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il corpus scripta


esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Giuseppe Cesare Abba, Cose vedute, 1912

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
1
1912
uomini levarono la cassa a spalle sulle stanghe; ed
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1912
sul braccio, per avviarsi a' suoi lavori nei boschi
3
1912
c'era stato verso a tenerlo. Lo avevano pregato
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1912
avevano pregato, scongiurato, badasse a non andare in gola
5
1912
povero, non pensò che a Nunzia, alla Provenza, alle
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1912
alle vie per arrivare a Marsiglia, a quei capitani
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1912
per arrivare a Marsiglia, a quei capitani di mare
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1912
bel mezzo della navata, a benedir la cassa; egli
9
1912
Lanciava quei bei versetti a furia, come se non
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1912
uscire. Un'idea! Parve a Pellegro d'esser salvo
11
1912
si mise coi portatori a una delle stanghe, ed
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1912
con quell'altro dato a Pilo. Pazienza! Meglio così
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1912
chinatosi con gli altri a depor la cassa sull
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1912
che il boscaiolo andò a batter la schiena sulla
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1912
gli altri nello scompiglio, a tirar su Pilo che
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1912
giù, tutti si affollarono a buttarvi sopra una manata
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1912
casa di Biagio sino a quel momento, s'era
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1912
aveva detto: Sarò fucilato. ¶ A gruppi, a coppie, uscivano
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1912
Sarò fucilato. ¶ A gruppi, a coppie, uscivano dal Cimitero
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1912
per tutto de' suoi, a scoprire luoghi da farvi
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1912
sa che mostro, fantasticando a quella maniera; se l
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1912
ogni morto. ¶ Fecero presto a mettersi coi gomiti sulla
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1912
sulla mensa e principiarono a mangiare e bere gagliardamente
24
1912
mangiare e bere gagliardamente. A un certo segno tornò
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1912
Nunzia. Doveva essere accompagnato a cose non belle, perchè
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1912
Qualcuno più crudele tornava a tormentarli, chiedendo di quel
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1912
fece mai male neppur a un pulcino! ¶ - Beveva qualche
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1912
coi lumi. ¶ In quanto a Pellegro, pel momento, nessuno
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1912
su grasse dai fossati, a piè delle mura del
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1912
umida, anche maluriosa, perchè a terreno ci stava di
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1912
un finestrello riquadro, traverso a tre inferriate v'entrava
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1912
gli allagava il cuore. A un tratto sentì. Che
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1912
su tra le mani a conca, riconobbe subito Pilo
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1912
me sui monti? Vado a consolar Nunzia, poverina; t
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1912
la povera Nunzia, che a sera aveva fatta venti
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1912
gente pei boschi. Alfine, a notte chiusa, affacciatasi ancora
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1912
lenzuolo che aveva servito a coprir la cassa del
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1912
stringendoselo al petto, stette a sentire il racconto del
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1912
lunghi discorsi. Cominciò poi a provare una certa noia
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1912
là, che si fermava a ripigliar fiato; ma trovò
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1912
essa se ne stava a guardar le mucche libere
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1912
dei suoni strani che a lei parevan singhiozzi di
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1912
come aveva fatto presto a balzar giù! Sentiva di
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1912
spogliata volontieri per gettarsi a sguazzare in quell'acqua
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1912
tuffarsi, star sotto, morire. A un tratto sentì un
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1912
dal colpo. Si raccomandò a Maria Vergine, e le
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1912
roncolo che Pilo portava a cintola sulle reni. ¶ - Non
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1912
con le mani tese a respingere la testa di
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1912
abbracciando Nunzia e pensando a Pilo. ¶ - Maria Vergine come
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1912
Appunto, che mestier facevi a casa tua? ¶ - Il pittore
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1912
Perchè? ¶ - Ho sentito dire a predica che si fa
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1912
cigolano che si conoscono a un miglio... Ma! a
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1912
a un miglio... Ma! a quest'ora... di domenica
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1912
la guancia, tutto, tirato a traverso; e capì che
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1912
andati, era stato portato a casa, ridotto in quella
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1912
di Biagio si misero a levarlo dal carro, sospettarono
