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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

concordanze di «Tommaso»

nautoretestoannoconcordanza
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CANTO I ¶ ARGOMENTO ¶ Tommaso Scardassal passa in Soria
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gentiluom d’Irlanda, ¶ nominato Tommaso Scardassale, ¶ con qualche impresa
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qualche difetto era in Tommaso ¶ fu che un po
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e lesti ¶ portaronsi, e Tommaso unissi a questi. ¶ Giunti
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rotta memorabile e solenne. ¶ Tommaso, nel calor di quel
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più belli ¶ prigionieri; e Tommaso era fra quelli. ¶ Del
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un corriere. ¶ Ma frattanto Tommaso Scardassale ¶ per la figura
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men godeva in riguardar Tommaso. ¶ E quindi spesso con
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Zelmira la maniera ¶ come Tommaso a lei venga una
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era. ¶ Indi scrisse a Tommaso ed indicogli ¶ tutto ciò
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benigno Soldan, che di Tommaso ¶ costantemente era a favor
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servirlo avria la sorte. ¶ Tommaso lo guardò con viso
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ciò che gli sovrasta: ¶ «Tommaso io non son più
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io non son più, Tommaso è stato: ¶ eccoti un
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A Zelmira così dicea Tommaso ¶ bagnandole di lagrime la
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che vanno in regola. ¶ Tommaso da Zelmira alfin si
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ed armi che arrecò Tommaso; ¶ e seco lui, scendendo
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nel far ricerche di Tommaso ¶ s’avvider che mancava
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dannato, in luogo di Tommaso, ¶ nelle parti virili ad
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s’arrestò, Zigri e Tommaso, ¶ che il viaggio omai
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di fegato rimasto. ¶ Allor Tommaso arrestò alquanto il passo
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tosto a sé venir Tommaso, a cui ¶ disse «Deh
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che l’affar consista, ¶ Tommaso fe’, come far meglio
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pontificio, e quali; ¶ ma Tommaso mostrò che 1’europea ¶ etichetta
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reverendo, ¶ «Addio, padre» dicea Tommaso ancora; ¶ ed ambo s
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in Caracora!» ¶ Mesto restò Tommaso, e Piancarpino ¶ ver Caracora
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lui parlare. ¶ Or di Tommaso favellar vuo’ pria ¶ e
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del lunghissimo cammino. ¶ Di Tommaso frattanto ogni andamento ¶ piacque
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duci accompagnato. ¶ L’aiutante Tommaso era con esso, ¶ bizzarramente
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in quel giorno. ¶ A Tommaso Siven contezza intera ¶ dà
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in lungo si traea, ¶ Tommaso, che agli alloggi imperiali
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destin» l’altro riprese ¶ «Tommaso ho nome, e a
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l’osservator straniero; ¶ e Tommaso frattanto ai franchi detti
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Qui tacque, ed in Tommaso il guardo fisse; ¶ lo
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del sagace greco ¶ rise Tommaso e in guisa tal
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ghigno. ¶ Siveno scosse allor Tommaso, e «Presto, ¶ fatti oltre
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moto tal volta a Tommaso, ¶ da capo lo squadrò
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le sue predizioni, ¶ a Tommaso dicea: «Tirato è il
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delle avventure sue. ¶ «Sai» Tommaso dicea «Con quanta cura
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l’urto impetuoso suole». ¶ Tommaso, che l’orecchio attento
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l’amichevol desinare, ¶ van Tommaso e Siven pei più
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e le più rare. ¶ Tommaso osserva e interroga, e
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Qui veggio io ben» Tommaso allor dicea ¶ «Oggetti di
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tutto opra novella, ¶ e Tommaso chiedea: «Che statua è
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compilator del codice». ¶ Stupì Tommaso, che non ben comprese
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Bibbia e del Corano». ¶ Tommaso allor: «Deh, più distintamente
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suono s’udia. ¶ Soffermossi Tommaso, e «Quai concenti ¶ od
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i cavalier, gli offiziali. ¶ Tommaso allor chiedea: «Le vicendevoli
