||
235 | 2016 | mio, no». ¶ «Dio mio, sì, cara lei. E gli | ||
236 | 2016 | in televisione. Qui non si scherza, questa è vita | ||
237 | 2016 | preso la medicina e si è calmato, allora mi | ||
238 | 2016 | mi ha detto di sì. Se ti richiama, dille | ||
239 | 2016 | E Gilla ha richiamato?» ¶ «Sì. Quindi l’indomani le | ||
240 | 2016 | porta, sento quegli strilli…» Si portò le mani alle | ||
241 | 2016 | era alzata e Gilardi si alzò con lei. «Le | ||
242 | 2016 | una vita». ¶ «Credo di sì…» Con un gesto melodrammatico | ||
243 | 2016 | Con un gesto melodrammatico si portò una mano alla | ||
244 | 2016 | e Luisa De Cristoforis si sporse in avanti per | ||
245 | 2016 | ho potuto fare io». ¶ Si salutarono. Lei chiuse la | ||
246 | 2016 | osservandolo meglio, realizzò che si trattava di un piccolo | ||
247 | 2016 | acqua. «Vuole?» ¶ «No, grazie». ¶ Si sedettero una di fronte | ||
248 | 2016 | Non particolarmente elegante. Non si era presentata mostrando gambe | ||
249 | 2016 | Fece una risatina e si portò la bottiglietta dell | ||
250 | 2016 | minerale alla bocca. Poi si asciugò le labbra con | ||
251 | 2016 | gesti e nei sorrisi. Si capiva che veniva da | ||
252 | 2016 | guardò e fece di sì, con la testa. «Bene | ||
253 | 2016 | Giancarlo Rinaldi. Lo conosce? Sì, certo… scusi. Lui s | ||
254 | 2016 | sposa una ricca siciliana». ¶ «Sì, questa parte della storia | ||
255 | 2016 | Ah, qui le cose si complicano. Davvero sembrava che | ||
256 | 2016 | Lei l’ha conosciuto?» ¶ «Sì. Una volta mi ha | ||
257 | 2016 | Le ha detto perché?» ¶ «Sì, non ci crederà mai | ||
258 | 2016 | sanno che mia madre si chiama Floris, perché dovrei | ||
259 | 2016 | evviva la delicatezza, che si sposava con un’altra | ||
260 | 2016 | dov’ero rimasta? Ah, sì, la casa. Mentre era | ||
261 | 2016 | a starle vicino…» ¶ «Non si faccia inutili problemi, ognuno | ||
262 | 2016 | ricerca a un tratto si fermò su due righe | ||
263 | 2016 | bella… Conosce quella zona?» ¶ «Sì, sono stato a Milano | ||
264 | 2016 | lì». ¶ «In quella casa?» ¶ «Sì, in quella casa, che | ||
265 | 2016 | mia madre. Intanto lei si era risposata e io | ||
266 | 2016 | la cava per uscire? Si ricordi il documento». ¶ «Grazie | ||
267 | 2016 | ricordi il documento». ¶ «Grazie, sì». Si strinsero la mano | ||
268 | 2016 | il documento». ¶ «Grazie, sì». Si strinsero la mano e | ||
269 | 2016 | la mano e Gilardi si avviò lungo il corridoio | ||
270 | 2016 | figlia, ha richiuso e si è rifugiata dalla custode | ||
271 | 2016 | era quando siamo arrivati». ¶ «Sì, vedo». ¶ «C’è cattivo | ||
272 | 2016 | bevuto il tè insieme, si fossero alzate per spostarsi | ||
273 | 2016 | bagno. Richiuse e finalmente si girò verso la parte | ||
274 | 2016 | scivolata a terra e si è tirata il padre | ||
275 | 2016 | suo padre che lei si è tirata sulle gambe | ||
276 | 2016 | che ne ho fatto?» ¶ «Sì, avvocato. Lei era qui | ||
277 | 2016 | incontrare la convivente, come si chiama?» ¶ «Giuseppina Resnati, di | ||
278 | 2016 | di incontrarla prima che si faccia l’idea che | ||
279 | 2016 | in rivista le finestre, si accertò che fossero chiuse | ||