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1912
del vino, e cominciarono a singhiozzare. Biagio non vedeva
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1912
aveva la bava e a momenti si lagnava sbuffando
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1912
Il più vicino sta a tre ore di qui
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1912
o quattro, si va a chiamarlo lo stesso. ¶ - Oh
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1912
aria di comando: - Andate a chiamare il flebotomo: qualcheduno
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1912
che lo starsene lì, a veder patire il padre
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1912
spogliamolo e diamo sotto a fregarlo. Voi, vi chiamate
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1912
che aveva schifo. Mah! ¶ A poco a poco Biagio
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1912
schifo. Mah! ¶ A poco a poco Biagio rivenne, spalancò
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1912
rivenne, spalancò la bocca a uno sbadiglio da far
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1912
mortale. ¶ - Lasciamolo in pace; a star qui gli leviamo
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1912
di voi, donne, resti a vegliarlo; se mai, chiamerà
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1912
primo rammentarsene, era corso a riporre i bovi che
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1912
pigliassero la guazza, rientrava, a far gruppo con essi
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1912
il discorso, lo tirò a dire d'aver trovato
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1912
tempi antichi. Si presero a parole, e Biagio lo
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1912
nel confessionale; e cominciarono a parlar forte, più forte
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1912
lui, sempre più stralunato. A ogni poco mi diceva
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1912
bevi e non pensar a nulla, che non v
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1912
signore ebreo che venne a stare nel borgo, un
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1912
fiume. Ce ne volle a tenerlo! Forte come un
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1912
tirandolo, pregandolo, siamo arrivati a casa mia. Prima di
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1912
Presto, presto! - si mise a urlare Anna spaventata: - gli
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1912
era quella che avesse a morir senza un po
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1912
che gli veniva su a fiotti. Intanto gli altri
82
1912
poi ancora lui. Stare a quello strazio che gli
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1912
non potè: uscì, andò a sedersi nell'aia, dove
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1912
bello, si sentiva legato a quella famiglia, a quella
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1912
legato a quella famiglia, a quella casa, a quei
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1912
famiglia, a quella casa, a quei boschi. ¶ - Vile! - diceva
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1912
sarebbe messo un po' a giacere? Si gettò disteso
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1912
che Biagio era venuto a disturbar lui e Nunzia
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1912
veniva da fuori. Stette a sentire. Parlavano il padre
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1912
era! Non sarebbe venuto a far nulla, e intanto
91
1912
far nulla, e intanto a pagarlo come avremmo fatto
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1912
Pellegro. Gli altri seguitavano a dire, e allora capì
93
1912
dal sindaco, che mandi a vedere come vostro padre
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1912
parti non vengon mica a veder i morti... ¶ - Allora
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1912
Biagio, con la cassa a pie del letto, giaceva
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1912
cassa, poi si mettevano a gruppi, in disparte. Come
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1912
madre di Nunzia, venendo a un tratto in cucina
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1912
perchè non vi mettete a letto e non mandate
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1912
solo. Sarebbe meglio essere a letto colle gambe stroncate
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1912
con codeste carabine...? ¶ - Buongiorno a tutti! - risposero ridacchiando i
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1912
le pareva bene restar a casa due donne sole
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1912
carabinieri...! Dovrebbero esser buoni a spiegar le cose meglio
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1912
in bestia, ognuno badò a fare quello che aveva
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1912
la nonna quando principiò a darle di volta il
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1912
la sua età. ¶ - Siamo a qualche brutto momento! sospirò
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1912
non trovando dove andarsi a porre. Passò dell'ore
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1912
che tirarmi dei fuscelli, a veglia: per salutarmi mi
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1912
voce, si volgeva ora a un vento ora a
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1912
a un vento ora a un altro; pareva che
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1912
pareva che gridasse sciagura a lei, che la vedesse
111
1912
ore. Si era messo a sedere sulla palancola, sopra
112
1912
limpida, pigliando certo diletto a mirare la propria immagine
113
1912
la propria immagine riflessa a rovescio, giù tante braccia
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1912
sole scottava, eppure pareva a lui di sentir la
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1912
