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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Cosimo Giorgieri Contri, Le orme del satiro, 1920

concordanze di «Un»

nautoretestoannoconcordanza
1
1920
casa – e mi costano un occhio... ¶ La signora Almieri
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1920
la gaffe. Si udì un piccolo riso perlato; era
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1920
volgeva verso suo padre un occhio severo e divertito
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1920
sua idea. ¶ Poi, come un buon camerata, rivolgendosi direttamente
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1920
decida.. Sia buona, su... ¶ Un leggero imbarazzo a quell
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1920
si tingevano come di un'aurora timida e pur
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1920
dolcemente. ¶ – Vuoi andare, piccina? Un po' di riviera ti
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1920
penseremo – riecheggiò Noemi, con un'aria di finta servitù
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1920
questione di S. Remo, un altro luogo comune venne
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1920
Tutti si alzarono, in un brusìo digerente, in quel
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1920
come la contentezza di un istinto soddisfatto, e di
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1920
San Remo, venne di un balzo a fianco della
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1920
si chinò presso, in un moto che rivelò una
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1920
diretta. Poi passarono in un altro salotto per il
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1920
Erano accomunati come da un fastidio concorde. ¶ – Andrà? – chiese
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1920
a sua madre. E un istante rimase lì scherzosa
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1920
onde come rapprese di un color d'oro bruno
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1920
si riallontanò scivolando. Fu un attimo; ed ella era
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1920
egli riattaccò con Marco un discorso interrotto: ¶ – Sì, abbiamo
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1920
la corresse: ¶ – Ma... Noemi! ¶ – Un buffo nome! – finì la
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1920
Marco di aver reciso un fiore che spuntasse sovra
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1920
fiore che spuntasse sovra un gambo vermiglio. ¶ – Il suo
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1920
aspro e pontificante come un pedagogo il suo fastidio
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1920
crebbe. ¶ E invidiò, per un momento, Andreini, il quale
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1920
rispose Marco audacemente. ¶ Vide un leggero battito delle ciglia
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1920
si alzò. Egli rimase un istante, guarito di un
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1920
un istante, guarito di un colpo per quello sguardo
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1920
uomini, il principio di un amore, o anche l
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1920
uno sguardo, una parola, un sorriso, non esprimono maggior
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1920
istinto che parla, ma un istinto ancora ingenuo, ancor
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1920
commedia della vita, fra un atto e l'altro
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1920
quelle parole come in un punto sensibile. ¶ – Anzi, la
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1920
Una, una voce giovanile un po' ironica, che gli
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1920
com'è?; l'altra, un richiamo tenero di primavera
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1920
madre? ¶ – Abbiamo parlato di un po' di tutto. Di
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1920
ero sicuro! – Poi, con un sorriso, abbassando involontariamente la
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1920
voce, come se svelasse un segreto: ¶ – Era di Canepa
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1920
cui gli estranei di un giorno, o di un
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1920
un giorno, o di un'ora non entrano, neppure
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1920
quest'annuncio di vincita, un altro interlocutore aggiunse: ¶ – Quel
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1920
catastrofico. ¶ – Tutt'altro! – aggiungeva un terzo. – Io conosco la
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1920
elegante. Salutò Marco come un vecchio amico, come se
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1920
insieme la sera prima, un vincolo più stretto si
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1920
qualcuno avvicinano, non salgono un gradino di più nella
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1920
egli stesso, che quasi un rimpianto lo tenne, il
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1920
Carignano, tanto per passare un'ora, per far venire
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1920
Entrò nella barcaccia, semivuota. Un solo spettatore, un amico
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1920
semivuota. Un solo spettatore, un amico estraneo, sonnecchiava in
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1920
gli disse, sorridendo: ¶ – Vuole un posto accanto al fuoco
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1920
posto accanto al fuoco? ¶ Un caminetto anche lì, in
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1920
i vecchi salotti di un tempo; i salotti dei
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1920
ci si raduna in un angolo, per fuggire la
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1920
quella sproporzione lo ferì un poco, gli parve l
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1920
l'indizio piccolo di un difetto più grave... ¶ – Una
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1920
vederne la grana contrarsi un poco, come se il
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1920
