Giovanni Battista Casti, Poema tartaro, 1796

pur per opra di Toto e di Cuslucco, ¶ essendo

costante favor: Cuslucco e Toto, ¶ che colle gran beneficenze

ben, né male. ¶ Ma Toto era, per Dio, ben

il cotanto omai famoso Toto, ¶ che di Catuna ottien

un altro amore ¶ finché Toto di lei le grazie

di statura ¶ inferiore a Toto ed a Cuslucco, ¶ che

d’importanza. ¶ E a Toto, che in seguirla era

per cugino non avesser Toto. ¶ Del grifo impuro alla

amici. ¶ CANTO IV ¶ ARGOMENTO ¶ Toto amico divien di Scardassale

coresi ambasciadori ¶ e alfin Toto, in onor della padrona

disse «Finor contento fui. ¶ Toto or ti chiede a

orientale; ¶ poscia andossene a Toto in sul momento. ¶ Giunto

s’andrà a finire...» ¶ Toto intanto ei seguia, che

sol l’adito a Toto. ¶ Questi li bagni son

giacer vorrebbe Amore istesso. ¶ Toto a Tommaso allor fece

Tommaso si spogliò, ¶ «Bravo!» Toto dicea «Ma per Dio

e con Tommaso poi ¶ Toto tornò ne’ gabinetti suoi

Impero, ¶ che solo a Toto debitor ne sei. ¶ E

per via ¶ ora di Toto i non ambigui accenti

inarcò le ciglia. ¶ A Toto giunse alfin, ch’essere

tempo dell’amor di Toto ¶ arse Catuna e a

passegger compenso, ¶ ma se Toto scopria gli intrichi occulti

per le man di Toto il ricevesse, ¶ cioè pel

che dei piacer di Toto ¶ colle nobili putte era

diavolo è costui?» ¶ Ma Toto stesso allor, Toto s

Ma Toto stesso allor, Toto s’incarica ¶ di presentare

mezzo ad amenissimi giardini, ¶ Toto diè lor con regal

con Tottila e con Toto in manto acheo: ¶ pomposamente

e triste idee rammenta. ¶ Toto perciò, che n’ha

un grasso adulator buffone. ¶ Toto col crin disordinato e

parlar appena, ¶ e a Toto, che pur volle esserne

narrò la scena. ¶ «Questo» Toto allor disse «In lor

ed il rispetto, ¶ ma Toto l’avvertì che la

gente sventurata» ¶ Imbruschissi allor Toto e «Odimi» disse ¶ «E

bella Tottila, di cui ¶ Toto fervea d’incestuoso foco

ella nomò se stessa. ¶ Toto a manca sedea, Cuslucco

or Giapon s’appella. ¶ Toto per qualche sua privata

di consenso unanime risposto: ¶ «Toto propon? Toto lo vuol

unanime risposto: ¶ «Toto propon? Toto lo vuol? Si faccia

vive. ¶ L’affar deciso, Toto e Turachina, ¶ ch’erano

il vigilante e perspicace Toto ¶ guari già non istette

mogolla Maestà suprema ¶ di Toto a un guardo impallidisce

timor pusillanime ascondete: ¶ voi, Toto e lei tornaste in

tesor che, confidato a Toto, ¶ si riserbava agli usi

a quel clamor sedizioso. ¶ Toto e altri pusillanimi ed

forse si loda». ¶ «Ma Toto ov’è?» dicea Tommaso

ma sorvenne Turfana e Toto poi ¶ per presentare il

Turachina”, ¶ lo “Zodiaco”, il “Toto”, il “Parasito”, ¶ il “Sicario

Pala, Ussan, Tommaso e Toto ¶ e altri di nome

tuon motteggiatore ¶ poscia a Toto dicea: «Se appo il

ancor rideane spesso; ¶ per Toto eran però punte mortali

sei pur brutta!» ¶ E Toto – or sì superbo, allor

trattollo pria. ¶ Ciò di Toto piccar dovea la boria

non sia persona eccettuata. ¶ Toto e Tommaso soli hanno

avea seccata assai. ¶ Pur Toto non mancò di corteggiarlo

Or dunque ¶ Catuna a Toto confidò il pensiero ¶ d

lor felicità sì bella. ¶ Toto, cui legge è il

in traversar, lo stesso ¶ Toto osservar, che burbanzosamente ¶ venia

che corre appresso a Toto, ¶ Tottila è quella, onde

interesse e speme, ¶ onde Toto colmò Tottila e lui

stesso comparando gia. ¶ Ma Toto, che con livido rancore

poiché etichetta indispensabil era; ¶ Toto, l’eroe mogol, luogo

allor, che conoscea di Toto ¶ l’imbelle cor sotto

più vicin s’attacca ¶ Toto, pien di disordine e

cade ¶ per calunnie che Toto ordisce e inventa ¶ e

assopisce e tace. ¶ Perciò Toto abusar può in Tartaria

lamentevol caso. ¶ Tommaso a Toto ne parlò da amico

fra le donne. ¶ Perciò Toto da un tempo il

dell’età l’ingiuria. ¶ Toto irritolla e in lei

a sofferir d’altrui». ¶ Toto né il favellar del

seguir la comitiva, ¶ liberò Toto, e nel partir dicea

e nel partir dicea: ¶ «Toto, non obbliar quanto ascoltasti

e ciò ti basti». ¶ Toto, che dei Mogolli il

vendetta abbandonato ¶ dell’implacabil Toto; a un tratto allora

Gli inumani satelliti di Toto, ¶ di cui ’l crudel

idea gli venne, ¶ quantunque Toto gli ordini e l

destino il tuo buon Toto, ¶ se non er’io

In duro esiglio ¶ mandasi Toto e in tetra prigionia

gelosia di ministero ¶ contro Toto nutria rancore antico, ¶ fama

che omai Catuna e Toto insiem s’arresti. ¶ Le

notte bruna ¶ l’un Toto ad arrestar, l’altro

disgrazia di Catuna a Toto avvenne, ¶ e custodito e

istesse e nei birboni. ¶ Toto intanto, non più fiero

chi sono; ¶ e questo Toto, di cui tanto parli

erra. ¶ Non erra no! Toto è colui di fatto

egli era ¶ da quel Toto primier, che già altra

lacero cappotto ¶ il gran Toto è converso in galeotto

orrida tempesta, ¶ e gittar Toto per comun suffragio ¶ voleano

contemplandol, conobbe egli esser Toto, ¶ alto stupor l’invase

che in suo cor Toto abborriva, ¶ «Chetati» disse «E

non parlan più di Toto ¶ e d’un uom

indi passaggio ¶ fatto avea Toto e all’isule degli