essa era vicina, che a chiamarla con un fil
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1912
laghetto, nei cespugli fitti. A mirarlo lassù così accidioso
117
1912
di cespugli di corniolo, a piè d'una roccia
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1912
povera donna. Le venivano a mente dei fatti di
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1912
quelle non dovranno andare a servire il re: ma
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1912
quelli come hanno imparato a legarsi le scarpe ogni
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1912
paura è finita, vanno a far tribolar gli altri
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1912
lui.... ¶ Se ne tornava a casa stanchissima, senza voce
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1912
detto Pilo? ¶ Fosco, stava a aspettarla un bel giovane
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1912
la penna di pavone. A giudicare dai mozziconi sparsi
125
1912
il da parecchio tempo a fumar sigari per rabbia
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1912
nome di Nunzia mandato a quel modo pei boschi
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1912
si fosse fatta ardita, a rimproverarla d'aver tanto
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1912
sua. ¶ Pilo, in quanto a lui, si sentiva soverchiato
129
1912
fosse; e si confondeva a sciupare certi garofani che
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1912
m'avete lasciato venir a trovarvi?... ¶ - Ma le ho
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1912
negli occhi, si lanciò a una delle scuri che
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1912
bocca di qualche cosa? A noi non importa nulla
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1912
non ce ne sono... ¶ A quella scossa d'ingiurie
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1912
Se tu hai qualcosa a perdere, non ti buttar
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1912
tuffo di fianco, come a un sacco di cenci
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1912
cappello" seguitava Pellegro, aiutandolo a tirarsi su e facendogli
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1912
andare! - gridava Nunzia avvinghiandosi a lui: - no, no! ¶ Fu
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1912
saetta! ci voleva tanto a indovinarlo? Doveva essere uno
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1912
confidenza, e nell'orecchio a Pellegro, diceva che in
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1912
Sfogata si era messa a cuocere la cena. ¶ Pellegro
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1912
non avevano avuto nulla a dirsi. ¶ - Ma dimmi una
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1912
Nunzia, come hai fatto a volermi tutto questo bene
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1912
vuoi? Avevo sempre pensato a uno che fosse forestiero
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1912
quel giovinetto ci veniva a trovarti.... ¶ - Lo credevo di
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1912
le vidi nell'aia a dieci passi, tutte e
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1912
le tre streghe giacevano a terra in fila. Lo
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1912
il coraggio d'andar a vedere. Feci come il
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1912
balzò nella porta vicino a Nunzia che gli bisbigliò
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1912
Passa tutti gli anni a benedire; - seguitava Nunzia a
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1912
a benedire; - seguitava Nunzia a Pellegro che era lì
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1912
un carabiniere. - Ed egli a lei: ¶ - Ah! per questo
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1912
da Anna: - siamo qui a posta per scongiurarle. Oh
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1912
appena. ¶ - Sciocco, sciocco; - esclamava a ogni poco il prete
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1912
poco il prete; ma a un certo segno non
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1912
Teobaldo dando una occhiata a Pellegro: - e voi, qualcuno
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1912
farmi pigliare dalla notte a sentir scioccherie quassù! ¶ Mentre
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1912
già avviato. ¶ - Buona sera a tutti, e a rivederci
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1912
sera a tutti, e a rivederci a un altr
159
1912
tutti, e a rivederci a un altr'anno, se
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1912
sberrettandosi, e il prete a cavallo spariva tra i
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1912
più i preti credono a nulla! ¶ - Per carità non
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1912
non parli - bisbigliò Nunzia a Pellegro; - il mio nonno
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1912
volervi fermare con noi! ¶ A Nunzia tremava il cuore
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1912
si posero di fuori a mangiare; cercavano di dire
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1912
faggete cominciavano i gufi a chiamarsi; e da una
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1912
fienile? - chiese il vecchio a un tratto, volgendosi ai
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1912
pel sentiero che menava a un varco, di dove
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1912
corvi che si levavano a nuvoli. L'indomani non
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1912
aver messo il forestiero a quel cimento. Ascoltava il
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1912
e piuttosto si mise a pregare per lui. Adesso
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1912
luogo di paradiso. State a sentire. O diavolo, se
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1912