belle, piene; sbocciate come un frutto: delle spalle di
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1920
di donna sana che un vigore e un rinnovamento
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1920
che un vigore e un rinnovamento percorrono senza tregua
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1920
di casa era seduta un'altra signora di mezza
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1920
Questo lo conosceva. Era un avvocato molto noto, quasi
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1920
onesto e simpatico con un viso tra di studioso
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1920
eccessiva, ma certo perfetta. ¶ Un'altra mano gli si
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1920
in aria come spiegando un ritratto, opera sua, appeso
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1920
anche Marco guardò: fece un passo verso quella parete
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1920
passo verso quella parete. ¶ – Un ritratto di mia moglie
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1920
bella cosa. ¶ Il pittore un po' lezioso, ma abile
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1920
po' lezioso, ma abile, un po' mestierante ma disegnatore
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1920
intento al riguardatore. Era un'opera che seduceva per
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1920
vestita di bianco, di un vestito leggermente pompadour a
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1920
il collo velati, di un bruno che sotto quel
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1920
due occhi grandi di un colore indefinibile ma di
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1920
suoi capelli: una massa, un volume denso di color
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1920
andiamo, professore? ¶ Landi rispose un po' evasivamente. La signorina
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1920
non vi si soffermò. Un altro pensiero lo sviava
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1920
era dei fiori. ¶ – Per un pranzo quasi familiare la
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1920
che sorveglia e nota. ¶ Un piccolo silenzio pesò, solo
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1920
cugino il marchese Casero... Un uomo rimarchevole... Ha un
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1920
Un uomo rimarchevole... Ha un senso degli affari... ¶ – Non
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1920
il petto... C'era un'ammirazione inconscia, oltre che
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1920
Egli l'avrebbe voluta un po' più ritrosa, più
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1920
apertamente, per tutti come un idolo; come un quadro
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1920
come un idolo; come un quadro. Quell'ammirazione aperta
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1920
il polso forse era un po' grande; ma la
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1920
mamma è una bellezza! ¶ Un sorriso, come un consenso
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1920
bellezza! ¶ Un sorriso, come un consenso passò, si propagò
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1920
non la rassomigliava fosse un cortese eufemismo per segnare
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1920
di Marco, come di un leggero profumo antico. L
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1920
gli parve quasi brutta, un po' aspra, così, nella
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1920
quasi radunata, come di un polledro che si trattiene
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1920
le sue più di un istante. Perché adesso ella
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1920
suo ardore? ¶ Si isolarono un istante nella conversazione, mentre
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1920
Perché gli parlava di un «dopo» a cui egli
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1920
della signorina Noemi fissi un istante su lui e
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1920
tese l'orecchio. Era un discorso della signorina Noemi
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1920
fin lì, muto come un pesce, ma perché vi
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1920
più, di viaggi... ¶ – Sarà un bel concorso – disse il
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1920
un nuovo incontro o un nuovo invito di lei
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1920
non lo riconduceva per un attimo lì, nel piccolo
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1920
udì nella stanza attigua un muovere, un frusciare; e
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1920
stanza attigua un muovere, un frusciare; e la voce
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1920
alcunché dell'eleganza di un tempo, ma temperata dalla
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1920
di nuovo matronale e un poco pesante... ¶ – Tu? Come
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1920
sentirvi uno sforzo, come un imbarazzo. Ella gli fece
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1920
lavoranti. ¶ – È vero... Ma un po' prima – replicò lei
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1920
replicò lei, sempre con un imbarazzo, ma sorridente, come
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1920
e intelligente. ¶ E a un cenno di Marco, ella
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1920
bene. Egli ne provò un leggero fastidio, come se
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1920
tavola apparecchiata: e in un piccolo studiolo attiguo, che
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1920
e gli occhi. E un rossore leggero le animò
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1920
come leggermente maturata. Aveva un viso allungato, magro, che
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1920
era alzata, appariva adesso un po' ingoffita, in una
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1920
di geloni; le passò un momento la sua tra
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1920
capelli: e li sentì un po' ruvidi, come ribelli