280 | 2016 | un fermo dall’interno. Si soffermò davanti alla portafinestra | ||
281 | 2016 | Abbiamo finito?» ¶ «Per ora, sì. Le chiederei di lasciare | ||
282 | 2016 | ho detto, non che si sappia». ¶ «Allora questa casa | ||
283 | 2016 | D’accordo, possiamo chiudere?» ¶ «Sì, possiamo chiudere». ¶ Si salutarono | ||
284 | 2016 | chiudere?» ¶ «Sì, possiamo chiudere». ¶ Si salutarono sulla porta. Una | ||
285 | 2016 | paggetto, le labbra pallide, si era affacciata alla porta | ||
286 | 2016 | la cosa la riguardasse. ¶ «Sì, grazie». Le sorrise, avvicinandosi | ||
287 | 2016 | grazie». Le sorrise, avvicinandosi. Si ricordò di avere un | ||
288 | 2016 | prese un bicchiere. «Ecco, si accomodi… venga. Lei è | ||
289 | 2016 | Laura restarono in piedi. Si guardarono. ¶ «Nessuno la condannerà | ||
290 | 2016 | un’altra persona. Ma si può cambiare in questo | ||
291 | 2016 | come è oggi ti si stringe il cuore, capisco | ||
292 | 2016 | La porta dello studio si aprì senza che nessuno | ||
293 | 2016 | un’espressione infastidita che si tramutò subito in un | ||
294 | 2016 | ipotesi». ¶ «La difendi tu?» ¶ «Sì, anzi, domani dovrò andare | ||
295 | 2016 | fissare la porta che si era chiusa alle loro | ||
296 | 2016 | visto le foto? Come si riesce a immaginare che | ||
297 | 2016 | Rinaldi, direi proprio di sì. Non lo vedeva da | ||
298 | 2016 | odiare ancora suo padre». ¶ «Sì, il delitto è sempre | ||
299 | 2016 | Gli alberghi, i soliti?» ¶ «Sì, voglio trovare qualcuno che | ||
300 | 2016 | le acque del pettegolezzo si calmino un po’, accidenti | ||
301 | 2016 | Rubra ¶ All’entrata Gilardi si sarebbe perso se il | ||
302 | 2016 | un corridoio sul quale si affacciavano molte porte. Una | ||
303 | 2016 | porte. Una era aperta. ¶ «Si accomodi. Il dottor Perrini | ||
304 | 2016 | gli aveva detto che si trattava di un capostruttura | ||
305 | 2016 | aveva mai consultato. ¶ «Avvocato?» ¶ Si girò di colpo, come | ||
306 | 2016 | che non avrebbe dovuto. ¶ «Sì, il dottor Perrini? Sono | ||
307 | 2016 | nuova trasmissione… comunque». E si sedette su una sedia | ||
308 | 2016 | riunite molte persone, come si poteva intuire dalle voci | ||
309 | 2016 | dalle voci. ¶ «Faremo presto». ¶ «Sì. Dunque, lei vuole sapere | ||
310 | 2016 | lo so, suppongo di sì. La trasmissione era con | ||
311 | 2016 | conosce?» Gilardi accennò di sì. «Bene, lavoravano insieme. Poi | ||
312 | 2016 | lavoravano insieme. Poi lui si è fatto trasferire a | ||
313 | 2016 | dalla tv e lei si occupava di interviste… Ecco | ||
314 | 2016 | occupava di interviste… Ecco, sì. Parlava benissimo francese e | ||
315 | 2016 | Mi scusa un momento?» ¶ Si alzò e Gilardi con | ||
316 | 2016 | se l’avessero concordato, si diressero verso l’arco | ||
317 | 2016 | gli chiese la donna. ¶ «Sì, questa è la mia | ||
318 | 2016 | me». ¶ I due uomini si strinsero la mano. «La | ||
319 | 2016 | difende Gilla?» ¶ «La conosce?» ¶ «Sì, ero qui… Io sono | ||
320 | 2016 | cambio dei programmi, venga». Si spostarono verso la parete | ||
321 | 2016 | a trovarla, sua madre si era risposata anche lei | ||
322 | 2016 | scosse la testa e si pulì le labbra con | ||