balloccava come un fanciullo a rimestar la rena del
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1912
il vecchio si volse a guardare in giù tanto
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1912
di Nunzia. S'affrettava a discendere verso la casa
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1912
se n'erano andati a dormire. ¶ Biagio menò Pellegro
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1912
donne vere, erano lì, a tiro. Gli pareva di
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1912
cosa ve li lascia a fare i poveri diavoli
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1912
di tener l'orecchio a una buca che desse
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1912
azzurri, rossi. Si provò a pregare e gli parve
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1912
neppure il suo respiro. ¶ A un tratto udì una
181
1912
fienile, si allungò vicino a Pellegro, e gli disse
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1912
pregati d'andarla dar a intendere ai grulli. ¶ - Un
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1912
perchè altrimenti, qualcuno... ¶ Pellegro, a quel po' di luce
184
1912
armato per ammazzare, tirate a me; ma vi giuro
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1912
io siamo stati qui a parlarci come fratello e
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1912
prete? Avreste fatto meglio a dargli retta quando vi
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1912
vi disse di badare a temer dei vivi. Ma
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1912
nemmen stretta la mano a Nunzia... ¶ - Era Nunzia!... - mormorava
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1912
donne! - E si abbandonava a sedere in terra col
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1912
zitto e d'andare a lei. Egli fece quei
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1912
traverso, con gli schioppi a tracolla; parevano diviati a
192
1912
a tracolla; parevano diviati a lui. ¶ - Quel prete di
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1912
tuo nome. ¶ Pellegro avvezzo a star tutt'orecchi capì
194
1912
con loro e cominciò a mangiare. Aveva una gran
195
1912
al diavolo? ¶ - Poco anche a lui. ¶ - Chi non crede
196
1912
diavolo crede poco anche a Dio... ¶ - Ma le streghe
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1912
non lo pigliasse così a canzonare, che non era
198
1912
tre me le trovavo a ogni poco tra i
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1912
lui. Sentiva i gendarmi a un miglio. Ecco che
200
1912
un miglio. Ecco che a un crocicchio mi si
201
1912
me, chi può cacciare a quest'ora? Vedevo come
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1912
come un uragano dinanzi a me. E vi erano
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1912
lepre. Ah! voi, tornate a ridere? Bisognerebbe che vi
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1912
una per parte - "Vado a cavallo" rispondeva quella che
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1912
credo - disse Pellegro cominciando a pigliar diletto in quella
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1912
vicino, credete che venga a darvi la buona sera
207
1912
sera. Che! invece viene a dirvi addio. - Dove vai
208
1912
vai? - Ma... sin lì, a Montevideo. E va. Se
209
1912
si è in Provenza, a Marsiglia; e quei capitani
210
1912
figura di giovane, fecero a Pellegro un senso di
211
1912
che terre, che campi! A vista d'occhio, tutto
212
1912
voi? Dio dà proprio a chi gli piace. ¶ Pellegro
213
1912
di Napoleone. Ci mandavano a Taranto nei dragoni. Sapete
214
1912
L'ho fatta tutta a piede. Nei vostri paesi
215
1912
che fece una carezza a certa ragazza, e io
216
1912
Mi par d'essere a casa mia. Anzi, prima
217
1912
lavorerò con voi, imparerò a fare il carbone. Oramai
218
1912
Oramai mi sono messo a una sorte che potrei
219
1912
aver bisogno di viver a pan sudato... ¶ Pellegro aveva
220
1912
e voi Anna andate a preparare un po' di
221
1912
e il giovane rimase a guardarle finchè furono entrate
222
1912
si alzò allegro. ¶ - Ora a me la marra! Vedrete
223
1912
da darsela nelle gambe a ogni colpo, e guastava
224
1912
tra celiando e lavorando a buono, impatticciarono e ricopersero
225
1912
continuava: ¶ - Ecco. Ora comincia a bruciare: domani a quest
226
1912
comincia a bruciare: domani a quest'ora si passa
227
1912
volte. Come è vicino a esser cotta butta il
228
1912
allegrissimo. ¶ - Allegri tutti! - continuò a dire: - Mi pare che
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1912
che abbiam fatto assai. A casa, figlioli; tanto lavora
230
1912
montanari e viver semplici a quel modo, era ancora
231
1912
cingere, con le braccia a catena. Certi tronchi dovevano
232
1912
le viste di star a sentire. ¶ - Era in forma
233
1912
aspersorio. Un altr'anno a te". E mi impediva
234
1912
me, se mi veniste a tiro lassù a casa
235
1912
veniste a tiro lassù a casa! Ce l'avrei
236
1912
negozio da servirvi! ¶ Avete a sapere che già da
237
1912
per quelle maledette. ¶ Arrivai a casa; non avevo quasi
238
1912
quasi cuore di chinarmi a cercar la chiave sotto
239
1912
in casa. Volevo mettermi a letto; ma to! Eccotele
240
1912
e tre. Mi chiamavano a nome. "Biagino! o Biagino
241
1912
in guerra, così risoluto a seguire, senza la menoma
242
1912
non quando era indotto a parlar forte e chiaro
243
1912
accorto di somigliar tanto a suo padre, quale l
244
1912
che spasimo son cagione a quella povera donna sì
245
1912
messa grande, si volta a lei, mentre il parroco
246
1912
sempre, mentre gli uomini a uno a uno se
247
1912
gli uomini a uno a uno se ne vanno
248
1912
d'un breve periodo, a cui nulla è da
249
1912
nulla è da aggiungere, a farci balzare innanzi i
250
1912
l'animo si riempie a un tratto della loro
251
1912
esercito meridionale è presso a sciogliersi, e l'impresa
252
1912
dirò così, nel cogliere a volo e appieno le
253
1912
povero amico, sempre eguale a sè stesso, in quelle
254
1912
pietose parole quando, colpito a morte in una strada
255