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1920
serbato contro lo studio un certo rancore... Certo era
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1920
la guardava. Imbarazzata ebbe un moto quasi convulso delle
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1920
sorriso la imbellì come un'aurora. ¶ – Verrò a vederti
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1920
signor Marco. ¶ Spontaneamente, con un gesto grazioso, ella gli
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1920
tre con dei fiori, un aspetto di festa... Anche
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1920
festa... Anche lei aveva un pranzo? ¶ – Addio Marco! E
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1920
alle scale Marco incontrò un uomo che saliva: lo
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1920
Non verrò più per un pezzo. ¶ Fuori congedò la
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1920
sentire intorno a sé un'aridità, come se si
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1920
lui di nuovo, avere un nome da mormorare tra
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1920
chiamava la signora Almieri? ¶ Un amore? Tutto al più
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1920
amore? Tutto al più un'amante. L'altra sera
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1920
gli aveva parlato con un accento che denotava un
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1920
un accento che denotava un interesse speciale. Perché? Come
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1920
improvvisa fatuità lo tenne un istante. Tutte le sue
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1920
le sue amanti di un giorno, o di un
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1920
un giorno, o di un mese, o di un
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1920
un mese, o di un anno, non gli avevano
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1920
villino degli Almieri. ¶ IV. ¶ Un guarda-portone gallonato, che
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1920
aperse la porta, suonò un campanello: e Marco si
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1920
sorridendo. ¶ Sul secondo ripiano un buffo di profumo gli
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1920
l'aroma come di un ambiente femminile. La sera
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1920
quanto più saliva. Poi un'anticamera, dove un servitore
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1920
Poi un'anticamera, dove un servitore, chiamato dal campanello
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1920
egli guardò, riconobbe. Era un maggiordomo noto per il
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1920
Voi qui, Giovanni? ¶ – Da un mese, sì, signor conte
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1920
ai vetri. Vide, passando, un grande salone aperto, si
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1920
trovò sulla soglia di un salotto più piccolo e
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1920
dalla sua energia quasi un carattere. Prima però ch
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1920
dietro una poltrona, in un angolo. E di lì
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1920
luce, gli diceva con un sorriso, non ricordando: ¶ – Mio
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1920
una casa di mode; un bel giovane che Marco
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1920
offriva la legalità di un vincolo, la sicurezza di
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1920
Ella sorrideva tenuemente, con un sorriso ambiguo che egli
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1920
sul volto ed ebbe un guizzo di gioia... Lo
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1920
talvolta nevoso come in un paesaggio polare, tal altra
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1920
e nitido, come per un pentimento. E divenne come
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1920
odorava. Sotto la pelliccia, un regalo di lui, il
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1920
dei rimorsi, dei timori, un leggero allontanamento; poi una
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1920
esserlo di più, in un letto, in una stanza
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1920
a Torino per vederla... ¶ Un giorno, un giorno di
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1920
per vederla... ¶ Un giorno, un giorno di autunno, egli
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1920
città e le scrisse un biglietto per fissarle un
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1920
un biglietto per fissarle un convegno all'indomani, dolente
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1920
di lei: si soffermò un istante involontariamente, e ne
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1920
voleva sposarla. ¶ Ne provò un'impressione violenta. Ella dunque
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1920
affari, per necessità... Poi un altro incidente lo sviò
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1920
gli aveva detto nulla... ¶ – Un affare improvviso... Una lettera
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1920
Egli li lasciò con un pretesto. Corse al convegno
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1920
si sentissero scampati da un comune pericolo. Ella pareva
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1920
alzando le spalle con un gesto amaro. ¶ Si lasciarono
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1920
generosità, egli pensò per un attimo alla risoluzione estrema
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1920
sue antiche paure di un ricatto, di una imposizione
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1920
onestà della sua coscienza, un istante parve grandeggiare. Egli
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1920
Ne parlò a Bardosi, un giorno che questi era
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1920
una volontà diversa, come un segreto. Provò ad interrogarla
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1920
occhi di lei ebbero un lampo di collera ch
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1920
