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esplorazioni verbali


invenzioni verbali


Grazia Deledda, Leggende sarde, 1894

concordanze di «a»

nautoretestoannoconcordanza
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1894
alle dicerie vaghe, susurrate a mezza voce, con un
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credenza radicalmente invalsa che a guardia dei tesori vigili
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ed ogni leggenda è a base di tesori nascosti
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fatale, e sventura incoglie a chi penetra là dentro
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condannati innocenti alla reclusione a vita... E tutto per
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per aver dimorato vicino a quei luoghi fatali. ¶ Più
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si provò una volta a visitarla sino in fondo
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sulle sue orme, deciso a ucciderlo. Arrivarono così in
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più di sei palmi. A un tratto l'animale
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disgrazia e si diede a cercarlo pei monti. Le
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volto e tremava verga a verga. Un profondo terrore
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spalle dai compagni tornò a casa sua, e appena
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misteriosa del suo spavento. A misura che scendeva entro
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potendo dormire, si divertiva a turbare il sonno dei
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chi ti n'aggiu a pultà in buleu?"2. ¶ La
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un uomo era designato a morire di morte violenta
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al parroco, si chiamarono a consulta i ragionanti del
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per inteso e continuava a tormentarli. ¶ Verso la metà
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Rettore, che li rimandò a casa tranquilli dicendo loro
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inferno. Non verrà più a tormentarci!". Pare però che
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per lo passato, continuò a soffiare il livore sulle
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alla lor volta, continuarono a dilaniarsi l'un l
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che misura da venti a trenta metri di altezza
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gran lastra di granito a base convessa la quale
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più, - quello invece continua a suonare - perché i curiosi
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la tentano sono pochissimi. A memoria dei più vecchi
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sono le leggende intorno a Castel Doria; e specialmente
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ora un'alta torre a cinque angoli, di pietre
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l'un l'altra a cemento. Edificato su alte
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battevano denaro. Questa Conca, a quanto ne ho potuto
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ci si trovano ancora! ¶ A ponente poi del castello
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letto del fiume conduceva a San Giovanni di Viddacuia
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Il cavaliere è devoto a San Giovanni, e San
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Messere, mi ha mandato a te San Giovanni di
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detto sparì! Non è a dire quale stupore e
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l'animo dei cavalieri a tale arcana profezia. Andrea
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passando una notte vicino a Castel Doria, vide sulla
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avviò la stessa notte a Castel Doria: videro da
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luce della muraglia, ma a misura che si avvicinavano
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caso, queste bizzarre storie a base di soprannaturale, che
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procellosa, chi si azzarda a visitare le rovine vede
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fato lo ha condannato a vagare così, sempre, per
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una maledizione particolare. Oltre a lui si crede che
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sud dell'isola, sino a Cagliari anzi, attraversando grandi
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mai fatto del male a nessuno, anzi ha spesso
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il minimo rumore, davanti a lei. Attraversarono il villaggio
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si rassicurò e continuò a seguirlo in silenzio. Il
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e bella, in preda a crudeli sofferenze. Un'altra
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e l'accompagnò fino a casa sua. Rimasta sola
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il villaggio di Orane, a 1120 metri sul livello del
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il giudice fece costruire a sue spese il tempio
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nome di Gonario, che a poco a poco si
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Gonario, che a poco a poco si ridusse in
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nuovo santuario. Mentre saliva a piedi su l'erto
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donnicciuole si appoggiano devotamente a quel masso e raccolgono
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Orzai, ¶ Ube tind'ana a ponner ¶ No nor bidimus
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villaggio di Olzai, vicino a Gonare, ma in una
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Pietro di Sorres, vicino a Torralba: un'antica chiesa
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devi salire per arrivare a me che sì vicina
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promessa pur di giungere a conoscerla, dipinse una Madonna
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una chiesa. Era simile a quella dell'arazzo, ed
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voce incantatrice. ¶ "Son venuto a prendere un fiore dalle
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e sulle sue generazioni. ¶ A tal proposito ho trovato
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alle angherie loro. Ma a Roma si pensava ad
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dai frati, chissà perché. A stento se la scamparono
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poveretti cercarono giustificarsi; né a Roma né in Ardara
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loro, massacrandosi e sperdendosi a vicenda. ¶ Madama Galdona ¶ Pare
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Galdona ¶ Pare ci fosse a Sassari una ricca dama
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Galdona, la quale, venuta a morire, testò un suo
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in ogni tempo vennero a mescolarsi col nostro. A
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a mescolarsi col nostro. A raccoglierle tutte se ne
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di leggende sarcastiche, vòlte a porre in satira un
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gentilmente ad avanzarsi ed a prender parte alla loro
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aprirai ci troverai denaro a tua volontà". ¶ La più
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bisogno di lavorare, presero a viaggiare per le città
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I talismani erano invisibili a tutti, tranne che ai
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dei fratelli si pose a suonare il piffero, che
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contro volontà, si diede a ballare con uno slancio