1912
rifiatata bisognava darla. Tanto a star un pezzo lì
256
1912
che si era messo a fare, aveva il suo
257
1912
lucerne e tracolle bianche a ogni passo, sarebbe stato
258
1912
Provvidenza avrebbe pensato anche a lui. All'ultimo, piuttosto
259
1912
era stata la sua! A Novara, dopo la battaglia
260
1912
fiaccona, s'era ingelosito a morte. E pochi giorni
261
1912
di lui, che quanto a rivederlo avrebbe potuto averne
262
1912
più in là, sino a una sfumatura tranquilla d
263
1912
gente si dava attorno a lavorare pensando forse a
264
1912
a lavorare pensando forse a quei che erano fuori
265
1912
avere un brivido, venendo a frullo tra le foglie
266
1912
E ora dove vado? A quella casa laggiù. Mi
267
1912
un nicchio marino, continuando a dire: ¶ - Un po' di
268
1912
po' di bene anche a quei Signori laggiù del
269
1912
nata in quei boschi? A vivere di castagne e
270
1912
per quelle parti; ma a quella che lì come
271
1912
paura di nulla; - tornò a dire la donna, perchè
272
1912
uomini che sono laggiù a fare il carbone. Anzi
273
1912
venire mangierà là: sono a due passi. ¶ - Andiamo. Ma
274
1912
scaltra! - pensò Pellegro, mettendosi a camminare a canto a
275
1912
Pellegro, mettendosi a camminare a canto a lei: - e
276
1912
a camminare a canto a lei: - e come vi
277
1912
ci veniva ogni sera a veglia, tre ore di
278
1912
biscia attorcigliata in sè, a un po' di sole
279
1912
fauci un rospo già a mezzo ingoiato, e guardava
280
1912
colle zampine anteriori, spalancando a tratti la gola, e
281
1912
un cespuglio e stette a guardare, pieno di stupore
282
1912
oltre, senza far male a lui. ¶ - Mi ha fatto
283
1912
senza dir altro, sino a una radura tutta luce
284
1912
luce e legna stagliata a cataste. In mezzo v
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di bello. Lavoravano silenziosi a fare la carbonaia; l
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grillande di legna avvolte a formar la vetta; e
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Lasciate, lasciate, Anna: - entrò a dire Pellegro: - il voi
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andavano tutti e cinque a mettersi sotto uno dei
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le splendide illusioni che a vent'anni fan battere
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io stavo già pronto a partire. Le mie due
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di più, per giungere a casa mia. ¶ "Io me
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sera all'Avemmaria giunsi a Savona. Mi rimanevano quindici
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aria già fredda che a buffi frequenti mi percuoteva
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ad un cimitero. Ma a Carcare il mio cuore
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reclinato sul mio Virgilio, a mormorare le cento volte
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la sorella mia che a stento poteva parlare, e
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1912
e raccolta d'intorno a me. Mi guardavano con
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Madre ad ogni istante, a mirarla, pareva ringiovanita. Povera
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capelli che avevano incominciato a incanutire nella mia lontananza
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1912
essere desta. Tutti gareggiavano a farsi narrare la storia
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E il padrone parte a piedi, e durante il
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lo commuovono. Si sofferma a notte avanzata davanti al
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riconoscenza filiale3. E giunto a casa che tesoro di
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La sorella gli parla a stento, il figliuolo s
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profondamente paterno lo muove a far un viaggetto; rivede
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Il primo è presso a morir tisico allo spedale
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si ridusse da vecchio a sposare una giovane donna
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Ahimè come possono andare a finire anche gli eroi
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dell'amore: amore dolce a chi lo godè, amaro
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chi lo godè, amaro a chi poi ne paga
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casa sta in faccia a quella del lupo? Stai
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1912
ha popolato il paese, a sentir Lupinella, la serva
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sentir Lupinella, la serva. - A mantenergli tutti ci vorrebbe
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dice perchè non pensi a nessuno di quei reietti
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lo piglia in casa a conforto della sua vecchiaia
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suo carattere grossolano, contento "a mangiar bene e bever
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sola può giudicarle, e a cui l'Abba subordina
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sorte d'uomo soggetto a una serva come Lupinella
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Pia), e cantano: ¶ "Anderemo a Roma santa ¶ Anderemo in
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che se restrinse quasi a un unico obbietto, la
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e severa" trascorre veloce a cavallo seguito da "personaggi
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con lei, nella strada, a vedere il Re. E
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stava tranquillamente in piazza a sentir la banda; e
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palazzo. Manda un sergente a chiamarlo. ¶ Il sig. Saul
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del sig. Saul cadono a terra. Poi due sergenti
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in un luogo recondito a passeggiare, e per consolarsi
