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Paolo Maspero, Odissea [traduzione da Omero], 1867

concordanze di «Ulisse»

nautoretestoannoconcordanza
1
1867
Giubilò novamente il divo Ulisse ¶ Del tuono e del
2
1867
ad un Dio d'Ulisse il figlio, ¶ E le
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1867
Nello steccato. Al divo Ulisse ei quindi ¶ Così dicea
4
1867
ad Eumeo così favella Ulisse, ¶ Con due pastori entrò
5
1867
cadde il pianto, imaginando Ulisse ¶ Mendico, errante, se pur
6
1867
Proci, che del grande Ulisse ¶ Non rispettano il figlio
7
1867
di speme ¶ Che torni Ulisse, e que' superbi uccida
8
1867
oggi in sua casa ¶ Ulisse tornerà, potrai tu stesso
9
1867
tal guisa co' pastori Ulisse ¶ Ragionando venìa, fuor della
10
1867
è questa del divino Ulisse, ¶ E non pubblico albergo
11
1867
uguale i servi ¶ Ad Ulisse recâr, come suo figlio
12
1867
con gli altri ¶ D'Ulisse la consorte; e, in
13
1867
gli piaccia del divino Ulisse. ¶ Prese, ciò detto, dal
14
1867
bovina zampa, e contro Ulisse ¶ La scagliò. Lievemente egli
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1867
noi tornato ¶ Il divo Ulisse un dì sarìa, gl
16
1867
Minerva e il prode Ulisse. ¶ LIBRO VIGESIMOPRIMO ¶ L'alma
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1867
i tesori ¶ Giacean d'Ulisse, il ben temprato acciaro
18
1867
in Messene ¶ Presentava ad Ulisse. Avea, d'accordo ¶ Con
19
1867
in traccia ¶ Quando in Ulisse ad incontrar si venne
20
1867
seco navigando a Troia ¶ Ulisse non recò; ma per
21
1867
propongo. Ecco del grande Ulisse ¶ L'arco famoso: chi
22
1867
mirando ¶ L'arco d'Ulisse; sì che, d'ira
23
1867
perché nessuno ¶ Al divo Ulisse di valor s'agguaglia
24
1867
punta ¶ Degli strali d'Ulisse, a cui recato ¶ Avea
25
1867
saggia, ¶ Dall'albergo d'Ulisse uscir disegna ¶ La regina
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1867
la casta ¶ Moglie d'Ulisse; ma poiché provato ¶ Avrà
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1867
li seguìa ¶ Il cauto Ulisse. Giunti in su la
28
1867
un tratto apparir vedeste Ulisse? ¶ Ad Ulisse od ai
29
1867
apparir vedeste Ulisse? ¶ Ad Ulisse od ai Proci? Or
30
1867
io stesso, io sono Ulisse, ¶ Che dopo lungo esilio
31
1867
chiaro a prova ¶ Ch'Ulisse io sono, rimirate il
32
1867
lasciati, se l'accorto Ulisse ¶ Così fra loro non
33
1867
ciò detto, nell'albergo Ulisse, ¶ Ed a seder si
34
1867
quanto al paragon d'Ulisse ¶ Noi siamo imbelli, e
35
1867
entrerà nella magion d'Ulisse. ¶ Si versi intanto il
36
1867
ciascun libato, il divo Ulisse, ¶ Che sempre in cor
37
1867
casa del figliuol d'Ulisse ¶ Così gli ospiti oltraggia
38
1867
E il recava ad Ulisse; ma i rivali ¶ Con
39
1867
Contro il figlio d'Ulisse. Il lucid'arco ¶ Allor
40
1867
ferme le pupille ¶ In Ulisse tenea. Tutto era questi
41
1867
Il grand'arco d'Ulisse, giureresti ¶ Ch'uno egual
42
1867
arnese ¶ Guarda ed esplora Ulisse; e in quella guisa
43
1867
banchetto allegri. ¶ Ciò detto, Ulisse fe' degli occhi un
44
1867
concede Apollo. ¶ Così dicendo, Ulisse un dardo acuto ¶ Contro
45
1867
lui rispose Eurimaco: Se Ulisse ¶ Veramente se' tu, fra
46
1867
core. ¶ Lo guatò bieco Ulisse, e in queste fiere
47
1867
s'avventa; ed ecco Ulisse un telo ¶ Dall'arco
48
1867
dalla soglia il divo Ulisse. ¶ Ma il prevenne Telemaco
49
1867
donzelle? - Il pellegrino, ¶ D'Ulisse il figlio rispondea: quantunque
50
1867
l'interruppe sì dicendo Ulisse: ¶ Taci, e più non
51
1867
la glauca ¶ Diva ed Ulisse nel regale albergo ¶ Stavan
52
1867
pungea Melanto il divo Ulisse: ¶ Stranier, vorrai tu dunque
53
1867
sgombri. ¶ La guatò bieco Ulisse, e le rispose: ¶ Sciagurata
54
1867
si spera, il prode Ulisse ¶ In Itaca non torni
55
1867
che terra. ¶ Lo scaltro Ulisse a lei rispose: O
56
1867
Immortali il dì che Ulisse ¶ Verso le teucre sponde
57
1867
e sospirando ¶ L'assente Ulisse, di dolor mi struggo
58
1867
dicea: Giovani prenci, ¶ Poiché Ulisse perì, tanto vi piaccia
59
1867
a lei l'astuto Ulisse: O del divino ¶ Laerziade
60
1867
diedi ospizio al Laerziade Ulisse. ¶ L'ira del vento
61
1867
legni in Creta ¶ Con Ulisse arrestò. Ma cadde il
62
1867
al vero il divo Ulisse ¶ Queste fole narrava alla
63
1867
Donna, risponde ¶ L'accorto Ulisse, malagevol fôra ¶ Queste cose
64
1867
di pensieri. ¶ Così parlava Ulisse; e conoscendo ¶ Le sue
65
1867
perdona, rispose il divo Ulisse, ¶ Al leggiadro tuo corpo
66
1867
mostrò, che il saggio Ulisse ¶ Avea raccolte e in
67
1867
nascosto. Vivo è dunque Ulisse, ¶ E i congiunti fra
68
1867
e questa ¶ Casa d'Ulisse, che mi diede ospizio
69
1867
né al suo letto Ulisse ¶ Più tornerà, né tu
70
1867
degna sposa del divino Ulisse, ¶ Ripiglia allor l'eroe
71
1867
si rivolse indi ad Ulisse, ¶ Così dicendo: Se avverrà
72
1867
mai che al Laerziade Ulisse ¶ Nell'andar, nella voce
73
1867
che nessuno ¶ Al grande Ulisse più di me somiglia