323 | 2016 | un altro cognome, non si chiamava Floris…» ¶ «Le ha | ||
324 | 2016 | ho costretta. Suo padre si chiamava con un ‘de | ||
325 | 2016 | Gilardi le disse di sì, lo sapeva. Aveva tutti | ||
326 | 2016 | sapeva che suo padre si chiamava Drago, detto Nuccio | ||
327 | 2016 | Cristoforis, l’avvocato Gilardi?» ¶ «Sì, la ringrazio d’avermi | ||
328 | 2016 | lei sia molto occupata». ¶ «Sì, ma va bene. Lei | ||
329 | 2016 | masticando un chewing-gum. ¶ «Sì, acqua minerale e due | ||
330 | 2016 | Attese che la porta si richiudesse e sbuffò. «Lei | ||
331 | 2016 | sbuffò. «Lei crede che si possa fare qualcosa con | ||
332 | 2016 | conosce?» Gilardi accennò di sì con il capo. «Ecco | ||
333 | 2016 | della natura. Qui non si parlava d’altro. Credo | ||
334 | 2016 | per un suo progetto, si è trasferito a Roma | ||
335 | 2016 | Roma. Saprà…» ¶ «Della bambina? Sì, l’ho conosciuta». ¶ «Ecco | ||
336 | 2016 | questo me lo ricordo». ¶ Si era alzata e Gilardi | ||
337 | 2016 | signor avvocato?» ¶ «Direi di sì. Dormono tutti?» ¶ Con un | ||
338 | 2016 | un gesto impaziente Liciuzza si avvicinò all’acquaio. «Lo | ||
339 | 2016 | Lo beve un caffè?» ¶ «Sì, grazie». ¶ «Ma lei gli | ||
340 | 2016 | tiene, avvocato?» ¶ «Traduci». ¶ «Non si è accorto di niente | ||
341 | 2016 | conosce pure lei. Quando si mette una cosa in | ||
342 | 2016 | versato per sé. ¶ «Certo, sì… E tutto questo quando | ||
343 | 2016 | pure in giardino, non si riconosce. Tutta la parte | ||
344 | 2016 | Ma Domenica e Giocondo si sposano… Sono tutti pazzi | ||
345 | 2016 | ragione di questo trasloco?» Si pentì della domanda. Che | ||
346 | 2016 | lei». ¶ Quando Max Gilardi si infilò sotto le coperte | ||
347 | 2016 | aria impacciata di chi si sente fuori posto, aveva | ||
348 | 2016 | lavoro per la televisione». ¶ «Sì, certo. I Rinaldi, tuo | ||
349 | 2016 | di cortesia, ma non si vedevano da più di | ||
350 | 2016 | Entrò nello studio e si guardò attorno, come valutando | ||
351 | 2016 | avvocato come lui. ¶ Gilardi si sedette al tavolo delle | ||
352 | 2016 | faccenda di Gilla Floris». ¶ «Sì, mi pare. Una diva | ||
353 | 2016 | suo padre… è lei?» ¶ «Sì, in modo imperfetto. Gilla | ||
354 | 2016 | e perché a Napoli?» ¶ «Sì, certo, scusa. A Napoli | ||
355 | 2016 | il lavoro in televisione… Si è costruita, anche per | ||
356 | 2016 | di là…» indicò Rinaldi. ¶ «Sì, ci andiamo dopo». ¶ «Dieci | ||
357 | 2016 | rivisto. E di colpo si alza una mattina, scopre | ||
358 | 2016 | chiese Rinaldi. ¶ Max Gilardi si era alzato. Gli sorrise | ||
359 | 2016 | impossibili, dovresti saperlo. Comunque, sì. Mentre tu vai di | ||
360 | 2016 | figlia». ¶ «Tu hai figli?» ¶ «Sì, due. Alice, che ora | ||
361 | 2016 | quattro. Anche per questo, sì: accetto». ¶ «Grazie. È un | ||
362 | 2016 | Sono Max». ¶ La bimba si voltò a guardarlo. Prima | ||
363 | 2016 | chiami Carolina? Io, Max». ¶ «Sì, lo sapevo. Max». ¶ «Bene | ||
364 | 2016 | La ragazzina fece di sì con la testa, serrando | ||
365 | 2016 | testa, serrando le labbra. «Sì, ma se io non | ||
366 | 2016 | Volevo dire… Mamma non si sarebbe trovata lì». ¶ «Ti | ||