di bufere. ¶ Fin che un giorno ella mancò: e
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1920
grave, fors'anco, ecco, un giorno di domenica, la
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1920
per quell'atto; e un po' del suo ardore
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1920
Marco? ¶ Ella, smarrita, faceva un gesto come per mandarlo
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1920
piccola stanza, dove, su un grande sofà giacevano ammucchiati
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1920
Giovanna, come ardente di un rancore volgare, era diversa
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1920
quella che aveva amata... Un po' di vergogna per
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1920
Addio! ¶ Ed egli muove un passo per allontanarsi: le
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1920
vicino... E tutt'a un tratto, allora, si sentì
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1920
mentre ella annaspa, con un istinto di prudenza superstite
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1920
profondo del suo essere... Un tremito, un gemito; ed
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1920
suo essere... Un tremito, un gemito; ed ecco, ella
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1920
fuori... ¶ – Possono tornare da un momento all'altro... Va
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1920
ma tardi, più di un anno dopo di quando
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1920
rivista, si erano incontrati un giorno faccia a faccia
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1920
Qualcuno l'aiutava certo: un commerciante d'età ch
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1920
lei che al suo. Un possesso senza ardore, come
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1920
intriso di una melanconia un po' volgare. Una di
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1920
irruzione: egli aveva provato un breve imbarazzo, e aveva
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1920
ogni parola di Marco. Un giorno Giovanna gli disse
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1920
accoglieva i doni con un leggero scintillìo degli occhi
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1920
ci pensava più; finche un nuovo incontro o un
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1920
poteva di fronte, con un'abile suggestione tendeva ad
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1920
una legge morale, a un principio di signorilità: gli
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1920
anormali, che gli davano un senso di disgusto. Come
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1920
avanti. – Pare già primavera... ¶ Un soffio tepido infatti s
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1920
dolce. Marco ebbe per un istante l'idea di
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1920
il soffio si rinnovò, un'altra idea gli sorse
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1920
marciapiedi. ¶ Bardosi disse, ritrovando un suo accento di dragone
200
1920
si devono illuminare. Era un gentiluomo, era un brav
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1920
Era un gentiluomo, era un brav'uomo, era un
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1920
un brav'uomo, era un amico. Fra le cose
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1920
ancor più desideroso di un po' di caldo intorno
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1920
sentiva. Lo amava con un po' di timore, con
205
1920
po' di timore, con un po' di ammirazione: non
206
1920
Sceso, disse ancora con un sorriso: ¶ – Salutami la signora
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1920
È presto. Faccio prima un'altra commissione. ¶ E quando
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1920
il più delle volte un particolare concreto, a rievocarle
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1920
primavera sua, come di un marzo della sua anima
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1920
snella, vivace, arguta; con un che, nei modi e
211
1920
la sua grazia, di un sorriso che appena le
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1920
frequentata di rado, per un istinto di ritegno e
213
1920
la piuma bianca di un suo cappello alato. L
214
1920
di no. Ma a un certo punto ella parve
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1920
il passo; poi, sotto un lampione si volse, e
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1920
compiaciuto, si chinava a un saluto, balbettava con un
217
1920
un saluto, balbettava con un leggero imbarazzo temperato di
218
1920
non è tardi! Ancora un poco. Fino alla piazza
219
1920
gusti fini, diceva con un po' di melanconia: non
220
1920
potuto amare e sposare un uomo – ebbene sì, era
221
1920
dirsi, ma era così – un uomo delle sue condizioni
222
1920
uomo delle sue condizioni, un commesso, un artigiano, un
223
1920
sue condizioni, un commesso, un artigiano, un campagnolo. Chi
224
1920
un commesso, un artigiano, un campagnolo. Chi sa perché
225
1920
Vittorio, quella sosta di un attimo al parapetto del
226
1920
labbra che le tremavano un poco. Il fiume era
227
1920
ardito: ella riconoscente ma un po' delusa. Ella aveva
228
1920
della sua verginità, in un mondo dove poco la
229
1920
lei arsa come da un fuoco subitamente divampato. Ma
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1920
poteva meditare, o favorire, un ricatto, una imposizione, una
231
1920
l'uomo è più un'abitudine e per la
232
1920
e per la donna un istinto, non era ancora
233
1920
e si dava in un gemito, in mezzo a
234
1920
faceva scorrere nelle vene un'altra voluttà concorde... ¶ Così
235
1920
madre, presso Cuneo, in un castello famigliare, dov'egli
236
1920
suo padre, usciere in un piccolo ufficio. Diceva anche
237
1920
amica da quella schiavitù... ¶ Un giorno, invece, un guizzo
238
1920
schiavitù... ¶ Un giorno, invece, un guizzo di piccola gelosia
239
1920
gli ebbe parlato di un tale che l'aveva
240
1920
avrebbe voluto sposarla. Era un commesso di una casa
241
1920
anche lui placido, con un aspetto onesto e sereno
242
1920
egli aveva creduto ad un favore... ¶ Giustino tornava. Marco
243
1920
soffitto basso. Comparve dopo un po' meglio nell'anticamera
244
1920