74
1867
mio: dunque si chiami Ulisse. ¶ E se poi grandicello
75
1867
anni cresciuto, mosse lieto Ulisse ¶ A prendersi que' doni
76
1867
figli e il divo Ulisse ¶ Uscîr co' veltri a
77
1867
figli ¶ D'Autòlico, ed Ulisse, che vicino ¶ Teneasi ai
78
1867
Per atterrarlo si scagliava Ulisse. ¶ Lo prevenne il cinghiale
79
1867
i figli al prode Ulisse ¶ Corsero intorno, gli fasciâr
80
1867
Ah tu sei certo Ulisse! ¶ Il figlio mio tu
81
1867
allor con la destra Ulisse afferra ¶ La vecchia per
82
1867
è, soggiunse ¶ L'accorto Ulisse, ch'altri a me
83
1867
la vecchia; e come Ulisse ¶ Fu lavato e di
84
1867
La portentosa visïon, che Ulisse ¶ Già ti spiegava. Niun
85
1867
la casa ¶ Lasciar d'Ulisse; ma un cimento avviso
86
1867
magione abbandonando ¶ Del magnanimo Ulisse, onde presente ¶ Anche nel
87
1867
Metterà nel suo tetto Ulisse il piede. ¶ Se col
88
1867
i suoi legni ¶ Drizzava Ulisse; e tu ti sdraia
89
1867
fu solo, il Laerziade Ulisse ¶ Si coricò nel portico
90
1867
questo dubbio ¶ Si rode Ulisse: e come allor che
91
1867
tal guisa ¶ T'affanni Ulisse, tu che imperturbato ¶ Hai
92
1867
or su l'altro Ulisse ¶ Agitato si volta, meditando
93
1867
a lei l'accorto Ulisse: ¶ Tu parli il vero
94
1867
che tanto del divino Ulisse ¶ Sarìa minore. Misera! ben
95
1867
spiagge; e il vero Ulisse, ¶ Non l'imagine sua
96
1867
dell'alto Olimpo; ¶ Ed Ulisse gioìa. La voce ei
97
1867
il tramonto, mentre avendo Ulisse ¶ E Telemaco ucciso un
98
1867
figliuol rispondea lo scaltro Ulisse. ¶ Assai meglio in città
99
1867
e Pireo, ¶ Figlio d'Ulisse, gli dicea, spedisci ¶ Alla
100
1867
sempre, ¶ Dal dì che Ulisse mi lasciò, d'amare
101
1867
che nessuna avea d'Ulisse ¶ Novella udita, e non
102
1867
Potrìa, tornando, il Laerziade Ulisse ¶ Dar morte ai Proci
103
1867
Terribile piombasse il forte Ulisse: ¶ Affè, che amare ne
104
1867
dicea: ¶ O del prudente Ulisse inclita sposa, ¶ Tutto a
105
1867
e questa del divino Ulisse ¶ Mensa ospital, ch'ei
106
1867
allestìan. ¶ Ma il saggio Ulisse ¶ E il mandrïano, ritornar
107
1867
alla soglia del divino Ulisse ¶ Mostrarsi osasse, di sgabelli
108
1867
di capre il saggio Ulisse ¶ V'arse le cosce
109
1867
per certo del divino Ulisse ¶ Questo è l'albergo
110
1867
buono intenditor parlasti, amico, ¶ Ulisse replicò. Tu mi precedi
111
1867
alla porta. Immantinente ¶ Conobbe Ulisse, e in segno d
112
1867
scòrse alla sua volta ¶ Ulisse, e dalle gote una
113
1867
e di vigore ¶ Quale Ulisse il lasciò passando a
114
1867
perché lontano ¶ È morto Ulisse, e le indolenti ancelle
115
1867
lento passo ¶ Il divo Ulisse, sotto le sembianze ¶ D
116
1867
vivande ¶ T'invia d'Ulisse il figlio, e vuol
117
1867
Padre, sclamò l'accorto Ulisse, ¶ Deh! fa' che di
118
1867
tumulto; ¶ E Minerva, ad Ulisse comparendo, ¶ Gli comandò d
119
1867
Tu fosti ognor d'Ulisse ai servi infesto, ¶ E
120
1867
rimando al figlio ¶ D'Ulisse il figlio rispondea d
121
1867
altri tutti ¶ Porgevano ad Ulisse e carni e pani
122
1867
l'altrui. ¶ Allor ritira Ulisse alquanto il piede, ¶ E
123
1867
avea ¶ Dato ospizio ad Ulisse, e che da Creta
124
1867
li potrebbe, è lungi Ulisse. ¶ Oh s'ei tornasse
125
1867
il pastor corre ad Ulisse, ¶ E, Straniero, all'orecchio
126
1867
Della regina, perché vidi Ulisse, ¶ E son pari alle
127
1867
lo sgabello; né d'Ulisse il figlio, ¶ Od altri
128
1867
Sole tramonti. Allor d'Ulisse, ¶ Del suo ritorno ragionar
129
1867
partito; e il Laerziade Ulisse, ¶ Artefice di frodi, Amici
130
1867
Giurâr gli amanti, ¶ Come Ulisse bramava; e a lui
131
1867
appena ¶ Iro tocca ad Ulisse, e questi un colpo
132
1867
risa; e il prode Ulisse ¶ Tosto un piede gli
133
1867
la fronte ¶ Il travagliato Ulisse, ed una grossa ¶ Ventresca
134
1867
Anfinomo, rispose il divo Ulisse, ¶ Uom tu mi sembri
135
1867
donna. ¶ Dal dì che Ulisse verso i teucri lidi
136
1867
casa tua. Così parlava Ulisse; ¶ E tutto ecco si
137
1867
figlio: ¶ O donzelle d'Ulisse, ite alle stanze ¶ Della
138
1867
detti ¶ Ingiurïosi il Laerziade Ulisse ¶ Così prese a schernir
139
1867
cacci. ¶ La squadrò torvo Ulisse, indi proruppe: ¶ Cagna, io
140
1867
casa. ¶ Poi rivolto ad Ulisse, Ospite, aggiunse, ¶ Vuoi ch
141
1867
Eurimaco, rispose il saggio Ulisse, ¶ Se a primavera, quando
142
1867
ira. ¶ Folli, sclamò d'Ulisse il figlio, un Nume
143
1867
servo alcuno ¶ Del divo Ulisse. Orsù, porti l'araldo
144
1867
quelle non parean che Ulisse ¶ Avea lasciate al suo
145
1867
Vento soffiava da Ponente. Ulisse, ¶ A cui sì grande
146
1867
Troia, ¶ Duci l'inclito Ulisse e Menelao, ¶ Ed io
147
1867
gli dico. ¶ O magnanimo Ulisse, o di Laerte ¶ Valoroso
148
1867
scampo! - E, il saggio ¶ Ulisse, che non meno ebbe
149
1867
in nostro aiuto. ¶ Tacque Ulisse; e Toante Andremonide ¶ Sorge
150
1867
bufera. ¶ Così posava sconosciuto Ulisse ¶ Nel mezzo de' suoi
151
1867
indossava; e lui cotanto Ulisse ¶ Degli averi sollecito mirando