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dir que’ clamori» ¶ chiedea Tommaso, là volgendo gli occhi
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discorso hai tu condutto» ¶ Tommaso soggiungea «Che omai mi
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tutto il corteggio. ¶ Pur Tommaso chiedea: «Deh tu, se
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gran pensier si tenne. ¶ Tommaso, a quel tacer misterioso
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ragionar promossero. ¶ Siven volle Tommaso accompagnare ¶ fino al palagio
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ed onori ¶ e a Tommaso dà quel di generale
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alloggi sui; ¶ e fattosi Tommaso a sé chiamare, ¶ «Di
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s’accinse. ¶ E or Tommaso acquistò, dopo molt’anni
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Ianni. ¶ A Batù fe’ Tommaso un complimento ¶ alquanto sullo
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in abito d’amore. ¶ Tommaso riguardò coll’occhio lusco
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né mai riserve teco». ¶ Tommaso, che in un uom
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Amore istesso. ¶ Toto a Tommaso allor fece un sogghigno
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lavo». ¶ E tosto che Tommaso si spogliò, ¶ «Bravo!» Toto
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meglio contemplandolo, esclamò: ¶ «Colonello Tommaso, io ti son schiavo
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qui alquanto, e con Tommaso poi ¶ Toto tornò ne
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non voglio. ¶ Indi a Tommaso consegnollo e disse: ¶ «Va
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strinsegli la mano. ¶ Vassen Tommaso e volge in sé
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incontro venutagli costei, ¶ introdusse Tommaso a Turachina, ¶ che il
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con maggior agio contemplò Tommaso ¶ e più si confermò
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là presso ¶ seco menò Tommaso e ivi s’assise
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son di quell’impasto» ¶ Tommaso sorridendo rispondea ¶ «Di cui
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tocco di materia. ¶ Con Tommaso, in siffatte occasioni, ¶ a
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aria di diletto ¶ guardò Tommaso. Indi per man lo
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stelle in cielo, ¶ quando Tommaso, affaticato omai, ¶ si partì
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O non son io Tommaso? ¶ È forse illusion ciò
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insulti. ¶ Onde, acciò che Tommaso ella potesse ¶ a’ suoi
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il pubblico il sapesse, ¶ Tommaso con valor straordinario ¶ empiti
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noto; ¶ e poscia di Tommaso Scardassale ¶ fu letto il
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passo. ¶ Le dame contemplavano Tommaso ¶ e taluna dicea: «Che
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Non egli è ciò, Tommaso caro, ¶ che fa la
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l’arte richiede» ¶ dicea Tommaso «In te l’Asia
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di Turachina e di Tommaso. ¶ Con magnifica festa in
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non pagò nessuno. ¶ Con Tommaso Catuna allor comparse ¶ con
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sembianza e di Teseo. ¶ Tommaso diè l’idea di
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certa contradanza ¶ che pria Tommaso insegnò loro, e ch
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nazionali e forestieri; ¶ onde Tommaso, anch’egli ito a
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Papa. ¶ CANTO V ¶ ARGOMENTO ¶ Tommaso a corteggiar corrono in
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in viaggio, ¶ tolta, mercé Tommaso, ogni ragione ¶ che lo
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il canestrin di rose. ¶ Tommaso allor suonò la campanella
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e chi la camicciuola. ¶ Tommaso d’un assalto in
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se ne vanno. ¶ Così Tommaso, dalla lor presenza ¶ sbarazzatosi
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bisbiglio alcun l’attonito Tommaso, ¶ onde fuor mette il
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a visitar il general Tommaso. ¶ Tutti fan largo e
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entrò ¶ nel quartier di Tommaso, e poi serrò. ¶ Trovò
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quell’incognito passetto». ¶ Credé Tommaso, ch’era in casacchina
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sempre in farzetto. ¶ E Tommaso, che in petto un
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colpo ten farà discendere». ¶ Tommaso mal soffrì di quell
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non palesi. ¶ Così vivea Tommaso e più che dava
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di gala. ¶ Quel dì Tommaso, andando a lei siccome
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d’approssimarsegli provosse; ¶ ma Tommaso, che il scerse da