ove Marco passò rapidamente, un'anticamera a stucchi non
245
1920
lì, Marco entrò in un salotto, poi in un
246
1920
un salotto, poi in un altro; tutti e due
247
1920
una lampada accesa, in un angolo, per economia. ¶ Marco
248
1920
faceva ancor freddo, ebbe un moto leggero delle spalle
249
1920
tutte note, diverse, solo un po' indifferenti per lui
250
1920
teneva ancora socchiusi per un'abitudine di più istintiva
251
1920
con impeto, come in un'effusione di affetto. ¶ Così
252
1920
superiorità, ne faceva quasi un difetto; e la faccia
253
1920
ammiravano perché nato in un mondo ozioso, voleva lavorare
254
1920
lavoro non fosse piuttosto un gioco e s'egli
255
1920
sul lavoro degli altri... ¶ – Un rialzo! cara zia... Dieci
256
1920
Dieci punti per volta... Un affare magnifico... Anche San
257
1920
E lo scovò in un angolo, sul sofà davanti
258
1920
fosse una voce vecchia, un po' fessa, un po
259
1920
vecchia, un po' fessa, un po' rauca, con una
260
1920
dove. Allora Bardosi era un gran pezzo d'uomo
261
1920
col vero personale di un dragone o di un
262
1920
un dragone o di un lanciere. Mite, malgrado il
263
1920
una bella donna, soltanto un po' appassita da una
264
1920
poco a poco, come un vecchio tappeto che si
265
1920
che si stinge, come un vecchio mobile che si
266
1920
se quella persona fosse un riposo, una sicurezza, una
267
1920
trattava anche lei come un vecchio mobile, utile, ma
268
1920
come se gli chiedesse un segreto – Bene? ¶ – Peuh! Peuh
269
1920
in sordina, caddero ad un tratto. La contessa, dal
270
1920
suo angolo, aveva fatto un cenno verso di lui
271
1920
cenno verso di lui, un piccolo cenno del dito
272
1920
curvato in due in un baciamano che la contessa
273
1920
Ernestina. ¶ – Non posso zia... Un pranzo di affari... ¶ – Per
274
1920
e disse ancora: ¶ – Ecco un giovane che farà carriera
275
1920
quell'ingegner Almieri sia un uomo molto abile... Tu
276
1920
stasera? ¶ – Sì, mamma. ¶ Seguì un silenzio. Si udì lo
277
1920
udì lo stropiccìo di un giornale che Bardosi discretamente
278
1920
caminetto. La contessa fece un gesto, che pareva dare
279
1920
il fiuto come di un'amante, nel presentirli, quasi
280
1920
malgrado il rispetto, come un senso di rancore... ¶ – A
281
1920
chiese la contessa dopo un altro silenzio, e con
282
1920
signora Almieri non è un'arrivata... Ella nasceva Matenni
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1920
poco fa, ch'era un uomo molto abile, molto
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l'orologio a pendolo, un delizioso orologio vernis Martin
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di tornare piccolo, quando un bacio sul volto di
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lei; ma più che un'intimità era un'abitudine
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che un'intimità era un'abitudine, più che una
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più che una gioia un dovere... ¶ Ella lo lasciava
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mano, carezzandole la palma. Un turbamento passò, leggero, istantaneo
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seno si sollevò. Fu un attimo: tornò placida. Disse
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la sua voce solita un po' volgare, ma dolce
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che alle spalle sembrava un po' troppo ingrassata. Peccato
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gli occhi, vide da un palco due occhi azzurri
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si sentì avvolto in un profumo acuto, esasperato dal
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sorrideva con una cordialità un po' di maniera, in
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conte Marè... ¶ Marco pensò, un momento: Come mai son
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e la bocca come un segno attirante di una
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sotto quella testa, forse un po' altera, come l
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brevemente. – Vuol che usciamo un momento? Nel corridoio, a
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meglio. Il pittore esitò un istante, poi si sedette
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marito... ¶ Fuori, non parlarono, un istante. Egli si sentiva
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sentiva incerto, combattuto fra un'abitudine di galanteria e
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abitudine di galanteria e un desiderio, quasi un istinto
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e un desiderio, quasi un istinto, di serietà. ¶ Quella
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pieno. Ma anche per un intuito di enigma, di
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non s'è, somigliante un poco alla sua e
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quasi di cortigiana e un viso da dominatrice; nello
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vinse sulla serietà: ¶ – Era un'occasione troppo propizia... Non
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il coraggio di perderla... ¶ – Un'occasione di conoscermi? Gliela
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io ho creduto ad un'idea di Enguer... Dopo
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d'una fanciulla, in un ballo di giovanette. ¶ – Così
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della donna che soffre un poco di non essere
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alla leggera umiliazione di un rifiuto a un invito
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di un rifiuto a un invito formale... ¶ – Amor proprio
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disse seriamente. – Sarebbe stato un tal piacere per me
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dove sto? ¶ – Ci sarà un personaggio? – replicò Marco ridendo
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delle ore piccole di un veglione la investì in
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suo braccio premerlo, con un leggero tremito. E un
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un leggero tremito. E un senso di protezione lo
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adesso, sul tardi, in un parossismo quasi di agitazione