152
1867
Ad annunziar del saggio Ulisse al figlio ¶ L'ora
153
1867
dormìa; ma non d'Ulisse ¶ La cara prole, che
154
1867
avvïò. Lo vide ¶ D'Ulisse il figlio, e in
155
1867
cospetto ¶ Del figliuolo d'Ulisse, a cui l'Atride
156
1867
All'isola natìa vindice Ulisse: ¶ Se già non è
157
1867
l'alta città. D'Ulisse il figlio ¶ Al figlio
158
1867
Entrâr volando. Ma d'Ulisse il figlio ¶ A sé
159
1867
Itaca io sono, ¶ Ed Ulisse m'è padre, se
160
1867
I magnanimi Epei, d'Ulisse il figlio ¶ Fra le
161
1867
servi ¶ Cenava in questa Ulisse; e del cibarsi ¶ Spenta
162
1867
inoltrerò nella magion d'Ulisse, ¶ Per recarne a Penelope
163
1867
Eumeo, riprese il pazïente Ulisse, ¶ Così fossi al gran
164
1867
E del padre d'Ulisse mi favella, ¶ Ch'erano
165
1867
sempre il suo diletto Ulisse ¶ Sospirando, morìa miseramente. ¶ Ah
166
1867
Eumeo, replicò l'accorto Ulisse, ¶ Te pur la sorte
167
1867
grande ¶ Della stirpe d'Ulisse, e re possenti ¶ Voi
168
1867
Aurora ¶ Sorsero il divo Ulisse e il mandrïano; ¶ E
169
1867
proprio seggio gli presenta Ulisse; ¶ Ma il garzon non
170
1867
vi stese, ove d'Ulisse ¶ Il figliuol s'adagiò
171
1867
ei s'assise ¶ Ad Ulisse di fronte. Indi le
172
1867
il buon figliuol d'Ulisse, ¶ Quanto, Eumeo, ciò che
173
1867
io fossi ¶ Del magnanimo Ulisse, o Ulisse stesso! ¶ Vorrei
174
1867
Del magnanimo Ulisse, o Ulisse stesso! ¶ Vorrei che dalle
175
1867
beni. ¶ Amico, rispondea d'Ulisse il figlio, ¶ Schietto il
176
1867
generò, Laerte ¶ Il solo Ulisse, e me lasciava Ulisse
177
1867
Ulisse, e me lasciava Ulisse ¶ Nelle paterne mura unica
178
1867
Per l'assenza d'Ulisse, un dì vegliava ¶ Al
179
1867
Ahi, misero! sclamò d'Ulisse il figlio. ¶ Ma lasciarlo
180
1867
Eterni, e al solo Ulisse ¶ Volle Minerva palesarsi, e
181
1867
In questi accenti: Generoso Ulisse, ¶ Artefice d'inganni, è
182
1867
lui risponde ¶ Il travagliato Ulisse. E perché ai Numi
183
1867
e, No, dicea, che Ulisse ¶ Il padre mio non
184
1867
o figlio, un altro Ulisse attendi: ¶ Son io colui
185
1867
Fra le braccia d'Ulisse, ed ambedue ¶ Lagni e
186
1867
narrerò, soggiunse ¶ Il divo Ulisse. Dai Feaci, illustri ¶ Navigatori
187
1867
soccorra. ¶ E di rimando Ulisse: ¶ Io soccorsi cercar? Dunque
188
1867
mischia, riprendea ¶ Il saggio Ulisse, t'assecura, o figlio
189
1867
giunto alla sua terra Ulisse: ¶ Non Eumeo, non un
190
1867
opra compiuto ¶ Ha d'Ulisse il figliuol col suo
191
1867
beni. ¶ Ma si frappose Ulisse, e, nostri amici ¶ Sendo
192
1867
mia spada. Il Laerziade Ulisse, ¶ Eversor di città, su
193
1867
sopiti. Orsù, qua vieni, Ulisse. ¶ Ond'io ti porga
194
1867
padre, ah! fa' che Ulisse, ¶ Struggitor di cittadi, abitatore
195
1867
Dicean maravigliando: Oh come, Ulisse, ¶ Come tornasti? Quale avverso
196
1867
Come tu comandasti, inclito Ulisse, ¶ La selva delle querce
197
1867
tu chiudi, il saggio Ulisse ¶ Certo sei tu; perché
198
1867
glorïoso figlio, ¶ O saggio Ulisse, su via, corri al
199
1867
le paterne mura. ¶ Inclito Ulisse, del gran Giove alunno
200
1867
Ove già questo temerario Ulisse ¶ Guidava i nostri a
201
1867
Eversor di città, divino Ulisse, ¶ Deh! non t'incresca
202
1867
Di Laerte figliuol, prudente Ulisse, ¶ Anch'io conosco i
203
1867
scosti. ¶ Laerziade divino, accorto Ulisse, ¶ La Dea rispose dalle
204
1867
Astuto figlio di Laerte, Ulisse, ¶ Non ti crucciar, se
205
1867
ella mi raffiguri! - Inclito Ulisse, ¶ Agevole (soggiunse il cieco
206
1867
dell'amor tuo, divino Ulisse, ¶ M'hanno rapita a
207
1867
fino all'Alba immoti. ¶ Ulisse replicò: l'ore del
208
1867
di Laerte, o saggio Ulisse, ¶ Né me sommerse in
209
1867
Ma la tua moglie, Ulisse, a te la morte
210
1867
di novo: O generoso Ulisse, ¶ Invano t'affatichi a
211
1867
Della Grecia splendor, divino Ulisse, ¶ Ferma la nave e
212
1867
piedi ¶ Agitavano in alto, Ulisse, Ulisse, ¶ Chiamando indarno per
213
1867
Agitavano in alto, Ulisse, Ulisse, ¶ Chiamando indarno per l
214
1867
Eurìloco proruppe: Ah certo, Ulisse, ¶ Un crudele tu sei
215
1867
esclama, ¶ Ah! paghino d'Ulisse i rei compagni ¶ Il
216
1867
in questi detti: ¶ Odimi, Ulisse; poiché amico ospizio ¶ A
217
1867
libagioni, quando il saggio Ulisse ¶ In piè rizzossi, e
218
1867
vivi felice. ¶ Ciò detto, Ulisse della sala uscìa. ¶ Il
219
1867
I rematori; e primamente Ulisse, ¶ Così com'era, in
220
1867
Ma contro il divo Ulisse ancor lo sdegno ¶ Non
221
1867
dell'onde, il Laerziade Ulisse ¶ Dal sonno si destò
222
1867
di Giove, al divo Ulisse ¶ Brillò di gioia il
223
1867
donna od uomo ¶ Conosca, Ulisse, il tuo ritorno, e
224
1867
Ti rassecura, ¶ O saggio Ulisse, né temer ch'io
225
1867
Dea ripiglia: È tempo, Ulisse, ¶ Di fiaccar la baldanza
226
1867
ad altro intende. ¶ Dunque, Ulisse gridò, la miseranda ¶ Sorte
227
1867
detto al figlio mio, ¶ Ulisse replicò, tu che il
228
1867
con una verga ¶ Tocca Ulisse, e la pelle su
