Vittorio Alfieri, Agamennone, 1783

Lasciami,... va';... cessa, o Tieste; vanne, ¶ le Stigie rive

n'appressa; l'avrai: Tieste, avrai ¶ vittime qui più

me prole infelice di Tieste. ¶ Tenuto io son d

il trono? ¶ affideresti di Tieste al figlio ¶ il nepote

Argo, ignoto, ¶ io di Tieste figlio? ¶ Clitennestra ¶ Un giorno

io rimanessi! ¶ Ma, di Tieste io figlio, insulti e

fa: ch'ei di Tieste è figlio, ¶ null'altro

avrei tua sete ¶ così, Tieste, io disbramata alquanto: ¶ se

Ma, dimmi intanto: di Tieste il figlio ¶ dov'io

ribrezzo. ¶ Elettra ¶ ... Ei di Tieste è figlio, il sei

loro i figli ¶ di Tieste si abborrano, è pur

pur del figlio di Tieste. ¶ Egisto ¶ Che odiar non

né rammentai, che di Tieste io figlio ¶ nascessi; io

contaminò, rapì l'empio Tieste: ¶ Atrèo, poich'ebbe di

Atrèo, poich'ebbe di Tieste i figli ¶ svenati, al

gelo ¶ raccapricciar mi fa. Tieste io veggo, ¶ e le

figli suoi, che vide ¶ Tieste apporsi ad esecrabil mensa

ad obbliarlo primo era Tieste, ¶ Atrèo, secondo. In me

ogni bene. Altri fratelli ¶ Tieste diemmi; e non, qual

meno arrossir nel pronunziar Tieste ¶ poss'io, che agli

non men, che di Tieste. Or dunque ¶ tu de

non avrei, mai di Tieste al seggio. — ¶ Ch'io

non cape ¶ chi di Tieste nasce, e chi d

Nol credo. — ¶ Ma, di Tieste è figlio. — Al cor

Fremono al nome ¶ di Tieste. Ma che? se al

il nostro sangue di Tieste il sangue. ¶ Pure al

sta dei figli di Tieste il sangue: ¶ a forbirlo

dentro ¶ Egisto ¶ Esci, or, Tieste, dal profondo Averno; ¶ esci