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inseguite dal tempo, in un ritmo di farandola che
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cuore quella impressione di un vuoto, indarno ricoperto da
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vuoto, indarno ricoperto da un'agitazione, di una fine
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Gli piaceva? Sì: molto. Un desiderio fisico, il solo
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animo, lo prese d'un tratto. Perché non l
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E poi? ¶ Immaginò, su un altro letto nuovo, una
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quarant'anni. Amare come un fanciullo, come un novizio
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come un fanciullo, come un novizio, come un tenero
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come un novizio, come un tenero, come un semplice
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come un tenero, come un semplice, avendo vent'anni
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1920
farle roteare come in un cerchio di rapida follìa
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là che aspettava qualcuno, un uomo grosso, che fendeva
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1920
il suo corpo riappariva un po' volgare e tozzo
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borghese, che esce da un divertimento mediocre ma rispettabile
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mediocre ma rispettabile. Adesso un altro uomo, un uomo
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Adesso un altro uomo, un uomo di una cinquantina
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primavera frettolosa. ¶ Alzato, andò un momento a guardare dai
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resto della giornata era un po' abbandonato al capriccio
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ci andava, lo teneva un po' di curiosità, e
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disse. – E punto banale... Un po' strana, anzi... E
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e come animate di un conforto preciso e sicuro
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di immobilità nel mobilio, un senso di padronanza pareva
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n'erano più mossi. Un po' troppo centrale, forse
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Almieri? Marco rivide d'un tratto la palazzina del
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palazzina del corso Siccardi, un po' troppo nuova, e
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po' troppo nuova, e un po' troppo bianca, ma
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ha acquistato rapidamente, in un tempo che consente il
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1920
gli indugi. E da un anno, la palazzina finita
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cercando di costituirsi intorno un nucleo mondano. Davano per
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armeggiar negli armadi. Era un vecchio servo di casa
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visto nascere. Non era un servitore di primo ordine
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di primo ordine, rimasto un po' disorientato dinanzi alle
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la sua anima era un misto d'orgoglio e
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rinunziarvi. Gli sarebbe parso un segno di decadenza. E
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anni diventava adesso come un bisogno di non confessarsi
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non cedere neppure di un pollice alla ingiuria degli
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suo viso regolare di un pallore un po' affaticato
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regolare di un pallore un po' affaticato, sebbene non
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intensità più forte, quasi un'emozione. Davvero quella donna
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sotto la maschera prendevano un'espressione ambigua di mistero
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ardore: la sua voce, un istante come mascherata anch
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quel profumo che a un tratto credé di ritrovare
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del suo frac, dove un istante in mezzo alla
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1920
e gli altri, con un contegno bizzarro, talora serio
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alla civetteria. Una vana? Un'appassionata? Una curiosa? ¶ Fine
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aveva avuto, a guardarlo, un lampo degli occhi cerulei
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avevo discretamente aperto, già un giorno, la porta di
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che il barone Enguer un giorno gli aveva chiesto
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egli in caso di un invito avrebbe accettato di
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Almieri, la quale aspettava un personaggio e voleva comporgli
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e voleva comporgli intorno un pranzo solenne. Marco aveva
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a far parte di un mondo ambiguo e ostentato
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con nell'animo, inconfessato, un leggero rammarico. ¶ – Peccato! Una
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1920
dicevano: Sei solo?, con un atto di stupore che
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argentea e snella, in un vestito a squame di
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violentemente sotto il naso un enorme mazzo di mammole
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era al braccio di un amico del Club: Marco
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con l'impeto di un intrigo, ma con la
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corpo di donna in un abito pompadour gli pareva
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sobbarcarsi al peso di un mistero, ella lo trasse