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Accorse molta gente; ma a misura che si accostavano
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non lo vide cadere a terra sfinito e svenuto
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presto sbrigato, e, condannati a morte, furono dopo pochi
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di offrire un pranzo a tutta la moltitudine, compresi
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gente mangiava e beveva a crepapelle, ma più se
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furono ebbri e sazi a più non posso. Allora
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banca non esistevano ancora) a quei poveri diavoli di
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e la folla accordarono a grandi voci quest'ultima
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palco fatale, si mise a suonare e immantinente tutta
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altri, pestandosi, urtandosi, cadendo a terra chi svenuto, chi
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villaggio si fermarono paurosi a guardare. Vedevano una immensa
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fila di persone vestite a vivaci colori, con in
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disperderli. Perciò si diedero a precipitosa fuga e qualcuno
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in testa un berretto a cono. E si spandevano
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le sue mani cominciavano a tremare. ¶ Ciò era ben
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scorse le vele fenicie a poca distanza dalla costa
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solo e si indugeranno a banchettare. Intanto voi potrete
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cieco e si mise a suonare. ¶ I fenici lo
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capriccio strano, e comandò a Sadur di suonare tutti
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grande dolcezza li invadeva a quel suono. ¶ Il giovine
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capo, specialmente, pareva incantato. A poco a poco si
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pareva incantato. A poco a poco si addormentò, e
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il vecchio Sadur continuò a suonare, tutti assieme, i
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d'uova da Orotelli a Nuoro. ¶ Era una notte
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di notte perché viaggiava a piedi, e viaggiava a
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a piedi, e viaggiava a piedi perché i guadagni
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non permetterle di viaggiare a cavallo. ¶ Figuratevi che tutti
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ella faceva quel mestiere. A Nuoro, dove con la
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perfettamente disabitate e deserte. ¶ A che pensava? È un
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sul rialzo e cominciò a piangere accoratamente, come una
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sconosciuto. Costui si chinò a guardare, e vide quella
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buona elemosina, e riprese a narrargli le sue disgrazie
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di terrore arcano, misto a gioia profonda. Senza avvedersene
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due paesani che passavano a cavallo e che la
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d'impazzire davvero: cominciò a ridere e piangere nello
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zia Biròra, che continuava a negoziare le uova, viaggiando
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le uova, viaggiando però a cavallo, si trovò per
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si trovò per caso, a Nuoro, davanti alla Corte
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Don Juanne voleva male a Mariedda, come del resto
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del resto voleva male a tutti i cristiani della
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pensò di sbarazzarsene maritandola a un brutto uomo del
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però non volte acconsentire a questo infelice matrimonio, e
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che d'allora cominciò a nutrire contro la povera
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devi assolutamente maritarti, preparati a sposare me". ¶ La poveretta
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sola, Mariedda si mise a piangere e a pregare
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mise a piangere e a pregare fervorosamente Nostra Signora
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diadema d'oro simile a quello della regina di
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poteva spiegarselo, e stava a guardar a bocca aperta
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e stava a guardar a bocca aperta la bella
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preghiera. Senti, Mariedda: Chiedi a tuo zio otto giorni
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e se in capo a questi egli non avrà
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e il domani chiese a suo zio otto giorni
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giorni di tempo. Sebbene a malincuore, don Juanne glieli
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sola, Mariedda si rimise a piangere e pregare, ma
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un piccolo pescatore che, a piedi scalzi e con
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sulla spalla, si recava a pescare in certi piccoli
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rispose, ma si mise a cantare: ¶ Io pesco anguilla
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e subito si diede a cercar una casa in
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la folla e riuscì a penetrare nel reale palazzo
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arroganza cosa voleva. ¶ "Vengo a guarire don Mariano, il
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castani dalle lunghe ciglia. A poco a poco le
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lunghe ciglia. A poco a poco le sue guance
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tanto felice che cominciò a dimenticare la raccomandazione di
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e lasciò Mariedda presso a diventare madre di un
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nipote, egli aveva cominciato a odiarla ferocemente, giurando di
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cominciava, con malvagia gioia, a creder che se l
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e che aveva studiato a Ratisbona. ¶ E tanto disse
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fosse stata una popolana a diventar madre di un
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la cosa fu scritta a don Mariano che, per
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ilarità e tante beffe a danno del principe nemico
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e il diadema simile a quello della Regina di
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mente: e tosto riprese a camminare attraverso la grande
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disabitate, e chiesero ospitalità a Mariedda. ¶ Immaginatevi voi il
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Mariedda e di Consiglio. A tavola don Mariano, che
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dalla serva fu posto a dormire. ¶ Quando si venne
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dormire. ¶ Quando si venne a sparecchiare, si notò la
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io ho dato ospitalità a voi ed ai vostri
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leggenda è stata raccolta a Nurri, grosso villaggio del
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state tratte da Onoranze a Grazia Deledda, a cura
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Onoranze a Grazia Deledda, a cura di M. Ciusa