367 | 2016 | era sparito e non si era fatto più vivo | ||
368 | 2016 | consentito a farla deporre. Si cresce in fretta, in | ||
369 | 2016 | mamma, sei d’accordo?» ¶ «Sì, sono d’accordo. Laura | ||
370 | 2016 | bambina anche tu, che si chiama Alice. Io credo | ||
371 | 2016 | anche tu sei buono». ¶ «Sì, lo credo anch’io | ||
372 | 2016 | la senti?» ¶ «Per mamma, sì! Darei non so che | ||
373 | 2016 | con questo mio amico, si chiama Max…» ¶ «Lo so | ||
374 | 2016 | Siamo già in squadra». Si soffiò il naso e | ||
375 | 2016 | e andiamo soli». ¶ Laura si fece avanti, tendendogli la | ||
376 | 2016 | loro sembrò una sacrestia. Si accorsero dopo che era | ||
377 | 2016 | bimba, poi fece di sì con una smorfia, guardando | ||
378 | 2016 | tutti gli altri che si possono permettere questa clinica | ||
379 | 2016 | permettere questa clinica». E si rivolse a Laura. ¶ «Sì | ||
380 | 2016 | si rivolse a Laura. ¶ «Sì, avvocato. Domani faccio tutto | ||
381 | 2016 | da quando è arrivata». ¶ Si ritrasse per far passare | ||
382 | 2016 | trattenere un singhiozzo, e si appoggiò con le spalle | ||
383 | 2016 | una sedia. Una porta si apriva verso lo spogliatoio | ||
384 | 2016 | probabilmente non vedeva. ¶ Carolina si era inginocchiata davanti a | ||
385 | 2016 | diamine! Per un po’ si vive bene anche senza | ||
386 | 2016 | tra di voi. Quindi si tratta di Sant’Agata | ||
387 | 2016 | meraviglioso? Ne eri entusiasta». ¶ «Sì, ma non c’è | ||
388 | 2016 | che ami tuo marito…» ¶ «Sì, certo. Ma avrei dovuto | ||
389 | 2016 | di meglio, mi piacerebbe». ¶ «Sì, accetterò. E le farò | ||
390 | 2016 | altre cose… Stavo scherzando. Sì, avevamo già deciso di | ||
391 | 2016 | Da tuo padre, vero?» ¶ «Sì, la mia casa è | ||
392 | 2016 | Torni al terzo piano?» ¶ «Sì, è più adatto a | ||
393 | 2016 | vergogno». ¶ «Io, di alcuni, sì…» ¶ Si strinsero le mani | ||
394 | 2016 | Io, di alcuni, sì…» ¶ Si strinsero le mani, forse | ||
395 | 2016 | lavoro e lo sapevamo». ¶ «Sì, certo. Posso organizzarmi?» ¶ «Certo | ||
396 | 2016 | E su quella promessa si salutarono. ¶ In studio, il | ||
397 | 2016 | soltanto sulla carta che si poteva prendere in mano | ||
398 | 2016 | elettorale. Non mi piace…’ ¶ Si era rassegnato alla posta | ||
399 | 2016 | amore con Olga. Non si sarebbe mai rassegnato ai | ||
400 | 2016 | è tornato da Siena». ¶ «Sì, lo so. Digli di | ||
401 | 2016 | che cosa hai saputo». ¶ «Sì… Il barone non c | ||
402 | 2016 | inavvertitamente Laura e Gilardi si scambiarono un’occhiata. «Mi | ||
403 | 2016 | In una lettera, Drago si dispiace di non vederli | ||
404 | 2016 | poter dire che non si evidenziano attriti tra di | ||
405 | 2016 | convinto. «È tutto?» domandò. ¶ «Sì… anzi, no, scusi. La | ||
406 | 2016 | quella ragazza a Milano?» ¶ «Sì, forse… Oh, mio Dio | ||
407 | 2016 | vista. Io… un momento, sì. Lui ha visto questi | ||
408 | 2016 | Aziz lui e Laura si girarono a guardare Gilardi | ||
409 | 2016 | madre. ‘Eppure dovevo rifletterci’ si disse. ‘Dovevo esserne sicuro | ||
410 | 2016 | stanzino del caffè, e si accorse che la mano | ||
411 | 2016 | di John Allen Scotti. ¶ «Si chiamava così?» chiese lei | ||