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mistero, ella lo trasse un po' più in là
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gioventù, la sua voce un po' roca ma non
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quasi scoperto, Giovanna conservava un'attitudine di donna che
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Marco... ¶ Egli le tenne un momento la mano, carezzandole
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egli era preso da un'ansia. Andrò? Non andrò
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bridge, gli amici... ¶ Ah! Un amico? Non aveva inteso
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Egli si siede: esitò un istante ancora, poi emise
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istante ancora, poi emise un sospiro: e disse forte
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esclamò Marco, che a un dipresso credeva di avere
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Marco, alzandosi. ¶ – Finito: morto! Un uomo morto! È triste
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avevo detto! Ed era un ufficiale – aggiunse Bardosi sospirando
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e due, cresciuti in un ambiente in cui più
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estremo. Marco soltanto ad un punto avvertì l'eccesso
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ancor giovane. Potrà rifarsi un uomo onesto. ¶ – Un uomo
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rifarsi un uomo onesto. ¶ – Un uomo onesto sì, forse
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uomo onesto sì, forse. Un signore, no! ¶ Marco lo
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faccia insignificante s'imprimesse un pensiero più profondo. A
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profondo. A lui, invece, un altro pensiero ancora informe
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Non si può essere un signore senza essere un
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un signore senza essere un uomo onesto. Ma si
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il cuore di Marco, un pensiero che aveva stranamente
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aveva creato in lui un punto doloroso, soltanto sopito
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cosa dolorosa. Oh! sì. ¶ Un'espressione amara passò realmente
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suo viso, parve per un istante correggerne la severità
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severità. Marco pensò: È un buon uomo. E gli
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sempre dubitata: ¶ – Non era un signore! ¶ Rimasto solo, Marco
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L'innamorato finiva come un borsaiolo, la mano sorpresa
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che lo prolunga... Poveretta! Un fiotto di pietà l
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scorie della sua gelosia. Un bisogno di confortarla, di
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esitare, come mosso da un impulso più forte della
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1920
volontà, egli scese, chiamò un fiacre, diede l'indirizzo
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come il possesso di un portafoglio che può uscirvi
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è piuttosto, invece, come un'impronta che mai più
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di sotto squillò nuovamente. Un'altra visita? Non sarebbero
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soli? No: era soltanto un biglietto per la signora
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disse quasi rudemente. – È un cattivo pensiero. ¶ Ella lo
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che doveva parlare. Ma un'angoscia strana, quasi un
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un'angoscia strana, quasi un pudore lo tratteneva ancora
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la stessa forma di un racconto di cronaca stereotipato
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ama! – pensò Marco in un lampo; ma era troppo
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Egli sorrise involontariamente di un sorriso quasi cattivo. ¶ – No
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sovrapposta allo sguardo, batterono un istante sorprese... Poi ella
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Ah! ¶ Marco aveva stornato un attimo gli occhi; quando
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è? Una cosa grave? ¶ – Un disonore! spiegò Marco rudemente
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colpa peggiore di cui un gentiluomo, un ufficiale, possa
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di cui un gentiluomo, un ufficiale, possa macchiarsi... È
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grave – nel nostro mondo un uomo così non può
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buttano via, lontane, con un gesto grazioso della scarpina
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tono. ¶ – Ah! Meno male! ¶ Un silenzio passò: che non
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fra gli assalti di un male. Era un silenzio
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di un male. Era un silenzio soltanto torbido, come
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una ignoranza, come per un malumore... ¶ – Meno male! – continuò
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casa già apparsagli come un luogo chiuso in cui
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aveva potuto abilmente diventare un assiduo di quella veranda
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ormai lo accoglieva come un vecchio amico. Talvolta ella
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anche inconsciamente, era pieno. Un vago profumo fluttuava nell
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da una teca chiusa. ¶ Un giorno Giovanni gli disse
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farlo scendere... ¶ Marco provò un'emozione leggera, e seguì
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era piccolo, ma pretensioso: un giardino urbano, pettinato e