229
1867
figlio a richiamar d'Ulisse. ¶ LIBRO DECIMOQUARTO ¶ Ma dal
230
1867
si tolse il divo Ulisse, ¶ E per aspro sentier
231
1867
mandrïano, ¶ Nell'assenza d'Ulisse, e senza darne ¶ Alla
232
1867
di carni. ¶ Veduto appena Ulisse, i quattro cani ¶ Accorsero
233
1867
ti dirò! - Vecchio, ad Ulisse ¶ Il porcaio rispose, un
234
1867
mi crucia aver perduto Ulisse. ¶ Benché sia morto l
235
1867
t'assicuro che ritorna Ulisse. ¶ Ora in compenso del
236
1867
In questo stesso ¶ Anno Ulisse verrà, verrà nel giro
237
1867
piange udendo favellar d'Ulisse. ¶ Bando per ora ai
238
1867
che intesi favellar d'Ulisse: ¶ Mi narrava Fidon, che
239
1867
mi dicesti ¶ Del divo Ulisse. Ah che mentir non
240
1867
breve alla sua terra Ulisse, ¶ Una veste mi dona
241
1867
nemico! ¶ Mentre così ragiona Ulisse, un'onda ¶ Impetuosa gli
242
1867
pelle delle man d'Ulisse ¶ Tutto l'onda il
243
1867
suo letto il pazïente Ulisse, ¶ Vi si corcò nel
244
1867
s'ascose il divo Ulisse: ¶ E la figlia di
245
1867
Minerva, ¶ Del ritorno d'Ulisse ognor pensosa, ¶ Volse rapida
246
1867
un grido acuto, ¶ Che Ulisse risvegliò. Su l'anca
247
1867
macchia ¶ Uscì, ciò detto, Ulisse, ed un frondoso ¶ Ramo
248
1867
del fiume il divo Ulisse ¶ Guidano, e su la
249
1867
si rivolge alle fantesche Ulisse, ¶ Scostatevi, dicendo, o mie
250
1867
nella corrente ¶ Il travagliato Ulisse, e dalla testa ¶ L
251
1867
e gli omeri d'Ulisse ¶ La grazia sparse e
252
1867
Quindi la parola ¶ Ad Ulisse volgendo, Ospite, dice, ¶ Sorgi
253
1867
seguir possano il carro ¶ Ulisse e le donzelle. Era
254
1867
così pregava il saggio Ulisse, ¶ Verso l'alta città
255
1867
città rivolge ¶ Il Laerziade Ulisse; e d'una densa
256
1867
la segue il divo Ulisse. ¶ Ma nessun de' Feaci
257
1867
le schierate navi ¶ Contempla Ulisse, e il fòro e
258
1867
grande Alcinoo ¶ S'arresta Ulisse, perché al par del
259
1867
concesso avean gli Dei. ¶ Ulisse, poi che d'ammirar
260
1867
dileguò la nube, e Ulisse apparve. ¶ Tutti al vederlo
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asside ¶ Su la cenere Ulisse, e i Feacesi ¶ Lo
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preso per la mano Ulisse, ¶ Dalla cenere il trasse
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Versò l'aqua ad Ulisse, e poscia un terso
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al sagace favellar d'Ulisse ¶ Fean plauso i prenci
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vi rimase ¶ Il saggio Ulisse, e gli sedea vicino
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questi accenti ¶ Il magnanimo Ulisse; e, al ciel converso
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pronto. ¶ E il pazïente Ulisse, a cui premea ¶ Le
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illustre ¶ Espugnatore di cittadi Ulisse. ¶ Il signor della Scheria
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intanto ¶ Ad affrettar d'Ulisse la partenza, ¶ Presa la
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astri salìa. Cantò d'Ulisse ¶ E del figliuolo di
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manto con la destra, Ulisse ¶ Sul capo se lo
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riprese, su la testa Ulisse ¶ Di novo il manto
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mai, rispose il cauto Ulisse, ¶ Laodamante, un sì noioso
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folgorar de' piedi ¶ Stava Ulisse a guardar maraviglioso. ¶ Ma
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vate; e nell'udirlo Ulisse ¶ E gl'illustri nocchieri
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qui proruppe il Laerziade Ulisse: ¶ O magnanimo re, tu
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argentei chiovi adorno, ¶ Ad Ulisse porgea con questi detti
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v'aggiunse; ¶ Indi ad Ulisse favellò: Con fune ¶ Or
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Nessuno tocchi questi doni. - Ulisse ¶ Il coperchio rassetta, e
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E pronto il saggio Ulisse: ¶ Nausica, figlia dell'illustre
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alta colonna. Il grande Ulisse ¶ Spiccò dal tergo d
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gran cavallo col divino Ulisse ¶ Stavano i più valenti
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quel ricordo ¶ Intenerito, bagna Ulisse il volto ¶ Di lagrime
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copre: in simil guisa Ulisse ¶ Versava dalle ciglia amaro
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amico. ¶ LIBRO NONO ¶ Rispose Ulisse, e incominciò: Possente, ¶ Magnanimo
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Il figlio di Laerte, ¶ Ulisse io sono, alle universe