412 | 2016 | chiamava così?» chiese lei. ¶ «Sì, in America è registrato | ||
413 | 2016 | è nato lì e si è dato subito da | ||
414 | 2016 | da fare. Ha studiato, si è guadagnato l’università | ||
415 | 2016 | aspetta che cerco come si chiama». ¶ «Non importa, la | ||
416 | 2016 | Famiglia di petrolieri, che si innamora del bell’inventore | ||
417 | 2016 | famiglia, l’azienda Scotti si barcamena. Sino a quando | ||
418 | 2016 | questa figlia… Amanda, così si chiama, che è intelligente | ||
419 | 2016 | erede e collaboratrice. E si ammala di un tumore | ||
420 | 2016 | che non perdonano, incurabile…» ¶ «Sì, d’accordo. Lui muore | ||
421 | 2016 | così intelligente e non si trova un alibi?» ¶ «Forse | ||
422 | 2016 | Nell’ambiente di lavoro si diceva che avessero rapporti | ||
423 | 2016 | e quindi la faccenda si è in parte risolta | ||
424 | 2016 | detto che la situazione si è risolta in parte | ||
425 | 2016 | qualche utilità. Comunque, grazie». ¶ Si alzò e guardò l | ||
426 | 2016 | colazione con me?» ¶ Giacomo si mosse a disagio, come | ||
427 | 2016 | lasciasse la stanza e si rimisero a sedere. «Allora | ||
428 | 2016 | sto sognando». ¶ «Mi sposo, sì… ti sei sposato anche | ||
429 | 2016 | la madre di Tonio?» ¶ «Sì, lei, e chi? Brigida | ||
430 | 2016 | ci va Brigida, che si è sistemata bene, e | ||
431 | 2016 | ricordi?» ¶ «Me lo ricordo, sì. E Tonio?» ¶ «Bravo ragazzo | ||
432 | 2016 | curare i bambini, lui si metteva un naso rosso | ||
433 | 2016 | colpo era diventato Max. Si sorrisero e Paola, che | ||
434 | 2016 | per tornare a casa. Si ricordò che Max era | ||
435 | 2016 | Ahi. Paola fece di sì, con la testa. Max | ||
436 | 2016 | soltanto me e lei?» ¶ «Sì, scusa…» ¶ «Grazie. Quando tornerai | ||
437 | 2016 | e spense il motore. Si girò. Con due dita | ||
438 | 2016 | amore. Dipende da noi». Si chinò a sfiorarle la | ||
439 | 2016 | Siamo in ritardo?» ¶ Carolina si alzò, nel suo cappottino | ||
440 | 2016 | un lato, come se si aspettasse di essere notata | ||
441 | 2016 | notata. ¶ «Tutto bene, piccolina?» ¶ «Sì… sissignore». ¶ «Max». ¶ «Sì…» Ma | ||
442 | 2016 | piccolina?» ¶ «Sì… sissignore». ¶ «Max». ¶ «Sì…» Ma non osò ripetere | ||
443 | 2016 | ricordi? Va benissimo!» Olga si presentò a Giancarlo Rinaldi | ||
444 | 2016 | per l’emozione, Carolina si strinse al padre e | ||
445 | 2016 | trovarti e stiamo insieme». Si era piegato sulle ginocchia | ||
446 | 2016 | invitata». Carolina fece di sì con la testa, tante | ||
447 | 2016 | professore disse quello che si aspettavano che dicesse. Gilla | ||
448 | 2016 | umido di saliva. ¶ Carolina si inginocchiò davanti a lei | ||
449 | 2016 | rispondi? Sono io!» ¶ Olga si chinò ad accarezzare i | ||
450 | 2016 | devi avere pazienza». ¶ Carolina si fece seria e abbassò | ||
451 | 2016 | gli occhi verso Gilardi: «Sì, Max… vero che è | ||
452 | 2016 | le chiese suo padre. ¶ «Sì. Quando è morta nonna | ||
453 | 2016 | lei mi diceva di sì… Io non so perché | ||
454 | 2016 | aveva mai saputo come si fa a piangere». ¶ Usciti | ||
455 | 2016 | aveva provocato sulla superficie. Si fece coraggio per continuare | ||