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vietar l’accesso». ¶ «Sai» Tommaso rispose «Ch’io mi
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sedea, Cuslucco a destra, ¶ Tommaso a fronte e moltitudin
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mi guastan tutto». ¶ A Tommaso Catuna ampia campagna ¶ donò
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dicea poc’anzi, era Tommaso. ¶ Cotal digression fatta in
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al punto mio rivenga. ¶ Tommaso il giorno istesso ordin
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molestia e d’imbarazzo». ¶ Tommaso a tal misteriosa offerta
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tirò da banda, ¶ e Tommaso, che vide esser Siveno
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a vil prezzo». ¶ Benché Tommaso a che s’alluda
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il poter del general Tommaso». ¶ Soggiunse poi: «Diciotto lune
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mio favor tutto faria Tommaso. ¶ Dicon che tai cautele
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rende». ¶ Bassò gli occhi Tommaso e assai gli increbbe
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poi, partir volea, ¶ ma Tommaso arrestandolo dicea: ¶ «Dunque parti
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la grata memoria di Tommaso ¶ mai si scancellerà dal
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opponle un’alma forte». ¶ Tommaso diegli un foglio, in
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alla novella aurora ¶ mercé Tommaso uscì di Caracora. ¶ E
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straordinario. ¶ O fu a Tommaso allor il fatto ignoto
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Non sì tosto sentor Tommaso n’ebbe ¶ che portossi
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di marzial nobile ardire ¶ Tommaso allor si presentò a
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chi» dicea «Da chi, Tommaso mio, ¶ qualche conforto almen
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Toto ov’è?» dicea Tommaso «A’ tui ¶ fianchi perché
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nel gran posto era Tommaso ancora. ¶ E sull’esempio
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ciel concesse a pochi. ¶ Tommaso molto amò la poesia
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dir scrosci di risa. ¶ Tommaso gli ordinò di farlo
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Al nome di Siven Tommaso allora, ¶ d’un improvviso
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acciar cinge per essa». ¶ Tommaso assicurollo in sul suo
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poscia e con Catuna ¶ Tommaso il dì fissò dell
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più ¶ per riguardo a Tommaso, ed i mogolli ¶ ranghi
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irsene tosto a ritrovar Tommaso ¶ sapendo ch’era a
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ad ora ¶ ricevea da Tommaso Scardassale, ¶ util era ai
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deggio ¶ aggiunger Pala, Ussan, Tommaso e Toto ¶ e altri
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fu sul liminare, ¶ visto Tommaso dalla parte opposta, ¶ fegli
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lingua a fondo ignora, ¶ Tommaso dispensar da quegli impegni
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persona eccettuata. ¶ Toto e Tommaso soli hanno il permesso
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de’ cadì alfin divenne. ¶ Tommaso, che l’avea già
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trovar in auge tal Tommaso. ¶ Molta festa si fer
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opra sua a Fareddin Tommaso offerse ¶ e grato dimostrarsegli
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altro non chiede. ¶ Benché Tommaso fosse un buon cattolico
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Spiacemi inver» riprese allor Tommaso ¶ «Di Sberleffe la sorte
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esser non puote». ¶ A Tommaso, mentr’ei così favella
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che uscia dal core ¶ Tommaso, né in confronti entrar
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in cui bel bel Tommaso e Fareddino ¶ d’uno
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e la sorpresa ¶ vide Tommaso e fra di sé
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Mostansero ¶ pria Carpin, poi Tommaso, e stupefatto ¶ disse a
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e in corte ¶ tosto Tommaso per reprimer venne, ¶ ma
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però manifestarla ¶ esser credé Tommaso espediente. ¶ L’espose il
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le sgraffiate gote. ¶ Ma Tommaso da queste lezioni ¶ apprese
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e nel partire ¶ vider Tommaso e Piancarpin con esso
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dall’opposta anticamera venire. ¶ Tommaso, come a lor fu
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lor ragionamento. ¶ Poscia a Tommaso e a Piancarpin volgea
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ch’il dica, ¶ soffril, Tommaso mio – memore io sono