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domanda, gli dirai che Ulisse, ¶ Guastator di città, nella
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per la man d'Ulisse. ¶ Ma sempre un uomo
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Altro disegno. Ritornò d'Ulisse ¶ Alla magione, e sui
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gli parlò: Figlio d'Ulisse, ¶ Qui t'è mestieri
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Seguo del grande Laerziade Ulisse, ¶ Che a me fu
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vi s'udìa d'Ulisse ¶ Al mio conforme. Ma
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legni ¶ In mar disperse. Ulisse ed altri Achivi, ¶ Compiacendo
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aiuto de' suoi prodi, Ulisse ¶ Non punisca i malvagi
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caro figlio del prudente Ulisse. ¶ Sempre benigno e generoso
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de' figli tuoi d'Ulisse il figlio ¶ Scortar sovr
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il saggio ¶ Figliuol d'Ulisse in sua magion trattenne
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Cocchio il figlio d'Ulisse; alla sua destra ¶ Pisistrato
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nessuno agguaglia ¶ Il magnanimo Ulisse. Era destino ¶ Ch'egli
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lor somiglia ¶ Al divo Ulisse; e forse ei n
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ei somiglia ¶ Al Laerziàde Ulisse: Ulisse ai gesti, ¶ Al
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somiglia ¶ Al Laerziàde Ulisse: Ulisse ai gesti, ¶ Al vibrar
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Al vibrar dello sguardo, Ulisse al capo, ¶ Alle chiome
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Non altrimenti del lontano Ulisse ¶ S'addolora Telemaco, nessuno
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Non io del grande Ulisse ¶ Tutte narrar, né ricordar
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sagacia emular del divo Ulisse ¶ E la costanza. Al
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assisi, io, Dïomede ¶ Ed Ulisse chiamar spesso n'udimmo
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benché ardenti, ne contenne Ulisse ¶ Tutti immobili allora e
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s'accingea; ma pronto Ulisse ¶ La bocca gli serrò
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fûr salvi. ¶ E d'Ulisse il figliuolo: Oh ben
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scongiuro ¶ A svelarmi d'Ulisse il fine amaro, ¶ Sia
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il letto ¶ Salir d'Ulisse? Come imbelle cerva ¶ Che
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È questi il Laerziade Ulisse, ¶ Nell'aspra Itaca nato
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il figlio del divino Ulisse. ¶ Io di buon grado
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porta ¶ Dell'albergo d'Ulisse, usato campo ¶ Della lor
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abbandonò? Né tanto per Ulisse, ¶ Quanto per lui m
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scellerato, se il divino Ulisse ¶ Oblïato è così dal
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stessa risoluto ¶ Che torni Ulisse, e che punisca i
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suoi congiunti alfin rivegga Ulisse. ¶ Sì parla; e ratto
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patria perir non deve Ulisse. ¶ A quell'annunzio abbrividì
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del Saturnio udito ¶ Ad Ulisse n'andò, che tristamente
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veggenti. ¶ Raccapricciò lo sconsolato Ulisse ¶ A tal novella, e
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Calipso, ¶ E il divo Ulisse la seguìa. Venuti ¶ Alla
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Di Laerte figliuol, sagace Ulisse, ¶ È dunque vero che
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o Diva! ¶ L'accorto Ulisse replicò. Non veggo ¶ Io
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novo giorno s'indossava Ulisse ¶ Le vesti usate; e
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e tosto ¶ La selva Ulisse ad atterrar si diede
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finita la sua zatta Ulisse. ¶ D'assi e di
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Su le sorti d'Ulisse altro consiglio ¶ Hanno preso
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ne' lor canti ¶ d'Ulisse il nome suonerìa famoso
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fida zatta ¶ Non dimentica Ulisse in quell'istante, ¶ E
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E del dolor d'Ulisse impietosita, ¶ Simile a smergo