456 | 2016 | a casa loro. Gilla si chiama come me, siamo | ||
457 | 2016 | di due fratelli che si sono molto amati. Sono | ||
458 | 2016 | io me lo ricordo». Si arrestò di colpo, confusa | ||
459 | 2016 | abbiamo tempo per pensarci». Si rivolse alla bimba che | ||
460 | 2016 | saluti. Olga e Carolina si abbracciarono con molte promesse | ||
461 | 2016 | Rinaldi e la figlia si misero in macchina e | ||
462 | 2016 | chiamami» le disse lui. ¶ «Sì… ciao, amore». ¶ Max salì | ||
463 | 2016 | Olga di seguirli. «Altrimenti si perde, non conosce Napoli | ||
464 | 2016 | scese dalla macchina e si avvicinò al finestrino di | ||
465 | 2016 | tua fiducia». ¶ «Certo… ciao, sì…» Una lama di sole | ||
466 | 2016 | incaricare Aziz». ¶ «Va bene. Si faccia raccontare tutta la | ||
467 | 2016 | potuto fare troppe domande». ¶ «Sì, credo che abbia un | ||
468 | 2016 | c’era cascato? ¶ Imbecille, si disse, e strinse i | ||
469 | 2016 | dalle calunnie dello zio. Si ricordò, sommando rabbia a | ||
470 | 2016 | a indignazione, di come si era accalorata con Rinaldi | ||
471 | 2016 | Di questa possibilità non si era accorto nessuno, soltanto | ||
472 | 2016 | processo in corso che si prospettava lungo e difficile | ||
473 | 2016 | Olga. ¶ Lui e Luciano si erano incontrati, un po | ||
474 | 2016 | un lavoro da poco» si schermì l’architetto. ¶ «Puoi | ||
475 | 2016 | Di fatto, direi di sì. Comunque i nostri rapporti | ||
476 | 2016 | tua disposizione per tutto». ¶ «Sì, grazie. Ti aspettiamo». ¶ La | ||
477 | 2016 | Nei fatti, direi di sì. Ma niente di ufficiale | ||
478 | 2016 | poterlo dire. Sua madre si è ammazzata gettandosi da | ||
479 | 2016 | E ti sta bene?» ¶ «Sì, Elena. Paola è forse | ||
480 | 2016 | tutti». ¶ «Anche per te?» ¶ «Sì, anche per me». ¶ «Hai | ||
481 | 2016 | grazie». Soltanto sulla porta si ricordò del padrone di | ||
482 | 2016 | esito di quella visita. ¶ «Sì, niente di nuovo, ma | ||
483 | 2016 | quasi settant’anni. Forse si è lasciata andare per | ||
484 | 2016 | trattenendola. «Ceniamo a Roma?» ¶ «Sì, se tu puoi». ¶ «Sì | ||
485 | 2016 | Sì, se tu puoi». ¶ «Sì, se tu vuoi». Si | ||
486 | 2016 | Sì, se tu vuoi». Si portò la mano alla | ||
487 | 2016 | in albergo. Sei tranquilla?» ¶ «Sì… no. Non capisco. Comunque | ||
488 | 2016 | nel suo garage e si recò a casa di | ||
489 | 2016 | sempre fatto. «Tutto bene?» ¶ «Sì… hai visto il tuo | ||
490 | 2016 | il vetro?» ¶ «Piccole cose, sì. Ho imparato, guarda…» ¶ Gilardi | ||
491 | 2016 | terrorizzata da quella terrazza». Si era portata le mani | ||
492 | 2016 | capito?» ¶ «Io credo di sì. Comunque, ora sei felice | ||
493 | 2016 | Comunque, ora sei felice?» ¶ «Sì. I bambini sono felici | ||
494 | 2016 | tu ci sarai sempre». ¶ «Sì, su questo potrai sempre | ||
495 | 2016 | disse il padre. ¶ Gilardi si girò verso Paola. «Ci | ||
496 | 2016 | tu… vero Paola?» ¶ «Certo, sì. Magari mi vesto un | ||
497 | 2016 | così tuo papà non si confonde. L’hai trovato | ||
498 | 2016 | L’hai trovato bene?» ¶ «Sì, benissimo. E tu?» ¶ «Io | ||
499 | 2016 | felice». ¶ «Me lo diresti?» ¶ «Sì… sì, Max, te lo | ||
500 | 2016 | Me lo diresti?» ¶ «Sì… sì, Max, te lo direi |