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con delle prode di un verde lucido e chiaro
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via. ¶ Non c'era un fiore: troppo belli forse
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di vimini, davanti a un tavolino con dei libri
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con dei libri, e un ricamo: ma ella non
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ha nessuna delusione... È un uomo prudente lei... ¶ La
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vasche dei giardini... ¶ – Senza un fiore, vede? – continuò ella
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vede? – continuò ella con un leggero rimpianto. ¶ Marco, ancora
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immagine delle ninfee, corresse: ¶ – Un fiore, no: poiché c
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sul verde specchiato passa un'ombra d'una nuvola
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di Marco a provarne un po' di dispetto subito
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così, la prima volta, un carattere fresco che risentiva
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talvolta, nelle pause, come un fondo di serietà superiore
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dietro la carpinata, a un tratto, un rumore più
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carpinata, a un tratto, un rumore più forte, o
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o più vicino, giunse: un rumore di ruote, di
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disse alzandosi, quasi con un sospiro involontario: ¶ – La mamma
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lo accrebbe come di un inconscio rispetto; Marco come
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a leggere. Allora sostava un momento presso di lei
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le tornò sul viso un po' dell'espressione selvaggia
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talvolta egli la trovava un poco pensosa, con un
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un poco pensosa, con un viso più pallido e
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come una stanchezza, come un fastidio... Che era? Marco
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quella espressione in lei un giorno che Andreini era
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rivolgesse la parola in un certo modo, che in
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certo modo, che in un certo modo ella gli
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non fosse stato di un suo spiritello un po
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di un suo spiritello un po' ironico, il quale
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profondi, se non sapesse un buon profumo e non
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doveva esserle nella vita un grande aiuto. ¶ Non di
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e vincerli, quell'affettuosità un po' rumorosa, che pur
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come la gagliardìa di un benessere. Adesso lo vedeva
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rivedeva una villetta in un angolo della costa, un
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un angolo della costa, un giardino, e poi, poco
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madre non era italiana. Un'altra che ella era
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di ottenere con quella un'avventura? E che n
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sempre gentilmente, semplicemente, come un amico cortese e sicuro
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financo a farsi credere un po' diplomatica e un
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un po' diplomatica e un po' astuta: la donna
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che per riuscire in un suo intento, ascesa mondana
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del suo salotto e un po' di suo marito
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s'era messa per un certo tempo sul volto
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si diverte, perché fa un po' la vita, santo
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era come se difendesse un'altra persona, una giovinezza
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una giovinezza, che forse un osservatore superficiale, uno della
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Ed egli, Marco... ¶ Ebbe un tuffo al cuore: aguzzò
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forte della sua. A un crocevia, tra vetture e
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perduta. Si precipitò come un ragazzo, smarrito: e tutto
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smarrito: e tutto ad un tratto ella gli ritornò
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la vedeva procedere con un'aria quasi di malinconia
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in lei aveva come un aspetto primaverile e insieme
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insieme d'una primavera un po' triste. Il suo
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foggia liscia e di un tessuto scozzese, a grandi
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costumavano allora, le prestava un'apparenza di viaggiatrice, di
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piccolo tòcco sul capo, un po' a sghembo, che
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l'unico tocco di un sorriso... ¶ L'amava? Ebbene
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si empivano come di un senso di impossibilità. Farsi
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di impossibilità. Farsi amare? Un momento questo pensiero lo
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in mente. Ebbe per un istante la tentazione di
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aveva voltato la faccia, un attimo; e lo aveva
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lui solo. Marco fece un violento sforzo su sé
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aveva indugiato il passo, un istante, gli aveva porto