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A quel consiglio ripensando Ulisse, ¶ Così dolente nel suo
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orribil flutto. Il pazïente Ulisse ¶ Una però n'abbranca
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spiana sul cammin d'Ulisse, ¶ Fin ch'egli attinga
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Sentì smarrirsi il divo Ulisse, e questi ¶ Amari detti
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avite dimore. Il solo Ulisse, ¶ Dalla patria lontano e
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soffrir dovea. ¶ Tutti d'Ulisse avean pietà gli Eterni
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Io corrucciarmi ¶ Col magnanimo Ulisse, che di senno ¶ Tutti
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Che giunga il saggio Ulisse al patrio lido, ¶ Perché
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discesa, ¶ Nell'albergo d'Ulisse entrò la Diva, ¶ E
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molte ¶ Giacean del prode Ulisse acute lancie. ¶ Indi su
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un tempo, ¶ Ospitali accoglienze Ulisse ed io ¶ Nei nostri
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noi; ché il divo Ulisse ¶ Morto ancora non è
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garzon: sei tu d'Ulisse ¶ Veramente figliuolo? Agli atti
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d'allor non vidi ¶ Ulisse io più, né me
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né me più vide Ulisse. ¶ E il giovinetto soggiungea
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che la magion d'Ulisse ¶ Per ricchezze e innocenza
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Ma tutto sparve con Ulisse. I Numi ¶ La gravâr
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dalle immonde ¶ Arpìe rapito, Ulisse, non veduto, ¶ Non soccorso
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uopo, dicea, che rieda Ulisse ¶ A frenar questi Proci
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assiso ¶ (E s'era Ulisse in Efira su presta
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saper tu possa ¶ Che Ulisse vive e in Itaca
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E a lei d'Ulisse il figlio: ¶ Madre, perché
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ché non fu solo Ulisse, ¶ Ma infiniti gli eroi
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il prode ¶ Figliuol d'Ulisse: O di mia madre
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Il godan essi, poiché Ulisse è morto. ¶ Ma di
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e de' famigli, ¶ Che Ulisse mi lasciava, il re
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terra. ¶ Forse è d'Ulisse un messaggier, che annunzia
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la speme ¶ Che faccia Ulisse a noi ritorno è
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Il buon figlio d'Ulisse; alla persona ¶ Si ravvolse
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Mandato avea col grande Ulisse a Troia ¶ Il miglior
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udite, egli proruppe: ¶ Poiché Ulisse partì, mai non si
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a questi detti ¶ D'Ulisse il figlio e, d
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facendo; perché il divo Ulisse, ¶ Che frenar li saprìa
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miei, poiché il divino ¶ Ulisse è spento, tanto almen
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dunque, o figlio ¶ D'Ulisse, e gl'Itacensi odano
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Grave periglio. Il Laerziade Ulisse ¶ Non è da noi
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soffrir, tutti i compagni Ulisse ¶ Perder dovrà; ma nel
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di morte annunziatori. ¶ Certo Ulisse perì. Così perito ¶ Con
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1867
Al figlio poi d'Ulisse ¶ Io dirò, che Penelope
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1867
amanti, disse allor d'Ulisse ¶ Il prudente figliuol, d
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arenosa Pilo. Ivi d'Ulisse ¶ Qualcuno, io spero, mi
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Alzossi allora ¶ Del grande Ulisse un caro e saggio
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1867
mense. Se lo stesso Ulisse, ¶ Qui comparendo, i banchettanti
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e qui vorrà d'Ulisse ¶ Aspettar le novelle. - Egli
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1867
E all'albergo d'Ulisse i tristi Proci. ¶ Al