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Un senso comico misto a un senso pietoso fanno
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1912
incomincia con la lingua a far croci in terra
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I due ragazzi sentono a stare insieme una certa
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lo rincorre, s'arresta a un tratto... Riporto il
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1912
schiantargli la testa, e a terra! che quel tristo
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tristo domandasse pietà. Ma a un tratto Foresto si
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E che Vanni continuasse a fuggire!" ¶ In questo subitaneo
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su quella nave fino a Marsala, e dipoi non
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muoveranno il suo cuore a quella medesima ira per
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si sentirà sospinto piuttosto a perdonargli come fratello. Frequenti
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David michelangiolesco, mi torna a mente allorquando ripenso al
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e nell'opera letteraria, a un'ardua altezza ideale
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di Patroclo, è fratello a ognuno che sortì da
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occasione della nostra conoscenza a Pisa, nel novembre 1864. ¶ Quel
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parer prolisso e antiquato: a me piace sempre. Io
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d'Italia da Calatafimi a Mentana. Contenerlo, in quegli
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quei pochi garibaldini stanziati a Pisa (tra cui l
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all'erta la polizia. A quei giovani, mentre Venezia
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piede di Garibaldi, ferito a Aspromonte, e che mandava
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Aspromonte, e che mandava a quando a quando da
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che mandava a quando a quando da Caprera la
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che volevano si andasse a Roma e a Venezia
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andasse a Roma e a Venezia più cautamente, con
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basti questo piccolo aneddoto a ritrarre l'umore dei
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e meditabondi. Facevano vita a sè, e raccolti in
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Mastromei, dove si raccoglievano a mensa, non parlassero caldamente
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1912
tutti i popoli. Andava a visitarlo a Caprera, andava
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popoli. Andava a visitarlo a Caprera, andava a Gavinana
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visitarlo a Caprera, andava a Gavinana2 a inchinarsi alla
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Caprera, andava a Gavinana2 a inchinarsi alla memoria di
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elevasse tutta l'umanità a beneficio dei più poveri
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temo di portarlo meco a ruggire nel mio petto
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vane declamazioni. In fondo a quell'agitazione di anime
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Gli anni che passammo a Pisa, saranno sempre noverati
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io pativa, pativa, e a quel modo che io
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la sua buona volontà a tormentarsi. Uomo del nord
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cui mestizia è pari a quella della sua voce
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1912
li diceva pallido e a fronte alta, in una
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bellici istrumenti ¶ Pietosa, e a quella, con alterna vece
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manto ¶ Funerale brillavano conserte ¶ A mo' di croce due
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Il cavalier d'Italia, a chi il seguiva in
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invan". ¶ * ¶ * * ¶ Così egli cantò a Pisa da giovane, e
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si avventi in alto a ridire la sua infinita
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egli poteva accorarsi anche a un'immagine di dolore
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del soffrire. Mi diceva a tal proposito che udendo
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sulle mura del paese a quel freddo, mentre lui
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di somigliare in questo a sua madre, la quale
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commovevano fino al pianto, a questa sua immaginativa dello
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una morte eroica, corse a caricare alla baionetta i
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elevatezza cavalleresca, e disporli a soffrire, combattere e morire
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una generazione, li movesse a una meta. Il romanticismo
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dare, in quei giorni, a un popolo decaduto ed
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e lo scarso consenso a quelle voci intime, che
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più fidi, seduti intorno a quella tavola verde: egli
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in quella sua camera a Pisa. Il giovane romantico
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piccolo villaggio di Melzo, a poche miglia da Milano
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Cavalleggeri d'Aosta. Era a questo Reggimento che sette