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compensarti ognora». ¶ A cui Tommaso rispondea: «Né doni ¶ ti
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cenno a Piancarpino, ¶ a Tommaso e a Bibrac, che
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lui presente ancora, ¶ colmò Tommaso in grazia d’amendue
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onde fu il Can Tommaso allor nomato, ¶ ovver facean
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ano” ¶ e chiamato venia Tommaso Cano. ¶ CANTO XI ¶ ARGOMENTO
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Alfin dall’auge suo Tommaso cade ¶ per calunnie che
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gettarsi a’ piedi di Tommaso ¶ supplice venne il creditor
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raccontogli il lamentevol caso. ¶ Tommaso a Toto ne parlò
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segreta ebbe sospetto. ¶ E Tommaso credendone l’autore, ¶ di
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sol colla persona amata, ¶ Tommaso, itone a lei, restonne
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altero ¶ punse al vivo Tommaso e nol sostenne, ¶ e
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in ciascun dì solea. ¶ Tommaso, per seguir la comitiva
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opportun credesse. ¶ Così cadde Tommaso, il solo amante ¶ di
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per sentiero ignoto ¶ menar Tommaso in carrozzin ben chiuso
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squisita ed ottime minestre. ¶ Tommaso, che minor la sua
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io ti dicea, caro Tommaso, ¶ sovente Memma, Gengiscano ed
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facea per gioco». ¶ Rise Tommaso e disse: «Ei ben
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gran merto egli ebbe» ¶ Tommaso ripigliò «Che a’ primi
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tutta quanta venia, caro Tommaso, ¶ a corteggiarla, e se
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Gran Can pubblicamente». ¶ «Ma» Tommaso interruppe «Or che a
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nomato avrà Toleicona...» ¶ Rise Tommaso, che il motto comprese
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vive poi cotanto male». ¶ Tommaso allor: «Poiché da te
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mar non varca». ¶ «Deh» Tommaso dicea «Se tal domanda
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e appendi il voto». ¶ Tommaso, all’idea sol del
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e s’incontra in Tommaso, onde consiglio ¶ propon di
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passava in guisa tal Tommaso ¶ in quell’isole ignote
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maggior sostegno ¶ nell’amico Tommaso avea perduto, ¶ non disperò
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l’instabil onda, ¶ e Tommaso e Bozzon tranquillamente ¶ a
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ancor sulla memoria?» ¶ E Tommaso: «Il lasciai vivo, ma
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prigionier menano a terra. ¶ Tommaso il guarda e non
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morto, ¶ ceduto avea a Tommaso un’isoletta, ¶ ov’ei
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soggiorno remoto e selvaggio ¶ Tommaso, ora cacciando ora pescando
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insidiosa il pesce alletta. ¶ Tommaso er’ei, che dalla
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bizzarria del fato ¶ riunisce Tommaso e Turachina ¶ in quell
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non si potero. ¶ Mentre Tommaso il guardo indietro gira
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inganno no: quegli è Tommaso! ¶ Mel dice il core
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lo conosco al naso». ¶ Tommaso, che alla prima in
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le lagrime a ruscelli. ¶ Tommaso allor la consolava e
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rammentò del tempo scorso. ¶ Tommaso allor tirò dalla sua
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strano» ¶ a Turachina rispondea Tommaso ¶ «Una figlia d’un
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deposta Imperatrice e vizza ¶ Tommaso preferia la giovin schiava
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lo antico amore ¶ di Tommaso compianse la disgrazia, ¶ e
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ordine a Mulbrando, ¶ che Tommaso a trovar portossi allora
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partirà senza dimora. ¶ Ringraziollo Tommaso e onore e gloria
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piangete la morte di Tommaso. ¶ Dargli opportun soccorso invan
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avea, ¶ volle che di Tommaso al funerale ¶ si rendesser
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avea ciascun del buon Tommaso udito, ¶ quando in città
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le solenni esequie ¶ a Tommaso pregando eterna requie. ¶ I
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s’introduce un certo Tommaso Scardassal irlandese che, ito