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veramente uscisti ¶ Del Laerziade Ulisse, uso le grandi ¶ Opre
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Spesso lontano. Ma d'Ulisse il core ¶ E la
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partenza. Io, già d'Ulisse amico, ¶ Guida fedele ti
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voi piacque negar d'Ulisse al figlio. ¶ Così dicendo
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inghiotta ¶ Al par d'Ulisse? Il duro incarco allora
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stanza segreta, ove d'Ulisse ¶ Era il bronzo adunato
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tieni ¶ In serbo per Ulisse, ove alla morte ¶ Scampi
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1867
ai fianchi del divino Ulisse. ¶ Finché di strali fu
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1867
il pastor; troppo ad Ulisse ¶ Quella porta è vicina
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Ché quivi, non altrove, Ulisse e il figlio ¶ Le
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suolo. Ivi, seguendo ¶ D'Ulisse il cenno, a lui
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1867
fianco ¶ Si posero d'Ulisse. E così quattro ¶ Guerrier
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Ah non t'induca Ulisse ¶ A pugnar contra noi
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di Laerte rampognando, ¶ Certo, Ulisse, dicea, tu più non
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detto; ¶ Ma dell'inclito Ulisse e di suo figlio
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dal frequente saettar d'Ulisse ¶ Eran molti già domi
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1867
Di dar morte ad Ulisse ne consenta, ¶ Degli altri
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1867
lancie volar. Quella d'Ulisse ¶ Ferì Demoptolemo, Euriade quella
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all'ampia ¶ Sala, ed Ulisse e il figlio e
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altra volta ¶ Vibrano questi. Ulisse Euridamante, ¶ D'Ulisse il
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1867
questi. Ulisse Euridamante, ¶ D'Ulisse il figlio Anfimedonte, Eumeo
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1867
mentre ei parla, ¶ Scaglia Ulisse da lunge un'asta
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Miserere di me, divino Ulisse, ¶ Che mai non feci
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ginocchia ¶ Ad abbracciar d'Ulisse, e singhiozzando ¶ Proferì questi
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questi detti: Ah porgi, Ulisse, ¶ Porgi pietoso alle mie
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prende umanamente ¶ A confortarlo Ulisse: Or via, fa' core
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securi ¶ Da quella strage. Ulisse per la sala ¶ Spïava
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e cruenti il divo Ulisse. ¶ Visto ch'ebbe quel
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alle ancelle. Or dimmi, Ulisse: ¶ Vuoi tu ch'io
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ancor, riprende ¶ Il saggio Ulisse: prima di svegliarla ¶ Vanne
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1867
Porgeansi aiuto, mentre inesorato ¶ Ulisse le spronava al duro
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Ma qui proruppe ¶ D'Ulisse il figlio: No, di
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Fecero entrambi al Laerziade Ulisse. ¶ In questo mentre, ad
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Riprese impazïente il divo Ulisse. ¶ A quel comando accese
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faci ardenti, e salutando Ulisse, ¶ Gli si stringono intorno
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annunziatrice ¶ Del ritorno d'Ulisse alla regina. ¶ Più non
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giunto alfine, è giunto ¶ Ulisse, il tuo consorte, e
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Mai, dal dì che Ulisse ¶ Al funesto Ilïon drizzò
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mi prendo, amata figlia: Ulisse ¶ Il tuo sposo è
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Ed io trovai, scendendo, Ulisse in mezzo ¶ Agli esanimi
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focolare, ¶ Di rimpetto ad Ulisse; ed ei col tergo
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in faccia. Ma, se Ulisse è questi ¶ Che dinanzi
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agli altri occulto. ¶ Ride Ulisse, e a Telemaco rivolto
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basti. ¶ Riprese il divo Ulisse: Ecco il partito ¶ Che
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Dispensiera, lavò nel bagno Ulisse, ¶ E d'olio l