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io mi ero ascritto a Pinerolo, portando meco tutte
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l'Asquini si mise a guardar intorno i quadri
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Garibaldi con Vittorio Emanuele a Teano, ventisei ottobre 1860. Trent
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Offlaghi erano stati presenti a quella scena, ne aveva
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del sentimento il core. A quei tempi l'amico
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Asquini che gli stava a lato a cavallo l
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gli stava a lato a cavallo l'aveva sentito
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nulla". E l'Offlaghi a lui: "Si sa; tu
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da quel ricordo, passò a guardar un altro quadro
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1912
O Asquini - si mise a gridar l'Offlaghi - ma
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s'affacciò. ¶ In fondo a una gran sala, presso
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Asquini? Domandalo un po' a lui, moglie, che vite
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vuoi che sia stato a rovinar così un uomo
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È proprio vero!... - continuava a dire il dottore, che
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paurosi alle malattie. Quanto a guarirle... ¶ - Ci pensa la
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non me n'ho a male; di' pur quello
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trovassi la gente disposta a darmi retta, vorrei solo
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loro come si fa a non ammalarsi. ¶ - Ah, la
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mi dicesti di badar a questo, a quello... T
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di badar a questo, a quello... T'avessi dato
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stato, come hai fatto a conservarti così? ¶ - Mi fece
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dove l'hai visto? ¶ - A Milano, quasi moribondo... ¶ - Moribondo
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fatto conto di condurti a Milano e di assistere
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1912
guarito. ¶ Il dottore gioiva a improvvisare lusinghe, perchè s
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seguiva nel suo dire, a lampi d'occhi. ¶ - Se
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dici, vengo in pellegrinaggio a trovarti... anche se tu
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detto cosa sei venuto a fare qui, cosa ci
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son lasciato perdere... ¶ - Vado a Venezia per veder il
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veder il nostro Lantieri. ¶ - A Venezia? Che Venezia! Lantieri
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giovane studiava scienze naturali... A Venezia si ridusse quasi
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Venezia si ridusse quasi a nulla, godendo e facendo
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facendo goder la vita a questo e a quell
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vita a questo e a quell'altro per una
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bene; non viene mai a vedermi, ma mi manda
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vedermi, ma mi manda a salutare tutti i giovedì
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donna si è adattato a rimestar la terra, a
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a rimestar la terra, a far l'analisi ai
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l'analisi ai concimi, a palpar la coda alle
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coda alle mucche. ¶ - Vado a trovarlo subito. ¶ - Come? non
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Come? non ti fermi a desinar con noi? ¶ - No
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come eri allora, vedrai! A rivederci, un bacio... ¶ Scambiarono
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lei e voglia bene a suo marito. ¶ E allontanandosi
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uscì nella via incamminandosi a cert'albergo che aveva
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per malignità, si fanno a vicenda gli uni sugli
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che se n'andò a vivere in America... Intanto
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diceva l'Asquini pensieroso. ¶ - A lui non gli parve
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gli parve nemmeno vero. A cinquantasei anni vedersi dare
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non può neppure andar a trovare un amico come
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li trovo... Ora stiamo a veder Lantieri. ¶ Intanto la
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di tornar con lui a Milano a riveder il
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con lui a Milano a riveder il povero amico
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riveder il povero amico, a star vicino a lui
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amico, a star vicino a lui fin che morisse
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sarebbe arrivato di notte a disturbare. Dunque, la cosa
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più conveniente era andarsi a sedere in uno di
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fece, voltando le cantonate a caso e carico di
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di luce, si mise a mangiare fra tavolini popolati
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le attraversava per andar a vedere i suoi ammalati
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ammalati. Osservava una cosa. A giudicar dalla gente che