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ben rammento ¶ Qual era Ulisse quando con gli Achivi
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detti far volea d'Ulisse ¶ L'ultima prova. Ma
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non volerti adirar meco, Ulisse, ¶ Tu che sempre di
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A Penelope alfin parlava Ulisse ¶ In cotal guisa: Non
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sappia. ¶ Infelice, perché, risponde Ulisse, ¶ Mi costringi a parlar
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urne. E il Laerziade Ulisse ¶ Quanto altrui fe' soffrire
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spiagge. ¶ Come l'inclito Ulisse il suo racconto ¶ Ebbe
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e il dolce ¶ Sonno Ulisse goduto, uscir facea ¶ Dal
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allor sorgendo, ¶ Così parlava Ulisse: Oh mia consorte! ¶ Ben
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uccisi ¶ Dagli strali d'Ulisse. A quella vista ¶ Mossero
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fratel Menelao, l'accorto Ulisse ¶ Ad esortar che alle
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a gara ¶ Del divo Ulisse la consorte; ed ella
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parlò: Giovani amanti, ¶ Certo Ulisse morì; pur non vi
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in quella avea condotto Ulisse ¶ Alla campagna, dove il
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e busse ¶ Fu quindi Ulisse dagli amanti accolto; ¶ Ed
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tolse ¶ Per recarlo ad Ulisse il valid'arco ¶ Un
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fece manifesta allor che Ulisse ¶ Venìa di qua, di
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e abbandonati ¶ Giaccion d'Ulisse nell'albergo i nostri
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Atride: Oh! te felice, Ulisse, ¶ Che con tanto valore
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Itaca uscito ¶ L'accorto Ulisse, in compagnia del figlio
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estinta. ¶ In questo dire, Ulisse il brando e l
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e pensoso. Il grande Ulisse, ¶ Come così dagli anni
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vero ti dirò, risponde Ulisse: ¶ Io nacqui in Alibante
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che il mio tetto Ulisse ¶ Abbandonò. Misero! allor gli
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e sospira. Lo contempla Ulisse ¶ Impietosito, e geme anch
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sofferte offese. ¶ Ah! se Ulisse tu sei, sclamò Laerte
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Cefaleni. - E il divo Ulisse: ¶ Non prenderti di ciò
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fece incontro ¶ Così dicendo Ulisse: O padre, un Dio
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e conosciuto il divo Ulisse, ¶ Tutti alla soglia s
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tra noi giungesti, ¶ Salve, Ulisse, e t'allegra, e
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accheta, amico, gli risponde Ulisse; ¶ Tutto sa la regina
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intorno ¶ Si stringono ad Ulisse, e per la mano
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suo figlio Antinòo, che Ulisse avea ¶ Trafitto il primo
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bellicosi Epei, tutti d'Ulisse ¶ Corriam su l'orme
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questa ¶ Dall'albergo d'Ulisse, ove dormito ¶ Avean la
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l'impresa sua compiuta Ulisse ¶ Senza l'aiuto de
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Mentore somigliava, ed ora Ulisse ¶ Precedea nella lotta ad
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Tornando, uccise il Laerziade Ulisse? ¶ Tu fa' ciò che
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punito, stringa il saggio Ulisse ¶ Fide alleanze, e alla
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E in Itaca discese. Ulisse in quella, ¶ Che nel
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nemici. - Balza in piedi Ulisse, ¶ E Telemaco e i
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erompono, guidati ¶ Dal magnanimo Ulisse. Al fianco suo ¶ Era
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gittâr su gli altri ¶ Ulisse e il figlio, e
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agita l'ali, ¶ Insegue Ulisse i fuggitivi, e grida
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dicea: Germe divino, ¶ Prudente Ulisse, frena omai la destra