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fosse alzato per andarne a fermar uno, quello avrebbe
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dalla tentazione, e continuò a mangiucchiare svogliato, aspettando Giomo
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giunse. ¶ "Ah! già! - cominciò a pensare l'Asquini - egli
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1912
fare! Capisco. In mezzo a questo mondo che succhia
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Giomo ha da fare a mantenersi operoso; si tinge
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Tuttavia voglio ancora aspettarlo". ¶ A un certo punto che
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s'indovinava, non era a lei nè fratello, nè
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spogliò, si coricò pensando a quella sera così lontana
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quella sera così lontana, a quella giovine bella di
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aveva fatto dei rimproveri a Lantieri. Lantieri lo aveva
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egli era uno sciocco a non coglierne; perchè poi
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casa che aveva lasciata, a sua moglie, alla sua
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potersi rivedere in mezzo a loro, tra due o
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certa malinconia nuova, andò a dare un'occhiata al
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un'altra ne andò a dare a Sant'Ambrogio
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ne andò a dare a Sant'Ambrogio, poi, come
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con quello, poteva tornar a un momento di ardore
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avrebbe domandato dell'Offlaghi a nessuno; avrebbe girato, cercato
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di riconoscerne la casa a una certa apparenza che
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pareva dovesse avere, somigliante a quella del padrone che
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proposito, e ne domandò a un ometto che gli
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non volle star lì a domandar di più. Se
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servitore, squadrando da capo a piedi l'Asquini. ¶ - Il
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i loro pensieri tornavano a casa, alle madri, alle
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doveva far pensare mestamente a loro. Il cortile era
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e tenuto in parte a giardino, un po' negletto
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una giovine, e fermarsi a guardar lui. ¶ "E questa
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via il ritratto, vado a mostrarlo a Mario, gli
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ritratto, vado a mostrarlo a Mario, gli piacerà, faremo
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che posso anche prenderla a braccetto, e farmi chiamare
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confondendosi come un ragazzo a mescolare le scuse coi
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molla d'un orologio a cuculo appeso lì ad
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si affacciò dallo sportellino a cantare le ore con
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degli anni. ¶ - Allora andiamo a vederlo. ¶ - Prima vado ad
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una quaglia si mise a cantar l'ore: Qui
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due scatoloni, portali subito a Brescia; dì all'orologiaio
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li mandi più qui a seccarmi! ¶ - Cos'ha? - disse
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consolazione è lì. Vado a dirgli che c'è
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ben sul tardi, giungeva a Milano. ¶ Appena uscito dalla
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un po' inoltrato cominciò a provare certo scontento per
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svaniva via via dinanzi a lui, ed egli smarrita
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nelle nuove vie, anzi a un certo punto cominciò
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un certo punto cominciò a sentire una vaga mortificazione
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eran morti o andati a star via? Eh no
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So cos'è andato a fare... Era venuto qui
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menò l'Asquini dinanzi a un busto quasi finito
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è un vecchio colonnello, a farsi fare questo busto
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uscì. ¶ Ora che fare? A Milano il dottore c
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detti tutta la vita a vicenda. Anche s'erano
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tempi ch'egli veniva a trovar Terenzi. Si rallegrò
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molta, così non istette a far parole e ne
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voluto attaccare discorso, stette a guardar dietro al dottore
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era andato per andare a vivere in un villaggio
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aveva più fatto ritorno a Milano, perchè, buono com
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sarebbe passato qualche volta a farsi vedere. Diceva così
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carrozza, risoluto di andar a domandare dell'amico suo
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Giomo ridendo. - Ti trattieni a Milano? ¶ - Sono venuto per
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la servitù gli veniva a noia, parenti non ne